martedì, Dicembre 23, 2025
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Mediterraneo, infrastrutture e porti: Palermo al centro, Salvini “Un nuovo Rinascimento”

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PALERMO (ITALPRESS) – Palermo rilancia la propria centralità strategica nel Mediterraneo e si propone come snodo avanzato delle nuove rotte. È il messaggio emerso con forza dalla settima edizione del convegno “Noi, il Mediterraneo”, organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale al Marina Convention Center, alla presenza dei principali rappresentanti istituzionali nazionali e regionali. Un confronto che ha messo a sistema visioni politiche, dati economici e prospettive infrastrutturali.

In videocollegamento, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha aperto il suo intervento con un riferimento alla recente decisione della Cassazione sul caso Open Arms: “Dopo cinque anni vissuti in sospensione, confesso che stanotte ho dormito un po’ più leggero”. Da qui il passaggio alla politica e alle opere, rivendicando il clima di collaborazione istituzionale registrato in Sicilia e la nuova sintonia tra il presidente della Regione Renato Schifani e il commissario straordinario dell’AdSP Annalisa Tardino: “Quando le istituzioni lavorano insieme, il risultato non è per qualcuno, ma per il territorio”. Un contesto che consente di accelerare sugli investimenti già in fase esecutiva: “In Sicilia ci sono oltre 22 miliardi di euro di cantieri già aperti. È come un nuovo rinascimento”.

Al centro del confronto la portualità e la riforma del sistema nazionale. Salvini ha annunciato che il prossimo Consiglio dei ministri approverà la nascita della società pubblica Porti d’Italia, chiamata a coordinare strategie e investimenti degli scali: “Servirà a gestire le risorse in maniera più diretta ed efficace”, inserendola in un quadro più ampio di rilancio infrastrutturale che vede oggi in Italia “236 miliardi di euro di cantieri aperti, un dato senza precedenti”.

Ampio spazio è stato dedicato al Ponte sullo Stretto. Salvini ha confermato che le interlocuzioni con l’Unione europea sono in corso e che l’obiettivo realistico è l’avvio dei cantieri entro la primavera del 2026: Il ponte può portare l’Italia all’attenzione del mondo e la Sicilia al centro del mondo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Renato Schifani, che ha ribadito fiducia nel progetto: “Non sono preoccupato per i ritardi, opere di questa portata comportano complessità inevitabili”, ricordando l’impegno finanziario della Regione e sottolineando come il ponte rappresenti “un cambio strutturale per l’intero Mezzogiorno”.

Nel suo intervento, Schifani ha rivendicato anche i risultati economici dell’Isola, parlando di occupazione in crescita, cassa integrazione in calo e miglioramento del rating: Abbiamo un avanzo di bilancio potenziale superiore ai due miliardi che dovrà essere destinato a emergenze sociali e crescita”. Determinazione confermata sul fronte dei termovalorizzatori: “Andiamo avanti, perché è necessario ribaltare il sistema di gestione dei rifiuti nel solco della legalità”.

Per Annalisa Tardino, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, “l’Europa ha finalmente riscoperto il Mediterraneo come spazio strategico”, riconoscendo nei porti del Sud una leva di competitività per industria, logistica ed energia. Una sfida che passa dall’internazionalizzazione e dal completamento infrastrutturale: “Palermo oggi è il quarto porto crocieristico in Italia e il decimo in Europa, un risultato che vogliamo consolidare e amplificare”. Sul piano istituzionale, Tardino ha ridimensionato le tensioni con la Regione: “C’è stato un contraddittorio fisiologico, ma stiamo lavorando su tanti progetti”.

A chiudere il quadro Pasqualino Monti, amministratore delegato di Enav e commissario su alcune grandi opere portuali, che ha confermato l’avanzamento dei lavori: “Sull’interfaccia abbiamo avuto qualche ritardo per problemi legati all’acciaio, ma ora i materiali sono disponibili e dobbiamo correre per completare l’opera”. Fiducia anche sui tempi del bacino di carenaggio: “Fra tre anni Palermo avrà un bacino collaudato in grado di ospitare grandi navi”.

– Foto xd6/Italpress –

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Paris terzo nella libera della Saslong, vince Odermatt

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ROMA (ITALPRESS) – Quattro italiani nella top 10 e sei nella top 15 della prima discesa maschile della Val Gardena, valida per la Coppa del Mondo di sci alpino. A vincere sulla Saslong è lo svizzero Marco Odermatt, mentre il veterano azzurro Dominik Paris si regala il terzo posto e il primo podio stagionale in Coppa al termine di una gara posticipata e sospesa più volte per la nebbia.

Nel recupero, su percorso accorciato, di una delle due gare non disputate a Beaver Creek, l’elvetico, leader della classifica generale, si aggiudica anche la seconda libera della stagione e lo fa con il tempo di 1’24″48, precedendo il connazionale Franjo Von Allmen (+0″15) e Paris (+0″19). Sorrisi per gli altri azzurri Florian Schieder (6°, +0″57), Mattia Casse (7°, +0″67) e Giovanni Franzoni (8°, +0″74). Bene anche Christof Innerhofer, 41 anni ieri, (11°, +0″91) e Benjamin Jacques Alliod (14°, +0″94).

Due brutte cadute nelle battute finali della gara, recupero di quella non disputata a Beaver Creek: volano via prima Nicolò Molteni e poi Fredrik Moeller. L’italiano non accusa problemi; mentre è servito l’elicottero per il soccorso al norvegese.

– Foto Ipa Agency –
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Cina: lago Poyang meta dello svernamento degli uccelli migratori (3)

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NANCHANG (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Delle gru bianche si nutrono al Santuario delle gru siberiane a cinque stelle di Nanchang, presso il lago Poyang a Nanchang, nella provincia orientale cinese del Jiangxi, il 17 dicembre 2025. Il santuario ha registrato il picco della stagione di svernamento per gli uccelli migratori, tra cui gru bianche, cigni, spatole bianche e altri.

-Foto Xinhua-

(ITALPRESS)

Cina: lago Poyang meta dello svernamento degli uccelli migratori (2)

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NANCHANG (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Questa foto, scattata il 17 dicembre 2025, mostra delle gru bianche presso il Santuario delle gru siberiane a cinque stelle di Nanchang, presso il lago Poyang a Nanchang, nella provincia orientale cinese del Jiangxi. Il santuario ha registrato il picco della stagione di svernamento per gli uccelli migratori, tra cui gru bianche, cigni, spatole bianche e altri.

-Foto Xinhua-

(ITALPRESS)

Cina: lago Poyang meta dello svernamento degli uccelli migratori (1)

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NANCHANG (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Dei cigni volano sopra il Santuario delle gru siberiane a cinque stelle di Nanchang, presso il lago Poyang a Nanchang, nella provincia orientale cinese del Jiangxi, il 17 dicembre 2025. Il santuario ha registrato il picco della stagione di svernamento per gli uccelli migratori, tra cui gru bianche, cigni, spatole bianche e altri.

-Foto Xinhua-

(ITALPRESS).

La Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo fa tappa in Cattolica

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MILANO (ITALPRESS) – Non più soltanto luoghi di formazione e di ricerca, ma anche spazi di dialogo tra culture e visioni differenti. In altri termini, vere e proprie “arene geopolitiche”, capaci di costruire ponti, coltivare la diplomazia globale e orientare il confronto tra Paesi e società. È questa la missione che dovranno adempiere sempre più le università italiane nel mondo, così come è stata delineata durante la conferenza “Le università italiane all’estero: l’internazionalizzazione del sistema universitario italiano”, ospitata a Milano giovedì 18 dicembre nell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

L’incontro si inserisce nel programma della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo, aperta a Roma il 15 dicembre dai saluti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Per la prima volta nella storia della Conferenza abbiamo voluto prevedere una sessione dedicata alle università: è il segno di una nuova consapevolezza e di una nuova volontà. Se vogliamo parlare del futuro dell’Italia, dobbiamo discutere delle università con le università e per le università”, ha dichiarato Maria Tripodi, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, accogliendo gli oltre 200 fra titolari delle sedi diplomatiche italiane e vertici del Ministero degli Esteri riuniti a Milano nelle giornate del 17 e 18 dicembre. “Le università sono modelli e laboratori di innovazione, ponti naturali tra l’Italia e il resto del mondo. Attraggono studenti e investimenti internazionali, rafforzano i territori. Nella visione che stiamo portando avanti, rappresentano un riferimento fondamentale per la diplomazia della crescita”.

A ribadire il ruolo degli atenei come attori strategici nella costruzione di relazioni internazionali, è stata Elena Beccalli, Rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “La proiezione internazionale di un ateneo non si traduce solamente nell’attivazione di corsi in lingua inglese, nell’accogliere studentesse e studenti dall’estero, nel promuovere i propri corsi nei circuiti dell’educazione globale, nell’ottenere accreditamenti dei corsi di studio, nell’attivare doppi titoli o nel perseguire avanzamenti nei ranking internazionali. Sono tutti obiettivi imprescindibili ed essenziali. Ma va ricordato che si tratta di strumenti, non del fine in sé dell’internazionalizzazione di un Ateneo. Sono infatti strumenti funzionali a una missione più alta: incidere in modo reale e responsabile sulla società, a partire dalla consapevolezza che gli atenei sono chiamati ad agire come autentiche arene geopolitiche”.

L’iniziativa ospitata in Cattolica ha assunto un duplice valore: un’occasione per riflettere sulle dinamiche dell’internazionalizzazione del sistema universitario italiano, ma anche un momento per interrogarsi sul ruolo che gli atenei devono coprire in uno scenario geopolitico in continua evoluzione e sulle strategie future per affrontare le nuove sfide globali.

“Penso che l’acceso dibattito in corso sul futuro delle università non si soffermi abbastanza proprio sull’importanza che può ricoprire la missione degli Atenei come luoghi di dialogo tra culture e visioni anche molto distanti le une dalle altre. In breve, come soggetti pubblici capaci di declinare la loro missione educativa in senso ampio”, ha precisato la Rettrice Beccalli. “Infatti, per formare classi dirigenti del domani con uno sguardo lungo e integrale non è sufficiente fornire alle studentesse e agli studenti metodi di studio all’avanguardia; è necessario abituarli a confrontarsi con il mondo, nel mondo. È proprio lo scenario mondiale a suggerirci un cambiamento, andando ad abbracciare logiche di coopetition per la costruzione di un ecosistema della conoscenza che superi i confini nazionali. Per farlo concretamente dobbiamo ribadire il criterio secondo cui le università operano non per profitto – per citare il titolo del celebre libro di Martha Nussbaum – ma per rafforzare le democrazie, rappresentando comunità epistemiche in grado di educare cittadine e cittadini responsabili”.

A soffermarsi più nello specifico sulla presenza del sistema universitario italiano all’estero è stata Tiziana Lippiello, Delegata CRUI per le Relazioni Internazionali e Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. “Il nostro sistema rappresenta un’eccellenza e un volano per la crescita sociale ed economica del Paese”, ha detto, ricordando come siano stati fondamentali i finanziamenti del PNRR.

“Abbiamo rafforzato i rapporti con il territorio e con i partner europei. Ritengo importante continuare a operare secondo una logica di alleanze per costruire ecosistemi nell’ambito della formazione superiore, rafforzare la dimensione transnazionale della ricerca scientifica e dell’innovazione, promuovere investimenti congiunti per creare effetti duraturi nel tempo. Il lavoro di networking è essenziale per attrarre e trattenere talenti”. Inoltre, “le ambasciate possono aiutarci sia per comprendere criticità e opportunità nei diversi contesti sia per individuare verso quali Paesi orientare i nostri sforzi. Gli studenti internazionali sono sempre benvenuti, ma vanno accompagnati e orientati non solo nella comprensione del sistema Paese e dei suoi servizi ma anche nell’apprendimento della lingua”.

La lingua italiana, infatti, rappresenta uno “strumento privilegiato” per il perseguimento dell’internazionalizzazione come vera “missione culturale” e “progetto formativo dell’università contemporanea”. Lo ha messo ben in evidenza Mariateresa Zanola, Presidente del Presidio della Qualità di Ateneo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. È grazie all’italiano, “lingua internazionale”, che “l’università diventa lo spazio in cui l’internazionalizzazione si vive, non solo si organizza: un luogo che genera esperienza internazionale”. Essere un ateneo internazionale e aperto al mondo significa però sapere operare anche in aree del mondo a basso reddito per favorire uno sviluppo sostenibile.

Risponde a queste finalità il Piano Africa dell’Università Cattolica, illustrato dal direttore Mario Molteni e che ha già promosso oltre 130 progetti in 40 Paesi. “L’obiettivo è essere l’Università europea più attiva in Africa e con l’Africa in termini di ricerca, formazione e terza missione operando in partnership con atenei e istituzioni africane nell’ottica di un arricchimento reciproco per la formazione integrale delle persone, lo sviluppo socio-economico”. Un segno tangibile, insomma, per riprendere le parole della Rettrice Beccalli, per “agire come arena geopolitica ponendoci, inoltre, come istituzione di pace, un luogo cioè dove la didattica, la ricerca e l’impatto sociale trovano un comun denominatore nel promuovere una cultura della pace”.

L’evento si è concluso con le testimonianze dell’Ambasciatore d’Italia in Azerbaigian Luca Di Gianfrancesco e dell’Ambasciatrice d’Italia in Ghana Laura Ranalli. Per entrambi le università italiane costituiscono un modello eccezionale di soft power che, contribuendo ad alimentare il confronto, lo scambio di conoscenze, la collaborazione tra i paesi, risultano cruciali per il perseguimento della pace e del dialogo tra popoli.

– Foto Università Cattolica –

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Terna, entro il 2025 operative nuove infrastrutture per circa 800 milioni di euro

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ROMA (ITALPRESS) – Entro il 2025 Terna prevede di avviare in esercizio infrastrutture di sviluppo per circa 800 milioni di euro. Il risultato registrato nell’anno conferma l’impegno della Società guidata da Giuseppina Di Foggia nel rafforzare sicurezza e resilienza della rete di trasmissione nazionale, a sostegno del percorso di transizione energetica del Paese. Dal 2023 il valore degli interventi consegnati alla piena operatività è di oltre 2 miliardi di euro.
“Le opere di Terna entrate in esercizio dal 2023 ad oggi, per oltre due miliardi di euro di investimenti, rendono la trasmissione dell’energia più sicura e la rete più flessibile. Il collegamento sottomarino con l’Isola d’Elba, il potenziamento della rete elettrica siciliana, le nuove interconnessioni con l’Austria e la Francia: infrastrutture sostenibili che rafforzano la rete e permettono di integrare nuova energia rinnovabile – ha detto Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna -. Nello stesso periodo, sono stati autorizzati oltre 80 progetti, per un valore record superiore ai sei miliardi di euro. Le principali opere sono già in fase di realizzazione: grandi infrastrutture che uniscono il Paese ed incrementano l’efficienza della rete, rendendola in grado di gestire meglio i picchi di domanda e di trasportare energia dai punti di generazione alle aree con maggiore consumo. E’ la conferma della nostra capacità di esecuzione. E continueremo così: per garantire all’Italia un sistema elettrico più affidabile e pronto per le sfide del futuro”.
Nell’anno sono stati realizzati oltre 300 km di collegamenti elettrici, progettati assicurando la massima attenzione verso soluzioni a ridotto impatto ambientale. Tra le opere principali, quelle per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, con oltre 130 km di elettrodotti interrati per garantire una magliatura più robusta e affidabile della rete. In Sicilia, inoltre, è stata completata la direttrice a 380 kV Paternò-Pantano-Priolo, opera chiave per il sistema elettrico regionale, che contribuisce a migliorare la continuità del servizio e a supportare l’integrazione delle fonti rinnovabili.
Questi interventi si aggiungono ad altre importanti infrastrutture operative dal 2023 come l’interconnessione in cavo interrato tra Italia e Francia e quella tra Italia e Austria, che incrementano la capacità di scambio e rafforzano la stabilità del sistema energetico nelle regioni alpine, e il collegamento Elba-Continente, l’elettrodotto sottomarino che raddoppia le linee di connessione tra la rete dell’Isola e Piombino (Livorno).
Sul fronte autorizzativo, a oggi il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e gli Assessorati regionali competenti hanno dato il via libera a 36 nuovi interventi di Terna distribuiti su tutto il territorio nazionale, per un investimento complessivo di 1 miliardo di euro. Tra i principali progetti autorizzati nel 2025, la razionalizzazione della rete nella Brianza Ovest, la nuova stazione elettrica a Volpago (Treviso) e l’elettrificazione delle banchine del porto di La Spezia, prima a livello nazionale in questo ambito. Si aggiungono, inoltre, il riassetto del Quadrante Sud-Ovest di Roma, per incrementare l’efficienza della rete della Capitale, e la realizzazione della nuova stazione elettrica di Perdasdefogu (Nuoro) per garantire maggiore resilienza in un territorio soggetto a frequenti fenomeni nevosi.
Dal 2023 sono stati autorizzati progetti di Terna di rilevanza nazionale ed europea, che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e aumenteranno la capacità di scambio tra zone di mercato. Di questi, i più importanti sono collegamenti sottomarini: il ramo ovest del Tyrrhenian Link, tra Sicilia e Sardegna; il Sa.Co.I 3, il progetto di rinnovo, ammodernamento e potenziamento dell’elettrodotto tra Sardegna, Corsica e Toscana; l’Adriatic Link, che unirà Marche e Abruzzo; Elmed, il ponte energetico tra Italia e Tunisia; e l’elettrodotto Bolano-Annunziata, tra Calabria e Sicilia.
Insieme allo sviluppo delle nuove opere, anche nel 2025 il Gruppo ha predisposto il Piano di Sicurezza, che definisce interventi dedicati alla prevenzione e mitigazione dei disservizi, attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate di monitoraggio e controllo, la digitalizzazione delle infrastrutture e misure per accrescere la resilienza della rete agli effetti dei cambiamenti climatici.
Nel Piano Industriale il Gruppo ha destinato 2,3 miliardi di euro al potenziamento della sicurezza e della stabilità del sistema elettrico nazionale, prevedendo l’installazione di nuove apparecchiature di regolazione – tra cui compensatori sincroni, reattori, Statcom e resistori stabilizzanti – essenziali per garantire continuità del servizio e preparare la rete alle sfide della transizione energetica e della crescente digitalizzazione.

– foto ufficio stampa Terna –
(ITALPRESS).

Terna, entro il 2025 operative nuove infrastrutture per circa 800 milioni di euro

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ROMA (ITALPRESS) – Entro il 2025 Terna prevede di avviare in esercizio infrastrutture di sviluppo per circa 800 milioni di euro. Il risultato registrato nell’anno conferma l’impegno della Società guidata da Giuseppina Di Foggia nel rafforzare sicurezza e resilienza della rete di trasmissione nazionale, a sostegno del percorso di transizione energetica del Paese. Dal 2023 il valore degli interventi consegnati alla piena operatività è di oltre 2 miliardi di euro.
“Le opere di Terna entrate in esercizio dal 2023 ad oggi, per oltre due miliardi di euro di investimenti, rendono la trasmissione dell’energia più sicura e la rete più flessibile. Il collegamento sottomarino con l’Isola d’Elba, il potenziamento della rete elettrica siciliana, le nuove interconnessioni con l’Austria e la Francia: infrastrutture sostenibili che rafforzano la rete e permettono di integrare nuova energia rinnovabile – ha detto Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna -. Nello stesso periodo, sono stati autorizzati oltre 80 progetti, per un valore record superiore ai sei miliardi di euro. Le principali opere sono già in fase di realizzazione: grandi infrastrutture che uniscono il Paese ed incrementano l’efficienza della rete, rendendola in grado di gestire meglio i picchi di domanda e di trasportare energia dai punti di generazione alle aree con maggiore consumo. E’ la conferma della nostra capacità di esecuzione. E continueremo così: per garantire all’Italia un sistema elettrico più affidabile e pronto per le sfide del futuro”.
Nell’anno sono stati realizzati oltre 300 km di collegamenti elettrici, progettati assicurando la massima attenzione verso soluzioni a ridotto impatto ambientale. Tra le opere principali, quelle per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, con oltre 130 km di elettrodotti interrati per garantire una magliatura più robusta e affidabile della rete. In Sicilia, inoltre, è stata completata la direttrice a 380 kV Paternò-Pantano-Priolo, opera chiave per il sistema elettrico regionale, che contribuisce a migliorare la continuità del servizio e a supportare l’integrazione delle fonti rinnovabili.
Questi interventi si aggiungono ad altre importanti infrastrutture operative dal 2023 come l’interconnessione in cavo interrato tra Italia e Francia e quella tra Italia e Austria, che incrementano la capacità di scambio e rafforzano la stabilità del sistema energetico nelle regioni alpine, e il collegamento Elba-Continente, l’elettrodotto sottomarino che raddoppia le linee di connessione tra la rete dell’Isola e Piombino (Livorno).
Sul fronte autorizzativo, a oggi il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e gli Assessorati regionali competenti hanno dato il via libera a 36 nuovi interventi di Terna distribuiti su tutto il territorio nazionale, per un investimento complessivo di 1 miliardo di euro. Tra i principali progetti autorizzati nel 2025, la razionalizzazione della rete nella Brianza Ovest, la nuova stazione elettrica a Volpago (Treviso) e l’elettrificazione delle banchine del porto di La Spezia, prima a livello nazionale in questo ambito. Si aggiungono, inoltre, il riassetto del Quadrante Sud-Ovest di Roma, per incrementare l’efficienza della rete della Capitale, e la realizzazione della nuova stazione elettrica di Perdasdefogu (Nuoro) per garantire maggiore resilienza in un territorio soggetto a frequenti fenomeni nevosi.
Dal 2023 sono stati autorizzati progetti di Terna di rilevanza nazionale ed europea, che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e aumenteranno la capacità di scambio tra zone di mercato. Di questi, i più importanti sono collegamenti sottomarini: il ramo ovest del Tyrrhenian Link, tra Sicilia e Sardegna; il Sa.Co.I 3, il progetto di rinnovo, ammodernamento e potenziamento dell’elettrodotto tra Sardegna, Corsica e Toscana; l’Adriatic Link, che unirà Marche e Abruzzo; Elmed, il ponte energetico tra Italia e Tunisia; e l’elettrodotto Bolano-Annunziata, tra Calabria e Sicilia.
Insieme allo sviluppo delle nuove opere, anche nel 2025 il Gruppo ha predisposto il Piano di Sicurezza, che definisce interventi dedicati alla prevenzione e mitigazione dei disservizi, attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate di monitoraggio e controllo, la digitalizzazione delle infrastrutture e misure per accrescere la resilienza della rete agli effetti dei cambiamenti climatici.
Nel Piano Industriale il Gruppo ha destinato 2,3 miliardi di euro al potenziamento della sicurezza e della stabilità del sistema elettrico nazionale, prevedendo l’installazione di nuove apparecchiature di regolazione – tra cui compensatori sincroni, reattori, Statcom e resistori stabilizzanti – essenziali per garantire continuità del servizio e preparare la rete alle sfide della transizione energetica e della crescente digitalizzazione.

– foto ufficio stampa Terna –
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Stefani presenta il programma della sua Legislatura “Forte responsabilità per le nuove generazioni”

VENEZIA (ITALPRESS) – Il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Alberto Stefani, ha illustrato oggi, a palazzo Ferro Fini, in Aula consiliare, il programma di governo per i prossimi cinque anni, che caratterizzeranno la XII Legislatura.

In apertura di seduta, alle 9.30, come da convocazione, il Presidente dell’Assemblea legislativa veneta, Luca Zaia, ha dato il benvenuto al Presidente Stefani e alla sua Giunta. Si è provveduto, quindi, per alzata di mano, alla surroga dei consiglieri che sono stati nominati assessori. Le supplenze per l’esercizio delle funzioni consiliari, sono state affidate a: Silvia Calligaro, eletta nella lista di Fratelli d’Italia, che sostituirà Dario Bond, che farà parte della Giunta regionale; Enoch Soranzo, eletto nella lista di Fratelli d’Italia, per Filippo Giacinti, che farà parte dell’Esecutivo; Fabio Benetti, eletto nella lista di Fratelli d’Italia, per Valeria Mantovan, che farà parte della Giunta; Matteo Baldan, eletto nella lista di Fratelli d’Italia, per Lucas Pavanetto, nominato Vicepresidente della Giunta regionale; Stefano Marcon, eletto nella lista della Lega, per Paola Roma, nominata Assessore; Claudia Barbera, eletta nella lista della Lega, per Diego Ruzza, che farà parte della Giunta; Mirko Patron, eletto nella lista di Forza Italia, per Elisa Venturini, che farà parte dell’Esecutivo; Morena Martini, eletta nella lista della Lega, per Marco Zecchinato, nominato Assessore.

Dopo l’espletamento delle surroghe, il Presidente della Giunta regionale, Alberto Stefani, ha preso la parola per spiegare come ha provveduto a distribuire le deleghe in seno all’Esecutivo regionale e per indicare le principali linee programmatiche del proprio mandato. “Avvertiamo forte la responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, che ci invita a guardare avanti, non solo al domani, ma ai prossimi decenni”, ha esordito il Presidente Stefani, richiamando lo Statuto regionale che, all’articolo 6, prevede che ‘la Regione informi la propria azione al principio di responsabilità nei confronti delle generazioni future’. Il Presidente ha espresso la necessità di sostenere i giovani anche nella ricerca dell’abitazione, per poi affrontare il tema del sociale “che orienterà le scelte di diversi assessorati”, partendo dall’analisi dei dati che dimostrano l’incremento della vita media, con un progressivo invecchiamento della popolazione. L’obiettivo, per Stefani, è quindi garantire un invecchiamento attivo, idonee residenze per anziani, un’urbanistica sostenibile, con quartieri a misura delle persone non autosufficienti. Stefani ha promesso interventi ad hoc per contrastare la solitudine, riportando la cura sotto l’aspetto fisico e psicologico, prestando attenzione alle persone sole e ai loro bisogni psicologici.

Altro tema che il Presidente Stefani porterà al centro dell’agenda politica sarà quello del disagio giovanile, in particolare sotto l’aspetto della salute mentale. “È fondamentale favorire Sportelli di ascolto nelle scuole e formare professionisti preparati”, ha affermato. “Dobbiamo far sì che il mondo dell’impresa e quello della sanità siano sempre più correlati tra loro – ha proseguito Stefani – Le imprese e il territorio devono sostenere la sanità pubblica, guardando al futuro con coraggio, ponendo al centro la persona, anche garantendo l’assistenza domiciliare. E va potenziato il welfare sociale.” Altre sfide strategiche da vincere, per Stefani, sono “investire nel capitale umano, avvicinare gli istituti professionali e tecnici al mondo dell’impresa. Le imprese devono essere messe nella condizione di recuperare i migliori talenti e metterli a disposizione del territorio. E ci sarà un Tavolo per la sburocratizzazione.” “Avvieremo un dialogo costante con le Università per individuare politiche condivise.”, ha assicurato.

Altri temi toccati da Stefani sono stati quelli dell’agricoltura e della pesca, “settori fondamentali e strategici per il nostro territorio, con la Regione che deve continuare a svolgere un ruolo centrale.” Il Presidente dell’Esecutivo regionale ha affrontato altresì aspetti importanti quali la riqualificazione e la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile. “Dobbiamo garantire la prossimità del decisore nei confronti del territorio, come modello di efficienza che deve riguardare tutti gli assessorati. E, in questa ottica, la montagna avrà una delega specifica.”, ha affermato Stefani. “Non mancherà il sostegno al Terzo settore, con una specifica delega”, ha assicurato il Presidente, che poi ha chiesto alla Pubblica Amministrazione di “vincere, nel più breve tempo possibile, la sfida della digitalizzazione, valutando assieme politiche di aria vasta, con figure di alta professionalità condivise con più Comuni.”

Altri temi toccati da Stefani sono stati quelli dell’agricoltura e della pesca, “settori fondamentali e strategici per il nostro territorio, con la Regione che deve continuare a svolgere un ruolo centrale.” Il Presidente dell’Esecutivo regionale ha affrontato altresì aspetti importanti quali la riqualificazione e la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile. “Dobbiamo garantire la prossimità del decisore nei confronti del territorio, come modello di efficienza che deve riguardare tutti gli assessorati. E, in questa ottica, la montagna avrà una delega specifica.”, ha affermato Stefani. “Non mancherà il sostegno al Terzo settore, con una specifica delega”, ha assicurato il Presidente, che poi ha chiesto alla Pubblica Amministrazione di “vincere, nel più breve tempo possibile, la sfida della digitalizzazione, valutando assieme politiche di aria vasta, con figure di alta professionalità condivise con più Comuni.”

– Foto Regione Veneto –
(ITALPRESS).