martedì, Marzo 18, 2025
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Cerimonia del Giorno del Ricordo a Vicenza: un omaggio agli esuli istriani, fiumani e dalmati

Questa mattina l’ex collegio Cordellina di Vicenza ha ospitato la solenne cerimonia per commemorare gli esuli istriani, fiumani e dalmati, rifugiatisi nell’ex convento il 3 febbraio 1947, sopravvissuti ad una delle pagine più tragiche della storia italiana, l’orrore delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Presenti all’evento il sindaco Giacomo Possamai e Coriolano Fagarazzi, presidente del Comitato provinciale di Vicenza dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, insieme a diverse autorità locali, tra cui la viceprefetta Teresa Inglese e la vicesindaca Isabella Sala.

Il sindaco Possamai ha sottolineato l’importanza della memoria, ricordando come, dopo la Seconda guerra mondiale, decine di migliaia di italiani, tra cui tante donne e bambini, furono costretti a lasciare le loro terre, affrontando un viaggio doloroso e incerto. “Questo ex convento è stato per molti un primo rifugio, simbolo di accoglienza e sollievo in un momento di grande sofferenza.” ha dichiarato. Ha poi esortato la comunità a mantenere viva la memoria storica, affinché non ci sia spazio per l’odio e l’indifferenza.

Le celebrazioni per il Giorno del Ricordo non si limitano a questa cerimonia. Il Comune di Vicenza, in collaborazione con la Biblioteca civica Bertoliana e l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha organizzato un ricco calendario di eventi fino al 26 febbraio. Tra questi, spicca la cerimonia istituzionale prevista per lunedì 10 febbraio al Cimitero Maggiore, in onore delle vittime delle foibe, alla quale parteciperanno autorità cittadine e rappresentanti dell’Anvgd.

Inoltre, martedì 11 febbraio, la Biblioteca civica Bertoliana ospiterà lo storico Gianni Oliva per la presentazione del suo saggio “45 milioni di antifascisti”, in dialogo con Elisa Santucci. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti.

Dal 17 al 28 febbraio, sarà allestita una mostra intitolata “Sulle ali della Bora nel ruggito del leone”, dedicata alle terre dell’Istria, Fiume e Dalmazia, attraverso le opere di Leonardo Bellaspiga. L’inaugurazione è fissata per il 17 febbraio alle 17.30, seguita da un incontro con Lucia Bellaspiga, inviata speciale di “Avvenire”.

Questi eventi non solo celebrano la memoria degli esuli, ma mirano anche a promuovere la cultura e la riflessione sulla storia italiana del Novecento. La comunità è invitata a partecipare attivamente, poiché ogni iniziativa rappresenta un passo verso la costruzione di un futuro fondato sulla comprensione e il rispetto reciproco.

Per ulteriori dettagli sul programma e gli eventi correlati al Giorno del Ricordo, è possibile consultare il sito web ufficiale del Comune di Vicenza. La memoria è un patrimonio da custodire, e il Giorno del Ricordo rappresenta un’importante occasione per onorare le vite di coloro che hanno vissuto una delle pagine più tragiche della storia italiana.

Spaccio di droga ed estosione, 14 misure cautelari in Veneto

VENEZIA (ITALPRESS) – I Carabinieri, nelle Province di Venezia e Padova, insieme alle autorità di polizia albanesi, tedesche e spagnole, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 14 persone (6 italiani e 8 albanesi) accusati di detenzione ai fini di spaccio e vendita di sostanza stupefacente ed estorsione.
L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia dal mese di novembre 2022 a dicembre 2023, ha permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito allo spaccio di stupefacenti tra le Province di Venezia, Padova e Treviso, con base operativa a Mira (Venezia).
In particolare: sono stati documentati vari episodi di estorsione posti in essere anche con modalità particolarmente violente ai danni di consumatori che non avevano provveduto al pagamento dello stupefacente. In un’occasione, è stata organizzata una vera e propria “spedizione punitiva” presso l’abitazione di un uomo al quale, per un debito di droga contratto da un suo conoscente che aveva presentato agli indagati e pertanto ritenuto “responsabile, è stato intimato di corrispondere una somma pari 5.000 euro sotto la minaccia di dargli fuoco con un accendino, dopo averlo cosparso di alcol etilico e immobilizzato su una poltrona. Il tempestivo sopraggiungere dei Carabinieri, attivati dalla compagna dell’uomo, ha scongiurato il tragico epilogo.
E’ stato ricostruito il volume d’affari pari a circa 150.000 euro mensili, derivanti dalla vendita al dettaglio di cocaina pura, al costo di 100 euro al grammo, da parte di corrieri/spacciatori facenti parte del gruppo criminale, nell’ambito del quale operavano anche alcuni soggetti disponibili a mettere a disposizione capannoni e abitazioni per lo stoccaggio dello stupefacente.
Sono stati sequestrati manoscritti relativi al rendiconto dell’attività di spaccio di stupefacenti ed accertati i proventi dell’attività delittuosa, pari a 723.500,00 euro, in ordine ai quali si procederà, a carico di alcuni indagati, al sequestro preventivo finalizzato alla confisca.
Nel corso dell’attività investigativa è stato sequestrato circa 1,5 kg di cocaina e sono state arrestate 2 persone in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Degli indagati, 11 sono stati condotti in carcere, 1 sottoposto agli arresti domiciliari e 2 agli obblighi di dimora.
Verrà infine notificato l’”avviso di conclusione delle indagini preliminari” ad ulteriori 3 persone la cui partecipazione alle attività criminose è risultata marginale.

– Foto: ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

Veneto, conclusi gli eventi del bando P.A.R.I. per l’equilibrio di genere

VENEZIA (ITALPRESS) – Si è concluso oggi con successo a Verona il ciclo di sei eventi tematici promossi nell’ambito del Bando P.A.R.I., iniziativa cofinanziata dal PR Veneto FSE+ 2021-2027 e realizzata in collaborazione con l’Assessorato al Lavoro, Istruzione, Formazione e Pari Opportunità della Regione del Veneto.
L’incontro ha messo in evidenza uno degli obiettivi centrali del bando: il potenziamento delle competenze informatiche, tecnologiche, digitali, STEM e STEAM per ragazze e donne, sia occupate che in cerca di lavoro, per favorirne l’inserimento nel mercato occupazionale e prepararle alle sfide della società del futuro. La scelta della data non è casuale: l’evento si è tenuto in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, che si celebra ogni anno l’11 febbraio per promuovere l’accesso e la piena partecipazione femminile nelle discipline scientifiche e tecnologiche.
“Le competenze di base in matematica e fisica sono la nuova alfabetizzazione per un mondo caratterizzato dalla transizione digitale; non sono più un’opzione, ma una necessità per garantire la piena partecipazione delle donne alla società e al mondo del lavoro. L’evento di oggi rappresenta un tassello fondamentale nella strategia della Regione del Veneto per ridurre il divario di genere nelle discipline STEM e STEAM. Investire nella formazione delle donne nelle materie scientifiche significa creare reali opportunità di crescita professionale e aumentare la competitività del nostro territorio. Con il Bando P.A.R.I. abbiamo fornito strumenti concreti per favorire l’accesso delle donne alle professioni del futuro. La Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza ci ricorda che il talento non ha genere e che la chiave del progresso è nella valorizzazione delle competenze femminili”, ha dichiarato l’assessore al Lavoro e alle Pari Opportunità Valeria Mantovan.
L’iniziativa, che ha registrato la presenza di un centinaio di partecipanti, molti e molte giovani, ha visto la partecipazione di importanti testimonianze e momenti di confronto, offrendo spunti di riflessione sul mondo del lavoro digitale, tecnologico e della ricerca scientifica.
Molto apprezzato è stato l’intervento di Lucia Votano, prima donna a dirigere il laboratorio nazionale del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che ha sottolineato come nell’attuale società della conoscenza chi governa il mondo è chi ha più conoscenza in ambito scientifico e tecnologico e le STEM sono il nuovo ascensore sociale.
I laboratori esperienziali hanno coinvolto attivamente i partecipanti in attività pratiche, favorendo un approccio innovativo e interattivo. L’evento è stato curato dagli enti capofila dei progetti del Bando P.A.R.I.: ENAC con il progetto “Minerva: STEAM al femminile”; CONFINDUSTRIA SIAV con il progetto “STEM byte”; CIM & FORM con il progetto “STEM for future” e Punto Confindustria con il progetto “Welcome to STEM”.
“Il nostro impegno non si ferma qui: vogliamo continuare a investire in percorsi formativi mirati e inclusivi, affinchè nessuna donna resti indietro in questa rivoluzione digitale. Il forte interesse dimostrato per le tematiche trattate oggi è la prova tangibile che siamo sulla strada giusta, impegnandoci concretamente verso un futuro più inclusivo e paritario con nuove iniziative a supporto della parità di genere e della valorizzazione delle competenze. Questo percorso proseguirà con l’evento finale del Bando P.A.R.I., in programma la mattina dell’8 marzo 2025 presso la villa Borromeo a Rubano (PD), in occasione della Festa della Donna. Ma la chiusura di questo ciclo di eventi rappresenta solo un punto di partenza per nuove iniziative a supporto della parità di genere e dell’empowerment femminile”, ha concluso l’assessore Mantovan.
-foto ufficio stampa Regione Veneto –
(ITALPRESS).

Fieragricola Tech, Caner “La Regione Veneto a fianco delle imprese”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il modello tradizionale di agricoltura vive già una fase di transizione, gravata da difficoltà legate al clima, all’aumento dei costi di produzione, ai conflitti. In questo contesto, l’innovazione e la tecnologia possono dare un contributo determinante per una gestione virtuosa delle aziende, ad esempio nel monitoraggio delle attività agricole, nel controllo della risorsa idrica, nella valutazione dei danni del clima, nella prevenzione di patologie che minacciano quotidianamente i nostri raccolti”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner inaugurando stamattina a Verona Fieragricola Tech, la fiera dedicata all’innovazione nel settore Primario.
“E’ impensabile oggi, proprio alla luce della crisi produttiva legata a diversi fattori – aggiunge Caner – che un’azienda possa prescindere dalla digitalizzazione, dalle nuove tecnologie, dall’utilizzo anche dei dati satellitari. Ne parleremo nuovamente anche quest’anno a maggio durante Space Meetings Veneto, dove porteremo le ultime novità dell’agritech. E’ in questa direzione che la Regione sta indirizzando la ricerca di nuove soluzioni per l’agricoltura di precisione, basate su dati, analisi, tracciabilità dei processi”.
“In questo percorso – continua l’assessore – il Veneto non lascia soli i propri agricoltori: nella passata programmazione PSR 2014/2022 abbiamo destinato alla ricerca tecnologica delle aziende 25 milioni, 5,7 dei quali per l’agricoltura di precisione. Nella programmazione 2023/2027 abbiamo già raccolto 19 domande di finanziamento per circa 6,5 milioni relative all’agricoltura di precisione, all’applicazione di tecnologie digitali e all’uso dell’IA per il riconoscimento di malattie in campo, allo sviluppo di sistemi digitali per favorire le filiere forestali e all’elaborazione di strumenti geospaziali per un efficientamento della concimazione”.
“Infine, 1065 sono le domande finanziate per una somma di 20,9 milioni di euro con il bando PNRR per l’ammodernamento di macchine ed attrezzature agricole; l’obiettivo è di agevolare le imprese che vogliano acquisire macchine che possano ‘dialogarè con i sistemi di gestione e raccolta dei dati per ottimizzare l’uso dei fattori produttivi (suolo, acqua, concimi, diserbanti e prodotti fitoiatrici)” conclude.

– Foto: ufficio stampa Regione Veneto –

(ITALPRESS).

Pedopornografia online, 12 arresti e e migliaia di file sequestrati

VENEZIA (ITALPRESS) – Nell’ambito di un’articolata operazione di contrasto alla pedopornografia denominata “Viper 2”, la Polizia di Stato ha arrestato 12 persone per detenzione di ingente materiale pedopornografico. Denunciate altre 14 e sequestrati numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file pedopornografici.
L’operazione è stata condotta dagli investigatori della Polizia di Stato del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Venezia e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale, e ha preso avvio da una precedente attività del COSC di Venezia “Viper”, che aveva già portato lo scorso anno all’esecuzione di 60 perquisizioni e all’arresto di 28 persone appartenenti a vaste community internazionali di pedofili.
Nel corso della lunga e complessa indagine, condotta in modalità sotto copertura su una nota piattaforma di messaggistica, sono stati monitorati circa 130 spazi virtuali all’interno dei quali erano presenti utenti pedofili da tutto il mondo che scambiavano migliaia di foto e video di abusi su minori, per lo più in tenera età. Gli utenti esteri presenti nelle chat sono stati segnalati dal CNCPO agli Stati interessati attraverso i canali di cooperazione internazionale di Polizia.
Per l’esecuzione dei 26 decreti di perquisizione, emessi dalla Procura lagunare, sono stati coinvolti circa 200 agenti della Polizia Postale in 18 Province.
L’operazione si è estesa anche nelle Province di Lecce, Sassari (1 arresto), Siracusa (1 arresto), Massa, Pisa (2 arresti), Bergamo, Milano (3 arresti), Monza Brianza, Isernia (1 arresto), Caserta, Reggio Calabria, Roma (1 arresto ed 1 denunciato), Alessandria (1 arresto), Cuneo, Novara, Venezia (1 arresto), Vicenza e Treviso (1 arresto).
Gli indagati, di varie estrazioni sociali e tutti di sesso maschile, hanno un’età compresa tra 22 e 69 anni. Tra di loro vi è anche un uomo che millantava di avere conoscenze tra gli esperti nel campo della protezione dei minori online, circostanza sfruttata come alibi per accumulare materiale pedopornografico e permanere nei gruppi di pedofili.

– Foto: Polizia di Stato –

(ITALPRESS).

Granchio Blu, Corazzari “Sistema Veneto nel contrasto a specie aliena”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Sono due i progetti che il Veneto mette in campo quest’anno per affrontare l’invasione del Granchio Blu. Il primo del valore di 1,5 milioni di Euro finanziato con i fondi Feampa 2021-2027 rilancerà a partire da marzo 2025 un’azione di cattura grazie ai pescatori delle aree lagunari venete di quegli esemplari che non possono esser commercializzati; tra le finalità c’è quella di indagare la fattibilità tecnico- economica sulle filiere di riutilizzo a fini commerciali degli scarti in un’ottica di economia circolare. Il secondo progetto, già approvato dalla Giunta regionale, del valore di ulteriori 1,5 milioni di Euro, riunisce le risorse economiche e le conoscenze di ARPAV, Veneto Agricoltura, Università di Padova e Università di Venezia ed è finalizzato alla mappatura ambientale del Granchio blu mirata alla gestione della specie invasiva e alla sostenibilità socio-economica della pesca e dell’acquacoltura venete. Quello che abbiamo presentato oggi è un primo esempio concreto di attività gestionale avviata in modo complementare alle attività di studio e ricerca, un “Sistema Veneto” con cui la Regione intende affrontare l’emergenza in stretta collaborazione con l’azione del commissario Caterino”.
L’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, è intervenuto così oggi a Mestre nel corso della giornata di presentazione degli “Studi e monitoraggi sull’invasione del Granchio blu in Veneto finalizzati al contrasto alla diffusione della specie” organizzata dalla Regione del Veneto con la partecipazione del commissario straordinario all’emergenza Granchio blu Enrico Caterino e in collaborazione con ARPAV, Veneto Agricoltura, Università di Padova e Università di Venezia.
La giornata è stata l’occasione per tracciare in bilancio del progetto del 2023 realizzato dalla Regione con Veneto Agricoltura e Arpav e finanziato per 180mila euro che ha portato i primi dati scientifici sull’invasione della specie aliena. Ed è stato presentato il progetto di “Mappatura ambientale ed eco-fisiologica del Granchio blu nelle acque interne, marittime interne e marittime del Veneto mirata alla gestione di questa specie invasiva e alla sostenibilità socio-economica della pesca e acquacoltura venete” avviato con DGR n.1335 del 14 novembre 2024. Si tratta di un progetto, del valore complessivo di 1,5 milioni di Euro, finanziato dalla Regione con 750.000 Euro, da Fondazione CARIPARO con 350.000 Euro, da Veneto Agricoltura con 250.000 Euro, e dalle spese di personale sostenute da ciascun ente coinvolto per ulteriori 150.000 Euro.
Sono quattro gli ambiti di indagine. Il primo riguarda la mappatura della distribuzione del granchio sia nelle lagune che nelle acque marine: saranno identificate dimensioni, prede e predatori del granchio. Il secondo comprende il monitoraggio di lagune, coste e zone deltizie per indagare gli impatti che ha avuto la diffusione della specie sui diversi habitat e verrà realizzato grazie all’aiuto dei pescatori. Il terzo ambito concerne lo sviluppo di modelli di previsione della distribuzione della popolazione e della distribuzione spaziale del granchio in funzione dei cambiamenti ambientali e delle strategie di contenimento: saranno raccolti i dati ambientali anche alla luce dei cambiamenti climatici e delle misure di contenimento messe in atto. L’ultimo ambito comprende lo sviluppo di linee guida per le imprese di acquacoltura e di pesca: saranno coinvolti i principali portatori di interesse analizzando l’aspetto socio-economico e identificando efficaci e condivise azioni di mitigazione e di buone pratiche. Tutte le conoscenze e le informazioni confluiranno in un’unica banca dati gestita e coordinata da ARPAV. Il Progetto è pensato per fornire dati e informazioni in modo univoco capaci di garantire una base solida di conoscenze e il supporto al lavoro del Commissario Nazionale per l’emergenza Granchio Blu.
“Il progetto presentato oggi – aggiunge Corazzari- nasce sulla base della la convinzione che solo unendo le forze in un’unica strategia che coinvolga i più importanti poli di ricerca del Veneto, ARPAV, Veneto Agricoltura, Università di Padova e Università di Venezia si possano ottenere risultati nelle strategie di contenimento del Granchio Blu. Per questo ringrazio i responsabili dei quattro Enti che in sinergia hanno accettato di supportare la Regione del Veneto con una base importante di informazioni scientifiche, le quali contribuiranno a definire sempre più efficaci strategie gestionali da mettere in campo. Un ringraziamento particolare lo estendo a Cariparo che ha deciso di sostenere il progetto di monitoraggio con un contributo fondamentale, che dimostra la particolare attenzione della Fondazione per il territorio e la volontà di affrontare concretamente le difficoltà che si presentano”.
“Il Granchio blu – prosegue Corazzari- è elencato tra le 100 peggiori specie invasive che hanno colonizzato il Mediterraneo per via del suo facile adattamento alle diverse condizioni ambientali anche estreme. Come dicono i numeri l’esplosione demografica di questa specie non è uguale per tutti i tratti di costa, ma ha una portata e degli effetti devastanti soprattutto nelle fasce costiere basse e sabbiose, con importanti gli apporti d’acqua dolce e nelle le aree lagunari salmastre, caratteristiche ambientali dominanti nell’Alto Adriatico. Nel 2023 nelle sole aree lagunari del Veneto sono state rimosse 1000 tonnellate di esemplari, e 1900 nel 2024”.
“La Regione del Veneto fin dall’inizio dello scoppio dell’emergenza si è attivata al fianco dei pescatori anche nell’ambito del Distretto della Pesca dell’Alto Adriatico, chiedendo al Governo la dichiarazione dello stato di calamità, la nomina di un Commissario straordinario e un Piano per la gestione dell’emergenza – ricorda l’assessore-. Oggi le tre richieste sono state accolte ed è stato avviato in tempi brevi il Piano Nazionale di intervento, attivando fin da subito un tavolo tecnico di ascolto e collaborazione con i territori più colpiti, al quale hanno preso parte i rappresentanti delle imprese della pesca e dell’acquacoltura, le organizzazioni professionali di categoria, gli enti di ricerca, i Comuni, la Regione. Ritengo sia un metodo di lavoro particolarmente proficuo, e che sia la via giusta per proseguire l’impegno nel contrasto alla specie”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Inaugurata la nuova fermata ferroviaria “Venezia Mestre Gazzera”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Quello di oggi è un importante tassello di un più ampio progetto del valore complessivo di 58,25 milioni di euro, oltre 46 milioni dei quali finanziati dalla Regione, con un contributo di Rete Ferroviaria Italiana di 10,25 milioni di euro e del Comune di Venezia di 2 milioni, che ha interessato il “Nodo della Gazzera”, un’area fortemente urbanizzata nell’omonimo quartiere qui a Mestre. Grazie all’azione sinergica e coordinata di Regione del Veneto, Comune di Venezia, RFI e Veneto Strade, l’intervento consentirà di migliorare gli spostamenti quotidiani di cittadini e pendolari. E se oggi entra in servizio la nuova fermata di Venezia Mestre Gazzera lungo la Venezia-Udine, entro il 2025 sarà completata anche la vicina fermata ferroviaria di via Olimpia, lungo la Venezia-Trieste. Il progetto sarà, quindi, ultimato con la realizzazione del raccordo viario per snellire il traffico veicolare da e verso Mestre. Obiettivo: garantire il collegamento ferroviario interurbano da e verso Treviso oltre che quello urbano tra la terraferma e Venezia, favorendo, al contempo, l’interscambio gomma-ferro. Un ulteriore passo avanti per rendere il nostro sistema di trasporto sempre più sostenibile e integrato”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, oggi a Mestre in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova fermata ferroviaria “Venezia Mestre Gazzera” sulla linea ferroviaria Venezia-Udine.
Con lui, oltre al Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il Vice Direttore Generale Operation RFI, Commissario Straordinario di Governo per il Collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo di Venezia e del Potenziamento della linea Venezia-Trieste, Vincenzo Macello, il Direttore della Divisione Business Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, la Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti che ha dichiarato: “Un risultato reso possibile grazie alla sinergia tra più enti per l’efficientamento della rete infrastrutturale sia su ferro che su gomma. Un obiettivo che stiamo perseguendo da diversi anni per rendere ancora più capillare e interconnesso il trasporto ferroviario regionale”.
“La nuova fermata – ha aggiunto la Vicepresidente- rappresenta un esempio di attenzione alla sostenibilità e alla cura dei dettagli. Situata nell’area urbana di Venezia-Mestre, è dotata di due banchine accessibili tramite un sottopasso pedonale che collega le due aree di accesso principali. Il sottopasso è attrezzato con tre ascensori per garantire l’accessibilità a tutti gli utenti, inclusi quelli con mobilità ridotta. Le aree esterne della fermata sono state progettate per offrire il massimo comfort e praticità ai viaggiatori. Sono disponibili 6 posti auto dedicati alle persone con disabilità, uno stallo per autobus, 3 parcheggi per taxi e 208 posti a lunga sosta. Inoltre, la fermata è provvista di servizi igienici ad uso esclusivo dell’utenza, situati nelle vicinanze del primo fronte di fermata. Prosegue l’azione regionale per rendere il trasporto più efficiente, accessibile e integrato rispondendo così alle necessità di quanti ogni giorno scelgono di percorrere la rete infrastrutturale per i loro spostamenti”.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

(ITALPRESS).

Treviso, frode fiscale da € 12 milioni nel settore edile. 4 denunce

TREVISO (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Treviso hanno scoperto una rilevante frode fiscale nel settore edile trevigiano, realizzata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per circa 12,6 milioni di euro, nonchè attraverso l’indebita compensazione di ingenti crediti I.V.A. fittizi pari a oltre 2,5 milioni di euro. Pertanto, i 4 amministratori delle 2 società coinvolte sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica per reati tributari, in concorso con un commercialista di Venezia. A seguito delle contestazioni fiscali mosse dai finanzieri del Gruppo di Treviso e dei conseguenti avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate, è stata ottenuta la restituzione delle imposte evase, con sanzioni e interessi, per 3,8 milioni di euro.
Le attività investigative hanno avuto origine da mirate attività di controllo, intraprese agli inizi del 2023, che hanno riguardato due imprese che avevano fruito di significativi crediti d’imposta derivanti da operazioni immobiliari e da investimenti in ricerca e sviluppo, ritenuti sospetti in ragione delle modalità con cui si erano formati. In particolare, nel corso delle verifiche fiscali era emersa la contabilizzazione di una fattura per 8 milioni di euro per l’acquisto, mediante stipula di un contratto preliminare di compravendita, di una porzione di un polo commerciale in costruzione con sede in Lombardia, operazione immobiliare che, pur non perfezionatasi con un
contratto definitivo, non era stata rettificata in contabilità. E’ stato così che i finanzieri hanno ricostruito la miriade di operazioni contabili artatamente realizzate per occultare l’origine di tale credito, le quali, a loro volta, secondo veri e propri schemi di alchimia contabile, avevano permesso di ripartire il credito I.V.A. tra le due imprese in modo da poterlo più agevolmente utilizzare in compensazione di debiti erariali.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza

Sequestrati 6,5 kg di eroina all’aeroporto di Venezia

VENEZIA (ITALPRESS) – E’ stato individuato all’aeroporto di Venezia un passeggero proveniente da Laos, anziano ed insospettabile, che nelle due valigie nascondeva 6 chili e mezzo di eroina confezionati come snack per bambini. Nell’ambito dei controlli effettuati sui passeggeri, i finanzieri della Guardia di Finanza congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in servizio presso l’aerostazione Marco Polo di Tessera hanno fermato un passeggero di nazionalità sudcoreana proveniente da Laos con 2 valigie al seguito.
Una volta atterrato all’aeroporto questi, approfittando del notevole flusso di turisti presenti all’interno dell’aerostazione, sperava di confondersi con un numeroso gruppo di stranieri presenti in sala arrivi per evitare il
controllo doganale. In realtà, il collaudato dispositivo di controllo composto da finanzieri e doganieri che operano presso lo scalo veneziano, lo aveva già individuato come viaggiatore
“a rischio”.
Una volta iniziato il controllo dei documenti, le evasive risposte circa lo scopo e la durata della sua permanenza a
Venezia, hanno indotto ad approfondire il controllo, permettendo di rinvenire, occultati e perfettamente sigillati all’interno di dolciumi vari, sostanza stupefacente per un peso complessivo di chilogrammi 6,5 circa. Lo stupefacente rinvenuto è stato sopposto a sequestro e il passeggero è stato arrestato.

foto: ufficio stampa Guardia di Finanza

(ITALPRESS).

Accessibilità al Teatro Olimpico

(Articolo dell’ing. Fabio Gasparini sul Teatro Olimpico da Vicenza In Centro, n. 8, periodico dell’associazione Vicenza in Centro aps).

Il teatro Olimpico fu edificato tra il 1580 ed il 1585 dagli Accademici che ottennero dal Comune di ristrutturare le vecchie prigioni situate nel lato nord del complesso militare già padovano, poi scaligero ed infine Veneziano detto del Territorio. Il progetto del Palladio elevò il vecchio edificio carcerario lungo tutto il lato allineato con il muro merlato, lo ingrandì sul lato verso il cortile (ora giardino) e utilizzò la bassa ala prospiciente il fiume per ricavarne i due saloni dell’Odeo e Antiodeo. Sarebbe stato difficile far coesistere nel vasto cortile i nobili Accademici ed i loro invitati con le truppe venete ed i loro carri di armi e
munizioni da immagazzinare nel Palazzo del Territorio.
L’area/giardino che noi ora vediamo fu quindi divisa da un muro rettilineo che partiva dalla mura merlata alla immediata sinistra del portone delle armi, tagliava la aiuola e raggiungeva il Palazzo subito a destra della porticina ora usata dai turisti; a nord il Teatro, a sud l’Armamentario. Come entravano gli spettatori? Dal portone più piccolo esistente pochi passi oltre, sempre lungo la mura merlata; appena dentro la loro zona di cortile gli spettatori piegavano a sinistra, entravano da una porta (ora sovrastata da un bassorilievo marmoreo) e si trovavano in un atrio triangolare; da lì salivano delle rampe di scale che li portavano dietro alle colonne sovrastanti l’emiciclo; in origine quindi gli spettatori entravano a teatro dall’alto, con ammirata sorpresa; scendevano lungo le gradinate ai loro posti. Quanti furono gli spettatori alla prima dell’Edipo Re del marzo 1585? Il letterato vicentino Filippo Pigafetta scrisse il giorno dopo una lunga e dettagliata lettera ad un nobile amico in cui affermò la presenza di 3000 spettatori!
Naturalmente una frottola, erano forse meno di 1200. Negli anni ‘70 del secolo scorso, al tempo dei veri “Spettacoli classici” presenziavano circa 700/800 abbonati, seduti su tutti i gradoni, i sottostanti sui piedi dei sovrastanti. Oggi si usano i gradoni alternati e la capienza ufficiale è di circa 400 posti. Ai primi del 900 furono aperte le due porticine alle estremità del primo gradone inferiore, ora usate per visitatori e spettatori. La porticina in fondo al giardino rimane in uso per i visitatori e, come in antico, per attori e musici verso i camerini. Ricordiamo che il Teatro fu sempre agibile e funzionante dal 1585 ad oggi (con la parentesi della Seconda Guerra), prima come teatro privato per spettacoli teatrali, conferenze e gare di scherma tra Nobili; poi all’inizio del 1800 le armi sparirono, il muro divisorio fu abbattuto ed il teatro continuò per spettacoli, concerti e accoglienza in città dei visitatori illustri.