MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il Salone del Mobile.Milano inaugura una nuova fase internazionale con una partnership triennale con Art Basel Miami Beach e Art Basel Hong Kong, progettando le nuove Collectors Lounge, spazi riservati ai collezionisti, ai curatori, ai galleristi e ai principali attori globali del sistema dell’arte. L’esordio a Miami, con uno spazio curato da Lissoni & Partners e realizzato con aziende simbolo del Made in Italy.
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Salone del Mobile.Milano, partnership con Art Basel Miami Beach e Hong Kong
Bellavita Expo, l’eccellenza agroalimentare siciliana alla conquista di Londra
PALERMO (ITALPRESS) – Una selezione di aziende dell’agroalimentare siciliano ha preso parte al Bellavita Expo di Londra, grazie al supporto del Dipartimento Regionale delle Attività Produttive della Regione Siciliana. La partecipazione alla manifestazione rappresenta una straordinaria occasione per promuovere le eccellenze siciliane nel Regno Unito, uno dei mercati più dinamici e ricettivi per i prodotti italiani di qualità. Tra le aziende presenti: Condiaroma 33, Balsamico di Sicilia, Caseificio La Cava, Dolce Sicilia di Ciaravino Alice & C., Il Modicano, Panificio Tre Sorelle, Pasticceria Campidoglio, Molino Latina, Agrumarie riunite siciliane, Oleificio Gabriele Alberto, Olive Cusà, Zagara & Jasmine, Pastificio artigianale dei F.lli Giacalone.
L’iniziativa rientra nelle attività di internazionalizzazione e valorizzazione del comparto agroalimentare siciliano, con l’obiettivo di favorire la competitività delle imprese regionali e sostenere l’ingresso o il consolidamento sui mercati esteri. All’interno dell’area espositiva dedicata alla Sicilia, le aziende hanno presentato vasta gamma di produzioni tipiche: dagli oli extravergine alle conserve, dai prodotti da forno ai dolci tradizionali, fino alle eccellenze che rappresentano la ricchezza e la diversità del territorio.
L’edizione londinese ha accolto buyer, importatori, chef, operatori della ristorazione e rappresentanti della grande distribuzione, offrendo alle imprese siciliane concrete opportunità di incontro e di sviluppo commerciale. Durante la manifestazione si sono tenuti previste degustazioni, incontri B2B e momenti di promozione dedicati ai singoli prodotti e alle filiere più rappresentative.
La Regione Siciliana conferma così il proprio impegno nel sostenere il sistema produttivo, puntando su qualità, identità e internazionalizzazione per valorizzare il patrimonio agroalimentare e culturale dell’Isola.
-foto screenshot sito Bellavita Expo –
(ITALPRESS).
Nuovo ospedale di Padova, Zaia “Svolta decisiva con l’accordo Regione-Inail e AOUP”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Con la Delibera 1423 dell’11 novembre 2025 abbiamo introdotto la svolta decisiva per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Padova Est, formalizzando un nuovo modello operativo e finanziario. La delibera approva infatti l’Accordo tra Regione, INAIL e Azienda Ospedale-Università, con cui si stabilisce che sarà l’INAIL a realizzare integralmente il nuovo Policlinico, acquistando l’area oggi di proprietà dell’AOUP e costruendo l’intero complesso sulla base del progetto predisposto dall’Azienda”. Con queste parole il Presidente uscente della Regione Veneto, Luca Zaia, fa il punto sulla situazione riguardo alla costruzione del nuovo ospedale di Padova, sottolineando che, tra l’altro, l’Accordo approvato dalla delibera di Giunta “definisce obblighi e tempistiche stringenti”.
L’opera, il cui costo complessivo è stato aggiornato a 870,8 milioni di euro, potrà contare su un finanziamento garantito: gli 800 milioni assegnati dal Ministero della Salute e ricompresi nel piano nazionale degli investimenti immobiliari INAIL, coprono integralmente la parte edilizia, mentre arredi e attrezzature restano a carico dell’AOUP. Una volta terminata la costruzione, l’ospedale verrà concesso in locazione all’Azienda per 25 anni rinnovabili, con la possibilità di acquisirlo in proprietà al termine del primo ciclo di locazione. l’AOUP deve completare progettazione e autorizzazioni entro fine 2025; INAIL verificherà il progetto entro giugno 2026 e condurrà la gara d’appalto e l’esecuzione dei lavori. La Regione conferma inoltre tutti i propri finanziamenti destinati all’attivazione del nuovo nosocomio.
“Con questo atto – conclude Zaia – il progetto del Policlinico di Padova entra nella fase operativa definitiva, incardinato in un modello di partenariato pubblico solido, con una governance chiara, un finanziamento certo e un percorso attuativo completamente definito. Il nuovo ospedale di Padova Est rappresenta una delle opere sanitarie più significative mai realizzate in Italia: sarà il più grande ospedale del Paese, ma soprattutto sarà la culla della medicina del domani, dove scienza, ricerca e innovazione si incontrano ogni giorno per offrire cure di altissimo livello. Abbiamo lavorato con determinazione per portare avanti un progetto che guarda al futuro, una struttura all’avanguardia per tecnologie, logistica, sostenibilità e organizzazione, che sarà un modello per tutto il sistema sanitario nazionale. Non è solo un’opera pubblica: è un simbolo concreto di come il Veneto sappia tradurre le idee in risultati, credendo nell’eccellenza, nella formazione, nella centralità del paziente e nella capacità di costruire una sanità sempre più vicina ai cittadini.”, termina Zaia.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Federica Mogherini si dimette da rettrice del Collegio d’Europa
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’ex Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini, si è dimessa dall’attuale ruolo di rettrice del Collegio d’Europa. Lo ha reso noto la stessa Mogherini attraverso una nota diramata dal Collegio d’Europa.
“In linea con il massimo rigore e la massima correttezza con cui ho sempre svolto i miei compiti, oggi ho deciso di dimettermi dalla carica di rettore del Collegio d’Europa e di direttore dell’Accademia diplomatica dell’Unione europea”, ha dichiarato. Le dimissioni seguono all’indagine aperta dalla Procura europea (Eppo) per presunta frode.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Ue, solo uno studente su quattro sceglie un percorso tecnico-scientifico
BRUXELLES (ITALPRESS) – Soltanto uno studente su quattro in Unione Europea sceglie un percorso tecnico-scientifico e più della metà delle imprese europee segnala difficoltà nel reperire le competenze richieste. E’ quanto emerge dal rapporto presentato da Deloitte all’Eurocamera di Bruxelles.
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Milano-Cortina 2026, la fiamma olimpica torna in Italia. Malagò “Momento magico”
ATENE (GRECIA) (ITALPRESS) – La fiamma olimpica torna in Italia. Venti anni dopo Torino 2006, il simbolo a cinque cerchi illumina il nostro Paese con il significato universale che lo ammanta, segnando un passaggio fondamentale nel countdown verso Milano Cortina 2026. La cerimonia di consegna della fiamma olimpica è stata ospitata nello stadio Panathinaiko di Atene, in Grecia: i marmi solenni dell’impianto ellittico – custodi della tradizione dei Giochi Olimpici e del messaggio fondante che li connotano – hanno fatto da sfondo al rituale passaggio dalla fiaccola nelle mani del presidente della Fondazione MICO 2026, Giovanni Malagò. Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, insieme al segretario Generale, Carlo Mornati e alla vicepresidente vicaria, Diana Bianchedi, ha partecipato all’evento, cui hanno presenziato – tra gli altri – i sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Cortina, Gianluca Lorenzi, e l’ambasciatore d’Italia in Grecia, l’ambasciatore d’Italia ad Atene Paolo Cuculi. L’arrivo della fiaccola nello stadio è stato impreziosito dalla presenza di due tedofori d’eccezione, gli olimpionici tricolori Jasmine Paolini (Tennis) e Filippo Ganna (Ciclismo). La cerimonia di accensione era stata invece onorata dal contributo di Stefania Belmondo (Sci di Fondo) e Armin Zoeggeler (Slittino).
La cerimonia è stata aperta con la proiezione dello spettacolo della squadra di “Gymnastics for All – Wolves Team”, con coreografie di Olimpia Dragouni, affiancate dalla cantante ellenica Klavdia. Successivamente è stata l’esibizione del coro della Scuola italiana di Atene, in collaborazione con la compagnia Tam Ballet di Milano, con la partecipazione di 100 giovani danzatori, ad allietare i presenti, anticipando i contenuti formali dell’appuntamento. La Grande Sacerdotessa Mary Mina ha acceso l’ultima torcia per passarla nelle mani del Presidente del Comitato Olimpico Ellenico, Isidoros Kouvelos. Il numero uno dello sport greco, dopo aver sottolineato l’importanza di questo momento che si rinnova negli anni consolidando il legame con le radici dell’olimpismo, ha consegnato la fiamma olimpica all’Italia. È stato il presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026, Giovanni Malagò, a raccogliere orgogliogamente il testimone, rimarcandone il significato. “Oggi è un momento magico per tutti noi, mentre ci prepariamo a riportare la sacra fiamma olimpica sul suolo italiano per la prima volta dopo vent’anni. Essere qui, in questo stadio storico, ci ricorda con emozione l’onore che ci è stato concesso e il prezioso tesoro che porteremo a casa con noi”.
“L’Italia è orgogliosa del suo patrimonio olimpico, delle atlete e degli atleti, come Jasmine Paolini e Filippo Ganna, Stefania Belmondo e Armin Zoeggeler, che ci hanno rappresentato in questo viaggio in terra greca, in nome dell’eccellenza che ci caratterizza. Siamo pronti a scrivere il prossimo capitolo nella storia: nel 1960, quando Roma ospitò i Giochi olimpici e paralimpici, avevo poco più di un anno – ha aggiunto Malagò -. Quell’edizione fu dominata dall’immagine della leggenda etiope Abebe Bikila che vinse la maratona a piedi nudi sotto l’Arco di Costantino. L’ultimo tedoforo della staffetta della torcia di quell’anno era un altro corridore: Giancarlo Peris, un atleta poco conosciuto di 19 anni che era stato scelto come vincitore del campionato studentesco di corsa campestre nella provincia di Roma. Forse non era un campione affermato sulla scena mondiale, ma Peris simboleggiava un’era vivace e più ricca di speranza per l’Italia. E 65 anni dopo, a Milano Cortina, puntiamo a sfruttare ancora una volta quello spirito italiano pieno di vita. Attraverso questo spirito ispireremo e uniremo il Paese e il mondo mentre ci riuniamo per celebrare i preziosi valori olimpici: eccellenza, amicizia e rispetto”.
Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio ha espresso le emozioni legate all’unicità dell’evento: “Sono momenti che viviamo con grande intensità dentro di noi. Penso al lavoro svolto dalla candidatura a oggi, le centinaia di persone che ci lavorano, tutti quelli che si impegnano per fare in modo che il nostro Paese faccia bella figura, la fondazione Milano Cortina 2026, il Coni, il Governo, le Regioni, i Comuni, i volontari e la fiaccola che da oggi percorrerà tutta l’Italia. Vorrei che questa torcia ci porti a essere tutti ancora più uniti e coesi quando si tratta della prestazione del nostro Paese. Specialmente quando siamo all’estero ci rendiamo conto di quanto siamo apprezzati e a volte non ce lo diciamo. Ogni tanto farebbe piacere essere orgogliosi e fieri di quello che stiamo facendo. Impianti? Non si vive di sole opere di bene, ma anche di legacy. Questo percorso deve dimostrare che l’Italia vuole realizzare tante belle cose a favore delle città, dei cittadini, delle ragazze e dei ragazzi. Senza diversità, nel mondo olimpico e in quello paralimpico. Il sogno è che inizi un piano per le infrastrutture sportive, per l’impiantistica sportiva, perché le società sportive, che hanno fatto tanto in questi anni per lo sport italiano, meritano e devono continuare ad essere sotto l’attenzione del Governo e del Ministero dello Sport, perché lo sport produce benessere, uno stile di vita sano, un esempio di come ci si deve comportare quotidianamente”. Alle 18 la fiamma è attesa al Quirinale, presso la Vetrata del Cortile d’onore, dove verrà accolta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
– foto ufficio stampa Coni –
(ITALPRESS).
Jakala, il ruolo dell’IA in azienda al centro dell’ultimo Digital Coffee del 2025
MILANO (ITALPRESS) – Palazzo Mellerio, sede milanese di Jakala, ha ospitato l’evento conclusivo del ciclo dei Digital Coffee, il format di incontri che, lungo tutto il 2025, ha analizzato le traiettorie della trasformazione digitale nei principali settori dell’economia. Dopo sei edizioni dedicate a temi verticali – pianificazione media, largo consumo, energia, automotive, lusso, privacy – l’appuntamento finale ha composto una visione d’insieme, concentrandosi sul tema più trasversale e strategico: il valore di un modello di Intelligenza Artificiale realmente industrializzato, scalabile e capace di generare impatto sul business.
L’edizione, dal titolo “Costruire l’AI Factory: dal dato all’impatto di business”, ha ribadito l’esigenza, per le imprese, di superare la fase degli esperimenti isolati. Non basta più testare l’AI in laboratorio e nei progetti pilota: serve un sistema organizzativo e tecnologico che trasformi dati e algoritmi in valore concreto, portando l’AI dentro le decisioni e i processi operativi quotidiani. In sintesi, una capability aziendale stabile, che renda l’Intelligenza Artificiale un vero motore di competitività.
Il dibattito si è articolato a partire dal concetto di AI Factory, il modello operativo che Jakala utilizza per industrializzare l’Intelligenza Artificiale in azienda.
Il modello si sviluppa su tre livelli: un’architettura dati solida e scalabile; la trasformazione dei processi attraverso automazione e AI; l’impatto misurabile su produttività, efficienza operativa, performance di marketing e vendite.
L’elemento distintivo è la knowledge base ontologica: un sistema che organizza le informazioni aziendali mappando le relazioni tra dati, processi e contesti di business. Invece di progetti AI isolati che lavorano su silos separati, l’AI Factory crea una base di conoscenza condivisa dove l’intelligenza artificiale comprende le connessioni tra funzioni diverse, generando valore in modo coerente e scalabile.
Dopo il benvenuto di Vittorio Di Tomaso, Solution Design Managing Director (Jakala), e Stefano Brigaglia, Head of AI, Data Science & Location Intelligence Executive Director (Jakala), si è tenuta la tavola rotonda moderata da Andrea Cabrini, Direttore di Class CNBC. Sono intervenuti Davide Consiglio, Country Data Officer (Generali); Alexis Grigoriadis, CMO (Eurobet); Carlo Luzzi, Ingegnere (Honda Racing Corporation); Alessandro Penasa, CEO (DAO); Marcello Savarese, Chief Data Analytics Officer (Wind Tre)
La tavola rotonda ha evidenziato come la trasformazione in atto non riguardi più soltanto l’evoluzione della cultura del dato, ma stia entrando in una seconda fase, guidata dall’integrazione concreta dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Un tema centrale è l’AI governance: le competenze, un tempo concentrate in pochi team specialistici, si stanno distribuendo nelle funzioni operative, rendendo l’AI parte effettiva del lavoro quotidiano di sempre più persone nell’organizzazione.
Tra i casi presentati, particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi modelli di automazione intelligente applicati allo store management, che includono tecnologie di tracciamento dei flussi in negozio e sensoristica avanzata per rilevare i prodotti prelevati dallo scaffale. L’integrazione con applicazioni mobile abilita percorsi di acquisto completamente automatizzati. Sono esempi concreti di come l’AI stia ridisegnando l’intera esperienza retail, dalla soglia del negozio al checkout.
E’ emerso, inoltre, come l’analisi dei dati in tempo reale diventi decisiva in ambienti operativi ad alta complessità: la capacità di interpretare i segnali nel momento in cui si verificano e trasformarli immediatamente in azioni concrete rappresenta oggi un fattore critico di performance, specialmente in settori dove ogni secondo conta.
L’incontro ha permesso di approfondire l’elemento più critico dell’approccio di Jakala: il ruolo della knowledge base ontologica come fondamento dell’AI Factory.
“La differenza tra AI che funziona e AI che fallisce sta nella qualità della conoscenza sottostante. Jakala costruisce knowledge base che rappresentano non solo i dati, ma le relazioni tra entità, processi e contesti di business – ha detto Di Tomaso -. Questo approccio trasforma l’AI da strumento di automazione puntuale a sistema integrato: un’infrastruttura che collega dati, processi e modelli attraverso una rappresentazione condivisa, permettendo all’AI di operare in modo coerente su tutte le funzioni aziendali e generando un impatto reale e continuativo”.
Il Digital Coffee conclusivo ha mostrato come l’AI Factory rappresenti il percorso necessario per portare l’AI oltre lo stadio sperimentale e renderla parte dell’infrastruttura aziendale permanente: “Parlare di AI oggi significa parlare di architettura della conoscenza. Con l’AI Factory vogliamo far superare alle aziende l’idea dell’esperimento isolato: serve una knowledge base strutturata che permetta all’AI di comprendere il business nella sua interezza – ha aggiunto Di Tomaso -. Solo quando l’intelligenza artificiale è radicata in una base di conoscenza solida può operare su scala aziendale, accelerare le decisioni e diventare un motore permanente di competitività”.
– foto f50/Italpress –
(ITALPRESS).
Jakala, il ruolo dell’IA in azienda al centro dell’ultimo Digital Coffee del 2025
MILANO (ITALPRESS) – Palazzo Mellerio, sede milanese di Jakala, ha ospitato l’evento conclusivo del ciclo dei Digital Coffee, il format di incontri che, lungo tutto il 2025, ha analizzato le traiettorie della trasformazione digitale nei principali settori dell’economia. Dopo sei edizioni dedicate a temi verticali – pianificazione media, largo consumo, energia, automotive, lusso, privacy – l’appuntamento finale ha composto una visione d’insieme, concentrandosi sul tema più trasversale e strategico: il valore di un modello di Intelligenza Artificiale realmente industrializzato, scalabile e capace di generare impatto sul business.
L’edizione, dal titolo “Costruire l’AI Factory: dal dato all’impatto di business”, ha ribadito l’esigenza, per le imprese, di superare la fase degli esperimenti isolati. Non basta più testare l’AI in laboratorio e nei progetti pilota: serve un sistema organizzativo e tecnologico che trasformi dati e algoritmi in valore concreto, portando l’AI dentro le decisioni e i processi operativi quotidiani. In sintesi, una capability aziendale stabile, che renda l’Intelligenza Artificiale un vero motore di competitività.
Il dibattito si è articolato a partire dal concetto di AI Factory, il modello operativo che Jakala utilizza per industrializzare l’Intelligenza Artificiale in azienda.
Il modello si sviluppa su tre livelli: un’architettura dati solida e scalabile; la trasformazione dei processi attraverso automazione e AI; l’impatto misurabile su produttività, efficienza operativa, performance di marketing e vendite.
L’elemento distintivo è la knowledge base ontologica: un sistema che organizza le informazioni aziendali mappando le relazioni tra dati, processi e contesti di business. Invece di progetti AI isolati che lavorano su silos separati, l’AI Factory crea una base di conoscenza condivisa dove l’intelligenza artificiale comprende le connessioni tra funzioni diverse, generando valore in modo coerente e scalabile.
Dopo il benvenuto di Vittorio Di Tomaso, Solution Design Managing Director (Jakala), e Stefano Brigaglia, Head of AI, Data Science & Location Intelligence Executive Director (Jakala), si è tenuta la tavola rotonda moderata da Andrea Cabrini, Direttore di Class CNBC. Sono intervenuti Davide Consiglio, Country Data Officer (Generali); Alexis Grigoriadis, CMO (Eurobet); Carlo Luzzi, Ingegnere (Honda Racing Corporation); Alessandro Penasa, CEO (DAO); Marcello Savarese, Chief Data Analytics Officer (Wind Tre)
La tavola rotonda ha evidenziato come la trasformazione in atto non riguardi più soltanto l’evoluzione della cultura del dato, ma stia entrando in una seconda fase, guidata dall’integrazione concreta dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Un tema centrale è l’AI governance: le competenze, un tempo concentrate in pochi team specialistici, si stanno distribuendo nelle funzioni operative, rendendo l’AI parte effettiva del lavoro quotidiano di sempre più persone nell’organizzazione.
Tra i casi presentati, particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi modelli di automazione intelligente applicati allo store management, che includono tecnologie di tracciamento dei flussi in negozio e sensoristica avanzata per rilevare i prodotti prelevati dallo scaffale. L’integrazione con applicazioni mobile abilita percorsi di acquisto completamente automatizzati. Sono esempi concreti di come l’AI stia ridisegnando l’intera esperienza retail, dalla soglia del negozio al checkout.
E’ emerso, inoltre, come l’analisi dei dati in tempo reale diventi decisiva in ambienti operativi ad alta complessità: la capacità di interpretare i segnali nel momento in cui si verificano e trasformarli immediatamente in azioni concrete rappresenta oggi un fattore critico di performance, specialmente in settori dove ogni secondo conta.
L’incontro ha permesso di approfondire l’elemento più critico dell’approccio di Jakala: il ruolo della knowledge base ontologica come fondamento dell’AI Factory.
“La differenza tra AI che funziona e AI che fallisce sta nella qualità della conoscenza sottostante. Jakala costruisce knowledge base che rappresentano non solo i dati, ma le relazioni tra entità, processi e contesti di business – ha detto Di Tomaso -. Questo approccio trasforma l’AI da strumento di automazione puntuale a sistema integrato: un’infrastruttura che collega dati, processi e modelli attraverso una rappresentazione condivisa, permettendo all’AI di operare in modo coerente su tutte le funzioni aziendali e generando un impatto reale e continuativo”.
Il Digital Coffee conclusivo ha mostrato come l’AI Factory rappresenti il percorso necessario per portare l’AI oltre lo stadio sperimentale e renderla parte dell’infrastruttura aziendale permanente: “Parlare di AI oggi significa parlare di architettura della conoscenza. Con l’AI Factory vogliamo far superare alle aziende l’idea dell’esperimento isolato: serve una knowledge base strutturata che permetta all’AI di comprendere il business nella sua interezza – ha aggiunto Di Tomaso -. Solo quando l’intelligenza artificiale è radicata in una base di conoscenza solida può operare su scala aziendale, accelerare le decisioni e diventare un motore permanente di competitività”.
– foto f50/Italpress –
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IA, crescita o bolla? Il tema sotto la lente del Fucino Flash
ROMA (ITALPRESS) – Il 30 novembre 2022 il lancio di ChatGPT ad opera dell’azienda statunitense Open AI ha dato inizio a un rally di mercato che, al netto di alcune brevi fasi di correzione al ribasso, perdura sino a oggi. Le grandi promesse dell’IA sono considerate all’origine di oltre il 75% della crescita dell’S&P500 tra la fine del 2022 e il 2025. Tuttavia, dubbi crescenti si stanno affollando intorno all’ecosistema IA statunitense: l’IA sarà davvero la rivoluzione tecnologica che gli investitori si aspettano? E, anche nel caso in cui lo fosse, i prezzi azionari odierni delle big tech Usa sono giustificati dai fondamentali economici e dalle prospettive di crescita futura del business? In altri termini: siamo in presenza di una bolla speculativa oppure no? E’ questa la domanda al centro del nuovo Fucino Flash dell’Ufficio Studi della Banca del Fucino. I principali risultati del lavoro, che passa in rassegna gli argomenti delle controversie sul tema, possono essere riassunti in quattro punti principali: 1) Le attuali quotazioni di borsa delle big tech Usa non sono interamente giustificate dai fondamentali economici. I P/E ratios delle principali aziende di alta tecnologia statunitensi scontano attese molto ottimistiche sugli utili futuri su un orizzonte di medio termine. I multipli in questione vanno dal 50 di Nvidia ai quasi 400 di Palantir Technologies: ai prezzi attuali, un investimento su questi titoli si fonda su una duplice scommessa sul futuro di queste imprese, in quanto presuppone che l’IA sia effettivamente una rivoluzione tecnologica epocale, e che a trarre profitto da questa rivoluzione anche nel medio-lungo periodo siano le imprese USA del settore.
2) Un ridimensionamento delle quotazioni è altamente probabile.
Un primo scenario possibile vede una forte correzione dei prezzi di borsa limitata ad alcuni titoli, senza un ribasso generalizzato. Andamenti differenziati sono in effetti rilevabili nei più recenti movimenti di borsa: se titoli come Google o Nvidia hanno saputo conservare pressochè intatta la fiducia degli investitori, altre società, come Oracle o Palantir, hanno visto i prezzi scendere in misura significativa (rispettivamente circa – 25% e -10% nel solo mese di novembre).
Non è però da escludere un secondo scenario, caratterizzato da effetti di contagio sull’intero spettro delle aziende del settore high tech. I possibili driver di un tale secondo scenario sono diversi; al riguardo è meritevole di particolare attenzione il newsflow riguardante Open AI, la società che ha avviato il rally nel 2022. 3) Anche le imprese driver del cambiamento tecnologico sono a rischio. Diversi precedenti storici dimostrano come siano possibili pesanti correzioni al ribasso anche per le imprese protagoniste di una rivoluzione tecnologica. E’ quanto dimostrano la bolla delle ferrovie statunitensi del 1873, o, più recentemente, la bolla dot.com di inizio 2000. In entrambi i casi una forte sopravvalutazione prima, un pesante ridimensionamento poi, hanno interessato tecnologie – rispettivamente il trasporto ferroviario e internet – che hanno reso possibili grandi progressi di produttività e crescita. 4) La rendita da monopolio tecnologico delle big tech Usa è minacciata dalla concorrenza globale.
Quando una grande innovazione tecnologica fa la propria comparsa sul mercato, il first mover ha modo di godere per un certo tempo di una rendita da monopolio; è quanto sta accadendo attualmente alle big tech statunitensi. Questa situazione, solitamente, non dura però a lungo, a causa dell’emergere di pressioni concorrenziali. Ciò è vero a maggior ragione in una realtà altamente globalizzata come quella odierna, in cui a competere tra loro non sono solo singole imprese ma interi sistemi produttivi. La Cina, in particolare, si è dotata di un ecosistema di imprese innovatrici, alcune delle quali appaiono potenzialmente in grado di intaccare la rendita di cui oggi le grandi società tecnologiche statunitensi possono beneficiare.
-foto ufficio stampa Banca del Fucino –
(ITALPRESS).


