lunedì, Dicembre 22, 2025
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Conceicao e Openda, la Juventus continua a vincere: Roma sconfitta 2-1

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TORINO (ITALPRESS) –  La Juventus batte la Roma 2-1 all’Allianz Stadium e si porta a -1 dal quarto posto occupato proprio dai giallorossi. Sono le reti di Conceicao (uscito per infortunio nella ripresa) e Openda a regalare continuità alla squadra di Luciano Spalletti dopo la bella vittoria esterna sul Bologna. Non è un risultato qualunque per i bianconeri, bensì un successo che aggiunge autostima e fiducia.

La Roma infatti si presentava a Torino con la miglior difesa del campionato (8 gol presi prima di stasera) e senza aver mai preso più di un gol a partita in Serie A. Il reparto arretrato scelto da Gasperini allo Stadium è però inedito. Ndicka è con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, mentre Hermoso parte dalla panchina per un affaticamento. La scelta del tecnico quindi, oltre che su Mancini, ricade su Ziolkowski e Rensch.

Il sistema di duelli a tutto campo di Gasperini regge per quasi un tempo, poi la retroguardia giallorossa inizia a scricchiolare: al 43′ Conceicao ha la palla dell’1-0, ma calcia sul corpo di Svilar. Lo stesso duello si ripete due minuti dopo: il fraseggio nello stretto tra Yildiz e Cambiaso si chiude con il diagonale vincente del portoghese figlio d’arte, autore del terzo gol stagionale, il secondo in campionato.

Al 52′ altra chance: Yildiz scambia con Openda e arriva a calciare col mancino sfiorando il secondo palo. L’estro del turco mette alle corde la Roma poco dopo: Yildiz sfonda centralmente e serve Conceicao che supera la carica di Wesley e prova a beffare Svilar col tacco, trovando l’opposizione del portiere serbo. Gasperini capisce il momento e cambia l’intero tridente d’attacco: fuori Pellegrini, Dybala e Soulé; dentro Bailey (costretto ad uscire al 73′ per un problema fisico), Ferguson e Baldanzi.

Le prime sostituzioni di Spalletti sono invece obbligate: Conceicao chiede il cambio per un problema muscolare, Bremer invece si ferma per una gestione delle energie dopo il lungo stop. In campo vanno quindi Zhegrova e Rugani. Tatticamente non cambia nulla e nemmeno il copione di gioco subisce modifiche. Il 2-0 al 70′ nasce proprio da un cross di Zhegrova. McKennie va a colpire di testa in anticipo su Ziolkowski: Svilar si oppone, ma non può nulla sul servizio intelligente dello statunitense per Openda che appoggia in rete da due passi.

Cinque minuti dopo però la Roma la riapre con Baldanzi, tempestivo nel depositare in rete dopo una deviazione di Di Gregorio sul diagonale precedente di Ferguson. La squadra giallorossa ci crede e lascia spazi: Yildiz ha la palla del ko all’80’ ma il suo destro si stampa sul palo. Il risultato non cambia più. La Juventus si riaffaccia nella bagarre per lo Scudetto.

IL TABELLINO

JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio 6; Kalulu 6, Bremer 7 (16’st Rugani 6), Kelly 6; McKennie 7, Locatelli 7, Thuram 6.5, Cambiaso 6.5 (44’st Kostic sv); Conceicao 7 (16’st Zhegrova 6), Yildiz 7 (44’st Miretti sv); Openda 7 (37’st David sv). In panchina: Perin, Scaglia, Joao Mario, Rouhi, Felipe, Adzic, Milik. Allenatore: Spalletti 6.5.

ROMA (3-4-2-1): Svilar 6.5; Mancini 6.5, Ziolkowski 5.5, Rensch 6; Celik 5, Cristante 6, Kone 5, Wesley 7; Soulé 5 (11’st Baldanzi 7), Pellegrini 5 (8’st Bailey 5, 28’st El Shaarawy 6); Dybala 5.5 (11’st Ferguson 6.5). In panchina: Vasquez, Gollini, Angelino, Tsimikas, Hermoso, Sangaré, Mirra, Ghilardi, Pisilli, Bah. Allenatore: Gasperini 6.

ARBITRO: Sozza di Seregno 6.
RETI: 44’pt Conceicao, 25’st Openda, 30’st Baldanzi.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni.
Ammoniti: Soulé, Conceicao, Kone, Cristante, McKennie.
Angoli: 2-4.
Recupero. 1′ pt, 5′ st.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Schlein “Manovra pessima, Meloni fa cassa sulle pensioni”

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ROMA (ITALPRESS) – Una manovra pessima, la peggiore degli ultimi decenni per qualità delle scelte e forzature parlamentari. E con un colpo di coda il governo trova qualche risorsa in più facendo cassa sulle pensioni degli italiani, di chi ha lavorato e fatto sacrifici per una vita. Anche stavolta a pagare il conto saranno sempre i soliti: pensionati e lavoratori dipendenti. Mentre la manovra aiuta di più i più ricchi, dando 440 euro in più all’anno a chi ne guadagna 199.000. Zero crescita, nessuna visione di rilancio economico, risorse del tutto insufficienti sulla sanità e i trasporti. Tagli sulla scuola, sulla povertà, sul cinema. Con le altre opposizioni li abbiamo fermati sul tentativo di furto sul riscatto della laurea e oggi pure sul condono”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Ma rimane che questa manovra del governo Meloni aumenta l’età pensionabile per il 96% dei lavoratori, forze dell’ordine comprese. Dovevano essere quelli che abolivano la Fornero e portavano le pensioni minime a 1000 euro: si sono smentiti clamorosamente. Hanno litigato su tutto al punto da costringere Giorgetti a ritirare e riscrivere emendamenti fino all’ultimo e portare il Paese a 24 ore dall’esercizio provvisorio. Significa solo una cosa: il governo è nel caos più totale, Meloni straccia le sue promesse ed è campionessa di incoerenza” conclude la segretaria dem.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

La Lazio non sfonda, 0-0 contro la Cremonese

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio manca un’altra occasione di trovare continuità e dare l’assalto alla zona Europa, pareggiando per 0-0 in casa contro la Cremonese. I biancocelesti non danno seguito all’impresa di Parma e, soprattutto, continuano a non riuscire a vincere due partite di fila in Serie A, rimanendo a tre punti dal quinto posto della Juventus. Scelte quasi obbligate per Sarri, che deve fare a meno anche degli squalificati Basic e Zaccagni: a centrocampo, quindi, spazio a Vecino, mentre in attacco è Pedro a vincere il ballottaggio con Noslin, che parte di nuovo dalla panchina. Nicola, invece, in difesa lancia Folino per la prima volta titolare e a centrocampo sceglie la coppia formata da Bondo e Grassi, con Johnsen in posizione di trequartista dietro a Bonazzoli e Vardy. La partita inizia su ritmi abbastanza bassi, soprattutto per demerito della Lazio che tiene il possesso palla ma fatica a trovare velocità negli scambi e nei movimenti per provare a impensierire la difesa ospite, che si chiude bene e concede poco, cercando poi di ripartire con Barbieri sulla fascia e gli scatti di Vardy in profondità. Poco prima della mezz’ora arriva un’occasione importante per la Lazio, con Castellanos che tenta una complicata deviazione di testa ma non trova nessun compagno in area, favorendo la presa di Audero. Uno dei problemi della Lazio sono le poche situazioni in cui i biancocelesti sono riusciti a isolare nell’uno contro uno Cancellieri e Pedro. Il secondo tempo inizia con due lampi importanti, da una parte con Castellanos, che non impatta al meglio e non impensierisce Audero, e dall’altra con Vardy, che da buona posizione di testa manda alto. E’ solo un’illusione, però, visto che i ritmi tornano presto ad abbassarsi. Sarri si affida di nuovo all’imprevedibilità di Noslin, che appena entrato detta a Guendouzi un bel movimento in profondità e arriva al tiro, troppo strozzato. La partita diventa anche un pò nervosa (da sottolineare il giallo a Guendouzi, che era diffidato e salterà la partita contro l’Udinese) e i due portieri si fanno trovare pronti sui tentativi senza troppe ambizioni di Bonazzoli e Marusic. Nel recupero, protagonista Guendouzi, prima con un cross pericoloso ben respinto da Audero, e poi con una super ripartenza che ha portato all’espulsione di Ceccherini per fallo da ultimo uomo su Cancellieri. Sulla punizione da ottima posizione va Cataldi, ma il suo tiro si spegne sul fondo, alto di poco.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Tra Lazio e Cremonese vince la noia, all’Olimpico è 0-0

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio manca un’altra occasione di trovare continuità e dare l’assalto alla zona Europa, pareggiando per 0-0 in casa contro la Cremonese. I biancocelesti non danno seguito all’impresa di Parma e, soprattutto, continuano a non riuscire a vincere due partite di fila in Serie A, rimanendo a tre punti dal quinto posto della Juventus.

Scelte quasi obbligate per Sarri, che deve fare a meno anche degli squalificati Basic e Zaccagni: a centrocampo, quindi, spazio a Vecino, mentre in attacco è Pedro a vincere il ballottaggio con Noslin, che parte di nuovo dalla panchina. Nicola, invece, in difesa lancia Folino per la prima volta titolare e a centrocampo sceglie la coppia formata da Bondo e Grassi, con Johnsen in posizione di trequartista dietro a Bonazzoli e Vardy. La partita inizia su ritmi abbastanza bassi, soprattutto per demerito della Lazio che tiene il possesso palla ma fatica a trovare velocità negli scambi e nei movimenti per provare a impensierire la difesa ospite, che si chiude bene e concede poco, cercando poi di ripartire con Barbieri sulla fascia e gli scatti di Vardy in profondità. Poco prima della mezz’ora arriva un’occasione importante per la Lazio, con Castellanos che tenta una complicata deviazione di testa ma non trova nessun compagno in area, favorendo la presa di Audero.

Uno dei problemi della Lazio sono le poche situazioni in cui i biancocelesti sono riusciti a isolare nell’uno contro uno Cancellieri e Pedro. Il secondo tempo inizia con due lampi importanti, da una parte con Castellanos, che non impatta al meglio e non impensierisce Audero, e dall’altra con Vardy, che da buona posizione di testa manda alto. È solo un’illusione, però, visto che i ritmi tornano presto ad abbassarsi.

Sarri si affida di nuovo all’imprevedibilità di Noslin, che appena entrato detta a Guendouzi un bel movimento in profondità e arriva al tiro, troppo strozzato. La partita diventa anche un po’ nervosa (da sottolineare il giallo a Guendouzi, che era diffidato e salterà la partita contro l’Udinese) e i due portieri si fanno trovare pronti sui tentativi senza troppe ambizioni di Bonazzoli e Marusic.

Nel recupero, protagonista Guendouzi, prima con un cross pericoloso ben respinto da Audero, e poi con una super ripartenza che ha portato all’espulsione di Ceccherini per fallo da ultimo uomo su Cancellieri. Sulla punizione da ottima posizione va Cataldi, ma il suo tiro si spegne sul fondo, alto di poco.

IL TABELLINO

LAZIO (4-3-3): Provedel 6; Marusic 6, Gila 6, Romagnoli 6, Pellegrini 6 (37’st Lazzari sv); Guendouzi 6.5, Cataldi 6, Vecino 6 (19’st Belahyane 6); Cancellieri 6, Castellanos 5.5, Pedro 5.5 (19’st Noslin 6). In panchina: Mandas, Furlanetto, Patric, Tavares, Provtsgaard, Farcomeni, Fernandes. Allenatore: Sarri 6.

CREMONESE (3-4-1-2): Audero 6; Terracciano 6, Baschirotto 6, Folino 6 (25’st Ceccherini 5); Barbieri 6 (43’st Floriani Mussolini sv), Grassi 5.5 (24’st Vandeputte 6), Bondo 5.5, Pezzella 6; Johnsen 5.5 (31’st Zerbin 6); Bonazzoli 5.5 (31’st Sanabria 6), Vardy 6. In panchina: Silvestri, Nava, Faye, Valoti, Sarmiento, Lordkinapidze, Moumbagna, Vazquez. Allenatore: Nicola 6.

ARBITRO: Pairetto di Nichelino 5.
NOTE: serata nuvolosa, terreno in ottime condizioni.
Al 49’st espulso Ceccherini per fallo su chiara occasione da gol. A
mmoniti: Pedro, Grassi, Barbieri, Romagnoli, Guendouzi, Pezzella, Gila.
Angoli: 3-0.
Recupero: 1′ pt; 5′ st.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Il Regina Margherita di Torino è l’ospedale dei bambini del mondo

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TORINO (ITALPRESS) – Questa mattina all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino si è svolta la cerimonia di dedica dell’ospedale ai bambini del mondo, alla presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, del commissario Franco Ripa e della direttrice del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino Franca Fagioli, insieme ai bambini che sono in cura, accolti a Torino insieme alle loro famiglie.

La scelta nasce dalla vocazione che il Regina Margherita ha consolidato negli anni accogliendo decine di piccoli pazienti da ogni angolo del mondo garantendo assistenza a cura a loro e ai famigliari.

‘In questi mesi abbiamo lavorato per portare in Italia e curare tanti bambini da varie zone di guerra: ringrazio l’ospedale Regina Margherita e il presidente Cirio perché hanno sempre risposto con generosità quando abbiamo chiesto alla Regione Piemonte di accogliere bambini rifugiati dall’Ucraina e dalla Palestina. Adesso sto guardando con grande preoccupazione alle condizioni di molti minori in Sudan. Un volo italiano arriverà in Sudan il giorno di Natale per consegnare beni alimentari; prima di Pasqua invieremo anche una nave carica di altri aiuti. Non escludo che chiederemo un aiuto alla Regione Piemonte per accogliere anche bambini dal Sudan, dove è in corso una guerra civile di cui si parla poco’ dichiara il vicepremier e ministero degli Esteri, Antonio Tajani. 

‘Da oltre dieci anni l’ospedale Regina Margherita di Torino accoglie e cura bambini malati provenienti da ogni parte del mondo e in particolare dalle zone più difficili e dagli scenari di guerra, come è accaduto per i piccoli che siamo andati a prendere in Ucraina o per chi è arrivato dalla Striscia di Gaza, solo per citare gli esempi più recenti – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto CirioSi tratta di decine di bambini che nei loro Paesi non avrebbero potuto avere le cure necessarie e che qui invece le hanno trovate e sono stati accolti insieme alle loro famiglie, perché, quando si ammala un bambino, si ammala tutta una famiglia, e curare lui significa prendersi cura anche dei genitori e dei fratelli. Ed è quello che si fa qui, abbracciando chi ha bisogno di una cura che è sì del corpo, ma anche dell’anima. Oggi scegliamo quindi di dedicare questo ospedale, che è un’eccellenza della nostra sanità piemontese, ai bambini del mondo, perché ovunque, nel mondo, i bambini devono sapere che a Torino c’è un luogo dove, se hanno bisogno, possono essere accolti e curati. E di questo vogliamo ringraziare il ministero degli Esteri, e il ministro Tajani, con cui collaboriamo per portare qui i bambini, e i nostri medici e il nostro personale sanitario per il loro lavoro quotidiano e straordinario’.

‘Il Regina Margherita è da sempre un luogo di cura, ma oggi diventa anche un simbolo universale di solidarietà e speranza. Dedicare questo ospedale ai bambini del mondo significa riconoscere il valore di una sanità che non conosce confini e che mette al centro la tutela dei più fragili, indipendentemente dalla loro provenienza o dalle tragedie che hanno vissuto – aggiungono gli assessori alla Sanità, Federico Riboldi, e alla Cooperazione internazionale, Maurizio MarroneQui, ogni giorno, professionalità straordinarie si uniscono a un profondo senso di umanità per offrire cure, protezione e futuro a bambini colpiti dalla guerra e da gravi malattie. Come Regione Piemonte siamo orgogliosi di sostenere un presidio che rappresenta un’eccellenza clinica e, al tempo stesso, un messaggio potente di pace e cooperazione internazionale’.

‘L’ospedale Infantile Regina Margherita è molto più di un ospedale: è un luogo in cui l’eccellenza clinica si unisce all’umanità della cura. Accogliamo bambini da tutto il mondo, prendendoci cura di loro e delle loro famiglie in modo globale, con attenzione alla persona, alle relazioni e al futuro senza distinzione di nazionalità, lingua o provenienza, affermando il diritto universale alla cura e alla speranza. Per questo il Regina Margherita è davvero l’ospedale dei bambini del mondo’, spiega la direttrice Franca Fagioli. 

L’ospedale Regina Margherita rappresenta da oltre un secolo un punto di riferimento fondamentale per la cura dei bambini. Nato con una forte vocazione pediatrica, è diventato nel tempo un simbolo di accoglienza, ricerca e innovazione medica. Qui, ogni giorno, medici, infermieri e operatori sanitari lavorano con competenza, dedizione e umanità per garantire cure altamente specialistiche ai piccoli pazienti, provenienti non solo dall’Italia ma anche da numerosi Paesi del mondo.

Il Regina Margherita viene dedicato come “Ospedale dei bambini del mondo” per la sua capacità di coniugare l’eccellenza scientifica con una profonda attenzione alla dimensione umana della cura, accogliendo piccoli pazienti e le loro famiglie provenienti da contesti geografici e culturali molto diversi tra loro. Accanto alle terapie all’avanguardia e alla ricerca clinica, l’ospedale offre supporto psicologico, assistenza alle famiglie e percorsi pensati per rendere l’esperienza ospedaliera il meno traumatica possibile per i bambini, grazie anche al lavoro dei mediatori culturali, che facilitano la comunicazione e l’integrazione tra famiglie straniere e il personale sanitario.

Grazie al contributo del Terzo Settore, e in particolare della signora Maria Teresa Lavazza con ADISCO, a partire dal 2013 sono state realizzate o riqualificate importanti strutture dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, tra cui ad esempio il Day Hospital e l’Ambulatorio di Oncologia ed Ematologia pediatrica, l’Isola Margherita, il Pronto Soccorso Pediatrico e alcuni reparti di degenza.

Questi interventi rappresentano non solo un significativo passo avanti nell’ammodernamento dell’ospedale, ma anche un’innovazione tecnologica e culturale orientata al benessere complessivo della persona. L’obiettivo è stato quello di costruire ambienti di cura strutturati, accoglienti e flessibili, capaci di rispondere non solo alle esigenze clinico-assistenziali, ma anche a quelle educative e ricreative dei pazienti e delle loro famiglie.

Si tratta di creare uno “spazio che cura” che si avvicini il più possibile agli ambienti di vita quotidiana del bambino e che gli consenta di guardare all’esterno, perché per i bambini, gli adolescenti e le famiglie ospedalizzate, tutto quello che c’è fuori assume la connotazione di futuro. Negli ultimi tre anni, l’ospedale ha accolto più di 100 bambini con i loro familiari provenienti dall’estero, di cui un terzo dai Paesi dell’Europa dell’Est, un terzo dall’Asia e dal Medio Oriente, e un terzo dall’Africa e dal Sud America. Questi dati confermano il ruolo internazionale del Regina Margherita e sottolineano l’impegno nell’offrire accoglienza, cure specialistiche e supporto umano a chi affronta viaggi complessi e situazioni di grande fragilità.

Negli stessi anni, l’ospedale ha accolto nuclei familiari provenienti da contesti di guerra e di emergenza umanitaria, in particolare 39 famiglie dall’Ucraina e 15 dalla Striscia di Gaza, consolidando il suo ruolo internazionale anche nei momenti di crisi globale. L’accoglienza ha richiesto un impegno coordinato tra Autorità nazionali e regionali, Organizzazioni umanitarie, ospedale e associazioni di volontariato, e si è configurata come una presa in carico globale e multidimensionale del paziente pediatrico e del suo nucleo familiare.

Questo percorso ha compreso assistenza medica specialistica, supporto psicologico modulato in base alle esigenze dei bambini e dei caregiver (con metodologie evidence based per la stabilizzazione emotiva, interventi di gioco simbolico e tecniche di autoregolazione), interventi sociali ed educativi, continuità scolastica e inclusione sociale, oltre a supporto post dimissione, sempre nel rispetto delle specificità culturali e religiose.

Fondamentale è stato il contributo dei mediatori culturali, che hanno facilitato la comunicazione, garantito la comprensione reciproca e sostenuto l’integrazione delle famiglie nel percorso di cura. In questi contesti drammatici, accogliendo bambini feriti o gravemente malati e collaborando con reti umanitarie e sanitarie internazionali, l’ospedale ha dimostrato come la medicina possa diventare strumento di solidarietà, pace e tutela dei più fragili.

-Foto Regione Piemonte-
(ITALPRESS).

A Torino il corteo contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna

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TORINO (ITALPRESS) – È partito il corteo annunciato a Torino, dopo lo sgombero dell’altro giorno del centro sociale Askatasuna. Davanti alla sede universitaria di Palazzo Nuovo, in centro, si sono già radunate circa un migliaio di persone pronte ad attraversare la città. Fra di loro ci sono militanti storici di Askatasuna, studenti, semplici cittadini e anche diverse famiglie con qualche bambino.

In testa al corteo c’è un grosso striscione che recita “Torino Partigiana, Que Viva Askatasuna” e poi ancora “Askatasuna vuol dire libertà” e “Il futuro comincia adesso”. In precedenza ha preso la parola un attivista: “Il quartiere di Vanchiglia è stato completamente militariizzato, in questo momento davanti all’Aska ci sono i jersey che siamo stati abituati a vedere in Val di Susa, è un’invasione militare” ha detto.

In mezzo ai manifestanti ci sono anche il rapper torinese Willie Peyote e il politologo Marco Revelli. Sono già stati annunciati due appuntamenti dai manifestanti: il 17 gennaio con un’assemblea cittadina, mentre il 31 gennaio sarà organizzato un grosso corteo nazionale.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Forza Italia, Tajani “Volti nuovi? Non sono attaccato alla poltrona”

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TORINO (ITALPRESS) – “E’ giustissimo, io da quando sono diventato segretario, proprio perchè credo che ci dobbiamo rinnovare e allargare, ho dato vita a una stagione congressuale. Questo è il modo migliore per scegliere volti nuovi, le porte sono aperte a tutti e tutti possono impegnarsi e dare il loro contributo di idee, azioni e programmi. Io sono sempre disponibile a confrontarmi con tutti, il mio intento è quello di far crescere i consensi per Forza Italia. Non sono attaccato alla poltrona, mi considero innanzitutto un militante che difende le proprie idee e i propri valori”. Così il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha commentato le parole di Pier Silvio Berlusconi sull’ingresso di volti nuovi nel partito. “Credo che si possa fare veramente sempre di più e sempre meglio in uno spirito unitario, non sono certo le correnti quelle che possono servire a costruire un partito più forte e più grande”, ha aggiunto Tajani.
“Vogliamo un partito unito, dove tutti possono dire la loro, discutere, essere impegnati ed essere protagonisti. Quindi ben vengano i suggerimenti, ma il rinnovamento è in corso da sempre, volti nuovi ce ne sono e ne troveremo altri con le nuove elezioni. Il vero rinnovamento è che la classe dirigente è scelta dagli iscritti di Forza Italia e non è imposta dall’alto”, ha concluso il vicepremier e ministro.
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-Foto: Ipa Agency-

MASE, al via il programma di finanziamento per le città “a impatto climatico zero”

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica avvia una nuova iniziativa a sostegno dei territori e delle città italiane impegnate nella Missione europea “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030”, con l’obiettivo di accompagnare l’attuazione dei “Climate City Contract” e accelerare il percorso verso la neutralità climatica urbana.

Il Programma è rivolto alle nove città italiane selezionate dall’Unione europea – Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma Capitale e Torino – che hanno ottenuto il riconoscimento del Mission City Label, è che attesta l’allineamento dei rispettivi piani strategici agli obiettivi di neutralità climatica al 2030. “Con questo Programma – dichiara il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichettorafforziamo il sostegno alle città italiane impegnate nella Missione europea per la neutralità climatica. Le città sono un motore fondamentale della transizione ecologica”.

“Accompagnare l’attuazione dei Climate City Contract significa tradurre gli obiettivi al 2030 in interventi concreti su mobilità sostenibile, efficienza energetica e rinnovabili, in stretto coordinamento con le politiche europee”, conclude Pichetto. Con questo Programma, il ministero conferma dunque il proprio impegno nel rafforzare il coordinamento tra politiche nazionali e iniziative europee, accompagnando i territori nel percorso verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile, in coerenza con le priorità strategiche dell’azione ministeriale per il triennio 2025-2027.

– foto IPA Agency –

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Barbaro “Sport centrale nelle dinamiche di crescita del Paese”

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ROMA (ITALPRESS) – “Lo sport ha tantissime sfaccettature, ricadute di carattere sociale, culturale, ambientale, occupazionale, infrastrutturale. Sono una serie di aspetti che stiamo cercando di interconnettere in questo premio per dimostrare che lo sport non è solo il raggiungimento del risultato, ma un mondo che incrocia tantissimi interessi e che può essere centrale nelle dinamiche di crescita del Paese”. Lo ha detto il sottosegretario al Mase e presidente ASI, Claudio Barbaro a margine della cerimonia di consegna dei Premi Asi Sport&Cultura. “L’importanza del Premio cresce anno dopo anno. Siamo arrivati alla ventesima edizione e il fatto che molti personaggi dello sport abbiano individuato in questo premio un punto di riferimento, non solo sportivo, ma anche culturale e relazionale, ci riempie di gioia. Quest’anno abbiamo la possibilità di andare oltre l’aspetto sportivo, perché per la prima volta abbiamo istituito una sezione dedicata a tutti gli italiani che si fanno strada nel mondo. Sarà una marcia in più ulteriore per lo sviluppo di questo premio”, ha aggiunto.

mec/gm/mca1

Schifani “La Sicilia cresce, presto sarà sempre di più punto di riferimento per gli investitori”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Sono stato chiamato a occuparmi di Sicilia, lo sto facendo con grandissimo sforzo, con grandissima forza di volontà, perchè ci vuole forte volontà, oltre che forze fisiche e mentali: è un sistema diverso rispetto a quello col quale abbiamo convissuto ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non voglio fare propaganda, ma crescono i dati economici, il rating, le entrate: se c’è qualcosa che in questo momento non manca, sono le risorse finanziarie. Il tema è poi trasformarle in possibilità di spenderle. C’è un sistema farraginoso, amministrativo anche a volte parlamentare, che rende più complicata la possibilità di mettere liquidità. Ci stiamo lavorando”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, questa mattina in occasione dello scambio degli auguri di Natale all’Astoria Palace di Palermo. “Prometto che nel giro di qualche anno la Sicilia non solo continuerà a crescere ma continuerà a diventare sempre di più un punto di riferimento di tutti gli investitori nazionali e internazionali, diventerà un terreno fertile per la crescita economica, imprenditoriale, finanziaria – ha aggiunto -. E non dimenticherà mai gli ultimi, i deboli, a cui questo Governo sta cercando di dare una mano con l’assegno di povertà e altro”.

“La manovra che faremo a luglio, a settembre, sarà una manovra senza precedenti: ogni tanto penso a questo appuntamento di luglio e a volte non ci dormo. Chiederò consigli ovviamente perché non sono un economista, mi avvarrò di consulenti a titolo gratuito. Vi prometto che questa scommessa non sarà persa”, ha sottolineato. “Il mio obiettivo è uno: migliorare la Sicilia, non cambiarla. Fare in modo che i nostri ragazzi tornino a lavorare, con South Working, misura che ho fortemente voluto, cerchiamo di fermare l’emorragia dei nostri giovani che vanno via – ha aggiunto -. Abbiamo i conti in regola, siamo credibili anche davanti alle società di rating, che non guardano in faccia nessuno. Abbiamo una liquidità di 11 miliardi di euro, abbiamo azzerato il disavanzo, abbiamo un avanzo di 2,4 miliardi di euro che l’anno prossimo speriamo che la Corte dei Conti ci liberi per realizzare non dispersioni, non laghetti o fiumiciattoli”.

“Io – ha ribadito Schifani – ho in mente 4-5 grosse misure che possano dare la spinta ai temi che mi sono dato: sociale, povertà, investimenti, crescita, emergenze, ma principalmente lavoro per i giovani, lavoro per tutti noi. Questo sarà il faro. E non guarderò in faccia nessuno”.

SCHIFANI SU MICCICHE’ E FORZA ITALIA

“Gianfranco Miccichè, ricordiamo sempre con affetto, ha fondato Forza Italia e questo glielo dobbiamo riconoscere: mi onoro di aver mantenuto con lui, e di avere ancora oggi, un rapporto forte, di carattere affettivo ma anche politico”, ha aggiunto. “Non dimentichiamo mai quello che hanno fatto anche persone che sono state pietre miliari nel fondare il nostro partito, che hanno condotto per tantissimi anni Forza Italia anche con grandi vittorie, il 61-0 è sotto gli occhi di tutti”, ha spiegato Schifani.

“Con Berlusconi ci volevamo un gran bene: tanti problemi cercavo di filtrarli io. Mi diceva sempre ‘Renato, noi siamo il partito fondatore del centrodestra, ricordiamoci che siccome abbiamo la responsabilità di tenere unito il centrodestra, sull’altare dell’unità della coalizione, in certi momenti è giusto che siamo noi a fare un passo indietro rispetto agli alleati, perchè la coesione della coalizione è sacrale’. Questo era Berlusconi, e questa è Forza Italia ancora oggi con Antonio Tajani”, ha sottolineato il governatore siciliano. “Stiamo passando da un partito leaderistico, in cui la sintesi la faceva Berlusconi, a un partito pluralistico dopo la sua morte: regole, statuto aggiornato e per la prima volta elezione diretta dei coordinatori regionali in tutta Italia. E poi elezione diretta del futuro coordinatore nazionale – ha aggiunto -. Non abbiamo nulla da invidiare a nessun partito. E’ un partito vivo, effervescente, che si misurerà nel Congresso: è questo il passaggio che ci attende, il confronto”.

In una sala gremita – dove erano presenti oltre a deputati, assessori regionali e dirigenti di Forza Italia, anche l’ex ministro Cardinale e alcune figure di ritorno nel partito come Pippo Fallica, Franco e Andrea Mineo – Schifani ha ripercorso anche le prime tappe in Forza Italia. Oltre al leader di Forza Italia, Antonio Tajani, si è collegato telefonicamente anche l’eurodeputato Marco Falcone, bloccato in autostrada. “Mi ritrovo in questa sala, dopo tanti anni, dove avvenne il mio battesimo politico, anche se non ero ancora stato eletto: nel ’95, un anno dopo la nascita di Forza Italia, qui inaugurai i Dipartimenti regionali”, ha ricordato. “Venne Cesare Previti, ai tempi c’erano La Loggia, Miccichè…Presentai quello che era stato il mio lavoro”. Da allora, “un percorso che fa parte della mia vita e della mia famiglia, famiglia che ringrazio e che è stata sempre accanto a me: penso di essere uno dei politici fedele nei secoli, nei decenni…”.

– foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).