Da Storie Vicentine, la storia della chiesa longobarda di San Martino fino a dopo il restauro.
Le chiese longobarde a Vicenza furono costruite nei punti strategici dove i guerrieri longobardi avevano i posti di guardia per il controllo del territorio. Anche se hanno subito trasformazioni nel corso dei secoli, sono una suggestiva testimonianza dell’architettura e dello spirito religioso dell’Alto Medio Evo.
La chiesa di S. Martino costituisce uno dei più rilevanti esempi di architettura religiosa altomedievale del territorio di Vicenza. Benché ristrutturata nel XV e ancora nel XVII secolo, la chiesa venne probabilmente eretta in epoca longobarda, tra il VII e l’VIII secolo d. C., sfruttando preesistenze di epoca romana, come documentato da elementi lapidei e laterizi inglobati nelle murature e affioranti anche nei campi circostanti. L’edificio è situato nella parte settentrionale della città di Vicenza, immediatamente a sud di un ramo del fiume Bacchiglione. La chiesa di San Martino si trovava quindi in un punto strategico; la vicinanza allo stesso ponte la portava a essere al centro di un importante traffico, non solo viario, ma anche fluviale.
La presenza di un insediamento è suffragata dal ritrovamento di significative testimonianze archeologiche affioranti nel terreno circostante la chiesa, quali resti fittili e ossei, frammenti di coppi ed embrici di epoca romana derivanti anche da sepolture del tipo ‘alla cappuccina’, nonché numerose schegge di pasta vetrosa di colore nero, identificabili come scarti di una lavorazione del ferro eseguita secondo tecniche arcaiche. Il fabbricato si compone di due parti, una adibita ad abitazione e l’altra a luogo di culto; quest’ultima è di forma rettangolare e misura 9,3 metri di lunghezza per 4,8 metri di larghezza.
Nel corso dei secoli ha subìto parecchie manomissioni e per tale motivo molte parti non sono appartenenti all’impianto originario. La costruzione addossata al fianco meridionale, ricordata come casa dell’eremita, si sviluppa su due piani, e potrebbe essere la dimora voluta dalla famiglia possidente per garantire un ministro del culto (forse un monaco) sempre presente per le celebrazioni private; l’epoca della sua erezione è ignota. (Arch. Gabriele Zorzetto)
RESTAURO DELLA CHIESA: L’opera diretta dagli architetti Blandini e Zorzetto ha avuto la menzione d’onore alla sesta edizione del Premio Internazionale Domus Restauro e Conservazione ideato da Fassa Bortolo e dall’Università di Ferrara.
Progettisti: Studio Vetere, arch. Angela Blandini, arch. Gabriele Zorzetto, Vicenza Opere edili: Zambello Impresa Costruzioni srl, Vicenza
Opere di restauro: Arcart srl, Montecchio Maggiore, Vicenza
Opere in ferro: Zospa sas di E. Spagnolo & M. De Zorzi, Costabissara, Vicenza Pavimenti in legno: Trevisan Luigino & Figli snc, Vicenza
Serramenti: Falegnameria Novello, Vicenza
Di Gabriele Zorzetto da Storie Vicentine n. 13-2023