domenica, Aprile 27, 2025
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Il Bodo scioglie la Lazio, 2-0 nell’andata dei quarti di Europa League

BODO (NORVEGIA) (ITALPRESS) – La Lazio perde nettamente il primo round dei quarti di finale di Europa League: in Norvegia, infatti, il Bodo Glimt domina in lungo e in largo la squadra di Babroni e vince nettamente e meritatamente per 2-0.

I norvegesi entrano meglio in campo e al 6′ sfiorano già il gol con Hauge: l’ex milanista vince un rimpallo con Guendouzi e prova il piatto destro sul secondo palo, trovando la super risposta di Mandas. Tornato titolare anche in Europa, il portiere greco è di gran lunga il migliore dei suoi. Il Bodo/Glimt tiene in mano il pallino del gioco e in diverse occasioni si ritrova a palleggiare anche in area della Lazio, con Berg e Hauge ancora protagonisti con occasioni fuori misura. La Lazio fatica a costruire e soffre la pressione alta dei padroni di casa.

Zaccagni prova a far guadagnare metri ai suoi, ma l’unica occasione biancoceleste è un colpo di testa di Marusic troppo centrale. In qualche modo, però, si arriva all’intervallo sullo 0-0. La parità è destinata a durare poco, pochissimo. Al 47′, infatti, ecco il vantaggio del Bodo Glimt: Hauge trova lo spazio per servire Blomberg che, tutto solo, ha il tempo di servire in area Saltnes, che batte l’incolpevole Mandas.

Al 64′ il tanto atteso ritorno in campo di Castellanos, che rileva uno spento Pedro. Ma nemmeno l’argentino riuscirà a dare la scossa ai capitolini, che anzi subiscono il raddoppio al 69′. Ancora protagonista Hauge con una penetrazione centrale, poi il servizio in area per lo stesso Saltnes che trova il giusto tocco sotto per battere ancora Mandas.

Il portiere greco è miracoloso in altre due situazioni, prima su un doppio inserimento di Saltnes, negandogli la tripletta, e poi in pieno recupero con un grande intervento su Bjortuft su cross di Berg. In mezzo, l’unico squillo della Lazio è di Tchaouna, che all’88’ spara alle stelle dal limite. Ora testa al ritorno dell’Olimpico della prossima settimana, dove servirà la miglior versione della squadra di Baroni. E in mezzo c’è il derby di domenica contro la Roma.

IL TABELLINO

BODO GLIMT (4-3-3): Haikin 6.5; Sjovold 6.5, Gundersen 6, Bjortuft 6.5, Bjorkan 6; Evjen 7, Berg 7.5, Saltnes 8 (41′ st Brunstad Fet sv); Blomberg 7 (41′ st Maatta sv), Hogh 6.5 (36′ st Helmersen sv), Hauge 7.5.

In panchina: Faye Lund, Brondbo, Nielsen, Moe, Sorli, Hansen.

Allenatore: Knutsen 7.

LAZIO (4-2-3-1): Mandas 7.5; Hysaj 5 (1′ st Lazzari 5), Gila 5.5, Romagnoli 5.5, Marusic 5.5; Guendouzi 5, Vecino 5; Isaksen 5.5 (36′ st Tchaouna sv), Pedro 5.5 (19′ st Castellanos 6), Zaccagni 6 (36′ st Noslin sv); Dia 5 (1′ st Dele-Bashiru 5.5).

In panchina: Furlanetto, Provedel, Gigot.

Allenatore: Baroni 5.5.

ARBITRO: Oliver (Inghilterra) 7.

RETI: 2′ st e 24′ st Saltnes.

NOTE: serata parzialmente nuvolosa, neve leggera nel secondo
tempo. Terreno in buone condizioni.

Ammoniti: Zaccagni, Castellanos, Romagnoli. Angoli: 1-4. Recupero: 0 pt, 3′ st.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Giuramento congiunto per gli allievi marescialli di Esercito e Aeronautica

VITERBO (ITALPRESS) – Si è svolta presso la Scuola Sottufficiali dell’Esercito la cerimonia di Giuramento congiunto degli Allievi Marescialli del 27° Corso dell’Esercito Italiano e dell’omologo Corso dell’Aeronautica Militare.

L’evento è stato presieduto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, e di numerose autorità militari, civili e religiose.

Durante la cerimonia hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana e alle sue Istituzioni 132 Allievi Marescialli del Corso “Volontà” della Scuola Sottufficiali dell’Esercito e 296 Allievi Marescialli del Corso “Izar II” della Scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare.

La cerimonia è iniziata con l’ingresso del Gonfalone della città di Viterbo e della Provincia di Viterbo, seguito dai Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e dalle Bandiere dei due Istituti di formazione. Successivamente, il Comandante della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, Generale di Divisione Maurizio Taffuri, e il Comandante della Scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare, Colonnello Gianluca Spina, hanno pronunciato la formula del Giuramento.

L’importanza del momento è stata sottolineata dal “Lo giuro” gridato all’unisono da parte degli Allievi Marescialli ed è stata suggellata dal sorvolo di una formazione di elicotteri TH-500 e HH-139 dell’Aeronautica Militare, accompagnato da una salva tricolore di artiglieria.

“Sono qui per voi, per onorare la vostra scelta. Davanti alle vostre famiglie, che provano un orgoglio immenso, ma anche un velo di malinconia: è naturale, quando si vede un figlio diventare grande – ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto nel suo intervento -. Oggi, però, per i genitori c’è un motivo in più per essere orgogliosi: i vostri figli e le vostre figlie hanno giurato di proteggere tutti noi. In un tempo in cui tutto sembra incerto, hanno promesso fedeltà ai valori su cui si basano le Forze Armate, che non cambiano con il tempo, semplici da pronunciare ma difficili da vivere. Valori che voi avete scelto di custodire e onorare. Dovete ora avere la forza di distinguere tra il bene e il male, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Non sono qui solo per passare in rassegna e guardavi con rispetto, ma per ringraziarvi a nome delle Istituzioni e per darvi il benvenuto nella grande famiglia della Difesa. A voi affidiamo il futuro del Paese”.

“Allievi del 27° Corso “Volontà, a breve diventerete comandanti di plotone: abbiate sempre il coraggio di assumere decisioni, siate proattivi, abbiate iniziativa, pensate fuori dagli schemi, curate nel dettaglio l’addestramento, date l’esempio, siate soldati!”, ha affermato il Generale D. Taffuri nel suo intervento “sono sicuro che farete del vostro meglio per onorare la fiducia che vi è stata accordata, consapevoli dell’importanza del vostro ruolo e del valore che saprete offrire in ogni circostanza, anche a costo della vita””.

A seguire, ha preso la parola il Colonnello Spina che, rivolgendosi ai giovani allievi, li ha così esortati “questo è solo l’inizio di un percorso che, passando per traguardi successivi, vi porterà ad obiettivi sempre più ambiziosi”. Poco prima della formula di giuramento aggiunge “amate e rispettate le istituzioni del Paese e siate pronti a difenderle con sacrificio ed onore. Affrontate le prossime sfide con determinazione e gridate con intima convinzione il vostro orgoglio, il vostro impegno e l’amore per la vita che avete scelto e dell’uniforme che indossate”.

Erano presenti anche i responsabili della formazione delle due Forze Armate, il Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna, Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, e il Generale di Squadra Aerea Silvano Frigerio, Comandante delle Scuole dell’Aeronautica Militare e della 3^ Regione Aerea.

All’evento hanno partecipato, inoltre, le più alte autorità del territorio, tra cui il Prefetto di Viterbo Gennaro Capo e il Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli.

La cerimonia è stata scandita dalle note di una Banda Musicale mista, composta da militari dell‘Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare. Successivamente, si è svolto il Battesimo del 27° Corso Marescialli dell’Aeronautica Militare, che ha assunto il nome di “Izar II”.

Subito dopo si è tenuta la tradizionale benedizione del Gagliardetto, che è passato dalle mani del Presidente Capo dei Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa dell’Aeronautica Militare, 1° Lgt Mario Bonaventura, a quelle del Padrino del Corso (Capo Corso dell’Izar I), e successivamente al Capo Corso, in un simbolico passaggio di consegne che rappresenta la continuità dei valori e delle tradizioni tra generazioni di marescialli.

La cerimonia si è conclusa con l’aviolancio di una squadra di paracadutisti della Brigata “Folgore” che ha effettuato un atterraggio di precisione dispiegando il Tricolore e le Bandiere con lo stemma araldico dei due Istituti di Formazione.

– Foto Ufficio stampa Esercito –

(ITALPRESS)

I Reali Uk lasciano l’Italia, Mattarella alla cerimonia di congedo

FORLI’ (ITALPRESS) – L’esecuzione dell’inno nazionale britannico e di quello italiano tra i momenti della cerimonia di congedo di re Carlo III e della regina Camilla, all’aeroporto di Forlì, al termine della loro visita di Stato in Italia. A salutare i reali anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura.

sat/mca3

(fonte video: Quirinale)

A Musetti il derby contro Berrettini a Montecarlo, Tsitsipas l’avversario ai quarti

MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Va a Lorenzo Musetti il derby tutto azzurro con Matteo Berrettini negli ottavi di finale del “Rolex Monte-Carlo Masters”, primo Masters 1000 sulla terra battuta della stagione in corso al Country Club nel Principato di Monaco, con un montepremi totale pari a 6.128.940 euro.

Il tennista carrarino, testa di serie numero 13, si è imposto sul romano in due set, con il punteggio di 6-3 6-3. “Felice e orgoglioso” il toscano. “Bloccato e dispiaciuto” il romano. Questo lo stato d’animo rispettivamente di Musetti e Berrettini dopo il derby che è valso la qualificazione ai quarti del torneo monegasco.

“Quello di oggi – le dichiarazioni di Musetti riportate da Supertennis è stato un match molto difficile da preparare. Penso sia stata la miglior prestazione stagionale, sono felice e orgoglioso per come ho gestito l’incontro in termini di strategia. Giocare contro un connazionale è qualcosa di molto particolare perché subentrano tanti fattori emotivi. Sono soddisfatto di non aver concesso nemmeno una palla break, contava essere concreti ed era importante avere chiare le idee sulle tattiche da utilizzare, più che pensare a ricercare la perfezione e il bel gioco. Si è visto un Berrettini un po’ in difficoltà a livello fisico, ma io sono riuscito a portarlo dovevo volevo e questo significa che, assieme al mio team, la partita è stata preparata bene”.

“Matteo – prosegue nella sua analisi Musetti fa molto male quando si gira per colpire con lo sventaglio e per questo motivo ho cercato di giocargli sul diritto, visto che da quella parte fa un po’ più fatica. Ho risposto quasi sempre al suo servizio e sono stato anche bravo a utilizzare tutte le variazioni in mio possesso”.

Per un posto in semifinale Musetti se la vedrà con Stefanos Tsitsipas, sesta forza del seeding, che si è imposto negli ottavi contro il portoghese Nuno Borges con un rapido 6-1 6-1. “È passato parecchio tempo dalla nostra ultima partita – ha detto Musetti sulla prossima sfida – . Ora ho una maturità diversa, oltre a una maggiore esperienza, ed è cambiato anche il mio atteggiamento. Il match di oggi deve darmi fiducia e consapevolezza di poter portare a casa anche la sfida con Stefanos, un giocatore che fa molto male con la combinazione servizio-diritto e che si muove bene sul rosso nonostante le lunghe leve. Anche domani avrò bisogno della solidità dal punto di vista tattico”, ha commentato il toscano.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Barcellona “Incertezza per imprese, Camere Commercio al loro fianco”

PALERMO (ITALPRESS) – “Il sistema delle Camere di Commercio è pronto a supportare al massimo le imprese in una fase di grande incertezza come quella attuale”. Lo ha detto Guido Barcellona, segretario generale della Camera di Commercio Palermo Enna, a margine di un convegno sugli “Adeguati assetti e strumenti organizzativi, normativi, amministrativi, tributari e finanziari per le imprese come nuove opportunità di sviluppo”, organizzato a Palermo, in Camera di Commercio, da MFLaw.

col/sat/gsl

Dazi, Urso “La Borsa italiana ha ripreso fiato, la strada è giusta”

ROMA (ITALPRESS) – “Oggi è una buona giornata perché la Borsa italiana ha ripreso fiato anche perché l’amministrazione Trump e la Commissione europea si sono avviate sulla strada del dialogo e del confronto in un percorso che porti alla de-escalation, come aveva indicato sapientemente Giorgia Meloni. Questa è la strada giusta per riunificare l’Occidente senza dividerci alzando barriere e dazi che avrebbero penalizzato tutti, certamente il Made in Italy”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione dell’inaugurazione della Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”.

xb1/sat/mca2

Mulè “Maggioranza compatta sulla difesa”

ROMA (ITALPRESS) – “Al di là dei dibattiti, di ciò che si racconta sui giornali e delle critiche legittime dell’opposizione, questa è una maggioranza che, quando è chiamata alla prova di maturità e di coesione, esprime una posizione” che “rende la presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri italiani dotati di una forza politica che li fa essere credibili in Europa e nel mondo”.

Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. “In Europa, Forza Italia esprime una linea che è quella del Partito Popolare Europeo, che non corrisponde alla linea della Lega che appartiene a una famiglia politica diversa, così come Fratelli d’Italia è stata in un’altra famiglia politica. Questo nella politica italiana non ha determinato nulla dal punto di vista della stabilità del governo, perché la sensibilità in Europa non corrisponde all’unità e alla coesione che c’è in Italia”, come ha dimostrato anche l’approvazione della mozione sul piano di riarmo europeo, “un tema sul quale in Europa ci eravamo divisi”.

La mozione “che abbiamo votato dice al governo che è imprescindibile dotarsi di un sistema di difesa italiano ed europeo e all’interno della Nato che metta in sicurezza i nostri confini, perché il sistema di difesa italiano attualmente è insufficiente rispetto a qualsiasi tipo di minaccia ibrida, naturale, aerea, marina o terrestre. Da circa 15 anni siamo rimasti fermi, abbiamo un esercito che ha 90 mila persone e, secondo gli impegni presi dalla Nato, avrebbe bisogno di 145 mila persone”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS)

Istituzioni e imprese a confronto all’Innovation Cybersecurity Summit

ROMA (ITALPRESS) – Si è conclusa con un bilancio positivo la V edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit, l’appuntamento di riferimento in Italia dedicato alla cybersicurezza e all’innovazione, promosso dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori in partnership con Alè Comunicazione, ASSOCISO – Associazione Nazionale Chief Information Security Officer, Università degli Studi “Guglielmo Marconi” e gli Uffici del Parlamento Europeo in Italia.
L’evento, andato in scena il 9 e 10 aprile nell’Aula Magna dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” presso Palazzo Simonetti Odescalchi a Roma, “ha registrato uno straordinario successo di pubblico e un altissimo livello di contenuti, consolidandosi come piattaforma di dialogo tra istituzioni, imprese e mondo accademico su temi strategici per il futuro digitale del Paese e dell’Europa”, si legge in una nota.
La due giorni ha visto la partecipazione di alcune delle più autorevoli figure istituzionali italiane ed europee, “confermando l’importanza dell’iniziativa nel panorama della sicurezza digitale”, prosegue la nota. Tra i protagonisti spiccano il Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore Generale del DIS – Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, il Ministro della Giustizia Giovanni Nordio, i Sottosegretari di Stato Emanuele Prisco (Ministero dell’Interno) e Wanda Ferro (Ministero dell’Interno), alti rappresentanti dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, oltre a delegati europei di primo piano come Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europeo. La presenza di queste personalità ha arricchito il dibattito, offrendo prospettive di alto profilo sulle sfide e le opportunità della cybersicurezza.
Nel suo messaggio il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha affermato: “L’intelligenza artificiale è una rivoluzione da governare mettendo al centro la sicurezza. Non soltanto i sistemi di elaborazione dei concetti, ma anche le possibilità di manipolazione della stessa realtà, che può essere travisata con una parvenza di verosimiglianza. La sicurezza riveste un carattere strategico; sicurezza vuol dire essere immuni dalle interferenze altrui nella comunicazione di dati. Sicurezza vuol dire anche essere consapevoli che questi dati possono essere manipolati, che la stessa realtà può essere manipolata, che l’immagine, la stessa vita delle persone può essere rappresentata in modo ingannevole non più in modo virtuale, ma in modo realistico, e quindi sollevare tutta una serie di problemi non solo etici ma anche politici, economici e finanziari, che fino a ieri erano impensabili. La natura bifronte dell’IA – con le sue negatività e le sue indubbie virtù – pone sfide complesse. Ma convertire i pericoli in opportunità anche in termini di sicurezza, farà dell’intelligenza artificiale”, conclude il Guardasigilli, “il volano per una nuova era di prosperità e, speriamo, anche di democrazia”.
“Il Ministero dell’interno ha dedicato una parte importante dei fondi PNRR per la nostra capacità di monitoraggio prevenzione e risposta agli attacchi cyber con l’obiettivo di costruire quelle conduzioni di sicurezza in questo asset strategico per il Paese. Continueremo ad investire su questa tema e che richiede una modificazione dell’approccio continuativa, rappresenta la grande sfida del futuro fondamentale e strategica per l’Italia e per l’Europà, ha detto il sottosegretario Emanuele Prisco nel suo intervento in apertura ai lavori del 9 aprile.
“L’Intelligenza Artificiale si presenta oggi come la grande rivoluzione di questo secolo, uno strumento straordinario ma allo stesso tempo potenziale fattore di rischio se non governato in modo etico, responsabile e umano-centrico. Le forze dell’ordine oggi già la utilizzano ma bisogna essere anche consapevoli delle zone d’ombra. E’ fondamentale non solo rafforzare gli strumenti tecnologici ma anche formare chi dovrà utilizzarli. La tecnologia è efficace solo se chi la gestisce è preparato, aggiornato, e dotato di spirito critico”, ha detto il sottosegretario Wanda Ferro nel suo messaggio in apertura ai lavori del 10 aprile.
Significativo l’intervento di Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha dichiarato nel suo videomessaggio: “Le tecnologie digitali stanno evolvendo a ritmi vertiginosi, e insieme alle opportunità tecnologiche aumentano anche i rischi. L’uso massiccio di algoritmi, automazione, i sistemi interconnessi, rendono indispensabile che ci si doti di una programmazione complessiva sulla cybersicurezza. Il Parlamento Europeo, per questo, ha un gruppo di lavoro interno che si occupa di queste tematiche, di cui sono vicepresidente, e posso testimoniare come l’argomento cybersicurezza sia veramente parte integrante di ogni dibattito che abbiamo al suo interno. Rafforzare una resilienza digitale dell’Europa significa tutelare la stabilità interna, preservare la capacità di risposta nel caso di crisi e affermare l’autonomia strategica dell’Unione in uno scenario globale sempre più competitivo”.
Il Summit si è articolato attorno a temi cruciali per il presente e il futuro della sicurezza digitale: la Cyber-Difesa Europea, con un focus sul ruolo dell’Europa nella costruzione di una strategia condivisa contro le minacce cibernetiche in sinergia con la NATO; la protezione delle infrastrutture critiche e l’approccio Zero Trust per una sicurezza proattiva; il progetto ReArm Europe e il rilancio della difesa europea; la cybersicurezza come pilastro della sovranità digitale; e la digital transformation, con particolare attenzione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) come leva per l’innovazione e la competitività. Questi argomenti sono stati affrontati attraverso dibattiti, tavole rotonde e sessioni tecniche che hanno coinvolto esperti del settore, rappresentanti istituzionali e leader aziendali, offrendo un quadro completo delle priorità strategiche per il Paese e il continente.
Uno dei momenti più significativi dell’evento è stata la consegna di una menzione speciale alla Polizia di Stato, ritirata dal Dott. Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica. Il riconoscimento, conferito dall’ANGI in occasione del 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, ha voluto celebrare l’eccezionale lavoro svolto dalle forze dell’ordine nella lotta al crimine informatico e nella tutela della sicurezza digitale dei cittadini. “Questo premio è un tributo all’impegno quotidiano della Polizia di Stato, un’eccellenza italiana che rappresenta un baluardo contro le minacce cibernetiche”, ha dichiarato Gabriele Ferrieri, Presidente dell’ANGI.
Gabriele Ferrieri ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’edizione: “La V edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit ha superato ogni aspettativa, confermando il ruolo dell’ANGI come punto di riferimento per l’innovazione e la cybersicurezza. La straordinaria partecipazione di pubblico e la qualità degli interventi istituzionali testimoniano l’urgenza di un dialogo strutturato su questi temi. Siamo orgogliosi di aver offerto un laboratorio di idee e soluzioni per un futuro digitale sicuro, rafforzando la sinergia tra pubblico e privato”.
“Alè Comunicazione, che da 15 anni è attiva con un verticale dedicato ai clienti che operano nel settore cybersicurezza, ha confermato ancora una volta la capacità di portare a sistema i principali attori del settore cyber, dall’intelligence, alla Difesa, dalle aziende pubbliche alle grandi aziende italiane e multinazionali e, soprattutto quest’anno, ASSOCISO ovvero una community di oltre 150 referenti della cybersicurezza di PA e aziende private affinchè in Italia si possa formare, anche con la creazione di un cyber parco, un ecosistema virtuoso a protezione del Paese”, ha affermato Robert Hassan, Ceo di Alè Comunicazione e Presidente del Consorzio CyberArea.
“AssoCISO desidera sottolineare come la collaborazione rappresenti un pilastro imprescindibile per l’efficacia delle misure strategiche che il nostro Paese sta adottando per rafforzare la sicurezza digitale. Un obiettivo quanto mai prioritario, oggi, in un contesto in cui le sfide tecnologiche sono amplificate e accelerate dalla situazione geopolitica internazionale.La definizione chiara e condivisa delle competenze necessarie – sia all’interno delle istituzioni che nel mondo delle imprese – è una condizione essenziale per garantirne l’efficacia. Proprio su questo fronte, AssoCISO si fa parte attiva, promuovendo un dialogo continuo e costruttivo con tutte le istituzioni coinvolte, molte delle quali hanno dimostrato con la loro partecipazione all’evento appena concluso un forte impegno verso un ecosistema cyber più sicuro, resiliente e coordinato”.
L’evento ha visto anche la partecipazione di numerosi partner come TrendMicro, Tinexta Cyber, HWG Sababa, Lutech, Accenture, CrowdStrike, Olidata, Netskope, TeamSystem, SentinelOne, Fata Informatica, Netalia e Mama Industry, “che hanno contribuito al dibattito con soluzioni innovative e best practice – si legge in una nota -. La presenza di rappresentanti dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), dello Stato Maggiore della Difesa e di organizzazioni europee come l’European Cybersecurity Competence Centre (ECCC) ha ulteriormente arricchito il programma, delineando una visione condivisa per il rafforzamento della cyber defence a livello nazionale e continentale”.
“La sicurezza digitale rappresenta oggi una delle principali sfide globali, e affrontarla richiede un impegno congiunto tra i diversi attori del sistema Paese. L’Università degli Studi Guglielmo Marconi è fiera di aver contribuito al successo di questo Summit, che ha offerto spunti concreti e prospettive strategiche. Siamo convinti che il sapere debba essere al servizio dell’innovazione responsabile: per questo continueremo a formare competenze avanzate, capaci di sostenere con autorevolezza la transizione digitale”, ha spiegato Alessio Acomanni, Presidente Unimarconi.
“Con questa edizione, l’Innovation Cybersecurity Summit si conferma un evento imprescindibile per professionisti, aziende e istituzioni, offrendo un contributo concreto alla definizione di strategie per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro digitale più sicuro e resiliente”.

– Foto ufficio stampa ANGI –

(ITALPRESS).

Istituzioni e imprese a confronto all’Innovation Cybersecurity Summit

ROMA (ITALPRESS) – Si è conclusa con un bilancio positivo la V edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit, l’appuntamento di riferimento in Italia dedicato alla cybersicurezza e all’innovazione, promosso dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori in partnership con Alè Comunicazione, ASSOCISO – Associazione Nazionale Chief Information Security Officer, Università degli Studi “Guglielmo Marconi” e gli Uffici del Parlamento Europeo in Italia.
L’evento, andato in scena il 9 e 10 aprile nell’Aula Magna dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” presso Palazzo Simonetti Odescalchi a Roma, “ha registrato uno straordinario successo di pubblico e un altissimo livello di contenuti, consolidandosi come piattaforma di dialogo tra istituzioni, imprese e mondo accademico su temi strategici per il futuro digitale del Paese e dell’Europa”, si legge in una nota.
La due giorni ha visto la partecipazione di alcune delle più autorevoli figure istituzionali italiane ed europee, “confermando l’importanza dell’iniziativa nel panorama della sicurezza digitale”, prosegue la nota. Tra i protagonisti spiccano il Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore Generale del DIS – Dipartimento Informazioni per la Sicurezza, il Ministro della Giustizia Giovanni Nordio, i Sottosegretari di Stato Emanuele Prisco (Ministero dell’Interno) e Wanda Ferro (Ministero dell’Interno), alti rappresentanti dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, oltre a delegati europei di primo piano come Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europeo. La presenza di queste personalità ha arricchito il dibattito, offrendo prospettive di alto profilo sulle sfide e le opportunità della cybersicurezza.
Nel suo messaggio il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha affermato: “L’intelligenza artificiale è una rivoluzione da governare mettendo al centro la sicurezza. Non soltanto i sistemi di elaborazione dei concetti, ma anche le possibilità di manipolazione della stessa realtà, che può essere travisata con una parvenza di verosimiglianza. La sicurezza riveste un carattere strategico; sicurezza vuol dire essere immuni dalle interferenze altrui nella comunicazione di dati. Sicurezza vuol dire anche essere consapevoli che questi dati possono essere manipolati, che la stessa realtà può essere manipolata, che l’immagine, la stessa vita delle persone può essere rappresentata in modo ingannevole non più in modo virtuale, ma in modo realistico, e quindi sollevare tutta una serie di problemi non solo etici ma anche politici, economici e finanziari, che fino a ieri erano impensabili. La natura bifronte dell’IA – con le sue negatività e le sue indubbie virtù – pone sfide complesse. Ma convertire i pericoli in opportunità anche in termini di sicurezza, farà dell’intelligenza artificiale”, conclude il Guardasigilli, “il volano per una nuova era di prosperità e, speriamo, anche di democrazia”.
“Il Ministero dell’interno ha dedicato una parte importante dei fondi PNRR per la nostra capacità di monitoraggio prevenzione e risposta agli attacchi cyber con l’obiettivo di costruire quelle conduzioni di sicurezza in questo asset strategico per il Paese. Continueremo ad investire su questa tema e che richiede una modificazione dell’approccio continuativa, rappresenta la grande sfida del futuro fondamentale e strategica per l’Italia e per l’Europà, ha detto il sottosegretario Emanuele Prisco nel suo intervento in apertura ai lavori del 9 aprile.
“L’Intelligenza Artificiale si presenta oggi come la grande rivoluzione di questo secolo, uno strumento straordinario ma allo stesso tempo potenziale fattore di rischio se non governato in modo etico, responsabile e umano-centrico. Le forze dell’ordine oggi già la utilizzano ma bisogna essere anche consapevoli delle zone d’ombra. E’ fondamentale non solo rafforzare gli strumenti tecnologici ma anche formare chi dovrà utilizzarli. La tecnologia è efficace solo se chi la gestisce è preparato, aggiornato, e dotato di spirito critico”, ha detto il sottosegretario Wanda Ferro nel suo messaggio in apertura ai lavori del 10 aprile.
Significativo l’intervento di Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha dichiarato nel suo videomessaggio: “Le tecnologie digitali stanno evolvendo a ritmi vertiginosi, e insieme alle opportunità tecnologiche aumentano anche i rischi. L’uso massiccio di algoritmi, automazione, i sistemi interconnessi, rendono indispensabile che ci si doti di una programmazione complessiva sulla cybersicurezza. Il Parlamento Europeo, per questo, ha un gruppo di lavoro interno che si occupa di queste tematiche, di cui sono vicepresidente, e posso testimoniare come l’argomento cybersicurezza sia veramente parte integrante di ogni dibattito che abbiamo al suo interno. Rafforzare una resilienza digitale dell’Europa significa tutelare la stabilità interna, preservare la capacità di risposta nel caso di crisi e affermare l’autonomia strategica dell’Unione in uno scenario globale sempre più competitivo”.
Il Summit si è articolato attorno a temi cruciali per il presente e il futuro della sicurezza digitale: la Cyber-Difesa Europea, con un focus sul ruolo dell’Europa nella costruzione di una strategia condivisa contro le minacce cibernetiche in sinergia con la NATO; la protezione delle infrastrutture critiche e l’approccio Zero Trust per una sicurezza proattiva; il progetto ReArm Europe e il rilancio della difesa europea; la cybersicurezza come pilastro della sovranità digitale; e la digital transformation, con particolare attenzione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) come leva per l’innovazione e la competitività. Questi argomenti sono stati affrontati attraverso dibattiti, tavole rotonde e sessioni tecniche che hanno coinvolto esperti del settore, rappresentanti istituzionali e leader aziendali, offrendo un quadro completo delle priorità strategiche per il Paese e il continente.
Uno dei momenti più significativi dell’evento è stata la consegna di una menzione speciale alla Polizia di Stato, ritirata dal Dott. Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica. Il riconoscimento, conferito dall’ANGI in occasione del 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, ha voluto celebrare l’eccezionale lavoro svolto dalle forze dell’ordine nella lotta al crimine informatico e nella tutela della sicurezza digitale dei cittadini. “Questo premio è un tributo all’impegno quotidiano della Polizia di Stato, un’eccellenza italiana che rappresenta un baluardo contro le minacce cibernetiche”, ha dichiarato Gabriele Ferrieri, Presidente dell’ANGI.
Gabriele Ferrieri ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’edizione: “La V edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit ha superato ogni aspettativa, confermando il ruolo dell’ANGI come punto di riferimento per l’innovazione e la cybersicurezza. La straordinaria partecipazione di pubblico e la qualità degli interventi istituzionali testimoniano l’urgenza di un dialogo strutturato su questi temi. Siamo orgogliosi di aver offerto un laboratorio di idee e soluzioni per un futuro digitale sicuro, rafforzando la sinergia tra pubblico e privato”.
“Alè Comunicazione, che da 15 anni è attiva con un verticale dedicato ai clienti che operano nel settore cybersicurezza, ha confermato ancora una volta la capacità di portare a sistema i principali attori del settore cyber, dall’intelligence, alla Difesa, dalle aziende pubbliche alle grandi aziende italiane e multinazionali e, soprattutto quest’anno, ASSOCISO ovvero una community di oltre 150 referenti della cybersicurezza di PA e aziende private affinchè in Italia si possa formare, anche con la creazione di un cyber parco, un ecosistema virtuoso a protezione del Paese”, ha affermato Robert Hassan, Ceo di Alè Comunicazione e Presidente del Consorzio CyberArea.
“AssoCISO desidera sottolineare come la collaborazione rappresenti un pilastro imprescindibile per l’efficacia delle misure strategiche che il nostro Paese sta adottando per rafforzare la sicurezza digitale. Un obiettivo quanto mai prioritario, oggi, in un contesto in cui le sfide tecnologiche sono amplificate e accelerate dalla situazione geopolitica internazionale.La definizione chiara e condivisa delle competenze necessarie – sia all’interno delle istituzioni che nel mondo delle imprese – è una condizione essenziale per garantirne l’efficacia. Proprio su questo fronte, AssoCISO si fa parte attiva, promuovendo un dialogo continuo e costruttivo con tutte le istituzioni coinvolte, molte delle quali hanno dimostrato con la loro partecipazione all’evento appena concluso un forte impegno verso un ecosistema cyber più sicuro, resiliente e coordinato”.
L’evento ha visto anche la partecipazione di numerosi partner come TrendMicro, Tinexta Cyber, HWG Sababa, Lutech, Accenture, CrowdStrike, Olidata, Netskope, TeamSystem, SentinelOne, Fata Informatica, Netalia e Mama Industry, “che hanno contribuito al dibattito con soluzioni innovative e best practice – si legge in una nota -. La presenza di rappresentanti dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), dello Stato Maggiore della Difesa e di organizzazioni europee come l’European Cybersecurity Competence Centre (ECCC) ha ulteriormente arricchito il programma, delineando una visione condivisa per il rafforzamento della cyber defence a livello nazionale e continentale”.
“La sicurezza digitale rappresenta oggi una delle principali sfide globali, e affrontarla richiede un impegno congiunto tra i diversi attori del sistema Paese. L’Università degli Studi Guglielmo Marconi è fiera di aver contribuito al successo di questo Summit, che ha offerto spunti concreti e prospettive strategiche. Siamo convinti che il sapere debba essere al servizio dell’innovazione responsabile: per questo continueremo a formare competenze avanzate, capaci di sostenere con autorevolezza la transizione digitale”, ha spiegato Alessio Acomanni, Presidente Unimarconi.
“Con questa edizione, l’Innovation Cybersecurity Summit si conferma un evento imprescindibile per professionisti, aziende e istituzioni, offrendo un contributo concreto alla definizione di strategie per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro digitale più sicuro e resiliente”.

– Foto ufficio stampa ANGI –

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Dazi, Mulè “L’Italia vuole consolidare il dialogo Usa-Ue”

ROMA (ITALPRESS) – “Il fatto che per giorni la Borsa abbia perso tra il 15 e il 20% ha fatto capire” a Trump che si sarebbe infilato in “una spirale suicida. Ora si è ripreso e adesso vedremo di ricondurre tutto questo nell’ambito della maturità”, ma l’Italia ha avuto “un atteggiamento responsabile e maturo”. La prossima visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, servirà “ad aprire e a consolidare un dialogo aperto con l’Europa”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
I dazi “sono la mortificazione del liberismo, che si fonda sulla libertà assoluta di un’impresa privata di produrre e commercializzare i suoi rapporti” e “si portano dietro povertà, mancata crescita, mancata produttività”, sottolinea il deputato di Forza Italia.
La premier andrà in America “non con il cappello in mano, nè con la coda tra le gambe, ma con l’orgoglio e l’autorità che ha un governo italiano che non può non dialogare con un governo che ha 64 miliardi di export dall’Italia all’America. Non va a trattare per l’Italia, va ad aprire e a consolidare un dialogo aperto con l’Europa che è l’unico soggetto che può definire la sintesi. Ma prima della sintesi bisogna cercare un compromesso: la presidente del Consiglio va a cercare ulteriormente di preparare il terreno per il compromesso, guai se non lo facesse. Non è nè la politica delle carezze, è una politica responsabile che non può non riconoscere all’America, la prima economia occidentale, il ruolo che ha e deve riportare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a un ragionamento”.
Commentando gli ultimi colloqui tra Stati Uniti e Russia, per Mulè, una tregua e una pace in Ucraina “è ineludibile. Che se arrivi a una tregua e poi una pace è un processo necessario, nel rispetto del territorio ucraino che, anche all’Italia, ha potuto difendere l’80% del suo territorio. Si arriverà certamente a quella pace”, ma “non deve essere una pace sotto ricatto o con la pistola sul tavolo, ma una pace che riconosca i diritti fondamentali delle Nazioni Unite e dei diritti inviolabili dell’uomo”.
Con gli alleati di governo i rapporti sono solidi. “Se non si andasse avanti con la Lega, finirebbe il centrodestra. La Lega, nella differenza di opinioni e nell’appartenenza a famiglie politiche europee diverse, ha dimostrato di avere una maturità tale che le fa trovare poi la sintesi, si veda il voto di oggi”. Il riferimento è alla mozione approvata dal centrodestra che “dice al governo che è imprescindibile dotarsi di un sistema di difesa italiano ed europeo e all’interno della Nato che metta in sicurezza i nostri confini, perchè il sistema di difesa italiano attualmente è insufficiente rispetto a qualsiasi tipo di minaccia ibrida, naturale, aerea, marina o terrestre. Da circa 15 anni siamo rimasti fermi, abbiamo un esercito che ha 90mila persone e, secondo gli impegni presi dalla Nato, avrebbe bisogno di 145mila persone”.
Per Mulè, “al di là dei dibattiti, di ciò che si racconta sui giornali e delle critiche legittime dell’opposizione, questa è una maggioranza che, quando è chiamata alla prova di maturità e di coesione, esprime una posizione” che “rende la presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri italiani dotati di una forza politica che li fa essere credibili in Europa e nel mondo”. In Europa, “Forza Italia esprime una linea che è quella del Partito Popolare Europeo, che non corrisponde alla linea della Lega che appartiene a una famiglia politica diversa, così come Fratelli d’Italia è stata in un’altra famiglia politica. Questo nella politica italiana non ha determinato nulla dal punto di vista della stabilità del governo, perchè la sensibilità in Europa non corrisponde all’unità e alla coesione che c’è in Italia”.
L’autonomia “sta procedendo ma, ad esempio sui livelli di prestazione essenziali, pretende di avere una definizione che dica che, dalla Sicilia al Piemonte, ci sia parità di ingresso e quello si sta facendo, nei tempi e nei modi prescritti dalla legge”. Il premierato “è una riforma che appartiene al Dna di Forza Italia, che ritiene che la credibilità si fonda sulla capacità di un governo di potere guardare a 5 anni con l’elezione diretta ed è un’altra di quelle riforme che nella legislatura verrà completata”. Sulla Rai, “ci vuole maturità e buon senso” nel riconoscere “alla maggioranza il diritto non di occupare una poltrona, ma di indicare una figura autorevole, come certamente è Simona Agnes per il percorso personale, culturale e aziendale all’interno della RAI, come presidente. Il fatto di non riconoscere in quella persona queste caratteristiche mi fa sorgere più di un sospetto” sull’intenzione dell’opposizione di voler “bloccare all’infinito i lavori”. Infine, il caso dei referti medici consegnati in grande ritardo a Trapani, “una storia dolorosa che non è ancora conclusa: abbiamo 256 persone che hanno scoperto di avere un tumore a distanza di 4, 6 o 8 mesi dal momento in cui avrebbero dovuto saperlo e questo rallenta o pregiudica in alcuni casi la prognosi. Abbiamo scoperto che c’erano 3.300 referti istologici in ritardo: dal punto di vista amministrativo è stato rimosso il dirigente dell’Asp di Trapani e la Regione ha messo in moto una task force che ha smaltito tutti i referti arretrati. Adesso bisogna voltare pagina: abbiamo un dovere che viene prima di tutto, che è quello della salute”.

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