Gli alunni di una scuola primaria della provincia cinese di Jiangsu hanno padroneggiato le arti marziali tradizionali cinesi grazie a un programma decennale che ha coltivato sia la resistenza fisica che quella mentale. (XINHUA/ITALPRESS)
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(Fonte video: Xinhua)
Cina: alunni di scuola primaria mostrano straordinarie abilità in arti marziali
Triathlon, Giubilei “Fondamentale aver tracciato visione moderna e funzionale”
ROMA (ITALPRESS) – “Per noi è fondamentale aver tracciato una visione moderna e funzionale di una federazione che mette in correlazione le istituzioni, l’università, in questo caso La Sapienza, e tutta una serie di soggetti, a partire da Sport e Salute, il Coni e il Cip, per evidenziare gli elementi funzionali importanti per lo sviluppo dello sport e delle federazioni rispetto al tema della sostenibilità”. Lo ha detto il presidente della Federazione Italiana Triathlon, Riccardo Giubilei a margine dell’incontro “Sport, innovazione e sostenibilità. Il modello di collaborazione tra Sapienza e FITri”, presso la facoltà di Economia dell’ateneo dove è stato presentato il report di sostenibilità della federazione.
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Casasco “Equilibrare la lotta all’evasione fiscale e la tutela del contribuente”
ROMA(ITALPRESS) – “Il lavoro che sta facendo la commissione bicamerale sull’anagrafe tributaria, ha soprattutto il compito di equilibrare quella che è la lotta all’evasione e la tutela del contribuente. Anche l’uso dell’intelligenza artificiale è uno strumento fondamentale, importante e anche lì deve, naturalmente, essere tutelata la privacy. Soprattutto dev’essere uniformata, a livello europeo, la conformità sia fiscale sia della privacy, fondamentale anche per un discorso di competitività e soprattutto per lotta all’evasione e altrettanto la tutela del contribuente a livello nazionale”. Lo ha detto Maurizio Casasco, presidente della commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, a margine di un convegno sul fisco alla Camera.
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Protocollo d’intesa tra Polizia di Stato e Q8 per il contrasto dei crimini informatici
ROMA (ITALPRESS) – È stato sottoscritto oggi a Roma il protocollo d’intesa tra la Polizia di Stato e Q8 che avvia una partnership strategica a tutela dell’integrità e della funzionalità della rete informatica in uso alla Società. L’accordo prevede che le attività di tutela dei sistemi e dei servizi informatici essenziali al funzionamento dell’infrastruttura digitale di Q8 siano assicurate dal COSC Lazio, struttura territoriale della Polizia Postale incaricata di coordinare e garantire l’attuazione delle attività previste dalla convenzione. Il protocollo d’intesa si fonda sulla tempestività nella diffusione delle informazioni e su un costante scambio di dati e conoscenze in materia di minacce informatiche. In tale ambito sarà impegnato il Nucleo Operativo Sicurezza Cibernetica, che, all’interno del COSC Lazio, assicura le attività di prevenzione e contrasto degli attacchi informatici ai danni di infrastrutture informatizzate di rilevanza territoriale. Q8 è uno dei principali player italiani nel settore dell’energia, impegnata a garantire una mobilità sempre più sostenibile per persone e merci. In tal senso l’Azienda rappresenta una infrastruttura strategica di interesse nazionale, per cui è essenziale proteggere l’integrità dei sistemi informatici.
“Incrementare la collaborazione istituzionale con i principali player italiani – ha dichiarato Alessandra Belardini, Dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lazio – rappresenta il raggiungimento di una sicurezza partecipata con un duplice vantaggio: essere sempre al passo con le nuove tecnologie per lo sviluppo del Paese e confrontarsi al meglio per la necessaria condivisione di best practices di scambio di dati informativi. La Polizia Postale si impegna ogni giorno per questo”. “Le partnership pubblico-private, promosse dall’Obiettivo 17 dell’Agenda ONU 2030, fondate sui principi condivisi di trasparenza, legalità ed etica – ha dichiarato Fortunato Costantino Direttore HR, Legal e Corporate Affairs di Q8 – sono la chiave per uno sviluppo sostenibile e la creazione di valore condiviso per l’intera comunità. L’odierno accordo testimonia la validità e l’efficacia del principio di sicurezza partecipata tra pubblico e privato: una sinergia essenziale a vantaggio dell’intera collettività basato sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al cybercrime”.
– foto ufficio stampa Q8 Italia –
(ITALPRESS).
Riso bollito, qualche verdura, le irrinunciabili proteine ed ecco L’anti-sushi
(Articolo di Federica Zanini sull’anti-sushi da VicenzaPiù Viva n. 302, sul web per gli abbonati).
Sushi, sushi, sempre sushi. Sushi di qua, sushi di là, sushi giapponese che troppe volte è invece cinese, sushi all you can eat e sushi da mutuo in banca. Sushi con gli amici, con la fidanzata, con i colleghi di lavoro, per una ricorrenza speciale ma anche senza bisogno di un pretesto. E basta!
Non che non cada pure io in tentazione una volta ogni tanto, eh. Però mi pare la moda sia ormai… smodata. Tutti vogliono il sushi, tutti si mettono a fare il sushi.
È diventato quasi una sorta di pane (anzi, riso) quotidiano, tanto che alla fine fa quasi più “esotico” andarsi a mangiare una normalissima, gustosissima, verace pizza (non v’allargate però: ordinarla con l’ananas non è esotico, è sacrilegio).

Chiariamoci. Con le scorpacciate di roll, sashimi, nigiri, onigiri, maki, uramaki e temaki che con una certa ricorrenza mettono la mia famiglia intorno a un tavolo con il grande pregio di soddisfare tutti, giovani e meno giovani, non posso (e non voglio) smettere, ma a casa, ai miei fornelli, la tradizione la tradisco a modo mio, senza voltarle le spalle in favore di cucine etniche, ma semplicemente reinventando i nostri invidiabili e inimitabili sapori. Ed evitando al contempo lo spreco.
Ed eccola lì quella ciotola di riso bianco avanzato. Eccola lì l’occasione di fartela vedere, caro il mio sushi. Eccola lì, frugando ancora nel frigo, l’ispirazione dell’anti-sushi, il sushi de noartri.
Per prima cosa, fate bollire di nuovo il riso bollito fino a scuocerlo, così che raggiunga una consistenza tale da incollarsi un po’ e riuscire a mantenere la forma senza “sbriciolarsi”. Lasciatelo quindi raffreddare bene.

Nel mentre, scottate appena in acqua bollente e salata le foglie di cavolo cappuccio (ma andranno bene anche di verza o coste), scolatele e fatele asciugare bene su un canovaccio, quindi asportate con un’incisione a triangolo la parte dura centrale. Su un doppio foglio di carta forno, disponete le foglie una accanto all’altra, leggermente sovrapposte, così da formare una base rettangolare, sui cui disporre -con l’aiuto di una spatola- il riso ormai freddo. Pressate bene, salate e passate allo strato successivo. Nel mio caso, piselli saltati in padella, ma andrà bene qualsiasi tipo di verdura cotta. A questo punto un po’ di proteine, che non devono mai mancare, come direbbero i miei figli ben poco veg. Ho optato per delle fette di speck, ma anche qui potete valutare qualsiasi altro affettato, dal prosciutto cotto al tacchino, dalla mortadella alla bresaola ecc.
Per dare un cuore morbido al maxi-roll che nascerà da questa variegata e variopinta stratificazione, ho mescolato del formaggio spalmabile con grana grattugiato e paprika dolce e ho spalmato il mix ottenuto sullo speck. Ancora un po’ di verde con uno strato di zucchine grigliate e qualche pomodorino tagliato a metà. Badate bene a lasciarli distanziati, perché abbiano agio di muoversi quando, dopo averli cosparsi di foglioline di basilico e averli salati, andrete a chiudere il roll.

Questa è infatti l’operazione finale. È un po’ delicata, è vero, ma con l’aiuto della carta forno, movimenti lenti e presa sicura, vi riuscirà perfettamente. Abbiate cura di arrotolare il più stretto possibile. All’ultimo giro, pressate bene per sigillare il rotolo, quindi avvolgetelo bello stretto con la pellicola trasparente. Stringete ancora un po’ con le mani il vostro polpettone per compattare bene i vari strati e riponetelo in frigo per un paio d’ore almeno.
Poco prima di portarlo in tavola tagliate delle fette spesse e, volendo, accompagnatele con una salsa a piacere. Magari a base di yogurt greco ed erbe aromatiche.
Con buona pace di sushi, soia e wasabi. Sayonara, fusion restaurant. Almeno per ora.
Raffaella Reggi “Il tennis italiano ha monopolizzato la stagione”
ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo ancora una volta monopolizzato la stagione. Il movimento sta andando alla grande. Oltre alla Coppa Davis, non bisogna dimenticare la vittoria delle ragazze della Billie Jean King Cup”. Così Raffaella Reggi, ex tennista e attuale voce tecnica di Sky, sullo straordinario momento del tennis italiano, a pochi giorni dal suo 60° compleanno in un’intervista rilasciata all’agenzia Italpress.
“Il fatto che Sinner e Musetti non abbiano giocato a Bologna, con giuste motivazioni, ha responsabilizzato ulteriormente la squadra, che si è compattata e ha dimostrato che non c’è bisogno dei numeri 1 e 2 per vincere in nazionale. I protagonisti sono stati Matteo (Berrettini) e Flavio (Cobolli) e devo dire che soprattutto Matteo ha risposto sempre presente, direi che 11 vittorie in fila in Davis non sono niente male. L’abbraccio tra loro due è stata la cartolina di una settimana in cui gli addetti lavori e un po’ tutti hanno criticato questa Coppa Davis snaturata, ma le emozioni delle partite di questa competizione tengono tutti attaccati davanti alla televisione”, ha aggiunto l’ex tennista azzurra.
Nata a Faenza il 27 novembre del 1965, Raffaella Reggi è stata dal 1998 al 2002 la giocatrice più forte, in quanto a classifica mondiale (numero 13), a rappresentare l’Italia. Diventata professionista nel 1981, la romagnola è stata la prima tennista donna italiana ad aggiudicarsi un torneo del Grande Slam (Us Open 1986 doppio misto in coppia con Sergio Casal): “Ho iniziato a giocare i miei primi Slam all’età di 16/17 anni e Vittorio Selmi, che all’epoca lavorava per l’Atp, mi ha consigliato di giocare il doppio misto perché mi avrebbe aiutato molto in singolare. Poi è arrivata la bellissima vittoria agli Us Open con Casal, dopo aver salvato match point nei primi turni, contro un’icona del tennis mondiale come Navratilova, a cui ho tolto il terzo Slam della stagione”.
Nonostante il titolo agli Us Open, lo Slam preferito resta il Roland Garros: “Parigi è stato un torneo che ho amato tantissimo perché sono nata sulla terra rossa ed è stato uno dei miei Slam preferiti, è stato un po’ il mio primo amore”.
Doppio misto che ha visto l’Italia protagonista sia nel 2024 che nel 2025, con il trionfo sempre agli Us Open di Sara Errani e Andrea Vavassori: “Andrea e Sara come coppia di misto sono fortissimi, si compensano benissimo e hanno i movimenti giusti nei pressi della rete. Sara per quanto riguarda il doppio è di un’altra categoria, Andrea anche con le semifinali delle Finals con Bolelli ha dimostrato di essere un ottimo doppista“.
Italia dominatrice assoluta del tennis mondiale e trascinata da uno straordinario Jannik Sinner. Quattro finali Slam, di cui due vinte, e sei titoli Atp (Australian Open, Wimbledon, Atp 500 Pechino, Atp 500 Vienna, Masters 1000 Parigi, Atp Finals) per l’altoatesino, rimasto in corsa per la prima posizione nel ranking mondiale, poi andata ad Alcaraz, nonostante i tre mesi di sospensione legati alla vicenda Clostebol: “Ha fatto un’impresa titanica, riuscendo a giocarsi la prima posizione mondiale e credo che abbia dell’incredibile. I suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. Dopo lo Us Open si è messo a testa bassa ed è riuscito a migliorare il servizio. L’idea del 2026 è di migliorare l’aggressività e quindi dalla trequarti in avanti di cercare di prendere più spesso la rete, di variare il più possibile non dare punti di riferimento agli avversari”.
“Obiettivamente Sinner e Alcaraz in questo frangente fanno un altro sport – afferma Reggi – e hanno un ritmo differente dagli altri. C’è da difendere un titolo negli Australian Open, credo che l’obiettivo suo e del suo team nel 2026 sia vincere un grande torneo su terra e, magari, fare un pensierino, sul vincere tutti e quattro gli Slam, che non sarebbe così male”.
Le prestazioni scintillanti di Sinner sono solamente la punta dell’iceberg di un movimento tennistico mai così in salute. A testimoniarlo, oltre al fresco trionfo in Coppa Davis a Bologna, sono le grandi annate di Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli, rispettivamente numero 8 e numero 22 della classifica Atp. Nel 2026, obiettivo top 5 per il carrarino, mentre sarà la stagione della conferma ad alti livelli per il romano. “Per Musetti aspettiamo l’aggiunta di Perlas – sottolinea Reggi – che è un uomo di esperienza e vedremo se riuscirà a dare un qualcosa in più per fargli fare quello scatto in più. L’obiettivo credo sia quello di avvicinarsi a Jannik e Carlos, quello a breve termine potrebbe essere la top 5. Ha un tennis diverso dagli altri e deve cercare di migliorare sui campi veloci per cercare di fare quel passettino in più anche sulle superfici veloci”.
Pochi punti da difendere in apertura di 2026 per Cobolli, che potrà puntare a stabilizzarsi in top 20 sin dai primi mesi della stagione: “Cobolli può avvicinarsi alla top ten. Atleticamente parlando è uno dei più preparati. Tecnicamente c’è ancora da lavorare sul lato del rovescio, ma a livello di grinta determinazione e coraggio non gli manca niente. Mi aspetto un inizio di stagione migliore, spero faccia una buona programmazione per arrivare pronto per il 2026, dato che nei primi mesi non ha punti da difendere”.
Al femminile, nonostante qualche alto e basso di troppo, ottima stagione di Jasmine Paolini (numero 8 Wta), chiusa con la partecipazione alle Wta Finals, sia in singolare che in doppio, e con il titolo agli Internazionali d’Italia: “Jasmine spero possa ripetere una stagione forse anche migliore rispetto a quest’anno, dove ci sono stati un po’ di alti e bassi, ma quando arrivi alle Finals in singolo e doppio sicuramente la stagione non è stata da buttare via. L’importante sarà trovare un po’ di continuità e fare una buona programmazione”, afferma Reggi, che guarda al futuro e vede in Tyra Grant (classe 2008, numero 242 Wta) le potenzialità per consacrarsi nell’élite del tennis: “Con Renzo Furlan al suo fianco speriamo di rivederla presto nelle qualifiche degli Slam e poi, chissà, sognare in grande ed entrare nelle 100. Adesso è vicina alle 200, da lì arrivare alla top 100 non è impossibile, magari anche qualcosa in più”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
OpNet Wholesale Castle Tour, in provincia di Perugia seconda tappa business tour
ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta il 20 novembre, presso il Castello di Rosciano (Torgiano – Perugia), la seconda tappa del Wholesale Castle Tour 2025, il business tour itinerante organizzato da 3vents e promosso da OpNet, società wholesale del Gruppo WindTre e main sponsor della manifestazione. Dopo il debutto in Veneto dedicato al tessuto manifatturiero del Nord-Est, l’appuntamento umbro ha posto al centro il tema “Infrastrutture digitali per comunità resilienti”, con un focus sulle sfide e le opportunità per gli operatori di prossimità, i system integrator e gli stakeholder territoriali.
La giornata ha offerto momenti di confronto diretto, incontri One-to-One e contenuti video raccolti nell’area Spotlight Stage, mettendo in risalto esperienze concrete e modelli applicabili alle realtà locali. Il tutto è stato arricchito dal contributo degli sponsor dell’iniziativa, tra le realtà più rilevanti che operano nel settore.
Per questo secondo appuntamento, presente anche Massimo Motta, General Manager di OpNet, che ha affrontato i temi legati all’evoluzione del modello wholesale e alla convergenza tra infrastrutture e servizi in un interessante dialogo con Federico Protto, Presidente e AD di Cellnex Italia. I due hanno evidenziato come la sinergia tra operatori wholesale e gestori di infrastrutture passive, come le tower company, sia oggi un elemento centrale per accelerare gli investimenti, ampliare la copertura e portare innovazione anche nei territori meno serviti.
“L’ingresso di OpNet nel Gruppo WindTre nasce dalla volontà di rafforzare la nostra proposizione wholesale, integrando al mobile una componente FWA evoluta e scalabile. Questo ci consente di avvicinarci ai territori con un’offerta convergente pensata per abilitare gli operatori locali, mettendo a disposizione l’intera capacità innovativa della rete WindTre. Per esempio, il 5G Stand Alone, che stiamo lanciando proprio in questo periodo, rappresenta soltanto il primo passo di un percorso che porterà tecnologie di ultima generazione anche oltre i grandi centri urbani.” – ha dichiarato Motta.
Tra gli use case presentati, particolare interesse ha suscitato l’approfondimento tra OpNet e Cellnex Italia dedicato al tema Infrastructure as a Service. Paolo Verdelocco, KAM Top & Large di OpNet, e Gianmarco Biagi, Head of Commercial Enterprise & Strategic Sales di Cellnex Italia, hanno illustrato come la rete – abilitata dalla complementarità tra infrastrutture passive neutre e soluzioni wholesale attive – rappresenti oggi un driver essenziale per sostenere domanda di capacità, 5G/FWA, servizi edge e applicazioni AI, sottolineando i benefici del modello neutral host.
Ampio spazio anche al tema dell’integrazione delle soluzioni FWA wholesale come leva per System Integrator e operatori locali. Nel dialogo tra Giuseppe Perito (National Sales and Marketing Director di First Point) ed Edoardo De Cilia (Wholesale Sales di OpNet) è emerso come l’FWA, potenziato dal 5G, stia diventando stia diventando una soluzione primaria per garantire connettività di qualità per persone, imprese e territori.
Focus, infine, sul fronte cybersecurity, con uno scenario in forte crescita per volumi e sofisticazione degli attacchi. Nicola Roserba, Business Development di OpNet, ha richiamato la necessità di modelli di protezione integrati, sottolineando il ruolo della rete come primo livello di difesa; al suo fianco Andrea Andrenacci, CEO di RAD Cyber Security, ha approfondito la diffusione di fenomeni come phishing, ransomware e modelli HaaS, illustrando l’importanza di un approccio consulenziale e tailor made per la protezione delle imprese.
Con questa seconda tappa, il Wholesale Castle Tour 2025 conferma la propria funzione di piattaforma di dialogo tra tecnologia, territorio e innovazione, mettendo in evidenza il ruolo dell’operatore wholesaler nell’ecosistema Telco come abilitatore di resilienza, interoperabilità e sviluppo locale. Il percorso proseguirà il 2 dicembre in Sicilia, presso il Castello di San Marco (Taormina), con un focus dedicato al rapporto tra NaaS e sviluppo dei territori del Sud.
– Foto ufficio stampa OpNet –
(ITALPRESS).


