martedì, Agosto 19, 2025
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Strage via D’Amelio, a Palermo quattro giorni di iniziative nel ricordo di Paolo Borsellino

PALERMO (ITALPRESS) – Quattro giorni di iniziative per accompagnare Palermo nel ricordo di Paolo Borsellino e della scorta, assassinati 33 anni fa da Cosa nostra in via D’Amelio: tra appuntamenti culturali e manifestazioni, la città si fa portavoce di memoria ma al contempo continua a chiedere giustizia. Il programma completo degli appuntamenti è stato illustrato questa mattina nella Casa di Paolo alla presenza di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato.

Si comincia oggi pomeriggio alle 18, sempre alla Casa di Paolo, con la presentazione del libro ‘Medico in terra di mafia. Il cardiologo di Paolo Borsellino si racconta’, scritto da Pietro Di Pasquale. Domani triplo appuntamento: alle 16 la celebrazione per i dieci anni della Casa di Paolo, alle 20 l’inaugurazione in via D’Amelio della mostra di Gaetano PorcasiLa scia di sangue delle stragi in Italia. Mafia eversione nera, servizi deviati e poteri infedeli’ e alle 21 il dibattito ‘XXIX legami di memoria, i mandanti senza nome’ presso il Centro studi Paolo e Rita Borsellino. Anche venerdì gli eventi in programma sono tre: alle 17 presso la Casa di Paolo la presentazione del libro ‘Stato-mafia – La guerra dei trent’anni’ di Stefano Baudino e Heiner Koenig, alle 20 a Villa Trabia l’incontro ‘Strage Borsellino. Tutta la verità’ e alle 21 la veglia organizzata dagli scout dell’Agesci in via D’Amelio.

Più fitto il programma di sabato 19 luglio, anniversario dell’eccidio in cui oltre al magistrato persero la vita cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Si parte alle 8, con un appuntamento dedicato ai più piccoli sul luogo della strage dal titolo ‘Coloriamo via D’Amelio: il 19 luglio per i cittadini di domani’; alle 11, alla Casa di Paolo, avverrà la donazione di un’automobile da parte della Fondazione Heal; alle 15 nuovo ritrovo in via D’Amelio, con un incontro organizzato dal movimento delle Agende Rosse e intitolato ‘L’agenda rossa e il filo di sangue delle stragi’; alle 16:58, nel medesimo punto, il minuto di silenzio e la lettura della poesia ‘Giudice Paolo’ di Marilena Monti; alle 18:30 e alle 21:30 due iniziative ad opera del movimento OurVoice, incentrate rispettivamente sul dibattito dal titolo ‘Giovani e antimafia: contro silenzi e depistaggi’ e sulla proiezione del video ‘Note di resistenza oltre le macerie – Suoni e silenzi sulle stragi di Stato’.

“Sono passati 33 anni, ma ancora purtroppo non abbiamo né verità né giustizia – sottolinea Salvatore Borsellino -. Quello che vorrei fare notare, in questi giorni di memoria, è che via D’Amelio fa parte di una serie di stragi che hanno insanguinato il nostro paese e avevano lo scopo preciso di cambiare l’equilibrio politico: voglio inoltre dare voce a quei giovani che sono stati ingannati con l’anticipazione del minuto di silenzio per la strage di Capaci, ai familiari delle vittime di mafia e alle associazioni di cui fanno parte. Non ci sarà posto per altro in via D’Amelio, chi vuole può venire come libero cittadino e non come istituzione: se dovesse venire qualcuno che fa parte di quel mondo istituzionale che ad oggi non ci ha dato né verità né giustizia, noi alzeremo l’agenda rossa e poi ci volteremo per dargli le spalle”.

In occasione dell’anniversario verrà presentata la nuova edizione dell’Agenda Rossa, a cura dello stesso Salvatore Borsellino e con la prefazione di Saverio Lodato.

-Foto xd8/Italpress-
(ITALPRESS).

Impianti sportivi, boom di richieste per il bando della Regione Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Presentate 474 domande da parte dei Comuni lombardi per il bando sulla riqualificazione e messa in sicurezza degli impianti sportivi pubblici comunali promosso da Regione Lombardia e che ha visto il sottosegretario alla Presidenza con delega a Sport e Giovani Federica Picchi direttamente impegnata in un tour di presentazione su tutte le provincie lombarde.

Il bando, pubblicato sul Burl il 5 maggio scorso, ha messo a disposizione un totale di 100 milioni di euro, di cui 30 milioni a fondo perduto da parte di Regione Lombardia e 70 milioni in forma di linea di credito agevolato attivata in collaborazione con l’Istituto per il credito sportivo e culturale. Le domande ricevute saranno ora oggetto di istruttoria e le graduatorie saranno approvate entro il 31 ottobre 2025.

“Sono molto felice e soddisfatta – ha commentato Federica Picchi – che il bando abbia ricevuto una risposta così straordinaria e capillare sui territori. Tutto ciò dimostra quanto i Comuni lombardi credano nello sport come motore di crescita e catalizzatore sociale. Regione Lombardia ha risposto con un bando storico da 100 milioni di euro, dando concretezza alle esigenze degli enti locali e promuovendo lo sport quale strumento di formazione giovanile e crescita sociale”.

Regione Lombardia conferma così il proprio impegno nel rafforzare l’impiantistica sportiva locale, contribuendo alla crescita culturale, sociale ed economica delle comunità. “Questo – ha aggiunto – è un segnale importante, soprattutto per i Comuni più piccoli, che rappresentano i principali propulsori dello sport di base. Abbiamo voluto un bando semplice, chiaro e accessibile, con criteri pensati per valorizzare anche le realtà più piccole, ma con grande voglia di investire su impianti più sicuri e moderni. Sono felice inoltre che vi sia stata una bella risposta da tutte le province”.

– foto Lombardia Notizie –

(ITALPRESS).

Air Serbia, il volo di linea Bari-Belgrado continuerà anche nel prossimo inverno

BARI (ITALPRESS) – Aeroporti di Puglia comunica che la compagnia aerea Air Serbia continuerà a operare il volo di linea tra Bari e Belgrado anche nella prossima winter 2025 – 2026. Il collegamento, che durante l’estate garantisce tre frequenze settimanali, verrà invece assicurato, per la prossima stagione invernale, ogni giovedì e domenica con un aeromobile ATR 72 da 72 posti.

“Siamo particolarmente soddisfatti – ha dichiarato il Presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Maria Vasiledell’accordo raggiunto con Air Serbia per l’estensione dell’attuale operativo da/per Belgrado anche alla prossima stagione invernale. Si tratta di una scelta strategica che risponde pienamente alla volontà di promuovere una maggiore continuità nei flussi turistici internazionali verso la Puglia, anche al di fuori dei mesi tradizionalmente ad alta vocazione turistica. Una logica di destagionalizzazione dei flussi incoming premiante per il nostro territorio sempre più attrattivo. Voglio ringraziare il Comune di Bari per il sostegno dimostrato in questa iniziativa, che rafforza non solo la connettività dell’aeroporto ma anche la capacità della città di intercettare segmenti turistici specifici, come quello legato al culto religioso di San Nicola”.

“Bari è da secoli meta simbolica per i Paesi di tradizione ortodossa, in particolare per quelli dell’area balcanica, e questo volo rappresenta una risposta concreta a una domanda consolidata e in crescita. Un’opportunità anche per i fedeli russi di raggiungere i luoghi di culto del Santo di Myra, essendo l’hub di Belgrado, insieme a Istanbul, uno dei pochi scali a garantire voli diretti con la Federazione Russa. È un’opportunità che intendiamo valorizzare appieno, nell’ottica di un ampliamento qualitativo della nostra rete internazionale” conclude.

Il mantenimento della tratta per Belgrado nella prossima stagione invernale, rientra nella strategia di potenziamento del network internazionale, disegnata con la Regione Puglia, che guarda con attenzione anche ai mercati dell’Europa balcanica.

-Foto Aeroporti Puglia-
(ITALPRESS).

Seus 118, in servizio 5 nuove automediche in quattro città siciliane

PALERMO (ITALPRESS) – La Seus 118 potenzia la propria flotta con l’introduzione di 5 nuove automediche destinate alle Centrali Operative di Catania, Messina, Caltanissetta e Palermo. I mezzi, Suzuki S-Cross Hybrid già operativi, mirano a migliorare l’efficienza e la tempestività degli interventi di soccorso su tutto il territorio regionale. Dotate delle più avanzate tecnologie sanitarie e di comunicazione, le nuove automediche hanno un allestimento di tipo MSA (Mezzo di Soccorso Avanzato) e sono progettate per affrontare non solo le emergenze quotidiane, ma anche situazioni ad alto impatto sanitario come maxi-emergenze, calamità naturali e incidenti complessi. Grazie alla loro versatilità saranno fondamentali anche negli interventi in zone difficilmente raggiungibili. “Il potenziamento delle nostre risorse è un passo fondamentale per garantire una risposta sempre più rapida ed efficace nelle emergenze – afferma il presidente della SEUS 118, Riccardo Castro – Le nuove automediche sono il risultato di una pianificazione attenta e condivisa con l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, e con il direttore generale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino”.

– Foto ufficio stampa Seus 118 –
(ITALPRESS).

La sanità calabrese raccontata ai veneti: gareggiamo tutti per un servizio migliore, ma scattando da posizioni diverse

(Articolo sulla sanità calabrese da VicenzaPiù Viva n. 299, , sul web per gli abbonati).

Il rumore delle pale dell’elicottero lo riconosci man mano che si avvicina al punto in cui ti trovi. Una sorta di “suono” di sottofondo che, nel suo crescendo, evoca film d’azione e di guerra. Qualcosa che per alcuni cittadini della Calabria, col tempo, è diventata quasi un’abitudine, fino ad essere percepito alla stregua dello sfrecciare dei motorini truccati nelle vie del paese o ai boati dei tir lungo le statali. Qualcosa di non convenzionale per territori
che non sono affatto quelle metropoli nei cieli delle quali il traffico aereo trova maggiore giustificazione.
Prendete il Tirreno cosentino, che è il territorio in cui vive chi vi scrive: 100 chilometri di costa e colline che corrono già a Sud, paralleli come i binari di una ferrovia e punteggiati da una moltitudine di piccoli comuni da poche migliaia di abitanti.
Una fetta di Calabria che ha familiarizzato da tempo con il sorvolo degli elicotteri. Ma non perché sia teatro di guerra: qui, da qualche anno, il cielo è quotidianamente solcato dai velivoli del 118 che arrivano e ripartono così spesso perché, per “prassi”, le ambulanze non sono medicalizzate a causa della carenza di personale.
Il sistema ha partorito un paradosso: anche quando le condizioni del paziente non sono disperate, ma richiedono comunque una diagnosi medica rapida per decidere il da farsi, è preferibile l’invio di un elicottero a supporto dell’ambulanza, perché almeno garantisce la presenza di un medico a bordo.
Da diversi anni – grazie alla collaborazione quotidiana con le testate del gruppo – mi occupo di Vicenza e Veneto e, spesso, mi capita di riflettere di Sanità regionali. Ho trovato conferme di quanto la “vostra” sanità sia una concreta eccellenza.
Una realtà non priva di ombre, eppure distante anni luce da quella della mia terra. Un gap che è ravvisabile anche trattando le problematiche comuni ai due sistemi sanitari, come liste d’attesa e la carenza di personale medico che da noi è perpetrata da quella che è stata definita la lunga stagione del blocco del turn over.
Sul Ss calabrese pesano altre grandi, grandissime criticità: penso ai conti dannatamente in
disordine delle aziende sanitarie provinciali, perennemente in “rosso”. Oppure – e qui si fa dura – agli appetiti della ‘ndrangheta sulla gestione delle risorse statali. Senza scendere troppo nel dettaglio, sono esemplari i fenomeni delle fatture pagate due volte, spesso neanche dovute, e degli interessi legali e moratori che lievitano perché gestioni compiacenti non li impugnano in giudizio. Milioni di euro che finiscono in un buco nero chiamato malaffare a fronte di strutture fatiscenti e male attrezzate. In esse non mancano i casi di “buona sanità”, ma vengono vissuti come “eccezionali miracoli” dalla popolazione e come tali vengono raccontati dai media.

Medici cubani
Medici cubani in Calabria

Qui, i vuoti di sanità pubblica diventano per il privato praterie talmente sconfinate che, a confronto, quelle del Mississippi impallidiscono. Il risultato è che sempre più persone rinunciano alle cure oppure finiscono per ingrossare i flussi dell’emigrazione sanitaria, con i cittadini che guardano da Roma in su, compreso ovviamente il Veneto, a caccia di una speranza.
Sulla questione della carenza di personale qualcosa negli ultimi anni si è mossa con l’impiego in Calabria di professionisti provenienti da Cuba.
Una circostanza che trova fondamento nel decreto legge “Cura Italia”, retaggio del periodo del Covid, e che è stato concretizzato nell’estate del 2022 con l’accordo tra i sistemi sanitari calabrese e cubano.
Se ne è parlato recentemente proprio in Veneto, a Venezia per la precisione, grazie a una iniziativa di Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
L’occasione è stata quelle di un incontro avvenuto a maggio a palazzo Ferro Fini, sede del
Consiglio veneto, sul tema “Il ruolo dei medici cubani nel rilancio del Ssn: l’esempio della Regione Calabria”.

Erika Baldin
Erika Baldin

Un approfondimento sui risvolti dell’accordo calabro-cubano che – è stato detto – rappresenta un modello che può portare al rilancio del sistema sanitario anche in Veneto. “Con questa iniziativa intendo portare delle testimonianze sull’impegno solidale di uno Stato economicamente in difficoltà, qual è la repubblica cubana, ma in cui è difeso il diritto universale alla salute sul suo territorio e sul territorio di popoli amici”, ha detto Erika Baldin.
Attualmente, in Calabria sono in servizio 360 medici cubani in 27 ospedali e oltre la metà di essi è impiegato nei pronto soccorso. Incidono positivamente sulla riduzione dei tempi di trattamento e di attesa, in particolare per quelli legati agli esami ad alta tecnologia, ma anche nel rinforzare i reparti.
Alcuni di essi operano nelle strutture del territorio in cui vivo ed è stato sorprendente notare la rapidità con la quale si sono integrati nella nostra cultura. Non tutto è risolto, anzi, ma la nostra è una terra che si nutre anche di questo: di piccoli passi verso un’esistenza migliore, con la pazienza tramandata dai nostri avi: contadini, pastori e marinai.

Il convegno
Il convegno

È così che, scrivendo di come “un calabrese percepisce il servizio sanitario nella sua regione”, ho provato ad arricchire in qualche modo il racconto che fa della sanità (veneta, italiana, europea e non solo) questo numero del giornale, sempre più finestra verso il mondo di una Vicenza più viva se guarda al suo esterno.
E giungo a una conclusione suggerimento: la sanità è un diritto sulla carta, ma una corsa nella vita di tutti i giorni. Anche i veneti gareggiano come i calabresi per una sanità migliore. Lo fanno però – questo credo sia incontestabile – scattando da un blocco di partenza nettamente migliore. Con l’avvento dell’Autonomia differenziata, tema molto caro ai veneti, potremmo tutti correre verso un sistema sanitario regionale più flessibile, ma anche verso un rischio di disuguaglianze amplificate. E questo, inoltre, per colpa – altro dato assolutamente inconfutabile – di chi delle risorse di tutti ha fatto l’uso più meschino, come avviene nella mia terra.

Confindustria-Enea “Il nucleare fondamentale per l’indipendenza energetica”

ROMA (ITALPRESS) – “Il nucleare può oggi rappresentare una leva fondamentale per rafforzare l’indipendenza energetica italiana, stabilizzare i costi dell’energia e accompagnare l’industria verso gli obiettivi di neutralità climatica”. Lo sottolineano Confindustria ed Enea, nel rapporto “Lo sviluppo dell’energia nucleare nel mix energetico nazionale”, che viene presentato oggi a Roma.

“La transizione energetica non è solo una sfida, ma anche un’opportunità per rafforzare il mix energetico nazionale: raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e continuità degli approvvigionamenti richiederà l’adozione di una strategia che metta insieme sostenibilità ambientale, innovazione e ottimizzazione dei costi dell’energia – si legge nel Rapporto -. Per fare questo è necessario adottare un approccio tecnologicamente neutrale, che valuti, cioè, tutte le fonti di produzioni di energia e le tecnologie di decarbonizzazione in modo efficace: l’energia nucleare, già adottata con successo in molti Paesi, è sicura, economica e a basse emissioni. Dopo anni di assenza dalle politiche energetiche nazionali, il nucleare può oggi rappresentare una leva fondamentale per rafforzare l’indipendenza energetica italiana, stabilizzare i costi dell’energia e accompagnare l’industria verso gli obiettivi di neutralità climatica”.

Confindustria ed ENEA hanno elaborato un documento strategico per il ritorno del nucleare in Italia che propone “il coinvolgimento di tutte le principali infrastrutture del Paese, da quella legislativa a quella industriale, passando per istruzione, ricerca, economia, finanza e aspetti sociali”. Il documento include 5 punti. Eccoli nel dettaglio.

1. Policy, quadro normativo e governance istituzionale: regole chiare, autorità indipendente e dialogo con i cittadini “Un programma nucleare necessita di una determinazione di lungo termine e di convergenza politica, e di un assetto normativo snello allineato agli standard europei che si appoggi ad accordi internazionali. Sarà in questo senso fondamentale istituire un’Autorità di sicurezza nucleare indipendente e una cabina di regia per coordinare il programma”, spiegano Confindustria ed Enea.

2. Tecnologie e scenario: impianti sicuri, moderni e a basse emissioni “Il rilancio del nucleare in Italia si baserebbe sugli impianti più moderni disponibili, come i reattori di Generazione III+, in particolare gli Small Modular Reactor (SMR) e, in futuro, i reattori di Generazione IV, gli Advanced Modular Reactor (AMR) – si legge nel Rapporto -. Questi impianti garantiscono produzione stabile di elettricità, basse emissioni, ridotti consumi di combustibile e costi energetici prevedibili, oltre ad elevati standard di sicurezza. L’introduzione del nucleare permetterebbe all’Italia di raggiungere più rapidamente gli obiettivi di decarbonizzazione, migliorare i profili di sicurezza/indipendenza energetica, ridurre i costi per utenti finali e imprese, e garantire anche stabilità alla rete elettrica nazionale. Il settore industriale potrebbe trarre amplissimo beneficio dall’introduzione del nucleare nel mix energetico, essendo oggi il principale consumatore tanto di energia elettrica (40% circa dei consumi nazionali totali), di calore prodotto in cogenerazione (oltre l’80% del consumo totale), nonché forte consumatore di gas (e in prospettiva di idrogeno) per la produzione diretta di calore (25% del consumo totale), specialmente in alcuni dei processi produttivi hard-to-abate che richiedono temperature molto elevate”. “Con l’auspicio che il primo impianto possa entrare in funzione già dal 2035, è fondamentale avviare rapidamente lo sviluppo di una flotta nazionale, partendo dai reattori più maturi (SMR) per poi integrare quelli più avanzati (AMR), valorizzando le competenze italiane già consolidate e ampliando la presenza della filiera anche sui mercati internazionali”, proseguono Confindustria ed Enea.

3. Aspetti economici e integrazione nel mercato elettrico: investimenti modulari e sostegno pubblico “Il costo dell’energia nucleare è meno soggetto a volatilità perché dipende in larga parte dalla costruzione dell’impianto e solo marginalmente dalla sua gestione e dal prezzo del combustibile – si legge ancora nel Rapporto -: la stabilità di prezzo rende quindi il nucleare un elemento strategico per la competitività economica e industriale del Paese. Investendo in impianti modulari e standardizzati, come SMR e AMR, e sfruttando l’economia di serie su scala internazionale, sarà possibile contenere ulteriormente i costi: le stime più recenti prevedono al 2050 un costo di investimento tra i 3.000 e i 5.000 USD/kW e un costo di generazione tra 70 e 110 USD/MWh, in linea con le altre tecnologie. Per favorire lo sviluppo del nucleare in Italia è necessario un sostegno pubblico articolato in tre fasi: 1. costruzione di partnership internazionali e rafforzamento della filiera industriale; 2. realizzazione dei primi impianti con coinvolgimento della supply chain nazionale; 3. ampliamento della flotta con diffusione della tecnologia e supporto agli utenti finali. Il ritorno – diretto e indotto – per il sistema Paese e per la collettività è valutato intorno al 2,5% del PIL nazionale”.

4. Filiera industriale: servono un piano stabile e incentivi mirati “In Italia oltre 70 aziende operano già nel settore nucleare e coprono diversi settori della filiera, dalla progettazione dei reattori alla produzione di componenti, fino alla manutenzione degli impianti. Questo patrimonio industriale e scientifico rappresenta una solida base per rilanciare un programma nucleare nazionale – sottolineano Confindustria ed Enea -. Molte imprese associate a Confindustria hanno manifestato il proprio interesse ad ampliare il proprio coinvolgimento nel settore. Strumenti come il Piano di Ricerca Nucleare (PNR) possono sostenere ricerca, formazione e innovazione, contribuendo a creare una filiera nucleare nazionale moderna e competitiva”.

5. Competenze, ricerca e comunicazione: formare e informare “L’avvio di un programma nucleare in Italia richiederà circa 117.000 nuovi posti di lavoro, 39.000 dei quali direttamente nella filiera. Per rispondere a questa domanda servirà un ampio piano formativo su più livelli e discipline, con un focus comune sulla sicurezza nucleare. Sarà fondamentale quindi integrare istruzione, industria e ricerca, mobilitando università, istituti tecnici, aziende ed enti di ricerca – spiega ancora il Rapporto -. Questo investimento nella formazione dovrà andare di pari passo con quello nella comunicazione verso l’opinione pubblica sul nucleare, in modo da contrastare la diffusa carenza di informazione che da anni agisce da freno nello sviluppo di una narrativa corretta”.

Confindustria ed ENEA “sono in prima linea nel supportare la reintroduzione del nucleare nel mix energetico nazionale: il nucleare può infatti, per le sue caratteristiche di sostenibilità, costi e stabilità, essere una leva strategica per raggiungere i target ambientali tutelando allo stesso tempo la competitività industriale del Paese. L’Italia ha le competenze e la filiera per affrontare questa sfida, ma servono decisioni politiche chiare, regole stabili e investimenti mirati, oltre a un’operazione capillare di comunicazione e informazione”, concludono.

– foto ufficio stampa Confindustria –

(ITALPRESS).

ASTOI “Estate 2025 positiva sul fronte viaggi e turismo, ricavi in aumento del 5%”

ROMA (ITALPRESS) – L’Osservatorio ASTOI Confindustria Viaggi, che analizza stagionalmente dati e trend dei principali Tour Operator italiani, registra per l’estate 2025 una crescita media dei ricavi del 5% rispetto al già positivo 2024 che aveva riconfermato la grande passione degli italiani per le vacanze e per i viaggi. Una stagione positiva di stabilità e continuità ma senza picchi, anche in virtù del grande boom della domanda registrato nei mesi primaverili, con le vacanze di Pasqua “alta” e dei Ponti che hanno concentrato molti viaggi importanti tra aprile e maggio. Un effetto che ha parzialmente diluito la domanda sull’alta stagione estiva, pur mantenendo flussi stabili.

Le recenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno disorientato la domanda proprio nel momento di accelerazione, con un impatto negativo sugli ordini e sulle prenotazioni che, fortunatamente, è andato via via scemando. La durata media delle vacanze è di circa 8,2 giorni per i soggiorni balneari e 10,5 giorni per i viaggi itineranti. Il costo medio di un pacchetto si attesta intorno ai 1.100 euro per persona per le vacanze No Frills, 1.480 per quelle in Club e Villaggi e può superare i 3.400 euro per i tour a lungo raggio più articolati e su misura.

Il trend dominante è stato quello delle prenotazioni anticipate: in molti casi effettuate oltre 120 giorni prima della partenza già tra fine 2024 e i primi mesi dell’anno. Settembre mostra ottime performance, non solo per ragioni di prezzo, ma anche per un desiderio di vacanza lontano dai picchi di affollamento. Per l’area del Mediterraneo si confermano le mete balneari: sempre molto richieste Grecia, Spagna e Italia. Anche il Nord Europa evidenzia un forte interesse. L’Egitto ed il Nord Africa hanno vissuto un anno di rilancio dopo il complicato 2024 dovuto al conflitto israelo-palestinese, e le recenti tensioni belliche nell’area non hanno sostanzialmente modificato il trend positivo che si attesta al +23%. Sul lungo raggio, ottima performance per East Africa e Sud Africa; il Giappone si riconferma tra le mete più amate dagli italiani, alta la richiesta anche per Cina e Thailandia. In calo gli Stati Uniti, penalizzati da un clima di incertezza politica e da messaggi altalenanti percepiti dal pubblico. Il comparto crocieristico registra una risposta molto positiva nella prima metà del 2025, con un forte anticipo sulle prenotazioni già per il 2026. Il cliente valuta sempre più le promozioni “Early Booking” e riconosce valore alla varietà delle esperienze offerte a bordo e a terra. Il comparto continua a innovare e ad attrarre nuovi target.

Nel segmento educational, le vacanze studio registrano una domanda solida e in crescita verso l’Europa, considerata più accessibile, sicura e con programmi flessibili. I gruppi con accompagnatore restano la formula più richiesta, soprattutto per le fasce più giovani. In testa alle preferenze si riconferma l’Inghilterra, seguita da Scozia, Irlanda e quest’anno aumenta la domanda per la Spagna, scelta per l’apprendimento della lingua spagnola. In crescita Malta, mentre Cipro si afferma come destinazione emergente per lo studio dell’inglese. Gli Stati Uniti restano tra le opportunità ma registrano un calo, influenzato dalla percezione di instabilità politica e da una generale preferenza per destinazioni più vicine.

I programmi lunghi individuali risultano in flessione, mentre prevalgono i format brevi, intensivi e strutturati. La vacanza organizzata evolve insieme alla società e ai desideri di un viaggiatore sempre più attento al contenuto. La richiesta non riguarda solo il soggiorno, ma l’esperienza da vivere: attività autentiche, contatto con il territorio, momenti “unici”. Cresce la domanda di sport, da praticare e da vedere negli eventi sportivi, di servizi legati al benessere e di occasioni che rendano il viaggio memorabile. Il vero lusso non è ostentazione, ma la possibilità di vivere esperienze uniche, anche personalizzate e fuori dai circuiti standard. I villaggi turistici si arricchiscono di escursioni e attività locali; i tour diventano più attrattivi quando prevedono accompagnatori capaci di trasformare l’itinerario in un racconto vivo, con tappe insolite e luoghi autentici.

I viaggi di gruppo accompagnati segnano un deciso ritorno. I partecipanti scelgono gruppi piccoli ma non troppo (circa 15 – 25 persone), dove la condivisione dell’esperienza diventa il principale valore aggiunto. Le destinazioni più apprezzate includono Cina, Giappone, Sudafrica, Perù e Messico, con itinerari pensati per offrire momenti di scoperta comune e immersione culturale. Questo formato risponde a un bisogno crescente di relazioni, autenticità e contenuti esperienziali condivisi.

“L’estate 2025 ha registrato un leggero aumento dei costi, legato soprattutto a voli e trasferimenti ma più contenuto rispetto ai precedenti due anni che avevano avuto effetti più evidenti – sottolina Astoi Confindustria Viaggi -. In generale, l’inflazione non ha inciso in modo significativo sulle scelte dei clienti soprattutto per chi ha prenotato con anticipo giovandosi dei prezzi migliori. La maggior parte dei viaggiatori continua a privilegiare chiarezza, qualità e completezza del servizio. I pacchetti “tutto incluso” e le coperture assicurative rappresentano elementi di tranquillità e fiducia. Cresce anche l’interesse verso formule di pagamento dilazionato, soprattutto per viaggi familiari di valore economico medio-alto, anche se la modalità prevalente resta ancora quella con acconto e saldo”.

Aumenta la propensione all’acquisto di coperture assicurative, in particolare per l’annullamento e l’assistenza sanitaria, ma spiccano nuove proposte di coperture come quella per le sfavorevoli condizioni meteorologiche a conferma di una clientela sempre più attenta alla protezione. “Viviamo in un contesto in continuo mutamento, dove le incertezze geopolitiche influenzano la geografia dei flussi turistici; ciononostante il desiderio di viaggiare resta fortissimo e gli italiani continuano a scegliere il turismo organizzato, riconoscendone qualità, tutela e affidabilità – spiega Pier Ezhaya, presidente di ASTOI Confindustria Viaggi -. L’estate 2025 riflette una crescita stabile e coerente con i cambiamenti in atto. Il nostro settore sta attraversando una trasformazione profonda; i viaggiatori non cercano più solo una destinazione, ma un’esperienza spesso costruita su misura, capace di lasciare un segno. Vogliamo consegnare emozioni autentiche, valorizzando il legame con i territori, le persone e le culture locali. Anche la tecnologia, a partire dall’intelligenza artificiale, può aiutarci a comprendere meglio le aspettative dei clienti e a offrire proposte sempre più personalizzate, distintive e rilevanti”.

– foto ufficio stampa ASTOI –

(ITALPRESS).

Istat, l’inflazione a giugno sale all’1,7% su base annua

ROMA (ITALPRESS) – A giugno 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su maggio e dell’1,7% rispetto a giugno 2024 (da +1,6% registrato nel mese precedente), confermando la stima preliminare. Lo rende noto l‘Istat. La dinamica tendenziale dell’indice generale risente prevalentemente dell’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +3,5% a +4,2%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +2,9%), oltre che dell’attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni durevoli (da -1,1% a -0,8%). Decelerano, invece, i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +29,3% a +22,6%). Nel mese di giugno l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,9% a +2,0%), mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile (a +2,1%). La crescita su base annua dei prezzi dei beni si accentua lievemente (da +0,8% a +0,9%), come anche quella dei servizi (da +2,6% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni resta invariato rispetto al mese precedente e pari a +1,8 punti percentuali.

Il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumenta (da +2,7% a +2,8%), come quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,5% a +2,0%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), dei Beni alimentari lavorati (+0,3%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%); sono in diminuzione su base mensile i prezzi dei Beni energetici regolamentati (-3,0%) e non regolamentati (-0,7%) e quelli dei Beni alimentari non lavorati (-0,4%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su maggio e dell’1,5% su giugno 2024.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 0,2% su maggio e dell’1,8% rispetto a giugno 2024 (da +1,7% di maggio); la stima preliminare era +1,7%. Nel secondo trimestre 2025 i prezzi al consumo, misurati dall’IPCA, evidenziano aumenti più elevati per le famiglie con bassi livelli di spesa (+2,0%) e relativamente più contenuti per quelle con livelli di spesa elevati (+1,8%). “A giugno 2025 l’inflazione sale leggermente portandosi all’1,7% (dal +1,6% di maggio), soprattutto per effetto dell’accelerazione tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+4,2% da +3,5%) – commenta l’Istat -. Nel comparto energetico si amplia la flessione dei prezzi (-2,1% da -2%) a seguito della forte decelerazione di quelli della componente regolamentata (+22,6% da +29,3%). A giugno, aumentano lievemente sia il tasso di crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+2,8% da +2,7%) sia l’inflazione di fondo (+2,0% dal +1,9% di maggio)”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

A Roma ruba denaro e orologi per la sua collezione,denunciato commesso

ROMA (ITALPRESS) – Era un grande appassionato di orologi di lusso, di monete antiche e di esemplari di medaglie di ogni tipo, e, per arricchire le sue collezioni, sottraeva l’incasso giornaliero e gioielli dalla gioielleria in cui lavorava. A tradire l’impiegato, un quarantenne incensurato, le immagini di videosorveglianza visionate dalla proprietaria del negozio che lo ha così denunciato alla polizia per i reati di furto aggravato ed autoriciclaggio.
col3/gtr

Sanità, da associazioni pazienti un manifesto per sistema più inclusivo

ROMA (ITALPRESS) – Valorizzare a ogni livello la comunicazione delle associazioni dei pazienti, oggi protagoniste del sistema salute e risorsa primaria per dare concretezza alla partecipazione dei pazienti. E’ l’invito rivolto a istituzioni e comunità scientifica attraverso il Manifesto “Comunicare è – La comunicazione delle Associazioni pazienti cambia il Sistema Salute”, lanciato nell’ambito del progetto Relazioni promosso da Lilly Italia.
Il documento è stato messo a punto da 16 associazioni di pazienti nazionali che rappresentano circa 20 milioni di pazienti e che sono coinvolte nel progetto Relazioni, un percorso di confronto e dialogo tra Lilly Italia e Associazioni dei pazienti attive in diverse aree – neuroscienze, oncologia e onco-ematologia, diabete e obesità, e patologie autoimmuni – per condividere spunti e riflessioni sulle principali sfide in sanità e valorizzare le competenze offerte da chi rappresenta i pazienti.
La seconda edizione di Relazioni, che si è svolta a Roma a fine maggio, ha avuto come focus proprio il ruolo strategico della comunicazione delle associazioni nei confronti di tutti gli attori del sistema salute.
Il Manifesto lanciato oggi rappresenta quindi il punto di arrivo di un percorso costruito nel tempo, attraverso dibattiti e momenti di confronto tra rappresentanti delle associazioni, istituzioni sanitarie, politici ed esperti di management sanitario, comunicazione e advocacy. «Per Lilly Relazioni non è solo un progetto, ma un impegno concreto e a lungo termine a supporto del valore delle associazioni dei pazienti nell’ecosistema salute – dichiara Federico Villa, Associate VP Corporate Affairs & Patient Access di Lilly Italia -. Il lancio del manifesto rappresenta oggi un momento cruciale in questo percorso avviato oltre un anno fa. Auspichiamo che questo documento diventi un impegno concreto per la comunità scientifica, i decisori pubblici e i rappresentanti delle Istituzioni affinchè riconoscano l’autorevolezza, la rappresentatività e la competenza delle Associazioni dei pazienti nei processi decisionali, garantendo un dialogo aperto e un ascolto attivo”.
Le Associazioni di pazienti sono emerse a metà del secolo scorso, principalmente negli Stati Uniti e in Europa, con l’obiettivo di promuovere i diritti dei pazienti all’interno dei sistemi sanitari. Per molti anni si sono concentrate soprattutto nel fornire informazioni e supporto ai malati e alle loro famiglie. Il loro ruolo si è ampliato dalla fine degli anni ’80, quando i movimenti dei malati hanno acquisito rilevanza globale grazie alle battaglie per l’accesso alle cure nella lotta all’AIDS. Da allora le Associazioni di pazienti sono diventate uno stakeholder sempre più rilevante e ascoltato nei processi decisionali, favorendo l’evoluzione della Sanità italiana verso una maggiore equità, partecipazione e sostenibilità e agendo quindi come vero e proprio “fattore di cambiamento”. Di recente in Italia il loro ruolo è stato sancito dalla Legge di Bilancio 2025/2027, dove viene prevista la definizione di criteri, da parte del Ministro della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco, per la loro partecipazione ai principali processi decisionali in materia di salute.
Ma quale è in concreto il valore aggiunto della comunicazione promossa dalle Associazioni dei pazienti? Il Manifesto individua quattro aree. La prima è quella dell’informazione, ovvero l’insieme delle attività svolte dalle Associazioni per aiutare i pazienti a conoscere il loro percorso di cura e informare cittadini e Istituzioni sui loro bisogni. In questo ambito è cruciale il confronto con le Istituzioni, per orientarle nelle scelte di politica sanitaria, con le Società scientifiche e professionisti sanitari per costruire i percorsi di cura e con i cittadini, per costruire vicinanza ed empatia con l’esperienza dei pazienti.
Il secondo ambito è quello della rappresentanza di bisogni, diritti e aspirazioni dei pazienti che ha come aspetto centrale la comunicazione basata sull’ascolto. E’ proprio attraverso questo tipo di comunicazione che le Associazioni danno voce a chi non la ha, con azioni di advocacy per portare le istanze e i diritti dei pazienti all’attenzione delle Istituzioni e promuovere l’equità nell’accesso alle cure. Fondamentali in questo ambito sono, oltre all’ascolto, anche il coinvolgimento, per sensibilizzare tutte le figure che partecipano ai percorsi di cura, la collaborazione tra le Associazioni, per dare più forza ai diritti dei pazienti, e la formazione, per offrire un punto di vista approfondito e consapevole.
La partecipazione è la terza area in cui si specifica la comunicazione promossa dalle Associazioni ed è fondamentale per aiutare i pazienti a essere protagonisti dei propri percorsi di cura, consapevoli dei propri diritti e coinvolti nelle scelte sulla propria salute. La comunicazione delle associazioni in questo ambito è rivolta alla proattività, per cercare nuove soluzioni insieme a tutti gli stakeholder, alla progettazione che includa il punto di vista dei pazienti e alle connessioni tra pazienti, strutture sanitarie, clinici e risorse del territorio.
Quarta area è quella della condivisione che aiuta a far conoscere storie ed esperienze dei pazienti e a far comprendere tutte le ricadute delle malattie, comprese quelle psicologiche e sociali. Elementi chiave, in questo tipo di comunicazione, sono le narrazioni, che fanno conoscere in presa diretta i bisogni dei pazienti, la partecipazione emotiva, per dare spazio a tutti i vissuti e le emozioni legate alla malattia, e l’accuratezza, per raccontare esperienze di malattia senza nascondere e senza enfatizzare.
I valori e le potenzialità della comunicazione delle associazioni dei pazienti sono promossi anche attraverso un video emozionale, un’opera collettiva girata nel corso dell’evento che ha come interpreti tutti i rappresentanti delle associazioni pazienti, ripresi mentre “costruiscono” insieme la parola “comunicazione”, per simboleggiare la costruzione di una comunicazione efficace cross-patologia, e testimoniare il valore della comunicazione come strumento di connessione, espressione e inclusione.
-foto ufficio stampa Lilly –
(ITALPRESS).