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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale 10 Giugno, a memoria della giornata del 10 giugno 1848, quando Vicenza scrisse pagine di fulgido eroismo

Viale 10 Giugno. 10 Giugno 1848 (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). È la strada più lunga del comune: 3700 m. Dal ponte di Santa Libera, la rampa dei Portici, sino al Comune di Arcugnano. «Un nastro di magnifica via serpeggia per le alture…» di Antonio Fogazzaro in Piccolo Mondo Antico.
Il consigliere comunale Giovanni Mazzoni propose il nome di Viale 10 Giugno che venne deliberato il 18 ottobre 1898 dal Consiglio Comunale a memoria e gloria della grande giornata del 10 giugno 1848, quando Vicenza scrisse pagine di fulgido eroismo. Per la bellezza del panorama il cav. Raschi chiamò il magnifico viale la “Sella d’oro”. Il viale scorre parallelo ai Portici, costruiti nel 1700 dall’architetto Muttoni che, in due rampe, portano al Santuario di Nostra Signora del Monte Berico. Davanti alla basilica si distende il magnifico Piazzale della Vittoria e, proseguendo, la patrizia Villa Guiccioli, già Ambellicopoli, con il secolare parco, acquisiti dal Comune nel 1935 ora sede del Museo del Risorgimento e della Guerra; e ancora: località Esse dalla forma che la strada assume per superare una gobba del terreno; Monte Bella Guardia (m.149); Villa Valmarana, più avanti Villa Margherita, con la rinomata osteria.

Il 10 giugno 1848 ha un significato importante per i Vicentini; mi limito a qualche cenno personale, lasciando per maggiori particolari la parola a Vittorio Meneghello e al suo libro “Il quarantotto a Vicenza – Storia documentata” pubblicato nel 1898 in occasione del cinquantenario della difesa.

Gli Austriaci, il 25 marzo 1848, si allontanano da Vicenza per ritornare qualche giorno dopo dalla dorsale del Monte per bombardare la città. Ma i Vicentini il 20, 21 e 24 maggio avevano resistito.

All’alba del 10 giugno gli Austriaci erano avanzati sino all’Esse, lungo i portici la lotta continuava sanguinosa. Il generale Durando propose la resa al nemico. Si opponeva il Bonollo, presidente del Comitato difesa cittadina. I cittadini si ritrovano in Piazza dei Signori, non vogliono la resa. Alle 5 del mattino del giorno 11 giugno la resa viene firmata. Alle ore 11 dello stesso giorno centinaia di cittadini preferirono l’esilio al dominio austriaco. Il generale Radetzky, dalla loggia dell’Osteria al Gallo, assiste al passaggio degli esuli verso le terre pontificie.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Battaglione Framarin, ricorda Ottavio Framarin e i combattenti per la rivoluzione di Vicenza dell’anno 1848

Via Battaglione Framarin. Già conosciuta con il nome Campo di Gallo sino alle Cattane (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Il nome Via Battaglione Framarin è stato deliberato dal Consiglio Comunale il 22 luglio 1911, per ricordare i combattenti per la rivoluzione di Vicenza dell’anno 1848.

Pasquale Ottavio Framarin nacque a Gambellara il 25 ottobre 1825. Studente all’università di Padova, quando scoppiano i primi tumulti del 1848, con molti altri compagni imbraccia il fucile e forma un battaglione di volontari in difesa di Vicenza, poi nel 1849 a Venezia. Entra nel Regio Esercito col grado di Maggiore, segue Giuseppe Garibaldi nelle sue spedizioni. Muore a Vicenza, il 15 maggio 1902.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Astichello, dal fiume Astico che scorre qualche chilometro più in là nella campagna sandricense

Viale Astichello. Il nome del viale viene confuso con la strada di Saviabona (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Lungo 1.100 metri. Il nome viale Astichello assegnato con delibera consiliare 22 luglio 1911, quando nacque il borgo di Santa Lucia. Il nome Astichello deriva dal fiume Astico che scorre qualche chilometro più in là nella campagna sandricense.

Il poeta vicentino Giacomo Zanella ha dato il nome Astichello ad una sua raccolta di sonetti. Il nome Astigello compare in un documento datato 23 ottobre 1244 con cui si concede alle suore Mater Domini di Longara di trasferirsi a Vicenza “et construire monasterium….inter burgum S. Viti et flumina Bachilionis et Astigelli…”

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Zaccaria Ferreri, nato a Vicenza nel 1479 divenne assistente di papa Giulio II

Via Zaccaria Ferreri. Laterale Viale della Pace  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Intitolata come Via Zaccaria Ferreri con delibera consiliare 28 novembre 1958. Ferreri nacque a Vicenza nel 1479 e cessò di vivere nell’anno 1524/25.

Entrò nel convento di Santa Giustina di Padova a 15 anni. Nel 1505 si trasferì a Roma dove ultimò gli studi conseguendo la laurea in teologia e diritto. Accolto alla corte di Giulio II che lo nominò suo assistente con Abbazia a Monte Subasio di Assisi. Nel 1506 la madre lo richiamò a Vicenza.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Virgilio Bardella, nasce a Vicenza nel 1825 e muore durante la difesa di Vicenza del X giugno 1848

Via Virgilio Bardella. Già via del Cimitero  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Bardella nasce a Vicenza nel 1825 e muore durante la difesa di Vicenza del X giugno 1848.

Il conte Giovanni da Schio dell’Ufficio toponomastica del Comune, nell’intitolare Via Virgilio Bardella, così descrive il martirio del Bardella: «Era istruito nella scienza degli ingegneri. Si dedicò all’artiglieria nella rivoluzione del 1848. Il 10 giugno si trovava con il suo cannone a Santa Lucia e fu ferito alla barricata. Ritiratosi a Casa Monza, ove fu curata la ferita, si vergognò di aver lasciato il suo posto e vi ritorna, un secondo colpo lo ferisce a morte. Gridando Viva l’Italia, spirò poco dopo all’Ospitale».

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Torquato Tasso, che attinge alcune cronache dall’ “Italia Liberata dai Goti” del vicentino Trissino

Via Torquato Tasso. La strada, laterale di contra’ San Francesco, è stata dedicata al poeta con deliberazione consiliare 22 luglio 1911  (qui la mappa di Via Torquato Tasso, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Il Tasso nasce a Sorrento l’11 marzo 1544 e muore a Roma 25 aprile 1595.

Si iscrive all’Università di Padova per lo studio delle leggi, ma abbandona per filosofia ed eloquenza. Nel 1565 trova posto alla corte Estense di Alfonso II duca di Ferrara e comincia il lavoro sulla Gerusalemme Liberata, poema epico sulla prima crociata. Il Tasso attinge alcune cronache dall’ “Italia Liberata dai Goti” del vicentino Trissino.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Valbella, monte su linea difensiva sull’altopiano di Asiago nella prima Guerra mondiale 1915-18

Via Valbella. Quartiere di Vicenza nuova  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Denominata con delibera consiliare 9 marzo 1951. Valbella è un monte con altitudine 1312 s.l.m che fu uno dei capisaldi della nostra linea difensiva sull’altopiano di Asiago nella prima Guerra mondiale 1915-18.

Gli Austriaci, il 23 dicembre 1917, sferrarono un violento attacco di artiglieria su tutti i colli dell’altopiano. Le nostre truppe furono costrette ad un ripiegamento. Il 29 gennaio 1918 la IVa Brigata Bersaglieri, i fanti della Sassari e il 6° Reggimento Alpini strapparono al nemico le posizioni. Il Monte Valbella, nonostante le continue incursioni austriache, restò in mano all’Esercito Italiano.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Tomaso Formenton, nel 1473 eleva un leone di San Marco sulla colonna di Piazza

Via Tomaso Formenton. Laterale di via Legione Gallieno (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). La via Tomaso Formenton venne intitolata con deliberazione podestarile 24 febbraio 1931. Formenton, nasce a Vicenza attorno al 1440 e muore nel 1492. Il padre Stefano falegname lo avvia nelle stessa arte.

Nel 1473 eleva un leone di San Marco sulla colonna di Piazza. Nel 1479 apre bottega di carpentiere nell’area dell’attuale Monte di Pietà. Nel 1480 è ingegnere del Comune inserito nella fraglia dei muratori e scalpellini. Nel 1489 porta a Brescia un modello in legno della loggia della città, ricevendo un compenso di 40 ducati.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via San Martino, celebra vittoria del 24 giugno 1859 dell’esercito italiano a San Martino (Desenzano)

Via San Martino. Quartiere San Bortolo (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Deliberazione consiliare 13 luglio 1914. Intende celebrare la vittoria del 24 giugno 1859 dall’esercito italiano in uno scontro avvenuto a San Martino, nel comune di Desenzano sul Garda. Dopo quella grande vittoria il borgo di San Martino diventa San Martino della Battaglia.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via San Bastiano, dove c’era una chiesa dedicata a San Sebastiano costruita attorno al 1465

Via San Bastiano. Viale X giugno, al Cristo sino a Viale d’Azeglio (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolinleggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Deliberazione consiliare del 22 luglio 1911. Il nome Bastiano, in dialetto Bastian, diminutivo di Sebastiano. Nella strada esisteva una chiesa dedicata al Santo costruita attorno al 1465, essendo Vescovo di Vicenza Matteo Barbo “una crudelissima peste travagliava la città”. Si ha notizia che la devozione per il Santo verso il secolo XVII si era piuttosto intiepidita, sostituita alla devozione per la Madonna di Monte Berico.