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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Fra Paolo Sarpi, veneziano studioso di teologia, matematica, filosofia

Via Fra Paolo Sarpi. Intitolazione con delibera 22 luglio 1911(qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Paolo Sarpi, nato a Venezia il 14 agosto 1552, morto a Venezia 14 gennaio 1623. Studioso di teologia, matematica, filosofia. Laureato a Padova nel 1578.

Nel 1606 è al servizio della Serenissima che è in contrasto con la Curia Romana. Pio V scomunica il Sarpi. Il 5 ottobre 1607 è aggredito da sicari e ferito gravemente. Scrive la “Istoria del Concilio di Trento” in otto libri.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Federico Saudino, postelegrafonico al suo paese si arruola volontario negli alpini

Via Federico Saudino. Quartiere detto dei Postelegrafonici (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Lunga 350 metri. Intitolata Via Federico Saudino con delibera podestarile 16 febbraio 1927. Federico Saudino, nato a Caravino d’Ivrea 23 maggio 1879, morì in combattimento 28 maggio 1917. Postelegrafonico al suo paese, si arruola volontario negli alpini; nel Maggio 1916 viene inviato al fronte.

Fulgido esempio di ardimento, intrepido, vero eroe, il capitano Saudino, il 27 giugno 1916, è decorato con Medaglia d’Argento. Nell’ottobre dello stesso anno, come comandante di battaglione, ottiene la seconda medaglia d’argento, poi una terza e ancora la Croce Inglese al Valor Militare.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Fabio Filzi, volontario nel 6° Reggimento Alpini, Battaglione Vicenza, fu fucilato dagli austriaci

Via Fabio Filzi. Quartiere Medaglie d’oro Ferrovieri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Delibera podestarile 16 febbraio 1927. Fabio Filzi, istriano, nato a Pisino il 20 novembre 1884, morto a Trento il 12 luglio 1916. Residente a Rovereto dove è considerato una gloria trentina. Laureato in Legge, riservista dell’esercito austriaco col grado di tenente, viene rimosso per “dichiarati sentimenti italiani”.

Allo scoppio della guerra varca il confine arruolandosi volontario nel 6° Reggimento Alpini, Battaglione Vicenza, con il nome di Mario Brusarosco. Fatto prigioniero sul Monte Corno, riconosciuta la sua identità, fu condotto a Trento e fucilato nel Castello del Buonconsiglio il 12 luglio 1916. Decorato di medaglia d’Oro al Valor Militare e via Via Fabio Filzi intitolata a Vicenza.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Edmondo De Amicis, soldato, scrittore, narratore. Il suo capolavoro fu “Cuore”

Via Edmondo De Amicis. Intitolata il 22 luglio 1911 al soldato, scrittore, narratore Edmondo De Amicis  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nato ad Oneglia, 31 ottobre 1846, morì a Bordighera l’11 marzo 1908.

Frequenta l’Accademia Militare di Modena, ottenendo il grado di Sottotenente di Fanteria, ma abbandona la carriera delle armi per dedicarsi completamente alla letteratura. Sentimentale, acuto nelle osservazioni, per i critici fu troppo lacrimoso. Il suo capolavoro fu “Cuore”.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Domenico Belluzzi, nato a Bologna nel 1783 e combattente per la difesa di Vicenza del 1848

Via Domenico Belluzzi. Laterale destra prima del Ponte dei Marmi di Viale Margherita  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Intitolata con delibera del consiglio comunale 28 novembre 1958. Domenico Belluzzi, nato a Bologna nel 1783, morto a Tolone nel 1853, combattente per la difesa di Vicenza del 1848, si arruola nel 1802 nell’esercito Napoleonico, raggiungendo il grado di capitano.

Nel 1848 con il grado di colonnello arriva a Vicenza come comandante della Piazza di Vicenza, prende parte ai combattimenti del 20 maggio a Porta Santa Lucia. Dopo la resa di Vicenza, ottiene da Daniele Manin il grado di generale. Nel 1849 è eletto deputato, ma alla resa di Venezia prende la via dell’esilio. A lui, quindi, è dedicata Via Domenico Belluzzi.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via col. Alessandro Avogadro di Casanova, che difese Vicenza nel 1848, già Stradella del Diavolo o dei Maruzzo

Via col. Alessandro Avogadro di Casanova. Già Stradella del Diavolo o stradella dei Maruzzo (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Intitolata, con delibera consiliare 13 luglio 1914 al valoroso colonnello difensore di Vicenza nel 1848 conte Alessandro Avogadro di Casanova, capo di Stato Maggiore del Generale Durando.

Alessandro Casanova era nato a Vercelli il 24 marzo 1812, morto a Firenze l’8 marzo 1886. Nel 1848 accorse a Vicenza con le truppe pontificie. Si segnalò per intelligenza e sangue freddo nella giornata del 24 maggio, meritandosi la medaglia d’argento. Era preposto alla difesa della linea Porta Padova – Porta Monte – Rotonda e Villa Valmarana. Dopo la resa di Vicenza, passa nell’esercito Sabaudo, partecipa nel 1855 alla guerra di Crimea nel 1859 seconda campagna per l’indipendenza, nel 1860 a Castelfidardo. Eletto deputato e poi Senatore del Regno. Da questi meriti l’intitolazione di Via col. Alessandro Avogadro di Casanova.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Castelfidardo ricorda vittoria truppe italiane di Cialdini sull’esercito papalino di Lamoriciére

Via Castelfidardo. Deliberazione consiliare 13 luglio 1914 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il toponimo ricorda la vittoria delle truppe italiane guidate dal Generale Cialdini sull’esercito papalino guidato dal francese Lamoriciére, avvenuta il 18 settembre 1860 nella città delle Marche. La battaglia di Castelfidardo è stata un modesto avvenimento che ebbe notevoli conseguenze come la presa di Roma e la fine dello Stato Pontificio.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Carlo Cattaneo, in omaggio alle idee repubblicane del poeta e filosofo nato a Milano

Via Carlo Cattaneo. Da Piazzale Giusti a Via dei Mille (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La strada venne intitolata come Via Carlo Cattaneo al poeta e filosofo con delibera consiliare 22 luglio 1911, in omaggio alle idee repubblicane del Cattaneo, nato a Milano il 17 giugno 1801, morto a Lugano il 6 febbraio 1869.

Il 18 marzo 1848 i Milanesi lo mettono a capo dell’insurrezione delle cinque giornate. Disse durante l’assedio della città, “Meglio morir di fame che di forca”. Eletto deputato nel 1860, non andò mai in Parlamento, perché il suo ideale era la Federazione.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Battaglione Monte Berico, composto unicamente da veneti nell’inverno del 1915

Via Battaglione Monte Berico. Venne intitolata con delibera del podestà il 1° luglio 1929 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). In questa località esisteva il mercato della frutta e verdura che da tempo chiedeva l’ampliamento della strada costruita con il finanziamento delle FTV per 200 mila lire. Il nome di Via Battaglione Monte Berico deriva dalla costituzione del Battaglione composto unicamente da veneti, avvenuta nell’inverno del 1915.

Nel maggio del 1916 combatte in Vallarsa, nell’agosto del 1917 sulla Bainsizza, nel gennaio del 1918 si oppone agli Austriaci in Val Frenzela. Il 29 ottobre 1918 passa il Piave e punta verso Agordo. Nell’Agosto del 1919 il Monte Berico, coperto di gloria alpina, viene sciolto.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Bartolomeo Pajello o Pagello, letterato e poeta nato a Vicenza, attorno al 1450

Via Bartolomeo Pajello o Pagello. Letterato e poeta. Quartiere di San Bortolo intra moenia. Intitolata via Bartolomeo Pajello con delibera consiliare 22 luglio 1911 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nato a Vicenza, attorno al 1450 e morto attorno al 1525. Il padre Lodovico era notaio, la madre Dototea Cividale. I Pagello erano una delle primarie famiglie della città per potenza, censo, cultura.

La loro origine risale a Corrado III di Hohenstaufen. Bartolomeo ebbe come precettore Ognibene Leoniceno che insegnò al nostro il greco e il latino. Amico di G.G. Trissino e Daniele Barbaro. Alla sua morte gli furono rese solenni onoranze, fu sepolto nella chiesa di Santa Corona.