mercoledì, Dicembre 3, 2025
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Trump oltre ogni limite, tra minacce e insulti

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di Stefano Vaccara

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – È stata la settimana in cui Donald Trump ha cercato disperatamente di coprire uno scandalo con un altro, ma questa volta la strategia gli è sfuggita di mano. Nel giro di pochi giorni, il presidente è passato dall’umiliazione sugli Epstein Files agli insulti ai giornalisti, fino alle minacce di morte contro parlamentari eletti. Ed è sempre più chiaro che non è un piano: è panico.

La crisi comincia quando Trump fa un’improvvisa capriola e chiede lui stesso al Congresso di pubblicare gli Epstein Files. Lo fa per evitare l’onta di una sconfitta bipartisan ormai certa. Ma l’umiliazione arriva comunque: la Camera approva a valanga, dopo poche ore il Senato passa la risoluzione per consenso. Trump quindi firma l’Epstein Files Transparency Act, la legge che obbliga il Dipartimento di Giustizia a rendere pubblici entro 30 giorni tutti i materiali non classificati legati al caso Epstein.

Una firma celebrata da Trump su Truth Social senza una parola sulle vittime, ma con nuovi attacchi ai democratici citati nei file. Ma la trasparenza promessa rischia di trasformarsi in un’illusione: la procuratrice generale Pam Bondi potrà oscurare nomi sensibili o trattenere intere sezioni se considerate parte di indagini in corso – comprese le nuove inchieste da lei stessa aperte su Clinton e altri democratici.

È in questo clima che arriva lo scontro nell’Oval Office. Davanti al principe saudita Mohammed bin Salman, Mary Bruce di ABC News osa chiedere del caso Khashoggi e dei rapporti finanziari della famiglia Trump con l’Arabia Saudita. Poi sempre Bruce chiede degli Epstein files. Il presidente esplode, la interrompe, la definisce “una pessima reporter”, e poi spara: “Bisognerebbe togliere la licenza ad ABC”.

Un presidente che minaccia una tv nazionale per una domanda su un omicidio politico: un gesto da repubblica delle banane. Un attacco al Primo Emendamento, in cui si aggiunge un’altra scena: la settimana scorsa, alla giornalista Catherine Lucey di Bloomberg, Trump aveva urlato “Quiet, piggy!” (zitta, porcellina) e giovedì la portavoce Karoline Leavitt prova incredibilmente a giustificare Trump dicendo che il presidente era solo stato “franco” e “onesto”. Ma il punto di rottura arriva quando nella notte di mercoledì il presidente pubblica su Truth Social: “Comportamento sedizioso, punibile con la morte!”. E rilancia un post con scritto: “Impiccateli, George Washington lo farebbe!”.

Il “crimine”? Un video virale postato da politici democratici che ricorda ai militari l’obbligo – previsto dalla legge – di rifiutare ordini illegali. Nessun riferimento a Trump, solo un principio costituzionale base. Ma il presidente lo trasforma in tradimento da parte dei sei parlamentari democratici, tutti con carriera militare o nell’intelligence. Tra loro la senatrice Elissa Slotkin, ex CIA, che gli risponde a tono su X denunciando la gravità delle minacce.

Il capo dei democratici Chuck Schumer prende la parola in Senato: “Il presidente degli Stati Uniti sta chiedendo l’esecuzione di funzionari eletti. È una minaccia mortale”. Poi i sei parlamentari rispondono con una dichiarazione congiunta sottolineando che il presidente ritiene ora “punibile con la morte” la semplice riaffermazione della legge.

La Casa Bianca balbetta: la portavoce Leavitt dice “no” quando le chiedono se Trump intendesse davvero l’esecuzione, ma i messaggi restano lì, firmati “President DJT”. E mentre i repubblicani cercano di minimizzare, arriva un segnale politico pesante: un sondaggio dell’autorevole Marist College rivela che se si votasse oggi per il Congresso, i Democratici avrebbero un vantaggio di oltre 14 punti. Uno scarto da tsunami, a dodici mesi dalle elezioni.

Per molti repubblicani, è la conferma che Trump non è più un asset: è un problema. La deputata Marjorie Taylor Greene – una che finora era stata la sua pasionaria – lo ha capito per prima dove tira il vento. Martedì davanti al Congresso, accanto alle vittime di Epstein che chiedono giustizia, pronuncia la frase che ha fatto tremare la base MAGA: “Vi dico io cos’è un traditore: un americano che serve Paesi stranieri e se stesso. Un patriota serve gli Stati Uniti e gli americani”. C’è bisogno di spiegare a chi fosse riferita?

Intanto venerdì alla Casa Bianca arriva un altro test: l’incontro con Zohran Mamdani, sindaco eletto di New York, che ha personalmente chiesto il faccia a faccia. Sul tavolo ci sono sicurezza pubblica, costo della vita, fondi federali e un rapporto già esplosivo dopo mesi di attacchi. Trump lo ha chiamato “il mio piccolo comunista”. Ora dovrà riceverlo nello Studio Ovale. Farà un gesto istituzionale o come sempre userà l’incontro per distogliere l’attenzione dalla sua settimana più tossica?

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Moricca (PagoPa) “Semplifichiamo il rapporto tra i cittadini e la Pa”

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ROMA (ITALPRESS) – “PagoPa è la tech company incaricata dallo Stato di realizzare infrastrutture e soluzioni tecnologiche che semplifichino il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Il digitale è per noi la chiave per costruire una Pubblica amministrazione più trasparente, efficiente e capace di rispondere in tempo reale ai bisogni della società.”, ha spiegato Alessandro Moricca, amministratore unico di PagoPa, in un’intervista alla Italpress.
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Cina: Huawei lancia modalità sedia a rotelle sui wearable in crescita globale

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SHENZHEN (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Il colosso tecnologico cinese Huawei rilascerà questo mese una modalità per sedie a rotelle per le funzionalità sportive e di salute dei suoi dispositivi wearable, integrando soluzioni di accessibilità per gli utenti in sedia a rotelle.

Zhu Ping, presidente dei servizi di marketing e vendite della divisione consumer di Huawei, ha affermato che l’innovazione è stata ispirata dal presidente del Comitato Paralimpico Asiatico, Majid Rashed.

“Dopo una ricerca approfondita, abbiamo sviluppato questa funzione per valutare scientificamente l’attività registrando le spinte, la durata e le calorie, aiutando gli utenti a gestire il proprio esercizio”, ha detto a Xinhua.

Le spedizioni globali di wearable Huawei hanno superato quest’anno i 200 milioni di unità, classificandosi al primo posto a livello mondiale nelle spedizioni del primo semestre e risultando leader in oltre 20 mercati. Gli analisti attribuiscono questo risultato alla resilienza di Huawei e alla sua integrazione locale, con il marchio salito al 39esimo posto nella classifica Kantar BrandZ 2025.

“La crescita deriva dalla fiducia dei consumatori globali”, ha sottolineato Zhu.

L’azienda punta su wearable e app dell’ecosistema, avendo lanciato nuovi smartwatch a Parigi e organizzato eventi in tutto il mondo. Collabora inoltre con oltre 150 istituti di ricerca, mettendo a disposizione finora più di 70 tipologie di dati per studi sulla salute.

Guardando al futuro, Zhu ha affermato che Huawei “camminerà al fianco degli utenti globali” sotto il suo slogan “Now is Yours”.

“La fiducia dei consumatori è il nostro bene più prezioso. Miriamo a creare connessioni autentiche tra le culture”, ha aggiunto.

(ITALPRESS).

Cina: rapporto di think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La Cina ha compiuto risultati storici nella protezione e nella gestione dei fiumi mentre il Paese persegue una strategia fluviale nella nuova era, incentrata sul principio della coesistenza armoniosa tra l’umanità e la natura, secondo un rapporto di un think tank pubblicato venerdì.

Il rapporto, intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”, è stato pubblicato dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche.

Secondo il rapporto, i progressi storici della Cina nella protezione e nella gestione dei fiumi hanno rafforzato in modo significativo il controllo delle inondazioni, l’approvvigionamento idrico, la sicurezza alimentare e la sicurezza ecologica, gettando basi più solide per uno sviluppo economico e sociale di alta qualità.

Seguendo il principio della “priorità alla conservazione dell’acqua”, la Cina ha pienamente implementato l’iniziativa nazionale per il risparmio idrico e applicato vincoli rigorosi sulle risorse idriche, promuovendo una transizione da un uso estensivo e inefficiente dell’acqua verso un modello basato sulla conservazione e l’efficienza, afferma il rapporto.

Con solo il 6% delle risorse idriche dolci del mondo, la Cina sostiene quasi il 20% della popolazione globale e genera oltre il 18% della produzione economica mondiale, secondo il documento. Con l’accelerazione del cambiamento climatico, la sicurezza idrica globale affronta pressioni crescenti e la gestione dei fiumi è diventata una sfida sempre più impegnativa, afferma il rapporto, che invita a una più stretta cooperazione internazionale per affrontare la scarsità d’acqua.

Nel corso degli anni, la Cina ha portato avanti un’ampia cooperazione con le agenzie delle Nazioni Unite nel settore delle risorse idriche, ha condiviso i progressi nella ricerca scientifica sull’acqua a livello globale e ha collaborato con Paesi e regioni di tutto il mondo per affrontare le crescenti sfide idriche, aggiunge il rapporto, sottolineando che il Paese continuerà a intraprendere azioni concrete per promuovere gli obiettivi legati all’acqua dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.

(ITALPRESS).

Cina: lanciato a Lhasa modello linguistico di base tibetano di grandi dimensioni

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LHASA (ITALPRESS/XINHUA) – Il modello linguistico tibetano di grandi dimensioni, SunshineGLM V1.0, il primo modello di base tibetano in Cina con centinaia di miliardi di parametri, è stato lanciato mercoledì a Lhasa, capoluogo della Regione Autonoma cinese sudoccidentale dello Xizang.

Durante l’evento di lancio presso l’Università del Xizang, Nyima Tashi, scienziato capo del team di ricerca e professore dell’università, ha detto che il modello è stato addestrato utilizzando circa 28,8 miliardi di token di dati in lingua tibetana di alta qualità.

Questi dati includono un corpus su larga scala di frasi e testi tibetani, corpora paralleli cinese-tibetano e tibetano-inglese, così come voci da dizionari bilingui cinese-tibetano, coprendo vari campi come cronaca, legge, medicina, filosofia, educazione, cultura, scienza e tecnologia.

Secondo i suoi sviluppatori, SunshineGLM V1.0 può gestire strutture linguistiche complesse e conoscenze multi-dominio. Il modello dimostra una solida comprensione semantica del tibetano, capace di produrre risposte rapide alle richieste, così come contenuti chiari e accurati. Eccelle in varie aree, inclusa la generazione di testo tibetano e la traduzione automatica.

Come modello di base, SunshineGLM V1.0 può essere ampiamente applicato nello sviluppo di modelli specifici di settore, come agricoltura, turismo, educazione, medicina tibetana e assistenza sanitaria in alta quota.

Una volta che il modello sarà registrato presso le autorità di regolamentazione, sarà ufficialmente lanciato per l’uso pubblico, ha detto Nyima Tashi.

(ITALPRESS).

L’Asl di Salerno conquista l’ottava edizione del Lean Healthcare Award 2025

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ROMA (ITALPRESS) – È l’Azienda sanitaria locale di Salerno a vincere l’ottava edizione del Lean Healthcare Award 2025 con un progetto di telemedicina per la gestione dell’ictus. Il premio delle eccellenze sanitarie pubbliche e private italiane è stato ritirato durante una cerimonia al Palazzo Brancaccio di Roma.

Con il progetto “Telestroke: la rete dell’ictus ischemico acuto” l’ASL Salerno è la realtà che quest’anno ha saputo meglio rappresentare lo spirito del Lean Healthcare Award, il cui scopo è promuovere una sanità efficiente a misura di paziente. Questo premio, ormai punto di riferimento per il settore, valorizza l’adozione della metodologia Lean e Value Based, volta a ridurre sprechi e inefficienze, incrementando al contempo il valore offerto al paziente.

Gli argomenti trattati nell’edizione del 2025 (che conta 250 progetti presentati da 93 aziende di 11 regioni) spaziano dall’integrazione ospedale-territorio alla gestione delle urgenze, passando per l’innovazione tecnologica, la sicurezza delle cure e l’introduzione dell’AI in ambito sanitario.

L’ASL Salerno ha sviluppato un modello organizzativo di sanità digitale fondato sull’equità dell’accesso e sulla tempestività dell’intervento, rivoluzionando, con il suo progetto, il percorso del paziente affetto da patologia tempo-dipendente, integrando soluzioni teleradiologiche e processi innovativi che hanno reso più rapida, sicura e coordinata la gestione dei pazienti. Ma sono numerosi i progetti presentati e arrivati da tutta Italia, che vanno dall’ottimizzazione del percorso del paziente alla digitalizzazione dei processi, dai laboratori sociosanitari del futuro all’efficientamento organizzativo della logistica e dei materiali.

Tra i progetti in gara, anche lo sviluppo di una tecnologia indossabile e intelligente per una cura centrata sul paziente e la gestione della complessità nel planner chirurgico attraverso l’Intelligenza Artificiale. Nella serata di gala, che si è svolta al Palazzo Brancaccio di Roma, sono stati premiati anche i vincitori delle categorie principali e dei premi speciali.

Con “Chirurgia in rete” l’ASL 3 di Nuoro si è classificato al primo posto nella categoria Integrazione Sociosanitaria, che prevede Progetti di Integrazione Socio Sanitaria che hanno prodotto risultati o sono in corso di realizzazione. Nello specifico, l’ASL 3 di Nuoro ha riprogettato la rete chirurgica territoriale, migliorando l’organizzazione dei percorsi e l’utilizzo delle risorse.

Primo posto nella sezione Aziende Lean all’Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, grazie allo sviluppo di un modello lean diffuso e pluriennale, che integra la governance e ottimizza la formazione del personale. Vincitore della sezione IA & Digital l’AUSL di Reggio Emilia, con un sistema che introduce l’Intelligenza Artificiale nella pianificazione chirurgica, migliorando l’efficienza, riducendo le liste d’attesa e garantendo equità nell’accesso alle cure. A Roma è l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I a classificarsi al primo posto nella sezione Lean Projects con un modello che riorganizza in modo sostenibile il percorso ambulatoriale del paziente oncoematologico, introducendo pratiche standardizzate e condivise che rafforzano l’allineamento tra i professionisti.

Infine, è l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Rhodense a vincere nella categoria Lean Ideas; un riconoscimento per aver sviluppato un sistema che ottimizza il percorso chirurgico, integrando i medici di medicina generale e utilizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0. “L’ottava edizione della manifestazione si è rivelata un grande successo. L’appuntamento di Roma e i progetti presentati rappresentano oramai un punto di riferimento per le aziende del settore: un modo per vedersi, confrontarsi e capire come e dove migliorare i servizi per i cittadini.

“Il Lean Healthcare Award – commenta Alessandro Bacci, docente di Lean Management all’Università di Siena e responsabile scientifico del premio – nasce proprio con questo spirito: valorizzare le buone pratiche, favorire la condivisione delle esperienze e stimolare una cultura del miglioramento continuo. In un contesto sanitario complesso come quello odierno, è necessario organizzarsi, prepararsi e impegnarsi per garantire una risposta efficace ai problemi di salute, incidendo sui processi organizzativi per assicurare un’offerta sanitaria sempre migliore e accessibile ai cittadini”.

La cerimonia di Roma rappresenta il culmine di un percorso di otto mesi, durante i quali i finalisti hanno lavorato per innovare e migliorare i propri processi, sempre con l’obiettivo di garantire un sistema sanitario più efficace e sostenibile per tutti. La selezione dei progetti vincitori è stata affidata a una giuria di circa oltre 70 direttori generali di aziende sanitarie pubbliche e private, professori universitari e amministratori delegati del settore Healthcare. Il premio Lean Healthcare Award 2025 è promosso da EY-Telos, in collaborazione con Fiaso, Federsanità, Simm e Università di Siena.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Ucraina, Zelensky riceve il piano degli Usa e sente Macron, Starmer e Merz: “Pronti a lavorare, ma la pace sia dignitosa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto formalmente una bozza del piano americano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il piano, in 28 punti, ripresenta proposte che l’Ucraina aveva rispedito al mittente in precedenza. Cioè cessione di territori, riduzione dei soldati, nessuna truppa straniera né armi a lungo raggio.

Ho incontrato i rappresentanti degli Stati Uniti. Una delegazione di alto livello e una conversazione molto seria. La parte americana ha presentato le sue proposte – i punti di un piano per porre fine alla guerra – la sua visione. Fin dai primi giorni di guerra, abbiamo sostenuto una posizione molto semplice: l’Ucraina ha bisogno di pace. Una pace vera, che non sarà infranta da una terza invasione. Una pace dignitosa, con termini che rispettino la nostra indipendenza, la nostra sovranità e la dignità del popolo ucraino. Ed è proprio questo il senso di queste condizioni che dobbiamo garantire. Ho delineato i nostri principi chiave. E abbiamo concordato che i nostri team lavoreranno su queste proposte per garantire che siano tutte autentiche”, ha detto Zelensky.

“Siamo pronti a lavorare in modo chiaro e onesto: l’Ucraina, gli Stati Uniti e i nostri amici e partner in Europa e nel mondo. Rimango inoltre in costante contatto con altri leader, con il presidente della Repubblica francese. Prevedo di parlare con il presidente Trump nei prossimi giorni. Siamo pienamente consapevoli che la forza e il sostegno dell’America possono davvero avvicinare la pace, e non vogliamo perderli. Siamo anche consapevoli che la Russia non ha un reale desiderio di pace, altrimenti non avrebbe iniziato questa guerra. Gli Stati Uniti hanno il potere di garantire che la volontà della Russia di porre fine alla guerra diventi finalmente seria. Continuerò a lavorare per questo al cento per cento: tutto il mio tempo è ora dedicato a questo. L’Ucraina ha bisogno di pace e l’Ucraina farà di tutto per garantire che nessuno al mondo possa dire che siamo noi quelli che presumibilmente stanno minando la diplomazia. Questo è importante”, ha concluso Zelensky. Intanto le pressioni ad andare avanti sono enormi.

“Raggiungere una pace duratura richiederà che entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie”, dice il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Per la Casa Bianca “il piano è in continua evoluzione, ma il presidente lo sostiene. È un buon piano sia per la Russia che per l’Ucraina, e crediamo che dovrebbe essere accettabile per entrambe le parti”.

Da parte sua, la Russia al momento fa spallucce dicendo di non avere ancora ricevuto informazioni sull’intenzione di Zelensky di negoziare il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov, ha infatti fatto sapere che che Mosca non è ancora stata informata. Anche il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Rustem Umerov, ha precisato di non aver espresso alcuna valutazione personale sul piano di pace.

In un messaggio su Telegram, Umerov ha confermato di aver discusso il piano durante la sua recente visita negli Stati Uniti, ma ha ribadito che il suo ruolo era di natura esclusivamente tecnica. Intanto, secondo quantoi rivelato da Aixos, il piano di pace americano includerebbe garanzie di sicurezza per Kiev modellate sull’articolo 5 della Nato, che impegnerebbero gli Stati Uniti e gli alleati europei a considerare un attacco contro l’Ucraina come un attacco all’intera “comunità transatlantica”. Il piano prevederebbe concessioni pesanti per Kiev, ma anche la promessa di garanzie di sicurezza solide da parte di Usa ed Europa.

ZELENSKY SENTE MACRON, STARMER E MERZ

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio congiunto con il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz. Lo ha reso noto lo steso leader ucraino, ringraziando “per il sostegno di principio all’Ucraina e a tutto il nostro popolo. Abbiamo discusso un piano di pace per l’Ucraina e per tutta l’Europa. Apprezziamo gli sforzi degli Stati Uniti, del presidente Trump e della sua squadra per porre fine a questa guerra. Stiamo lavorando a un documento preparato dalla parte americana. Questo dovrebbe essere un piano che garantirà una pace reale e dignitosa. Ci stiamo coordinando strettamente affinché le posizioni di principio siano tenute in considerazione. Abbiamo coordinato i prossimi passi e concordato che le squadre ai livelli appropriati lavoreranno insieme”, ha concluso Zelensky.

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Ucraina, Zelensky riceve il piano di pace degli Usa: “Pronti a lavorare, ma la pace sia dignitosa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto formalmente una bozza del piano americano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il piano, in 28 punti, ripresenta proposte che l’Ucraina aveva rispedito al mittente in precedenza. Cioè cessione di territori, riduzione dei soldati, nessuna truppa straniera né armi a lungo raggio.

Ho incontrato i rappresentanti degli Stati Uniti. Una delegazione di alto livello e una conversazione molto seria. La parte americana ha presentato le sue proposte – i punti di un piano per porre fine alla guerra – la sua visione. Fin dai primi giorni di guerra, abbiamo sostenuto una posizione molto semplice: l’Ucraina ha bisogno di pace. Una pace vera, che non sarà infranta da una terza invasione. Una pace dignitosa, con termini che rispettino la nostra indipendenza, la nostra sovranità e la dignità del popolo ucraino. Ed è proprio questo il senso di queste condizioni che dobbiamo garantire. Ho delineato i nostri principi chiave. E abbiamo concordato che i nostri team lavoreranno su queste proposte per garantire che siano tutte autentiche”, ha detto Zelensky.

“Siamo pronti a lavorare in modo chiaro e onesto: l’Ucraina, gli Stati Uniti e i nostri amici e partner in Europa e nel mondo. Rimango inoltre in costante contatto con altri leader, con il presidente della Repubblica francese. Prevedo di parlare con il presidente Trump nei prossimi giorni. Siamo pienamente consapevoli che la forza e il sostegno dell’America possono davvero avvicinare la pace, e non vogliamo perderli. Siamo anche consapevoli che la Russia non ha un reale desiderio di pace, altrimenti non avrebbe iniziato questa guerra. Gli Stati Uniti hanno il potere di garantire che la volontà della Russia di porre fine alla guerra diventi finalmente seria. Continuerò a lavorare per questo al cento per cento: tutto il mio tempo è ora dedicato a questo. L’Ucraina ha bisogno di pace e l’Ucraina farà di tutto per garantire che nessuno al mondo possa dire che siamo noi quelli che presumibilmente stanno minando la diplomazia. Questo è importante”, ha concluso Zelensky. Intanto le pressioni ad andare avanti sono enormi.

“Raggiungere una pace duratura richiederà che entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie”, dice il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Per la Casa Bianca “il piano è in continua evoluzione, ma il presidente lo sostiene. È un buon piano sia per la Russia che per l’Ucraina, e crediamo che dovrebbe essere accettabile per entrambe le parti”.

Da parte sua, la Russia al momento fa spallucce dicendo di non avere ancora ricevuto informazioni sull’intenzione di Zelensky di negoziare il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov, ha infatti fatto sapere che che Mosca non è ancora stata informata. Anche il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Rustem Umerov, ha precisato di non aver espresso alcuna valutazione personale sul piano di pace.

In un messaggio su Telegram, Umerov ha confermato di aver discusso il piano durante la sua recente visita negli Stati Uniti, ma ha ribadito che il suo ruolo era di natura esclusivamente tecnica. Intanto, secondo quantoi rivelato da Aixos, il piano di pace americano includerebbe garanzie di sicurezza per Kiev modellate sull’articolo 5 della Nato, che impegnerebbero gli Stati Uniti e gli alleati europei a considerare un attacco contro l’Ucraina come un attacco all’intera “comunità transatlantica”. Il piano prevederebbe concessioni pesanti per Kiev, ma anche la promessa di garanzie di sicurezza solide da parte di Usa ed Europa.

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