domenica, Novembre 9, 2025
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Webuild, avanzano i lavori sulla Jonica. Progetti per 15 mld nel Sud Italia

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MILANO (ITALPRESS) – Nuovo traguardo per il Terzo Megalotto della Strada Statale Jonica (SS 106) in Calabria, infrastruttura strategica per il Sud Italia, i cui lavori sono realizzati da Webuild per conto di ANAS (Gruppo FS Italiane). E’ stato superato il 76% di avanzamento complessivo delle lavorazioni, mentre è tutto pronto per l’inizio del varo del viadotto Annunziata e proseguono in parallelo tutte le altre lavorazioni di un’opera che rappresenta il principale intervento lungo la tratta calabrese della SS 106 per trasformarla in un moderno asse viario a doppia carreggiata.
Webuild è fortemente impegnata nello sviluppo infrastrutturale del Sud Italia, con una presenza capillare che abbraccia diverse regioni e progetti strategici, per un valore aggiudicato totale di circa 15 miliardi. Per la realizzazione di queste opere Webuild occupa nel Mezzogiorno circa 8.700 persone, tra personale diretto e di terzi, coinvolgendo da inizio lavori una filiera di oltre 7.600 aziende. Questi progetti generano valore per il territorio, attivano filiere produttive locali, creano occupazione di qualità con investimenti in formazione e sicurezza sul lavoro, migliorando la connettività tra le regioni del Sud.
Tra le opere più complesse e simboliche, il viadotto Annunziata è lungo oltre 900 metri e a carreggiata unica, e presenta un caratteristico impalcato misto in acciaio e calcestruzzo a due piani, uno per ciascuna corsia di marcia. Nelle scorse settimane ha raggiunto il traguardo del varo anche il viadotto Ferro: alto 20 metri e lungo oltre mezzo chilometro, si distingue per la struttura mista in acciaio e calcestruzzo, articolata in 11 campate. La sua costruzione ha richiesto 2.800 tonnellate di acciaio e più di 23.000 metri cubi di cemento, testimonianza dell’impegno ingegneristico dietro l’intero Megalotto.
Prosegue in parallelo la realizzazione di altri quattro viadotti – Straface, Monaco, Forno e Stellitano – e continua quella dell’iconico viadotto Avena, opera di scavalco di maggiore rilievo architettonico dell’intera infrastruttura per le sue caratteristiche pile in acciaio a forma di “V”. Continua anche la posa dell’asfalto tra gli svincoli di Sibari e Trebisacce dei primi 18 km che consentirà, una volta che saranno completate anche le opere accessorie in corso di realizzazione da parte di ANAS, l’apertura al traffico in anticipo rispetto alla fine dei lavori. Nelle prossime settimane è previsto infine l’abbattimento del secondo diaframma della Galleria Trebisacce, lunga circa 3,3 km e a doppia canna, e continuano i lavori di scavo e rivestimento per le altre 10 gallerie artificiali da realizzare lungo il tracciato.
Il cantiere, che si estende per 38 chilometri, coinvolge attualmente circa 1.200 persone e ha attivato una filiera produttiva di oltre 880 imprese, con una forte componente locale: il 45% delle aziende proviene dalla Calabria. Il Megalotto, una volta completato, potenzierà i collegamenti tra i litorali jonici di Calabria, Basilicata e Puglia, migliorando l’accessibilità ai comuni costieri e connettendo gli assi autostradali A14 e A2.
In Calabria, il contributo di Webuild alla modernizzazione delle infrastrutture si estende oltre la SS 106. Il Gruppo è infatti protagonista anche nel potenziamento dell’Alta Velocità/Alta Capacità lungo l’asse Salerno-Reggio Calabria, con interventi strategici che rafforzano la connettività del Mezzogiorno. Tra questi, il “Raddoppio Paola-Cosenza”, commissionato da RFI (Gruppo FS Italiane), rappresenta una delle opere più rilevanti: oltre 22 chilometri di nuova linea, quasi interamente in sotterraneo, con la realizzazione della nuova Galleria Santomarco, che si estenderà per oltre 15 chilometri. Sulla stessa direttrice, Webuild è impegnata anche nel lotto 1A Battipaglia-Romagnano, che si sviluppa in Campania, contribuendo alla trasformazione di uno dei principali assi ferroviari del Paese in chiave sostenibile, veloce e integrata.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).

Cina, l’indice PMI manifatturiero si attesta a 49 a ottobre

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – L’indice PMI  (Purchasing Managers’ Index)  del settore manifatturiero cinese si è attestato a 49 a ottobre 2025, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente, secondo i dati ufficiali diffusi venerdì.

Un valore superiore a 50 indica un’espansione, mentre un valore inferiore a 50 segnala una contrazione.

“A ottobre, le attività produttive manifatturiere hanno subito un rallentamento rispetto al mese precedente, risentendo sia dell’anticipo di una parte della domanda prima delle festività per la Giornata nazionale, sia di un contesto internazionale sempre più complesso”, ha dichiarato Huo Lihui, funzionario dell’Ufficio nazionale di statistica.

Quest’anno la festività della Giornata nazionale è coincisa con la Festa di metà autunno, facendo sì che le vacanze si protraessero dal primo all’8 ottobre.

Il sottoindice relativo alla produzione si è attestato a 49,7, in calo di 2,2 punti percentuali rispetto a settembre, indicando un rallentamento nella produzione manifatturiera.

Sul fronte della domanda, il sottoindice dei nuovi ordini si è fermato a 48,8 in ottobre, in diminuzione di 0,9 punti percentuali rispetto al mese precedente.
-foto Xinhua-
(ITALPRESS).

Cina: l’indice PMI manifatturiero si attesta a 49 a ottobre

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – L’indice PMI  (Purchasing Managers’ Index)  del settore manifatturiero cinese si è attestato a 49 a ottobre 2025, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente, secondo i dati ufficiali diffusi venerdì.

Un valore superiore a 50 indica un’espansione, mentre un valore inferiore a 50 segnala una contrazione.

“A ottobre, le attività produttive manifatturiere hanno subito un rallentamento rispetto al mese precedente, risentendo sia dell’anticipo di una parte della domanda prima delle festività per la Giornata nazionale, sia di un contesto internazionale sempre più complesso”, ha dichiarato Huo Lihui, funzionario dell’Ufficio nazionale di statistica.

Quest’anno la festività della Giornata nazionale è coincisa con la Festa di metà autunno, facendo sì che le vacanze si protraessero dal primo all’8 ottobre.

Il sottoindice relativo alla produzione si è attestato a 49,7, in calo di 2,2 punti percentuali rispetto a settembre, indicando un rallentamento nella produzione manifatturiera.

Sul fronte della domanda, il sottoindice dei nuovi ordini si è fermato a 48,8 in ottobre, in diminuzione di 0,9 punti percentuali rispetto al mese precedente.

(ITALPRESS).

Liposuzione, il parere del medico su rischi e complicazioni

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ROMA (ITALPRESS) – Le recenti morti legate a interventi di liposuzione hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza della chirurgia estetica all’estero.
Partendo da questi tragici episodi, il dottor Skerdi Faria, fondatore della Clinica KEIT, già ricercatore nel campo delle infezioni ospedaliere, offre una panoramica generale su questo tipo di intervento e sui rischi che può comportare.
Faria sottolinea che “la liposuzione non deve essere considerata una semplice procedura estetica, bensì un intervento chirurgico complesso che richiede il rispetto rigoroso dei protocolli ospedalieri e una valutazione accurata del paziente prima dell’operazione”. “La sicurezza e il risultato – spiega – dipendono da numerosi fattori: lo stato di salute generale, la quantità di grasso da rimuovere, le aree corporee coinvolte e la qualità del monitoraggio medico prima, durante e dopo l’intervento. In assenza di tali standard, il rischio di complicazioni gravi – dalla perdita di liquidi agli shock sistemici o infezioni – aumenta sensibilmente”.
Tra le complicazioni più serie che possono verificarsi durante una liposuzione, Faria menziona “il danno agli organi interni. In rari casi, quando la cannula (il tubo utilizzato per aspirare il grasso) viene inserita troppo in profondità o con un’angolazione errata, può lesionare strutture delicate come intestino, stomaco o organi circostanti”.
Tuttavia, precisa il medico, “con una corretta diagnostica preoperatoria e un controllo intraoperatorio continuo, si tratta di un evento eccezionale. Se dovesse accadere, però, è necessaria una immediata reintervento chirurgico per evitare conseguenze gravi come emorragie, infezioni o shock settico”.
Faria evidenzia che il rischio aumenta notevolmente nei casi di liposuzione ad alto volume, quando vengono rimossi diversi litri di grasso in un’unica seduta.
Secondo lui, l’asportazione di più di 4-5 litri di tessuto adiposo “rappresenta un importante stress per l’organismo, sia dal punto di vista emodinamico che metabolico.
In questi casi, possono insorgere squilibri elettrolitici, perdita eccessiva di liquidi, o un rischio maggiore di trombosi ed embolie. Per questo motivo – sottolinea – interventi di tale portata devono essere eseguiti solo in strutture ospedaliere dotate di rianimazione attiva e sotto la costante supervisione di un anestesista”.
Faria rimarca inoltre che “il monitoraggio post-operatorio è tanto cruciale quanto l’intervento stesso.
Il paziente deve restare sotto osservazione per almeno 24 ore in ambiente ospedaliero, dove vengono controllati i parametri vitali, la diuresi, l’ossigenazione e l’eventuale comparsa di infezioni. Ogni sintomo anomalo deve essere affrontato immediatamente”. Anche nella pratica della Clinica KEIT, spiega il dottore, “il monitoraggio rigoroso è una procedura standard”, ma aggiunge che “come in qualsiasi atto chirurgico, il rischio zero non esiste”.
In conclusione, Faria ribadisce che “la sicurezza del paziente non dipende solo dal chirurgo, ma anche dalla scelta accurata della struttura, dalla trasparenza delle informazioni e dal livello di fiducia nei confronti di chi mette la salute del paziente al di sopra di tutto”.
-foto ufficio stampa KEIT-
(ITALPRESS).

A Palermo focus sulle opportunità di investimento tra Tunisia e Sicilia

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PALERMO (ITALPRESS) – La Tunisia è il primo esportatore mondiale di datteri della varietà “Deglet Nour”, il secondo fornitore di abbigliamento da lavoro e costumi da bagno dell’UE, il secondo esportatore mondiale di olio d’oliva (dopo l’UE), ma anche il secondo esportatore africano dell’UE di prodotti biologici, il secondo fornitore africano dell’UE di componenti e accessori per autoveicoli ed il secondo fornitore mondiale dell’UE per i cavi elettrici. I dati sono stati illustrati, in mattinata, da Anis Basti, rappresentante del Centro di promozione delle esportazioni della Tunisia Cepex di Milano, nell’ambito della giornata economica, organizzata dalla Camera di Commercio Palermo Enna, in collaborazione con il consolato generale della Tunisia di Palermo.

Presenti, il presidente Alessandro Albanese, il console della Tunisia Mohamed Ali Mahjoub, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, Mourad Belhassen, direttore generale della diplomazia economica e culturale del ministero degli affari esteri tunisino, Mourad Faradi, presidente della Camera di commercio e industria tuniso-italiana, Anis Basti, Wissem El Hani, rappresentante dell’Agenzia per la promozione degli investimenti esteri (Fipa Milano), Abdelhakim Rajhi, direttore all’Agenzia di promozione degli investimenti agricoli, Tommaso Di Matteo, responsabile sportello Sprint Sicilia per l’internazionalizzazione delle imprese, Tonino Russo, segretario generale del Flai Cgil Sicilia, con le testimonianze di Antonino Salerno (Salerno Packaging) e Antonio Lo Coco (Blu Ocean).

L’obiettivo è favorire l’incontro tra sistemi imprenditoriali complementari, promuovendo scambi, investimenti e opportunità di sviluppo condiviso. Nel 2022, per la prima volta dopo l’indipendenza nel 1956, l’Italia è diventata il primo partner commerciale della Tunisia e nel 2024 il fatturato degli scambi commerciali si è attestato a 6,6 miliardi di euro. Nell’ambito delle esportazioni agroalimentari, il 54% riguarda olio d’oliva (sfuso e in bottiglia), il 12% frutta tra cui i datteri, 8% pesce e frutti di mare, 4% pasta e cous cous, 4% verdure. L’Italia è il secondo cliente della Tunisia per i prodotti alimentari.

“Vogliamo creare occasioni concrete di confronto e collaborazione tra imprese e settori produttivi che condividono uno spazio geografico e culturale comune, il Mediterraneo – dice il presidente Alessandro AlbaneseMa vogliamo anche mettere a disposizione delle nostre imprese strumenti operativi, relazioni e competenze per accompagnare le aziende verso mercati dinamici come quello tunisino. Oggi il rapporto con la Tunisia viene ulteriormente consolidato non soltanto nel settore dell’agroalimentare – aggiunge Albanese – ma anche per i rapporti e le relazioni di tipo economico e culturale che abbiamo e che vogliamo intensificare”.

“Per esempio, l’agrindustria, l’industria per la produzione di scatole quindi il packaging, il settore della trasformazione – dice ancora -. Puntiamo ad esportare le competenze nel digitale e nella formazione, anche nella farmaceutica, considerato che la Tunisia è leader mondiale dell’esportazione del granchio blu dal quale si estrae una molecola importante per la farmaceutica. Il console di Tunisia ci ha dato disponibilità, tanti imprenditori siciliani e palermitani hanno già buone esperienze in Tunisia e quindi l’obiettivo è quello di intensificare i rapporti”.

“La storia dei rapporti tra Sicilia e Tunisia è antica e oggi emergono nuove ipotesi di lavoro, a partire proprio dall’agroalimentare – dice il sindaco Lagallaun rapporto tra le due sponde del Mediterraneo che si arricchisce di nuove ipotesi di lavoro ed è bene che le istituzioni siciliane e tunisine alimentino ulteriormente il livello delle relazioni gli scambi culturali e commerciali per implementare le relazioni che possono diventare ancora più proficue”.

“Attraverso questa iniziativa – aggiunge il segretario generale Guido Barcellonapuntiamo ad offrire alle aziende un’opportunità strategica per avviare relazioni stabili e durature con le realtà tunisine, un ponte tra le eccellenze della Sicilia e quelle della Tunisia. Favoriamo scambi con l’obiettivo di valorizzare le produzioni locali, migliorare le filiere e aprire nuovi mercati”.

Infine, “Tunisia e Sicilia: ponti di cultura, commercio e turismo” è l’iniziativa che si svolgerà 1 e 2 novembre con padiglioni artigianali e spettacoli in piazza Bologni, un convegno nel pomeriggio sulle relazioni storiche, culturali e turistiche tra Sicilia e Tunisia a Palazzo Riso, dalle ore 15. E domenica esposizioni dei prodotti artigianali in piazza Bologni dalle 10 alle 16.

“Oggi una giornata dedicata all’economia – spiega il console della Tunisia Mohamed Ali Mahjoubma sabato e domenica abbiamo in programma due giornate dedicate alla cultura, al turismo, all’artigianato in collaborazione con la Regione Siciliana e il Comune di Palermo. La Tunisia sarà protagonista con le sue tradizioni, i suoi sapori, la sua cultura. Una splendida opportunità per promuovere scambi commerciali, artigianato e prodotti tunisini”.

– Foto ufficio stampa Camera Commercio Palermo Enna (da sinistra Antonino Salerno, Roberto Lagalla, Mohamed Ali Mahjoub, Alessandro Albanese, Mourad Belhassen) –
(ITALPRESS).

Mattarella al 65° anniversario dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presenziato a Fiumicino alla cerimonia per i 65 anni dalla fondazione dell’Aeroporto Leonardo da Vinci. Il capo dello Stato ha visitato l’Innovation Hub con l’illustrazione di alcuni progetti innovativi sviluppati da diverse startup ospitate nell’Hub. La cerimonia si è svolta presso il Terminal 5 dell’Aeroporto, dove Mattarella ha assistito allo svelamento dell’opera d’arte “Aeroporto”, celebrativa dei 65 anni di attività dello scalo e dei primati raggiunti a livello internazionale.

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Fonte video: Quirinale

Il Governo firma gli accordi di coesione, investimenti per 3,4 mld. Meloni: “Strumento fondamentale per ridurre i divari territoriali”

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo i 21 accordi sottoscritti con le Regioni e le Province autonome, che hanno liberato risorse per oltre 45 miliardi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato, su proposta del ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione Tommaso Foti, i primi 7 accordi con i ministeri e le Amministrazioni centrali.

L’importo complessivo degli investimenti attivati è di circa 3,4 miliardi, di cui 2 miliardi finanziati direttamente attraverso risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 e 1,4 miliardi di ulteriori cofinanziamenti. Le risorse finanziano progetti e investimenti in settori strategici: dall’ambiente alla cultura, dall’agricoltura all’innovazione digitale, dalla valorizzazione dei territori alle politiche dedicate ai giovani e alle persone con disabilità.

“Facciamo un passo in avanti nel cammino intrapreso dal Governo per costruire una Nazione più forte e coesa, utilizzando al meglio i fondi della politica di coesione, strumento fondamentale per ridurre i divari territoriali. Inauguriamo una nuova fase operativa, che ci consente di liberare oltre 3,4 miliardi di euro per interventi concreti a favore dei territori, delle famiglie e delle imprese”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Con il Governo Meloni, la politica di coesione si trasforma in una leva concreta di sviluppo, innovazione e inclusione a livello nazionale. La piena attuazione è assicurata da cronoprogrammi rigorosi: meno burocrazia, più risultati. Su queste direttrici il Governo proseguirà il proprio impegno, monitorando ogni intervento per garantire tempi certi, rigore finanziario e piena realizzazione degli investimenti, affinché le risorse dedicate alla politica di coesione nazionale si traducano davvero in benefici per gli italiani”, ha aggiunto il ministro Foti.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).