sabato, Dicembre 6, 2025
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Enpaf, Pace “Costruire un percorso di riforma condiviso e responsabile”

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ROMA (ITALPRESS) – Investire sui giovani e avviare una riforma “condivisa e responsabile”. Sono le priorità di Maurizio Pace, dal 22 ottobre scorso presidente dell’Enpaf, l’Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Farmacisti. Ne ha parlato in un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Il budget 2026 approvato dal Consiglio Nazionale prevede un utile di esercizio superiore a 132 milioni di euro, confermando una tendenza positiva. In aumento anche la spesa per le pensioni, che supererà i 210 milioni di euro, e quella per l’assistenza diretta, pari a oltre 3,2 milioni di euro nel 2026, a cui si aggiungerà oltre 1 milione di euro per le maternità. Cala leggermente il saldo previdenziale, che passa da 93 a 90 milioni di euro, ma rimane solido, a conferma della sostenibilità dell’Ente. I contributi soggettivi superano i 201 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 3,2 milioni di euro di contributo di assistenza, e oltre 15 milioni per il contributo 0,5%.
“Quest’anno segna però un punto di svolta significativo: per la prima volta il costo delle prestazioni pensionistiche non viene coperto integralmente dal contributo soggettivo. C’è un disavanzo che viene compensato dai contributi oggettivi e dai rendimenti del patrimonio immobiliare (80%) e mobiliare (20%) dell’ente. Questo dato ci dice chiaramente che dobbiamo andare a breve verso una riforma”, sottolinea Pace, annunciando che è già stato avviato un confronto interno per riequilibrare il rapporto tra entrate e uscite. La preoccupazione maggiore del presidente riguarda i giovani. Attualmente il 40% degli iscritti ha scelto di versare solo un contributo di solidarietà del 3%, senza costruirsi una vera posizione previdenziale. “I giovani del futuro, con il sistema contributivo, prenderanno una pensione ridotta del 40% rispetto all’ultimo stipendio. Dobbiamo educarli a creare per loro un secondo pilastro previdenziale”, afferma il presidente di Enpaf.

sat/mrv

Cina: esperti, 15esimo Piano quinquennale offre opportunità unità al mondo

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GUANGZHOU (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – GUANGZHOU, 5 DIC – Le raccomandazioni del Comitato centrale del Partito comunista cinese per la formulazione del 15esimo Piano quinquennale (2026-2030) non solo delineano un progetto per lo sviluppo economico e sociale del Paese nei prossimi cinque anni, ma sono state ampiamente considerate una nuova opportunità per lo sviluppo globale condiviso alla conferenza Understanding China 2025.

A tema “Nuovo Piano, Nuovo Sviluppo, Nuove Scelte – Modernizzazione Cinese e Nuova Visione per la Governance Globale”, la conferenza si è svolta dal 30 novembre al 2 dicembre a Guangzhou, capoluogo della provincia meridionale cinese del Guangdong. L’evento ha attirato un numero record di 800 partecipanti provenienti dalla Cina e dall’estero.

Le raccomandazioni indicano come compito strategico principale per il periodo del 15esimo Piano quinquennale la costruzione di un sistema industriale modernizzato e il rafforzamento delle basi dell’economia reale.

Yin Yanlin, vice direttore del Comitato per gli Affari Economici del 14esimo Comitato Nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, ha dichiarato che la Cina sta andando oltre il suo ruolo di “fabbrica del mondo” verso una produzione intelligente, verde e orientata ai servizi, un cambiamento che sbloccherà numerose nuove opportunità di cooperazione industriale a livello globale.

Romano Prodi, ex primo ministro italiano ed ex presidente della Commissione europea, ha affermato che la Cina si è trasformata da Paese con grande potenziale di sviluppo a vero e proprio leader nell’arena economica globale, e oggi detiene una posizione di primo piano nei settori emergenti come l’energia solare ed eolica, le batterie e i veicoli elettrici.

Nei prossimi cinque anni, l’attenzione della Cina verso la scienza e la tecnologia comporterà un suo ruolo rilevante nel progresso tecnologico, ha osservato Prodi, aggiungendo che l’Europa dovrebbe cercare una cooperazione maggiore col Paese.

La Cina e l’Unione europea sono i secondi maggiori partner commerciali l’una dell’altra, e quasi 3.000 imprese cinesi hanno stabilito la propria presenza nell’UE, creando oltre 260.000 posti di lavoro locali, secondo un rapporto pubblicato a metà novembre dalla Camera di Commercio Cinese presso l’UE e dalla società di consulenza Roland Berger a Bruxelles.

Lo sviluppo verde è stato un altro tema chiave della conferenza. Guo Lanfeng, presidente della Società cinese per la riforma economica, ha sottolineato che la Cina è un promotore globale della transizione verde, essendo il più grande mercato di veicoli elettrici e uno dei principali investitori nelle energie rinnovabili come il solare e l’eolico.

“Nel periodo del 15esimo Piano quinquennale, la Cina avanzerà con costanza raggiungendo il picco delle emissioni di carbonio”, ha dichiarato Guo. Pur accelerando il proprio sviluppo verde, il Paese rafforzerà la cooperazione internazionale nelle tecnologie e nelle industrie verdi e promuoverà la libera circolazione di prodotti verdi di alta qualità, ha aggiunto il presidente.

Erastus Mwencha, ex vice presidente della Commissione dell’Unione Africana, ha evidenziato che i consistenti investimenti della Cina nell’energia solare stanno già portando benefici in Africa.

Mwencha ha affermato che la spinta dell’Africa verso i veicoli elettrici e l’aggiornamento delle infrastrutture risulta strettamente in linea con gli obiettivi cinesi di transizione verde, creando opportunità reciprocamente vantaggiose per la cooperazione tra Cina e Africa.

I partecipanti hanno inoltre elogiato l’impegno della Cina per un’apertura di alto livello.
Isabelle Hannedouche, direttrice generale di Sodexo Greater China, ha dichiarato che, da quando è entrata nel mercato cinese nel 1995, l’azienda francese di servizi di ristorazione e gestione delle strutture è cresciuta fino a contare oltre 950 sedi operative in tutto il Paese, impiegando più di 17.000 persone e servendo oltre 1,2 milioni di consumatori al giorno.

La base dei clienti dell’azienda si è diversificata, passando principalmente da imprese finanziate dall’estero nei primi anni fino a includere aziende statali, imprese private e società tecnologiche leader, a testimonianza delle opportunità create dal mercato aperto cinese, ha affermato Hannedouche.

Inoltre, il mercato aperto ha dato un forte impulso agli scambi commerciali. Mwencha ha osservato che il commercio tra Cina e Africa è aumentato da 10 miliardi di dollari nel 2000, quando è stato istituito il Forum sulla cooperazione Cina-Africa, a circa 300 miliardi di dollari nel 2024.

Con la Cina che concede un accesso senza dazi al 100% dei prodotti africani, il deficit commerciale dell’Africa dovrebbe ridursi gradualmente, ha affermato Mwencha, aggiungendo che la transizione cinese verso l’alta tecnologia e i cambiamenti demografici sta creando spazio per le industrie africane ad alta intensità di manodopera.

(ITALPRESS).

Cina: squadra di polizia a cavallo “Gyrfalcon” tutela praterie nel confine nord

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HULUN BUIR (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Una foto aerea, scattata da un drone il 2 dicembre 2025, mostra degli agenti della squadra di polizia “Gyrfalcon” a cavallo mentre pattugliano la prateria innevata di Chenbarhu Banner a Hulun Buir, nella regione autonoma settentrionale cinese della Mongolia Interna. Immersa nella prateria innevata, una fila di agenti a cavallo pattuglia la zona affrontando raffiche di vento e neve. Svolgono attività di vigilanza e gestione della sicurezza sulla vasta prateria che copre un’area di 18.600 chilometri quadrati.

-Foto Xinhua-

(ITALPRESS).

Università, Emilia-Romagna al primo posto in Italia per capacità attrattiva. Colla: “Un grande risultato”

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ATTRATTIVA BOLOGNA (ITALPRESS) – “La legge regionale dell’Emilia-Romagna per attrarre e trattenere talenti sta dando i suoi primi frutti. Ringrazio le nostre Università per il grande lavoro che stanno portando avanti. Vogliamo proseguire in questa direzione, agendo soprattutto in una proiezione internazionale”. Questo il commento di Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega a Università e Ricerca, a proposito dei dati del 59esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, che pongono il sistema universitario regionale al primo posto in Italia per capacità attrattiva, con un saldo positivo pari a +26,3% di immatricolazioni da fuori regione.

“La crisi demografica rende urgenti azioni di politica attiva per l’attrazione e valorizzazione dei talenti. La Regione, dopo avere per prima approvato una legge in tal senso, si è subito attivata coinvolgendo Università, sistemi scolastici, associazioni imprenditoriali, centri di ricerca e tutti i soggetti che fanno parte dell’ecosistema regionale per l’innovazione e la ricerca. Il Rapporto Censis 2025 dimostra che siamo sulla strada giusta e certifica il grande impegno del sistema integrato delle nostre Università. Adesso dobbiamo implementare insieme l’internazionalizzazione dell’offerta per incrociare sempre più e sempre meglio i talenti italiani e stranieri, guardando non solo all’Europa, ma anche oltreoceano. L’obiettivo è sfidante -chiude Colla-, ma la nostra regione, con le sue Università, il sistema dell’Istruzione e Formazione, i Centri di Ricerca, i Tecnopoli, fra cui il Dama, ha tutte le potenzialità per riuscirci”.

– Foto Regione Emilia-Romagna –

(ITALPRESS).

Lilt, nasce il Manifesto per l’umanizzazione delle cure per il paziente oncologico

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LECCE (ITALPRESS) – Un modello di cura oncologica che “rimetta al centro la persona nella sua interezza”. Dalla necessità di ascoltare le storie dei pazienti alla costruzione di percorsi personalizzati, dal valore della prevenzione alla collaborazione con il terzo settore, fino alla tutela del benessere degli operatori. Un appello lanciato dal palco del Teatro Paisiello di Lecce, dove è stato presentato il Manifesto per l’umanizzazione delle cure per il paziente oncologico. L’occasione è il secondo congresso nazionale della Lilt, inserito negli Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo. Dalla necessità di ascoltare le storie dei pazienti alla costruzione di percorsi personalizzati, dal valore della prevenzione alla collaborazione con il terzo settore, fino alla tutela del benessere degli operatori, il documento delinea una visione etica, organizzativa e culturale dell’oncologia in cui la tecnologia sostiene – senza sostituire – la relazione, e in cui equità, continuità assistenziale e sostenibilità diventano pilastri irrinunciabili. E’ su queste basi che si apre la riflessione presentata a Lecce, con una premessa netta: umanizzare la cura oncologica è un atto di civiltà. La malattia non è mai solo clinica; entra nella vita emotiva, sociale e lavorativa della persona e ne ridefinisce significati e priorità. Per questo il Manifesto invita a un approccio globale, biopsicosociale, in cui il paziente viene accompagnato non solo nelle decisioni terapeutiche, ma anche nel recupero di dignità, identità e senso, diventando parte attiva del proprio percorso. Nel documento presentato ampio spazio è dedicato al valore dell’ascolto. Accogliere la narrazione della malattia, le paure e le speranze, è riconosciuto come elemento terapeutico a tutti gli effetti: “le storie aiutano a costruire fiducia e ad alleare pazienti, famiglie e professionisti in un percorso comune”.
Allo stesso tempo, il Manifesto ribadisce il ruolo decisivo della prevenzione e della diagnosi precoce, sottolineando come scelte salutari e adesione ai programmi di sorveglianza migliorino la qualità della vita e rafforzino il rapporto tra cittadini e sistema sanitario. Il documento valorizza inoltre la rete del terzo settore, considerata fondamentale per offrire supporto psicologico, orientamento ai servizi e tutela dei diritti. E, se da un lato invita a utilizzare le tecnologie come strumenti agili per migliorare l’accessibilità, dall’altro ricorda che nessuna innovazione può sostituire lo sguardo, il tocco e la presenza empatica di chi cura.
“Dobbiamo cercare di deburocratizzare questa sanità e di renderla, sotto questo aspetto, più umana – ha commentato Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lilt -. Invece di perdere tanto tempo per gestire il paziente, dobbiamo saperlo gestire dal punto di vista umano, oltre che scientifico. Il manifesto si muove proprio in questa direzione”.
“L’umanizzazione è l’aspetto fondamentale – ha spiegato Giovanni Leonardi, Capo Dipartimento One Health del ministero della Salute – il paziente deve essere al centro e ascoltato in tutto. E’ un lavoro che parte dal locale e si estende a tutta la nazione, da qui nasce la collaborazione tra Ministero e Lilt che si è fatta sempre più forte”.
Tra i punti chiave emergono anche il benessere degli operatori, la semplificazione dell’accesso ai servizi, la sicurezza dei dati sanitari e la sostenibilità ambientale ed economica, vista come responsabilità intergenerazionale. Infine, il Manifesto pone attenzione sulla medicina di genere, ritenuta essenziale per garantire equità e appropriatezza nelle cure.

– foto f06/Italpress –
(ITALPRESS).

Lilt, nasce il Manifesto per l’umanizzazione delle cure per il paziente oncologico

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LECCE (ITALPRESS) – Un modello di cura oncologica che “rimetta al centro la persona nella sua interezza”. Dalla necessità di ascoltare le storie dei pazienti alla costruzione di percorsi personalizzati, dal valore della prevenzione alla collaborazione con il terzo settore, fino alla tutela del benessere degli operatori. Un appello lanciato dal palco del Teatro Paisiello di Lecce, dove è stato presentato il Manifesto per l’umanizzazione delle cure per il paziente oncologico. L’occasione è il secondo congresso nazionale della Lilt, inserito negli Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo. Dalla necessità di ascoltare le storie dei pazienti alla costruzione di percorsi personalizzati, dal valore della prevenzione alla collaborazione con il terzo settore, fino alla tutela del benessere degli operatori, il documento delinea una visione etica, organizzativa e culturale dell’oncologia in cui la tecnologia sostiene – senza sostituire – la relazione, e in cui equità, continuità assistenziale e sostenibilità diventano pilastri irrinunciabili. E’ su queste basi che si apre la riflessione presentata a Lecce, con una premessa netta: umanizzare la cura oncologica è un atto di civiltà. La malattia non è mai solo clinica; entra nella vita emotiva, sociale e lavorativa della persona e ne ridefinisce significati e priorità. Per questo il Manifesto invita a un approccio globale, biopsicosociale, in cui il paziente viene accompagnato non solo nelle decisioni terapeutiche, ma anche nel recupero di dignità, identità e senso, diventando parte attiva del proprio percorso. Nel documento presentato ampio spazio è dedicato al valore dell’ascolto. Accogliere la narrazione della malattia, le paure e le speranze, è riconosciuto come elemento terapeutico a tutti gli effetti: “le storie aiutano a costruire fiducia e ad alleare pazienti, famiglie e professionisti in un percorso comune”.
Allo stesso tempo, il Manifesto ribadisce il ruolo decisivo della prevenzione e della diagnosi precoce, sottolineando come scelte salutari e adesione ai programmi di sorveglianza migliorino la qualità della vita e rafforzino il rapporto tra cittadini e sistema sanitario. Il documento valorizza inoltre la rete del terzo settore, considerata fondamentale per offrire supporto psicologico, orientamento ai servizi e tutela dei diritti. E, se da un lato invita a utilizzare le tecnologie come strumenti agili per migliorare l’accessibilità, dall’altro ricorda che nessuna innovazione può sostituire lo sguardo, il tocco e la presenza empatica di chi cura.
“Dobbiamo cercare di deburocratizzare questa sanità e di renderla, sotto questo aspetto, più umana – ha commentato Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lilt -. Invece di perdere tanto tempo per gestire il paziente, dobbiamo saperlo gestire dal punto di vista umano, oltre che scientifico. Il manifesto si muove proprio in questa direzione”.
“L’umanizzazione è l’aspetto fondamentale – ha spiegato Giovanni Leonardi, Capo Dipartimento One Health del ministero della Salute – il paziente deve essere al centro e ascoltato in tutto. E’ un lavoro che parte dal locale e si estende a tutta la nazione, da qui nasce la collaborazione tra Ministero e Lilt che si è fatta sempre più forte”.
Tra i punti chiave emergono anche il benessere degli operatori, la semplificazione dell’accesso ai servizi, la sicurezza dei dati sanitari e la sostenibilità ambientale ed economica, vista come responsabilità intergenerazionale. Infine, il Manifesto pone attenzione sulla medicina di genere, ritenuta essenziale per garantire equità e appropriatezza nelle cure.

– foto f06/Italpress –
(ITALPRESS).

Milano-Cortina 2026, Zaia “Dal Presidente Mattarella un messaggio prezioso”

VENEZIA (ITALPRESS) – Con la partenza della fiaccola olimpica dal Quirinale prende avvio il viaggio che ci conduce al momento più atteso: l’apertura dei Giochi. L’accensione del braciere di Milano-Cortina 2026 è un gesto che va oltre la ritualità, l’inizio di un percorso che attraversa l’Italia e coinvolge l’intero Paese” dichiara il presidente uscente della Regione del Veneto Luca Zaia. “Il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ancora una volta, ha saputo restituire l’essenza profonda di questo appuntamento, una tappa che segna la storia del nostro Paese. Ha parlato al cuore della nazione, ricordando la responsabilità che l’Italia assume davanti al mondo”.

Zaia richiama il punto centrale della riflessione del Capo dello Stato: “Il Presidente ha ribadito con grande forza il ruolo dello sport come strumento di pace. L’Olimpiade nasce per fermare i conflitti, sospendere le barbarie, aprire spazi di dialogo. Il suo auspicio è chiarissimo: tra due mesi avremo le Olimpiadi e ci auguriamo che non siano un semplice armistizio temporaneo, come nell’antica Grecia, ma un momento capace di accompagnare verso un mondo più stabile, con i conflitti recenti risolti e un futuro più sicuro”.

Il presidente del Veneto sottolinea poi il valore simbolico del territorio che ospiterà i Giochi: “Le Dolomiti saranno ancora protagoniste. Queste cime meravigliose, oggi Patrimonio dell’Umanità, sono state nel Novecento uno dei teatri più duri della Grande Guerra e poi del secondo conflitto mondiale: luoghi che hanno conosciuto sofferenza e distruzione. Eppure, già nel 1956, quando Cortina ospitò la sua prima Olimpiade, quelle stesse montagne offrirono al mondo un messaggio diverso: pace, incontro, ricostruzione. Oggi le Dolomiti rappresentano più che mai ciò di cui l’Europa ha assoluto bisogno: un memoriale vivo di pace, cooperazione e convivenza. Un’eredità da custodire e rilanciare”.

Zaia richiama anche la portata globale dell’evento: “Dal bianco e nero del 1956 al digitale di oggi, Cortina continua a parlare al mondo. Oltre tre miliardi di persone guarderanno le nostre vallate, le nostre cime e l’Arena di Verona, altro simbolo dell’Italia nel mondo. I Giochi restano una sfida imponente: dietro la fiaccola che oggi parte dal Quirinale c’è un lavoro enorme su infrastrutture, mobilità, sicurezza, sostenibilità, ospitalità. Milano-Cortina è una grande vetrina globale, ma è anche un investimento sul futuro dei territori, soprattutto quelli di montagna, che da questi Giochi trarranno nuove opportunità e nuovi servizi”.

“Il Veneto è pronto” conclude Zaia. “Accoglieremo il mondo con serietà, concretezza e orgoglio. E con un impegno chiaro: fare in modo che Milano-Cortina 2026 sia davvero un’occasione di pace, un messaggio che dalle Dolomiti sappia parlare all’Europa e al mondo”.

– Foto Regione Veneto –

(ITALPRESS).

Al via le vendite della nuova Mercedes-Benz CLA Shooting Brake elettrica

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ROMA (ITALPRESS) – La nuova CLA Shooting Brake è la prima Mercedes-Benz elettrica disponibile in versione station wagon. Unisce l’eleganza, la sportività e l’intelligenza della CLA a un’ampia capacità di carico e a una spiccata versatilità degli interni. Con prezzi a partire da 58.068 euro per la CLA 250+ e da 63.668 euro per la CLA 350 4Matic, e grazie alle quattro versioni di allestimento disponibili, la nuova Shooting Brake offre versatilità non solo nell’utilizzo quotidiano, ma anche nella scelta al momento dell’acquisto. La nuova gamma si articola in quattro allestimenti, pensati per soddisfare esigenze e stili differenti: Advanced, Advanced Plus, Premium e Premium Plus. Ogni versione offre un livello differente di comfort, tecnologia e dotazioni, permettendo a ciascun cliente di configurare la propria CLA Shooting Brake in modo davvero personale.

Foto: ufficio stampa Mercedes-Benz Italia

(ITALPRESS).

Al via le vendite della nuova Mercedes-Benz CLA Shooting Brake elettrica

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ROMA (ITALPRESS) – La nuova CLA Shooting Brake è la prima Mercedes-Benz elettrica disponibile in versione station wagon. Unisce l’eleganza, la sportività e l’intelligenza della CLA a un’ampia capacità di carico e a una spiccata versatilità degli interni. Con prezzi a partire da 58.068 euro per la CLA 250+ e da 63.668 euro per la CLA 350 4Matic, e grazie alle quattro versioni di allestimento disponibili, la nuova Shooting Brake offre versatilità non solo nell’utilizzo quotidiano, ma anche nella scelta al momento dell’acquisto. La nuova gamma si articola in quattro allestimenti, pensati per soddisfare esigenze e stili differenti: Advanced, Advanced Plus, Premium e Premium Plus. Ogni versione offre un livello differente di comfort, tecnologia e dotazioni, permettendo a ciascun cliente di configurare la propria CLA Shooting Brake in modo davvero personale.

Foto: ufficio stampa Mercedes-Benz Italia

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Italpress €conomy – Puntata del 5 dicembre 2025

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ROMA (ITALPRESS) – L’economia e la finanza a portata di tutti. Nella centocinquantaquattresima puntata di Italpress Economy, Claudio Brachino intervista Maurizio Pace, presidente Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Farmacisti, e con Giuliano Zoppis affronta i principali temi economici del momento.

sat/mrv