martedì, Settembre 16, 2025
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A Gaza 28 morti dall’alba, i medici israeliani protestano per la fine della guerra. Raid in Cisgiordania, arrestato il sindaco di Hebron

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TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – Fonti mediche nella Striscia di Gaza citate dai media locali riferiscono che da questa mattina, 28 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane, 24 dei quali a Gaza City. Decine di altri sono rimasti feriti, in gran parte in un attacco a un edificio residenziale nel quartiere di Tel Hawa.

Il ministero della Salute palestinese a Gaza, controllato dal gruppo terroristico Hamas, ha annunciato che nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 13 decessi per fame e malnutrizione, tra cui tre bambini, portando il numero complessivo a 361 persone, di cui 130 bambini. Il comune di Gaza ha lanciato l’allarme per un possibile collasso del sistema fognario, poiché l’escalation militare impedisce alle squadre di manutenzione di raggiungere le stazioni di Al-Bukhara e Zeitoun, a Gaza City. Il comune ha chiesto alle organizzazioni internazionali di intervenire immediatamente per prevenire inondazioni nei quartieri settentrionali e meridionali della principale città nella Striscia.

HAMAS “185 MORTI DI FAME AD AGOSTO A GAZA”

Ad agosto, 185 persone sono morte nella Striscia di Gaza “a causa della malnutrizione”. Lo afferma il ministero della Salute di Gaza, controllato dal gruppo terroristico Hamas. Secondo le autorità di Gaza, 43.000 bambini di età inferiore ai 5 anni soffrono di malnutrizione, insieme a oltre 55.000 donne incinte e in allattamento. Due terzi delle donne incinte soffrono di anemia, il tasso più alto da anni, ha affermato il ministero.

MEDICI ISRAELIANI PROTESTANO PER LA FINE DELLA GUERRA

Decine di medici israeliani hanno bloccato il traffico in direzione nord dell’autostrada Ayalon, vicino a Tel Aviv, questa mattina, chiedendo il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media locali. “Non possiamo portare Alon Ohayon in sala operatoria e restituirgli la vista, né dare a Eitan Horn o Matan Zangauker le cure di cui hanno bisogno per sopravvivere“, hanno dichiarato i manifestanti in un comunicato. “Non possiamo guarire né i corpi né le menti degli ostaggi rimasti. Il miglior trattamento che possiamo riservare loro oggi è fermare tutto e gridare a loro nome. Non permetteranno che una condizione di abbandono e la rottura dei valori morali che sono il fondamento delle nostre vite diventino la normalità”, hanno aggiunto. I manifestanti sono stati allontanati dalla polizia.

OPERAZIONE ANTITERRORISMO IN CISGIORDANIA, UN MORTO

Le Forze di difesa israeliane (Idf), lo Shin Bet e la Polizia hanno confermato che ieri sera i militari hanno condotto un’operazione nell’area di Tamun, nella Cisgiordania settentrionale, vicino a Tubas, nel tentativo di arrestare un sospettato accusato di essere coinvolto in attività terroristiche. Nella dichiarazione congiunta si legge che il sospettato ha tentato di fuggire e gli agenti dell’antiterrorismo hanno aperto il fuoco contro di lui. I media palestinesi hanno riferito ieri sera che le forze israeliane hanno sparato e ucciso un palestinese nella Cisgiordania settentrionale.

ARRESTATO IL SINDACO DI HEBRON

I militari israeliani hanno arrestato questa mattina il sindaco di Hebron, Taysir Abu Sneina, in Cisgiordania. Lo riferisce l’emittente palestinese Al-Quds, secondo cui i militari hanno fatto irruzione nella casa del sindaco e poi l’hanno perquisita prima di portarlo via per interrogarlo. Al momento non sono note le ragioni dell’arresto, aggiunge la tv. I media palestinesi riferiscono che nel governatorato di Hebron è in vigore il coprifuoco da ieri e gli ingressi e le uscite dell’area sono presidiati dai militari israeliani.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Toscana, operazione Ghost Fly. Recuperati 900.000 euro di tributi evasi

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PISA (ITALPRESS) – Un’operazione condotta nell’ambito dei controlli di polizia economico-finanziaria dalla Sezione Aerea di Pisa della Guardia di Finanza, in stretta cooperazione e sinergia con la Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio delle Dogane di Pisa, ha permesso di accertare il mancato pagamento dell’imposta erariale sul possesso di aeromobili da parte di alcuni proprietari.

A seguito di tali verifiche, è emerso un ulteriore profilo di irregolarità, relativo al mancato versamento dell’IVA all’importazione per 740.385 euro, dovuta per un aeromobile immatricolato all’estero ma utilizzato in modo continuativo all’interno dei confini dell’Unione Europea oltre i termini consentiti dalla normativa vigente. Con specifico riferimento all’imposta erariale prevista dalla vigente normativa (Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, art. 16, commi 11-15 bis, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011), sono stati analizzati circa 120 aeromobili riconducibili a persone fisiche o giuridiche con base sul territorio toscano.

Da tali accertamenti, 15 proprietari sono risultati in posizione irregolare; tra questi, 12 hanno già provveduto a regolarizzare la propria posizione, consentendo l’effettivo introito nelle casse dello Stato di complessivi 167.587 euro. Per quanto riguarda l’IVA all’importazione, è stato dapprima sequestrato un elicottero immatricolato extra-UE, del valore stimato di circa quattro milioni di euro, per l’ipotesi di reato di contrabbando doganale, conseguente al mancato pagamento dei tributi dovuti. A seguito del versamento dell’importo complessivo di 740.385 euro, nell’ambito del ravvedimento operoso, la parte ha potuto ottenere la disponibilità dell’aeromobile.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Toscana, operazione Ghost Fly. Recuperati 900.000 euro di tributi evasi

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PISA (ITALPRESS) – Un’operazione condotta nell’ambito dei controlli di polizia economico-finanziaria dalla Sezione Aerea di Pisa della Guardia di Finanza, in stretta cooperazione e sinergia con la Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio delle Dogane di Pisa, ha permesso di accertare il mancato pagamento dell’imposta erariale sul possesso di aeromobili da parte di alcuni proprietari. A seguito di tali verifiche, è emerso un ulteriore profilo di irregolarità, relativo al mancato versamento dell’IVA all’importazione per 740.385 euro, dovuta per un aeromobile immatricolato all’estero ma utilizzato in modo continuativo all’interno dei confini dell’Unione Europea oltre i termini consentiti dalla normativa vigente. Con specifico riferimento all’imposta erariale prevista dalla vigente normativa (Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, art. 16, commi 11-15 bis, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011), sono stati analizzati circa 120 aeromobili riconducibili a persone fisiche o giuridiche con base sul territorio toscano. Da tali accertamenti, 15 proprietari sono risultati in posizione irregolare; tra questi, 12 hanno già provveduto a regolarizzare la propria posizione, consentendo l’effettivo introito nelle casse dello Stato di complessivi 167.587 euro. Per quanto riguarda l’IVA all’importazione, è stato dapprima sequestrato un elicottero immatricolato extra-UE, del valore stimato di circa quattro milioni di euro, per l’ipotesi di reato di contrabbando doganale, conseguente al mancato pagamento dei tributi dovuti. A seguito del versamento dell’importo complessivo di 740.385 euro, nell’ambito del ravvedimento operoso, la parte ha potuto ottenere la disponibilità dell’aeromobile.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

Schianto in moto sulla Circonvallazione di Palermo, morti due giovani

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PALERMO (ITALPRESS) – Due giovani di 27 e 22 anni sono morti in un incidente avvenuto la scorsa notte in viale Regione Siciliana, a Palermo, all’altezza del sottopassaggio di via Belgio. Secondo una prima ricostruzione i due viaggiavano a bordo di una moto Kawasaki bianca lungo la corsia in direzione Catania: a un certo punto, forse per l’alta velocità, chi era alla guida avrebbe perso il controllo e i giovani sarebbero stati entrambi sbalzati giù dal mezzo; tempestivo l’intervento dei sanitari, ma per i due non c’è stato nulla da fare.

Sul luogo dell’incidente sono state chiuse al traffico per alcune ore entrambe le corsie di viale Regione Siciliana, per effettuare i rilievi e consentire i soccorsi.

– foto d’archivio IPA Agency –

(ITALPRESS).

Non rispetta l’interdizione dalla professione, arrestato un falso notaio a Verona

VERONA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno eseguito un’ordinanza (di aggravamento di misura) di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto di nazionalità rumena, perché non ha rispettato l’interdizione dall’esercizio dell’attività. La precedente misura era stata disposta (a metà aprile) dal GIP del Tribunale di Verona su proposta della locale Procura della Repubblica, per le ipotesi di reato di contraffazione di pubblici sigilli e di strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e per l’uso di tali sigilli e strumenti contraffatti.

Le attività di indagine, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona, avevano consentito di rilevare come l’indagato avesse utilizzato timbri e documenti falsificati per il rilascio di attestazioni, legalizzazioni di documentazione e apostille, ponendosi quale consulente/intermediario per il disbrigo di pratiche burocratiche per chiunque avesse necessità di fare valere un atto italiano in Romania o, viceversa, un atto rumeno in Italia; ricevuto l’incarico, invece di rivolgersi agli uffici delle Autorità preposte al rilascio delle certificazioni o a notai iscritti all’albo, l’indagato provvedeva personalmente a redigere gli atti richiesti e ad autenticare o attestare con timbri e firme false la veridicità dei documenti.

Nel corso delle investigazioni le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni e sequestri probatori, delegati dall’Autorità Giudiziaria: oltre ai dispositivi informatici e a un’ingente mole di documentazione, sono stati posti in sequestro timbri riportanti l’emblema della Repubblica Italiana ed altri raffiguranti l’aquila che caratterizza lo stemma della Romania nonché timbri con nomi di funzionari pubblici e di notai, di entrambe le nazionalità, che si è scoperto essere di pura fantasia. Grazie all’analisi della documentazione cartacea e dei dati emersi dai supporti informatici sequestrati è stato possibile ricostruire come l’indagato creasse ad hoc i vari documenti (atti notarili, certificazioni, ecc.), sui quali, una volta stampati, apponeva i timbri contraffatti e le firme di notai e pubblici funzionari inesistenti. Le attività hanno inoltre consentito di rilevare come l’indagato guadagnasse da questa attività di consulenza decine di migliaia di euro pur risultando, nell’ultimo quadriennio, percettore di redditi irrisori, motivo per il quale è stato anche sottoposto a verifica fiscale.

Nonostante le prescrizioni imposte dal GIP di Verona, in base alle quali non avrebbe potuto svolgere – per un anno – l’attività di consulenza ed asseverazione di atti e fornitura di servizi connessi, l’indagato ha continuato a lavorare presso i propri uffici, ricevendo clienti per i quali ha istruito pratiche; almeno 50 sono i casi accertati nell’ultimo periodo grazie all’effettuazione da parte dei finanzieri di mirati riscontri, di sopralluoghi presso le sedi in cui era solito esercitare l’attività di consulente e l’escussione di vari soggetti che hanno confermato di aver usufruito delle prestazioni di consulenza e asseverazione. Il GIP, pertanto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto l’aggravamento della misura con la traduzione in carcere.

– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

Il 16 settembre a Messina un convegno sulla criminalità

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MESSINA (ITALPRESS) – Il prossimo 16 settembre, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina, si terrà il Convegno dal titolo: “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”. L’iniziativa, voluta da Giuseppe Antoci, presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo, dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Messina Antonio D’Amato e dalla Rettrice dell’Università degli Studi di Messina Giovanna Spatari, nasce dall’esigenza di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i principali attori istituzionali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, sempre più caratterizzata da dimensioni transnazionali, interconnessioni economiche e strumenti tecnologici avanzati. “Un evento di altissimo rilievo internazionale che pone Messina al centro dell’Europa su un tema cruciale come quello del crimine organizzato transnazionale. Non accadeva da anni”, si legge in una nota.

Il convegno si articolerà in tre sessioni tematiche, che affronteranno, tra gli altri, i temi dell’armonizzazione dei sistemi penali europei, delle nuove frontiere del crimine mafioso (come criptovalute e intelligenza artificiale) e dei rischi connessi all’utilizzo illecito dei fondi europei, incluso il PNRR. Dopo i saluti istituzionali le introduzioni saranno affidate al Segretario Generale del Parlamento Europeo Alessandro Chiocchetti, a Giuseppe Antoci e al Procuratore Distrettuale Antimafia Antonio D’Amato. A seguire prenderanno il via i panel ai quali parteciperanno, tra gli altri, i quattro Procuratori delle Direzioni Distrettuali Antimafia siciliane, quello di Reggio Calabria, i vertici delle Agenzie Europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA, il Comandanti del ROS dei Carabinieri, quello dello SCICO della Guardia di Finanza e il Direttore dello SCO della Polizia di Stato oltre a studiosi di Diritto Penale di alcune Università Italiane.

Alle riflessioni finali si dedicheranno Antoci, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha già confermato la sua presenza all’evento la mattina del 16 settembre. Le conclusioni della giornata saranno affidate alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

“E’ una occasione unica poter discutere di lotta al crimine organizzato transnazionale in un contesto di così alto livello e in un luogo simbolo come Messina – dice Antoci da anni impegnato nella lotta alla mafia di cui prosegue oggi le azioni proprio in Commissione Giustizia. Nei momenti difficili – continua Antoci – e quando si è avuto bisogno di cercare fonti di ispirazione, il pensiero è andato a quella Conferenza di Messina che nel 1955 ispirò i padri fondatori della Comunità Europea che vi parteciparono. Ecco, noi ripartiamo da Messina, ci sediamo ad un tavolo e facciamo la nostra parte con disciplina e onore” conclude Antoci.

“Con rinnovato spirito europeista, intendiamo affrontare le nuove sfide che si pongono all’Unione Europea nell’azione di contrasto ad un fenomeno estremamente complesso, come quello delle organizzazioni mafiose. Fenomeno – come sottolinea Antonio D’Amato, Procuratore Distrettuale di Messina e organizzatore dell’evento insieme all’Onorevole Antoci e alla Rettrice Spatari – che non conosce confini territoriali e tantomeno finanziari. Effetto collaterale dell’abbattimento delle frontiere e dei processi di integrazione, economica, finanziaria e politica dell’Unione. In occasione del 70° anniversario della Conferenza di Messina del 1955 – conclude D’Amato – il prossimo 16 settembre esperienze e culture diverse, politiche, accademiche, giudiziarie e di polizia, a livello europeo, si confronteranno sui significativi progressi compiuti nel corso degli ultimi 30 anni e sugli ulteriori sforzi da compiere per superare i disallineamenti dei diversi ordinamenti giuridici dei Paesi dell’Unione”.

“Siamo orgogliosi di poter essere attori di un’azione che incarna due valori cardine: da un lato quella cultura della legalità e del contrasto a ogni forma di criminalità su cui deve fondarsi ogni contesto sociale; dall’altro lato, lo spirito di condivisione che è alla base del cammino comunitario iniziato proprio a Messina 70 anni fa. L’accademia, d’altronde, è sede naturale di confronto e crescita comune e in quest’ottica siamo pronti a fornire il nostro supporto”, così la Rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari.

– foto locandina evento –

(ITALPRESS).

Smantellata una rete di spaccio alle porte di Roma, nove arresti

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ROMA (ITALPRESS) – I Carabinieri della Compagnia di Roma Colleferro, con il supporto dei colleghi del Gruppo di Frascati e quelli del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, dalle prime luci dell’alba, stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone misure cautelari nei confronti di 9 persone (6 in carcere e 3 ai domiciliari). Gli indagati – un uomo 53enne e altri più giovani, di età compresa tra 20 e 25 anni, residenti nei comuni di Artena, Valmontone, Carpineto Romano e Segni – sono gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina, ma anche di altri 15 capi d’imputazione, con l’aggravante di aver ceduto dosi di droga a minori.

L’indagine, avviata nel giugno del 2023 a seguito del sequestro di una modica quantità di stupefacente per uso personale nei confronti di un uomo di Carpineto, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un’articolata rete di spaccio attiva nei comuni alle porte di Roma, di Carpineto Romano, Segni e Montelanico ma che si è estesa fino ad Artena e Valmontone; un’organizzazione strutturata e gestita esclusivamente da giovani che avevano creato una piazza di spaccio virtuale, utilizzando i social e applicativi di messaggistica istantanea per concordare gli appuntamenti – con linguaggio criptico – nei luoghi di aggregazione solitamente utilizzati nei piccoli centri per la cessione delle dosi di hashish, cocaina e marijuana.

Decisive sono state le indagini, basate su osservazione, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno consentito ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro e quelli della Stazione di Carpineto Romano di eseguire 3 arresti in flagranza, documentare la rete di spaccio, identificare diversi giovani assuntori, poi segnalati alla Prefettura di Roma, e sequestrare oltre 3 kg di hashish, circa 10 g di cocaina e 40 g di marijuana. Dalle risultanze investigative è emerso che in alcune circostanze i giovani assuntori, data l’esigua disponibilità di denaro, organizzavano “collette” tra loro per racimolare le somme di denaro per acquistare la sostanza stupefacente. Durante l’esecuzione dell’odierna ordinanza, su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri stanno anche effettuando 11 perquisizioni domiciliari, anche nei confronti di altri 2 indagati, non colpiti da provvedimenti restrittivi.

– foto ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).