Circondata da un immenso giardino, Villa Zileri Motterle di Monteviale si distingue per i suoi tesori artistici e storici. L’opera è stata progettata dall’architetto Francesco Muttoni. mentre all’interno si trovano alcuni affreschi di Giambattista Tiepolo. La villa è infatti uno dei siti vicentini del Tiepolo, oltre a Palazzo Chiericati, Palladio Museum, Villa Valmarana ai Nani e Villa Cordellina Lombardi.
La storia
Nel 1436 i Loschi, una delle più antiche e potenti famiglie nobili presenti a Vicenza sin dal XII secolo, conti dal 1426 per volontà dell’Imperatore Sigismondo, entrarono in possesso di un’ampia porzione di campagna ad ovest di Vicenza prima di proprietà dei monaci di San Felice. Buona parte del territorio era ancora incolto, paludoso o ricoperto di boschi.
Lunghi anni di pace garantirono ai Loschi tranquillità e stabilità, interrotti solamente dalla guerra della Lega di Cambrai, che interessò direttamente proprio anche le proprietà di Biron dei Loschi. Tra il 6 e 7 ottobre del 1513 infatti, le campagne della tenuta Loschi furono teatro degli avvenimenti che videro gli eserciti dell’imperatore Massimiliano I e della Repubblica Serenissima dapprima accamparsi e schierarsi e poi muoversi a sorpresa, per spostarsi in un inseguimento culminato nel finale con la battaglia della Motta, disastrosa per i veneziani.
La bonifica
Nell’arco di due secoli le terre dei Loschi vennero rese fertili e furono così ben coltivate da diventare fonte di eccezionale ricchezza per la famiglia. Di pari passo con la crescita dell’attività imprenditoriale, crebbe e si ampliò quasi senza sosta anche il complesso residenziale.
Nel 1729 il casato entrò a far parte del patriziato della Serenissima Repubblica, con l’iscrizione nel Libro d’Oro della nobiltà veneziana concessa ai cugini Alfonso e Nicolò. Nel corso dei secoli effettivamente vari membri della famiglia avevano portato lustro al casato, sia per meriti letterari, sia per le imprese militari.
Da uomo colto e impegnato nella vita civile della città di Vicenza qual era, il conte Nicolò Loschi fece riprogettare all’architetto Muttoni l’assetto sia degli edifici sia della corte del complesso.
Gli affreschi del Tiepolo
Una volta entrati nella villa, si possono ammirare i meravigliosi affreschi di Giambattista Tiepolo, presenti in abbondanza nel Salone d’Onore, la stanza in cui venivano accolti gli ospiti e dove si tenevano feste e importanti ricevimenti. Fu proprio il conte Nicolò dei Loschi a volere i suoi affreschi, quando il Tiepolo era ancora soltanto un pittore emergente.
Gli affreschi sono giunti sino a noi in uno stato di conservazione complessivamente buono. Il salone, come tutta la villa nel suo insieme, ha attraversato indenne e senza traumi le diverse vicende storiche, anche quelle più rischiose come le due guerre mondiali. Per questa particolare concomitanza di circostanze, gli affreschi di villa Zileri sono considerati uno dei testi migliori su cui poter studiare la tecnica pittorica di Tiepolo.
Le virtù
Tiepolo elaborò un percorso iconografico incentrato sulle virtù che lui e la sua casata vantavano di possedere e che venivano presentate come esempio da seguire. Così rappresentò le astratte virtù attraverso le loro personificazioni allegoriche in dialogo tra loro. Salita la prima rampa dello scalone, sostando nel pianerottolo, a destra e sinistra due finte statue dipinte a monocromo, Merito e Nobiltà, accolgono il visitatore e indicano già la chiave di lettura dell’intero ciclo. Alle pareti della scala e del salone ogni affresco è dedicato a maestose figure dalle pose solenni ed enfatiche.
Ecco allora che possiamo ammirare per esempio nello scalone, l’Innocenza e la Vigilanza, contrapposte rispettivamente all’Inganno e al Sonno, o ancora nel salone la Liberalità dispensatrice di doni e la Fedeltà coniugale, sino ad arrivare nel soffitto della sala nobile, al Trionfo della Gloria annunciato dalla Fama tra le quattro Virtù Cardinali dove Tiepolo mostra di padroneggiare la complessità compositiva di visioni aree dove numerose figure ritratte in posizioni dallo scorcio ardito si muovono in ariosi spazi inondati di luce. Un affresco è dedicato alla Modestia, che con umile atteggiamento si preoccupa di allontanare una altezzosa e provocante Superbia.
Il parco e altri tesori
Il parco di villa Zileri ha un alto valore ambientale naturalistico. Diversi sono gli esemplari classificati come piante monumentali nazionali o per età o per circonferenza del fusto o per altezza e dimensione della chioma. Tra questi alcuni sono particolarmente degni di nota: un tassodio con un fusto di più di 7 metri alla base e una chioma che raggiunge i 30 metri, un platano con una base di 5,5 metri e una chioma che supera i 40 metri e un viale di carpini bianchi il cui esemplare più significativo ha un fusto di 5 metri alla base.
Fuori dalla villa si trovano altri due tesori nascosti: la Grotta delle Conchiglie e la Cappella di San Francesco. La prima è uno spazio decorato da conchiglie che disegnano fantasiosi motivi geometrici e floreali, impreziositi da gusci di tartaruga, sfere di cristallo colorate e coralli fossili. Mentre la Cappella è nata come completamento della villa ed è collocata alle pendici del Colle San Giorgio.