martedì, Dicembre 9, 2025
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Cina, a Chengdu le stazioni di ricarica per veicoli elettrici diventano mobili

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Cina, a Chengdu le stazioni di ricarica per veicoli elettrici diventano mobili

A Chengdu, in Cina, i caricatori per veicoli elettrici diventano mobili , con la ricarica rapida che viene consegnata direttamente nel posto auto. (XINHUA/ITALPRESS).
mec/abr

Crosetto “Trump ha esplicitato che l’Unione Europea gli serve poco o nulla”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da 3 anni, in privato, incontri, riunioni dei ministri, interviste, dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di Sicurezza Nazionale USA e cioè che il rapporto con l’EU sarebbe mutato e che le garanzie di difesa regalate dopo il ’45 sarebbero finite velocemente. Era chiaro, evidente. Con una tempistica più accelerata di quella che temevo (pensavo concedessero 2/3 anni in più) é accaduto ciò che era previsto. La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile”. Così, in un post su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che spiega: “Gli USA hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l’UE gli serve poco o nulla in questa competizione. Perché non ha risorse naturali particolarmente rilevanti o utili. Perché sta perdendo la competizione sull’innovazione e la tecnologia. Perché non ha potere militare. Perché, rispetto ai nuovi attori del Mondo, é piccola, lenta e ‘vecchia’. I motivi per cui lo abbia fatto anche con un po’ di asprezza non sono nemmeno loro una sorpresa perché i suoi giudizi (e quelli di molti esponenti repubblicani o maga) su alcune posizioni e scelte politiche dell’Unione sono note da anni“.

“Ma il tema principale non è l’EU – sottolinea Crosetto -. Come si nota dal poco spazio dedicato al vecchio continente, nella strategia resa nota ieri. Ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli USA nella competizione con la Cina. Un approccio pragmatico, senza sentimenti o legami, utilitaristico ed esclusivamente orientato alla supremazia economica e tecnologica nei prossimi anni perché significa supremazia in questo secolo. Nulla di nuovo, per chi lo avesse seguito negli anni, nulla di strano rispetto alla visione americana consolidata. É questo scenario (come dicevo ampiamente previsto) quello nel quale devono essere definite le scelte, le decisioni, le strategie delle nazioni più piccole (come noi). Perché anche noi abbiamo bisogno di risorse. Perché anche noi abbiamo bisogno di tecnologie. Perché anche noi abbiamo bisogno di far crescere la nostra economia e difendere il nostro spazio di ricchezza. Non per esercitare una supremazia su qualcuno ma per garantirci futuro. Nel frattempo però la pessima notizia è che dovremmo (per me dovremo) pensare a ciò che finora ci avevano fornito, gratuitamente, i nostri alleati statunitensi: la sicurezza, la difesa e la deterrenza. Non parlo solo di quelle militari. Per scelta politica in questi anni abbiamo costruito e consolidato una grande quantità di rapporti bilaterali con nazioni che ci possono aiutare nel percorso futuro (in Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia) per garantire e rafforzare la sicurezza economica, energetica e di approvvigionamenti strategici. Per scelta abbiamo contribuito a dare un piccolo impulso positivo ad un’Europa che aveva perso il contatto con le traiettorie del Mondo pensando di poterlo plasmare a sua immagine e somiglianza. Piccolo, perché le resistenze ideologiche e burocratiche che rifiutano un approccio veloce e pragmatico alle evoluzioni della realtà sono fortissime e sedimentate. L’Europa è anche però un luogo naturale dove poter trovare partners per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare. Ad esempio è chiaro che la ‘soglia di ingresso’ finanziaria per recuperare il tempo perso su tecnologie fondamentali richiede una quantità di investimenti pubblici e privati tali che anche per 27 nazioni sono pesanti. Ma vanno fatti, per sopravvivere. Stesso discorso per la Difesa: più siamo, più é forte, meno costa. Siamo nel pieno centro di cambiamenti epocali. Occorre vederli, capirli ed orientare la nave, come in mare durante una tempesta. Perché, come accade in mare, nessuno, nemmeno i più grandi sono in grado di controllare i flussi dei tempi nei quali viviamo, ma ognuno é costretto ad affrontarli navigando al meglio”, conclude Crosetto.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Crosetto “Trump ha esplicitato che l’Unione Europa gli serve poco o nulla”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da 3 anni, in privato, incontri, riunioni dei ministri, interviste, dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di Sicurezza Nazionale USA e cioè che il rapporto con l’EU sarebbe mutato e che le garanzie di difesa regalate dopo il ’45 sarebbero finite velocemente. Era chiaro, evidente. Con una tempistica più accelerata di quella che temevo (pensavo concedessero 2/3 anni in più) é accaduto ciò che era previsto. La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile”. Così, in un post su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che spiega: “Gli USA hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l’UE gli serve poco o nulla in questa competizione. Perché non ha risorse naturali particolarmente rilevanti o utili. Perché sta perdendo la competizione sull’innovazione e la tecnologia. Perché non ha potere militare. Perché, rispetto ai nuovi attori del Mondo, é piccola, lenta e ‘vecchia’. I motivi per cui lo abbia fatto anche con un po’ di asprezza non sono nemmeno loro una sorpresa perché i suoi giudizi (e quelli di molti esponenti repubblicani o maga) su alcune posizioni e scelte politiche dell’Unione sono note da anni“.

“Ma il tema principale non è l’EU – sottolinea Crosetto -. Come si nota dal poco spazio dedicato al vecchio continente, nella strategia resa nota ieri. Ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli USA nella competizione con la Cina. Un approccio pragmatico, senza sentimenti o legami, utilitaristico ed esclusivamente orientato alla supremazia economica e tecnologica nei prossimi anni perché significa supremazia in questo secolo. Nulla di nuovo, per chi lo avesse seguito negli anni, nulla di strano rispetto alla visione americana consolidata. É questo scenario (come dicevo ampiamente previsto) quello nel quale devono essere definite le scelte, le decisioni, le strategie delle nazioni più piccole (come noi). Perché anche noi abbiamo bisogno di risorse. Perché anche noi abbiamo bisogno di tecnologie. Perché anche noi abbiamo bisogno di far crescere la nostra economia e difendere il nostro spazio di ricchezza. Non per esercitare una supremazia su qualcuno ma per garantirci futuro. Nel frattempo però la pessima notizia è che dovremmo (per me dovremo) pensare a ciò che finora ci avevano fornito, gratuitamente, i nostri alleati statunitensi: la sicurezza, la difesa e la deterrenza. Non parlo solo di quelle militari. Per scelta politica in questi anni abbiamo costruito e consolidato una grande quantità di rapporti bilaterali con nazioni che ci possono aiutare nel percorso futuro (in Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia) per garantire e rafforzare la sicurezza economica, energetica e di approvvigionamenti strategici. Per scelta abbiamo contribuito a dare un piccolo impulso positivo ad un’Europa che aveva perso il contatto con le traiettorie del Mondo pensando di poterlo plasmare a sua immagine e somiglianza. Piccolo, perché le resistenze ideologiche e burocratiche che rifiutano un approccio veloce e pragmatico alle evoluzioni della realtà sono fortissime e sedimentate. L’Europa è anche però un luogo naturale dove poter trovare partners per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare. Ad esempio è chiaro che la ‘soglia di ingresso’ finanziaria per recuperare il tempo perso su tecnologie fondamentali richiede una quantità di investimenti pubblici e privati tali che anche per 27 nazioni sono pesanti. Ma vanno fatti, per sopravvivere. Stesso discorso per la Difesa: più siamo, più é forte, meno costa. Siamo nel pieno centro di cambiamenti epocali. Occorre vederli, capirli ed orientare la nave, come in mare durante una tempesta. Perché, come accade in mare, nessuno, nemmeno i più grandi sono in grado di controllare i flussi dei tempi nei quali viviamo, ma ognuno é costretto ad affrontarli navigando al meglio”, conclude Crosetto.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Incendio in hotel a Sestriere, nessun ferito

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TORINO (ITALPRESS) – Nella notte i vigili del fuoco sono intervenuti a Sestriere, in provincia di Torino, per spegnere un incendio in una stanza di hotel agli ultimi piani dell’edificio. Le attività hanno coinvolto dieci squadre con oltre 29 vigili fra personale volontario e permanente. Non si riscontrano persone coinvolte dal rogo, ma l’albergo è stato momentaneamente evacuato.

-Foto ufficio stampa Vigili del Fuoco-
(ITALPRESS).

Sei telefoni cellulari e dosi di droga sequestrati in un carcere a Barcellona Pozzo di Gotto

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MESSINA (ITALPRESS) – Sei telefoni cellulari e alcune dosi di droga sono stati sequestrati dalla Polizia penitenziaria all’interno della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Il ritrovamento, frutto di un’articolata attività investigativa, riaccende l’allarme sulla sicurezza del carcere, già alle prese con carenze di organico e criticità strutturali. Gli agenti hanno individuato quattro smartphone e due microcellulari, oltre alla sostanza stupefacente, confermando il tentativo costante di introdurre materiali illeciti nell’istituto. Indagini in corso.

-Foto ufficio stampa Polizia Penitenziaria-
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Mostra la pistola e gli parte un colpo, un giovane in terapia intensiva nel reggino: arrestato l’amico

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Un momento di incoscienza che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. È quanto emerso a Bagnara Calabra, dove un giovane è rimasto gravemente ferito al volto da un colpo di pistola esploso accidentalmente dall’amico mentre gli stava mostrando l’arma.

Le cause dell’esplosione sono ancora in fase di accertamento. Il giovane dopo essere rientrato a casa sanguinante avrebbe riferito ai genitori di essere caduto, tentando inizialmente di celare l’accaduto. Una volta giunto al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, però, i sanitari – insospettiti dalla natura delle ferite – hanno effettuato approfonditi esami diagnostici, rinvenendo un proiettile conficcato nella zona cervicale. Il giovane è stato immediatamente ricoverato in terapia intensiva, dove resta in prognosi riservata.

Parallelamente, i Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra hanno avviato gli accertamenti sul posto. Raccolte le prime informazioni, i militari hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione dell’amico, rinvenendo una pistola con matricola abrasa e diverse munizioni detenute illegalmente. L’arma e le cartucce sono state sequestrate. L’amico è stato arrestato con le accuse di detenzione di arma clandestina, ricettazione, detenzione abusiva di munizioni e lesioni personali gravissime.

-Foto ufficio stampa Carabinieri-
(ITALPRESS).

Raffica di missili e droni russi lanciati su Kiev, numerosi feriti

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ROMA (ITALPRESS) – La Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni e missili sull’Ucraina. Raffica di missili e droni soprattutto sulla Regione di Kiev. L’Aeronautica militare ucraina ha riferito che sono stati lanciati dalle forze russe i missili ipersonici Kinzhal su Kiev e altre città. Sarebbero stati almeno tre i missili lanciati sulla capitale. Colpite fabbriche e centrali. Danni a infrastrutture e numerosi feriti.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Edison accelera lo sviluppo rinnovabile, in avvio oltre 500 MW di nuovi cantieri nel 2026

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MILANO (ITALPRESS) – Edison accelera il proprio percorso di crescita nelle rinnovabili, confermandosi tra i principali aggiudicatari di nuova capacità alle aste FER-X e annuncia l’avvio di ulteriori cantieri per oltre 500 MW, in aggiunta agli attuali 250 MW in fase di costruzione. I nuovi progetti, per buona parte derivanti dagli esiti dell’asta eolica e fotovoltaica e in parte sviluppati a mercato, prevedono oltre 300 MW di eolico – incluse integrali ricostruzioni di impianti con aerogeneratori di ultima generazione – e circa 200 MW di nuovo fotovoltaico. Gli interventi saranno concentrati soprattutto in Piemonte, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. L’apertura dei nuovi cantieri si tradurrà in un investimento per oltre 600 milioni di euro e, secondo le stime, impiegheranno complessivamente circa 1.000 maestranze e 200 imprese fornitrici. “Edison conferma la propria leadership nella transizione energetica in Italia, un risultato di cui siamo particolarmente orgogliosi. Il successo conseguito alle recenti aste FER-X dimostra la nostra capacità di essere competitivi sul mercato sotto il profilo industriale e tecnologico, ma anche la solidità del nostro modello di sviluppo. Questo ottimo risultato ci consente di accelerare il percorso di crescita nelle rinnovabili, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità green installata nei prossimi anni e di contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese”, dichiara Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison.

Sul fronte realizzativo e della crescita organica del Gruppo, nel corso del 2025 Edison ha impresso un’ulteriore accelerazione al Piano Strategico, completando cantieri per circa 200 MW complessivi su tutto il territorio nazionale. Tra le nuove realizzazioni figurano impianti fotovoltaici in Sicilia (55 MW), in Campania (27 MW), in Veneto (16 MW) e gli impianti eolici in Basilicata (9 MW) e in Abruzzo (80 MW) che hanno completato le integrali ricostruzioni, incrementando di oltre due volte la capacità di generazione rinnovabile, tagliando allo stesso tempo del 73% il numero di aerogeneratori. “Nei primi 10 mesi del 2025 abbiamo incrementato gli investimenti del 38% rispetto allo stesso periodo del 2024 e chiuso nei tempi nuove installazioni green per circa 200 MW, confermando i nostri obiettivi di crescita. Nel 2026, completeremo ulteriori 250 MW di impianti eolici e fotovoltaici oltre all’apertura di ulteriori cantieri per oltre 500 MW. Parallelamente, se le condizioni regolatorie lo consentiranno, siamo al lavoro per dotare il sistema dei necessari strumenti di flessibilità e accumulo, come i pompaggi idroelettrici, al fine di garantire un uso più efficiente e competitivo dell’energia, oltre che per accrescere la resilienza dei territori di fronte ai cambiamenti climatici”, ha commentato Marco Stangalino, Executive Vice President Power Asset Edison.

I cantieri di prossima apertura potranno beneficiare anche dell’accordo recentemente sottoscritto da Edison con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per un finanziamento fino a 800 milioni di euro. Tale finanziamento, articolato in diversi contratti di prestito (il primo dei quali da 200 milioni sottoscritto lo scorso 21 novembre), coprirà più del consueto 50% del costo totale dei progetti, grazie al contributo di larga parte di essi agli obiettivi di REPowerEU, consentendo alla Banca dell’UE di finanziare fino al 75% del costo totale, in linea con la sua “Energy Lending Policy”. Al fine di accrescere la sicurezza della rete elettrica e la stessa energia rinnovabile in rete, Edison ritiene indispensabile abbinare agli impianti rinnovabili, come eolico e fotovoltaico per loro natura intermittenti (funzionamento medio di circa 2.000 -2.400 ore equivalenti su 8.760 in un anno), strumenti di flessibilità e accumulo. In particolare, i pompaggi idroelettrici rappresentano una forma di accumulo energetico affidabile e duratura, interamente realizzabile con una catena di fornitura italiana. Per questo motivo Edison ha avviato un vasto programma di analisi territoriale per individuare le aree più adatte allo sviluppo di nuovi impianti di pompaggio, privilegiando i territori già dotati di un invaso e in prossimità sia di impianti rinnovabili sia delle dorsali di trasmissione elettrica. Al termine dello studio, Edison ha individuato cinque progetti di pompaggio idroelettrico al Sud Italia (in Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia), con l’obiettivo di costruire almeno 500 MW di capacità di accumulo nei prossimi anni. Con circa 8 GW di potenza installata distribuita su tutto il territorio italiano, Edison è un operatore integrato lungo tutta la filiera elettrica: dalla produzione di energia alla gestione e manutenzione dei parchi di generazione, fino alla vendita ai clienti finali. Il suo parco produttivo è composto da oltre 250 centrali, tra impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici, nonché cicli combinati a gas (CCGT) che sono i più efficienti in Italia. Negli ultimi due anni ha realizzato e messo in marcia oltre 1,5 GW di capacità programmabile al servizio del Paese, grazie all’entrata in esercizio di due nuove centrali termoelettriche di ultima generazione in Veneto e Campania, tecnologicamente pronte anche per l’impiego di idrogeno. Nuova capacità flessibile, essenziale per bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili, tra le più avanzate ed efficienti al mondo.

– foto ufficio stampa Edison –

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Visita al Parlamento Europeo per i 14 studenti liguri vincitori della Hackathon to Bruxelles

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GENOVA (ITALPRESS) – Sono stati protagonisti di una visita a Bruxelles i 14 studenti liguri vincitori della sfida “Hackathon to Bruxelles”, un’iniziativa formativa promossa ogni anno dalla Regione Liguria con l’obiettivo di valorizzare fra i giovani i temi dell’Europa dei cittadini e la partecipazione attiva. La sfida si è svolta dall’1 al 3 ottobre negli istituti superiori Polo Tecnologico Imperiese e Marconi Delpino di Chiavari, con la partecipazione di 90 studenti provenienti da 12 scuole delle zone di Genova, Rapallo, Sestri Levante, Chiavari, Alassio, Imperia, Ventimiglia e Sanremo. Il tema di questa edizione è stato “La scuola che vorrei: proposte per luoghi di apprendimento nell’ottica dei tre principi del Nuovo Bauhaus Europeo: sostenibilità, bellezza e inclusione”.

Nel corso del viaggio formativo gli studenti vincitori hanno partecipato a un evento regionale organizzato al Parlamento Europeo dall’Ufficio di Bruxelles della Regione, un’importante occasione per presentare i loro progetti innovativi dedicati ai territori in cui vivono, alla presenza del capo di gabinetto della presidenza della Regione Liguria Massimiliano Nannini, dei membri del Parlamento Europeo Brando Benifei, Silvia Sardone, Lara Magoni, Gaetano Pedullà, del funzionario dell’Europarlamento Marco Campomenosi e dei referenti di altre istituzioni europee.

Sin dall’inizio del nostro mandato il Presidente Bucci ha voluto rafforzare in modo concreto il ruolo della Regione Liguria nei rapporti con le istituzioni europee – ha detto il capo di gabinetto Massimiliano Nannini – Questo impegno si è tradotto in un potenziamento dell’Ufficio di Bruxelles e nella costituzione di nuove collaborazioni con enti di ricerca e con l’Università degli Studi di Genova, con l’obiettivo di essere più vicini ai luoghi in cui si prendono le decisioni e far sentire con maggiore forza la nostra voce in Europa”.

L’iniziativa ha rappresentato anche un’importante occasione di crescita personale per gli studenti, che hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il funzionamento delle istituzioni europee e di confrontarsi con i rappresentanti dell’Unione. Programmi come Erasmus e il Servizio di volontariato europeo dimostrano l’impegno dell’UE nel sostenere le nuove generazioni e valorizzarne il ruolo centrale nella costruzione del futuro europeo.

A partire dal 2023 la Regione Liguria, tramite il Settore Affari Europei e Internazionali e in collaborazione con il Settore Istruzione e Diritto allo Studio, mette a disposizione delle scuole uno stanziamento annuale di 20.000 euro destinato all’organizzazione di una sfida tra studenti di diversi istituti scolastici liguri sul tema della rigenerazione del territorio. I due gruppi vincitori ricevono in premio un soggiorno-studio di tre giorni a Bruxelles, durante il quale, supportati dall’Ufficio regionale nella capitale europea, hanno l’opportunità di entrare in contatto con le istituzioni dell’Unione.

– foto ufficio stampa Regione Liguria –

(ITALPRESS).