Milano, operazione criminalità giovanile. 27 arrestati e 25 indagati
MILANO (ITALPRESS) – Nell’ambito della vasta operazione della Polizia di Stato su tutto il territorio italiano, finalizzata al contrasto della criminalità giovanile e coordinata dal Servizio Centrale Operativo, a Milano e provincia sono state arrestate 27 persone e altre 25 indagate – tutti maggiorenni – per reati di detenzione di armi da taglio, armi da fuoco, stupefacenti, rapine, furti, utilizzo abusivo di carte di credito, resistenza e violazioni in materia di immigrazione. Controllati 88 minori italiani e 137 stranieri ma nessuno di loro è stato denunciato o tratto in arresto. Lo ha riferito il capo della squadra mobile di Milano, Alfonso Iadevaia, durante una conferenza stampa sulla maxi operazione. Le attività della Polizia di Stato si sono concentrate nel monitoraggio delle bande giovanili attive nelle aree di Porta Garibaldi, Gae Aulenti, Duomo, Navigli, Buenos Aires, Porta Venezia, City Life, Stazione Centrale e della periferia, nei quartieri Greco Turro, Niguarda, San Siro, Bonola, Porta Romana, Ticinese, Porta Genova, Lambrate e hanno riguardato anche alcuni comuni della provincia tra i quali Cinisello Balsamo, Rho, Legnano, Rozzano e Novate Milanese.(ITALPRESS).
Foto: xm4
Rinnovabili, Scoccimarro “Ora Friuli leader in Italia nella normativa”
TRIESTE (ITALPRESS) – “Con la legge approvata oggi il Friuli Venezia Giulia si pone tra le prime Regioni in Italia a normare in modo compiuto e funzionale il settore fotovoltaico, senza scontri con norme o enti superiori, ma con una strategia chiara e sostenibile”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro.
“Questo disegno di legge è la risposta a una sfida complessa: garantire energia pulita e indipendente senza compromettere la bellezza, la produttività e l’identità del nostro territorio. Chi vorrà realizzare impianti con potenza superiore a 1 megawatt – ha rilevato l’assessore – dovrà prevedere misure di compensazione e attivare un processo di comunicazione e informazione, affinchè le comunità locali siano parte attiva nelle scelte che riguardano il loro territorio”. Secondo Scoccimarro, “gli elementi necessari ci sono tutti affinchè transizione energetica e salvaguardia del territorio possano trovare un punto di incontro proficuo nella nostra comunità, equilibrio che abbiamo cercato anche nella funzionalità della norma con l’interesse di agire per non posticipare le nostre responsabilità”.
L’assessore ha valutato anche con favore i termini usati dall’opposizione di una legge “conservativa e prudente: mi permetto di essere d’accordo – così Scoccimarro – in quanto sono in questa questione dei termini positivi, e non negativi come vorrebbero essere usati. La Regione non ha potuto intervenire prima perchè il decreto che definisce il perimetro normativo per le Regioni è stato pubblicato solo il 2 luglio 2024 e una certa prudenza era d’obbligo ricordando come nel 2021 la legge fosse stata impugnata dal Governo Draghi”. “Su alcuni aspetti – ha aggiunto l’assessore – abbiamo scelto di spingere con determinazione, in particolare nell’articolo 5, relativo alla localizzazione delle aree idonee agli impianti, dove abbiamo voluto imprimere un forte segno politico. Su questo punto, sarà mia premura portare il confronto a livello nazionale, discutendone direttamente a Roma con le componenti politiche e tecniche”.
Scoccimarro ha evidenziato, infine, un altro aspetto: “Con il duplice fine di tutelare maggiormente le superfici agricole e regolamentare l’incremento dei progetti di impianti a biometano, abbiamo deciso di proporre un subemendamento all’articolo 8, nelle norme transitorie. Ovvero, finchè non sono approvate le linee guida sull’approvazione dei progetti (12 mesi previsti) il limite del 3% riferito a tutta la superficie agricola del Comune è da intendersi come comprensivo oltre che degli impianti fotovoltaici anche di quelli a biometano”.
foto: ufficio stampa Regione Friuli Venezia Giulia
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Meloni “Nato pietra angolare della difesa, consolidare pilastro europeo”
ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa deve avere il coraggio di lavorare in maniera concreta per consolidare quel pilastro europeo dell’Alleanza atlantica del quale si parla da molto tempo e che deve affiancarsi al pilastro nordamericano in un’ottica di complementarietà strategica”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi, nelle dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con il primo ministro svedese, Ulf Kristersson.
“La Nato rimane ancora di più dopo l’ingresso della Svezia e della Finlandia la pietra angolare della nostra sicurezza ma deve anche avere oggi un approccio che sia il più possibile a 360 gradi – ha aggiunto Meloni -. Significa a 360 gradi dal punto di vista geografico, per l’Italia è molto importante l’attenzione al fianco Sud oltre al fianco Est dell’Alleanza. Significa un approccio a 360 gradi anche nel considerare oggi il concetto di minaccia. Oggi è un concetto molto più esteso di quanto lo fosse in passato. Per farlo dobbiamo ovviamente spendere di più ma anche riuscire a incrementare gli investimenti”.
“Gli sforzi che tutti stiamo portando avanti insieme” hanno l’obiettivo di “gettare le basi di una pace giusta e duratura in Ucraina. L’obiettivo per noi è possibile raggiungerlo solamente se a Kiev verranno fornite adeguate garanzie di sicurezza per essere certi che quello che abbiamo visto in questi tre anni non accada di nuovo e che anche le nazioni europee che più si sentono minacciate possano invece sentirsi al sicuro”, ha sottolineato Meloni.
“Ho sempre detto e ritengo che queste garanzie di sicurezza debbano essere realizzate nel contesto dell’Alleanza atlantica – ha aggiunto il premier -. Penso che questa sia la cornice migliore per garantire una pace che non sia nè fragile nè temporanee e che scongiuri il rischio che l’Europa possa ripiombare presto nel dramma della guerra. Altre soluzioni mi sembrano più complesse e francamente meno efficaci”.
“Ho detto già che la scelta annunciata dalla presidente Von der Leyen di escludere le spese della difesa dal Patto di Stabilità sia un primo passo. Penso anche che a questo primo passo debbano seguire anche altre soluzioni”, ha sottolineato Meloni.
“Sicurezza vuol dire anche sicurezza dei confini, contrasto dell’immigrazione irregolare, altra materia che ci ha visto lavorare molto bene insieme con il primo ministro svedese. Da questo punto di vista c’è una grande convergenza di vedute – ha detto ancora il presidente del Consiglio -. Voglio ringraziare ancora una volta Ulf sia per il lavoro che facciamo insieme per sviluppare a livello europeo soluzioni innovative, sia per essere una delle nazioni che stanno supportando la posizione del governo italiano di fronte alla corte di giustizia europea sulla questione dei Paesi sicuri, anche per supportare il protocollo Italia-Albania. La questione dei Paesi sicuri è cruciale non solo per l’Italia e per il protocollo con l’Albania, ma banalmente per riuscire a portare avanti una politica di rimpatri che sia più efficace. Noi stiamo lavorando per una politica europea dei rimpatri che sia più efficace, quindi il nodo da sciogliere diventa fondamentale”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Arnas Garibaldi Catania “Attivi tutti i posti letto di terapia intensiva”
CATANIA (ITALPRESS) – “L’Arnas Garibaldi ha da tempo completato gli interventi necessari e reso pienamente operativi e pienamente utilizzati dagli utenti tutti i posti letto di terapia intensiva e semintensiva, allineandosi così al decreto legge 34/2020 ed alle previsioni regionali e nazionali di ampliamento della rete ospedaliera”. E’ quanto precisa in una nota l’Arnas Garibaldi.
“All’interno dell’Azienda ospedaliera nel presidio ospedaliero Garibaldi-Centro di Piazza Santa Maria di Gesù, sono attualmente in piena attività: 20 posti letto di terapia intensiva, presenti nella nuova struttura di emergenza inaugurata dal presidente della Regione, 16 posti letti di terapia semintensiva, entrambi realizzati esclusivamente con fondi aziendali con il supporto di attrezzature assegnate a suo tempo dalla struttura commissariale”.
“Nel presidio ospedaliero di Nesima sono già operativi 10 posti letto di terapia semintensiva ad indirizzo pneumologico, realizzati questi dal soggetto attuatore individuato dal governo Regionale per l’emergenza Covid, Sono oggi in fase di realizzazione i lavori per l’ampliamento del Pronto Soccorso pediatrico che, comunque, non prevedono incremento di posti letto di terapia intensiva e subintensiva di cui al D.L. 34/2020” conclude la nota.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Arnas Garibaldi Catania “Attivi tutti i posti letto di terapia intensiva”
CATANIA (ITALPRESS) – “L’Arnas Garibaldi ha da tempo completato gli interventi necessari e reso pienamente operativi e pienamente utilizzati dagli utenti tutti i posti letto di terapia intensiva e semintensiva, allineandosi così al decreto legge 34/2020 ed alle previsioni regionali e nazionali di ampliamento della rete ospedaliera”. E’ quanto precisa in una nota l’Arnas Garibaldi.
“All’interno dell’Azienda ospedaliera nel presidio ospedaliero Garibaldi-Centro di Piazza Santa Maria di Gesù, sono attualmente in piena attività: 20 posti letto di terapia intensiva, presenti nella nuova struttura di emergenza inaugurata dal presidente della Regione, 16 posti letti di terapia semintensiva, entrambi realizzati esclusivamente con fondi aziendali con il supporto di attrezzature assegnate a suo tempo dalla struttura commissariale”.
“Nel presidio ospedaliero di Nesima sono già operativi 10 posti letto di terapia semintensiva ad indirizzo pneumologico, realizzati questi dal soggetto attuatore individuato dal governo Regionale per l’emergenza Covid, Sono oggi in fase di realizzazione i lavori per l’ampliamento del Pronto Soccorso pediatrico che, comunque, non prevedono incremento di posti letto di terapia intensiva e subintensiva di cui al D.L. 34/2020” conclude la nota.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Asp Trapani, Croce “Entro il 31 marzo chiusi referti istologici 2024”
TRAPANI (ITALPRESS) – “In riferimento alla notizia relativa al caso di una paziente di Mazara del Vallo che ha presentato una denuncia alla Procura di Marsala affermando di aver dovuto attendere otto mesi per avere il risultato di un esame istologico, la direzione generale dell’Asp di Trapani conferma l’impegno a chiudere entro il 31 marzo 2025 tutti i referti istologici relativi al 2024 e refertare tutti i campioni istologici pervenuti dai presidi ospedalieri del territorio di pertinenza entro il mese di gennaio 2025”.
Lo precisa il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Ferdinando Croce, in una nota dove sottolinea la determinazione di un netto cambio di passo rispetto al pregresso e la piena volontà di migliorare l’efficienza operativa e la risposta sanitaria. “L’ottimizzazione della gestione dei processi di refertazione è un punto prioritario della programmazione aziendale – ha detto Croce – Dal momento in cui sono emerse le criticità legate ai tempi di attesa relativi ai referti, ho immediatamente attivato una serie di convenzioni con Asp Catania, Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania e Policlinico di Palermo, al fine di esaurire nel più breve tempo possibile tutto l’arretrato. Inoltre – ha aggiunto – allo scopo di accelerare la refertazione dei campioni istologici, con particolare riferimento alle biopsie osteo midollari, è stato avviato con una azienda privata un apposito servizio di processazione e refertazione dei campioni, e ad oggi ammontano complessivamente a 2058 i casi istologici evasi, mentre ne restano ancora da esaminare 244”.
“Alla base del problema – ha sottolineato il manager – è la grave carenza di medici specialisti in Anatomia patologica che ha comportato macro criticità nella possibilità di rispettare la tempistica, considerata la presenza in azienda di tre dirigenti medici fino a dicembre 2024, a fronte di una dotazione organica che prevede nove unità. Per questo, è stato emanato un concorso pubblico per la copertura di 4 posti di dirigente medico di Anatomia patologica. Queste iniziative sono indicate dettagliatamente in una relazione già inviata al direttore generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute” conclude.
– Foto: ufficio stampa Asp Trapani –
(ITALPRESS).
Asp Trapani, Croce “Entro il 31 marzo chiusi referti istologici 2024”
TRAPANI (ITALPRESS) – “In riferimento alla notizia relativa al caso di una paziente di Mazara del Vallo che ha presentato una denuncia alla Procura di Marsala affermando di aver dovuto attendere otto mesi per avere il risultato di un esame istologico, la direzione generale dell’Asp di Trapani conferma l’impegno a chiudere entro il 31 marzo 2025 tutti i referti istologici relativi al 2024 e refertare tutti i campioni istologici pervenuti dai presidi ospedalieri del territorio di pertinenza entro il mese di gennaio 2025”.
Lo precisa il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Ferdinando Croce, in una nota dove sottolinea la determinazione di un netto cambio di passo rispetto al pregresso e la piena volontà di migliorare l’efficienza operativa e la risposta sanitaria. “L’ottimizzazione della gestione dei processi di refertazione è un punto prioritario della programmazione aziendale – ha detto Croce – Dal momento in cui sono emerse le criticità legate ai tempi di attesa relativi ai referti, ho immediatamente attivato una serie di convenzioni con Asp Catania, Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania e Policlinico di Palermo, al fine di esaurire nel più breve tempo possibile tutto l’arretrato. Inoltre – ha aggiunto – allo scopo di accelerare la refertazione dei campioni istologici, con particolare riferimento alle biopsie osteo midollari, è stato avviato con una azienda privata un apposito servizio di processazione e refertazione dei campioni, e ad oggi ammontano complessivamente a 2058 i casi istologici evasi, mentre ne restano ancora da esaminare 244”.
“Alla base del problema – ha sottolineato il manager – è la grave carenza di medici specialisti in Anatomia patologica che ha comportato macro criticità nella possibilità di rispettare la tempistica, considerata la presenza in azienda di tre dirigenti medici fino a dicembre 2024, a fronte di una dotazione organica che prevede nove unità. Per questo, è stato emanato un concorso pubblico per la copertura di 4 posti di dirigente medico di Anatomia patologica. Queste iniziative sono indicate dettagliatamente in una relazione già inviata al direttore generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute” conclude.
– Foto: ufficio stampa Asp Trapani –
(ITALPRESS).
Zaia “Il Veneto primo classificato nella classifica delle sanità”
VENEZIA (ITALPRESS) – “La sanità veneta è la prima a livello nazionale. Lo ha reso noto oggi la più autorevole e indiscutibile delle fonti: il Ministero della Salute. Nelle approfondite ‘pagellè rese note oggi, infatti, non solo il nostro modello sanitario si conferma un’eccellenza nella prevenzione, nell’organizzazione territoriale e nelle cure ospedaliere ma dalla somma dei risultati in questi tre ambiti emerge al primo posto assoluto tra le regioni e provincie autonome italiane con un punteggio pari 287,1. E’ la conferma positiva del grande lavoro portato avanti in questi anni. Il mio ringraziamento va a tutti i professionisti che lo hanno reso possibile: medici, infermieri, operatori, tecnici e personale amministrativo”. Queste le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, di fronte alla massima vetta raggiunta dalla sanità veneta nella classifica resa nota dal Ministero della Salute a conclusione dell’elaborazione dei risultati definitivi del monitoraggio della qualità dei servizi erogati e della quantità dei Lea garantiti riferiti al 2023.
“In un momento storico in cui uno degli obbiettivi è la deospedalizzazione e l’integrazione ospedale-territorio, molto gratificante è il primato assoluto, 95,6, a livello nazionale nella sanità distrettuale – sottolinea Zaia -. Ma anche l’elevato risultato, 97,5, nella prevenzione riconosce la positiva efficacia di un sistema in cui gli screening per le varie patologie garantiscono diagnosi precoci e, quindi, percorsi di cura più adeguati. Ci sono sicuramente ulteriori margini di miglioramento e siamo già al lavoro, come sempre. Lo confermano i risultati del 2024 nell’abbattimento delle liste d’attesa, una battaglia in cui abbiamo impegnato tutte le risorse del Fondo sanitario, di cui potevamo disporre, passando dai 27 milioni di euro nel 2023 agli oltre 48 nel 2024 e agli altrettanti previsti per il 2025. Continueremo ogni azione ci consentirà di garantire e rafforzare il livello raggiunto, a cominciare dagli investimenti in macchinari di ultima generazione che ci vedono impegnare ogni anno 70 milioni di euro”.
“Siamo una vera eccellenza a livello nazionale: la nostra Regione da molti anni si è sempre attestata nei livelli più alti della classifica ma possiamo guardare con orgoglio che questo ulteriore risultato è stato raggiunto con un sostanziale miglioramento in tutte le aree rispetto ai dati del 2022 – aggiunge il Governatore -. Questa indicazione segna che è stato definitivamente superato il guado del dopo pandemia e delle difficoltà rimaste in eredità dopo quel triste e complesso periodo. E’ il segno di quale grande lavoro è stato portato a termine nel raggiungimento degli obbiettivi e nella garantire servizi di qualità ai cittadini anche nelle maggiori difficoltà. Per questo, non è secondario constatare che il Veneto non ha mai fatto mancare la qualità ed ha raggiunto un simile risultato garantendo sempre l’equilibrio di bilancio. Diversamente da altre regioni, infatti, in questa fatica non è mai ricorso a manovre straordinarie ma impiegando al meglio i fondi del Servizio Sanitario. La sanità è già affidata per circa il 90% all’autonomia regionale disponibile nell’attuale ordinamento, questo traguardo indica quali orizzonti si aprirebbero per tutti con forme ulteriori come quella differenziata. E’ la conferma che è possibile pensare all’equa suddivisione del benessere anzichè a quella del malessere”.
foto: IPA Agency
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Al cinema “L’orto americano”, horror gotico di Pupi Avati
ROMA (ITALPRESS) – Film di chiusura della 81^ Mostra del Cinema di Venezia, arriva in sala il 6 marzo, distribuito da 01 Distribution, “L’orto americano”, l’horror gotico di Pupi Avati. Interpretato da Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani, il film è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Antonio Avati, Gianluca Curti e Santo Versace. Durante il periodo della Liberazione a Bologna, un giovane tormentato con il sogno di diventare scrittore si innamora perdutamente di una infermiera dell’esercito americano che ha visto una sola volta. Un anno dopo si trasferisce nel cuore del Mid West negli Stati Uniti dove si trova a vivere accanto ad un’anziana madre afflitta dalla misteriosa scomparsa della figlia e le loro case sono separate da un inquietante orto abbandonato. Il giovane intraprende così la ricerca della ragazza, che lo trascinerà in un incubo sempre più oscuro, fino a un sorprendente epilogo in Italia. “Ancora una volta – ha sottolineato Avati, regista bolognese classe 1938 – affrontiamo il genere ‘goticò, in questo caso non solo confermando quei luoghi della nostra regione che sono risultati così significativi, ma allargandoci per la prima parte del racconto a quell’America rurale che è del tutto simile alla nostra Emilia-Romagna”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).