martedì, Dicembre 16, 2025
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Approvata la nuova Strategia Nazionale per salute e sicurezza sul lavoro, Schillaci “Ridurre drasticamente infortuni e decessi”

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ROMA (ITALPRESS) – È stata approvata oggi la “Strategia Nazionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2026-2030” nel corso della riunione del Comitato incaricato di indirizzare e coordinare la vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, presieduto dal ministro della Salute Orazio Schillaci. La Strategia, in linea con il Quadro strategico dell’Unione Europea 2021-2027 e con il contesto nazionale, definisce un percorso chiaro per affrontare le sfide di un mondo del lavoro in rapida evoluzione. Si integra con il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2026-2031 e con le iniziative degli altri enti coinvolti nella salute e sicurezza sul lavoro, garantendo un approccio coordinato e sinergico.

“L’approvazione di questo documento è frutto della collaborazione tra ministeri, Regioni, Inail, Ispettorato nazionale del Lavoro e parti sociali – dichiara il ministro SchillaciL’obiettivo principale è chiaro e ambizioso: ridurre drasticamente infortuni e decessi, adottando l’approccio Vision Zero, secondo cui ogni incidente è prevenibile”.

Il ministro ha inoltre ricordato le diverse iniziative messe in campo in questi anni tra cui l’approvazione del recente decreto legge che ha introdotto ulteriori misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro anche in chiave di prevenzione e promozione della salute e i provvedimenti per contrastare le aggressioni agli operatori sanitari. La Strategia nazionale si fonda su cinque assi strategici: affrontare i cambiamenti del lavoro, rafforzare la resilienza del sistema istituzionale, potenziare le tutele, supportare le MPMI e diffondere la cultura della prevenzione fin dalle scuole.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Assunti 46 nuovi funzionari, Schifani: “Continua il rinnovamento degli organici”

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PALERMO (ITALPRESS) – Firmati questa mattina, nella sede del dipartimento regionale della Funzione pubblica, i primi 46 contratti di assunzione dei funzionari vincitori del concorso Ripam Coesione, con fondi nazionali. A regime il reclutamento riguarderà complessivamente 70 unità.

Lo rende noto la Regione Siciliana, sottolineando in una nota che le assunzioni rientrano nel Programma nazionale Capacità per la coesione 2021-2027 che, grazie alla sinergia tra governo nazionale e regionale, ha l’obiettivo di qualificare l’uso delle risorse europee, migliorare la performance di spesa e garantire in questo modo il pieno raggiungimento degli obiettivi di politica di coesione al Sud.

“La Regione continua a cambiare pelle rinnovando e potenziando i propri organici – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – I nuovi assunti di oggi si aggiungono alle centinaia di giovani immessi in servizio nei mesi scorsi, grazie allo sblocco dei concorsi seguito all’accordo Stato-Regione. Abbiamo bisogno dell’entusiasmo e della motivazione di queste donne e di questi uomini che sapranno dare il meglio per far crescere la pubblica amministrazione”.

I vincitori di concorso, che prenderanno servizio entro il mese di gennaio 2026, sono stati accolti dalla dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica e del personale, Salvatrice Rizzo, e dal dirigente del servizio Reclutamento, trasferimenti e mobilità, Salvatore Bottari. Sono stati destinati ai vari centri regionali di spesa per rafforzare la capacità attuativa dei programmi finanziati con fondi extraregionali.

– Foto Regione Siciliana –
(ITALPRESS).

A Torino Poste Italiane accelera sulla svolta green

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TORINO (ITALPRESS) – A Torino Poste Italiane accelera il suo percorso di sostenibilità. Le attività e gli immobili dell’azienda sono già più efficienti ed ecologici grazie a una serie di interventi sugli edifici e sui mezzi di trasporto. Si tratta di azioni che hanno un impatto reale sulla qualità dell’aria, sull’efficienza energetica e sulla vita quotidiana delle comunità.
xb4/mgg/gsl

Dal Mur oltre 27,5 milioni ai centri di ricerca per 20 progetti, Bernini: “I ricercatori sono il cuore pulsante del sistema”

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ROMA (ITALPRESS) – Via libera ai finanziamenti del terzo bando del Fondo Italiano per la Scienza (FIS 3), il programma nazionale che sostiene la ricerca di base più innovativa. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato le graduatorie: tra le oltre 5.000 candidature valutate, sono stati 326 i progetti di eccellenza finanziati, per un investimento complessivo superiore a 432 milioni.

Lo stanziamento complessivo destinato a 20 progetti risultati vincitori rispettivamente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (15), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (2), dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (2) e della Stazione Zoologica Anton Dohrn (1) ammonta a 27.592.839,43 euro, è distribuito nei macrosettori Life science, Physical sciences and engineering e Social science and humanities. Nello specifico, al CNR, lo stanziamento totale di 20.763.681,27 euro è destinato per il settore Life science con un finanziamento di 7.113.667,20 euro, per il macrosettore Physical sciences and engineering 10.290.218,47 euro e 3.359.795,60 euro per il settore Social science and humanities.

Per quanto riguarda lo stadio di carriera dei vincitori del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 7.843.536,27 euro finanziano sette progetti presentati da ricercatori emergenti nella categoria Starting grant; 7.500.339 euro sostengono cinque progetti di studiosi in carriera inclusi nella categoria Consolidator grant; infine 5.419.806 euro sono stati assegnati a tre progetti proposti da ricercatori affermati, i cosiddetti Advanced grant.

Per l’Istituto Nazionale di Astrofisica lo stanziamento di 2.633.860,40 euro è destinato al settore Physical Sciences and Engineering. Relativamente allo stadio di carriera dei vincitori, 1.160.354 euro finanziano un progetto presentato da ricercatori emergenti nella categoria Starting grant; 1.473.506,40 euro sostiene un progetto di studiosi in carriera inclusi nella categoria Consolidator grant. All’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale andranno 2.404.303,76 euro destinati al macrosettore Physical Sciences and Engineering e finanzieranno due progetti presentati da ricercatori emergenti nella categoria Starting grant. La Stazione Zoologica Anton Dohrn riceverà di 1.790.994 euro per il settore Life Science finanziando così un progetto proposto da ricercatori affermati, i cosiddetti Advanced grant.

“I ricercatori sono il cuore pulsante di questo sistema. Il loro lavoro è fondamentale, genera conoscenza, apre nuove frontiere, crea opportunità per le generazioni future. La ricerca italiana è competitiva e capace di confrontarsi con i migliori standard mondiali, dentro una visione che guarda all’Europa e alla cooperazione internazionale”, ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

“Il FIS 3, che quest’anno ha garantito un finanziamento eccezionale, si accompagna a una strategia più complessiva. Con la legge di Bilancio garantiamo continuità e stabilità alle risorse – ha aggiunto – Il nuovo Fondo unico per la ricerca offre certezze: criteri trasparenti, bandi pubblicati entro il 30 aprile e risorse definite. Nel 2025 parliamo di 460 milioni, a cui si aggiungono 150 milioni destinati ai PRIN, ora bandi annuali con dotazione minima garantita. Il bando FIS 3 si inserisce in questa strategia complessiva di rafforzamento del sistema della ricerca. Congratulazioni ai ricercatori che hanno ottenuto il finanziamento nell’ambito del Fondo Italiano della Scienza. Questo è un passo decisivo per dare alla ricerca italiana il tempo, gli strumenti e la stabilità necessari per generare innovazione e futuro”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Emangiomi infantili, cosa sono e come trattarli

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BARI (ITALPRESS) – Nel corso di “SkinLongevity”, magazine televisivo dell’agenzia Italpress, Antonino Di Pietro intervista Domenico Bonamonte, dermatologo e professore della Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Gli emangiomi infantili il tema al centro del colloquio.

sat/gsl

Torino, la città dove la posta viaggia a energia pulita

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TORINO (ITALPRESS) – A Torino la posta viaggia sempre più spesso a zero emissioni. E’ il risultato di un investimento concreto di Poste Italiane che trasforma edifici, mezzi e abitudini quotidiane della città. Con i quattro impianti fotovoltaici attivi installati da Poste Italiane negli impianti cittadini viene garantita una potenza complessiva di 408 kWp e una produzione stimata di circa 450 MWh all’anno. Un contributo che consente di ridurre l’emissione di 118 tonnellate di Co2 ogni anno, equivalenti all’assorbimento di oltre 4 mila alberi. Con l’energia ricavata dai soli impianti di Corso Grosseto e via Marsigli, il gruppo riesce così a coprire l’intero fabbisogno energetico dei veicoli elettrici utilizzati dai portalettere della città. “A Torino – ha dichiarato Samuele Bilello, presidio Immobiliare Piemonte Poste Italiane – stiamo portando avanti vari interventi strutturali che hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni. Stiamo sostituendo le vecchie caldaie con nuove pompe di calore, abbiamo installato 40mila corpi illuminanti LED e abbiamo anche installato gli smart building che ci permettono di controllare da remoto i nostri uffici. Abbiamo anche installato quattro impianti fotovoltaici di grandi dimensioni con una superficie totale pari a 15 campi da tennis. Questi impianti ci permettono, con la flotta di mezzi elettrici, di consegnare la posta a zero emissioni. Questi traguardi e queste trasformazioni concrete delle nostre strutture ci permetteranno di raggiungere l’obiettivo di Poste Italiane delle zero emissioni”. Nel centro di distribuzione di corso Tazzoli, cuore della logistica cittadina, convivono mezzi elettrici, impianti fotovoltaici di nuova generazione e sistemi avanzati di gestione intelligente degli edifici. Il percorso sta già dando i risultati sperati: dal confronto tra i consumi elettrici 2021-2022 e 2024-2025 emerge una riduzione del 17,8% nonostante l’aumento dei mezzi elettrici e l’ammodernamento degli impianti. Gli edifici sono dotati di sistemi BMS, capaci di monitorare in tempo reale illuminazione, climatizzazione e consumi ottimizzando i carichi e riducendo gli sprechi. La riduzione delle emissioni è garantita anche dalle nuove pompe di calore che hanno sostituito le vecchie caldaie a gas presenti negli immobili aziendali e dalla nuova illuminazione a LED che ha ridotto i consumi di oltre il 60%. Grazie al progetto “Smart Building”, in provincia di Torino 190 uffici sono dotati di un sistema di monitoraggio e gestione integrata intelligente e automatizzata degli impianti ed è previsto un risparmio medio del 15% sui consumi di energia elettrica e del 10% sui consumi di gas. “Il progetto di sostenibilità avviato da Poste Italiane a Torino – ha dichiarato Federico Galiera, Recapito Torino Tazzoli Poste Italiane – è un esempio concreto di come la nostra azienda stia investendo nel futuro del territorio. L’elettrificazione della flotta, l’installazione degli impianti fotovoltaici e la modernizzazione degli edifici non sono interventi simbolici, ma azioni che hanno un impatto reale sulla qualità dell’aria, sull’efficienza energetica e sulla vita quotidiana delle comunità. I veicoli garantiscono il recapito con più efficienza, più sicurezza e più carico, rispondendo così in maniera positiva alla crescente domanda generata dall’e-commerce. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti e del contributo che il nostro lavoro offre all’ambiente e alla città”. Anche la flotta dei mezzi di trasporto per la città, infatti, si rinnova: gli addetti alle consegne possono contare su 40 furgoni elettrici e 59 auto elettriche che si aggiungono ai 108 tricicli elettrici e 28 quadricicli elettrici utilizzati ogni giorno dai portalettere. Per supportare la nuova flotta, nel Centro di Distribuzione di corso Tazzoli, sono state installate 86 colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli per un totale di 267 in tutta Torino. Le particolari caratteristiche e gli allestimenti dei nuovi veicoli ad energia pulita, realizzati appositamente per Poste Italiane, aumentano inoltre la sicurezza per i conducenti e la capacità di carico.
-foto xb4/Italpress –
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ReArm Europe, maggiori fondi UE per gli investimenti legati alla difesa

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La legislazione adottata in via definitiva martedì con 519 voti a favore, 119 contrari e 25 astensioni e già concordata con il Consiglio, consentirà di destinare maggiori fondi dell’UE agli investimenti legati alla difesa. Lo riferisce una nota del parlamento europeo. La legislazione modifica i criteri di finanziamento di programmi UE esistenti, fra i quali la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP), Horizon Europe, il Fondo europeo per la difesa, il programma Europa digitale e il Meccanismo per collegare l’Europa (CEF).

Nel corso dei negoziati con il Consiglio sul testo legislativo, il Parlamento ha ampliato il campo di applicazione delle misure includendo l’obiettivo di rafforzare la resilienza di fronte agli attacchi ibridi in corso e alle ingerenze straniere. I deputati hanno inoltre ottenuto un maggiore supporto per l’industria della difesa ucraina, assicurando la partecipazione del paese al Fondo europeo per la difesa.

Il programma di ricerca Horizon Europe sosterrà applicazioni civili con potenziali applicazioni militari (dual use). Le “tecnologie della difesa” saranno aggiunte come quarto settore strategico della Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP), con il sostegno che sarà esteso alle piccole e medie imprese, comprese le start-up e le piccole imprese a media capitalizzazione (small mid-cap entreprise, in inglese), che altrimenti faticherebbero ad accedere ai finanziamenti. La legislazione consentirà inoltre il finanziamento UE di infrastrutture di trasporto a duplice uso nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa, compresi i corridoi per la mobilità militare, per i quali la Commissione potrà stabilire condizioni relative al paese di origine delle attrezzature, dei beni, delle forniture o dei servizi utilizzati.

“L’UE sta finalmente adattando i suoi strumenti alla realtà della sicurezza odierna. Non si tratta di nuovi bilanci, ma di usare in modo più intelligente e strategico i programmi esistenti. Il Parlamento ha ottenuto priorità chiave – tra cui la partecipazione dell’Ucraina al Fondo Europeo per la Difesa e un maggiore sostegno all’innovazione rilevante per la difesa – salvaguardando al contempo i principi fondamentali. Questo costituisce un precedente importante su come l’Europa dovrebbe gestire gli investimenti nella difesa in futuro. Gli strumenti ci sono; ora occorre passare alla fase di attuazione” ha dichiarato il relatore Rihard Kols (ECR, Lettonia).

La legislazione dovrà ora essere formalmente adottata dal Consiglio, prima della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e l’entrata in vigore. La proposta della Commissione europea, presentata il 22 aprile 2025 e qualificata come “mini-omnibus”, mira a rafforzare gli investimenti legati alla difesa all’interno del bilancio dell’UE. In risposta all’aggravarsi delle minacce geopolitiche, il testo puntava a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa europea attraverso finanziamenti provenienti dai bilanci esistenti. La proposta faceva seguito al libro bianco “Difesa europea – Prontezza 2030”, incentrato sul rafforzamento dell’autonomia strategica e della competitività dell’UE nel settore della difesa.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).