giovedì, Dicembre 25, 2025
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Il presidente Stefani riceve il generale della Guardia di Finanza Giuseppe Gerli

VENEZIA (ITALPRESS) – Il presidente della Regione del Veneto, Alberto Stefani, ha oggi ricevuto a palazzo Balbi il Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza, Comandante Interregionale dell’Italia Nord Orientale, Giuseppe Gerli.

Il presidente Stefani ha ribadito “piena collaborazione con la Guardia di Finanza, corpo fondamentale dello Stato, presidio di legalità e trasparenza”. In seguito c’è stato un momento dedicato allo scambio di doni, con gli auguri di Buon Natale a tutte le donne e gli uomini delle Fiamme Gialle.

– foto ufficio stampa Regione Veneto –

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Medicina, Bernini “55 mila studenti non perderanno l’anno. Predisposti dei correttivi alla riforma”

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ROMA (ITALPRESS) – “Parlare di fallimento perché meno del 10% ha superato tutte le prove al primo colpo, significa non aver compreso il senso della riforma: gli appelli sono due ed esiste una graduatoria di recupero. Siamo al primo tempo e mezzo di una procedura che si svolge in tre tempi. Dunque fisiologico che una prova autentica produca risultati reali e diversificati. Questa è una riforma che cammina con gli studenti. Non avevamo certezze su quello che sarebbe accaduto e su quali sarebbero stati i risultati d’esame. Per questo abbiamo già predisposto dei correttivi. Proprio ieri, durante l’insediamento del nuovo consiglio nazionale degli studenti universitari, abbiamo deciso con loro di istituire un gruppo permanente di confronto su medicina, esattamente come con la conferenza dei rettori”. Così la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini nel corso del question time alla Camera in risposta a un’interrogazione sulle criticità emerse in relazione al cosiddetto “semestre filtro” per le facoltà di medicina.

“Abbiamo intenzione di continuare ad esercitare, sulla base di un principio di equità, inclusività e democrazia, lo svolgimento di questa riforma. Per la prima volta, e lo ripeto, sono entrati tutti gli studenti che chiedevano di entrare. Li stiamo formando. Sono stati formati non solo attraverso una didattica, in presenza o a distanza, ma anche attraverso materiali messi a disposizione e piattaforme di simulazione. Non abbiamo intenzione di tornare indietro perché consideriamo inaccettabile ritornare all’orribile mercato dei test e delle società che erogano finta formazione su test selettivi e non formanti dai quali tutti noi abbiamo convenuto di dover fuggire”, ha aggiunto.

“I 55mila studenti che hanno avuto accesso per la prima volta il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, odontoiatria e veterinaria non perderanno un anno perché si stanno formando e stanno accumulando crediti formativi e avranno la possibilità di accedere alla graduatoria che sarà tutta riempita anche attraverso debiti di esame. Questo sarà oggetto di un’informativa che mi sono permessa di chiedere al Parlamento per la giornata di domani perché tre minuti non bastano per illustrare la riforma”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

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Non solo Natale e Capodanno, l’inverno si allunga e il viaggio si progetta. I dati dell’osservatorio ASTOI

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ROMA (ITALPRESS) – L’Osservatorio ASTOI Confindustria Viaggi, l’Associazione che rappresenta i Tour Operator a livello nazionale, analizza e interpreta i comportamenti degli italiani nei confronti delle vacanze e dei viaggi durante i periodi di Natale, Capodanno ed Epifania, offrendo una lettura aggiornata di dati, tendenze e dinamiche di acquisto del Turismo Organizzato. I risultati evidenziano come l’inverno non sia più concentrato esclusivamente sulle festività, ma si configuri come una stagione di viaggio più lunga e articolata, caratterizzata da una domanda solida e ben distribuita nel tempo. Il quadro complessivo rimane ampiamente positivo e conferma il ruolo centrale del Turismo Organizzato nelle scelte di viaggio degli italiani. Non solo Natale e Capodanno, dunque, ma un inverno che si estende, con partenze distribuite, prenotazioni anticipate e una domanda orientata verso esperienze di qualità e destinazioni di lungo raggio.

Emerge un’evoluzione strutturale della domanda: il viaggio viene pianificato con maggiore anticipo e consapevolezza, distribuito su più settimane e curato in tutti i suoi aspetti – dalla scelta della destinazione alla qualità dei servizi, fino alle coperture assicurative – per essere vissuto come un’esperienza completa, non più come una semplice “fuga”. Nel periodo delle festività di fine anno, i Tour Operator ASTOI registrano in media una crescita dei ricavi del 10% e di circa il 7% dei passeggeri, rispetto allo scorso anno, nonostante un contesto ancora segnato da incertezze economiche e instabilità geopolitica. Un risultato che conferma la solidità del Turismo Organizzato e la capacità del settore di intercettare una domanda sempre più orientata alla qualità, alla sicurezza e alla professionalità. Questo andamento si inserisce in un contesto globale favorevole: l’industria dei viaggi cresce a un ritmo superiore rispetto all’economia mondiale e arriverà a generare nei prossimi dieci anni circa il 12% del PIL globale (Global Travel Report – Tourism Economics).

Accanto al tradizionale picco delle festività, la finestra delle partenze fra il 1° e il 10 gennaio registra un incremento medio del 10% rispetto allo scorso anno grazie a una maggior attrattività dei prezzi. Capodanno resta il momento più richiesto, ma è seguito da una seconda importante onda stagionale, sostenuta soprattutto dal lungo raggio e dai viaggi di gruppo. La domanda per Natale, Capodanno e inizio gennaio mostra un forte orientamento verso il lungo raggio: Thailandia e Maldive guidano le preferenze, affiancate da Kenya, Zanzibar, Stati Uniti e Argentina, molto richieste anche per i viaggi itineranti. Buona la performance dei tour nel Sud-Est Asiatico. Sul medio raggio domina il Mar Rosso, seguito da Oman e Dubai, mentre cresce l’interesse per i tour in Turchia e per l’Arabia Saudita. Riscuote molti consensi anche il Marocco.

In Europa, Finlandia e Norvegia si confermano regine dell’inverno grazie alle winter experience e ai paesaggi innevati. In Italia, tengono molto bene i soggiorni in montagna e le città d’arte, scelte privilegiate per il Capodanno. Completa il quadro il comparto crocieristico e nel periodo delle festività si conferma una componente rilevante dell’offerta invernale, intercettando una domanda in crescita orientata a esperienze di festa e condivisione. Il comparto continua a mostrare performance solide: secondo il CLIA State of the Cruise Industry Report 2025, i passeggeri globali passano da 34,6 milioni nel 2024 a 37,7 milioni nel 2025. Particolarmente significativo l’interesse crescente dei Millennials, attratti dal buon rapporto qualità-prezzo, dalla varietà degli itinerari e da un’offerta a bordo e a terra sempre più esperienziale.

Il viaggio viene sempre più vissuto come un progetto pianificato e consapevole. Oltre il 70% delle prenotazioni avviene con 60-90 giorni di anticipo, mentre il last minute resta marginale e concentrato su poche destinazioni. Questo approccio si riflette anche nelle tipologie di vacanza scelte: prevalgono i viaggi di gruppo organizzati, affiancati da una forte domanda di tour individuali e itinerari su misura, in particolare sul lungo raggio, con una forte richiesta di esperienze autentiche. Il soggiorno mare resta una delle formule più richieste per le festività, spesso combinato con esperienze culturali o tour, mentre in Italia tengono molto bene la montagna e i long weekend. In questo contesto, aumenta in modo significativo anche la richiesta di coperture assicurative, in particolare le polizze mediche e contro l’annullamento, ormai percepite come parte integrante del pacchetto. La maggiore complessità dei viaggi, soprattutto verso mete lontane, e il valore attribuito al supporto del Tour Operator rendono la protezione un elemento essenziale per vivere il viaggio in piena sicurezza e serenità.

La durata media delle vacanze si attesta intorno agli 8/9 giorni, con differenze significative in base alla destinazione: 3-5 giorni in Italia, 5-8 giorni sul medio raggio e fino a 10-11 giorni sul lungo raggio. Sul fronte dei prezzi si registra una sostanziale stabilità, con aumenti contenuti tra il 3% e il 5%, più marcati sul lungo raggio, mentre corto e medio raggio rimangono complessivamente in linea con lo scorso anno. La scelta dei viaggiatori è sempre meno guidata dal prezzo in senso stretto e sempre più orientata alla qualità dell’esperienza e al valore complessivo dell’offerta. Il costo medio si colloca tra 2.500 e 3.000 euro a persona, con un range che va dai 600-800 euro per il corto raggio ai 1.400-1.600 euro per il medio raggio, fino a 3.300-3.800 euro e oltre per il lungo raggio, dove incidono in modo rilevante circuiti e viaggi tailor made ad alta componente esperienziale.

L’andamento complessivo dell’inverno 2025/26 conferma un quadro estremamente positivo: il periodo dicembre-marzo registra una crescita media del 15%, sia in termini di volumi sia di passeggeri. La performance è trainata in particolare dal lungo raggio, che si conferma il principale motore della stagione, e da una distribuzione più equilibrata delle partenze nel corso dei mesi invernali, con gennaio e febbraio che rafforzano il proprio peso rispetto al passato. L’inverno replica quindi i meccanismi dell’estate, diviene una stagione di viaggio strutturata, non più limitata ai picchi festivi. Guardando al 2026, i Tour Operator ASTOI prevedono uno scenario ancora positivo, seppur caratterizzato da una crescita più contenuta rispetto agli ultimi anni. Le stime indicano un incremento medio compreso tra l’8% e il 10%, con alcuni operatori che prevedono performance anche migliori. La domanda continuerà a concentrarsi sui viaggi esperienziali, spesso in piccoli gruppi o costruiti su misura.

Si confermano centrali l’advance booking, una forte attenzione al rapporto qualità-prezzo e al valore percepito, insieme alla ricerca di contenuti di viaggio più autentici e personalizzati. Un quadro pienamente coerente con i mega-trend internazionali, che indicano un turismo in crescita trainato da personalizzazione, sostenibilità, tecnologie digitali e intelligenza artificiale, nel quale il Turismo Organizzato continua a rappresentare un punto di riferimento per progettare viaggi complessi e ad alto contenuto.

“I dati dell’Osservatorio ASTOI confermano che anche il viaggio invernale è entrato in una fase di maturità: non più una scelta impulsiva, ma un progetto consapevole, analizzato e definito – è il commento del Presidente ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya -. Nel pubblico si rafforza la voglia di viaggi esperienziali, che uniscano scoperta, relazione con i territori e partecipazione attiva. Aumentano i viaggi legati alle passioni e la richiesta di viaggi di gruppo, che offrono contenuto e condivisione. Il “cosa” e il “come” diventano quasi importanti quanto il “dove”, chiari indirizzi che i Tour Operator sono pronti a interpretare. Dopo un triennio di dati positivi, il 2026 sarà un anno di continuità, con una crescita solida e strutturale; il viaggiatore pianifica prima, si informa di più, valuta con attenzione il rapporto qualità-prezzo e affida con maggiore fiducia l’organizzazione del viaggio a professionisti che garantiscano affidabilità, competenza e personalizzazione. Tecnologia e intelligenza artificiale rappresentano strumenti sempre più importanti per migliorare efficienza, personalizzazione e servizio, senza sostituire il fattore umano”, conclude Ezhaya.

– foto ufficio stampa ASTOI Confindustria Viaggi –

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Musumeci “Nuova direttiva sulla qualità dell’aria in vigore a fine 2026 impone comunicazioni precise”

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ROMA (ITALPRESS) – “La nuova direttiva di qualità dell’aria che entrerà in vigore alla fine del 2026 impone precisi e stringenti compiti di comunicazione per le amministrazioni competenti in materia. Sarà inoltre definito un apposito indice da attivare a livello nazionale e pubblicato sui siti Internet delle amministrazioni competenti al fine di informare in tempo reale cittadini. Infatti a partire dal 2028 i piani di qualità dell’area dovranno contenere apposite azioni da mettere in campo nel caso in cui tali soglie vengano superate”. Così il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci nel corso del question time alla Camera.

Il ministro ha poi ricordato che “non emerge uno specifico evento calamitoso riconducibile alle competenze del servizio nazionale della protezione civile: il Dipartimento della protezione civile non è infatti titolare di competenze in tema di qualità dell’aria, né in termini di sistemi di monitoraggio né in termini di allertamento. Rientra invece nell’ambito delle competenze regionali la redazione del piano di tutela della qualità dell’aria”.

– foto IPA Agency –

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Paralisi cerebrale infantile, Policlinico Gemelli capofila di uno studio su un farmaco innovativo

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ROMA (ITALPRESS) – La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS annuncia l’avvio del primo studio di Fase 2 sulla terapia con il cenegermin (rhNGF, Nerve Growth Factor ricombinante umano) nei bambini con paralisi cerebrale infantile (CP – Cerebral Palsy), autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Lo studio, coordinato da Domenico Romeo, responsabile dell’Unità Operativa di Paralisi Cerebrali Infantili e Neurosviluppo del Policlinico Gemelli IRCCS, ricercatore di Neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica, rappresenta un passo importante nella ricerca di nuove terapie per questa patologia. Lo studio di Fase 2, randomizzato, in doppio cieco, valuterà sicurezza, tollerabilità, farmacocinetica e farmacodinamica di cenegermin (rhNGF) somministrato per via intranasale. Saranno arruolati complessivamente 60 bambini affetti da paralisi cerebrale, di età compresa tra i 2 e i 6 anni. Lo studio, che parte in questi giorni al Policlinico Gemelli, coinvolgerà anche altri centri in tutta Italia ed è sostenuto da Dompé farmaceutici.

“Si tratta di un trial molto innovativo – spiega Domenico Romeoperché utilizza una somministrazione non invasiva per via intranasale che dovrebbe permettere di superare la barriera emato-encefalica. È la prima volta che una molecola ‘biotech’ come l’NGF ricombinante umano viene somministrata nel sistema nervoso centrale in uno studio clinico; si tratta di uno sviluppo degli studi su bambini con trauma cranico grave e arresto cardio-circolatorio, condotti dal professor Antonio Chiaretti, associato di Pediatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Riteniamo che sia la via di somministrazione, che la struttura della molecola, identica a quella naturale prodotta dall’organismo, produrranno potenziali effetti clinici sulla spasticità e minimi effetti collaterali”.

Con il termine paralisi cerebrale infantile si intende un ampio gruppo di disturbi neurologici dovuti a cause diverse, che danno luogo a una lesione permanente, non progressiva, del cervello in via di sviluppo. Il danno si può verificare prima, durante o dopo la nascita (cause prenatali: malformazioni cerebrali su base genetica, infezioni materne da toxoplsamosi, rosolia, herpes, cytomegalovirus durante la gravidanza; cause peri-natali: ridotto apporto di ossigeno al cervello, emorragia cerebrale; cause post-natali: meningo-encefaliti, trauma cranico graco) e influenza la funzione motoria e lo sviluppo del bambino, con vari gradi di gravità. Le conseguenze del danno si vedono soprattutto sulla postura e sul movimento, ma possono associarsi anche problemi della deglutizione, sensoriali (soprattutto alla vista e all’udito), cognitivi ed emotivi, della capacità di comunicare e relazionarsi con gli altri. La lesione alla base della PC non è reversibile, ma è possibile intervenire per limitare le sue conseguenze con interventi mirati e tempestivi, che variano in base all’età, al tipo di danno neurologico e ai problemi presenti. La diagnosi si effettua con la risonanza magnetica, l’ecografia transfontanellare (ETF) e altri esami. Le terapie attuali sono principalmente sintomatiche e affidate a interventi riabilitativi, tossina botulinica, baclofen, interventi chirurgi mirati; non esistono tuttavia trattamenti in grado di ripristinare la perdita neuronale. Una nuova possibilità di trattamento viene da Cenegermin (rhNGF), la versione biotech del Fattore di Crescita Nervoso (NGF – Nerve Growth Factor), scoperto dai Nobel Rita Levi-Montalcini e Stanley Cohen nel 1951 e già approvato dalla European Medicines Agency (EMA), dalla FDA statunitense e dalla NMPA cinese, per una rara patologia oftalmologica.

– foto ufficio stampa Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS –

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von der Leyen “E’ il momento dell’indipendenza dell’Europa”

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STRASBURGO (ITALPRESS) – “Il Consiglio europeo di questa settimana dovrà affrontare la realtà del momento. La realtà di un mondo diventato pericoloso, di guerre e pericoli. La realtà del mondo è che noi europei dobbiamo difenderci e dobbiamo anche dipendere da noi stessi”. Così la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. “Siamo in questo mondo già da parecchio tempo, da prima dell’invasione illegale russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 – ha aggiunto – La pace che abbiamo conosciuto se ne è andata, non abbiamo più tempo di lasciarci andare a pensieri nostalgici. Ciò che conta adesso è come decidiamo di confrontarsi con tutto ciò. Non possiamo lasciare il mondo agli altri o che siano gli altri a definire noi”. “L’Europa deve essere responsabile della propria sicurezza. Non è più una scelta o un’opzione, ma un imperativo. Conosciamo le minacce che ci arrivano e faremo fronte ad esse. Dobbiamo sviluppare e schierare nuove capacità in modo da contrastare questa nuova guerra ibrida moderna”, ha evidenziato.
Secondo von der Leyen “questo è il momento dell’indipendenza dell’Europa. Quando abbiamo iniziato a utilizzare questo termine, molti sono stati scettici su ciò che questo comporta o se sarebbe stato realistico. Ma guardate quello che abbiamo già fatto in campi come la difesa, l’energia…abbiamo fatto davvero l’impossibile e siamo pronti a fare di più perchè nella nostra indipendenza rendiamo noi stessi più forti e un’Europa più forte è un partner più forte anche per garantire un mondo più sicuro”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Sfruttamento della prostituzione, 6 arresti tra l’Alessandrino e il Torinese

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VERCELLI (ITALPRESS) – Su disposizione della Procura di Vercelli, gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito 6 misure cautelari in carcere nei confronti di persone residenti nell’Alessandrino e nel Torinese, gravemente indiziate in concorso del reato di sfruttamento della prostituzione.

L’indagine ha avuto inizio da una segnalazione di movimenti sospetti all’interno di un appartamento in provincia di Vercelli. Gli accertamenti hanno consentito agli investigatori di ricostruire le varie fasi dell’organizzazione dell’attività di favoreggiamento della prostituzione. Sono in corso diverse perquisizioni all’interno di appartamenti e immobili nella disponibilità degli indagati. A effettuare l’operazione è il personale della Squadra Mobile e della Questura, in collaborazione con le Squadre Mobili di altre province piemontesi e di unità speciali e cinofile della Polizia di Stato.

– foto di repertorio ufficio stampa Polizia di Stato –

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Studio EPO e OCSE, crescita quintuplicata delle tecnologie quantistiche in dieci anni

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ROMA (ITALPRESS) – Le tecnologie quantistiche hanno il potenziale di rivoluzionare il modo in cui elaboriamo le informazioni, comunichiamo e misuriamo il mondo che ci circonda, con applicazioni che spaziano dalla difesa alla sanità. Si prevede che il mercato globale della tecnologia quantistica raggiungerà circa 93 miliardi di euro entro il 2035. Secondo un nuovo studio pubblicato oggi dall’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il panorama della tecnologia quantistica sta vivendo una rapida espansione grazie all’aumento delle aziende che entrano nel settore, all’incremento degli investimenti e alla forte crescita dell’innovazione, ma ora deve affrontare sfide legate alla crescita e alla commercializzazione della tecnologia. Parte del piano di lavoro biennale dell’Osservatorio dell’EPO sui brevetti e la tecnologia, il rapporto offre un’analisi completa dell’ecosistema quantistico, includendo brevetti, investimenti, competenze, catene di approvvigionamento e politiche. La pubblicazione coincide con l’Anno internazionale della scienza e della tecnologia quantistica delle Nazioni Unite (IYQ).

“Le tecnologie quantistiche hanno un potenziale enorme, ma sono ancora nelle prime fasi di sviluppo – ha dichiarato il Presidente dell’EPO, António Campinos -. Come evidenzia questo studio e il rapporto Draghi, l’UE ha margini per aumentare i propri investimenti nel settore quantistico, soprattutto se confrontata con paesi leader come gli Stati Uniti. Ora sono necessari finanziamenti da parte del settore privato per commercializzare la ricerca di base e i governi devono considerare questo settore in rapida crescita una priorità strategica per lo sviluppo dell’innovazione”. Secondo lo studio, il numero di famiglie di brevetti internazionali (IPFs) – una serie di domande di brevetto depositate in diversi paesi per la stessa invenzione – nel settore quantistico è quintuplicato solo nell’ultimo decennio. Il rapporto identifica tre sottocategorie principali: comunicazione quantistica, calcolo quantistico (compresa la simulazione) e rilevamento quantistico.

La comunicazione quantistica ha rappresentato il maggior numero di IPF fino al 2022. Tuttavia, il settore dell’informatica quantistica ha registrato la crescita maggiore in termini di IPF durante il periodo in esame, con un aumento di quasi 60 volte rispetto al 2005, ed è destinato a diventare il settore più importante dell’ecosistema quantistico. In totale, tra il 2005 e il 2024 gli innovatori di tutto il mondo hanno generato circa 9740 IPF relativi alla tecnologia quantistica. Gli Stati Uniti sono in testa, seguiti da Europa, Giappone, Cina e Repubblica di Corea. In Europa, i primi tre paesi per numero di brevetti quantistici sono Germania, Regno Unito e Francia. La regione sta inoltre assistendo alla nascita di startup dinamiche, come le aziende francesi C12 e PASQAL, incluse nel rapporto come casi di studio, sebbene molte di esse debbano affrontare sfide in termini di finanziamento e crescita.

Il settore quantistico comprende oggi più di 4500 aziende, con meno di 1000 aziende (poco meno del 20%) specializzate nelle tecnologie quantistiche (quantum core). Le principali aziende quantistiche sono in genere startup e dipendono fortemente dagli investimenti iniziali e dai finanziamenti pubblici. Alle aziende non specializzate (80%) sono riconducibili la maggior parte dei brevetti relativi alla quantistica e della creazione di posti di lavoro, e sono nella posizione migliore per la commercializzazione. L’Europa ospita uno dei cluster più densi al mondo di aziende leader specializzate nel settore quantistico (quantum core), con percentuali di aziende di quantum core vicine al 40% in paesi come il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Francia. Ciò contrasta nettamente con gli Stati Uniti (20%), dove la quota di quantum core è inferiore e vi è una maggiore presenza di giganti tecnologici.

L’Italia, dal 2005 al 2024, non ha registrato famiglie di brevetti relativi alla tecnologia quantistica, ma da quest’ultimo anno (2025), grazie anche al supporto dei fondi europei – come il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF)- prevede una strategia di investimenti di oltre 227 milioni di euro per sviluppare laboratori nazionali, formare la forza lavoro e incoraggiare gli investimenti privati. Gli investimenti si concentreranno su settori chiave come l’informatica, la simulazione, la comunicazione, il rilevamento e la scienza di base, con una partecipazione attiva ai programmi dell’UE e l’obiettivo di aumentare l’autonomia strategica. A livello di singole aziende i primi cinque richiedenti di famiglie di brevetti (IPF) quantistici tra il 2005-2024 sono stati IBM, LG, Toshiba, Intel and Microsoft. Aziende europee come IQM Quantum Computers e Robert Bosch sono anche tra i migliori richiedenti rispettivamente nei settori dell’informatica e della sensoristica. Le prime quattro università per IPF quantistici provengono tutte dagli Stati Uniti, guidato dal MIT e da Harvard. Il CNRS, più grande organizzazione di ricerca pubblica in Francia, si distingue come l’unica istituzione pubblica europea ad apparire tra i primi 20 candidati.

Tra le realtà italiane, è da citare l’Istituto Italiano Nazionale di Scienza e Tecnologia quantistica (NQSTI) un consorzio di 20 centri di ricerca nazionali, finanziato dal PNRR con circa 103 milioni di euro, con l’obiettivo di coprire l’intero spettro dalla ricerca di base fino allo sviluppo di prototipi, con una forte attenzione agli spin-off accademici e all’innovazione industriale. Lo studio ha inoltre analizzato il commercio internazionale dei beni che sostengono l’ecosistema quantistico, definiti “beni rilevanti per il quantistico”, distinguendo tra materie prime e apparecchiature. Negli Stati Uniti, come in Giappone, Italia e Turchia, l’alluminio rappresenta la principale importazione. Secondo lo studio, la collaborazione tra organismi di ricerca pubblici, startup e grandi aziende sta diventando sempre più importante nell’innovazione quantistica.

Il settore deve inoltre affrontare sfide quali la crescente concentrazione e dipendenza delle catene di approvvigionamento globali per i componenti critici. Le aziende quantistiche devono inoltre garantire la disponibilità di competenze tecniche altamente complesse e favorire l’integrazione delle competenze trasversali necessarie a sostenere gli sforzi di commercializzazione.

– foto IPA Agency –

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Ue, von der Leyen “Siamo in un mondo di guerre, dobbiamo difenderci. Prossimi giorni cruciali per l’Ucraina”

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STRASBURGO (ITALPRESS) – “Il consiglio europeo di questa settimana dovrà affrontare la realtà del momento. La realtà di un mondo diventato pericoloso, di guerre e pericoli. La realtà del mondo è che noi europei dobbiamo difenderci e dobbiamo anche dipendere da noi stessi”. Così la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. “Siamo in questo mondo già da parecchio tempo, da prima dell’invasione illegale russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 – ha aggiunto – La pace che abbiamo conosciuto se ne è andata, non abbiamo più tempo di lasciarci andare a pensieri nostalgici. Ciò che conta adesso è come decidiamo di confrontarsi con tutto ciò. Non possiamo lasciare il mondo agli altri o che siano gli altri a definire noi”.

“Non c’è atto più importante della difesa europea della difesa dell’Ucraina. I prossimi giorni saranno cruciali per garantire il suo futuro. Tocca a noi decidere come vogliamo finanziare la lotta dell’Ucraina: i negoziati stanno andando avanti a passi da gigante, ma al contempo si stanno intensificando gli attacchi russi. Non si tratta di una questione di numeri, ma si tratta di rafforzare la capacità dell’Ucraina per garantire una pace vera, giusta, equa e durevole che tuteli l’Ucraina ma soprattutto l’Europa”, ha poi ammonito. “Per questo consiglio europeo imminente propongo due opzioni: una basata sui beni congelati e un’altra sui prestiti europei. Dovremmo scegliere quale strada prendere, ma una cosa è sicura: dobbiamo prendere la decisione per finanziare l’Ucraina per i prossimi due anni”, ha aggiunto. Von der Leyen ha poi ricordato che “la scorsa settimana abbiamo fatto un passo importante: il congelamento duraturo dei beni russi. Questo è un passo decisivo che manda un messaggio politico chiaro: i beni russi resteranno congelati finché la Russia non interromperà la guerra e non pagherà i risarcimenti all’Ucraina per i danni fatti”.

“Il nostro compito nel vertice di questa settimana sarà dimostrare che siamo concentrati sulla nostra strategia, sul nostro interesse e sulle nostre priorità”, ha aggiunto. “Non sarà la prima volta che le dichiarazione sull’Europa si dimostreranno sbagliate e superate. Non sarà la prima volta che ci si renderà conto che l’ordine mondiale sta cambiando. La strategia di sicurezza nazionale [degli Stati Uniti, ndr] è giusta quando dice che l’Europa ha perso una parte del Pil mondiale dal 25% nel 1990 al 14% odierno – ha spiegato – Quello che invece non sta scritto è che le cifre per gli Stati Uniti sono sulla stessa linea: hanno perso una percentuale del Pil dal 22% nel 1990 al 14% di oggi. Questa non è la storia di una sola economia da un lato dell’Atlantico, questa è la storia di uno spostamento dell’economia mondiale”.

“Sull’indipendenza dei combustibili fossili russi siamo stati pionieri fin dal primo giorno e gli sforzi ci hanno ripagato. Grazie al RepowerEU le importazioni di gas russo, sia GNL sia da gasdotti, sono scese dal 45% all’inizio della guerra al 13% di oggi. Le importazioni di carbone sono scese dal 51% a zero. Il greggio dal 26% al 2%. Tutto ciò significa che riusciremo a far diminuire le importazioni di combustibili fossili dalla Russia per il nostro bene e per sempre”, ha annunciato von der Leyen.

“Se prendiamo solo la Cina, la loro percentuale del Pil mondiale è aumentato dal 4% nel 1990 al 20% di oggi. Ecco perché gli Stati Uniti da parecchio tempo hanno spostato le loro priorità e l’interesse strategico. Ma questa strategia non è la causa di quello che sta vivendo l’Europa, è un sintomo della realtà del mondo di oggi”, ha aggiunto.

“Questo è il momento dell’indipendenza dell’Europa. Quando abbiamo iniziato a utilizzare questo termine, molti sono stati scettici su ciò che questo comporta o se sarebbe stato realistico. Ma guardate quello che abbiamo già fatto in campi come la difesa, l’energia…abbiamo fatto davvero l’impossibile e siamo pronti a fare di più perché nella nostra indipendenza rendiamo noi stessi più forti e un’Europa più forte è un partner più forte anche per garantire un mondo più sicuro”, ha rivendicato.

“L’Europa deve essere responsabile della propria sicurezza. Non è più una scelta o un’opzione, ma un imperativo. Conosciamo le minacce che ci arrivano e faremo fronte ad esse. Dobbiamo sviluppare e schierare nuove capacità in modo da contrastare questa nuova guerra ibrida moderna”. “Dopo decenni di investimenti insufficienti, finalmente siamo una svolta. Stiamo trasformando la nostra base industriale della difesa in un’area in grado di fornire tecnologie all’avanguardia e contrastare questa ondata di guerra – ha sottolineato – Quest’anno abbiamo fatto di più per la difesa che in tutti gli scorsi decenni. Avevamo investito 8 miliardi nel fondo per la difesa. Quest’anno attiveremo fino a 800 miliardi di investimenti entro il 2030″. Secondo Von Der Leyen, “questa crescita per la difesa non è solo per la difesa, ma sono in gioco la nostra libertà, la nostra prosperità e soprattutto la nostra indipendenza”.

– foto IPA Agency –

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