mercoledì, Dicembre 3, 2025
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L’Asl di Salerno conquista l’ottava edizione del Lean Healthcare Award 2025

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ROMA (ITALPRESS) – È l’Azienda sanitaria locale di Salerno a vincere l’ottava edizione del Lean Healthcare Award 2025 con un progetto di telemedicina per la gestione dell’ictus. Il premio delle eccellenze sanitarie pubbliche e private italiane è stato ritirato durante una cerimonia al Palazzo Brancaccio di Roma.

Con il progetto “Telestroke: la rete dell’ictus ischemico acuto” l’ASL Salerno è la realtà che quest’anno ha saputo meglio rappresentare lo spirito del Lean Healthcare Award, il cui scopo è promuovere una sanità efficiente a misura di paziente. Questo premio, ormai punto di riferimento per il settore, valorizza l’adozione della metodologia Lean e Value Based, volta a ridurre sprechi e inefficienze, incrementando al contempo il valore offerto al paziente.

Gli argomenti trattati nell’edizione del 2025 (che conta 250 progetti presentati da 93 aziende di 11 regioni) spaziano dall’integrazione ospedale-territorio alla gestione delle urgenze, passando per l’innovazione tecnologica, la sicurezza delle cure e l’introduzione dell’AI in ambito sanitario.

L’ASL Salerno ha sviluppato un modello organizzativo di sanità digitale fondato sull’equità dell’accesso e sulla tempestività dell’intervento, rivoluzionando, con il suo progetto, il percorso del paziente affetto da patologia tempo-dipendente, integrando soluzioni teleradiologiche e processi innovativi che hanno reso più rapida, sicura e coordinata la gestione dei pazienti. Ma sono numerosi i progetti presentati e arrivati da tutta Italia, che vanno dall’ottimizzazione del percorso del paziente alla digitalizzazione dei processi, dai laboratori sociosanitari del futuro all’efficientamento organizzativo della logistica e dei materiali.

Tra i progetti in gara, anche lo sviluppo di una tecnologia indossabile e intelligente per una cura centrata sul paziente e la gestione della complessità nel planner chirurgico attraverso l’Intelligenza Artificiale. Nella serata di gala, che si è svolta al Palazzo Brancaccio di Roma, sono stati premiati anche i vincitori delle categorie principali e dei premi speciali.

Con “Chirurgia in rete” l’ASL 3 di Nuoro si è classificato al primo posto nella categoria Integrazione Sociosanitaria, che prevede Progetti di Integrazione Socio Sanitaria che hanno prodotto risultati o sono in corso di realizzazione. Nello specifico, l’ASL 3 di Nuoro ha riprogettato la rete chirurgica territoriale, migliorando l’organizzazione dei percorsi e l’utilizzo delle risorse.

Primo posto nella sezione Aziende Lean all’Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, grazie allo sviluppo di un modello lean diffuso e pluriennale, che integra la governance e ottimizza la formazione del personale. Vincitore della sezione IA & Digital l’AUSL di Reggio Emilia, con un sistema che introduce l’Intelligenza Artificiale nella pianificazione chirurgica, migliorando l’efficienza, riducendo le liste d’attesa e garantendo equità nell’accesso alle cure. A Roma è l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I a classificarsi al primo posto nella sezione Lean Projects con un modello che riorganizza in modo sostenibile il percorso ambulatoriale del paziente oncoematologico, introducendo pratiche standardizzate e condivise che rafforzano l’allineamento tra i professionisti.

Infine, è l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Rhodense a vincere nella categoria Lean Ideas; un riconoscimento per aver sviluppato un sistema che ottimizza il percorso chirurgico, integrando i medici di medicina generale e utilizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0. “L’ottava edizione della manifestazione si è rivelata un grande successo. L’appuntamento di Roma e i progetti presentati rappresentano oramai un punto di riferimento per le aziende del settore: un modo per vedersi, confrontarsi e capire come e dove migliorare i servizi per i cittadini.

“Il Lean Healthcare Award – commenta Alessandro Bacci, docente di Lean Management all’Università di Siena e responsabile scientifico del premio – nasce proprio con questo spirito: valorizzare le buone pratiche, favorire la condivisione delle esperienze e stimolare una cultura del miglioramento continuo. In un contesto sanitario complesso come quello odierno, è necessario organizzarsi, prepararsi e impegnarsi per garantire una risposta efficace ai problemi di salute, incidendo sui processi organizzativi per assicurare un’offerta sanitaria sempre migliore e accessibile ai cittadini”.

La cerimonia di Roma rappresenta il culmine di un percorso di otto mesi, durante i quali i finalisti hanno lavorato per innovare e migliorare i propri processi, sempre con l’obiettivo di garantire un sistema sanitario più efficace e sostenibile per tutti. La selezione dei progetti vincitori è stata affidata a una giuria di circa oltre 70 direttori generali di aziende sanitarie pubbliche e private, professori universitari e amministratori delegati del settore Healthcare. Il premio Lean Healthcare Award 2025 è promosso da EY-Telos, in collaborazione con Fiaso, Federsanità, Simm e Università di Siena.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Ucraina, Zelensky riceve il piano degli Usa e sente Macron, Starmer e Merz: “Pronti a lavorare, ma la pace sia dignitosa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto formalmente una bozza del piano americano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il piano, in 28 punti, ripresenta proposte che l’Ucraina aveva rispedito al mittente in precedenza. Cioè cessione di territori, riduzione dei soldati, nessuna truppa straniera né armi a lungo raggio.

Ho incontrato i rappresentanti degli Stati Uniti. Una delegazione di alto livello e una conversazione molto seria. La parte americana ha presentato le sue proposte – i punti di un piano per porre fine alla guerra – la sua visione. Fin dai primi giorni di guerra, abbiamo sostenuto una posizione molto semplice: l’Ucraina ha bisogno di pace. Una pace vera, che non sarà infranta da una terza invasione. Una pace dignitosa, con termini che rispettino la nostra indipendenza, la nostra sovranità e la dignità del popolo ucraino. Ed è proprio questo il senso di queste condizioni che dobbiamo garantire. Ho delineato i nostri principi chiave. E abbiamo concordato che i nostri team lavoreranno su queste proposte per garantire che siano tutte autentiche”, ha detto Zelensky.

“Siamo pronti a lavorare in modo chiaro e onesto: l’Ucraina, gli Stati Uniti e i nostri amici e partner in Europa e nel mondo. Rimango inoltre in costante contatto con altri leader, con il presidente della Repubblica francese. Prevedo di parlare con il presidente Trump nei prossimi giorni. Siamo pienamente consapevoli che la forza e il sostegno dell’America possono davvero avvicinare la pace, e non vogliamo perderli. Siamo anche consapevoli che la Russia non ha un reale desiderio di pace, altrimenti non avrebbe iniziato questa guerra. Gli Stati Uniti hanno il potere di garantire che la volontà della Russia di porre fine alla guerra diventi finalmente seria. Continuerò a lavorare per questo al cento per cento: tutto il mio tempo è ora dedicato a questo. L’Ucraina ha bisogno di pace e l’Ucraina farà di tutto per garantire che nessuno al mondo possa dire che siamo noi quelli che presumibilmente stanno minando la diplomazia. Questo è importante”, ha concluso Zelensky. Intanto le pressioni ad andare avanti sono enormi.

“Raggiungere una pace duratura richiederà che entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie”, dice il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Per la Casa Bianca “il piano è in continua evoluzione, ma il presidente lo sostiene. È un buon piano sia per la Russia che per l’Ucraina, e crediamo che dovrebbe essere accettabile per entrambe le parti”.

Da parte sua, la Russia al momento fa spallucce dicendo di non avere ancora ricevuto informazioni sull’intenzione di Zelensky di negoziare il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov, ha infatti fatto sapere che che Mosca non è ancora stata informata. Anche il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Rustem Umerov, ha precisato di non aver espresso alcuna valutazione personale sul piano di pace.

In un messaggio su Telegram, Umerov ha confermato di aver discusso il piano durante la sua recente visita negli Stati Uniti, ma ha ribadito che il suo ruolo era di natura esclusivamente tecnica. Intanto, secondo quantoi rivelato da Aixos, il piano di pace americano includerebbe garanzie di sicurezza per Kiev modellate sull’articolo 5 della Nato, che impegnerebbero gli Stati Uniti e gli alleati europei a considerare un attacco contro l’Ucraina come un attacco all’intera “comunità transatlantica”. Il piano prevederebbe concessioni pesanti per Kiev, ma anche la promessa di garanzie di sicurezza solide da parte di Usa ed Europa.

ZELENSKY SENTE MACRON, STARMER E MERZ

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio congiunto con il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz. Lo ha reso noto lo steso leader ucraino, ringraziando “per il sostegno di principio all’Ucraina e a tutto il nostro popolo. Abbiamo discusso un piano di pace per l’Ucraina e per tutta l’Europa. Apprezziamo gli sforzi degli Stati Uniti, del presidente Trump e della sua squadra per porre fine a questa guerra. Stiamo lavorando a un documento preparato dalla parte americana. Questo dovrebbe essere un piano che garantirà una pace reale e dignitosa. Ci stiamo coordinando strettamente affinché le posizioni di principio siano tenute in considerazione. Abbiamo coordinato i prossimi passi e concordato che le squadre ai livelli appropriati lavoreranno insieme”, ha concluso Zelensky.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Ucraina, Zelensky riceve il piano di pace degli Usa: “Pronti a lavorare, ma la pace sia dignitosa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto formalmente una bozza del piano americano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il piano, in 28 punti, ripresenta proposte che l’Ucraina aveva rispedito al mittente in precedenza. Cioè cessione di territori, riduzione dei soldati, nessuna truppa straniera né armi a lungo raggio.

Ho incontrato i rappresentanti degli Stati Uniti. Una delegazione di alto livello e una conversazione molto seria. La parte americana ha presentato le sue proposte – i punti di un piano per porre fine alla guerra – la sua visione. Fin dai primi giorni di guerra, abbiamo sostenuto una posizione molto semplice: l’Ucraina ha bisogno di pace. Una pace vera, che non sarà infranta da una terza invasione. Una pace dignitosa, con termini che rispettino la nostra indipendenza, la nostra sovranità e la dignità del popolo ucraino. Ed è proprio questo il senso di queste condizioni che dobbiamo garantire. Ho delineato i nostri principi chiave. E abbiamo concordato che i nostri team lavoreranno su queste proposte per garantire che siano tutte autentiche”, ha detto Zelensky.

“Siamo pronti a lavorare in modo chiaro e onesto: l’Ucraina, gli Stati Uniti e i nostri amici e partner in Europa e nel mondo. Rimango inoltre in costante contatto con altri leader, con il presidente della Repubblica francese. Prevedo di parlare con il presidente Trump nei prossimi giorni. Siamo pienamente consapevoli che la forza e il sostegno dell’America possono davvero avvicinare la pace, e non vogliamo perderli. Siamo anche consapevoli che la Russia non ha un reale desiderio di pace, altrimenti non avrebbe iniziato questa guerra. Gli Stati Uniti hanno il potere di garantire che la volontà della Russia di porre fine alla guerra diventi finalmente seria. Continuerò a lavorare per questo al cento per cento: tutto il mio tempo è ora dedicato a questo. L’Ucraina ha bisogno di pace e l’Ucraina farà di tutto per garantire che nessuno al mondo possa dire che siamo noi quelli che presumibilmente stanno minando la diplomazia. Questo è importante”, ha concluso Zelensky. Intanto le pressioni ad andare avanti sono enormi.

“Raggiungere una pace duratura richiederà che entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie”, dice il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Per la Casa Bianca “il piano è in continua evoluzione, ma il presidente lo sostiene. È un buon piano sia per la Russia che per l’Ucraina, e crediamo che dovrebbe essere accettabile per entrambe le parti”.

Da parte sua, la Russia al momento fa spallucce dicendo di non avere ancora ricevuto informazioni sull’intenzione di Zelensky di negoziare il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov, ha infatti fatto sapere che che Mosca non è ancora stata informata. Anche il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Rustem Umerov, ha precisato di non aver espresso alcuna valutazione personale sul piano di pace.

In un messaggio su Telegram, Umerov ha confermato di aver discusso il piano durante la sua recente visita negli Stati Uniti, ma ha ribadito che il suo ruolo era di natura esclusivamente tecnica. Intanto, secondo quantoi rivelato da Aixos, il piano di pace americano includerebbe garanzie di sicurezza per Kiev modellate sull’articolo 5 della Nato, che impegnerebbero gli Stati Uniti e gli alleati europei a considerare un attacco contro l’Ucraina come un attacco all’intera “comunità transatlantica”. Il piano prevederebbe concessioni pesanti per Kiev, ma anche la promessa di garanzie di sicurezza solide da parte di Usa ed Europa.

-Foto IPA Agency-
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Mafia, armi e droga: arrestato in Albania un latitante ricercato in Italia

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CALTANISSETTA (ITALPRESS) – A Hasturkas in Albania, al termine di una complessa e prolungata attività investigativa sviluppata sui canali di cooperazione internazionale, è stato arrestato un cittadino albanese di 43 anni ricercato in Italia per traffico di sostanze stupefacenti.

L’operazione è il risultato di una stretta collaborazione tra il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), in particolare la 2^ Divisione, l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta, in sinergia con la Forza Operazionale Speciale del Dipartimento Polizia Criminale albanese.

Il 43enne era ricercato in ambito internazionale e destinatario di una Red Notice (avviso di cattura internazionale) attivata su impulso della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, in quanto indagato per associazione finalizzata al traffico di droga, porto abusivo e detenzione di armi e munizionamento e altro, con l’aggravante di avere favorito cosa nostra, ed in particolare la famiglia mafiosa di Gela, clan Rinzivillo. Determinanti il ruolo cruciale di raccordo e coordinamento tra il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Caltanissetta e le Autorità albanesi da parte dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana, nonché il supporto fornito dal Segretariato Generale Interpol di Lione, che ha facilitato lo scambio di informazioni a livello internazionale, consentendo di tracciare i movimenti e localizzare con precisione il latitante.

L’arresto si inquadra nell’ambito della più ampia operazione convenzionalmente denominata “The Wall”, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Caltanissetta, che già nel settembre 2025 aveva portato all’arresto di 15 persone per gli stessi reati associativi in materia di droga e armi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura – Dda.

Nel corso dell’attività investigativa, era emerso che il cittadino albanese, residente nell’hinterland milanese, attraverso interlocuzioni telefoniche con un ex avvocato, già iscritto al Foro di Gela, sospeso dall’esercizio della professione forense poiché condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, concordava l’acquisto di ingenti quantitativi di cocaina e hashish, da immettere sul mercato siciliano attraverso collegamenti con soggetti sospettati di appartenere a cosa nostra, in particolare al clan Rinzivillo di Gela. Sono in corso le procedure di estradizione.

-Foto ufficio stampa Carabinieri-
(ITALPRESS).

Lusetti “Consumi fermi, per la crescita non basta l’export”

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ROMA (ITALPRESS) – Oltre 200 contratti “pirata” su 250 nei settori del terziario. Una perdita che può arrivare fino a 12 mila euro l’anno per ogni lavoratore coinvolto. Sono i numeri del dumping contrattuale denunciati da Mauro Lusetti, vicepresidente di Confcommercio, in un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy. Confcommercio rappresenta oltre 700 mila imprese nei settori del terziario, commercio, ristorazione, trasporti e distribuzione. Lusetti ricorda che i contratti firmati dall’associazione di categoria riguardano oltre 2,2 milioni di addetti nelle imprese associate, ma vengono applicati a più di 5 milioni di persone in totale. “Il contratto del terziario è quello maggiormente applicato nel panorama economico italiano”, sottolinea il vicepresidente.
Da mesi Confcommercio ha avviato una battaglia politica e associativa contro i contratti in dumping. “Più di 100 mila lavoratori sono soggetti a questi contratti che prevedono compensi inferiori dai 6 mila ai 12 mila euro annui rispetto ai contratti sottoscritti da Confcommercio con Cgil, Cisl e Uil – prosegue Lusetti -. Questi accordi, pur rispettando formalmente le norme di legge, non hanno le condizioni migliorative che contengono invece i contratti sottoscritti da noi”. Tra le carenze più gravi l’assenza della tredicesima mensilità, coperture ridotte per malattie e permessi, mancanza degli elementi legati alla bilateralità.
Sul fronte del costo della vita, Lusetti evidenzia come i rinnovi contrattuali, pur avendo accelerato, non abbiano ancora recuperato pienamente il tasso di inflazione cumulato degli anni precedenti, e questo porta a “consumi fermi. Se non riparte la domanda interna è un problema affidarsi solo alle esportazioni”.

sat/gsl

F1 GP Las Vegas, Isola: “Le gomme Hard sembrano le candidate ideali per la gara”

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LAS VEGAS (USA) (ITALPRESS) – Il leader del campionato Lando Norris (McLaren) è stato il più veloce nella prima giornata di attività in pista al Gran Premio di Las Vegas, firmando un tempo di 1’33″602 nelle FP2, disputate due ore prima rispetto allo scorso anno. Secondo posto per Kimi Antonelli con la Mercedes, staccato di 0″029 dall’inglese, mentre Charles Leclerc è terzo con la Ferrari, utilizzando le gomme Medie a differenza dei due davanti su Soft, a 0″161 dalla McLaren. Il pilota monegasco ha concluso la sessione con la vettura ferma in una via di fuga a causa di un problema tecnico.

Nella prima ora di prove sotto le luci del Las Vegas Strip circuit, Leclerc è stato il più veloce in 1’34″802, davanti ad Alex Albon su Williams e Yuki Tsunoda (Red Bull Racing). La maggior parte dei piloti ha iniziato con la Medium, mentre Nico Hulkenberg (Sauber) è stato l’unico a utilizzare la Hard. Fernando Alonso (Aston Martin) è stato il primo a provare la mescola più morbida portata da Pirelli a Las Vegas. Tutte le vetture girano con livelli di carico aerodinamico molto bassi, simili a Monza, per adattarsi alla natura ad alta velocità di questo tracciato cittadino.

Qualche goccia di pioggia prima dell’inizio delle FP2 non ha avuto effetti significativi sulle condizioni dell’asfalto e l’intero gruppo è sceso in pista con le Medium, ad eccezione di Gabriel Bortoleto (Sauber), che ha utilizzato inizialmente le C3 prima di passare alle C4 come gli altri. Liam Lawson (Racing Bulls) è stato il primo a tentare una simulazione di qualifica con le Soft, seguito dal resto del gruppo a metà sessione.

A 20 minuti dalla fine sono state esposte le bandiere rosse per un tombino che si sarebbe allentato prima della curva 17. La sessione è ripresa con sei minuti rimanenti, ma a due minuti dal termine le bandiere rosse sono tornate per lo stesso motivo e la pista non è più stata riaperta. La classifica dei tempi non è dunque una fotografia totalmente affidabile oggi, visto che alcuni piloti non sono riusciti a completare la simulazione di qualifica. L’interruzione ha inoltre reso la sessione difficile da interpretare, perché i piloti non sono riusciti a effettuare long run utili per raccogliere dati in vista della gara. Il fatto che la pista sia sempre molto sporca all’inizio del weekend comporta un’evoluzione molto marcata e i tempi continueranno a scendere rapidamente domani, pioggia permettendo.

 “Come prevedibile, fin dalla prima sessione di prove libere si è notato chiaramente l’effetto dell’evoluzione della pista sul circuito di Las Vegas – l’analisi di Mario Isola, direttore motorsport Pirelli Il tracciato, chiuso al traffico cittadino solo poche ore prima dell’ingresso delle monoposto, si presentava inizialmente molto sporco e ha iniziato a gommarsi progressivamente con il passare dei giri, come dimostrano i tempi registrati tra l’inizio e la fine delle sessioni. I tempi si sono abbassati anche rispetto alle stesse prove dello scorso anno: Lando Norris ha migliorato di poco più di due decimi il miglior crono di Hamilton nelle FP2 del 2024 e si è già avvicinato alla precedente pole position. Le basse temperature dell’asfalto hanno causato nelle FP1 del graining sulle mescole Medium e Soft, seppur inferiore all’anno scorso, che non ha però inciso sull’usura. L’asse maggiormente coinvolto è stato quello anteriore, il più soggetto al raffreddamento lungo il rettilineo principale del tracciato e origine del sottosterzo di cui le vetture possono soffrire su questa pista. La differenza d’aspetto finale tra le differenti mescole è stata in larga parte influenzata dai diversi programmi adottati dalle squadre. Le Medium, impiegate per più giri con alti carichi di carburante, hanno mostrato segni maggiori di graining rispetto alle Soft, utilizzate però quasi esclusivamente per le simulazioni di qualifica”. 

A detta di Isola, “il miglioramento della pista e i bassi carichi di carburante utilizzati nelle tornate della seconda sessione di prove libere, prima che venisse interrotta dalla bandiera rossa, hanno contribuito a migliorare decisamente le condizioni dei pneumatici. Le Hard, con tempi non lontani da quelli delle Medium, sembrano dunque le candidate ideali per la gara di domenica, soprattutto se si riuscirà a trovare la chiave per estendere il loro stint e sfruttarle al meglio nelle strategie possibili”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Sequestrati 230 kg di cocaina alla frontiera di Ventimiglia, arrestato camionista / Video

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IMPERIA (ITALPRESS) – Presso i valichi di frontiera non si ferma l’attività della Polizia di Stato, che in questi giorni ha intensificato i controlli con l’aumento del numero di pattuglie ai valichi con la Francia anche con l’impiego della squadra mista italo francese. Durante un’attività di controllo al valico autostradale di Ventimiglia, finalizzata alla prevenzione e repressione dell’immigrazione clandestina e dei reati frontalieri in generale, i poliziotti del settore di Polizia di Frontiera di Ventimiglia, hanno proceduto all’arresto di un cittadino slovacco e al sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, per un totale di circa 230 chilogrammi di cocaina.

L’uomo, intercettato alla guida di un autoarticolato proveniente dalla Francia, alla vista delle pattuglie poste oltre la barriera autostradale adottava una condotta di guida incerta e insicura, insospettendo gli agenti, che gli hanno intimato l’alt e l’hanno fatto accostare. Invitato a scendere dal mezzo e a esibire la documentazione concernente il veicolo e il carico, il conducente mostrava un atteggiamento estremamente nervoso, inducendo così gli operatori a sospettare che all’interno del camion potesse essere trasportato qualcosa di illecito.

I sospetti sono aumentati quando, nel tentativo di distogliere l’attenzione, si è recato spontaneamente sul retro del rimorchio per mostrare la bolla di accompagnamento e il sigillo integro sul portellone. Tale comportamento ha spinto gli agenti a procedere a controllo della motrice per verificare l’eventuale presenza di clandestini.

La verifica ha permesso di trovare un ingente quantitativo di sostanza stupefacente: 200 panetti di cocaina, dal peso complessivo di circa 230 chili, contenuti in sette borsoni sportivi e alcune buste di tela, collocati sul lettino superiore della cabina e in alcuni vani della stessa. L’ingente quantità di droga sequestrata, se immessa sul mercato e considerato che si tratta di cocaina pura, avrebbe potuto valere fino a 50 milioni di euro circa, secondo una stima degli investigatori. Il veicolo e la sostanza sono stati sequestrati.

Il cittadino slovacco è stato accompagnato presso gli uffici del settore frontiera di Ventimiglia, identificato e arrestato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E’ stato, quindi, accompagnato alla casa circondariale di Sanremo.

IL VIDEO

– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
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F1, GP Las Vegas: Norris è il più veloce nelle libere, bene Leclerc

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LAS VEGAS (USA) (ITALPRESS) – Lando Norris si prende la scena nel venerdì delle libere del Gran Premio di Las Vegas, ventiduesimo appuntamento del Mondiale di F1. Il pilota della McLaren fa segnare il miglior tempo di giornata nella seconda sessione in 1’33″602, sessione non ancora indicativa di quello che potrebbe essere l’andamento del weekend a causa di problemi di sicurezza legati a un tombino (come nel 2023), che ha portato a due bandiere rosse e alla chiusura anticipata della sessione stessa.

Ad ogni modo, Norris ha chiuso davanti ad Andrea Kimi Antonelli su Mercedes (+0″029), terzo Charles Leclerc a 0″161. Il monegasco della Ferrari era stato il più veloce nella sessione mattutina fermando il cronometro a 1’34″802, precedendo Alexander Albon (Williams) di 0″166 e Yuki Tsunoda (Red Bull) di 0″269.

Nel pomeriggio, però, ha dovuto anche fare i conti con un sospetto problema al cambio, fermandosi in pista a pochi minuti dal termine della sessione. In difficoltà Lewis Hamilton con l’altra Rossa: undicesimo nelle FP1, decimo nelle FP2 alle spalle di Max Verstappen. Venerdì complicato anche per Oscar Piastri, che nella prima sessione strappa solo l’ottavo crono mentre qualche ora più tardi conclude quattordicesimo.

RISULTATI E TEMPI PRIMA SESSIONE DI LIBERE

1. Charles Leclerc (Mon) Ferrari 1’34″802
2. Alexander Albon (Tha) Williams 1’34″968
3. Yuki Tsunoda (Jpn) Red Bull 1’35″071
4. Max Verstappen (Ned) Red Bull 1’35″109
5. Carlos Sainz (Esp) Williams 1’35″179
6. Lando Norris (Gbr) McLaren 1’35″258
7. Isack Hadjar (Fra) Racing Bulls 1’35″299
8. Oscar Piastri (Aus) McLaren 1’35″450
9. George Russell (Gbr) Mercedes 1’35″534
10. Andrea Kimi Antonelli (Ita) Mercedes 1’35″538

RISULTATI E TEMPI SECONDA SESSIONE DI LIBERE

1. Lando Norris (Gbr) McLaren 1’33″602
2. Andrea Kimi Antonelli (Ita) Mercedes 1’33″631
3. Charles Leclerc (Mon) Ferrari 1’33″763
4. Nico Hulkenberg (Ger) Kick Sauber 1’33″879
5. Isack Hadjar (Fra) Racing Bulls 1’33″893
6. Liam Lawson (Nzl) Racing Bulls 1’33″901
7. George Russell (Gbr) Mercedes 1’34″037
8. Alexander Albon (Tha) Williams 1’34″067
9. Max Verstappen (Ned) Red Bull 1’34″105
10. Lewis Hamilton (Gbr) Ferrari 1’34″127

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).