È in corso la distribuzione capillare dell’opuscolo Natale 2023 a Vicenza, stampato in 15.000 copie, che raccoglie tutti gli eventi in programma durante le festività natalizie in centro storico e nei quartieri.
Chi desidera avere l’opuscolo può ritirarlo fin d’ora nella sede di Palazzo Trissino tutti i giorni dalle 8 alle 18.30 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 8.30 alle 12 (esclusi i festivi).
Da lunedì prossimo si potrà trovare anche in tutti i palazzi comunali, nei centri di aggregazione anziani e nei centri giovanili. 7000 copie verranno consegnate agli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie per le famiglie. Inoltre gli assessori porteranno personalmente le copie agli esercizi commerciali e alle realtà del territorio.
L’agevole libretto di 68 pagine, con una veste grafica e un concept completamente rinnovati, introdotto dagli auguri alla città del sindaco Giacomo Possamai, contiene anche pagine tematiche con relative mappe dedicate ai mercatini, ai presepi, ai parcheggi messi a disposizione in via straordinaria per i fine settimana e ai parcheggi di interscambio con centrobus gratuiti.
L’opuscolo contiene anche informazioni sull’evento espositivo Caravaggio, Van Dyck, Sassolino che aprirà il 16 dicembre in Basilica palladiana con un ricco calendario di incontri, tra conferenze, concerti e spettacoli di danza.
Inoltre saranno a disposizione 50.000 cartoline con qrcode per consultare il calendario eventi online
Aggiornamenti del programma saranno disponibili nel sito del Comune di Vicenza:
Il Centro Internazionale di Architettura Andrea Palladio, i Musei Civici di Vicenza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza hanno ottenuto quasi 60.000 euro (57.300) di fondi PNRR dal Ministero della Cultura, a cui si somma un cofinanziamento di circa 14.000 euro del CISA Andrea Palladio, per un progetto innovativo di digitalizzazione e valorizzazione dei disegni di Andrea Palladio conservati a Vicenza, avviato nelle scorse settimane.
«L’amministrazione esprime soddisfazione per questo finanziamento – ha dichiarato il sindaco Giacomo Possamai – che consente di accendere un faro su un importante patrimonio artistico e storico dei Musei Civici di Vicenza, ai quali pervenne nel 1839 grazie alla donazione di Gaetano Pinali, mecenate appassionato di architettura e archeologia. La digitalizzazione ad altissima definizione dei disegni palladiani con una tecnologia innovativa che consentirà di cogliere persino la tridimensionalità delle linee di costruzione tracciate dall’architetto, rappresenta infatti un’occasione straordinaria per valorizzare questo nostro prezioso patrimonio e renderlo fruibile non soltanto agli studiosi, ma anche al pubblico più vasto, che potrà scoprirne ogni segreto grazie alle postazioni multimediali previste a Palazzo Chiericati e al Palladio Museum».
«Il Codice per i Beni Culturali indica chiaramente ricerca e restituzione ad un pubblico vasto – ha aggiunto il soprintendente Fabrizio Magani e il presidente del CISAAP Edoardo Demo – come due pilastri dell’azione sul patrimonio artistico italiano, due obiettivi che in questo caso riusciremo a raggiungere in pieno grazie allo studio dei preziosi fondi palladiani, alla loro connessione con le fonti storiografiche, e alla loro messa in rete tramite tecnologie innovative».
Gli originali palladiani saranno riprodotti con una risoluzione superiore ai 100 megapixel tramite una fotocamera Hasselblad, erede di quella già impiegata nelle missioni spaziali sulla Luna. Per la prima volta i disegni saranno acquisiti ad altissima definizione con la riproduzione fedele non solo dell’aspetto bidimensionale del foglio, ma persino della tridimensionalità materica delle increspature della carta e delle tenui linee di costruzione, tracciate da Palladio a secco con uno stilo d’avorio e non meno importanti di quelle a inchiostro.
Tale rivoluzionaria metodologia di acquisizione fotogrammetrica tridimensionale è stata messa a punto dal quarto partner del progetto, il dipartimento di Architettura dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, nella figura del prof. Marco Gaiani, in collaborazione con l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, ed è stata testata scientificamente su alcuni dei più celebri disegni di Leonardo da Vinci come l’Uomo vitruviano delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, ma mai applicata in maniera estesa a un intero corpus di disegni. E saranno proprio i team delle due Università ad effettuare la digitalizzazione grazie a queste straordinarie tecniche, sotto l’attento controllo conservativo della Soprintendenza e con la supervisione degli esperti del CISA Andrea Palladio.
Al termine del progetto, che prevede una durata di 18 mesi, saranno a disposizione del pubblico due postazioni multimediali touchscreen: una in Palazzo Chiericati e una sua gemella presso il Palladio Museum, per rendere accessibili i fogli palladiani in forma tridimensionale; i disegni potranno quindi essere ingranditi, girati, capovolti come avendoli in mano, per riuscire a vedere fino al più piccolo dettaglio. Parallelamente i disegni saranno collegati a una banca dati con l’archivio delle loro fonti documentarie, fra le quali preziosi materiali custoditi dalla Biblioteca Bertoliana, per rendere possibile ogni approfondimento, con la validità scientifica sempre alla base di tutti i contenuti proposti.
Sempre nell’ambito dell’accordo fra CISA Andrea Palladio, Comune di Vicenza e Soprintendenza, dal 13 dicembre verrà esposto un disegno originale di Andrea Palladio all’interno del Palladio Museum, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Vicenza. La comprensione del disegno da parte di un pubblico vasto sarà resa possibile attraverso una serie di apparati scientifico-educativi approntati per l’occasione.
Dopo il grande successo della tournée in Sardegna, che ha avuto luogo per un mese con diversi sold-out e numerosi spettacoli aggiuntivi, We are Shardana arriva in Veneto per un’unica data all’Auditorium dei Carmini di Vicenza il sabato 9 dicembre 2023 alle ore 17:30. Questo evento speciale è stato organizzato grazie al Circolo Culturale Grazia Deledda, presieduto da Luciana Sedda. L’ingresso è a offerta libera e su prenotazione, telefonando o scrivendo al numero 392 9871637.
Tre giovanissimi attori vicentini
Durante la proiezione saranno presenti il regista e produttore Christian Canderan e l’autrice Chiara Errico, insieme ai giovani attori di Altavilla Vicentina Christian e Isabel Peloso. Nel film c’è anche un altro giovanissimo di Altavilla, Mattia Zin.
Una società vicentina tra i produttori
We are Shardana è un documentario cinematografico prodotto da Sunfilms con il supporto del Fondo Regionale dell’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Sardegna Film Commission e con la collaborazione della FilmCommission Bologna – Cineteca di Bologna. Un contributo importante è stato dato anche da un gruppo di aziende italiane, tra cui la vicentina Vector Srl, Victory Group Srl, Gamian Consulting Srl, Innovo Renewables SpA, Decal Renewables SpA, Marocchi Srl, Grimaldi Group SpA, Sina SpA, Sa Marigosa, Ommo’s Arredamenti Srl e ICB Srl.
Un documentario ambientato in Sardegna
Quest’opera è in competizione alla 77a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno e racconta il viaggio di Paolo (interpretato da Andrea Fornalè), un giovane studente universitario che si reca sull’isola per approfondire la sua conoscenza della civiltà prenuragica e nuragica, in preparazione della sua tesi di laurea. Durante il suo viaggio, Paolo incontra Maria Carmen (interpretata da Elisa Pistis), una donna più grande di lui che cambierà in modo inaspettato il significato del suo viaggio.
Nel cast del documentario ci sono anche gli attori veneti Andrea Fornalè, Ketty Montagner e Guido Laurjni, insieme al friulano Luciano Roman e ai sardi Elisa Pistis, Giovanni Maccioni e Gisella Vacca.
Dalla Sardegna ad Altavilla Vicentina
Le riprese si sono svolte in quasi tutte le province sarde e hanno coinvolto anche Udine, Bologna e Altavilla Vicentina (in provincia di Vicenza). Le famiglie di Elisabetta e Davide Zin e di Erika e Massimo Peloso hanno fornito una collaborazione importante, con le loro case che sono state utilizzate come location per le riprese. I figli di entrambe le famiglie, Christian Peloso (9 anni) e Isabel Peloso (6 anni), fanno parte del cast del documentario, con Christian che interpreta il protagonista da bambino.
Shardana giovanissimi attori di Altavilla
We are Shardana permetterà al pubblico di riscoprire e approfondire la conoscenza delle creature leggendarie sarde, il tutto arricchito da scenografie suggestive, momenti onirici e flashback, tutto mentre si è comodamente seduti sulla poltrona.
Le fiabe e il folklore
L’ispirazione per il soggetto del documentario è nata dai ricordi d’infanzia di giochi e divertimenti. L’autrice ha trovato ispirazione nelle creature protagoniste delle fiabe e dei racconti del folklore friulano, veneto e sardo che spesso i nonni raccontano ai propri nipoti. Chi da bambino non ha mai avuto un amico speciale con cui giocare? Chi non ha mai provato strane paure notturne, quando, da soli nell’oscurità, si intuiva la presenza di mostri nell’armadio o sotto il letto?
Le fate, i giganti e gli spiriti malevoli rappresentano l’emergere della coscienza umana di fronte a fenomeni che non potevano essere spiegati. In passato, quando la qualità della vita era diversa, gli esseri umani vivevano in contatto stretto con la natura, e la loro sensibilità favoriva una pacifica convivenza con queste creature particolari.
Oggi, al contrario, la frenesia del mondo moderno ha sopraffatto i nostri sensi, costringendoci in uno stato di continua fretta. Siamo immersi nell’azione e nel possesso, trascurando l’essenza stessa della vita. Grazie a Maria Carmen e alle sue narrazioni, Paolo riscoprirà sempre più consapevolezza delle emozioni e delle sensazioni che nel corso degli anni aveva dimenticato.
Sabato 9 dicembre alle 20.45 torna al Teatro Comunale di Vicenza “Ekuò concerto d’Avvento”, serata di beneficenza a favore dei progetti “Borsa Lavoro + Inclusione” in Veneto e “Sostegno a Distanza” in Brasile di Murialdo World ets – Giuseppini del Murialdo.
L’iniziativa è stata presentata oggi in sala Stucchi dall’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto, da Diego Brunelli, maestro e direttore della BlueSingers & Orchestra, da Stefania Miotto, soprano ospite speciale della serata e da Alessandro Pellizzari, direttore di Murialdo World ets e organizzatore dell’evento.
«Prosegue la collaborazione con Murialdo World, realtà ormai consolidata nella nostra città e riferimento in particolare per i più giovani, meno fortunati, ai quali vengono offerte concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto -. Un’attenzione particolare è dedicata anche ai giovani che vivono in difficoltà estreme, dall’altra parte del mondo, in Brasile dove non solo mancano le opportunità lavorative ma dove i ragazzi rischiano la vita. Con la tredicesima edizione di “Ekuò concerto d’Avvento” gli spettatori potranno contribuire a questi importanti progetti che uniscono i giovani italiani ai giovani brasiliani e godere di uno spettacolo natalizio ormai diventato una tradizione. Invito quindi a partecipare numerosi all’evento dedicato a tutta la famiglia».
«Grazie ai 12 eventi passati abbiamo portato in teatro oltre 10.000 spettatori e aiutato 2.720 giovani in difficoltà in 7 nazioni diverse distribuite su 4 continenti – ha commentato Alessandro Pellizzari, direttore di Murialdo World ets e organizzatore dell’evento -. 14 anni fa, quando abbiamo organizzato la prima edizione, avevamo come unico scopo la raccolta fondi per i progetti missionari dei Giuseppini del Murialdo. Nel corso degli anni l’Ekuò concerto d’Avvento si è trasformato nel tradizionale concerto di Natale dei vicentini e non solo, aggiungendo al primo scopo un secondo: offrire una serata di autentico e integrale benessere agli spettatori. I contributi raccolti sono destinati all’inserimento lavorativo dei giovani vicentini e per garantire una vita fuori dalla strada e dalla guerriglia ai giovani brasiliani. A maggio scorso sono stato in Brasile per verificare i nostri progetti missionari in corso e raccogliere nuove esigenze d’aiuto, soprattutto nelle favelas di San Paolo e di Rio de Janeiro. Ho deciso di proporre all’Ekuò concerto d’Avvento 2023 il progetto a favore dei giovani delle favelas di Rio de Janeiro, i quali purtroppo vivono da oltre un decennio una violenza senza precedenti generata da guerriglie tra quattro bande locali che si stanno contendendo il narcotraffico cittadino, rendendo così Rio de Janeiro la città più violenta del Brasile. Crediamo fortemente che vinca sempre il bene sul male, l’amore sull’odio, a patto che noi non perdiamo la speranza e continuiamo a credere nella solidarietà, nel bene comune, nella consapevolezza che siamo tutti in relazione e che la nostra felicità è profondamente legata alla felicità dell’altro».
La XIII edizione, con la conduzione artistica del Maestro Diego Brunelli, vedrà la partecipazione della BlueSingers & Orchestra con la cantante Stefania Miotto che si è esibita con noti artisti tra cui Katia Ricciarelli, Vittorio Terranova, Alessandro Safina, Roby Facchinetti e Cheryl Porter, e che ha partecipato a trasmissioni televisive Mediaset e Rai (“I raccomandati” di Rai Uno).
Il concerto di Natale, che spazierà dal pop al rock, dalle colonne sonore al blues e dal soul al gospel, sarà presentato da Elisa Santucci.
Il programma prevede l’esecuzione di brani tra cui All I want for Christmas M. Carey, pop natalizio); Feliz navidad (J. Feliciano, calypso natalizio); Faith (S. Wonder, pop-soul); Joy to the world, (G.F. Haendel, classico natalizio); Think (A. Franklin, blues-gospel).
Informazioni:
L’ingresso è con biglietto su donazione a 17 euro, diritti di prevendita compresi; ridotto 11,50 euro per giovani fino ai 13 anni compresi solo se acquistato presso la biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza, viale Mazzini 39.
I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro da martedì a sabato 15.00-18.15; oppure online
L’amministrazione comunale di Vicenza ha organizzato l’iniziativa “Percorsi di pace” per celebrare la Giornata internazionale dei Diritti umani il 10 dicembre. Il Parco della Pace ospiterà eventi musicali, una fiaccolata e interventi da parte del sindaco Giacomo Possamai, del vicario don Giampaolo Marta e del maestro Bepi De Marzi. Inoltre, per commemorare il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, il 15 dicembre si terrà una conferenza presso il tempio di San Lorenzo sulla crisi umanitaria attuale.
Le iniziative sono state promosse dall’amministrazione in collaborazione con la Diocesi di Vicenza, il Conservatorio Pedrollo e varie associazioni locali che si occupano di pace e diritti umani. Durante la presentazione delle iniziative, sono intervenuti gli assessori Giovanni Selmo e Leonardo Nicolai, insieme a don Matteo Zorzanello, Francesco Passadoree Davide Tiso.
Gli eventi includono uno spettacolo di musica immersiva presso l’hangar 1 del Parco della Pace, seguito dalla fiaccolata lungo il percorso asfaltato. Durante la fiaccolata, l’assessore Giovanni Selmo porterà la “Luce della Pace” di Betlemme, simbolo internazionale che sarà distribuito in vari Paesi europei.
Le iniziative si concluderanno con il canto sulla pace di Bepi De Marzi eseguito dai cori partecipanti. I partecipanti potranno utilizzare il parcheggio all’ingresso del Parco della Pace e le fiaccole verranno distribuite dagli organizzatori.
Infine, venerdì 15 dicembre si terrà una conferenza presso il tempio di San Lorenzo sulla crisi umanitaria attuale. Gli interventi saranno tenuti da Giovanni Selmo, Marco Mascia, Elisabetta Bartuli e Francesca Benciolini.
Storie Vicentine ci racconta le considerazioni sul “Ritratto di Vincenza Pasini” detta Donna Vicenza, dopo le indagini diagnostiche.
La «vera effigie» di Vincenza Pasini, testimone delle apparizioni mariane è una delle testimonianze figurative di primario interesse per la storia della pietà popolare, che si sviluppa nel tempo attorno al santuario di Monte Berico, sorto nel 1428. Nello specifico, l’opera proviene dall’antico monastero di Ognissanti in Borgo Berga, soppresso all’inizio del XIX secolo. È proprio questo cenobio femminile, affidato prima all’ordine degli Umiliati e, a partire dal 1571, alle monache camaldolesi, ad assumersi il compito della diffusione non solo della memoria delle apparizioni, ma anche del culto rivolto alla veggente, illuminata e
consacrata dalla luce mariofanica.
Secondo la tradizione, la pia donna risiedeva nei pressi della chiesa di Ognissanti e, di conseguenza, il percorso che la condusse a incontrare la Regina del cielo iniziava lì, a due passi dalle scalette che portano sul colle. Inoltre, nel 1431, il suo corpo mortale fu sepolto nel cimitero accanto alla medesima chiesa.
Il dubbio sull’effettiva datazione del cimelio – che riporta il nome di un pittore del Quattrocento, Girolamo Tonisi, che per grazia ricevuta avrebbe dedicato un omaggio ritrattistico a «donna Vicenza Pasini da Sovizzo» – ha portato a un progetto di ricerca
multidisciplinare ideato e coordinato da Agata Keran, curatrice del Museo d’arte sacra di Monte Berico, con il contributo di Federico Bauce e Carlotta Dal Santo.
Per le indagini diagnostiche non invasive sono stati coinvolti gli esperti del laboratorio CMR, Roberta Giorio e Francesco Rizzi. L’intera superficie del dipinto è stata sottoposta, in associazione alle riprese in luce visibile sia del fronte che del retro, a un’indagine riflettografica IR eseguita a due lunghezze d’onda a 750 nm e 1000 nm, da cui è emerso un disegno sottostante (underdrawing), che presenta alcune importanti divergenze rispetto allo strato visibile all’occhio nudo, che riguardano sia i tratti fisionomici che l’abito della donna.
Tali differenze hanno sollecitato un approfondimento storico, iconografico e iconologico relativo all’opera devozionale, condotto da Agata Keran. Il focus ha portato a delineare un’ampia panoramica sul contesto religioso in cui si colloca la genesi dell’opera, collocabile nel secondo Cinquecento. Gli esiti della ricerca, comprese le relazioni tecniche del laboratorio CMR e della restauratrice Carlotta Dal Santo, sono raccolti e pubblicati in un opuscolo documentario, il primo della serie dei «Quaderni del Museo d’arte sacra di Monte Berico» (disponibile in sede).
Fig.2 Immagine a infrarosso dell’opera
“La ricerca dedicata al ritratto di Vincenza Pasini apre un orizzonte conoscitivo e spirituale capace di incuriosire e coinvolgere, anche emotivamente, chi desidera a scoprire in modo approfondito una storia antica, ma di grande freschezza per il nostro tempo”, commenta padre Carlo Rossato, rettore del santuario e priore della comunità dei Servi di Maria di Monte Berico.
Tutto il progetto gode della collaborazione e del supporto economico dell’Associazione Domenico Cariolato, che nell’ambito dell’omonimo premio, ha incentivato alcuni progetti culturali e sociali, ritenuti di particolare interesse per la storia e l’attualità di Vicenza.
“L’ Associazione, che nei suoi programmi promuove eventi di significativa rilevanza culturale, è orgogliosa di aver contribuito allo studio del ritratto ed è onorata della sua collaborazione con tutti coloro che hanno condotto tale indagine”, ribadisce Patrizia Rossini, presidente dell’Associazione.
L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative di «Un Giubileo per la rinascita», in attesa dell’Anno giubilare mariano 1426-2026.
Per visitare il Museo d’arte sacra: ogni sabato ore 10-12 e 14-18
ingresso con offerta libera.
info e prenotazioni di visite guidate e percorsi didattici: [email protected]
Domenica 3 dicembre alle 15 il Museo Naturalistico Archeologico, in contra’ Santa Corona 4, ospiterà una tavola rotonda a conclusione dell’edizione 2023 della rassegna“Disanapianta“, dedicata quest’anno al tema del selvatico.
L’incontro, intitolato “Ogni prosperità è reciproca. L’uomo e gli altri selvatici, un groviglio inestricabile”, sarà coordinato dal filosofo Alfonso Cariolato in dialogo con quattro studiosi impegnati a diffondere l’urgenza della questione ecologica: Paolo Fontana, entomologo e apicoltore; Sara Lefosse, erpetologa, nota tra l’altro per le sue ricerche sulla Salamandra di Aurora, endemica dell’Altopiano dei 7 Comuni; Francesco Tomasinelli, naturalista e divulgatore; Daniele Zovi, ex generale dei forestali e scrittore-saggista.
Sarà l’occasione per discutere sulle ragioni della difficile sopravvivenza alla pressione esercitata dall’uomo non solo per quello che riguarda la fauna iconica e per provare a immaginare nuove possibili, e quanto mai necessarie e urgenti, forme di convivenza con gli altri viventi.
L’assessoreallacultura, al turismo e all’attrattività del territorioIlaria Fantin precisa che «il Museo Naturalistico Archeologico è luogo ideale per questo tipo di riflessioni. Un museo che ricerca, conserva e valorizza reperti naturalistici, in particolare del territorio vicentino, deve oggi affrontare anche temi attuali legati al cambiamento climatico e più in generale all’Antropocene. Lo dobbiamo fare soprattutto per le giovani generazioni, alle quali dobbiamo fornire degli strumenti critici per capire e cambiare rotta».
La rassegna “Di sana pianta” è ideata da Anna Altobello, Chiara Bortoli, Andrea Rosset e Fiorenzo Zancan e co-organizzata da Associazione Artemis APS e da Cooperativa Sociale Insieme, all’interno delle iniziative del progetto FACT! Vicenza e con il patrocinio del Comune di Vicenza.
Negli ultimi anni, il Veneto si è affermato come un punto di riferimento sia per il cinema che per il fumetto, arti visive che, pur diverse, si intrecciano e si alimentano a vicenda, come abbiamo cominciato a evidenziare nella prima puntata della rubrica “Veneto cinema e fumetto“. Se il cinema ha raccontato la bellezza dei suoi luoghi, il fumetto ha saputo dare forma a personaggi e narrazioni che sono diventati iconici.
Il Veneto ha dato i natali ad alcuni dei più grandi maestri del fumetto, che trovano nella regione un punto di riferimento per la propria influenza artistica. Tra i nomi di spicco, spicca senza dubbio Milo Manara, nato a Lecce ma cresciuto a Verona. Famoso per il suo tratto sensuale e raffinato il fumettista ha conquistato lettori da ogni angolo del mondo. Manara ha saputo fondere erotismo e arte, creando personaggi come Giulio e la sua nemica o Baba Yaga, che sono diventati simboli di un’arte generatrice di forti emozioni.
Accanto a lui, ci sono Giorgio Cavazzano (nato a Venezia), che con il suo tratto innovativo ha reinventato i più amati personaggi Disney come Topolino e Paperino, dando loro un tocco di modernità e freschezza. Altrettanto significativo è Valerio Held, fumettista veneziano, autore di Zio Paperone e di numerosi altri personaggi che hanno fatto la storia del fumetto italiano e internazionale.
Giorgio Cavazzano: (Giorgio Cavazzano – Lucca Comics & Games 2012 – Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/2.0 – Autore: taymtaym)
Tra i nuovi volti del fumetto veneto, emerge anche Silvia Ziche, nata a Thiene (Vicenza), che ha portato un’innovazione leggera e brillante nelle pagine di Topolino, dove ha creato personaggi moderni come Lucrezia. La sua capacità di unire ironia e delicatezza l’ha resa una delle autrici più apprezzate dai lettori più giovani.
Ma il Veneto è anche la casa di voci più impegnate e innovative come Claudio Calia (nato a Venezia), che con il suo graphic journalism affronta temi sociali e politici in modo incisivo e profondo. Con opere come L’orrore del Veneto e Senza parola, Calia ha dato voce a storie di grande rilevanza contemporanea. Giacomo Taddeo Traini, di Padova, con il suo stile diretto e chiaro, si distingue per la sua capacità di trattare temi di attualità, con un linguaggio visivo immediato che colpisce il pubblico giovane.
Oltre ai grandi autori, il Veneto ospita numerosi eventi che celebrano la cultura del fumetto. Tra i più importanti, c’è Be Comics!, il festival di Padova, che ogni anno richiama appassionati e professionisti da tutto il mondo, offrendo un palcoscenico ideale per fumettisti e illustratori. La prossima edizione si terrà il 15 e 16 marzo 2025, un’occasione imperdibile per scoprire nuove opere e incontrare i protagonisti del settore.
Non mancano manifestazioni come Vicenza Comics & Games, che propone una varietà di attività per i fan dei fumetti e dei giochi, e Treviso Comic Book Festival, che dal 2004 promuove il fumetto indipendente. Eventi come San Donà Fumetto e Ca’ Mestre Mega Comics (2024) sono momenti cruciali per la comunità di appassionati, mentre nel 2025, Cerea Comics & Games offrirà un’ulteriore opportunità di immergersi nell’universo dei fumetti e dei giochi.
Il Veneto offre anche numerose opportunità formative per chi desidera intraprendere una carriera nel mondo del fumetto e del cinema. La Scuola Internazionale di Comics di Padova è un punto di riferimento per chi vuole formarsi nel fumetto, nell’animazione e nella sceneggiatura. Mentre la BigRock si distingue per i suoi corsi di grafica digitale e sviluppo videogiochi. Inoltre, iniziative come lo Showrunner Lab, promosso dalla Veneto Film Commission, offrono borse di studio per laboratori dedicati alle serie TV, creando nuove opportunità per i giovani talenti. Il fumetto continua a rivivere nel presente sapendo accontentare e affascinare adulti, bambini e ragazzi. Il fumetto è un’arte universale che attraverso la sua immediatezza è capace di regalare al pubblico dei lettori un profondo stupore che viene tramandato di generazione in generazione.
La mostra “Haring, Banksy, Obey: libertà non autorizzata” è aperta fino al 23 febbraio 2025 presso il Museo Le Carceri di Asiago. Oltre 50 opere, provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, raccontano la nascita e l’evoluzione della Street Art internazionale. L’evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Asiago in collaborazione con MV Arte di Vicenza, è un’immersione nel linguaggio visivo che ha segnato intere generazioni, dai graffiti ai poster, dalle serigrafie agli sketch.
Curata da Matteo Vanzan, la mostra offre un percorso che parte dalla New York di fine anni ’60 fino alle espressioni contemporanee, con artisti del calibro di Keith Haring, Banksy, Obey, JonOne, JR e molti altri. Le opere, esposte su supporti vari come tela, legno e carta, dialogano con una colonna sonora che spazia dall’hip-hop al punk, creando un’esperienza multisensoriale che riflette il legame tra musica e arte urbana.
Il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, ha sottolineato l’importanza culturale dell’evento, che celebra la Street Art come forma d’arte moderna capace di esprimere messaggi profondi e diretti. Anche il Vice Sindaco Ludovica Tondello ha evidenziato come la mostra rappresenti un invito a riflettere sulle criticità della società e sull’urgenza di cambiamento.
Tra gli eventi collaterali, spiccano incontri con artisti come KayOne e Mr. Wany, oltre a un contest fotografico per giovani, “Walls: Muri che raccontano”, che premierà il vincitore con una serigrafia originale di Obey.
La mostra sarà visitabile con orari differenziati tra dicembre e febbraio. Tutte le informazioni su biglietti e prenotazioni sono disponibili presso il Museo Le Carceri e sui canali ufficiali del Comune di Asiago.
Il Veneto, da sempre fonte di ispirazione per la creatività artistica, ha saputo attrarre registi e fumettisti, che con le loro opere hanno valorizzato ancora di più il suo territorio. Cinema e fumetto, pur essendo due forme artistiche distinte, si sono unite nel raccontare storie intramontabili, arricchite da scenari e atmosfere suggestive.
Il cinema, in particolare, ha avuto un ruolo fondamentale nel rendere il paesaggio veneto protagonista. I suoi panorami mozzafiato e le città ricche di storia sono stati lo sfondo di pellicole che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema mondiale. Un esempio emblematico è Signore e Signori (1966), una commedia diretta da Pietro Germi. Ambientata e girata a Treviso, racconta con ironia le dinamiche di una comunità borghese. Ma il Veneto non è solo teatro di commedie: Il paziente inglese, vincitore di nove premi Oscar, ha immortalato il Lido di Venezia, arricchendolo di un’atmosfera misteriosa e romantica.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (foto Emanuele Manfredo Fioravanzo)
La magia della regione continua a vivere anche in Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, girato a Verona, la città dell’amore. Mentre The Tourist ha trasformato Venezia in una suggestiva location da sogno, con protagonisti Johnny Depp e Angelina Jolie immersi in una storia avvolta nel mistero.
Angelina Jolie all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Licenza: https://commons.m.wikimedia.org/w/index.php?search=Angelina+Jolie&title=Special:MediaSearch&type=image Autore: Harald Krichel
Oltre al grande schermo, il Veneto è un punto di riferimento internazionale per il cinema, grazie ai suoi prestigiosi eventi. La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, fondata nel 1932, è tra i festival più importanti al mondo, richiamando cineasti e appassionati ogni anno. A Treviso, l’AsoloArt Film Festival esplora il legame tra cinema e arti visive con una rassegna di altissimo livello. Il Lago Film Fest di Revine Lago è invece il fulcro per i cortometraggi e i documentari innovativi, mentre il River Film Festival di Padova propone un’esperienza unica: proiezioni su uno schermo galleggiante sul fiume Piovego, creando un’atmosfera ancora più magica.
Il Veneto ha anche dato i natali a numerosi talenti cinematografici che hanno lasciato il segno a livello nazionale e internazionale. Carlo Mazzacurati, regista e sceneggiatore padovano, ha raccontato la realtà veneta con film come Il Toro e La lingua del santo. Andrea Segre, originario di Dolo, è diventato famoso per i suoi documentari sociali e migratori, con opere come Io sono Lí e L’ordine delle cose. La nuova generazione di cineasti veneti include anche Francesco Sossai, regista di Feltre, che ha attirato l’attenzione con il suo sguardo sulla realtà contemporanea. Non mancano poi volti noti come l’attrice SilviaD’Amico, originaria di Mestre. E poi Marco Paolini, attore e regista bellunese, che si è fatto apprezzare tanto per i suoi monologhi teatrali quanto per il film La pelle dell’orso.
Non solo cinema: il Veneto è anche un luogo di ispirazione per il fumetto, che ha trovato nei suoi paesaggi e nella sua cultura un terreno fertile per esprimersi. Come per il grande schermo, anche i fumettisti hanno saputo raccontare storie e suscitare emozioni, contribuendo a una tradizione culturale che abbraccia sia il cinema che il fumetto. Questi due mondi, pur mantenendo le proprie specificità, si intrecciano nella capacità di dar vita a universi visivi straordinari, confermando il Veneto come un crocevia creativo dove le arti visive si incontrano e si arricchiscono reciprocamente.