VENEZIA (ITALPRESS) – “Più rafforziamo la rete dei presidi territoriali, in cui insistono le fragilità, le persone più anziane o con malattie croniche, più riusciamo ad offrire un servizio puntuale e vicino al domicilio della persona, garantendo h 24 e 7 giorni su 7, prestazioni efficienti, trasversali e multidisciplinari, con professionisti altamente specializzati. Una sfida che riusciremo a vincere se anche tutti i sindaci del territorio di riferimento, che, in questo caso, conta oltre 15 mila abitanti, contribuiranno a far conoscere questi presidi territoriali importanti, a cui i cittadini potranno rivolgersi per qualsiasi necessità sanitaria non urgente. In questo modo saremo in grado anche di aiutare il sistema sanitario ospedaliero, che potrà concentrarsi sulle emergenze urgenze a beneficio dell’alleggerimento delle attività del pronto soccorso, che verrà liberato dai ‘codici bianchi’ e dello smaltimento delle liste di attesa”. Lo ha evidenziato questa mattina l‘assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, inaugurando, in largo Palladio, n. 8, a Malo (VI), la nuova Casa della Comunità, punto di riferimento per la popolazione. All’appuntamento sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza, il sindaco di Malo Moreno Marsetti, insieme a numerosi altri primi cittadini dei Comuni limitrofi, il direttore dei Servizi Socio Sanitari Eddi Frezza.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore – della seconda Casa di comunità delle 8 previste nel territorio dell’Ulss7 Pedemontana, che rientrano nelle 99 programmate in tutta la Regione. Le stiamo aprendo man mano e continueremo a farlo fino a giugno del 2026, nel rispetto dei tempi previsti dal PNRR, per garantire quel potenziamento della rete sanitaria e socio sanitaria territoriale attraverso un’integrazione di servizi e professionisti, dando anche risposte alle criticità che talvolta la sanità si trova a gestire”.
Nella nuova struttura, che si sviluppa su una superficie di 990 mq, i cittadini troveranno medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, la continuità assistenziale, l’Infermiere di Famiglia o Comunità, la COT, Centrale Operativa Territoriale, ma soprattutto il PUA (Punto Unico d’Accesso), per la codifica dei bisogni del cittadino, che verrà indirizzato verso i servizi di cui ha bisogno, senza obbligarlo a dover chiedere informazioni a uffici diversi distribuiti sul territorio.
In particolare il PUA si occuperà della presa in carico delle persone con problemi sanitari e socio sanitari complessi, fornendo indicazioni sulle prestazioni erogabili, sulle modalità e i tempi di accesso. Nella Casa di Comunità saranno inoltre disponibili ambulatori specialistici per le patologie ad elevata prevalenza, come ad esempio Cardiologia, Diabetologia, Oculistica, Dermatologia, il Punto Prelievi, il Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale, i Servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio della cronicità con strumentazione diagnostica di base anche attraverso strumenti di telemedicina (es. telerefertazione, ecc.). Sarà inoltre messa a disposizione dell’utenza un’integrazione con i servizi sociali.
-Foto Regione Veneto-
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