martedì, Settembre 16, 2025
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Toscana, operazione Ghost Fly. Recuperati 900.000 euro di tributi evasi

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PISA (ITALPRESS) – Un’operazione condotta nell’ambito dei controlli di polizia economico-finanziaria dalla Sezione Aerea di Pisa della Guardia di Finanza, in stretta cooperazione e sinergia con la Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio delle Dogane di Pisa, ha permesso di accertare il mancato pagamento dell’imposta erariale sul possesso di aeromobili da parte di alcuni proprietari.

A seguito di tali verifiche, è emerso un ulteriore profilo di irregolarità, relativo al mancato versamento dell’IVA all’importazione per 740.385 euro, dovuta per un aeromobile immatricolato all’estero ma utilizzato in modo continuativo all’interno dei confini dell’Unione Europea oltre i termini consentiti dalla normativa vigente. Con specifico riferimento all’imposta erariale prevista dalla vigente normativa (Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, art. 16, commi 11-15 bis, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011), sono stati analizzati circa 120 aeromobili riconducibili a persone fisiche o giuridiche con base sul territorio toscano.

Da tali accertamenti, 15 proprietari sono risultati in posizione irregolare; tra questi, 12 hanno già provveduto a regolarizzare la propria posizione, consentendo l’effettivo introito nelle casse dello Stato di complessivi 167.587 euro. Per quanto riguarda l’IVA all’importazione, è stato dapprima sequestrato un elicottero immatricolato extra-UE, del valore stimato di circa quattro milioni di euro, per l’ipotesi di reato di contrabbando doganale, conseguente al mancato pagamento dei tributi dovuti. A seguito del versamento dell’importo complessivo di 740.385 euro, nell’ambito del ravvedimento operoso, la parte ha potuto ottenere la disponibilità dell’aeromobile.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Toscana, operazione Ghost Fly. Recuperati 900.000 euro di tributi evasi

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PISA (ITALPRESS) – Un’operazione condotta nell’ambito dei controlli di polizia economico-finanziaria dalla Sezione Aerea di Pisa della Guardia di Finanza, in stretta cooperazione e sinergia con la Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio delle Dogane di Pisa, ha permesso di accertare il mancato pagamento dell’imposta erariale sul possesso di aeromobili da parte di alcuni proprietari. A seguito di tali verifiche, è emerso un ulteriore profilo di irregolarità, relativo al mancato versamento dell’IVA all’importazione per 740.385 euro, dovuta per un aeromobile immatricolato all’estero ma utilizzato in modo continuativo all’interno dei confini dell’Unione Europea oltre i termini consentiti dalla normativa vigente. Con specifico riferimento all’imposta erariale prevista dalla vigente normativa (Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, art. 16, commi 11-15 bis, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011), sono stati analizzati circa 120 aeromobili riconducibili a persone fisiche o giuridiche con base sul territorio toscano. Da tali accertamenti, 15 proprietari sono risultati in posizione irregolare; tra questi, 12 hanno già provveduto a regolarizzare la propria posizione, consentendo l’effettivo introito nelle casse dello Stato di complessivi 167.587 euro. Per quanto riguarda l’IVA all’importazione, è stato dapprima sequestrato un elicottero immatricolato extra-UE, del valore stimato di circa quattro milioni di euro, per l’ipotesi di reato di contrabbando doganale, conseguente al mancato pagamento dei tributi dovuti. A seguito del versamento dell’importo complessivo di 740.385 euro, nell’ambito del ravvedimento operoso, la parte ha potuto ottenere la disponibilità dell’aeromobile.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

Schianto in moto sulla Circonvallazione di Palermo, morti due giovani

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PALERMO (ITALPRESS) – Due giovani di 27 e 22 anni sono morti in un incidente avvenuto la scorsa notte in viale Regione Siciliana, a Palermo, all’altezza del sottopassaggio di via Belgio. Secondo una prima ricostruzione i due viaggiavano a bordo di una moto Kawasaki bianca lungo la corsia in direzione Catania: a un certo punto, forse per l’alta velocità, chi era alla guida avrebbe perso il controllo e i giovani sarebbero stati entrambi sbalzati giù dal mezzo; tempestivo l’intervento dei sanitari, ma per i due non c’è stato nulla da fare.

Sul luogo dell’incidente sono state chiuse al traffico per alcune ore entrambe le corsie di viale Regione Siciliana, per effettuare i rilievi e consentire i soccorsi.

– foto d’archivio IPA Agency –

(ITALPRESS).

Non rispetta l’interdizione dalla professione, arrestato un falso notaio a Verona

VERONA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno eseguito un’ordinanza (di aggravamento di misura) di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto di nazionalità rumena, perché non ha rispettato l’interdizione dall’esercizio dell’attività. La precedente misura era stata disposta (a metà aprile) dal GIP del Tribunale di Verona su proposta della locale Procura della Repubblica, per le ipotesi di reato di contraffazione di pubblici sigilli e di strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e per l’uso di tali sigilli e strumenti contraffatti.

Le attività di indagine, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona, avevano consentito di rilevare come l’indagato avesse utilizzato timbri e documenti falsificati per il rilascio di attestazioni, legalizzazioni di documentazione e apostille, ponendosi quale consulente/intermediario per il disbrigo di pratiche burocratiche per chiunque avesse necessità di fare valere un atto italiano in Romania o, viceversa, un atto rumeno in Italia; ricevuto l’incarico, invece di rivolgersi agli uffici delle Autorità preposte al rilascio delle certificazioni o a notai iscritti all’albo, l’indagato provvedeva personalmente a redigere gli atti richiesti e ad autenticare o attestare con timbri e firme false la veridicità dei documenti.

Nel corso delle investigazioni le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni e sequestri probatori, delegati dall’Autorità Giudiziaria: oltre ai dispositivi informatici e a un’ingente mole di documentazione, sono stati posti in sequestro timbri riportanti l’emblema della Repubblica Italiana ed altri raffiguranti l’aquila che caratterizza lo stemma della Romania nonché timbri con nomi di funzionari pubblici e di notai, di entrambe le nazionalità, che si è scoperto essere di pura fantasia. Grazie all’analisi della documentazione cartacea e dei dati emersi dai supporti informatici sequestrati è stato possibile ricostruire come l’indagato creasse ad hoc i vari documenti (atti notarili, certificazioni, ecc.), sui quali, una volta stampati, apponeva i timbri contraffatti e le firme di notai e pubblici funzionari inesistenti. Le attività hanno inoltre consentito di rilevare come l’indagato guadagnasse da questa attività di consulenza decine di migliaia di euro pur risultando, nell’ultimo quadriennio, percettore di redditi irrisori, motivo per il quale è stato anche sottoposto a verifica fiscale.

Nonostante le prescrizioni imposte dal GIP di Verona, in base alle quali non avrebbe potuto svolgere – per un anno – l’attività di consulenza ed asseverazione di atti e fornitura di servizi connessi, l’indagato ha continuato a lavorare presso i propri uffici, ricevendo clienti per i quali ha istruito pratiche; almeno 50 sono i casi accertati nell’ultimo periodo grazie all’effettuazione da parte dei finanzieri di mirati riscontri, di sopralluoghi presso le sedi in cui era solito esercitare l’attività di consulente e l’escussione di vari soggetti che hanno confermato di aver usufruito delle prestazioni di consulenza e asseverazione. Il GIP, pertanto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto l’aggravamento della misura con la traduzione in carcere.

– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

Il 16 settembre a Messina un convegno sulla criminalità

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MESSINA (ITALPRESS) – Il prossimo 16 settembre, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina, si terrà il Convegno dal titolo: “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”. L’iniziativa, voluta da Giuseppe Antoci, presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo, dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Messina Antonio D’Amato e dalla Rettrice dell’Università degli Studi di Messina Giovanna Spatari, nasce dall’esigenza di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i principali attori istituzionali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, sempre più caratterizzata da dimensioni transnazionali, interconnessioni economiche e strumenti tecnologici avanzati. “Un evento di altissimo rilievo internazionale che pone Messina al centro dell’Europa su un tema cruciale come quello del crimine organizzato transnazionale. Non accadeva da anni”, si legge in una nota.

Il convegno si articolerà in tre sessioni tematiche, che affronteranno, tra gli altri, i temi dell’armonizzazione dei sistemi penali europei, delle nuove frontiere del crimine mafioso (come criptovalute e intelligenza artificiale) e dei rischi connessi all’utilizzo illecito dei fondi europei, incluso il PNRR. Dopo i saluti istituzionali le introduzioni saranno affidate al Segretario Generale del Parlamento Europeo Alessandro Chiocchetti, a Giuseppe Antoci e al Procuratore Distrettuale Antimafia Antonio D’Amato. A seguire prenderanno il via i panel ai quali parteciperanno, tra gli altri, i quattro Procuratori delle Direzioni Distrettuali Antimafia siciliane, quello di Reggio Calabria, i vertici delle Agenzie Europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA, il Comandanti del ROS dei Carabinieri, quello dello SCICO della Guardia di Finanza e il Direttore dello SCO della Polizia di Stato oltre a studiosi di Diritto Penale di alcune Università Italiane.

Alle riflessioni finali si dedicheranno Antoci, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha già confermato la sua presenza all’evento la mattina del 16 settembre. Le conclusioni della giornata saranno affidate alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

“E’ una occasione unica poter discutere di lotta al crimine organizzato transnazionale in un contesto di così alto livello e in un luogo simbolo come Messina – dice Antoci da anni impegnato nella lotta alla mafia di cui prosegue oggi le azioni proprio in Commissione Giustizia. Nei momenti difficili – continua Antoci – e quando si è avuto bisogno di cercare fonti di ispirazione, il pensiero è andato a quella Conferenza di Messina che nel 1955 ispirò i padri fondatori della Comunità Europea che vi parteciparono. Ecco, noi ripartiamo da Messina, ci sediamo ad un tavolo e facciamo la nostra parte con disciplina e onore” conclude Antoci.

“Con rinnovato spirito europeista, intendiamo affrontare le nuove sfide che si pongono all’Unione Europea nell’azione di contrasto ad un fenomeno estremamente complesso, come quello delle organizzazioni mafiose. Fenomeno – come sottolinea Antonio D’Amato, Procuratore Distrettuale di Messina e organizzatore dell’evento insieme all’Onorevole Antoci e alla Rettrice Spatari – che non conosce confini territoriali e tantomeno finanziari. Effetto collaterale dell’abbattimento delle frontiere e dei processi di integrazione, economica, finanziaria e politica dell’Unione. In occasione del 70° anniversario della Conferenza di Messina del 1955 – conclude D’Amato – il prossimo 16 settembre esperienze e culture diverse, politiche, accademiche, giudiziarie e di polizia, a livello europeo, si confronteranno sui significativi progressi compiuti nel corso degli ultimi 30 anni e sugli ulteriori sforzi da compiere per superare i disallineamenti dei diversi ordinamenti giuridici dei Paesi dell’Unione”.

“Siamo orgogliosi di poter essere attori di un’azione che incarna due valori cardine: da un lato quella cultura della legalità e del contrasto a ogni forma di criminalità su cui deve fondarsi ogni contesto sociale; dall’altro lato, lo spirito di condivisione che è alla base del cammino comunitario iniziato proprio a Messina 70 anni fa. L’accademia, d’altronde, è sede naturale di confronto e crescita comune e in quest’ottica siamo pronti a fornire il nostro supporto”, così la Rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari.

– foto locandina evento –

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Smantellata una rete di spaccio alle porte di Roma, nove arresti

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ROMA (ITALPRESS) – I Carabinieri della Compagnia di Roma Colleferro, con il supporto dei colleghi del Gruppo di Frascati e quelli del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, dalle prime luci dell’alba, stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone misure cautelari nei confronti di 9 persone (6 in carcere e 3 ai domiciliari). Gli indagati – un uomo 53enne e altri più giovani, di età compresa tra 20 e 25 anni, residenti nei comuni di Artena, Valmontone, Carpineto Romano e Segni – sono gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina, ma anche di altri 15 capi d’imputazione, con l’aggravante di aver ceduto dosi di droga a minori.

L’indagine, avviata nel giugno del 2023 a seguito del sequestro di una modica quantità di stupefacente per uso personale nei confronti di un uomo di Carpineto, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un’articolata rete di spaccio attiva nei comuni alle porte di Roma, di Carpineto Romano, Segni e Montelanico ma che si è estesa fino ad Artena e Valmontone; un’organizzazione strutturata e gestita esclusivamente da giovani che avevano creato una piazza di spaccio virtuale, utilizzando i social e applicativi di messaggistica istantanea per concordare gli appuntamenti – con linguaggio criptico – nei luoghi di aggregazione solitamente utilizzati nei piccoli centri per la cessione delle dosi di hashish, cocaina e marijuana.

Decisive sono state le indagini, basate su osservazione, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno consentito ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro e quelli della Stazione di Carpineto Romano di eseguire 3 arresti in flagranza, documentare la rete di spaccio, identificare diversi giovani assuntori, poi segnalati alla Prefettura di Roma, e sequestrare oltre 3 kg di hashish, circa 10 g di cocaina e 40 g di marijuana. Dalle risultanze investigative è emerso che in alcune circostanze i giovani assuntori, data l’esigua disponibilità di denaro, organizzavano “collette” tra loro per racimolare le somme di denaro per acquistare la sostanza stupefacente. Durante l’esecuzione dell’odierna ordinanza, su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri stanno anche effettuando 11 perquisizioni domiciliari, anche nei confronti di altri 2 indagati, non colpiti da provvedimenti restrittivi.

– foto ufficio stampa Carabinieri –

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Trump “La guerra a Gaza danneggia l’immagine di Israele, deve finire”

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WASHINGTON (ITALPRESS) – La guerra nella Striscia di Gaza “sta danneggiando” Israele. Lo ha detto il presidente americano, Donald Trump, in un’intervista a Daily Caller. “Prima Israele al Congresso – aggiunge – aveva la lobby più forte di qualsiasi altro, di qualsiasi azienda o società o Stato che abbia mai visto. C’era un tempo in cui se volevi far politica non potevi parlarne male. Ora non è più così e sono un pò sorpreso di vederlo. La gente si è dimenticata del 7 ottobre”.

Le persone “negano che sia mai successo, sono negazionisti. C’è gente che nega l’Olocausto sia mai avvenuto. Quindi, quella guerra deve finire. Sta danneggiando Israele. Non c’è dubbio. Possono vincere la guerra, ma non stanno vincendo sulle pubbliche relazioni. E questo sta facendo loro del male”.

-foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).