ROMA (ITALPRESS) – “Novità su Milano Cortina? Il 22 dicembre saremo al Quirinale dal Presidente Mattarella per ricevere la bandiera. Dovremo individuare quattro portabandiera, che saranno due ragazze e due ragazzi. Sono tanti i valori che determinano il portabandiera, devono essere rappresentativi dei valori dello sport”. Così Luciano Buonfiglio, presidente del Coni, a margine della cerimonia di consegna dei Collari d’oro al Merito Sportivo 2025.
ROMA (ITALPRESS) – “Faccio il tifo giorno e notte per Sinner, ma sono anche napoletano d’origine quindi scaramantico e sto attento ad augurargli ogni tipo di cosa. Preferisco salutarlo e abbracciarlo di persona”. Lo ha detto il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio a margine della cerimonia di consegna dei Collari d’Oro, parlando della corsa alla posizione numero 1, riconquistata da Sinner dopo il trionfo a Parigi.
ROMA (ITALPRESS) – “Il primo dispiaciuto per il no è lui che però conosce la sua macchina del fisico. Come abbiamo gioito con lui, faremo il tifo per i suoi compagni di squadra”. Lo ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a margine della cerimonia di consegna Collari d’Oro, commentando il no alla convocazione azzurra in Davis di Sinner, tornato numero 1 dopo la vittoria di Parigi. “Di fronte a Jannik è sempre difficile aggiungere cose positive. Aveva detto che probabilmente avrebbe perso la posizione e che poi l’avrebbe riconquistata. Questa avventura andrà avanti per i prossimi dieci anni e anche il suo avversario non gli lascerà gloria così facilmente. Noi saremo sempre al suo fianco nella buona e nella cattiva sorte”.
RIAD (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – Dopo il debutto vincente di sabato, Sara Errani e Jasmine Paolini hanno perso il loro secondo match, sul cemento indoor di Riad, nelle Wta Finals di doppio. La emiliana-romagnola e la toscana si sono arrese contro il duo composto dalla taiwanese Su-Wei Hsieh e dalla lettone Jelena Ostapenko col punteggio di 6-3 6-4.
In linea di massima, a questo punto, per le azzurre sarà decisivo per l’accesso alle semifinali il prossimo match contro la coppia Kudermetova-Mertens, ancora a quota zero, al pari del duo Muhammad-Schuurs (queste quattro si sfideranno stasera nella loro seconda uscita alle Finals). Vola a due vittorie invece la coppia Hsieh-Ostapenko; ferme a un successo infine Errani e Paolini.
(Articolo di Eleonora Boin su giornata internazionale da VicenzaPiù Viva n. 301, sul web per gli abbonati).
Dalla giornata contro la violenza sulle donne al World Emoji Day: il calendario infinito delle 140 giornate internazionali per non parlare di quelle meno griffate.
Un calendario che non finisce mai
Se ogni giorno vi svegliate pensando che ci sia “qualcosa da celebrare” non state andando troppo lontano dalla realtà: non è solo un’impressione, è statistica. Infatti, solo le Nazioni Unite hanno riconosciuto ufficialmente circa 140 giornate internazionali. A queste si aggiungono quelle istituite da singoli Paesi, organizzazioni non governative, associazioni, brand in cerca di visibilità e community digitali, che fanno salire il conteggio a oltre 200 ricorrenze ogni anno. In pratica, quasi una al giorno.
C’è stato un tempo in cui il calendario civile era punteggiato solo da poche date solenni: la memoria di eventi tragici, i diritti universali, la lotta a malattie che minacciano milioni di persone o la celebrazione di specifiche categorie di persone. Oggi invece la lista è diventata un catalogo infinito, dove alla Festa della Donna si affianca la Giornata mondiale delle emoji, e alla lotta alla fame nel mondo la Giornata internazionale del pirata.
Giornata internazionale per la Libertà di Stampa (3 maggio)
Come nascono queste giornate
In origine, le giornate internazionali avevano degli scopi precisi, come ad esempio fissare particolari eventi nella memoria collettiva o sensibilizzare governi e cittadini su questioni di rilevanza mondiale. Per citarne alcune, il 27 gennaio ricorda la liberazione di Auschwitz, il 5 giugno richiama l’urgenza di proteggere l’ambiente e l’8 marzo rivendica i diritti delle donne. Con il tempo però, il meccanismo si è esteso. Le ONG hanno iniziato a creare le proprie giornate per dare visibilità alle cause, le aziende hanno fiutato l’occasione di marketing (d’altronde se esiste la giornata mondiale della pizza, perché non dovrebbe esistere quella delle ciambelle?) e i social hanno amplificato tutto con hashtag virali.
Dall’Olocausto alle emoji
Il problema non è tanto la singola ricorrenza, quanto la loro convivenza forzata nello stesso calendario. Da una parte ci sono date dal peso simbolico enorme: il 27 gennaio (Giornata della Memoria), la Giornata mondiale della conservazione della natura (28 luglio), il 20 giugno (giornata internazionale del migrante e del rifugiato), il 25 novembre (per l’eliminazione della violenza contro le donne) sono solo alcune delle tante.
Dall’altra parte troviamo giornate che sembrano nate da una serata tra amici in taverna, veri e propri scherzi, per altro anche divertenti. Tra queste troviamo il World Emoji Day (17 luglio), che celebra le faccine delle chat sui social media, il Talk Like a Pirate Day (19 settembre), che invita tutti a parlare come corsari, il World Backup Day (31 marzo), per ricordare che salvare i file non è noioso ma “eroico” e la Giornata mondiale degli UFO (celebrata da alcuni il 24 giugno, da altri il 2 luglio: nemmeno i nerd si mettono d’accordo).
26 giugno, la giornata internazionale del cane in ufficio
L’inflazione simbolica
La moltiplicazione compulsiva di ricorrenze genera un effetto paradossale: più giornate ci sono, meno valore hanno, in una sorta di inflazione del simbolismo. Ad esempio, nel solo mese di marzo troviamo la giornata mondiale della fauna selvatica (3 marzo), la giornata internazionale della donna (8 marzo), la giornata internazionale di azione per i fiumi (14 marzo), la giornata internazionale dei diritti dei consumatori (15 marzo), la giornata mondiale del passero (20 marzo), la giornata mondiale del legno, quella della semina, quella delle foreste e quella dell’acqua (tutte celebrate il 21 marzo). Tutte nobili cause e grande solidarietà ai passeri, ma quante persone sanno effettivamente della loro esistenza? Forse, se tutto diventa speciale, alla fine nulla lo è più.
Marketing travestito da sensibilizzazione
Molte giornate non sono nate nelle sale dell’ONU, ma negli uffici marketing. Alcune aziende hanno lanciato la propria ricorrenza per promuovere prodotti o settori. In America esistono giornate dedicate al gelato, alle ciambelle o ai toast con burro d’arachidi e marmellata. Per l’Italia abbiamo la giornata della grappa (5 marzo) e quella della pizza (17 gennaio).
Altre giornate internazionali, al di là del marketing e dell’impegno civico, rasentano la parodia. C’è la giornata internazionale del colore (di tutti i colori), la giornata mondiale dello smalto per unghie, il World Pumpkin Day dedicato alle zucche o la giornata internazionale del cane in ufficio (26 giugno). Provate a prendere Google e scrivere “giornata internazionale” seguito dalla cosa più strana che vi viene in mente: scoprirete che se non esiste la giornata internazionale dell’autobus, c’è comunque quella del trasporto sostenibile.
Ma come funziona l’approvazione dell’ONU?
C’è anche un aspetto pratico che spesso sfugge: ogni giornata ONU comporta un impegno formale, poiché sono le stesse Nazioni Unite che sostengono e coordinano la promozione dell’evento con le loro infrastrutture. Dietro le quinte del grande circo delle ricorrenze c’è un processo tutt’altro che improvvisato: è l’Assemblea Generale dell’ONU a stabilire ufficialmente le giornate internazionali. Non basta che qualcuno si svegli una mattina e decida che il 14 marzo è il giorno del Pi greco: serve una proposta di uno Stato membro, una discussione e infine il consenso. Ogni data viene giustificata con una risoluzione
che richiama i grandi pilastri dell’ONU: pace, diritti umani, sviluppo sostenibile e diritto internazionale.
L’ONU si occupa anche di monitorare l’impegno di queste iniziative. In particolare, sul suo sito è riportato come esempio l’importanza della Giornata internazionale per porre fine alla fistola ostetrica, poiché “nonostante circa due milioni di donne nei Paesi in via di sviluppo convivano con questa malattia e ogni anno si verifichino tra i 50.000 e i 100.000 nuovi casi, molte persone probabilmente non ne hanno mai sentito parlare. Questo è un ottimo esempio dell’importantissima funzione del lavoro di sensibilizzazione che svolgono le giornate internazionali”.
Giornata dello smalto per unghie
È tutto da buttare?
Alla fine, se da un lato è vero che ci sono delle giornate internazionali assurde, è anche vero che queste non sono quelle riconosciute dalle Nazioni Unite, ma solo quelle istituite da gruppi privati. E poi, nel mare magnum di date bizzarre e campagne più o meno creative, resta una verità: le giornate internazionali, quando ben usate, funzionano. Non a caso le pagine più visitate del sito delle Nazioni Unite sono proprio quelle dedicate alle osservanze internazionali.
Non solo: queste giornate diventano anche termometri dell’interesse globale. A seconda di quanto e come vengono celebrate in diverse regioni del mondo, mostrano dove un problema è sentito e dove invece resta invisibile. Sempre secondo il sito dell’ONU, ad esempio, la Giornata dei Diritti Umani del 10 dicembre incide davvero nel mondo: in Sudan del Sud militari e poliziotti scambiano pistole con scarpe da ginnastica, in Russia è stata
organizzata una competizione per studenti mentre in Brasile una mostra.
Forse allora la soluzione non è eliminare le giornate internazionali, ma saperle distinguere. Ridere della Giornata dello smalto per unghie è legittimo, ma dimenticare quella sulla pace
sarebbe imperdonabile. Il calendario, insomma, non va buttato: va riletto con occhio critico, per separare le cause fondamentali dalle trovate di colore.
Perché in fondo, anche in mezzo all’inflazione di ricorrenze, quelle che contano davvero continuano a parlarci con forza. E poi diciamocelo, chi non vorrebbe portare il proprio cane in ufficio?
ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia è un paese che ripudia la guerra come strumento di offesa, ma è un paese che ha il dovere di costruire una difesa da qualunque evenienza possibile”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della presentazione del calendario della Difesa. “Ormai lo dico, da tempo, che noi non siamo preparati ai tempi in cui viviamo perché, fino a quattro anni fa nessuno di noi pensava di parlare di scenari come quelli che viviamo adesso, e quindi avevamo tutti deciso, tutti d’accordo, di disinvestire nella difesa per utilizzare risorse in altri settori altrettanto importanti”, ha aggiunto.
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ROMA (ITALPRESS) – “Il primo calendario della Difesa nasce anche dall’idea di dare, sia all’interno che all’esterno, il messaggio del fatto che bisogna cooperare, bisogna abbattere le barriere. Vale tra le forze armate quello che vale, ad esempio, tra i carabinieri e la polizia: c’è sempre un pò di competizione anche in positivo, ma è il momento di fare sinergia, giù le barriere, giù i muri, maggior collaborazione possibile tra tutti”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della presentazione del primo della Difesa.
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ROMA (ITALPRESS) – “Ne parleremo, non è un dogma di fede, io credo che sia giusto, per avere un’Europa politicamente più forte, utilizzare più il voto a maggioranza e incrementare i settori in cui si può decidere a maggioranza”. Così il vicepremier e ministro Antonio Tajani, ospite a Ping Pong su Rai Radio1, sul superamento del diritto di veto in UE e sulle differenze con la linea di Giorgia Meloni.
“Non siamo un partito unico – ha spiegato – oltretutto, a livello europeo, noi siamo parte della famiglia del Partito Popolare Europeo, io sono vicepresidente del Partito Popolare Europeo e difendo le posizioni europeiste. Se vogliamo un’Europa equidistante bisogna seguire questo percorso. Ne parleremo nell’ambito della maggioranza, è giusto che ci siano anche opinioni diverse”, ha aggiunto.
WENCHANG (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Un razzo vettore Long March-7 modificato che trasporta il satellite Yaogan-46 è decollato il 3 novembre 2025 dal centro di lancio spaziale di Wenchang, nella provincia meridionale cinese di Hainan. Il satellite è stato lanciato alle 11:47 (ora di Pechino) ed è entrato con successo nell’orbita prestabilita.
MILANO (ITALPRESS) – Regione Lombardia riconosce per la prima volta un Ecomuseo in provincia di Varese. Si tratta del “Piane e Luoghi Viscontei del Varesotto”, che ha ottenuto la certificazione di “istituzione culturale di eccellenza”, grazie a una delibera di Giunta approvata su iniziativa dell’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. Il nuovo Ecomuseo vede come capofila il comune di Jerago con Orago (VA) e il suo scopo è la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, ambientale e storico del territorio.
“Con questo riconoscimento – ha spiegato l’assessore Caruso – Regione Lombardia valorizza un territorio di straordinaria ricchezza storica, paesaggistica e culturale. Gli ecomusei rappresentano un modello virtuoso di partecipazione dal basso, in cui le comunità diventano protagoniste attive nella tutela e nella promozione del proprio patrimonio. Si tratta di un passo importante per rafforzare l’identità culturale del territorio e per trasmettere alle nuove generazioni il valore dei luoghi e delle storie che li rendono unici”.
L’Ecomuseo “Piane e Luoghi Viscontei del Varesotto” comprende anche i Comuni di Azzate, Brunello, Casale Litta, Crosio della Valle, Daverio, Galliate Lombardo, Mornago e Sumirago: si tratta del 37esimo riconoscimento da parte di Regione Lombardia dopo aver già coinvolto otto province sul territorio. Per l’Ecomuseo del Varesotto si tratta di cinque macroaree agricole e boschive (Piane Viscontee), con paesaggi unici, coltivi, mulini, cascine, boschi e sentieri, con l’obiettivo di rafforzare l’identità e il senso di appartenenza locale, coinvolgendo comunità, scuole, associazioni e istituzioni nei processi culturali e di promozione del patrimonio ecomuseale. Nel Comune di Mornago sarà adibito uno specifico immobile a sede operativa stabile dell’Ecomuseo, destinandolo in via esclusiva allo svolgimento delle attività culturali, espositive, didattiche e partecipative. Inoltre, all’Ecomuseo ‘Piane e Luoghi Viscontei del Varesotto’ è riconosciuto il marchio distintivo del territorio rappresentato e un sito web dedicato in cui si trovano informazioni, itinerari e iniziative.