sabato, Luglio 5, 2025
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Alessandro Reali è il nuovo rettore dell’Università di Pavia

MILANO (ITALPRESS) – Con 761 preferenze il professore Alessandro Reali, classe 1977, ordinario di Scienza delle Costruzioni dal 2016, è eletto al ballottaggio di martedì 24 giugno alla carica di rettore dell’Università di Pavia. Per la professoressa Silvia Figini 454 voti. Schede bianche 47. Il proclama del Decano. Alessandro Reali – attualmente delegato del rettore Svelto per la ricerca internazionale e i ranking, e direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura per due mandati dal 2018 al 2024 (riconosciuto come “Dipartimento di Eccellenza” dal Ministero) – guiderà l’ateneo pavese dal prossimo 1° ottobre per il sessennio accademico 2025-2031.

“Congratulazioni e buon lavoro all’ingegner Alessandro Reali, nuovo rettore dell’Università di Pavia”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e gli assessori Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione) ed Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) salutano l’elezione del rettore dell’ateneo pavese.

“Un’università simbolo – commenta il presidente Fontana – non solo della nostra regione, ma dell’intero Paese, che riveste un valore significativo anche al di fuori dei confini nazionali. Il professor Reali saprà confermare e rafforzare il ruolo strategico di un centro nevralgico della nostra cultura”.Pavia – aggiunge l’assessore Fermi – è da sempre sinonimo di Università. Incontrerò presto il nuovo rettore per confrontarmi con lui e condividere azioni comuni. L’obiettivo è di crescere ancora ed essere sempre più protagonisti”.

“Questa elezione – afferma l’assessore Lucchini – rappresenta un’importante occasione per rafforzare, con impegno e visione, l’alleanza sociale e culturale tra l’ateneo pavese e le istituzioni, a livello territoriale e nazionale”. Fontana, Fermi e Lucchini ringraziano il professor Francesco Svelto “per il prezioso lavoro svolto in questi anni alla guida dell’Università, un percorso segnato da numerosi successi”.

-Foto IPA Agency-
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Piemonte, Cirio riassegna le deleghe al turismo e allo sport “Scelta condivisa con le forze di coalizione”

TORINO (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato oggi il decreto di riassegnazione di alcune deleghe tra i componenti della giunta. In particolare sono state aggiunte alle attuali deleghe in capo all’assessore Paolo Bongioanni quelle relative a Turismo, Sport e post-olimpico; l’assessore Marina Chiarelli continuerà a occuparsi di Cultura, Pari opportunità e Politiche giovanili.

“La ridistribuzione di alcune deleghe, dopo un anno di amministrazione, è una scelta di buon governo che ha l’obiettivo di rendere più efficace la macchina amministrativa – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – E’ stata condivisa con le forze della coalizione e con i colleghi di giunta che ringrazio per la collaborazione e il grande impegno di questi mesi che consente alla nostra squadra di proseguire insieme il lavoro per il bene del nostro Piemonte”.

“Ringrazio l’assessore Chiarelli per il lavoro che ha fatto in questi settori: ora potrà concentrarsi sulla cultura, materia su cui abbiamo raggiunto risultati importanti, a partire dalla tanto attesa e apprezzata misura Anticipo cultura, e che ha ora di fronte altri obiettivi importanti e strategici per il Piemonte. Per quanto riguarda la scelta dell’assessore Bongioanni, è indubbio che, per formazione personale e professionale, oggi lui rappresenta una delle figure di amministratore pubblico più esperte di turismo in Piemonte. Questa qualità, associata all’indubbia competenza in ambito sportivo, consentirà di incrementare ancora i successi di un settore già in crescita”.

-Foto Regione Piemonte-
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Emilia Romagna, rinnovata la convenzione tra la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco

BOLOGNA (ITALPRESS) – Prosegue e si consolida la collaborazione tra l’Agenzia regionale di Protezione civile e la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo comune è quello di potenziare e rendere sempre più efficaci le attività di Protezione civile, a tutela delle persone e del territorio. È stata rinnovata per altri tre anni, fino a giugno 2028 la convenzione tra il Ministero dell’Interno e la Regione Emilia-Romagna che prevede complessivamente uno stanziamento di circa 6,5 milioni di euro. Risorse che serviranno a ottimizzare e potenziare molteplici attività, a partire dal contrasto agli incendi boschivi e al dissesto idrogeologico. A firmarla il presidente della Regione, Michele de Pascale, il Prefetto di Bologna, Enrico Ricci, e il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro.

La collaborazione tra gli enti si concretizza nel coordinamento delle reciproche Sale operative attraverso l’implementazione delle connessioni e delle radiocomunicazioni tra la Sala operativa regionale e le strutture della Direzione, il raccordo nella gestione delle chiamate di emergenza, il presidio dei vigili del fuoco presso la Sala operativa regionale, i Centri Coordinamento Soccorsi, le Sale operative provinciali integrate quando vengono emesse allerte meteo o allerte valanghe di particolare gravità. Per quanto riguarda la lotta attiva contro gli incendi boschivi, la Regione contribuisce alle spese per l’utilizzo dei mezzi di spegnimento. A disposizione delle attività di protezione civile, l’impiego dei mezzi aerei e dei sistemi a pilotaggio remoto del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e dei piloti, specialisti e di soccorso imbarcati a bordo degli aeromobili, oltre al supporto del personale a terra presente in regione per attività di ricognizione o spegnimento in ambito AIB, protezione civile, monitoraggio del rischio idraulico e idrogeologico, ricognizione in caso di emergenze.

Agenzia regionale e Vigili del fuoco concorrono ad addestramento e formazione dei volontari di protezione civile e del personale degli enti locali, per sviluppare e diffondere un’adeguata cultura di protezione civile, compresa l’informazione alla popolazione. Vi si affianca la partecipazione di strutture, personale e mezzi dei Vigili del Fuoco allo svolgimento di esercitazioni che simulano emergenze promosse dall’Agenzia, oltre alla partecipazione congiunta a progetti europei. Infine, sono previsti scambi di dati, di tipo cartografico, immagini, filmati e audiovisivi rilevati con l’ausilio di mezzi aerei o droni, realizzati durante le attività di presidio che completano il quadro per condividere la conoscenza del territorio.

“Con questa firma rafforziamo il rapporto di collaborazione strategico tra la Regione e il comando regionale dei Vigili del fuoco, che rappresenta uno dei pilastri del nostro sistema di Protezione civile – commenta il presidente de Pascale-. Il coordinamento e la tempestività degli interventi sono fondamentali per affrontare tutte le situazioni di emergenza, dagli eventi metereologici estremi e il rischio idrogeologico, fino agli incendi boschivi. E il rinnovo permetterà ai vigili del fuoco di lavorare in maniera più moderna, efficace e capillare. Si tratta– prosegue il presidente- di una scelta di responsabilità, di pianificazione del futuro e di fiducia nella collaborazione istituzionale, che punta a valorizzare ulteriormente il lavoro indispensabile che i Vigili del fuoco svolgono quotidianamente. Una presenza preziosa, della quale li ringrazio, che ci permette di garantire assistenza e soccorso alle persone e difendere il territorio. E rinnova ancora una volta il nostro impegno a una difesa delle persone e dell’ambiente che sia la più efficace possibile” 

“Il rinnovo della convenzione tra Regione e Vigili del Fuoco conferma l’importanza della collaborazione interistituzionale e multilivello quale fondamento del sistema di protezione civile– dichiara il prefetto Ricci-. In uno scenario complesso e in continua evoluzione, la sinergia tra Stato, Regioni, Enti locali e volontariato rafforza la capacità di risposta alle emergenze, valorizzando risorse, competenze e tecnologie. Un impegno condiviso che garantisce continuità d’azione e tutela efficace per cittadini e territorio”. “Con questa firma si consolida un modello unico nel panorama nazionale- sottolinea il direttore Notaro-, che rappresenta non solo una concreta risposta agli scenari emergenziali come il contrasto agli incendi boschivi, attraverso il potenziamento di squadre in tutte le province, ma anche la costituzione sul litorale romagnolo di presidi acquatici e sedi operative, nonché la possibilità di poter disporre di ore di volo di un elicottero per esigenze di protezione civile”.

E a tutto questo, prosegue Notaro, “si aggiunge un importante ambito di collaborazione, strategico per la nostra regione, quello al contrasto del rischio idrogeologico. Altro punto di forza, indispensabile per una efficace gestione delle emergenze, è certamente il reciproco coinvolgimento nei momenti formativi ed esercitativi tra Vigili del Fuoco e mondo del volontariato, finalizzato a condividere esperienze e ad uniformare procedure d’intervento”.

-Foto ufficio stampa Emilia Romagna-
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Il 10 ottobre uscirà “El Camino”, il nuovo album di Alvaro Soler

ROMA (ITALPRESS) – Uscirà il 10 ottobre “El camino”, il nuovo album in studio di Alvaro Soler, con cui l’artista con più di cinque miliardi di stream tra audio e video, oltre 150 certificazioni d’oro e di platino e milioni di fan in tutto il mondo, apre un nuovo entusiasmante capitolo della sua carriera.

L’album segna un anniversario importante: nell’aprile 2015, circa dieci anni fa, veniva pubblicato il suo singolo di debutto “El Mismo Sol”, un successo mondiale che lo ha consacrato come musicista e star di fama internazionale. In “El camino” racconta l’emozionante “viaggio” compiuto finora e si concede uno sguardo personale sulla propria carriera, attraverso brani inediti e ricchi di sfumature.

Soler esplora sonorità del tutto inedite, fondendo strumenti della tradizione secolare con beat moderni e melodie accattivanti, dando vita a un mix positivo e spensierato di pop, musica latina e world music. Brani che parlano d’amore e solidarietà, di autoguarigione e coraggio di cambiare, di fiducia e speranza in un mondo in continua evoluzione.

“Attraverso questi brani ho riscoperto me stesso e la mia passione per la musica. È una sensazione meravigliosa poter raccontare di nuovo una storia coerente, e non solo singoli episodi. Questo album rappresenta ciò che ho sempre sentito dentro di me”, ha detto Soler. L’album “El camino” (Sony Music), già in pre-order, sarà disponibile in diversi formati: digitale, CD standard, CD autografato (esclusiva Amazon), LP colorato con poster.

-Foto ufficio stampa on out now-
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All’Ospedale Cervello di Palermo nuovi ambulatori al reparto di oncoematologia

PALERMO (ITALPRESS) – La sinergia tra pubblico e privato come elemento di traino per la sanità siciliana: all’ospedale Villa Sofia Cervello di Palermo sono stati inaugurati i nuovi locali destinati agli ambulatori del reparto di Oncoematologia. In questo modo la struttura potrà garantire ulteriori comfort ai pazienti nel loro percorso di cura, scongiurando il rischio di affrontare in altre regioni patologie così delicate: determinanti i finanziamenti della Regione Sicilia da un lato, di singoli cittadini dall’altro. In quest’ultimo caso si tratta di ex pazienti o di loro familiari, che per rendere omaggio al luogo che si è occupato delle rispettive cure ne hanno favorito la riqualificazione attraverso una serie di donazioni, tra cui spicca quella da 100.000 euro dell’ingegnere Russello. All’inaugurazione dei locali hanno preso parte l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello Alessandro Mazzara, la direttrice del reparto di Oncoematologia Caterina Patti e il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica della Regione Sicilia Salvatore Iacolino.

“Questa è un’altra pietra miliare della nostra riorganizzazione regionale – sottolinea Faraoni -. Stiamo affrontando una complessità di lavoro che porterà a dare una risposta importante nell’ambito delle patologie che a volte fiaccano in maniera più forte i nostri cittadini. In questa struttura troveranno accoglienza e sostegno quei soggetti che per problematiche relative all’Oncoematologia avrebbero dovuto rivolgersi ad altri lidi in altre regioni: l’ospedale Cervello ha una tradizione in questo settore, confermata dall’impegno della Direzione strategica di investire e riqualificare strutture e percorsi ai fini di renderli più vicini ai bisogni della collettività e far sentire anche nell’accoglienza la qualità di una prestazione professionale di altro profilo, ormai riconosciuta tale a livello nazionale”. Le fa eco Mazzara, secondo cui “l’apertura del nuovo ambulatorio di Oncoematologia ci permette di recuperare spazi adeguati e confortevoli per i pazienti e ci dà la possibilità di garantire un’accoglienza più ottimale: vorrei ringraziare chi ci ha dato modo di avviare e concludere questo percorso con una donazione, che sicuramente ha contribuito alla realizzazione dell’opera. Ci sono stanze dedicate agli ambulatori e alle terapie: la necessità di avere immediatamente questo reparto è data proprio dall’esigenza di offrire ai pazienti un certo livello di comfort”.

È Patti a illustrare le specificità della struttura: “Abbiamo dieci nuove stanze ambulatoriali e due stanze di Day Hospital. Sono stanze a norma, ben attrezzate, che consentiranno di lavorare in maniera più sicura e accogliere i pazienti nel migliore dei modi in un ambiente molto variegato, colorato e accogliente: i pazienti vengono per fare terapie e visite, hanno bisogno di trovare un luogo caloroso e accogliente oltre a medici bravi e a loro dedicati totalmente. Il nuovo reparto ha venti posti letto, di cui otto stanze singole, per poter isolare i pazienti che fanno anche il trapianto in reparto: sono stanze super attrezzate e sicure, per ridurre il rischio di infezione al minimo, come in rianimazione. Non c’è accesso a nessun familiare, i nostri pazienti sono immunodepressi e hanno bisogno del massimo rigore per evitare il rischio di infezione che è la principale causa di morte: stiamo molto attenti a ridurre al minimo ogni rischio”. La direttrice del reparto di Oncoematologia rivolge poi a un plauso a quei pazienti che “hanno donato parte degli arredi, quadri, tavoli, sedie per rendere ancora più accogliente e familiare l’ambiente in cui vengono per praticare le loro terapie; questa cosa ci ha inorgoglito enormemente. Devo dire che c’è stata anche una risposta da parte dell’assessorato che, in seguito alla spinta emotiva dopo la donazione di 100.000 euro da parte dell’ingegnere Russello, ha garantito di coprire le spese per la ristrutturazione di tutto l’ambiente”.

Soddisfazione anche da parte di Iacolino: “Questo progetto valorizza una struttura al passo con i tempi, che opera già con risultati assolutamente soddisfacenti e assicura i propri servizi con grande professionalità e competenza: la valorizzazione del patrimonio immobiliare garantisce una maggiore appropriatezza e qualità delle prestazioni, ricordo peraltro che c’è un investimento voluto dal presidente Schifani in ordine al polo oncoematologico dell’ospedale Cervello per la realizzazione del centro di riferimento regionale per questa specifica disciplina. Ci sono risorse che in parte sono state assicurate da un benefattore, in altra parte si è trattato di un investimento aziendale: questo è un piccolo intervento che, per quanto significativo e qualificante, si inserisce in un progetto complessivo di valorizzazione del patrimonio attraverso la realizzazione del nuovo polo oncoematologico, per consolidare un processo sviluppato nel tempo che vede questa struttura punto di riferimento per una vasta platea di cittadini”.

– foto xd8/Italpress –

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Federvini, filiera da 21,5 miliardi. Al via presidenza di Giacomo Ponti

ROMA (ITALPRESS) – In un contesto internazionale segnato da guerre, instabilità geopolitiche, incertezze commerciali e sfide culturali, il settore italiano dei vini, spiriti e aceti si conferma pilastro dell’agroalimentare nazionale. Secondo i dati Nomisma per l’Osservatorio Federvini, nel 2024 l’export complessivo ha raggiunto i 10,5 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di 8,9 miliardi, rafforzando la leadership italiana sui mercati internazionali. Una filiera da 21,5 miliardi di euro che conta un tessuto produttivo di oltre 40 mila imprese a carattere industriale garantendo l’occupazione di oltre 81mila addetti diretti. I dati sono stati presentati nel corso dell’Assemblea Generale di Federvini, che ha segnato anche il passaggio di consegne alla guida della Federazione: Giacomo Ponti è stato nominato nuovo Presidente, subentrando a Micaela Pallini.
L’Assemblea ha contestualmente sancito il rinnovo della governance di Federvini, con la nomina dei Vice Presidenti Aldo Davoli e Piero Mastroberardino, di Albiera Antinori Presidente del Gruppo Vini, di Leonardo Vena Presidente del Gruppo Spiriti e di Sabrina Federzoni Presidente del Gruppo Aceti.
Ponti, alla guida della storica azienda familiare fondata nel 1787 a Ghemme, rappresenta la nona generazione di un’impresa simbolo della produzione italiana di aceti e conserve. Con la sua nomina, per la prima volta un esponente del comparto aceti assume la presidenza della Federazione, “a conferma della centralità crescente di tutte le filiere rappresentate da Federvini – si legge in una nota -. Una scelta che rafforza il legame tra tradizione imprenditoriale e rappresentanza del made in Italy agroalimentare”.
“Accolgo questo incarico con senso di responsabilità – ha affermato il neo presidente Ponti – in una fase storica complessa, segnata da forti tensioni internazionali ed incertezze. Federvini continuerà a rappresentare con forza e competenza le nostre imprese, valorizzandone qualità, sostenibilità e centralità economica. Tra gli obiettivi prioritari del mio mandato il rafforzamento della competitività internazionale del nostro settore, tutelando in primis il valore culturale di tutti i comparti, dai vini, agli spiriti, agli aceti, che costituiscono un patrimonio economico di straordinario prestigio per il nostro Paese”.
“Lascio la Presidenza con orgoglio e gratitudine – ha dichiarato Micaela Pallini – per il lavoro svolto in anni complessi, nei quali abbiamo rafforzato il ruolo delle nostre filiere in Italia e in Europa. Abbiamo difeso il valore culturale e sociale del nostro modello produttivo, sostenuto la competitività e promosso il consumo consapevole. A Giacomo Ponti vanno i miei migliori auguri: saprà guidare Federvini con visione e determinazione”.
Il quadro macroeconomico nazionale resta fragile. Il PIL italiano è cresciuto dello 0,9% nel 2024 e per il 2025 si prevede un andamento analogo. I prezzi delle bevande alcoliche risultano in deflazione, a fronte di una crescita sostenuta nel comparto alimentare e del food service. A maggio 2025 si è registrato un rimbalzo della fiducia di consumatori e imprese, dopo tre mesi consecutivi di calo. Tuttavia, i volumi di vendita al dettaglio restano deboli, con crescita nei canali discount, segno delle difficoltà ancora presenti nei bilanci familiari.
Nel contesto di un’economia interna ancora cauta, il primo trimestre del 2025 mostra un mercato in lieve assestamento, con alcuni segmenti che confermano segnali positivi. Secondo le rilevazioni Nomisma per l’Osservatorio Federvini, le vendite nella grande distribuzione organizzata hanno registrato un andamento complessivamente stabile, con dinamiche differenziate tra i comparti.
Il vino ha generato un valore pari a 694 milioni di euro, registrando una lieve flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainare il segmento sono gli spumanti di qualità, con il Metodo Classico in crescita del 7,1% e lo Charmat dolce in aumento del 2%. Restano in difficoltà i vini generici e frizzanti, mentre i vini a indicazione geografica protetta (IGP) segnano un +1,1% a valore.
Anche il comparto degli spirits risente di una certa debolezza con vendite pari a 274 milioni di euro, in calo del 3,2% sul 2024. Tuttavia, si distinguono performance positive per alcuni segmenti, come il Gin (+14,2%), tengono gli aperitivi alcolici, mentre risultano in flessione Grappa, liquori dolci e amari.
Più positivo l’andamento degli aceti, che nel primo trimestre segnano una crescita dell’1,8% a valore. In particolare, spiccano le performance dell’aceto di mele (+6,4%) e dell’aceto di vino (+1,5%).
L’Aceto Balsamico di Modena IGP subisce invece una lieve contrazione dello 0,7%, pur mantenendo una quota di mercato rilevante, pari al 32% del totale venduto in GDO.
Per quanto riguarda i consumi fuori casa, i dati TradeLab indicano un valore complessivo di 81,4 miliardi di euro nel 2024, in crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Nonostante una flessione delle visite pari all’1,6%, il settore mostra segnali di tenuta, con vino e bollicine che continuano a giocare un ruolo centrale soprattutto nelle occasioni serali, come cene e aperitivi.
Nonostante le esportazioni di vini, spiriti e aceti italiani abbiano registrato un andamento tendenzialmente positivo nell’ultimo quinquennio, non mancano le preoccupazioni legate ad uno scenario attuale instabile che continua a produrre ripercussioni sui costi di approvvigionamento delle materie prime e dell’energia, sull’inflazione e sul tasso di occupazione.
Un quadro che nel primo trimestre del 2025 ha mostrato segnali di un rallentamento generalizzato: il vino cresce solo dello 0,7% a valore, penalizzato dal rallentamento nel Regno Unito e dalla crescente concorrenza da Paesi terzi; gli spirits segnano un +3,1%, trainati dai liquori (+10,9%), mentre la Grappa cala del 14%; gli aceti arretrano dell’1,4%, pur mantenendo nel 2024 performance positive in mercati chiave come Stati Uniti, Germania, Francia e Corea del Sud. Non si possono ignorare le implicazioni internazionali degli attacchi recenti tra Stati Uniti e Iran che potrebbero portare ad ulteriori difficoltà commerciali. Inoltre non è chiaro cosa accadrà da qui al 9 luglio, data in cui è attesa la decisione definitiva degli Stati Uniti di introdurre un ulteriore dazio fino al +20%, se non addirittura oltre, su vini, spiriti e aceti. Un passaggio delicato che potrebbe pesare in modo significativo sulle esportazioni verso il primo mercato extra-UE per le filiere Federvini.
“Abbiamo bisogno di un’Europa forte e coesa – ha dichiarato Ponti – che agisca con determinazione per facilitare il dialogo e scongiurare qualunque escalation. Le nostre imprese non possono continuare a subire ingiustamente l’incertezza dettata dalle forti tensioni geopolitiche che in queste ore si stanno intensificando. In questo momento è fondamentale che anche il nostro governo insieme alle imprese lavori in sinergia per garantire la crescita della filiera promuovendo la stabilità e l’accesso ai mercati internazionali per le nostre realtà produttive”.
L’Assemblea ha posto l’accento anche sulle sfide aperte in ambito europeo in tema di indicazioni geografiche. Particolare attenzione è stata dedicata ai recenti casi di utilizzo improprio da parte di alcuni Stati membri.
La nascita della European Vinegar Association è solo uno dei segnali concreti di un impegno crescente a presidiare i tavoli comunitari e a tutelare con forza la distintività delle filiere italiane.
“E’ essenziale – ha sottolineato Ponti – che l’Unione Europea tuteli il significato autentico dei prodotti tradizionali. E’ cruciale stabilire una definizione legale a livello europeo dell’aceto”.
Un messaggio che si estende a tutto il settore rappresentato da Federvini, oggi chiamato a riaffermare il proprio ruolo non solo economico, ma anche culturale e strategico per il Paese.
“Il mio obiettivo – ha concluso Ponti – è chiaro: creare valore. Per le imprese, per i territori, per il sistema Italia. Valore economico, ma anche reputazionale. Federvini sarà un presidio forte e competente per un’Italia che produce, innova e dialoga con il mondo, con orgoglio e responsabilità”.

– Foto ufficio stampa Federvini –

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Venezia, Brugnaro inaugura il bypass Gazzera/Castellana “Opera strategica attesa da anni”

VENEZIA (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato dal sindaco Luigi Brugnaro il bypass Gazzera/Castellana voluto da questa amministrazione comunale per creare un collegamento alternativo dalla Gazzera a Mestre per portare alla riduzione delle code di mezzi che nelle ore di punta trasformavano spesso questa zona in un ingorgo urbano.

Alla cerimonia di presentazione dell’opera, che ha aperto alla viabilità lo scorso venerdì, assieme al primo cittadino erano presenti gli assessori Mar e Pesce, i presidenti di municipalità Tagliapietra e Pasqualetto, oltre a consiglieri comunali e municipali. La nuova viabilità collegata è stata pensata inizialmente per risolvere il problema del rischio isolamento per quanti vivono tra i due passaggi a livello della Gazzera e le stradine limitrofe.

I lavori hanno completato i rami di collegamento alla viabilità esistente e alla strada di emergenza a servizio della tangenziale. E’ stata inoltre adeguata la larghezza della carreggiata del sottopasso stradale in corrispondenza dell’attraversamento della tangenziale di Mestre ed è stato realizzato l’asse principale che raccorda la viabilità di accesso alla nuova fermata ferroviaria Olimpia.

Il nuovo collegamento viario tra la Gazzera e Mestre è un’opera strategica, attesa da anni, che finalmente ha preso forma e cambierà concretamente la mobilità in tutta l’area della nostra città” ha affermato il sindaco Luigi Brugnaro all’apertura di questa mattina ricordando l’investimento fatto di oltre 10 milioni di euro, per “avere una città più connessa, sicura e vivibile”.

Il primo cittadino ha poi spiegato: “Il nuovo tracciato offre un’alternativa alle strade congestionate nelle ore di punta, migliorando la viabilità e risolvendo i problemi per chi vive tra i passaggi a livello della Gazzera e le strade limitrofe. Con questa opera portiamo più sicurezza per automobilisti e ciclisti, collegamenti ciclopedonali tra via Brendole, via Castellana e la stazione di via Olimpia, una fascia verde tra la viabilità e il Rio Cimetto, un nuovo ponte sul Marzenego, più largo e sicuro, consentendo di suddividere la viabilità stradale dalla mobilità lenta. Questa è un’area strategica, tra il centro di Mestre e il parco del Marzenego. Voglio ringraziare la Regione per la collaborazione e tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione dell’opera. Oggi non è un fine lavori, ma l’inizio di una nuova porta di accesso alla città”.

A completamento dell’opera è stato infatti costruito anche un nuovo ponte sul canale Marzenego ed è stata anche realizzata una fascia verde di separazione tra la nuova viabilità e il Rio Cimetto e sono stati inoltre collegati i percorsi ciclopedonali tra via Brendole, via Castellana e la stazione Olimpia. Il progetto si inserisce in un vasto programma di soppressione di passaggi a livello avviato su iniziativa della Regione del Veneto e di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ed ha come oggetto un intervento viabilistico di completamento del raccordo viario Brendole-Castellana, di cui all’Accordo di Programma con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ed il Comune di Venezia, sottoscritto a dicembre 2019, con il quale la Regione Veneto ha affidato la realizzazione dell’intervento, in qualità di stazione appaltante, al Comune di Venezia. Nello specifico, l’opera pubblica in argomento, rappresenta un necessario completamento funzionale delle fermate ferroviarie di “Gazzera” e “Olimpia”, rispettivamente lungo la linea ferroviaria Venezia-Treviso e Venezia-Trieste, già programmate sin dai primi anni 2000 nei piani urbanistici comunali, ma mai realizzati. Una importante collaborazione tra Enti, al fine di dare risposte celeri alle esigenze dei cittadini. La nuova fermata di “Gazzera” è già operativa, mentre a fine luglio si fermerà il primo treno alla fermata “Olimpia”.

-Foto Comune di Venezia-
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Emilia-Romagna, approvati criteri e modalità per l’iscrizione dei Live Club

BOLOGNA (ITALPRESS) – Definiti criteri, modalità e procedure per entrare a far parte dell’elenco dei locali di musica dal vivo che successivamente con un avviso ad hoc potranno richiedere il sostegno economico della Regione. La Giunta regionale ha approvato la delibera con il documento previsto da una modifica della legge regionale numero 2 del 2018 dedicata allo sviluppo del settore musicale, modifica che ha introdotto gli articoli su “Sostegno ai locali di musica dal vivo” ed “Elenco dei locali di musica dal vivo”. Potranno essere iscritti i locali con sede in Emilia-Romagna attivi da almeno tre anni e che, tra gli altri, presentano quali requisiti una capienza compresa tra 75 e 1.500 persone, l’aver prodotto direttamente o ospitato negli ultimi 12 mesi almeno 20 spettacoli gratuiti o a pagamento, oppure 10 spettacoli a pagamento di musica contemporanea originale dal vivo, cioè musica composta dall’esecutore, di tutti i generi musicali, e l’apertura dello spazio e lo svolgimento dell’attività per almeno sette mesi nell’anno.

“E’ il primo provvedimento di questo genere in Italia e ha anche un carattere sperimentale, soprattutto per ciò che riguarda i criteri– spiega l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-. Si tratta di un ambiente caratterizzato da locali di tipologie anche molto diverse, e in questa prima fase abbiamo privilegiato un approccio ‘inclusivo’. La Regione riconosce la musica come strumento di formazione culturale, aggregazione sociale e sviluppo economico, capace di contribuire alla crescita delle persone e delle comunità e di sostenere una strategia di sviluppo intelligente, sostenibile”. “L’intervento normativo– aggiunge l’assessora- mira a promuovere la produzione e l’esecuzione dal vivo della musica contemporanea originale, nonché a rafforzare la filiera musicale regionale in termini di innovazione, internazionalizzazione e diffusione dell’educazione all’ascolto: i locali di musica dal vivo svolgono anche una rilevante funzione di promozione culturale e socialità, in quanto vivaio delle band e degli artisti”.

Dopo aver realizzato negli anni scorsi una mappatura dei Live Club – a cura dell’Osservatorio regionale dello spettacolo in collaborazione con l’Associazione KeepOn LIVE -, per avere un più definito quadro conoscitivo della realtà regionale, la Regione Emilia-Romagna negli scorsi mesi ha avviato confronto con gli operatori del settore, attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Da questo percorso condiviso è scaturita la disciplina di istituzione e gestione dell’elenco dei locali di musica dal vivo in possesso dei requisiti e degli standard minimi relativi alla quantità e alla continuità della programmazione, nonché all’idoneità di spazi e dotazioni tecnologiche. Per l’annualità 2025, la prima di attuazione, sarà possibile presentare domanda di iscrizione tra il 28 luglio e il 30 agosto (modulistica a breve sul sito di Emilia-Romagna Music Commission).

A partire dal 2026, il periodo utile per l’invio delle domande di iscrizione e/o di mantenimento sarà compreso tra il 1° e il 30 settembre di ogni anno. L’iscrizione all’elenco regionale, requisito necessario per accedere agli strumenti di sostegno, non costituisce garanzia automatica di accesso ai contributi o ad altri benefici. La Regione provvederà a diffondere e promuovere l’Elenco dei Live Club, e le relative schede descrittive di presentazione, tramite i propri canali di comunicazione.

– foto IPA Agency –

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L’assessore Beduschi presiede l’Assemblea generale di Arepo “Puntiamo sulla qualità”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L‘assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia Alessandro Beduschi ha partecipato a Bruxelles (Belgio), in qualità di presidente, all’Assemblea generale di Arepo, l‘associazione delle Regioni Europee per i Prodotti d’Origine. Arepo rappresenta 35 Regioni di 8 Stati membri dell’Unione Europea (Italia, Francia, Spagna, Germania, Grecia, Croazia, Polonia e Portogallo) e oltre il 60% delle Indicazioni geografiche registrate a livello Ue, tra Dop (Denominazione origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionali garantite).

“Presiedere Arepo – ha dichiarato Beduschi – significa portare in Europa la voce delle Regioni che ogni giorno difendono e promuovono la qualità come leva strategica di sviluppo . In un mercato sempre più volubile e globale, dobbiamo investire su ciò che ci distingue: origine, tracciabilità, legame con il territorio. È questa la vera forza delle nostre produzioni a Indicazione Geografica”.

Nel mondo le specialità a Indicazione d’origine (Ig) sono oggi 3.428, di cui 856 in Italia, che detiene il primato assoluto di cibi e vini a Denominazione. Il sistema Dop e Igp italiano vale 20,2 miliardi di euro alla produzione, 11,6 miliardi in export e impiega circa 850.000 addetti. Con 75 prodotti riconosciuti, la Lombardia è la quarta regione italiana per numero di Ig, ma terza per impatto economico complessivo, con un valore che sfiora i 2,6 miliardi di euro. È prima in Italia per il comparto dei formaggi Dop (1,8 miliardi).

A livello provinciale spiccano Mantova (594 milioni), Brescia (581 milioni), Cremona (307 milioni), Sondrio (260 milioni) e Lodi (110 milioni) nel settore food, mentre nel comparto vino si distinguono Brescia (348 milioni) e Pavia (114 milioni). Nel corso dell’Assemblea, Beduschi ha illustrato il bilancio delle attività dell’associazione e le priorità del mandato: dal nuovo Regolamento europeo sulle Ig, a cui Arepo ha contribuito attivamente, al rafforzamento dei rapporti con Commissione, Parlamento e Comitato delle Regioni, fino alla partecipazione a progetti europei come ‘GI Smart’, un’iniziativa finanziata dal programma ‘Horizon Europe’ che mira a valorizzare il ruolo delle Ig nello sviluppo sostenibile dei territori.

“Le Regioni – ha concluso Beduschi – sono le vere custodi di questo patrimonio, che non è solo economico ma anche sociale. Le Indicazioni geografiche raccontano il lavoro delle comunità, la storia dei luoghi, e sono un argine contro l’omologazione alimentare. Il nostro compito è tutelarle, rafforzarle e farle conoscere in tutta Europa”. 

-Foto Lombardia notizie-
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Il Veneto leader nel turismo delle Dop, Zaia “Esempio di come la cooperazione tra settori possa dare risultati tangibili”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Questo importante riconoscimento conferma quanto sia fondamentale la sinergia tra agricoltura, turismo e Dop economy per valorizzare il nostro territorio. Il Veneto vanta 18 Denominazioni di Origine Protetta (DOP), altrettante Indicazioni Geografiche Protette (IGP), 4 Specialità Tradizionali Garantite (STG), oltre a un patrimonio vitivinicolo di eccellenza con 14 DOCG, 29 DOC e 10 IGT. Questi numeri testimoniano la capacità della nostra regione di unire forze e competenze: dagli attori locali alle istituzioni, dai Consorzi alle imprese, in una rete virtuosa che ha saputo promuovere progetti condivisi e sinergie concrete tra pubblico e privato. Il risultato è un’offerta turistica autentica, integrata e sostenibile, in grado di rispondere alla crescente domanda di esperienze legate all’identità e alla qualità del territorio. Quindi, essere alla guida di questa prestigiosa classifica nazionale è la prova del lavoro e della visione strategica delle nostre comunità e dei Consorzi di tutela, che hanno saputo trasformare le nostre eccellenze in motore di sviluppo. Il Veneto dimostra che valorizzare le Dop non significa solo conservare le tradizioni, ma anche alimentare la crescita economica e rafforzare il legame con le nostre radici”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, celebra il primato del Veneto nel Turismo delle Dop, come annunciato dalla Fondazione Qualivita nel primo Rapporto Nazionale dedicato al legame tra Indicazioni Geografiche e turismo nei territori italiani.

Il Veneto, assieme a Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, si distingue per l’eccellenza delle sue filiere produttive, l’attrattività turistica consolidata e l’efficace operato dei Consorzi di tutela. Il Rapporto sottolinea inoltre l’importanza di utilizzare questa classifica non solo come un indicatore di prestigio, ma come una guida per individuare modelli replicabili e rafforzare le politiche pubbliche che possano favorire ulteriori opportunità di crescita economica e turistica.

“Questo successo va visto anche come un esempio di come la cooperazione tra settori possa dare risultati tangibili – conclude il Presidente -. Il Veneto è pronto a condividere le proprie esperienze e a collaborare per un futuro in cui il Turismo DOP sia un motore di sviluppo per tutto il nostro Paese”. 

-Foto infografica Regione Veneto-
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