È stata inaugurata oggi nella Loggia del Capitaniato a Vicenza la mostra con illustrazioni e testi “Il mio inferno. Dante profeta di speranza”, realizzata dalla Fondazione di partecipazione San Gaetano Onlus nell’ambito del progetto “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, promosso all’interno del programma di Servizio civile.
La Fondazione è una realtà educativo-riabilitativa che opera nel sistema regionale integrato dei servizi alla persona nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione di persone con problemi di dipendenza e del disagio minorile.
“La mostra propone alcuni dei canti della Divina Commedia in un percorso che segue metaforicamente quello attraversato dalle persone prese in carico dalla Fondazione – ha affermato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto -.
È un piacere ospitare un’iniziativa come questa, capace di mettere al centro la persona, con un alto valore in termini culturali e di sensibilizzazione. A nome dell’amministrazione ringrazio i molteplici attori coinvolti nel progetto. Fare rete nel territorio è infatti fondamentale per far si che la comunità intera si prenda carico delle fragilità e per porre l’evidenza sulle difficoltà che possono toccare tutti noi”.
La mostra, che nasce in collaborazione con l’associazione Rivela di Verona, sarà visibile fino al 25 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, anche con visite guidate gratuite a cura dei volontari del servizio civile della Fondazione.
Con le illustrazioni di Gabriele Dell’Otto e i testi di Franco Nembrini, l’esposizione ripropone le tappe del profondo cambiamento umano descritto dal Poeta, metaforicamente collegate ai programmi terapeutici della Fondazione: da “il mio inferno”, ovvero il dramma vissuto dalle persone che si rivolgono alla Fondazione, fino al “riveder le stelle” grazie alla richiesta di aiuto e alla conquista di una vita migliore.
Tra quattro mura e a cielo aperto. La settima edizione di “InChiostro.Un’ora con…“ torna dal 28 giugno al13luglio in Biblioteca Bertoliana, nel salotto en plein air di Palazzo San Giacomo, da poco riqualificato con il restauro della seicentesca vera da pozzo.
I temi del 2023 si focalizzano su Italo Calvino, a cent’anni dalla nascita, sul sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont, e sul progetto della Biblioteca dei Semi, che la Bertoliana ha inaugurato nella sede di Laghetto lo scorso 8 giugno.
La rassegna si apremercoledì28 giugnoalle 19.15con una lezioneper ricordare Italo Calvino.Sarà un’occasione per ricordare la sua figura di intellettuale e scrittore, protagonista della letteratura italiana del secondo Novecento, che ha portato una ventata di originalità e un’acutezza nello e dello sguardo, cui tuttora, dopo aver scavalcato il secondo millennio, si guardacon curiosità.Livio Vianello e Oreste Sabadin,tra parole e musica,porteranno allariscoperta della lezione americana più famosa e citatadi Calvino,Lezioni americane:la leggerezza, un esempio di prosa luminosa ed esatta, leggiadra e sottile.
Mercoledì5luglioPatricia ZancopresentaAnatomia di un grido.Amore e rabbia nel Vajont: letturetratte da articoli e testidi Tina Merlin, Sandro Canestrini e Francesco Niccolini riporteranno i presenti nel Vajont del 9 ottobre 1963. Attraverso un coro di personaggi e frammenti di voci, Zanco racconterà la loro versione della tragedia e di quello che ne seguì.
La serata digiovedì13lugliosarà dedicataadArboreto – Walkaboutcon Enrico Zarpellon, Filippo Lessio e Francesco Lo Giudice.Attraverso una formula innovativa di lettura, viene proposto un percorso emozionante tra le piante più celebri della letteratura di ogni tempo e tra i germogli letterari meno conosciuti, alla scoperta della sorprendente sapienza arborea che insegna un modo nuovo di stare al mondo, attenti a ogni forma di vita. Letture e racconti sono tratti da Ana Blandiana, A.S. Byatt, Po Chu-i, Andrea Zanzotto, Achille Campanile, Vitaliano Trevisan, Ovidio, Dante, Wyslawa Szymborska, Richard Powers, Philip Larkin.
Ogni appuntamento durerà un’ora e inizierà alle 19.15. In caso di maltempo gli incontrisi terranno nella SalaGeneralediPalazzoSan Giacomo(contra’Riale5). Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili (70 posti). Informazioni: settoreantico[email protected], 0444578215
È stata presentata a Marano Vicentino l’undicesima edizione della rassegna intercomunale “Teatro in casa”, che quest’anno coinvolgerà 18 Comuni, con 35 spettacoli dal 21 giugno al 1° settembre 2023.
La principale novità di quest’anno è il ritorno della rassegna nelle corti e nei giardini privati messi a disposizione dai cittadini, dopo tre anni in cui si è svolta in luoghi pubblici a causa della pandemia.
“Torniamo allo spirito originario dell’iniziativa”, ha detto il sindaco di Marano Vicentino, Marco Guzzonato, “riportando il teatro negli spazi privati, grazie all’ospitalità delle famiglie, che accolgono con generosità gli artisti e il pubblico”.
La manifestazione è patrocinata dalla Provincia di Vicenza, a sottolineare l’importante rete di collaborazione intercomunale che la sostiene, riuscendo a coinvolgere un territorio molto vasto. “Grazie al Teatro in casa la cultura viene portata in una dimensione popolare e intima, non elitaria: il teatro va incontro alle persone”, ha detto Anna Tessaro, assessora alla Cultura del Comune di Valdagno. “Allo stesso tempo, questa è solo una tappa importante di un più ampio percorso di dialogo tra assessorati alla Cultura, che si articola tutto l’anno e si concretizza in diverse iniziative”.
Altra novità dell’undicesima edizione è l’ingresso nella rassegna del Comune di Thiene, con l’intenzione di “fare rete con gli altri Comuni sulla cultura e proporla in tutte le sue diverse forme, da un punto di vista artistico e degli spazi, sempre accessibili”, come ha detto Ludovica Sartore, assessora alla Cultura del Comune di Thiene.
L’intero calendario, con 35 spettacoli fino al prossimo settembre, è disponibile sul sito teatroincasa.org. La rassegna è a ingresso libero; i posti sono limitati ed è consigliata la prenotazione sul sito della rassegna.
Hanno partecipato alla conferenza stampa, nella foto da sinistra a destra: Alberto Bortolan (Comune di Carrè), Maria Teresa Campese (Comune di Sarcedo), Ludovica Sartore (Comune di Thiene), Silvia Carollo (Comune di Zané), Marco Guzzonato (Comune di Marano Vicentino), Anna Tessaro (Comune di Valdagno), Cristina Camposilvan (Comune di Recoaro Terme), Vania Cortese (Comune di Caltrano).
A pochi passi da corso Fogazzaro si trova contrà Busato, con la targa che ricorda Giovanni Busato come pittore e patriota. Nato e vissuto a Vicenza dal 3 dicembre 1806 al 10 dicembre 1886, è stato infatti un pittore italiano celebre per le decorazioni di grandi opere collocate in chiese e teatri, ma soprattutto per i molti ritratti di personaggi celebri e i suoi disegni di nudo.
Il ritratto di papa Gregorio XVI gli valse nel 1834 la nomina a cavaliere e per amore di una donna visse a Corfù in Grecia dove decorò il locale teatro cittadino. Anche a San Pietroburgo decorò il teatro e dipinse il ritratto dell’Imperatore Alessandro II di Russia. Opere del pittore ci sono anche in Svizzera, Francia e Germania. Lavorò poi in uno dei sipari del Gran Teatro La Fenice di Venezia, a Palazzo Thiene a Vicenza, al duomo di Schio e in molte ville venete. Numerosi ritratti a olio sono conservati a Palazzo Chiericati e a Palazzo Trissino, tra cui due ritratti di Re Vittorio Emanuele II. Fu anche un convinto patriota: nel 1848 era a Marghera a combattere per la libertà di Venezia e tornò a Vicenza dopo la liberazione del Veneto nel 1866.
La prima giornalista Salerno
Busato nacque proprio nel Borgo Santa Croce, zona del centro storico dove gli è stata intitolata la via che passa di fianco al Comando della Polizia Locale. E proprio di fronte alla sua targa ce n’è un’altra, sulla parete della casa dove visse un’altra vicentina illustre, Elisa Salerno. Lo scorso 16 giugno le sue spoglie sono state portate nel famedio di Vicenza, al cimitero maggiore. Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco Giacomo Possamai e la vicesindaca con delega alle pari opportunità Isabella Sala. Il 2023 è il 150° anno dalla nascita di Salerno che fu giornalista e saggista, prima direttrice ed editrice di giornali a Vicenza, dove trascorrerà tutta la vita.
Dopo vent’anni dalla morte Salerno venne riconosciuta tra le protagoniste storiche del femminismo italiano. Aveva esordito agli inizi del ‘900 con alcuni articoli pubblicati su “Il Vessillo Bianco”, periodico progressista che venne sospeso. Poi collaborò con il foglio più tradizionalista, “Il Berico”, ma soprattutto fondò un suo giornale a diffusione nazionale, “La Donna e il Lavoro” e per quasi un decennio, fino al 1918, il giornale affronterà la questione femminile. Il vescovo di Vicenza, monsignor Rodolfi, cominciò però a farle la “guerra” e fu costretta chiuderlo. Ma Salerno pochi mesi dopo fondò un nuovo giornale, “Problemi femminili”, questa volta affossato dal regime fascista.
La giornalista fu isolata e visse gli ultimi anni di vita in povertà, fino al punto di dover andare a mangiare alla mensa cittadina, nella sua casa a San Rocco nel quartiere dei Carmini, nella attuale via Busato.
Il vicentino illustre di oggi viene da tempi molto lontani: parliamo di Quinto Remmio Palemone, liberto, grammatico e maestro del famoso Marco Fabio Quintiliano e dell’autore di satire Aulo Persio Flacco. Il letterato (probabilmente) nacque e visse buona parte della sua vita nell’antica Vicetia romana.
Palemone nacque a Vicenza nel I secolo d.C. in condizioni di schiavitù. Le poche notizie sulla sua vita, forniteci principalmente da Svetonio, raccontano di un servo fidato e dotato di grande intelletto. Iniziò come tessitore, ma ben presto gli fu affidato l’incarico di accompagnare a scuola il figlio della sua padrona. Sembra che proprio in questa circostanza il futuro grammatico scoprì la sua vocazione, alla quale poté dedicarsi a tempo pieno dopo la sua liberazione: si trasferì quindi a Roma, dove insegnò grammatica.
Qui si arricchì e divenne molto conosciuto. Svetonio e Plinio il Vecchio raccontano per esempio della sua vigna di 15 ettari nell’Ager Nomentanus. Questa sua posizione privilegiata, ancor di più date le sue umili origini, attirò l’invidia e la diffidenza di molti. I contemporanei lo descrivevano come un uomo dedito ai vizi e profondamente arrogante:
Scarse notizie invero […] ed insufficienti a porvi innanzi disegnato con giustezza l’intero corso della sua vita; nè però tali che non bastino a farvi vedere in Palemone un misto curiosissimo di ottimo ingegno e di ciarlatanesca iattanza; […] un uomo insomma che anche a suoi tempi, i quali videro ogni estremo del vizio e della virtù, si fece grandemente notare pel contrasto della rara eccellenza del suo intelletto colla sconcia turpidine della sua vita.
G. Zanella, Memoria letta nell’Accademia Olimpica di Vicenza
22 febbraio 1855
In effetti, Palemone è ricordato anche per i suoi giudizi spietati su alcuni colleghi grammatici, come Varrone, che arrivò a definire “maiale”. Quest’ultimo era infatti esponente di una scuola considerata ormai antica, in modo particolare dai grammatici come Palemone, che si ispiravano a idee più moderne.
Il vicentino fu autore di una Ars Grammatica. In questo suo lavoro teorizzò una divisione delle coniugazioni verbali latine in base alla vocale della seconda persona singolare dell’indicativo presente. Trattò anche di barbarismi, solecismi e di corretta dizione. L’opera, oggi in grandissima parte perduta, fu a lungo utilizzata dai maestri di scuola e presa come base per opere successive.
La Vicenza dei tempi antichi non ha donato alla storia solo un letterato del calibro di Remmio Palemone. Un’altra figura, questa volta legata al potere e alla storia militare di Roma, è quella di Aulo Cecina Alieno.
Il nostro vicentino “antico” fu un generale che si distinse in occasione della guerra civile del 69, quando contribuì all’ascesa al potere di Aulo Vitellio prima e di Vespasiano poi, cambiando schieramento più di una volta. La sua ascesa avvenne infatti grazie a giochi di potere e cambi di fazioni, quasi sempre supportati dalle sue truppe, sulle quali aveva un grande ascendente grazie al suo innato carisma. La storia inizia l’anno precedente, quando si trovava in Spagna con l’incarico di questore. Qui supportò Servio Sulpicio Galba nella sua rivolta contro Nerone.
In seguito alla rivolta, Galba ebbe quindi una breve parentesi come imperatore, durante i quali Cecina ricoprì la posizione di legato in Alta Germania. Qui venne raggiunto dall’accusa di appropriazione indebita, per cui subì un processo, per volere dello stesso Galba. Nel momento in cui Vitellio fu proclamato imperatore dalle truppe della Alta e Bassa Germania, Cecina decise quindi di schierarsi con quest’ultimo, alla luce del tradimento di Galba.
Vitellio divenne ufficialmente imperatore quando Cecina sconfisse le forze di Marco Salvio Otone, il successore di Galba, morto poco tempo prima. Come riconoscimento, Cecina divenne console e ricevette l’incarico di fronteggiare l’altro pretendente al trono, Vespasiano. Qui, il vicentino tentò di cambiare nuovamente schieramento, incitando le sue truppe a unirsi al rivale del neoimperatore, ma senza successo. Subì quindi la sconfitta delle truppe di quest’ultimo, ma riuscì a entrare nelle sue grazie.
Le ultime notizie sulla sua vita raccontano che prese parte a una cospirazione contro Vespasiano, e che morì giustiziato nel 79 d.C. per volere dell’imperatore Tito, forse per questioni di adulterio.
Anche quest’anno si apre la rassegna estiva Il Giardino di Alice che porta le arti performative in città durante l’estate dal mese di luglio a quello di settembre con un’anteprima già a giugno. La rassegna, gestita dall’Associazione ExVuoto (E.T.S.) grazie al sostegno dell’assessorato alla cultura, turismo e attrattività della città, ha abituato in questi anni il pubblico vicentino a spettacoli per famiglie al Giardino Salvi e nei parchi giochi della città, all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’accessibilità economica, offrendo una proposta culturale di qualità a tutte quelle famiglie che restano in città nel periodo estivo.
Quest’anno la rassegna intitolata “Altri mondi” si allarga e lascia il Giardino Salvi per spostarsi nei quartieri di periferia e in luoghi suggestivi come la falesia di Gogna e il brolo del Palazzo Vescovile, offrendo una proposta di spettacoli ricca e variegata, che va dal teatro d’infanzia al teatro di narrazione, dalla danza urbana al nouveau cirque, alla poesia.
Saranno ben nove quest’anno le location raggiunte dalla rassegna nei suoi diversi eventi: il quartiere di S. Croce Bigolina, la Falesia di Gogna, l’oasi Valletta del Silenzio, il brolo del Palazzo Vescovile, i giardini del plesso ULSS 8 in viale SS. Felice e Fortunato, Pampas – Il giardino inclusivo, il parco giochi di via Giuriato a S.Pio X, il quartiere dei ferrovieri e quello di S. Andrea.
Questa espansione è stata possibile grazie non solo alla partecipazione del Comune di Vicenza e di numerosi partner e sponsor privati, ma anche grazie alla partecipazione diretta della cittadinanza in una fortunata campagna di crowdfunding gestita dall’Associazione.
Nel corso dei mesi passati sono stati raccolti ben 6.790 euro, superando di gran lunga le aspettative e l’obiettivo prestabilito (5.000 euro), una partecipazione, dunque, sentita per un progetto che vede l’arte come strumento di rigenerazione urbana e umana. Grazie al successo del crowdfunding è stato possibile per la rassegna non solo espandersi, ma anche aumentare le date e regalare alla cittadinanza uno spettacolo partecipativo nel quartiere periferico di Santa Croce Bigolina, che rappresenterà l’anteprima della rassegna stessa.
Martedì 27 giugno, infatti, alle 19 il quartiere ospiterà lo spettacolo Perspectiva. Vedere attraverso: una performance di danza urbana gratuita, itinerante e partecipativa che prenderà il via dal piazzale della chiesa di Santa Croce Bigolina (strada del Tormeno) a cura del pluripremiato collettivo trentino Azioni fuori posto. Perspectiva è un progetto di danza urbana per cortili di complessi condominiali e aree ad alta densità abitativa teso a creare comunità e socialità attraverso uno scambio di saperi tra abitanti e danzatori. La danza arriva sotto casa e, spostandosi lungo le strade, entra nelle prospettive domestiche della gente, che li osserva attraverso finestre, porte e balconi. Gli autori della performance sono gli Azioni fuori posto, un collettivo nato a Trento nel 2017, che ha come mission “l’agire fuori contesto, fuori luogo”. Nascono in relazione al paesaggio e alle persone che lo abitano. Le performance del gruppo sono multidisciplinari e nascono dell’unione di pensiero e arte di Silvia Dezulian e Filippo Porro, danzatori e coreografi, e di Martina Dal Brollo, scultrice tecnologica coadiuvata da Gabriel Garcia, tecnico elettronico. Teatro, danza, musica, arte visiva e tecnologia diventano gli “strumenti” attraverso i quali Azioni Fuori Posto compone e incontra.
Dopo l’anteprima, lo striosso Nazareno, interpretato da Andrea Dellai, a bordo della sua bicicletta, girerà diversi parchi gioco della città per raccontare tante favole a tutti i bambini. Questo sarà Nazareno on tour il 4, il 5, l’11 e il 12 luglio.
L’inizio ufficiale sarà invece domenica 16 luglio alle ore 9.30 e alle ore 11.00 con il pluripremiato spettacolo di danza urbana Oltrepassare di Azioni fuori posto, che torneranno a Vicenza, alla Falesia di Gogna, con una performance itinerante che unisce danza, scultura e suono prendendo spunto dalla relazione uomomontagna per ri-creare una connessione tra noi ed il nostro paesaggio. Questo spettacolo sarà l’unico che richiederà una prenotazione obbligatoria all’indirizzo [email protected].
Domenica 23 luglio alle 9.30 sarà invece il turno del debutto del nuovo spettacolo di exvUoto teatro, In punta di piedi. Storie di metamorfosi, di e con Andrea Dellai ed Ermelinda Nasuto, in Valletta del Silenzio. Lo spettacolo, aperto a tutte le famiglie, ci ricorderà di come tutto si trasforma, in un ciclo continuo dove Uomo e Natura partecipano di tempi e ritmi diversi.
Domenica 30 luglio alle 9.30 il brolo del Palazzo Vescovile di Vicenza si aprirà eccezionalmente per ospitare lo spettacolo Storia di amore e di alberi della compagnia pugliese INTI. Lo spettacolo, ispirato al romanzo “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, lancia un messaggio d’amore universale per l’albero e la natura.
Domenica 20 agosto alle ore 9.30 il nuveau cirque arriva in città con lo spettacolo Storie di streghe, spettacolo di teatro di figura per famiglie e bambini dai 5 anni, presso il giardino del plesso ULSS 8 Santi Felice e Fortunato. Con gli attori del collettivo Pazo Teatro scopriremo se le streghe sono veramente così cattive come pensiamo.
Tutt’altra atmosfera vi aspetta invece martedì 22 agosto, alle ore 18.30, presso Pampas – giardino inclusivo. Il poeta e attivista Soumaila Diawara e il musicista Moustapha Dembéle ci accompagneranno in un viaggio che purtroppo non sempre finisce bene, alla scoperta di suoni e parole dall’Africa nel reading letterario La nostra civiltà. Per questo incontro, adatto ad un pubblico adulto, l’ingresso è gratuito.
Domenica 27 agosto alle ore 9.30 riascolteremo Moustapha Dembéle assieme alla compagnia Teatro19 nello spettacolo Dai nonna! Live senza confini al parco giochi di Via Giuriato a San Pio X. Lo spettacolo è una raccolta di favole e racconti da tutto il mondo per un pubblico dagli 0 ai 99 anni.
La rassegna si chiuderà poi a settembre con due laboratori aperti a tutta la cittadinanza in due quartieri diversi: presso il quartiere di Sant’Andrea gli attori di exvUoto teatro daranno vita insieme agli abitanti ad un podcast sulla loro sagra, mentre il 5, il 6 e il 7 settembre nel quartiere Ferrovieri tornerà AZIONI fuori POSTO con i suoi laboratori di danza urbana.
Tutti gli spettacoli domenicali hanno un ingresso unico a 4 euro, il resto degli eventi è gratuito.
Un altro atteso appuntamento per il festival “Vicenza in Lirica” che festeggia la Festa della Musica Europea del 21 giugno con un concerto dal titolo “Bacio sublime” presso l’Odeo del Teatro Olimpico.
Il concerto avrà inizio alle ore 21 con protagonisti il soprano Yuliya Pogrebnyak reduce da un indiscusso successo nell’opera “Ecuba” di Malipiero eseguita dal festival l’11 giugno, ed il tenore Vincenzo Tremante selezionato dai corsi di alto perfezionamento in canto lirico tenuti da Concetto Armonico. Due giovani e promettenti artisti che, mercoledì 21 giugno, saranno accompagnati al pianoforte dal Maestro Alessandro Marini.
I due solisti eseguiranno alcuni tra i più celebri brani del repertorio operistico italiano di Puccini: “Sole e Amore”, “Torna ai felici di”, “Recondita Armonia”, “Chi il bel sogno di Doretta”, “Si, mi chiamano Mimi”. Nel programma verranno inseriti anche alcuni brani di Verdi, Tosti e Cilea, proprio per omaggiare alcuni dei nostri grandi compositori italiani che, con la loro arte, hanno portato e continuano a portare l’Italia nel mondo.
La festa della Musica nasce nel 1982 grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura francese. Dal suo lancio il successo è sempre cresciuto e, dal 1985, il fenomeno dell’iniziativa si espande anche fuori i confini francesi. L’evento prende un respiro internazionale a partire dal 1995 con la Carta Europea della Festa della Musica e nel 2020 supera i 120 Paesi.
Il festival “Vicenza in Lirica” ogni anno propone il concerto a cui si può accedere con un biglietto unico di 10,00 euro destinato alle borse di studio da destinare ai giovani canti lirici che non hanno la possibilità di studiare. Un impegno che il Festival sostiene fin dalla sua nascita nel 2013 e che gli ha permesso di farsi conoscere a livello internazionale come punto di riferimento per le nuove generazioni di cantanti.
Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.
I biglietti si possono acquistare in loco a partire dalle ore 20, oppure inviando un’email a biglietteria@vicenzainlirica.it – cell.: 3496209712
Arriva da Pro Marostica il tradizionale appello alle giovani per partecipare al bando di Lionora e Oldrada, con una novità per questa edizione: le partecipanti potranno risiedere o domiciliare nel territorio della Podesteria di Marostica 1454. Saranno infatti ammesse alla selezione le giovani dai 18 ai 32 anni non solo del Comune di Marostica ma anche di Bassano del Grappa (Destra Brenta), Breganze, Bressanvido, Colceresa, Fara Vicentino, Nove, Pianezze, Pozzoleone, San Giorgio di Perlena, Schiavon, Sandrigo, Salcedo.
Le protagoniste femminili della celebre Partita a Scacchi saranno scelte da una rosa di candidate che la leggenda vuole graziose e di questa terra. L’iconografia assegna una chioma dorata alla figlia del Governatore che andrà in sposa al vincitore della gara di scacchi, mentre la sorella di Taddeo Parisio sarà bruna, anche se nella storia della Partita non sono mancate eccezioni. A fare la differenza saranno come sempre portamento ed eleganza all’altezza di una delle rappresentazioni storiche più importanti al mondo.
Le nuove Lionora e Oldrada per l’edizione del 2024 dello spettacolo saranno proclamate, fra una rosa di finaliste ad insindacabile giudizio della giuria, il 3 settembre 2023, nel corso di una festa medioevale che corona il ricco programma di celebrazioni in onore dei 100 anni della Partita a Scacchi a personaggi viventi di Marostica.
“Si tratta di ruoli sicuramente ambiti – commenta il presidente di Pro Marostica Simone Bucco – che negli anni hanno assunto significati diversi: non solo una passerella di bellezza nel corso dello spettacolo, ma anche la capacità di rappresentare la Partita a Scacchi nei tanti momenti di promozione e nelle trasferte. Imprescindibile l’amore per la città e per la rievocazione: spesso il ruolo è stato assegnato a chi ha vissuto fin da piccola lo spettacolo, interpretando altre parti. Insomma, un sogno che si realizza per chi è sinceramente affezionato a questa tradizione”.
Le domande di partecipazione devono giungere agli uffici di Pro Marostica entro il 2 luglio 2023, mentre le selezioni sono fissate poi per il4 luglio (ore 20:30), 8 luglio (ore 9:00) e 22 luglio (ore 9:00, con prova costume), fino alla selezione finale del 3 settembre (ore 16:00).Il regolamento del bando è consultabile nel sito www.marosticascacchi.it
Il programma delle celebrazioni per il centenario della Partita a Scacchi (1923 – 2023) prevede un calendario di incontri con personalità di spicco del mondo accademico, culturale e giornalistico italiano che, partendo da tematiche derivate dalla Partita a Scacchi, accompagnano i partecipanti verso una esplorazione della contemporaneità, oltre ad una importante mostra storica che sarà inaugurata il 22 luglio al Castello Inferiore.
Giovedì 22 giugno 2023 alle 18 sarà inaugurata l’edizione zero di “Una Basilica di libri”, il primo festival di letteratura della città che è stato pensato e organizzato dall’associazione culturale no profit BaldiLibri con la collaborazione del Comune di Vicenza.
La rassegna, si aprirà con la prima tappa del tour estivo della cinquina finalista del Premio Campiello 2023 e proseguirà per quattro giorni, fino a domenica 25 giugno.
All’incontro inaugurale saranno presenti il sindaco Giacomo Possamai, la vice sindaca e assessora alle risorse economiche, al lavoro e alle pari opportunità Isabella Sala e l’assessora alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin, Eugenio Calearo Ciman del Comitato di Gestione del Premio Campiello e Giovanni Bonotto delegato della Presidenza di Confindustria Vicenza alla Cultura e Valorizzazione del territorio.
La presentazione, i cui posti disponibili sono esauriti da tempo, verrà trasmessa in diretta streaming sul canale Youtube di BaldiLibri
Il programma prevede iniziative pensate per i più piccoli tra cui proposte di animazione teatrale nel loggiato della Basilica palladiana. A Palazzo Leoni Montanari le Gallerie d’Italia – Vicenza ospiteranno il programma interamente dedicato ai bambini con letture animate e un laboratorio introduttivo alla scrittura creativa, mentre in Biblioteca Bertoliana (Palazzo Cordellina) si potrà partecipare ad un corso di scrittura creativa per adulti.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero con prenotazione.
“Una Basilica di Libri” è patrocinato dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Vicenza, dal Comune di Vicenza, dall’Accademia Olimpica, dall’Ordine degli Avvocati Vicenza e da Confindustria Vicenza. Gli sponsor del festival sono AGSM-AIM, Autovega, Copymac e Intesa Sanpaolo con Gallerie d’Italia – Vicenza.
La manifestazione ha attivato diverse collaborazioni: Gallerie d’Italia – Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, BILL (Biblioteca della legalità), Laboratorio di scrittura creativa “Walter Tobagi”, associazione exvUoto e IO LEGGO di Pulce Edizioni.
Parteciperà anche il mondo della scuola con il Liceo Classico A. Pigafetta attraverso il PCTO – Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento: una trentina di studenti di alcune classi presteranno la loro collaborazione nelle fasi organizzative dell’accoglienza degli ospiti.