giovedì, Dicembre 18, 2025
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Carlos Alcaraz annuncia la separazione da coach Ferrero

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MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Le strade di Carlos Alcaraz e Juan Carlos Ferrero si separano. Annuncio a sorpresa da parte del numero uno del mondo, che ha deciso di interrompere di comune accordo il rapporto col suo storico coach mettendo fine a una collaborazione che ha prodotto 24 titoli nel circuito, di cui 6 Slam. Per il momento continuerà a seguire Alcaraz Samuel Lopez, che fin qui aveva affiancato Ferrero.

“Per me è molto difficile scrivere questo post… – scrive Alcaraz – Dopo più di sette anni insieme, Juanki e io abbiamo deciso di mettere fine alla nostra esperienza insieme come allenatore e giocatore. Grazie per aver trasformato sogni d’infanzia in realtà – continua rivolgendosi a Ferrero, che dopo Zverev aveva deciso di puntare sull’allora giovanissimo murciano per un progetto a lungo termine – Abbiamo iniziato questo percorso quando ero appena un ragazzino e, durante tutto questo tempo, mi hai accompagnato in un viaggio incredibile, dentro e fuori dal campo. E ho goduto immensamente di ogni passo fatto insieme a te. Siamo riusciti ad arrivare in cima e sento che, se i nostri percorsi sportivi dovevano separarsi, doveva essere da lassù. Dal luogo per cui abbiamo sempre lavorato e al quale abbiamo sempre aspirato ad arrivare. Mi hai fatto crescere come atleta, ma soprattutto come persona. E una cosa che apprezzo tantissimo: mi sono goduto il percorso. Ora – chiude Alcaraz – arriva il momento per entrambi di cambiare, nuove avventure e nuovi progetti. Ma ho la certezza che li affronteremo nel modo giusto, dando il meglio di noi, come abbiamo sempre fatto”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Piantedosi incontra al Viminale il ministro dell’interno libico Trabelsi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato oggi al Viminale il suo omologo libico Imad Trabelsi. “La Libia – ha dichiarato Piantedosi – sta svolgendo un grande lavoro di contrasto ai trafficanti di esseri umani che alimentano i flussi illegali ed essendo un Paese di transito ha incrementato notevolmente i rimpatri volontari assistiti verso i Paesi di Origine dei migranti. È necessario che l’Europa implementi il sostegno alle autorità Libiche per supportarle nella gestione dei flussi migratori in una cornice di rispetto dei diritti umani”. “In particolare – ha concluso il Ministro Piantedosi – dovremmo continuare a lavorare insieme alla UE per sviluppare un piano di rafforzamento dei controlli alle frontiere terrestri per combattere le reti criminali che sfruttano i migranti e mettono a repentaglio la loro vita”.

– foto ufficio stampa Ministero dell’Interno –

(ITALPRESS).

Da “Don Matteo 15” a “Cuori 3”, il 2026 a tutta fiction della Rai

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ROMA (ITALPRESS) – C’è tanta fiction nel 2026 della Rai e non potrebbe essere altrimenti, visti i risultati ottenuti nell’ultimo triennio e sottolineati ieri sera dall’ad Giampaolo Rossi in occasione della presentazione alla stampa (all’Auditorium Parco della Musica di Roma) dei nuovi titoli: “La Rai è guida e vettore per la fiction” ha detto, parlando di “111 titoli per 1400 ore di programmazione”.

Anche nel 2026, spiega la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, “al centro dell’offerta ci sono eroi imperfetti, personalità complesse che cercano un equilibrio tra privato e pubblico, tra sentimenti e lavoro, tra problemi familiari e impegno sociale. Hanno paure e incertezze, ma di fronte a un rischio o a una scelta affrontano la realtà con coraggio e responsabilità. Che siano ragazzi di una periferia o di un istituto minorile, un medico, un avvocato, una preside, un sostituto procuratore o un notaio, tutti portano la tensione di un racconto che interroga la società”.

E veniamo ai titoli, partendo dai sequel: ad aprire le danze sarà (l’8/1) “Don Matteo 15” con Raoul Bova nei panni di un don Massimo sempre diviso tra nuovi misteri da risolvere e dare una mano a chi ne ha più bisogno ma, stavolta, anche alle prese con una crisi personale.  Da un successo all’altro, tornano anche “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore 5” con Vanessa Scalera; “Cuori 3” con Alberto (Matteo Martari) e Delia (Pilar Fogliati) oramai sposi ma prossimi alla crisi a causa dell’arrivo di un nuovo primario (Fausto Maria Sciarappa) e di un segreto nascosto nel passato di Alberto; e “Mare fuori 6” con Rosa Ricci (Maria Esposito) e i giovani detenuti dell’IPM di Napoli. Restiamo a Napoli Luisa Ranieri e “La preside” nella serie ispirata alla storia della dirigente scolastica di Caivano Eugenia Carfora. Alessandro Gassmann è il protagonista di “Guerrieri – La regola dell’equilibrio”, nei panni del brillante avvocato, in bilico tra successo e fragilità, nato dalla penna di Gianrico Carofiglio.

Ancora in tema legal, arriva “Roberta Valente – Notaio in Sorrento” con Maria Vera Ratti nei panni di una giovane notaio brillante e perfezionista segnata dal ricordo di una tragedia personale. C’è spazio anche per la cronaca con “L’invisibile – La cattura di Matteo Messina Denaro”: il colonnello a capo della squadra di carabinieri del Ros incaricata di catturare il superboss di Cosa Nostra ha il volto di Lino Guanciale che vedremo anche nei panni dell’anticonvenzionale psichiatra Mario Tobino in “Le libere donne”. La storia è rappresentata da “Morbo K – Chi salva una vita salva il mondo intero”, serie che prende il titolo dal nome del fittizio virus contagioso inventato da un ingegnoso medico (Giacomo Giorgio) per salvare gli ebrei dai nazisti.

Non mancano inevitabilmente carabinieri e poliziotti: i primi sono rappresentati dal maresciallo Ernesto Maccadò (Antonio Folletto) in “Una finestra vistalago”, ispirata ai romanzi di Andrea Vitali, e da “Estranei”, con Elena Radonicich; Claudio Bisio è, invece, un commissario in “Uno sbirro in Appennino”. Ancora serie, infine, con “Prima di noi”, grande saga familiare che abbraccia il Novecento italiano dal Friuli rurale alla Torino delle fabbriche con Linda Caridi e Andrea Arcangeli. Nella seconda parte dell’anno arriveranno anche le nuove stagioni di “Doc” (con Luca Argentero) e “Teresa Battaglia” (con Elena Sofia Ricci)

Poi ci sono i film tra cui “Franco Battiato. Il lungo viaggio” con Dario Aita, “Gloria 2” con Sabrina Ferilli, “Tempi supplementari” con Giuseppe Zeno, “Rosso Volante” con Giorgio Pasotti, “Un futuro aprile” con Francesco Montanari per raccontare l’attentato al giudice a Carlo Palermo del 2 aprile 1985 e le vicende che ne sono seguite e “Zvanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli con Benedetta Porcaroli. Oltre ai prodotti già pronti, ieri sono stati annunciati anche due nuovi progetti: “La famiglia Panini” (con Serena Rossi), la storia della donna che ha inventato il collezionismo per i piccoli (si sta girando in questi giorni a Roma); e “Città di vita” (con Giuseppe Fiorello e Gabriella Pession), sull’Impresa di Fiume.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Schillaci “Abbiamo ottenuto risorse aggiuntive significative per la sanità in questa manovra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Credo che questa sia una manovra che ha dato molto alla sanità e abbiamo ottenuto risorse aggiuntive in maniera significativa. Non contano solo i fondi ma anche come utilizzarli e conta avere una visione”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, ospite a Start su Sky TG24. “Questa manovra guarda chiaramente alle novità che vanno introdotte nel Servizio Sanitario Nazionale. La prima è quella di valorizzare il capitale umano sempre di più, medici e infermieri. Su questo ci sono aumenti importanti per loro ci sono assunzioni aggiuntive. Vorrei ricordare che oltre le assunzioni per le quali ci sono fondi in questa manovra, le regioni possono con il fondo sanitario ripartito tra di loro anche assumere”, ha proseguito.

“I dati Ocse indicano come l’Italia è la prima nazione per aspettativa di vita al mondo quindi il Servizio Sanitario Nazionale che tanti attaccano, solo in Italia, evidentemente funziona. Dobbiamo puntare sulla prevenzione perché per mantenere il nostro Servizio Sanitario Nazionale sostenibile e mantenere soprattutto i principi sui quali si basa quando fu fondato 47 anni fa, cioè accesso gratuito alle cure, equità, attenzione a deboli e fragili, dobbiamo far sì che il numero di malati in futuro diminuisca. Ci sono fondi ad hoc per la prevenzione, sono stati rivisti alcuni screening penso a quello per il cancro della mammella, ci sono fondi per ultimare le ultime ricerche”, ha detto ancora Schillaci.

“È una manovra che guarda a quelli che sono i problemi della sanità, che ha le risorse adatte da distribuire per le regioni. Dal punto di vista economico ognuno vorrebbe sempre più fondi a disposizione – ha sottolineato il ministro -. Noi siamo tornati ad essere la prima nazione più longeva in Europa. Spendiamo tanto per la sanità, spendiamo quello che possiamo permetterci. Se guardiamo la spesa pro-capite c’è un’inversione chiara: oggi si spende pro capite di più per la sanità. I confronti fatti con alcuni Paesi a volte sono un po’ una semplificazione. Alcune prestazioni come la diagnostica all’estero costano di più che in Italia: una tac o una risonanza in Italia costa di meno che in altri Paesi europei e negli Stati Uniti”.

– Foto IPA Agency –
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Un anno di Giunta de Pascale “Poste basi di un lavoro che guarda lontano”

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BOLOGNA (ITALPRESS) – È nei cantieri per la messa in sicurezza di fiumi, versanti e centri urbani; nei servizi educativi che si ampliano per accogliere sempre più bambine e bambini; nel rafforzamento della sanità pubblica territoriale, con percorsi e presidi più vicini alle comunità. È nelle politiche per la casa che si rafforzano, negli interventi per la montagna e le aree interne che mantengono vivi i servizi di prossimità, con l’obiettivo di creare nuove opportunità per i territori. Ed è nel lavoro, nella scuola, nel welfare, nella cura quotidiana delle persone – soprattutto quelle più fragili – che si misura il primo anno di Legislatura della Giunta regionale guidata dal presidente Michele de Pascale.

Il sistema sanitario regionale è uno dei cardini della tenuta sociale e uno dei fronti su cui la Regione ha concentrato maggiori investimenti in questo primo anno di Legislatura. Sono stati rafforzati prevenzione, servizi territoriali e interventi strutturali: ampliati gli screening oncologici, potenziate le campagne per la diagnosi precoce. Sul territorio è stata avviata la nuova Rete dell’assistenza primaria, con servizi più integrati e vicini alle comunità, e potenziati gli interventi di telemedicina e cure domiciliari. Parallelamente, avanza l’edilizia sanitaria – con 178 milioni di euro di investimenti – e crescono le risorse dedicate alle fragilità: salute mentale (investimento di 40 milioni di euro nel 2025), dipendenze, sanità penitenziaria, insieme al sostegno alla formazione delle professioniste e dei professionisti.

Un impegno che trova conferma anche nel Bilancio 2026-2028, approvato dalla Giunta, che destina 10,5 miliardi di euro alla sanità pubblica dell’Emilia-Romagna e prevede un contributo strutturale di 200 milioni l’anno di fondi regionali, a integrare quelli nazionali, riaffermando la centralità di un servizio che deve continuare a essere pubblico e universalistico. Il grande piano per il diritto alla casa. Accanto alla salute, un altro tema su cui la Regione ha puntato fin da subito, è il diritto alla casa per dare una risposta concreta a una situazione emergenziale in crescita. Con un piano robusto da 300 milioni di euro la Giunta de Pascale ha messo le basi per finanziare due linee di intervento. La prima è la riqualificazione di migliaia di alloggi pubblici a oggi non assegnati perché bisognosi di interventi di ristrutturazione e che potranno così essere rimessi a disposizione delle comunità. La seconda riguarda la possibilità di realizzare nuovi interventi ERS da parte dei Comuni, nonché lavori di efficientamento nei fabbricati Erp (edilizia residenziale pubblica), con l’obiettivo di ridurre il più possibile le condizioni di povertà energetica e di operazioni per l’accessibilità.

“Al centro delle nostre scelte– sottolinea il presidente de Pascale- c’è un’idea semplice ma ambiziosa: nessuna politica è efficace se non migliora la vita delle persone. Dalla sanità alla casa, dalla scuola al welfare, abbiamo lavorato per rafforzare i servizi essenziali e dare risposte ai bisogni che emergono dai territori. Tanti gli obiettivi che abbiamo raggiunto in questo primo anno, ma non neghiamo però i problemi che vogliamo affrontare in maniera trasparente e condivisa, in un contesto globale attraversato da conflitti, rincari energetici, incertezze economiche e dagli effetti sempre più evidenti della crisi climatica che colpisce territori, infrastrutture e comunità. In una fase così delicata, abbiamo scelto di non arretrare: aumentare gli investimenti pubblici, rafforzare le tutele sociali e mettere al centro chi rischia di pagare il prezzo più alto, le cittadine e i cittadini”.

Altra priorità dell’azione regionale è la messa in sicurezza del territorio: un impegno che attraversa tutta l’Emilia-Romagna, dalla montagna alla pianura fino alla Costa. “Sulla ricostruzione– afferma de Pascale- abbiamo voluto e ottenuto un cambio di passo non più rinviabile, insieme al commissario Curcio e mantenendo costante il confronto con le comunità locali, da cui sono arrivate osservazioni ai progetti di messa in sicurezza. Prima ancora, abbiamo ottenuto un miliardo di euro dal Governo per opere di riduzione del rischio e di fronte al bisogno di accelerare anticiperemo noi le risorse dal 2026: il prossimo anno vogliamo procedere con i cantieri. Vogliamo fatti concreti, quindi l’individuazione e la sistemazione di aree di espansione e laminazione delle acque, il consolidamento delle arginature, la riprofilatura delle sezioni fluviali, l’abbassamento delle aree golenali e una migliore gestione della vegetazione”.

“Il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna, fatto di piccole, medie e grandi imprese che generano valore, competenze e lavoro di qualità, è il motore della nostra economia. Garantirne la tenuta significa tutelare l’occupazione, i salari, la stabilità delle comunità” spiega il presidente de Pascale. “Oggi siamo chiamati ad agire su più fronti: il calo della produzione industriale che da tempo l’Italia registra, in linea con quanto accade in Germania, colpisce inevitabilmente anche un territorio come il nostro, punta di diamante della manifattura nazionale. Non è un fenomeno imputabile a un solo livello istituzionale: pesano i costi energetici, i dazi generalizzati, l’aumento delle materie prime e un sistema Ets che, così com’è, rischia di penalizzare in modo ingiusto intere filiere, a partire dalla ceramica. Per questo ciascuna istituzione, Regione compresa, deve occupare ogni spazio possibile per contrastare la frenata e sostenere il tessuto produttivo. Servono politiche industriali vere, che oggi non vediamo a livello nazionale ed europeo. In Emilia-Romagna abbiamo scelto di continuare a valorizzare il modello delle piccole e medie imprese con misure concrete: i 50 milioni del bando sulla digitalizzazione già arrivati alle imprese, i 5 milioni per le start up innovative, i 30 milioni per sostenere gli investimenti produttivi finalizzati alla produzione di Tecnologie strategiche per l’Europa. È questa la strada per proteggere la nostra manifattura, rafforzarla e accompagnarla nelle trasformazioni in corso”.

“Questo primo anno ha posto le basi di un lavoro che guarda lontano conclude il presidente de Pascale-. Abbiamo scelto di intervenire lì dove le persone vivono, studiano, lavorano: nelle scuole, negli ospedali, nei servizi di prossimità, nei territori che chiedono più sicurezza, nei luoghi della produzione e dell’innovazione. Il Patto per l’Emilia-Romagna ci guida in una direzione chiara: qualità dello sviluppo, tutela dell’occupazione, sanità pubblica più forte, comunità più protette di fronte alla crisi climatica. La sfida dei prossimi anni sarà trasformare questi investimenti in nuove opportunità per tutte e tutti, riducendo le disuguaglianze, valorizzando i giovani e accompagnando i territori nelle transizioni che abbiamo davanti. Con responsabilità e con la convinzione che un’Emilia-Romagna più giusta, sostenibile e inclusiva è, non solo possibile, ma necessaria”.

– Foto IPA Agency –

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Asili nido aziendali diffusi, protocollo tra Fondazione “Cresciamo il futuro”, ministro Roccella e Dipartimento politiche della famiglia

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ROMA (ITALPRESS) – La Fondazione ‘Cresciamo il futuro’ e la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, hanno firmato una lettera di intenti per promuovere e sviluppare, su scala nazionale, il modello innovativo della rete di asili nido aziendali diffusi come strumento strategico per sostenere la genitorialità e la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. E, come primo atto derivante dalla comune visione, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri – nella persona del Capo del Dipartimento Gianfranco Costanzo – e la Fondazione ‘Cresciamo il Futuro’, rappresentata dal presidente Luciano Sale.

L’accordo nasce dalla consapevolezza che la famiglia è elemento fondamentale nella società e che la possibilità di conciliare responsabilità familiari e impegni lavorativi è essenziale per promuovere pari opportunità, sostenere la natalità e contrastare la denatalità. I nidi svolgono un ruolo molto importante nello sviluppo dei bambini, offrendo un ambiente educativo che favorisce la crescita delle competenze sociali e relazionali attraverso l’interazione, il gioco e la condivisione con i pari.

L’iniziativa prende spunto dalla sperimentazione di successo già avviata dalle imprese socie della Fondazione – A2A, Engineering, Eni, FiberCop, Fincantieri, Intesa Sanpaolo, ITA Airways, Leonardo e Open Fiber – che hanno creato una rete di asili nido aziendali diffusi, dimostrando la validità e la sostenibilità del modello.

“L’esperienza pilota degli asili nido aziendali diffusi, presentata e discussa come buona pratica durante la recente Conferenza Nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza, merita ora un’implementazione su scala più ampia”, si legge nel testo del Protocollo. E ancora: “L’ampliamento dei servizi educativi per la prima infanzia, sostenuto anche dalle azioni del PNRR, rappresenta una leva strategica per favorire la partecipazione delle donne al lavoro e la conciliazione.”

L’accordo definisce un quadro di collaborazione su diversi obiettivi strategici: rafforzare le politiche a sostegno delle famiglie e della natalità, il benessere dei bambini e la conciliazione; sviluppare una rete nazionale degli asili nido aziendali esistenti, rendendoli accessibili non solo ai figli dei dipendenti delle aziende promotrici, ma anche alle comunità locali e ad altre imprese interessate, in un’ottica di sinergia pubblico-privato; incentivare la nascita di nuovi servizi educativi nei territori con minore intensità di offerta; consentire alle famiglie di scegliere la struttura che meglio si adatta alle loro esigenze logistiche, anche in presenza di modelli di lavoro flessibile e da remoto, assicurando alti standard di qualità pedagogica e inclusività, in particolare per i bambini provenienti da famiglie in condizioni di vulnerabilità.

La Fondazione ‘Cresciamo il Futuro’ si impegna a definire i criteri di accesso, il modello di governance della rete e una piattaforma tecnologica dedicata per la gestione. Inoltre, si impegna a osservare rigorosi standard pedagogici e di sicurezza e ad avviare iniziative mirate ad ampliare la rete.

Il Protocollo non comporta oneri per il bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri e il Dipartimento per le politiche della famiglia supporterà l’iniziativa attraverso attività di comunicazione strategica rivolte sia alle imprese, per favorire l’adesione e l’integrazione della rete, sia alle famiglie, per promuovere la conoscenza dell’esperienza “Cresciamo il futuro” a livello nazionale.

Per la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, si tratta di “un esempio virtuoso di sussidiarietà. Il nostro governo – osserva la Ministra – fin dal primo giorno ha messo la famiglia, la natalità, la conciliazione vita-lavoro, fra le proprie priorità. È, però, è evidente che questa sfida richiede il coinvolgimento di tutti, a cominciare dai territori e dal mondo del lavoro e dell’impresa. La rete degli asili diffusi è uno strumento per tradurre in concreto questo coinvolgimento e per dare corpo, tutti insieme, alla consapevolezza che una società accogliente nei confronti dei bambini e della genitorialità è elemento indispensabile per costruire il futuro”.

“La firma di questo protocollo rappresenta un momento di grande valore per la nostra Fondazione e per tutte le aziende che ne fanno parte. Il modello degli asili nido aziendali diffusi nasce da un’esigenza concreta: sostenere le famiglie, promuovere l’occupazione femminile e offrire un contributo tangibile alla natalità. È un progetto che unisce responsabilità sociale, innovazione e collaborazione tra pubblico e privato, e che dimostra come il mondo del lavoro possa essere protagonista attivo del benessere collettivo”. — ha commentato Luciano Sale, Presidente della Fondazione ‘Cresciamo il Futuro’ e Direttore HR & Real Estate di Fincantieri.

– foto ufficio stampa Fincantieri –

(ITALPRESS).

La vendetta del pesce ripescato (dal frigo). Da VicenzaPiù Viva n. 303

(Articolo di Federica Zanini sul pesce ripescato da VicenzaPiù Viva n. 303sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Venerdì pesce. Ok, ma il resto della settimana? E, soprattutto, che fare con quello che resta? Operazione riciclo, ovvio. Per la gioia di chi in famiglia “Uffa, odio il pesce. Devo pulirlo, è pieno di lische e poi… sa di pesce”.
A rieccola. A rieccoci: tu me provochi? E io mo’ te (ri)frego. Frigo mio che ti sei fatto capanna, è ora di svuotarti e lasciarmi creare qualcosa di nuovo. Tra i ripiani, due bei tranci di salmone grigliato della sera prima, un po’ di polpo e chips di patate arrostiti in friggitrice ad aria, tristissimi carotine e piselli lessi e dell’insalata valeriana mescolata con fettine di pera e olive taggiasche.
Anche in questo caso, è escluso che nelle vostre cucine vi ritroviate esattamente con gli stessi avanzi, ma il tema è il riciclo, che include come amalgama indispensabile tanta fantasia. Insomma, io vi racconto le mie acrobazie gastronomiche, ma voi fate come volete, con quello che avete.

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Verdure, pesce, uova, pane.

Fatto l’inventario di ciò che non va sprecato (e va rifilato all’adolescente schizzinosa, ormai è una sfida), chiamo in soccorso ricotta, uova, farina, pan grattato e grana grattugiato.
E metto a lavorare il mio scassato, ma fedelissimo robot.
Prima trito abbastanza finemente, ma senza farne una poltiglia, polpo e patate arrosto, aiutandoli ad amalgamarsi con la ricotta (meglio quella “vera”, densa e granulosa, rispetto a quella pannosa nelle scatolette a lunga conservazione). Fermate le lame, insaporisco con il sale ed erbe aromatiche a piacere (perfetta sarebbe la mentuccia selvatica, ma vabbè io sono maniaca, come dicono i miei figli). A questo punto, aggiungo nel mixer un uovo e le verdure: carotine, piselli e insalata con pere e olive (denocciolate, ovviamente!). Dopo un paio di giri, fermo di nuovo tutto e inserisco, non prima di averlo privato della pelle e dell’osso centrale e di eventuali altre lische, il salmone, sbriciolandolo grossolanamente con le mani, e faccio ripartire.

Formate le polpette, vanno infarinate
Formate le polpette, vanno infarinate

Attenzione: il contenitore del mio tritatutto-dinosauro è molto grande, ma se così non fosse il vostro, dopo ogni operazione svuotate l’impasto ottenuto in una terrina e alla fine amalgamate bene con l’aiuto di un cucchiaio o, meglio ancora, una forchetta. Procedura che devo comunque fare anche io alla fine, quando vanno aggiunti a legare il pane grattato e il grana grattugiato.
Quello che dobbiamo ottenere è un composto omogeneo, morbido ma non consistente, con cui, inumidendoci le mani, andremo a formare delle polpette (io le ho fatte a forma di quenelle), che andranno poi infarinate.
Una volta pronte, si possono friggere nell’olio bollente o rosolare in padella, ma anche cuocere al forno o in friggitrice ad aria per un quarto d’ora circa, dopo averle irrorate con un filo sottile d’olio extravergine di oliva.

Ed eccole pronte per essere cotte a piacere
Ed eccole pronte per essere cotte a piacere

In tavola le potete portare così, belle calde, accompagnate dalla verdura che preferite, ma io le consiglio tiepide, o anche fredde, con insalata e una salsa fresca in cui intingerle. Io mi sono ispirata alla cucina greca e ho preparato un simil-tzatziki (non avevo in cetrioli freschi) con yogurt bianco denso, aglio in polvere, erba cipollina, un cucchiaino di maionese leggera e un goccio di aceto bianco, meglio se agrodolce.
Cena spazzolata, adolescente fregata.