domenica, Dicembre 28, 2025
Home Blog Pagina 809

Victoria Karam: cittadina del mondo e italiana (era ora), vicentina d’adozione e un futuro radioso

(Articolo di Federica Zanini su Victoria Karam da VicenzaPiù n. 300sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Un impegno: conservare il sorriso “incazzato” ma sincero di oggi anche quando sarà protagonista, non solo su queste pagine che raccontano la ventinovenne fondatrice di @Volti.italiani.storie

Chissà se, al momento di andare in stampa, le collettive danze della pioggia avranno sortito qualche effetto… quando però ho in agenda questa intervista si boccheggia ancora. Eppure, lei, la protagonista di questo mese, arriva all’appuntamento impeccabile, bella carica, fresca.
E in effetti quella che porta a Vicenza, in giro per l’Italia e anche a Bruxelles è decisamente una ventata fresca e sorridente.
Vicentina d’adozione, nata in Italia da genitori brasiliani ma riconosciuta italiana solo a 22 anni, oggi fa la pendolare tra la sua città e Bruxelles, dove è assistente europarlamentare. Abbiamo incontrato la giovane e “incazzata”, ma con stile, attivista per la revisione della legge sulla cittadinanza, fondatrice della pagina Instagram @Volti.italiani.storie e già con tante altre qualifiche che ne fanno presagire un futuro da protagonista.

Victoria Karam, dello staff elettorale, e Giacomo Possamai festeggiano l'elezione in piazza dei signori (foto di Giovanni Coviello)
Victoria Karam, dello staff elettorale, e Giacomo Possamai festeggiano l’elezione in piazza dei signori (foto di Giovanni Coviello)

Victoria Karam, assistente prima di Alessandra Moretti e ora di Annalisa Corrado all’Europarlamento, è giovane (29 anni) ma ha già molto da raccontare, soprattutto a partire dalla propria esperienza personale. Come sempre, i nostri ritratti non possono prescindere dal curriculum, ma nel caso di Victoria più che mai sono biografia e vissuto a interessarci e ad averci attratti è in particolare la grinta garbata ma inscalfibile con cui è scesa in campo per difendere il diritto alla cittadinanza (in particolare a un iter burocratico più rapido e snello) per chi è nato in Italia da genitori stranieri.
Elegante, mai fuori dalle righe, amabile ma determinata, è un’attivista di quelle che non hanno bisogno di striscioni e megafoni, slogan urlati, parate a rischio di infiltrazioni facinorose, uscite sguaiate a effetto.
Nulla di tutto questo le appartiene: lei non ha scelto di provocare, ma di insinuare… un nuovo punto di vista nonché il dubbio nelle teste di chi oggi è artefice (o anche solo complice) della non-cultura che, ahinoi, ancora distingue il nostro Paese rispetto ad argomenti di estrema attualità e importanza. Ecco perché noi l’abbiamo avvicinata non solo come giovane protagonista della scena (anche) vicentina, ma soprattutto come fondatrice di Volti Italiani.

Papà e mamma, giovanissimi, della piccola Victoria a Reus, in Spagna, dove giocava il padre
Papà e mamma, giovanissimi, della piccola Victoria a Reus, in Spagna, dove giocava il padre

Ma andiamo a conoscerla. Victoria, qui sedute nel salotto buono di Vicenza, circondate da parlate straniere ma soprattutto da cadenze e terminologie dialettali, la più italiana di tutti sembreresti proprio tu. Perché questo dovrebbe, ancora, stupirci?

Perché io, complice anche il mio cognome “esotico” Karam, rappresento esattamente quel caso tipo che in Italia di solito suscita curiosità (ndr: magari anche allarme?) nel pubblico pensare e non suscita un bel niente in termini di risposte nelle pubbliche istituzioni.
Sono nata in Italia, ho studiato e poi lavorato in Italia ma sono stata riconosciuta italiana dalla legge soltanto a 22 anni. Si, perché per fare richiesta devi aspettare di aver compiuto 18 anni, ma devi farlo entro 365 giorni e io non lo sapevo… Così è slittata di un anno una procedura che poi ne ha richiesti altri 3 per andare a buon fine.

Il giorno della laurea in scienze politiche e relazioni internazionali
Il giorno della laurea in scienze politiche e relazioni internazionali

Spiegaci meglio, perché l’immaginario collettivo a volte è deviato, nel meno peggiore dei casi ignorante, e lo scenario è confuso tra immigrazione clandestina e richiesta di cittadinanza.

I miei genitori sono entrambi brasiliani, di San Paolo. Mio padre, Alan Feres Karam, in quanto hockeista su pista, a 16 anni, nel 1990, viene ingaggiato dal Thiene e si trasferisce.
Le parentesi italiane di una carriera intensa in giro per il mondo lo portano in lungo e in largo per lo Stivale, fino a Salerno, dove lo raggiunge mamma, Ana Lucia Alarcon, e dove, nel 1996, nasco io (ndr: un bel mix di sangue brasiliano e “sentiment” campano nel DNA che, quindi, ne spiega il grande sorriso). Quando ho 6 anni e papà è con il Bassano 54, i miei si separano e io resto con mamma. Nel 2006 ci trasferiamo dalla città del Grappa a Vicenza, dove io frequento sia medie che liceo, prima di iscrivermi a Scienze Politiche all’Alma Mater di Bologna, l’Università più antica del mondo.
Mi laureo nell’atmosfera surreale del periodo Covid e decido di trasferirmi per un anno a Berlino, per poi rientrare a Vicenza e cominciare a lavorare qui (ndr: ha tra l’altro collaborato attivamente e appassionatamente, come in ogni cosa che fa, alla campagna elettorale per Giacomo Possamai sindaco, con cui la ritrae una foto scattata dal nostro direttore durante i festeggiamenti con gli amici in piazza dei Signori dopo la sua elezione). Un perfetto percorso italiano, da italiana no? Peccato che per la legge io lo sia soltanto da quando ho compiuto 22 anni!

Chissà quante persone si sono trovate o si trovano nella tua stessa situazione…

Una volta gli immigrati eravamo noi e ora il popol(in)o distratto ed esasperato da ben altri flussi migratori, irregolari, male o per nulla gestiti, sembra aver dimenticato sia la nostra stessa storia, sia la responsabilità morale di approfondire e distinguere.

Victoria con la mamma
Victoria con la mamma

È stata proprio la consapevolezza dell’esistenza di una realtà diffusa, e ignorata, insieme all’avvicinarsi di un appuntamento importante come il referendum dell’8 e 9 giugno scorsi, a stimolarmi a scendere in campo. È così che lo scorso aprile è nata @Volti.italiani. storie, la mia pagina Instagram che raccoglie le testimonianze di italiani e italiane con background migratorio e ne mostra appunto volti e risvolti. Un modo per dare loro voce, per combattere le fake news, per scollegare il tema cittadinanza ai figli di stranieri dal tema dell’immigrazione clandestina e soprattutto per fare rete. E anche un modo per tradurre positivamente l’incazzatura che ho dentro. In un’Italia che ha il peggior tasso di natalità nel mondo dopo il Brasile e i cui giovani fuggono sempre più all’estero, l’iter attuale non è solo ingiusto, ma stupido.
Le testimonianze raccolte, già una quarantina ma in continuo aumento, raccontano non solo il disagio morale di sentirsi italiani e non esserlo davanti alla legge, ma anche i tanti, inaccettabili limiti a condurre una vita normale: dall’impossibilità di votare alla carta d’identità che non è valida per l’espatrio, dal veto a partecipare a concorsi pubblici alla difficoltà nell’ottenere un contratto di lavoro o di affitto e così via…
Sebbene con i ritmi del Parlamento Europeo mi ci debba dedicare nel poco tempo libero, quella di Volti Italiani è un’esperienza bellissima, carica di varia umanità a conferma di un’unica verità: la legge sulla cittadinanza italiana, ferma dal 1992, così com’è non è più accettabile. Per questo creo eventi di sensibilizzazione in giro per l’Italia.

A proposito di referendum, tasto dolente, sappiamo tutti come è andata. Tu come l’hai vissuto?

Ho puntato tanto sulla consultazione di inizio giugno perché era un’occasione unica, ma non mi sono mai illusa che potesse andare diversamente. Il problema oggi, ancor prima di quello della non-cultura contro cui stiamo combattendo, è la piaga dell’astensionismo e mantenere il quorum al 50% è sicuramente anacronistico. Detto questo, è inutile girarci
intorno, l’affluenza al 30% è stata una sconfitta come anche una percentuale consistente di votanti per il “no” a questo che considero un diritto, ma personalmente dagli insuccessi prendo nuovi stimoli a fare di più e a fare meglio. Senza contare che, comunque, il referendum e tutto il rumore attorno a esso hanno smosso, se non le coscienze, almeno le acque: oggi abbiamo molti più attivisti e quasi 10 milioni di italiani che hanno votato SI. È proprio adesso il momento di mettercela tutta.

L'assistente europarlamentare al lavoro
L’assistente europarlamentare al lavoro

Avanti tutta, quindi. Ma ti sembra che dei progressi siano davvero possibili?

La strada è ancora lunga, ma di recente qualcosina si è mosso. Antonio Tajani – vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia – ha dichiarato pubblicamente che il suo partito è pronto a presentare una proposta di ius scholae, che prevede la cittadinanza per chi ha completato almeno dieci anni di studi in Italia con profitto, e a discuterla con tutti. Stiamo a vedere, la politica estiva è sempre a rischio evaporazione… (ndr: e non a caso, poco dopo questa intervista, Pier Silvio Berlusconi è entrato a gamba tesa sul leader del partito del padre). Sta di fatto che sono circa 900.000 gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le nostre scuole, circa il 12% del totale degli alunni. Bambini e ragazzi che sono cresciuti tra gli stessi banchi dei coetanei con genitori italiani, tra compagni e compagne con cui hanno condiviso tutto. Ma non sono cittadini. Non ancora. E soprattutto, chissà quando lo saranno… La cittadinanza non è un premio né una concessione. È un riconoscimento. Un atto civile, e civico, che dà voce a una realtà già esistente. Non riguarda l’immigrazione irregolare, non ha nulla a che fare con la retorica dell’emergenza. Riguarda ragazze e ragazzi che vivono, parlano, pensano e sognano in italiano.

Tu di lingue ne parli addirittura cinque, vivi nel cuore istituzionale dell’Unione Europea, fai la spola tra Bruxelles e Strasburgo e hai girato il mondo. Che rapporto hai con Vicenza e soprattutto che cosa ne pensi di quel certo provincialismo di cui ancora troppo spesso viene tacciata?

In realtà trovo personalmente che oggi la scuota un bel fermento. Credo che a livello internazionale abbia tutto il potenziale per essere sempre più attrattiva.
Proprio perché sono andata parecchio in giro, riesco a vederne la bellezza, la storia, la cultura. In ogni caso, Vicenza è la città che mi ha accolta, che mi ha cresciuta.
Quando ci torno, il più spesso possibile perché tutti i miei affetti sono qui, mi sento a casa. Anche a livello di dimensione, la trovo perfetta: ti offre tutti i vantaggi di una città non troppo piccola, senza i disagi delle grandi metropoli. Il lavoro mi ha portata all’estero, ma mi sento molto legata (e collegata) a Vicenza.

Non abbiamo parlato con Victoria, tutta immersa nel suo impegno civile dopo un’esperienza giovanile non tutta rose e fiori, dei suoi progetti più strettamente personali, ma a 29 anni una ragazza che ama la città in cui vive può legittimamente aspettarsi di trovarvi, oltre a tutti gli affetti attuali, anche quelli futuri. Magari con gli umani e, perciò, emozionanti alti e bassi ma rimanendo sinceramente sorridente anche se pronta a incazzarsi. È il nostro migliore augurio a questa “italiana dentro”.

Conte “Meloni lasci perdere i selfie e difenda i connazionali impegnati nella missione Flotilla”

0

ROMA (ITALPRESS) – “‘Saranno trattati come terroristi’. Sarebbe questo il piano di Israele contro gli attivisti salpati anche dai porti italiani con le barche della Global Sumud Flotilla per portare aiuti, sostegno, rompere l’assedio e l’ignavia sul genocidio e la carestia dei palestinesi a Gaza. Siamo oltre l’assurdo: un criminale come Netanyahu agisce impunito dopo aver trucidato oltre 60mila palestinesi, di cui 20mila bambini; chi porta aiuti umanitari con una grande spinta popolare anche dall’Italia rischia di essere trattato come un terrorista e vessato. Meloni intende lasciare da parte i selfie col cappellino per schierarsi dalla parte di chi sceglie di impegnarsi per fermare questo orrore o lascia fare, come sempre, il suo amico Netanyahu? Dirà e farà qualcosa a difesa dei suoi connazionali impegnati in questa operazione e dei tanti cittadini che l’hanno sostenuta? A quando le sanzioni e l’embargo sulle armi? La premier ha perso le parole e il patriottismo”. Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sui social.

“Oltre al sostegno economico dato alle realtà italiane impegnate a portare aiuti al popolo palestinese, il M5S terrà altissima l’attenzione e si farà sentire in tutte le Istituzioni contro l’ignavia di chi ci governa. Il silenzio e l’immobilismo sono degli ignavi e dei complici”, conclude.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Vlahovic-gol, giustizia è fatta

0

Stavolta comincio così: Genoa-Juventus 0-1, gol di Vlahovic al 73′. Cronaca: “Colpo di testa potentissimo su un calcio d’angolo battuto da Kostic, Vlahovic gli va incontro, riesce a liberarsi della marcatura di Ostigard e segna. Due partite, due gol di Dusan, sei punti”. Giustizia è fatta. Di testa. Mi spiego. Quando il serbo andò in crisi con Allegri, dal mondo Juve mi fecero sapere che – purtroppo – Dusan non aveva i piedi da gol. Come se una quarantina di gol in bianconero (e altrettanti per la Fiorentina, motivo per cui fu acquistato) li avesse segnati con le mani. La maledizione lo ha perseguitato fino al punto di finire sul mercato con la taccia di incapace troppo costoso che ne impediva addirittura la vendita. E per fortuna John Elkann aveva rinnovato la fiducia al croato Igor Tudor il quale – con un rigurgito di jugoslavismo – ha deciso di tenerselo. E di farlo giocare. Con giudizio, naturalmente, perchè a Torino c’è ancora chi pensa che Dusan sia senza piedi. In Juve-Parma è entrato all’80’ al posto di David e ha segnato all’84’; a Genova è entrato al posto di David al 62′ e ha segnato al 73′.
Ricordo con rabbia così come ieri – con identico trasporto – ho ricordato le ingiustizie subite da Orsolini, lui, ancora lui, a tener su il Bologna in difficoltà con il Como segnando uno dei suoi magici gol. Adesso lo chiamano Orso e ballano con lui. Al tempo di Pippo Inzaghi in panchina non giocava, anche lui un senzapiedi, un senzatesta, un senzaniente. Ora non è un campione, meglio: è semplicemente Orsolini. E torna in Nazionale.
Scusate, c’è anche il campionato degli altri. Del Napoli che risolve il problema Cagliari al 95′ con Andrè-Frank Zambo Anguissa – lo dico per esteso perchè è con tocchi magici come il suo che si vincono gli scudetti – dimostrando che Conte ha insegnato alla sua gente di non mollare. Mai. Spesso è la differenza fra i Campioni e i Normali, fra i nati per vincere e i nati per partecipare. Mentre gli incompetenti chiedono gol a raffica. Diceva Frossi: “Abbiamo vinto una partita 4-0, meglio vincerne 4 a 1-0”.
Il campionato dell’Inter, partita con un solenne 5-0 al Toro, s’è incredibilmente complicato con l’Udinese: perchè a mio avviso non ha giocato male, ha anche subìto un rigore dubbio e l’annullamento/Var di un bellissimo gol di Dimarco. Sono piuttosto sicuro di aver visto un’Udinese bellissima, gran movimento, copertura efficace che dà fiducia a un attacco nobile e inarrestabile, capace di segnare anche dopo i due gol realizzati con Davis al 28′, pronto a farsi suggeritore di un gol bellissimo di Arthur Atta al 39′. Il ragazzo francese prelevato dal Metz ha 22 anni, è un centrocampista d’assalto dotato di classe che contava di passare all’Inter: “Per me è la squadra più forte della Serie A”. Probabile, ma da iersera è lecito dubitare. Mi piace la storia dell’ottimo Costa Runjaic tecnico dei friulani: risulta nato a Vienna, ma è detto tedesco con origini serbe ma lui si professa jugoslavo. Suggerisco di fargli indossare la maglia dell’Udinese con la scritta “Io sono Friuli Venezia Giulia”.

Financial Times, sospette interferenze russe al GPS dell’aereo di von der Leyen. Mosca nega il coinvolgimento

0

ROMA (ITALPRESS) – Domenica pomeriggio un presunto attacco di interferenza russa contro Ursula von der Leyen ha disattivato i servizi di navigazione GPS in un aeroporto bulgaro e ha costretto l’aereo del presidente della Commissione europea ad atterrare utilizzando mappe cartacee. E’ quanto riporta il Financial Times, precisando che un aereo che trasportava von der Leyen a Plovdiv domenica pomeriggio è stato privato dei sistemi di navigazione elettronica durante l’avvicinamento all’aeroporto della città, in quella che tre funzionari informati sull’incidente hanno definito un’operazione di interferenza russa.

“Il GPS dell’intera area aeroportuale si è spento”, ha detto uno dei funzionari. Dopo aver sorvolato l’aeroporto per un’ora, il pilota dell’aereo ha deciso di atterrare manualmente utilizzando mappe analogiche, hanno aggiunto. “Si è trattato di un’innegabile interferenza”. “L’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo ha confermato l’incidente” in una dichiarazione al Financial Times.

PORTAVOCE DEL CREMLINO NEGA IL COINVOLGIMENTO DELLA RUSSIA

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato il coinvolgimento della Russia nel guasto dei sistemi di navigazione GPS dell’aereo che trasportava la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il suo viaggio in Bulgaria. “Le vostre informazioni sono errate”, ha dichiarato Peskov al Financial Times. Il quotidiano britannico è stato il primo a riportare la notizia di un presunto attacco di interferenza russa.

IL CAPO DELLA DIFESA DI GERMANIA “INTERFERENZE A GPS MIO AEREO PER DUE VOLTE”

Negli ultimi mesi, anche l’aereo su cui viaggiava il capo delle forze armate della Germania, Carsten Breuer, è stato preso di mira due volte da attacchi russi di disturbo GPS, mentre sorvolava la regione del Mar Baltico. Lo ha rivelato il generale durante una conferenza stampa a Berlino, sottolineando di non avere ancora dettagli sull’ultimo incidente di disturbo del segnale GPS che avrebbe preso di mira l’aereo su cui viaggiava la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Ho vissuto personalmente questa esperienza due volte”, ha detto ai giornalisti. “Il primo incidente è avvenuto mentre il mio aereo sorvolava il Mar Baltico, mentre viaggiavo verso nord. Il secondo incidente è avvenuto durante una visita a un’esercitazione militare in Lituania”, ha detto.

PICIERNO “RAFFORZARE LA DIFESA COMUNE EUROPEA”

“L’interferenza russa che avrebbe disattivato i sistemi Gps durante il volo verso la Bulgaria della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rappresenta un fatto molto grave. È l’ennesimo episodio di guerra ibrida, che purtroppo in questi anni in pochi hanno avuto il coraggio di denunciare e che troppo spesso è stato sottovalutato o ignorato. Si tratta di una strategia di sabotaggio che mette nel mirino l’Europa e le sue Istituzioni. Non possiamo abituarci a minacce e provocazioni. Al contrario, questi attacchi rendono imperativa la nostra determinazione a potenziare le capacità di difesa comune e a sostenere con fermezza l’Ucraina”. Lo afferma la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Financial Times, sospette interferenze russe al GPS dell’aereo di von der Leyen

0

ROMA (ITALPRESS) – Domenica pomeriggio un presunto attacco di interferenza russa contro Ursula von der Leyen ha disattivato i servizi di navigazione GPS in un aeroporto bulgaro e ha costretto l’aereo del presidente della Commissione europea ad atterrare utilizzando mappe cartacee. E’ quanto riporta il Financial Times, precisando che un aereo che trasportava von der Leyen a Plovdiv domenica pomeriggio è stato privato dei sistemi di navigazione elettronica durante l’avvicinamento all’aeroporto della città, in quella che tre funzionari informati sull’incidente hanno definito un’operazione di interferenza russa.

“Il GPS dell’intera area aeroportuale si è spento”, ha detto uno dei funzionari. Dopo aver sorvolato l’aeroporto per un’ora, il pilota dell’aereo ha deciso di atterrare manualmente utilizzando mappe analogiche, hanno aggiunto. “Si è trattato di un’innegabile interferenza”. “L’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo ha confermato l’incidente” in una dichiarazione al Financial Times.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Malta, primi 20 vigili del fuoco rientrano dopo due settimane a combattere incendi in Portogallo

0

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS) – Un gruppo di 20 vigili del fuoco della Protezione Civile maltese è rientrato domenica sera dopo due settimane trascorse in Portogallo a combattere vasti incendi boschivi alimentati da siccità e ondate di calore. Gli ufficiali hanno descritto i roghi come tra i più estesi che il Portogallo abbia visto negli ultimi anni, con fiamme che minacciavano i villaggi e costringevano a delicate operazioni di protezione.

L’Assistente al Soccorso Michele Sarlo ha dichiarato che la missione ha fornito un’importante formazione sulle tecniche di contrasto agli incendi boschivi. È stata un’esperienza molto importante. Abbiamo imparato molto e contribuito a proteggere le comunità”, ha detto all’arrivo all’aeroporto internazionale di Malta. Il Capo Stazione Alexander Vassallo ha definito il lavoro “molto intenso”, ricordando turni di oltre tre giorni con pochissimo riposo. “L’accoglienza che abbiamo ricevuto dimostra che siamo mancati”, ha affermato, incoraggiando nel contempo la nuova squadra maltese in partenza per il Portogallo a “prendersi cura l’uno dell’altro”.

Poche ore prima dell’atterraggio della squadra rientrata, altri 20 vigili del fuoco maltesi erano partiti per il Portogallo per continuare a supportare i colleghi portoghesi nelle prossime due settimane, mentre gli incendi restano ancora attivi. Il Direttore Generale del Dipartimento della Protezione Civile, Peter Paul Coleiro, che ha accolto i vigili al rientro, ha sottolineato che la partecipazione di Malta rientra nel meccanismo di solidarietà dell’Unione Europea. “Oggi la nostra Protezione Civile è abbastanza forte da poter aiutare altri Paesi in difficoltà”, ha dichiarato. Per la squadra rientrata, la missione è ormai alle spalle. “Le nostre famiglie sono tutte qui. Ora ci prenderemo un po’ di riposo prima di tornare alle nostre normali attività”, ha concluso Sarlo.

Foto: Ministero dell’Interno

(ITALPRESS).

Ucraina, un arresto per l’omicidio di Parubiy. Kiev segue la traccia russa

0

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato arrestato un sospettato per la sparatoria che ha colpito a morte sabato scorso il politico ucraino Andriy Parubiy. Il parlamentare 54enne è stato ucciso sabato da un aggressore che si spacciava per un corriere nella città occidentale di Leopoli, scatenando una caccia all’uomo. A darne notizia su ‘X’ è stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky e, adesso, la polizia ucraina sospetta il possibile coinvolgimento nell’omicidio della Russia.

A dichiararlo sui social è stato il capo della polizia ucraina Ivan Vyhivskyi: “Il lavoro 24 ore su 24 della polizia della regione di Leopoli e dell’ufficio centrale della Polizia Nazionale ha dato i suoi frutti – ha scritto Vyhivskyi -. L’audace assassino è stato arrestato e sono state raccolte le prove necessarie. Sappiamo che questo crimine non è casuale. C’è una traccia russa in esso. Tutti saranno ritenuti responsabili davanti alla legge”.

Il sospettato per l’omicidio di Parubiy è stato fermato ieri sera e a darne notizia sono stati il ministro degli Interni ucraino Ihor Klymenko e il Capo dei Servizi di Sicurezza ucraini Vasyl Maliuk: “Le necessarie indagini sono in corso – ha scritto Zelensky -. Ho dato disposizione affinché le informazioni disponibili siano rese pubbliche. Ringrazio le nostre forze dell’ordine per il loro lavoro tempestivo e coordinato. Tutte le circostanze di questo orrendo omicidio devono essere chiarite”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Focus Salute – Osso sano, fattori amici e nemici

0

MILANO (ITALPRESS) – Le nostre ossa sono biologicamente molto dinamiche e vivaci. Il tessuto osseo che le costituisce va incontro a costruzione attiva durante il giorno, nelle ore di luce, e di manutenzione-demolizione nelle ore notturne, con un picco di costruzione nell’infanzia e adolescenza e di demolizione dopo la menopausa. Nel novantanovesimo numero di Focus Salute, format tv dell’Italpress, la professoressa Alessandra Graziottin, ginecologa e oncologa, analizza le caratteristiche delle ossa sane, i tre ormoni che ne regolano il metabolismo, il ruolo del calcio e dei principali  componenti del tessuto osseo e il valore dell’attività fisica nel mantenere un bilancio del calcio positivo per ossa più sane per tutta la vita.

sat/gsl