martedì, Luglio 8, 2025
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Gli Stati Uniti attaccano l’Iran, colpiti tre siti nucleari. Trump “Ora la pace, o sarà una tragedia”. All’Onu scontro Usa-Russia

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Un’operazione militare di grande successo in Iran. Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo. L’Iran deve ora accettare di porre fine a questa guerra”. Così, intorno alle 2 di questa notte ora italiana, il presidente americano Donald Trump, ha annunciato l’attacco Usa a tre basi nucleari iraniane.

Decine di Stealt2 hanno bombardato la base sotterranea realizzata nelle viscere della montagna di Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari Natanz ed Esfahan.

“Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi”, ha scritto Trump sul suo social Truth. Prima dell’annuncio dell’attacco, Trump aveva dichiarato che avrebbe valutato l’intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto in Medio Oriente nell’arco delle prossime due settimane.

CONTROFFENSIVA IRAN IN ISRAELE, MISSILI SU TEL AVIV E HAIFA

La decisione di coinvolgere direttamente gli Stati Uniti nella guerra arriva dopo oltre una settimana di attacchi israeliani contro l’Iran, che hanno sistematicamente smantellato le difese aeree e le capacità missilistiche offensive del Paese, danneggiandone al contempo gli impianti di arricchimento nucleare. Nel corso di una conferenza stampa, annunciata dallo stesso Trump, il presidente americano ha definito l’Iran “il bullo del Medio Oriente”, parlando della possibilità di ulteriori attacchi nel caso in cui non ci dovesse essere una pace in Medio Oriente: “Se non lo facessero, gli attacchi futuri sarebbero molto più grandi e più facili”.

Trump ha descritto l’attacco come una risposta a un problema che si annidava da tempo, anche se l’obiettivo principale era quello di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari: “Per 40 anni l’Iran ha dichiarato morte all’America, morte a Israele”, ha affermato Trump -. Hanno ucciso la nostra gente, facendo saltare loro le braccia, facendo saltare loro le gambe con bombe piazzate ai lati delle strade”.

Trump ha affermato di aver lavorato “in squadra” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando che nessun esercito al mondo, a parte quello statunitense, avrebbe potuto portare a termine un attacco simile.

Il presidente degli Stati Uniti ha avvertito nel suo discorso che non esiterà a colpire altri obiettivi in Iran se la pace in Medio Oriente non dovesse arrivare rapidamente: “O ci sarà la pace o ci sarà una tragedia per l’Iran, molto più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni”, ha affermato. Secondo il leader Usa “restano ancora molti obiettivi: Se la pace non arriverà rapidamente, colpiremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”. 

HEGSETH ILLUSTRA L’OPERAZIONE IN IRAN

Il presidente Trump ha sempre dichiarato da più di dieci anni che l’Iran non deve avere l’arma nucleare, punto. Grazie alla coraggiosa leadership del presidente Trump, il programma iraniano è stato cancellato. Molti presidenti hanno sognato di assestare il colpo finale al programma nucleare iraniano, ma nessuno ci è riuscito, fino al presidente Trump. L’operazione pianificata è stata coraggiosa ed eccellente e ha mostrato a tutto il mondo che la deterrenza americana è tornata”. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa Pete Hesgeth, nel corso di una conferenza stampa per illustrare l’operazione condotta dagli Usa contro i tre siti nucleari iraniani. “Quando questo presidente parla il mondo deve starlo ad ascoltare e le forze armate americane lo appoggiano. Nessun Paese al mondo avrebbe potuto svolgere questa missione”, ha aggiunto.

“Per 60 giorni il presidente ha visto che l’Iran cercava la pace ai negoziati e questo è vero, infatti è stato detto che se non si faceva la pace il programma nucleare sarebbe stato distrutto. Lo intendeva e lo ha fatto. Il presidente Trump ha detto: niente armi nucleari, lui cerca la pace e l’Iran deve intraprendere quella strada”, ha aggiunto. Hesgeth ha poi sottolineato che “l’attacco ai siti nucleari iraniani non ha avuto come bersaglio truppe o civili iraniani”.

LE PAROLE DI VANCE

Gli Stati Uniti non sono in guerra con l’Iran “ma con il programma di armi nucleari di Teheran”. Lo ha detto il vicepresidente degli Usa JD Vance, al programma “Meet the Press” della NBC News. Vance ha anche rifiutato di confermare con certezza al 100% che i siti nucleari iraniani siano stati completamente distrutti, affermando invece di credere che gli Stati Uniti abbiano “sostanzialmente ritardato” la capacità dell’Iran di sviluppare un’arma nucleare. “Non entrerò nei dettagli sensibili di ciò che abbiamo visto sul campo in Iran, ma abbiamo visto molto e sono molto fiducioso che abbiamo ritardato in modo sostanziale lo sviluppo di un’arma nucleare, che era l’obiettivo di questo attacco”, ha detto il vicepresidente, che ha aggiunto: “Penso che abbiamo fatto regredire sostanzialmente quel programma”.

IL COMMENTO DI RUBIO

“Se il regime vuole la pace, noi siamo pronti. Se vogliono fare altro, sono incredibilmente vulnerabili. Non riescono nemmeno a proteggere il loro spazio aereo”. Queste le parole del segretario di Stato Usa Marco Rubio, che ha anche parlato dei possibili attacchi iraniani contro i paesi della regione che ospitano forze militari americane. “È proprio per questo che sono lì – ha affermato Rubio -. Tutte quelle basi sono lì perché quei paesi hanno paura che l’Iran li attacchi. Quelle basi sono lì perché quei paesi sono terrorizzati”.

Il segretario di Stato Usa ha inoltre sminuito le critiche agli attacchi americani in Iran da parte degli altri Paesi, sostenendo che questi ultimi “in privato concordano con noi sul fatto che questo fosse necessario”. “Devono farlo per i loro scopi di pubbliche relazioni, ma le uniche persone al mondo che non sono contente di quanto accaduto in Iran ieri sera sono quelle regime iraniano”, ha detto Rubio a “Sunday Morning Futures” su Fox News Channel.

LE REAZIONI DEI PRINCIPALI PROTAGONISTI

Lo stesso Netanyahu ha elogiato la decisione di Trump di attaccare i siti nucleari dell’Iran tramite un videomessaggio pubblicato su X, indirizzato al presidente americano: “La vostra coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani, con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti, cambierà la storia”, ha affermato Netanyahu, ribadendo che gli Stati Uniti “hanno fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare”.

“Gli Usa hanno lanciato il loro attacco nel bel mezzo di un processo volto a raggiungere un esito diplomatico. Non contenti di tali azioni malevole, gli Stati Uniti hanno ora optato per una pericolosa operazione militare e un’aggressione contro il popolo iraniano. In tal modo l’amministrazione statunitense detiene la totale e piena responsabilità per le conseguenze delle proprie azioni, incluso il diritto della Repubblica islamica dell’Iran all’autodifesa”. Così il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel corso di una conferenza stampa a Istanbul a margine della conferenza ministeriale dell’Organizzazione per la cooperazione islamica. “Mentre il presidente Trump è stato eletto con la promessa di porre fine al costoso coinvolgimento dell’America in guerre infinite sempre nella nostra parte del mondo, ha tradito non solo l’Iran abusando del nostro impegno alla diplomazia, ma ha anche ingannato i suoi stessi elettori”, ha sottolineato.

“Credo che non spetti all’Iran rispondere, dovrebbe essere l’intera comunità internazionale a reagire a una minaccia così evidente alla Carta delle Nazioni Unite”, ha aggiunto. “L’Iran non ha fatto nulla di sbagliato, non capiamo perchè dovremmo essere attaccati in base a false accuse. Sono 20 anni che cerchiamo di dimostrare che il nostro programma è pacifico e resterà pacifico. L’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere i suoi interessi, il proprio territorio, la sovranità, la sicurezza e il popolo con tutti i mezzi necessari, non solo contro l’aggressione militare degli Stati Uniti, ma anche contro le azioni sconsiderate e illegali del regime israeliano”, ha concluso Araghchi.

L’agenzia nucleare iraniana ha confermato gli attacchi ai siti atomici di Fordo, Isfahan e Natanz, ma ha insistito sul fatto che il suo lavoro non verrà interrotto. Dopo l’attacco i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno affermato che “adesso è iniziata una nuova guerra”.

Anche Hazam al-Assad, leader Houthi dello Yemen, ha minacciato gli Stati Uniti su X: “Washington affronterà le conseguenze”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato di essere “gravemente allarmato” dalla “pericolosa escalation” di attacchi dei bombardieri americani ai siti nucleari in Iran: “C’è un rischio crescente che questo conflitto possa rapidamente sfuggire al controllo, con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo. In questo momento pericoloso è fondamentale evitare una spirale di caos”, ha affermato.

A seguito degli attacchi agli impianti nucleari iraniani, il Gabinetto di Sicurezza del governo tedesco, presieduto dal cancelliere Friedrich Merz, si è riunito questa mattina. Lo rende noto il portavoce del governo federale, Stefan Kornelius. Il governo tedesco ritiene “che gran parte del programma nucleare iraniano sia stata compromessa dai raid aerei. Una valutazione dettagliata dei danni sarà disponibile in seguito”. Nel corso della giornata, il cancelliere federale e i ministri del Gabinetto per la sicurezza si coordineranno strettamente con i partner dell’Ue e degli Usa per definire ulteriori misure. “Il cancelliere Friedrich Merz ha ribadito il suo appello all’Iran affinché avvii immediatamente i negoziati con gli Stati Uniti e Israele e trovi una soluzione diplomatica al conflitto”, ha concluso Kornelius.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato questa mattina in successione con il principe ereditario dell’Arabia Saudita e il sultano dell’Oman per fare il punto della situazione in Medio Oriente dopo gli ultimi attacchi in Iran. Lo ha annunciato il Palazzo dell’Eliseo. Il presidente della Repubblica “intende proseguire nelle prossime ore i contatti con i partner europei e i leader della regione. In questo contesto di escalation, il capo dello Stato ha indicato che la Francia sta facendo tutto il possibile per accelerare la partenza dei nostri connazionali che lo desiderano dall’Iran e da Israele. Il ministero degli Affari Esteri è pienamente mobilitato a tal fine”, ha aggiunto la presidenza. Secondo quanto riportato da BFMTV, oggi alle 19.30 presso l’Eliseo si terrà una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza, presieduta da Macron. Si tratta del terzo incontro di questo tipo che si tiene dal 13 giugno, anno in cui sono iniziati gli attacchi israeliani in Iran.

In serata è arrivata una nota congiunta del presidente francese Emmanuel Macron, del primo ministro britannico Keir Starmer e del cancelliere tedesco Friedrich Merz. “Abbiamo discusso oggi degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. Ribadiamo il nostro impegno per la pace e la stabilità per tutti i paesi della regione. Affermiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele. Siamo sempre stati chiari sul fatto che l’Iran non potrà mai possedere un’arma nucleare e non potrà più rappresentare una minaccia per la sicurezza regionale – si legge nella nota congiunta -. Oggi, gli Stati Uniti hanno condotto attacchi militari mirati contro gli impianti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. Il nostro obiettivo continua a essere quello di impedire all’Iran di acquisire un’arma nucleare – prosegue la nota congiunta -. Invitiamo l’Iran a impegnarsi in negoziati che portino a un accordo che affronti tutte le preoccupazioni associate al suo programma nucleare. Siamo pronti a contribuire a tale obiettivo in coordinamento con tutte le parti. Esortiamo l’Iran a non intraprendere ulteriori azioni che possano destabilizzare la regione. Continueremo i nostri sforzi diplomatici congiunti per disinnescare le tensioni e garantire che il conflitto non si intensifichi e non si estenda ulteriormente”.

ALL’ONU TENSIONE RUSSIA-USA

L’attacco degli Usa all’Iran è “pericoloso e provocatorio”, ha detto l’ambasciatore russo Vasilij Nebenzja nel suo intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Nebenzja ha accusato gli Stati Uniti di ipocrisia, e ha sottolineato che “l’Iran è il Paese più monitorato al mondo dall’Aiea, mentre Israele non ha nemmeno firmato il trattato di non proliferazione nucleare”. L’ambasciatore russo propone al Consiglio di Sicurezza di chiedere a Usa e Israele la fine delle ostilità in Iran.

“E’ finalmente giunto il momento per gli Stati Uniti, in difesa del suo alleato e dei nostri cittadini, di agire con decisione. L’abbiamo fatto in linea con i principi dell’autodifesa”, la replica della rappresentante a interim degli Stati Uniti all’Onu Dorothy Shea.
“Il governo iraniano ha invocato per anni la morte dell’America e di Israele, è una minaccia costante per la pace e la sicurezza – ha aggiunto -. Il Consiglio di Sicurezza deve esortare il regime iraniano a porre fine ai suoi 47 anni di sforzi per sradicare lo Stato di Israele e a porre fine alla sua corsa alle armi nucleari”.

-Foto: Ipa Agency-

(ITALPRESS).

Gli Stati Uniti attaccano l’Iran, colpiti tre siti nucleari. Trump “Ora la pace, o sarà una tragedia”

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Un’operazione militare di grande successo in Iran. Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo. L’Iran deve ora accettare di porre fine a questa guerra”. Così, intorno alle 2 di questa notte ora italiana, il presidente americano Donald Trump, ha annunciato l’attacco Usa a tre basi nucleari iraniane.

Decine di Stealt2 hanno bombardato la base sotterranea realizzata nelle viscere della montagna di Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari Natanz ed Esfahan.

“Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi”, ha scritto Trump sul suo social Truth. Prima dell’annuncio dell’attacco, Trump aveva dichiarato che avrebbe valutato l’intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto in Medio Oriente nell’arco delle prossime due settimane.

CONTROFFENSIVA IRAN IN ISRAELE, MISSILI SU TEL AVIV E HAIFA

La decisione di coinvolgere direttamente gli Stati Uniti nella guerra arriva dopo oltre una settimana di attacchi israeliani contro l’Iran, che hanno sistematicamente smantellato le difese aeree e le capacità missilistiche offensive del Paese, danneggiandone al contempo gli impianti di arricchimento nucleare. Nel corso di una conferenza stampa, annunciata dallo stesso Trump, il presidente americano ha definito l’Iran “il bullo del Medio Oriente”, parlando della possibilità di ulteriori attacchi nel caso in cui non ci dovesse essere una pace in Medio Oriente: “Se non lo facessero, gli attacchi futuri sarebbero molto più grandi e più facili”.

Trump ha descritto l’attacco come una risposta a un problema che si annidava da tempo, anche se l’obiettivo principale era quello di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari: “Per 40 anni l’Iran ha dichiarato morte all’America, morte a Israele”, ha affermato Trump -. Hanno ucciso la nostra gente, facendo saltare loro le braccia, facendo saltare loro le gambe con bombe piazzate ai lati delle strade”.

Trump ha affermato di aver lavorato “in squadra” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando che nessun esercito al mondo, a parte quello statunitense, avrebbe potuto portare a termine un attacco simile.

Il presidente degli Stati Uniti ha avvertito nel suo discorso che non esiterà a colpire altri obiettivi in Iran se la pace in Medio Oriente non dovesse arrivare rapidamente: “O ci sarà la pace o ci sarà una tragedia per l’Iran, molto più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni”, ha affermato. Secondo il leader Usa “restano ancora molti obiettivi: Se la pace non arriverà rapidamente, colpiremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”. 

HEGSETH ILLUSTRA L’OPERAZIONE IN IRAN

Il presidente Trump ha sempre dichiarato da più di dieci anni che l’Iran non deve avere l’arma nucleare, punto. Grazie alla coraggiosa leadership del presidente Trump, il programma iraniano è stato cancellato. Molti presidenti hanno sognato di assestare il colpo finale al programma nucleare iraniano, ma nessuno ci è riuscito, fino al presidente Trump. L’operazione pianificata è stata coraggiosa ed eccellente e ha mostrato a tutto il mondo che la deterrenza americana è tornata”. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa Pete Hesgeth, nel corso di una conferenza stampa per illustrare l’operazione condotta dagli Usa contro i tre siti nucleari iraniani. “Quando questo presidente parla il mondo deve starlo ad ascoltare e le forze armate americane lo appoggiano. Nessun Paese al mondo avrebbe potuto svolgere questa missione”, ha aggiunto.

“Per 60 giorni il presidente ha visto che l’Iran cercava la pace ai negoziati e questo è vero, infatti è stato detto che se non si faceva la pace il programma nucleare sarebbe stato distrutto. Lo intendeva e lo ha fatto. Il presidente Trump ha detto: niente armi nucleari, lui cerca la pace e l’Iran deve intraprendere quella strada”, ha aggiunto. Hesgeth ha poi sottolineato che “l’attacco ai siti nucleari iraniani non ha avuto come bersaglio truppe o civili iraniani”.

LE REAZIONI DEI PRINCIPALI PROTAGONISTI

Lo stesso Netanyahu ha elogiato la decisione di Trump di attaccare i siti nucleari dell’Iran tramite un videomessaggio pubblicato su X, indirizzato al presidente americano: “La vostra coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani, con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti, cambierà la storia”, ha affermato Netanyahu, ribadendo che gli Stati Uniti “hanno fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare”.

“Gli Usa hanno lanciato il loro attacco nel bel mezzo di un processo volto a raggiungere un esito diplomatico. Non contenti di tali azioni malevole, gli Stati Uniti hanno ora optato per una pericolosa operazione militare e un’aggressione contro il popolo iraniano. In tal modo l’amministrazione statunitense detiene la totale e piena responsabilità per le conseguenze delle proprie azioni, incluso il diritto della Repubblica islamica dell’Iran all’autodifesa”. Così il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel corso di una conferenza stampa a Istanbul a margine della conferenza ministeriale dell’Organizzazione per la cooperazione islamica. “Mentre il presidente Trump è stato eletto con la promessa di porre fine al costoso coinvolgimento dell’America in guerre infinite sempre nella nostra parte del mondo, ha tradito non solo l’Iran abusando del nostro impegno alla diplomazia, ma ha anche ingannato i suoi stessi elettori”, ha sottolineato.

“Credo che non spetti all’Iran rispondere, dovrebbe essere l’intera comunità internazionale a reagire a una minaccia così evidente alla Carta delle Nazioni Unite”, ha aggiunto. “L’Iran non ha fatto nulla di sbagliato, non capiamo perchè dovremmo essere attaccati in base a false accuse. Sono 20 anni che cerchiamo di dimostrare che il nostro programma è pacifico e resterà pacifico. L’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere i suoi interessi, il proprio territorio, la sovranità, la sicurezza e il popolo con tutti i mezzi necessari, non solo contro l’aggressione militare degli Stati Uniti, ma anche contro le azioni sconsiderate e illegali del regime israeliano”, ha concluso Araghchi.

L’agenzia nucleare iraniana ha confermato gli attacchi ai siti atomici di Fordo, Isfahan e Natanz, ma ha insistito sul fatto che il suo lavoro non verrà interrotto. Dopo l’attacco i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno affermato che “adesso è iniziata una nuova guerra”.

Anche Hazam al-Assad, leader Houthi dello Yemen, ha minacciato gli Stati Uniti su X: “Washington affronterà le conseguenze”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato di essere “gravemente allarmato” dalla “pericolosa escalation” di attacchi dei bombardieri americani ai siti nucleari in Iran: “C’è un rischio crescente che questo conflitto possa rapidamente sfuggire al controllo, con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo. In questo momento pericoloso è fondamentale evitare una spirale di caos”, ha affermato.

A seguito degli attacchi agli impianti nucleari iraniani, il Gabinetto di Sicurezza del governo tedesco, presieduto dal cancelliere Friedrich Merz, si è riunito questa mattina. Lo rende noto il portavoce del governo federale, Stefan Kornelius. Il governo tedesco ritiene “che gran parte del programma nucleare iraniano sia stata compromessa dai raid aerei. Una valutazione dettagliata dei danni sarà disponibile in seguito”. Nel corso della giornata, il cancelliere federale e i ministri del Gabinetto per la sicurezza si coordineranno strettamente con i partner dell’Ue e degli Usa per definire ulteriori misure. “Il cancelliere Friedrich Merz ha ribadito il suo appello all’Iran affinché avvii immediatamente i negoziati con gli Stati Uniti e Israele e trovi una soluzione diplomatica al conflitto”, ha concluso Kornelius.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato questa mattina in successione con il principe ereditario dell’Arabia Saudita e il sultano dell’Oman per fare il punto della situazione in Medio Oriente dopo gli ultimi attacchi in Iran. Lo ha annunciato il Palazzo dell’Eliseo. Il presidente della Repubblica “intende proseguire nelle prossime ore i contatti con i partner europei e i leader della regione. In questo contesto di escalation, il capo dello Stato ha indicato che la Francia sta facendo tutto il possibile per accelerare la partenza dei nostri connazionali che lo desiderano dall’Iran e da Israele. Il ministero degli Affari Esteri è pienamente mobilitato a tal fine”, ha aggiunto la presidenza. Secondo quanto riportato da BFMTV, oggi alle 19.30 presso l’Eliseo si terrà una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza, presieduta da Macron. Si tratta del terzo incontro di questo tipo che si tiene dal 13 giugno, anno in cui sono iniziati gli attacchi israeliani in Iran.

-Foto: Ipa Agency-

(ITALPRESS).

Gli Stati Uniti attaccano l’Iran, colpiti tre siti nucleari

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Un’operazione militare di grande successo in Iran. Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo. L’Iran deve ora accettare di porre fine a questa guerra”. Così, intorno alle 2 di questa notte ora italiana, il presidente americano Donald Trump, ha annunciato l’attacco Usa a tre basi nucleari iraniane. Decine di Stealt2 hanno bombardato la base sotterranea realizzata nelle viscere della montagna di Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari Natanz ed Esfahan. “Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi”, ha scritto Trump sul suo social Truth. Prima dell’annuncio dell’attacco, Trump aveva dichiarato che avrebbe valutato l’intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto in Medio Oriente nell’arco delle prossime due settimane. La decisione di coinvolgere direttamente gli Stati Uniti nella guerra arriva dopo oltre una settimana di attacchi israeliani contro l’Iran, che hanno sistematicamente smantellato le difese aeree e le capacità missilistiche offensive del Paese, danneggiandone al contempo gli impianti di arricchimento nucleare. Nel corso di una conferenza stampa, annunciata dallo stesso Trump, il presidente americano ha definito l’Iran “il bullo del Medio Oriente”, parlando della possibilità di ulteriori attacchi nel caso in cui non ci dovesse essere una pace in Medio Oriente: “Se non lo facessero, gli attacchi futuri sarebbero molto più grandi e più facili”. Trump ha descritto l’attacco come una risposta a un problema che si annidava da tempo, anche se l’obiettivo principale era quello di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari: “Per 40 anni l’Iran ha dichiarato morte all’America, morte a Israele”, ha affermato Trump -. Hanno ucciso la nostra gente, facendo saltare loro le braccia, facendo saltare loro le gambe con bombe piazzate ai lati delle strade”. Trump ha affermato di aver lavorato “in squadra” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando che nessun esercito al mondo, a parte quello statunitense, avrebbe potuto portare a termine un attacco simile. Lo stesso Netanyahu ha elogiato la decisione di Trump di attaccare i siti nucleari dell’Iran tramite un videomessaggio pubblicato su X, indirizzato al presidente americano: “La vostra coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani, con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti, cambierà la storia”, ha affermato Netanyahu, ribadendo che gli Stati Uniti “hanno fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare”. Il presidente degli Stati Uniti ha avvertito nel suo discorso che non esiterà a colpire altri obiettivi in Iran se la pace in Medio Oriente non dovesse arrivare rapidamente: “O ci sarà la pace o ci sarà una tragedia per l’Iran, molto più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni”, ha affermato. Secondo il leader Usa “restano ancora molti obiettivi: Se la pace non arriverà rapidamente, colpiremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”.  L’agenzia nucleare iraniana ha confermato gli attacchi ai siti atomici di Fordo, Isfahan e Natanz, ma ha insistito sul fatto che il suo lavoro non verrà interrotto. Dopo l’attacco i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno affermato che “adesso è iniziata una nuova guerra”. Anche Hazam al-Assad, leader Houthi dello Yemen, ha minacciato gli Stati Uniti su X: “Washington affronterà le conseguenze”. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato di essere “gravemente allarmato” dalla “pericolosa escalation” di attacchi dei bombardieri americani ai siti nucleari in Iran: “C’è un rischio crescente che questo conflitto possa rapidamente sfuggire al controllo, con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo. In questo momento pericoloso è fondamentale evitare una spirale di caos”, ha affermato.
(ITALPRESS).-Foto: Ipa Agency-

Il mercato indiano sceglie l’Italia, spese dei viaggiatori cresciute del 29,3%

ROMA (ITALPRESS) – Enit partecipa a Namaste India, evento in programma a Milano promosso dalla Camera di Commercio Italiana in India, dedicato alla promozione di marchi indiani che investono nel nostro Paese. Il mercato indiano, infatti, è uno di quelli in forte crescita, che ha voglia d’Italia: solo nell’ultimo anno (2024) la spesa dei viaggiatori indiani in Italia ha raggiunto quota 377 milioni crescendo del +29,3% rispetto al precedente, così come i pernottamenti complessivi sono aumentati di quasi l’8% (circa 3,9 milioni). Nel dettaglio, la spesa per i viaggi di lavoro e affari cresce significativamente con un incremento del +45,5%, per motivi personali la spesa cresce del +21,9% e i pernottamenti del +30%.

Il mercato indiano rappresenta uno di quelli che cresce maggiormente per investimenti nel nostro Paese. Frutto di lavoro costante e impegno, grazie a una forte sinergia pubblico-privato per aumentare la visibilità dell’Italia all’estero. Solo nell’ultimo anno sono stati spesi nel nostro Paese dai viaggiatori indiani quasi 380 milioni, sintomo dell’attrattività dell’Italia”, ha commentato Ivana Jelinic, Ad di Enit. Tra i viaggi in Italia per motivi personali, le vacanze rappresentano la voce più rilevante, sia in termini di spesa, con una quota del 64,4% sul totale, sia per numero di visitatori con il 37,8%. Altra voce molto richiesta quella di viaggi studio dall’India verso l’Italia.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Toni Servillo si aggiudica la Colonna d’oro alla carriera al Magna Graecia Film Festival

CATANZARO (ITALPRESS) – Al Magna Graecia Film Festival uno degli attori più apprezzati del cinema e del teatro italiano, Toni Servillo, riceverà la Colonna d’oro alla carriera. É il primo ospite annunciato della manifestazione che si svolgerà a Soverato dal 26 luglio al 2 agosto. Servillo verrà insignito del riconoscimento realizzato dal Brand GB Spadafora e sarà protagonista di una conversazione sul palco dell’arena.

Il MGFF, fondato e diretto da Gianvito Casadonte, giunto alla ventiduesima edizione, proporrà un ricco programma di eventi e proiezioni cinematografiche nell’ambito dei concorsi dedicati alle sezioni di opere prime italiane e documentari, curate da Antonio Capellupo, e delle opere prime internazionali, curate da Silvia Bizio, anche responsabile delle conversazioni con talent internazionali.

La novità di quest’anno è l’aggiunta di un’ulteriore sezione – diretta da Jacopo Curcio e Luca Capacchione – che proporrà una selezione dei migliori esordi nel cortometraggio e che arricchisce la proposta e la mission culturale del Festival da sempre attento alla promozione e alla valorizzazione dei giovani talenti.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Guerra in Medio Oriente, CGIA “Per il momento nessun aumento del prezzo dei carburanti”

VENEZIA (ITALPRESS) – A poco più di una settimana dallo scoppio della guerra tra Israele e Iran, in Italia non abbiamo ancora registrato alcun significativo aumento del prezzo alla pompa dei carburanti. Anzi, le prime indicazioni segnalano un leggero ribasso delle quotazioni di gran parte dei prodotti petroliferi. Sia chiaro: è ancora presto per fare un primo bilancio, tuttavia la situazione odierna è molto diversa da quella verificatasi nel febbraio del 2022, quando la Russia invase l’Ucraina. Allora, dopo 15 giorni dall’inizio delle ostilità, il prezzo della benzina salì del 16,9%, quello del diesel addirittura del 23,8%.

Se, in termini monetari, a inizio marzo di tre anni fa il costo della “verde” superò i 2 euro al litro, per il gasolio il prezzo massimo lambì questa soglia. Solo successivamente, grazie al taglio delle accise introdotto dal Governo Draghi, i prezzi alla pompa sino alla fine del 2022 scesero ai livelli registrati al termine dell’anno precedente. In questi giorni, quando ci rechiamo nell’area di servizio a fare il pieno al nostro veicolo (auto, furgone aziendale, mezzo pesante, etc.), in modalità self la benzina la paghiamo attorno a 1,7 euro al litro, mentre il gasolio intorno a 1,6. E’ comunque utile sottolineare che l’Iran non ha la stessa capacità produttiva della Russia. Secondo i dati riferiti al 2024, su quasi 103 milioni di barili di petrolio estratti nel mondo ogni giorno, la Repubblica Islamica contribuisce per “soli” 3,8 milioni, mentre Mosca per 11,2.

Certo, se la situazione dovesse precipitare, con un allargamento del teatro di guerra e/o una chiusura dello Stretto di Hormuz – dove, ricordiamo, transita il 30% circa del petrolio mondiale e quasi il 20% del gas – quasi sicuramente assisteremmo ad uno choc petrolifero spaventoso ad una impennata dei prezzi su scala globale di tutte le materie prime. Dopo aver messo a punto queste riflessioni, l’Ufficio studi della CGIA tiene a precisare che di fronte all’orribile tragedia della guerra – che provoca morti, feriti, distruzione e miseria – parlare di effetti economici in capo a Paesi, come il nostro, che vivono a 3.500 chilometri dal conflitto, rischia di essere cinico e irrispettoso, in particolare nei confronti delle vittime di questo dramma.

Se, come abbiamo visto più sopra, almeno per il momento non sono previste tensioni sul fronte dei prezzi dei carburanti, la stessa cosa non possiamo ipotizzarla per l’energia elettrica e il gas. Ancorchè gli effetti sulle bollette delle imprese non siano riconducibili alla guerra in Medio Oriente, l’Ufficio studi della CGIA ha stimato in 13,7 miliardi in più (pari al +19,2%) il costo che le imprese italiane dovranno sostenere quest’anno rispetto al 2024. Di cui 9,7 per le bollette della luce e 4 per quelle del gas. L’Ufficio studi della CGIA è giunto a questi risultati ipotizzando che per l’anno 2024 e per il 2025 i consumi in capo alle aziende siano gli stessi di quelli registrati nel 2023.

Per quanto concerne i costi, invece, quelli del 2025 sono stati calcolati considerando un prezzo medio dell’energia elettrica di 150 euro per MWh e di 50 per il gas, rispettando la proporzione di 3 a 1 tra i due prezzi così come verificatosi mediamente negli anni 2023 e 2024; dal momento che i prezzi attuali di energia elettrica e gas viaggiano su una media semestrale (da gennaio 2025 ai primi 15 giorni di giugno) di 119 euro per MWh per i primi e di 43 per MWh per i secondi, l’ipotesi media annua di 150 euro al MWh e di 50 MWh sarebbe rispettata con prezzi medi dell’ordine dei 180 MWh per l’energia elettrica e di 60 MWh per il gas nell’intero secondo semestre del 2025: si tratterebbe quindi di una ipotesi di massima come indicato in precedenza.

Si fa presente che l’aumento dei costi energetici per le imprese risulterà meno che proporzionale rispetto alla variazione dei prezzi della borsa energetica, in quanto l’aumento del prezzo della materia prima non impatta su tutto il costo complessivo della bolletta (che comprende anche costi di commercializzazione, trasmissione, oneri, tasse, margini ecc.). Pertanto, rispetto ad un’ipotesi di aumento del prezzo della materia prima del 38% (stimato per il 2025 rispetto al 2024), le rispettive crescite dei costi per le imprese risulteranno inferiori (+18% per l’energia elettrica e +25% per il gas).

A livello regionale, visto che la maggioranza delle attività produttive e commerciali sono ubicate al Nord, i rincari relativi al 2025 di luce e gas interesseranno, in particolare, le aree che presentano i consumi maggiori: vale a dire la Lombardia con un aggravio di 3,2 miliardi di euro, l’Emilia Romagna con +1,6 miliardi, il Veneto con +1,5 e il Piemonte con +1,2. Sull’incremento di costo previsto per quest’anno che, ricordiamo, a livello nazionale dovrebbe essere pari a 13,7 miliardi, 8,8 (pari al 64 per cento del totale), saranno in capo alle aziende settentrionali. Le aree regionali che, invece, saranno meno interessate dagli aumenti sono, ovviamente, quelle più piccole; come la Basilicata che dovrebbe registrare una variazione pari a +118 milioni, il Molise con +64 e la Valle d’Aosta con +44.

– foto IPA Agency –

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Juventus verso la sfida col Wydad, Locatelli “Pronti ad affrontare una squadra grintosa”

PHILADELPHIA (USA) (ITALPRESS) – La Juventus si prepara ad affrontare i marocchini del Wydad nella seconda partita del Gruppo G al Mondiale per Club in corso negli Stati Uniti. La gara è in programma al Lincoln Financial Field di Philadelphia, con fischio d’inizio alle 18 italiane di domani. “Il dettaglio in questo Mondiale può fare la differenza, noi incontriamo una squadra molto grintosa e passionale come il Wydad. Siamo pronti”, ha detto il capitano Manuel Locatelli in un’intervista rilasciata in esclusiva a Dazn.

La Juventus ha iniziato con il piede giusto la prima Coppa del Mondo per Club con questo nuovo format a 32 squadre e nella prima giornata ha superato gli emiratini dell’Al-Ain per 5-0 in quello che è stato poco più che un allenamento. Al contario, il Wydad aveva perso 2-0 all’esordio con il Manchester City. La Juventus potrebbe ritrovare proprio il capitano e fulcro del centrocampo, magari a gara in corso, costretto a rinunciare alla Nazionale all’inizio di questo mese e alla prima partita del torneo iridato a causa di un infortunio alla caviglia: “Per me essere capitano della maglia che ho indossato sin da bambino mi fa venire i brividi, è una cosa che sento tutti i giorni. È una responsabilità quotidiana. Devo essere un esempio per tutti in ogni momento”, ha aggiunto Locatelli che ha speso parole di elogio anche su Igor Tudor, confermato alla guida dei bianconeri dopo il positivo finale di campionato che ha regalato alla Juventus la qualificazione alla prossima Champions League. “Conosce la Juve, conosce il DNA bianconero, sa come parlarci e sa come trasmettere le sue idee. L’atteggiamento che ha portato da quando è arrivato è una cosa che ci serviva”, ha detto il giocatore parlando del tecnico croato.

E, in tema di tecnici, ne troverà uno nuovo anche in Nazionale dopo il passaggio di consegne da Luciano Spalletti a Gennaro Gattuso: “Ci siamo sentiti, mi ha già allenato come mister. Credo che sia il mister giusto al momento giusto, al di là delle scelte che farà. Credo che sia l’allenatore che può portarci un po’ più di entusiasmo e un po’ più di energia per cercare di arrivare al Mondiale”. Ma per ora il Mondiale che conta è quello per Club: un successo regalerebbe ai bianconeri la qualificazione con un turno d’anticipo. Se Locatelli non dovesse essere della partita, sarà probabilmente McKennie a far coppia con Thuram in mezzo come già accaduto in avvio della prima gara, anche se l’alternativa al fianco dell’americano o del francese si chiama Douglas Luiz. Parlando dei giovane che più l’ha colpito quest’anno, Locatelli ha indicato Khephren Thuram, “perché è una brava persona e ha voglia di migliorarsi. Anche lui ha una famiglia per bene. Ha tutto il potenziale per diventare un top player, nonostante gli tiri sempre le orecchie e abbia anche il benestare del papà”.

Contro il Wydad, Tudor potrebbe decidere di tener fuori i diffidati Gatti, Cambiaso, McKennie e Conceicao in vista della più delicata sfida che attenderà la Juventus nella terza giornata contro il già citato Manchester City. Sarà forse lo stesso allenatore a fare il punto della situazione nella conferenza stampa prepartita in programma alle 18.45 di Philaldelphia (le 0.45 in Italia).

– foto IPA Agency –

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40 ore di diretta e 310 interviste, i numeri di Retesette nel racconto del Salone del Libro di Torino 2025

TORINO (ITALPRESS) – Retesette ha raccontato il Salone Internazionale del Libro di Torino 2025, portando l’evento ben oltre le mura del Lingotto, registrando incontri con vip, autori, editori e lettori. Il giorno dell’inaugurazione del Salone del Libro il ministro per la cultura, Alessandro Giuli, subito dopo il taglio del nastro, è stato intervistato dalle troupe di Retesette.

“40 ore di diretta, 310 interviste, 125 ospiti in studio, 80 eventi seguiti: un racconto televisivo trasmesso in DTT su tutto il Nord-Ovest, via satellite e in streaming su tutte le piattaforme” spiega l’editore Piero Manera. “Le clip audiovisive sono sbarcate sui social network, ma con la qualità altissima dei servizi televisivi” precisa ancora l’editore. “Operando in questo modo, la qualità è stata premiata dall’algoritmo”.

“Abbiamo raccontato l’evento in tutte le sue sfaccettature, realizzando così l’obiettivo di esprimere il legame con il territorio, attuando il principio della tv di prossimità, ma nella logica di portare lontano le eccellenze di Torino e del Piemonte, puntando su grandi eventi”, dice ancora Manera. “Insomma, ancora una volta l’obiettivo finale è stato raggiunto, guardando già al Salone del libro 2026. Una produzione firmata Retesette, realizzata con il supporto della Camera di Commercio di Torino e di SDO, che ha valorizzato il Salone del Libro con linguaggi e strumenti televisivi di alta qualità”.

Tra gli ospiti di spicco: i ministri Alessandro Giuli, Guido Crosetto, Gilberto Pichetto Fratin. E poi: Luciana Littizzetto, Massimo Cacciari, Dario Gallina, Silvio Viale, Annalena Benini, Stefano Lorusso, Alberto Cirio, Marco Gilli, Sergio Brio, Paolo Pulici, Marco Gay, Simone Cristicchi, Guido Bolatto, Roberto Saviano, Antonio Albanese, Mauro Corona, Aldo Cazzullo, Ornella Vanoni, Gigi Buffon, Giorgio Chiellini, Beppe Severgnini, Debora Compagnoni, Beppe Culicchia, Christian Greco, Marco Berry, Luciano Moggi, Geronimo Stilton, Valter Rolfo, Pietro Grasso, Gian Carlo Caselli, Michele Padovano.

– foto ufficio stampa Retesette –

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Under 21, Nunziata avverte la Germania “L’Italia vuole arrivare fino in fondo”

ROMA (ITALPRESS) – Di fronte ci sarà un avversario fortissimo ma questa Italia non ha intenzione di fermarsi. Domani alle 21 gli azzurrini ritroveranno alla ‘Dac Arena’ di Dunajska Streda la Germania nell’ultimo dei quarti di finale dell’Europeo Under 21. Chi vince va in semifinale, chi perde torna a casa. Entrambe sono imbattute nel torneo, ma se l’Italia ha lasciato per strada due punti pareggiando con la Spagna e arrivando così seconda nel Gruppo A alle spalle della Rojita, la Germania è l’unica tra le sedici finaliste ad aver fatto percorso netto vincendo tutte e tre le gare del girone.

Colpisce la potenza di fuoco dei tedeschi, che con 9 gol all’attivo sono insieme al Portogallo il miglior attacco del torneo. Quattro, a cui vanno aggiunti due assist, li ha segnati Nick Woltemade, l’attaccante dello Stoccarda attualmente in testa alla classifica dei cannonieri. Gli Azzurrini possono invece vantare la seconda miglior difesa dell’Europeo (unico gol incassato quello dello spagnolo Jesus Rodriguez), a conferma della solidità di una squadra che anche nelle qualificazioni aveva subito solo 4 reti.

“La Germania – avverte il ct Carmine Nunziata in conferenza stampa – è una squadra solida, fisica, che ha grande intensità, sempre corta”. “E’ difficile trovarla impreparata – prosegue – E in più, soprattutto davanti, ha giocatori di qualità come Gruda e Woltemade. Dovremo andare in campo per cercare di fare la partita ed essere squadra, fare meno errori possibili e magari sfruttare i loro. Vogliamo arrivare in fondo, poi se gli avversari saranno più bravi tanto di cappello”.

Detto che Baldanzi tornerà ad allenarsi con il gruppo solo nella rifinitura di oggi (“vediamo se riuscirà a fare tutto con i compagni, per noi è un giocatore importante”), Nunziata non dà nessuna indicazione né sulla formazione né sul modulo, con l’Italia che dopo aver difeso a quattro nelle prime due gare del torneo si è presentata a tre contro la Spagna: “Preferisco aspettare la rifinitura per decidere – sottolinea il tecnico – dipende da come stiamo a livello fisico, se qualcuno rientra o meno. I ragazzi ormai hanno assorbito bene i due sistemi di gioco e non ho l’esigenza di provare delle cose come ho fatto l’altra volta”.

Del resto la forza di questa squadra è il gruppo: 12 dei 23 convocati due estati fa hanno già condiviso l’entusiasmante cavalcata che portò la Nazionale Under 20 a giocarsi la finale del Mondiale. “Penso che questo abbia fatto la differenza in tutti questi anni, avere un gruppo affiatato vuol dire molto – riconosce Nunziata – E per me è un vantaggio perché i ragazzi sanno già cosa voglio da loro. Come li stimolerò? Non ce ne sarà bisogno, se un giocatore ha bisogno di stimoli prima di un quarto di finale di un Europeo vuol dire che c’è qualcosa che non va”.

Pronto a riprendere il suo posto in difesa capitan Lorenzo Pirola, che sogna di raggiungere una semifinale che all’Italia manca da 8 anni. “E’ il mio terzo Europeo e un po’ di partite come questa le ho già giocate. In una gara da dentro o fuori un episodio può cambiare tutto, dovremo essere bravi a portare gli episodi dalla nostra parte. Woltemade? E’ un attaccante di qualità, che segna molti gol. Stiamo facendo un lavoro importante a livello difensivo che coinvolge tutti gli undici giocatori in campo, cercheremo di aiutarci l’uno con l’altro anche domani e di dargli meno spazio possibile. Dovremo provare a comandare la partita, visto che abbiamo le qualità per farlo, e a proporre il nostro gioco”. Sugli spalti è atteso il neo ct della Nazionale maggiore, Rino Gattuso: “Sapere che ci viene a vedere ed è vicino a noi è uno stimolo in più per fare bene e per fargli vedere che noi dell’Under 21 siamo dei giocatori pronti”.

– foto IPA Agency –

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Metalmeccanici, Calderone “Fatto il passo iniziale per un nuovo dialogo”

ROMA (ITALPRESS) – “Ho voluto dare un grande segnale di attenzione a un comparto strategico, quello della meccanica, convocando il tavolo odierno. Fermo restando la sovranità delle parti sociali nelle differenti fasi della contrattazione, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha inteso agevolare il dialogo, nell’interesse esclusivo del paese. Restiamo accanto alle parti sociali e siamo disponibili a favorire ulteriori momenti di confronto, scevro da pregiudiziali, come auspicato da sindacati, Federmeccanica e Assistal”. Lo afferma in una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

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