venerdì, Luglio 4, 2025
Home Blog Pagina 84

Transizione energetica e innovazione a Eni Next Day

MILANO (ITALPRESS) – Raccontare al pubblico italiano il percorso di Eni Next attraverso le voci di rappresentanti della Società, investitori, esperti, startup in portafoglio e figure istituzionali. Questo l’obiettivo di Eni Next Day, evento che si è tenuto al Museo della Scienza di Milano. Un’occasione per confrontarsi sull’importanza del venture capital, del finanziamento e delle politiche pubbliche nella fase di scale-up delle nuove tecnologie relative alla transizione energetica, con un focus anche sul ruolo dell’intelligenza artificiale. Eni Next è la società di venture capital di Eni, attiva dal 2019 e con sede a Boston, la cui mission è investire in startup che sviluppano tecnologie innovative per ridurre l’impronta carbonica nella produzione energetica, migliorare l’efficienza delle operazioni industriali di Eni e fornire soluzioni digitali all’avanguardia. Eni Next investe in società attive in diversi ambiti tecnologici, fra cui la cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 (CCUS), la fusione, le energie rinnovabili, l’economia circolare e i biocarburanti avanzati.
“Vogliamo creare un collegamento diretto tra Eni Next, i potenziali investitori, gli analisti e chiunque sia interessato a capire come stiamo perseguendo la trasformazione dell’azienda per raggiungere gli obiettivi della transizione e del net zero – ha detto Francesco Gattei, Chief Transition and Financial Officer di Eni -. La transizione energetica è innanzitutto una transizione tecnologica. La transizione non è uno switch on, switch off o una soluzione binaria, ma un processo molto più complicato. Dobbiamo comprendere questa complessità e scioglierne l’intreccio”.
“Con Eni Next noi andiamo a catturare aree di potenziale sviluppo tecnologico dove partecipiamo come venture capitalist, dando un supporto non solo finanziario, ma anche manageriale ed industriale alla crescita di queste società. Abbiamo 20 startup, abbiamo investito più di 500 milioni e c’è un potenziale di valore associato a questo investimento che è nettamente superiore, quindi con dei ritorni molto elevati. Siamo assolutamente soddisfatti e vogliamo ulteriormente perseguire questo percorso di crescita”, ha concluso Gattei.
“Questo è un evento importante perchè in Italia l’ecosistema del climate tech si sta generando adesso, e come Eni Next possiamo portare un contributo, aiutarlo a svilupparsi e a essere di successo come quello statunitense”, ha detto Clara Andreoletti, CEO di Eni Next.
La strategia di investimento di Eni Next è caratterizzata da un orizzonte temporale flessibile, che consente di entrare sia in iniziative in fase iniziale, dove il concetto è ancora in fase di sviluppo, sia in startup più mature che hanno già un prodotto ma necessitano di supporto per scalare.

– News in collaborazione con Eni –
– foto xp9/Italpress –

(ITALPRESS).

Transizione energetica e innovazione a Eni Next Day

MILANO (ITALPRESS) – Raccontare al pubblico italiano il percorso di Eni Next attraverso le voci di rappresentanti della Società, investitori, esperti, startup in portafoglio e figure istituzionali. Questo l’obiettivo di Eni Next Day, evento che si è tenuto al Museo della Scienza di Milano. Un’occasione per confrontarsi sull’importanza del venture capital, del finanziamento e delle politiche pubbliche nella fase di scale-up delle nuove tecnologie relative alla transizione energetica, con un focus anche sul ruolo dell’intelligenza artificiale. Eni Next è la società di venture capital di Eni, attiva dal 2019 e con sede a Boston, la cui mission è investire in startup che sviluppano tecnologie innovative per ridurre l’impronta carbonica nella produzione energetica, migliorare l’efficienza delle operazioni industriali di Eni e fornire soluzioni digitali all’avanguardia. Eni Next investe in società attive in diversi ambiti tecnologici, fra cui la cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 (CCUS), la fusione, le energie rinnovabili, l’economia circolare e i biocarburanti avanzati.
“Vogliamo creare un collegamento diretto tra Eni Next, i potenziali investitori, gli analisti e chiunque sia interessato a capire come stiamo perseguendo la trasformazione dell’azienda per raggiungere gli obiettivi della transizione e del net zero – ha detto Francesco Gattei, Chief Transition and Financial Officer di Eni -. La transizione energetica è innanzitutto una transizione tecnologica. La transizione non è uno switch on, switch off o una soluzione binaria, ma un processo molto più complicato. Dobbiamo comprendere questa complessità e scioglierne l’intreccio”.
“Con Eni Next noi andiamo a catturare aree di potenziale sviluppo tecnologico dove partecipiamo come venture capitalist, dando un supporto non solo finanziario, ma anche manageriale ed industriale alla crescita di queste società. Abbiamo 20 startup, abbiamo investito più di 500 milioni e c’è un potenziale di valore associato a questo investimento che è nettamente superiore, quindi con dei ritorni molto elevati. Siamo assolutamente soddisfatti e vogliamo ulteriormente perseguire questo percorso di crescita”, ha concluso Gattei.
“Questo è un evento importante perchè in Italia l’ecosistema del climate tech si sta generando adesso, e come Eni Next possiamo portare un contributo, aiutarlo a svilupparsi e a essere di successo come quello statunitense”, ha detto Clara Andreoletti, CEO di Eni Next.
La strategia di investimento di Eni Next è caratterizzata da un orizzonte temporale flessibile, che consente di entrare sia in iniziative in fase iniziale, dove il concetto è ancora in fase di sviluppo, sia in startup più mature che hanno già un prodotto ma necessitano di supporto per scalare.

– News in collaborazione con Eni –
– foto xp9/Italpress –

(ITALPRESS).

Il 44% degli italiani è pronto ad arruolarsi in casi di estrema necessità

ROMA (ITALPRESS) – In Italia la disponibilità ad arruolarsi e vestire la divisa in casi di estrema necessità è al 44%, e il 75% dei cittadini avverte un solido legame con il proprio Paese: il 34% “molto” e il 41% “abbastanza”. È quanto emerge da un sondaggio commissionato dal ministero della Difesa all’Istituto Piepoli, che ha lavorato in stretto contatto con Ucom Difesa, struttura organizzativa interna al Ministero che svolge funzioni di coordinamento e controllo delle operazioni militari, delle attività di intelligence e della sicurezza nazionale, e i cui risultati sono pubblicati oggi dal Quotidiano Nazionale.

Il livello di fiducia nel ministro Guido Crosetto si attesta al 43%, e in crescita di 4 punti percentuali, rispetto a quanto rilevato nei mesi scorsi. Sul gradimento del suo operato, spiega ancora l’analisi dell’istituto Piepoli, si è espresso il 51% degli intervistati sommando le valutazioni “molto” e “abbastanza”. L’indagine è stata realizzata attraverso 500 interviste ad un campione rappresentativo della popolazione dai 18 anni in su, distribuito per età e aree di appartenenza.

Il 75% degli intervistati dichiara infatti di essere molto legato al proprio Paese, anche se è un sentimento più diffuso tra i meno giovani (67% 18-34 anni; 70% 35-54 anni; 85% 55 anni e più). E la propensione a sacrificarsi per l’Italia c’è, ma è decisamente più diffusa per disastri naturali (72%) e pandemie (65%) che per guerre (30%). I sacrifici a cui sono disponibili gli italiani sono principalmente legati a un cambio di abitudini (67%), in pochi rinuncerebbero a parte del reddito (29%), ma buona parte (48%) è disposta ad abdicare temporaneamente alle libertà personali in caso di necessità.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Morelli “Ponte Stretto investimento per Paese. No indebitamento Rearm EU”

MILANO (ITALPRESS) – Dalle guerre in atto in Medio Oriente al confronto in maggioranza su temi quali lo Ius Scholae e il terzo mandato, con uno sguardo ai prossimi appuntamenti elettorali.
Sono questi alcuni dei temi su cui si è incentrata l’intervista ad Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipess, ospite della rubrica ‘Primo Pianò dell’agenzia di stampa Italpress condotta da Claudio Brachino.
Vista la sua delega alla programmazione e al coordinamento della politica economica, primo tema sono stati gli investimenti strategici messi in campo dal governo, primo fra tutti il Ponte sullo Stretto di Messina.
Per Morelli si tratta di ‘un investimento molto importante per il Paese. Tuttavia dal punto di vista infrastrutturale è una modalità di crescita non solo delle regioni Sicilia e Calabria che ne hanno un assoluto bisogno, ma per l’intero paese perchè attraverso questa nuova infrastruttura sostanzialmente valorizzeremo gli investimenti che già sono stati decisi per tutto il Sud Italià, tra cui l’ammodernamento ferroviario su entrambe le sponde dello Stretto. ‘Inoltre la Sicilia diventerà il punto di approdo delle navi che passano da Suez e una chiave di investimento di quello che succederà in prospettiva anche nel continente che crescerà di più nei prossimi decenni, cioè l’Africa. Da lì un domani arriveranno navi piene di prodotti e di materie prime che verranno processate in Italia rendendo la manifattura italiana protagonista nel mondo e aiutando i nostri prodotti a circolare anche grazie al Ponte sullo Strettò.
Lo sguardo al canale di Suez ha spinto l’intervista sulla situazione bellica in Medio Oriente, dove alla guerra a Gaza si è aggiunta anche quella tra Israele e Iran e su cui rimane aperta la possibilità di un possibile coinvolgimento degli Stati Uniti a fianco di Tel Aviv.
‘L’auspicio da esseri umani è che si possa chiudere e trovare una soluzione rispetto a questa gravissima crisì, ha affermato Morelli che ha definito la minaccia iraniana di chiudere lo Stretto di Hormuz quale ritorsione contro gli alleati occidentali di Israele come ‘un disastro, una guerra mondiale a prescindere da caduta di bombe o di eserciti che circolano. Da lì passa oltre il 20% del petrolio mondiale e questo significherebbe un aumento di prezzi su qualunque materiale e prodotto. E quindi una crisi sistemica per l’intero mondo. L’interesse generale è che questa via marittima non venga chiusà.
La preoccupazione è anche per un possibile ruolo di Cina e Russia, alleati storici del regime degli Ayatollah, a fianco dell’Iran. Una circostanza seriamente concreta visti i stretti rapporti tra Mosca e Pechino soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni economiche occidentali. Per Morelli ‘la Russia ha le sue colpe e non doveva attaccare l’Ucraina. Però dall’altra parte le scelte che l’Europa ha fatto per quanto riguarda le limitazioni economiche e finanziarie purtroppo non hanno portato i risultati che erano sperati. Dunque forse è il momento di fermarsi e di guardare qual è la situazione anche per l’aumento dei problemi geopolitici per evitare che la Russia – purtroppo già lo è – vada ancora di più verso il dragone cinese e che la Cina e la Russia intervengano anche in Iran perchè quello sarebbe chiaramente la deflagrazionè.
Sul fronte ucraino, il Sottosegretario plaude a ‘chiunque provi in qualunque maniera a dialogare in questa fase e quindi buttando acqua sul fuocò, con riferimento ai tentativi avviati dal presidente americano Donald Trump.
‘L’Europa ha però confermato di essere un nano politico perchè va divisa nei confronti della Russia e per quanto riguarda il sostegno dell’Ucraina, mentre noi come governo italiano siamo stati da sempre in maniera compatta a sostegno della difesa dell’Ucrainà ha sottolineato Morelli che sulle discussioni in merito al piano di riarmo europeo ha ribadito che ‘siamo assolutamente contrari all’ipotesi che l’Europa possa indebitarsi per creare questo fantomatico esercito europeo di fronte a una fino ad oggi fantomatica possibile minaccia russà.
‘Finchè qualcuno ci paventa il pericolo di una Russia che da sola possa pensare a un ipotetico attacco di qualunque genere, anche con le fionde e le cerbottane nei confronti di un paese europeo e quindi della NATO, allora si ridicolizza solo per quello che afferma – ha aggiunto – Ma se, come sta succedendo, stiamo creando veramente un vero e proprio blocco con Cina, Russia, Iran e tutte la costellazione di paesi che sono a fianco di questi, a questo punto chiaramente il pericolo diventa diverso perchè non è più solo la Russia di Putin’.
‘E’ chiaro che un esercito in ogni paese europeo è necessario, che l’Europa e i paesi e della NATO siano in grado di difendersi, ma dall’altra parte pensare che ci dobbiamo indebitare per fare un esercito di cui non sappiamo chi lo comanderà…’, ha concluso su questo tema Morelli.
Per quanto riguarda la politica interna il dibattito si concentra in queste settimane sull’ipotesi di terzo mandato per i governatori. Un tema da sempre sostenuto dalla Lega e avversato da Forza Italia, ma che sta incontrando le aperture da parte di Fratelli d’Italia. Il dibattito si è particolarmente acceso dopo alcune dichiarazioni del ministro degli esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani che sul terzo mandato ha parlato di pericolo di ‘incrostazioni di poterè, paragonandolo alle ‘vittorie elettoralì ottenute da Hitler e Mussolini nella loro ascesa al potere.
Morelli ha definito l’accostamento ‘un gravissimo scivolone. Le scuse sarebbero gradite perchè mettere Zaia, Fedriga, Fontana, De Luca e Emiliano su quello stesso piano svilisce il ruolo e le capacità del vicepremier’.
‘D’altra parte in questi giorni stiamo anche leggendo come Forza Italia e alcuni esponenti della maggioranza stiano sostanzialmente mettendo sul piatto Ius Scholae con il terzo mandato: è totalmente incoerente con il suo approccio. Mettere assieme le due cose sullo stesso piano significa sostanzialmente dire che la Lega dice più Zaia per tutti e dall’altra parte Forza Italia dice più immigrati per tutti – ha aggiunto – Noi parliamo di buon governo, democrazia e possibilità dei cittadini di scegliere. Dall’altra parte, proprio a fronte anche del risultato del referendum, stiamo dicendo che per questo do ut des che ci sta in politica dobbiamo andare contro all’indicazione che gli italiani ci hanno dato democraticamente proprio un paio di settimane fà.
In definitiva per Morelli, ‘pensare allo Ius Scholae in questo momento è veramente deleterio anche per il dibattito interno alla maggioranzà.
Le discussioni sul terzo mandato si collegano inevitabilmente ai prossimi appuntamenti elettorali in programma dopo l’estate. Tra questi le elezioni regionali in Veneto, regione in cui secondo Morelli il candidato del centrodestra ‘deve essere Luca Zaià.
Sebbene in programma solo per la fine del 2026 o addirittura nel 2027, la politica già si prepara per le elezioni nel comune di Milano. Una sfida che si preannuncia aperta: dopo la fine di due mandati consecutivi del sindaco Giuseppe Sala e 15 anni consecutivi di amministrazione di centrosinistra, il centrodestra spera di riconquistare il capoluogo lombardo su diversi che affliggono la città come la sicurezza e la mobilità.
‘La città di Milano, rispetto a quello che noi ci aspettavamo da milanesi e nella crescita che avrebbe potuto avere in questi anni, non è più la nostra città e non la riconosciamo più tale, tanto è vero che molti se ne sono andati per cercare situazioni di migliore sicurezza, socialità e anche opportunità di poter scegliere con quale mezzo di mobilità andare magari al lavoro. Ora dunque noi dobbiamo fare come centrodestra un grande lavoro di spiegazione di quella che per noi sarà la nuova città di Milano perchè oggi è la città più esclusiva nel senso che nel suo costare molto esclude moltì, ha affermato Morelli condividendo il suo punto di vista anche di milanese.
E sulla mobilità in città spiega: ‘non si può più circolare con le vetture Euro4, Euro5 diesel oramai da qualche tempo, creando chiaramente danno non alle famiglie della ZTL del centro di Milano che si comprano Tesla perchè quella può girare, ma le famiglie meno abbienti delle periferie che non hanno i soldi per potersi permettere la Teslà. In conclusione per Morelli a Milano ‘stanno facendo un’operazione che dimostra quanto la sinistra sia lontano da ceti più bassi che nel mantra dovrebbero essere l’elettore del centrosinistrà.
-foto Italpress –
(ITALPRESS).

A Palermo la seconda tappa di For.te.mare, Segreto “Turismo inclusivo”

PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo finanziato circa venti progetti, tutti davvero interessanti, su diversi obiettivi tematici: in questo parliamo di turismo sostenibile e inclusivo. La sfida è ancora più importante alla luce di questo momento storico, in cui la collaborazione tra diversi paesi rappresenta il nodo cruciale di un tentativo di raggiungere obiettivi comuni di pace”. Lo ha detto Daniela Segreto, dirigente dell’Area 7 della Regione Sicilia con delega al programma Interreg Italia-Malta 2021-27, a margine della presentazione della seconda tappa del progetto For.te.mare, finanziato dal programma Interreg Italia-Malta 2021-27. La seconda tappa di tale percorso, dopo l’esordio di ieri a La Valletta, si è svolta questa mattina al Palermo Marina Yachting.

xd8/col3/mca2

Torino, Federcanottaggio e Suzuki “Insieme per un Po pulito”

TORINO (ITALPRESS) – I Murazzi del Po a Torino hanno ospitato oggi l’iniziativa “Insieme per un Po pulito”, una giornata di sensibilizzazione ambientale e azione concreta, volta a promuovere la cultura della sostenibilità e del rispetto per il territorio. L’evento – nato dalla collaborazione tra Suzuki, Città di Torino, Federazione Italiana Canottaggio e con l’aiuto di Torino Spazio Pubblico – ha visto la partecipazione di volontari e di 30 giovani ragazzi dei circoli cittadini di canottaggio ubicati nelle vicinanze del River Center sito ai Murazzi – tra cui Amici del Fiume, Armida, Cerea, Cus Torino ed Esperia – che si sono adoperati per ripulire le sponde del Po da plastica e materiali inquinanti.

Per l’occasione le lance motorizzate Suzuki hanno garantito un supporto operativo essenziale, permettendo l’intervento diretto nelle acque del fiume. Nel corso della giornata sono stati raccolti oltre 50 kg di rifiuti contribuendo in modo tangibile alla salvaguardia dell’ecosistema fluviale torinese dalle plastiche inquinanti. Presenti all’evento Massimo Nalli, presidente e Ceo di Suzuki Italia, Francesco Tresso, assessore alla Cura della città, Verde pubblico e fiumi, e Umberto Dentis, vice presidente Federazione italiana Canottaggio.

“Siamo orgogliosi di aver partecipato all’iniziativa ‘Insieme per un Po pulito’, che unisce azione concreta e sensibilizzazione ambientale – commenta Nalli – Le nostre lance motorizzate Suzuki (unico costruttore che equipaggia i propri motori con il sistema di filtraggio delle microplatiche, “#lavalacqua”) hanno permesso di raccogliere anche le microplastiche, contribuendo in modo attivo alla tutela del fiume Po. Suzuki crede che la sostenibilità sia una responsabilità condivisa e quotidiana. Questa giornata dimostra quanto sia importante fare rete tra istituzioni, sport e cittadini. Ringrazio i giovani canottieri, i volontari e tutti i partner coinvolti. Solo insieme possiamo costruire un futuro davvero sostenibile”.

Tresso ringrazia Suzuki “per questa nuova iniziativa, che conferma la forte sensibilità dell’azienda per la tutela dell’ambiente e la cura del territorio. Promuovere queste azioni significa investire nel benessere collettivo e contribuire alla costruzione di una cultura della partecipazione, che nasce anche dai gesti quotidiani”. 

“E’ particolarmente significativo che l’attività di oggi parta proprio di fronte alle arcate dai Murazzi dove il prossimo anno sarà inaugurato il River Center: uno spazio in cui il fiume sarà protagonista, con attività di divulgazione sui temi della sostenibilità e che sarà anche il punto di riferimento del nuovo servizio di navigazione turistica a impatto zero che sarà avviato nell’estate 2026“.

Dentis ha ricordato che “tra i valori promossi dal canottaggio, sicuramente la sostenibilità assume un ruolo primario e il rapporto tra il canottiere e l’ambiente circostante, con il fiume nel caso di Torino, è indissolubile. La FIC è stata felice di esser al fianco di Suzuki in questa iniziativa: per le giovani vogatrici e i giovani vogatori, quella di oggi è stata un’esperienza altamente formativa, poiché hanno potuto sviluppare un senso di maggior consapevolezza in merito alla possibilità di poter contribuire, con la loro azione, al miglioramento del vivere quotidiano, in questo caso potersi allenare nelle acque di un fiume più pulito”. “Insieme per un Po pulito” si inserisce nel più ampio Suzuki Environmental Plan, il piano globale di sostenibilità ambientale di Suzuki, che mira a ridurre del 90% le emissioni di CO2 entro il 2050.

-Foto ufficio stampa Suzuki-
(ITALPRESS).

For.te.mare a Palermo, Lupi “Nuova sfida per valorizzare patrimonio”

PALERMO (ITALPRESS) – “For.te.mare è una nuova sfida, che ci vede impegnati non solo nella realizzazione di infrastrutture ma anche nella valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale dei nostri porti, a partire da Palermo e Porto Empedocle”. Lo ha detto Luca Lupi, segretario dell’Autorità di Sistema portuale per la Sicilia occidentale, a margine della presentazione del progetto For.te.mare, finanziato dal programma Interreg Italia-Malta 2021-27. La seconda tappa di tale percorso, dopo l’esordio di ieri a La Valletta, si è svolta questa mattina al Palermo Marina Yachting.

xd8/col3/mca2