martedì, Settembre 16, 2025
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Malta, il ministro delle Finanze lancia l’allarme “Il Paese rischia l’estinzione etnica a causa del calo delle nascite”

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il tasso di natalità in caduta libera a Malta è “la sfida più grande del nostro tempo”. Lo ha affermato il ministro delle Finanze Clyde Caruana, rivolgendosi alle parti sociali. Parlando in occasione del lancio del pre-bilancio annuale, ha fatto eco all’allarme dell’arcivescovo Charles Scicluna, secondo cui il paese rischia “l’estinzione etnica”.

Caruana ha evidenziato che molti maltesi che hanno un figlio non arrivano a fare il secondo. “Dove sarà la nostra popolazione tra 50 anni? Raggiungeremo un punto di non ritorno?”, ha chiesto. Nel 1985, circa 6.000 bambini maltesi venivano al mondo; oggi il numero è sceso a 3.000, con 3.000 maltesi in meno ogni anno. Il ministro ha criticato i politici perché si concentrano su “questioni futili”, ignorando la crisi demografica. “È un peccato che i politici non parlino di questo perché non porta voti alle prossime elezioni”, ha affermato.

Caruana ha inoltre collegato la bassa natalità di Malta ad ambizioni educative insufficienti, esortando i cittadini a investire nelle proprie competenze, osservando che le famiglie con più di due figli spesso hanno redditi più alti, anche grazie a tali investimenti. Sebbene il bilancio dello scorso anno abbia introdotto incentivi finanziari per le famiglie, Caruana ha riconosciuto che queste misure affrontano solo una parte del problema. “I passi futuri devono essere più significativi”, ha detto, citando barriere economiche e mancanza di tempo come sfide persistenti.

Riguardo al prossimo bilancio, Caruana ha promesso un piano “fiscalmente responsabile” per mantenere una crescita economica stabile. Ha elogiato la resilienza di Malta di fronte all’instabilità globale, citando le guerre in Ucraina e Gaza e le tensioni commerciali in corso, sottolineando una crescita del PIL intorno al 4%, tre volte la media UE. Nonostante il debito abbia superato gli 11 miliardi di euro, Caruana ha affermato che il rapporto debito/PIL di Malta è sceso al 48%, ben al di sotto della media UE.

I sussidi per energia e alimenti continueranno, sebbene siano passati dall’1,8% del PIL nel 2022 allo 0,7% attuale. Caruana ha attribuito il successo economico di Malta all’aumento dell’occupazione, evidenziando come il paese sia passato dall’ultimo al primo posto nella partecipazione lavorativa nell’UE, e ha descritto i miglioramenti delle entrate statali attraverso una migliore riscossione fiscale come una “rivoluzione silenziosa” che consente di aumentare la spesa senza alzare le tasse.

– Foto DOI –

(ITALPRESS).

UPB “Economia europea resiliente, bene l’Italia ma il debito resta elevato”

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024, l’economia europea ha mostrato resilienza in un contesto internazionale instabile, con un PIL cresciuto dell’1,0% nella UE e dello 0,9% nell’area dell’euro, ma con andamenti eterogenei tra Stati membri: tra i grandi, Spagna vivace contro Germania in recessione, mentre con lo 0,7% la crescita dell’Italia è risultata lievemente inferiore a quella della media dell’area dell’euro. Per il 2025 si intravede un diffuso miglioramento delle prospettive di crescita, ma il contesto globale continua a deteriorarsi. Tutti i paesi della UE, ad eccezione di Austria e Germania, prevedono una crescita positiva. E’ quanto emerge dal focus dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che per il biennio 2024-25 analizza i quadri macroeconomici e di finanza pubblica delle Relazioni annuali sui progressi compiuti (APR) presentate dai paesi della UE confrontandoli con quelli dei Piani strutturali di bilancio (PSB). Sul fronte dell’inflazione, il 2024 ha visto in Europa una stabilizzazione dovuta a diversi fattori, ma persistevano forti divergenze tra paesi.

Nel 2025 è attesa in ulteriore diminuzione, con crescita del deflatore del PIL al 2,3% sia per la UE sia per l’area dell’euro, e in progressiva convergenza verso il target della Bce. Nel 2024, a fronte di una crescita del PIL moderata, il disavanzo di bilancio tra i paesi dell’area dell’euro si è ridotto al 3,1% del PIL (3,2% nella UE), grazie soprattutto a maggiori entrate che hanno compensato l’aumento della spesa per interessi. Nel 2025, il disavanzo è atteso in lieve aumento, al 3,4% del PIL sia tra i paesi dell’area dell’euro che della UE, anche per l’impatto del maggiore indebitamento della Germania, che ha richiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia per il finanziamento delle spese in difesa. Quest’anno sarebbero 12 i paesi che supererebbero il 3% del PIL, con i livelli più alti previsti in Romania, Polonia e Belgio. Nel 2024 l’Italia ha ridotto il deficit al 3,4% del PIL grazie al ridimensionamento del Superbonus e a maggiori entrate. Per il 2025 l’Italia prevede, in linea con il PSB, un deficit al 3,3%, inferiore alla media UE.

Nel 2024, l’Italia ha registrato per la prima volta dall’inizio della pandemia un saldo primario in avanzo (0,4% del PIL), mentre Francia, Germania e Spagna hanno mantenuto saldi in deficit consistenti (rispettivamente, al 3,7 e all’1,6 e allo 0,7% del PIL). Per il 2025, Roma prevede un ulteriore miglioramento (avanzo allo 0,7% del PIL) e la Francia resterebbe invece in disavanzo primario marcato (3,1%), superiore rispetto all’obiettivo fissato nel PSB. Nel 2024, la dinamica del debito mostra forti differenze: la media tra i paesi della UE è stata pari all’82,3% del PIL (88,9% per i paesi dell’area dell’euro). I livelli più elevati si registrano in Grecia (153,6), Italia (135,3) e Francia (113). Nel 2025, il debito è previsto in lieve crescita risultando in media pari all’83,6% per la UE e al 90,2 per i paesi dell’area dell’euro. L’Italia manterrà il secondo debito più elevato (136,6%) dietro la Grecia. Nel 2024, il debito italiano si è attestato su livelli più contenuti delle attese del PSB, sostenuto da un avanzo primario e da un deflatore del PIL più favorevoli del previsto. Andamenti migliori si sono registrati anche in Germania (62,5% de PIL) e Spagna (101,8).

Per il 2025, tra i grandi paesi l’Italia resta l’unico a prevedere un rapporto tra debito e PIL inferiore all’obiettivo fissato nel PSB, pur stimando un incremento al 136,6% (+1,3 punti rispetto al 2024). Al rialzo le stime della Spagna al 101,7% (+0,3 punti rispetto al PSB), e della Francia, che prevede un peggioramento fino al 116,2% (+1,5 punti). In Germania, il debito è stimato al 63,9% del PIL in aumento rispetto al DPB. Nel 2024 la maggior parte degli Stati membri dell’UE ha adottato un orientamento di bilancio restrittivo, con l’Italia in testa per intensità del consolidamento strutturale. La Germania ha invece seguito una linea prociclica, mentre la Francia ha mantenuto un profilo neutro. Per il 2025, il quadro si inverte: diciannove paesi prevedono politiche espansive, prevalentemente di natura anticiclica. La Germania adotta un orientamento espansivo grazie all’attivazione della clausola di salvaguardia per la difesa e al programma di investimenti infrastrutturali. La Francia, al contrario, assume un orientamento restrittivo di tipo prociclico. Italia e Spagna confermano una linea restrittiva, ma in chiave anticiclica; nel caso italiano, tuttavia, l’intensità del consolidamento previsto risulta significativamente più attenuata rispetto al 2024.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Renzi “Tajani prezzolato? Per me è incapace ma onesto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Io non credo che Tajani sia prezzolato, da un lato perché comunque per me è un incapace, ma è una persona onesta. Quindi non vedo alcun dubbio sul fatto che non è prezzolato. Ma chi è che va a prezzolare Tajani? Non conta niente, quindi il problema non si pone”. Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi a margine dell’evento “Il tempo delle donne” organizzato a Milano dal Corriere della Sera alla domanda sull’accusa rivolta al ministro degli esteri Antonio Tajani di essere un “influencer prezzolato di Israele” lanciata dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino.
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Marchesini “A LA2028 altra Mission Impossible per la vela azzurra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il countdown è ripartito, segna oggi -1036 giorni. Possono sembrare un tempo lunghissimo, in realtà voleranno”. Il direttore tecnico Michele Marchesini è già proiettato, come tutta la vela azzurra, verso Los Angeles. Perchè “i quadrienni passano in un attimo, e a volte mi chiedo come sia volato anche il mio tempo. Il primo anno del nuovo ciclo olimpico è già andato ed è servito per gettare le basi. Importantissimo. Il resto sarà un crescendo, come sempre in fondo, e il nostro schema sarà lo stesso. Tutti i quadrienni sono scanditi dai medesimi ritmi e ogni quadriennio è diverso”. In un’intervista ai canali ufficiali della Federvela, Marchesini confessa che vincere delle medaglie ai Giochi del 2028 in California “si presenta come una sfida ancor più complicata rispetto a quelle di Tokyo e Parigi. Dovremo confrontarci con situazioni particolari: sistema di qualifiche insidioso, evoluzione della tecnologia, sessioni di allenamento in loco, calendario degli eventi di qualifica, Mondiali, Europei e Grand Slam problematico, un vero rebus da risolvere per quanto riguarda la gestione dei picchi e dei materiali. Le variabili più critiche, poi, sono i nuovi formati di gara e di finale, che sostituiranno le attuali Medal Race, e la coesistenza con i circuiti extra-olimpici Sail GP, Coppa America eccetera. In fondo, il livello dei nostri atleti è top al mondo, anche se altra cosa è portarli a vincere. La Mission LA sarà durissima. Sarà, ancora una volta, Mission Impossible”. Vincere “è il risultato di interazioni, di gestione e coordinamento – sottolinea ancora il dt azzurro – Ogni società sportiva ha il suo stile di riferimento, questo per noi è la FIV, il presidente Ettorre. Poi c’è la parte progettuale sportiva e tecnica, organizzativa, gestionale, il modulo di preparazione e di gioco che è quello dell’allenatore, dell’head coach: il direttore tecnico che, con i suoi collaboratori più stretti, identifica gli step per raggiungere gli obiettivi. Sceglie come fare, compone la struttura e decide come deve funzionare. Quindi i tecnici e le altre figure lavorano direttamente sui ‘giocatorì, sugli atleti che poi scendono in campo e sono quelli che segnano i punti. La grande differenza e sfida per noi è che non possiamo fare campagne acquisti, ingaggiare nomi affermati. Dobbiamo vincere con gli atleti che abbiamo e che formiamo”. Le risorse federali e le infrastrutture sono state fondamentali in questo percorso. “Per il settore sportivo il punto di forza è sicuramente l’identità. Non si tratta di una risposta riduttiva, anzi l’opposto. Siamo oggi una nazione vincente, la Federazione ha saputo diventarlo, schivare la mediocrità dei grandi proclami seguiti da scarsi risultati. Non è poco, non è da tutti”. E “il progetto e la gestione hanno portato ai successi”. Anche per questo il messaggio arrivato ai giovani velisti che sognano di intraprendere lo stesso cammino è “l’orgoglio di avere scritto ITA sulle vele. E la consapevolezza di avere una chance di realizzare il proprio sogno, di potersi appoggiare a un sistema dentro al quale e con il quale crescere”. Tornando a LA2028, Marchesini chiosa: “Qui si deve essere pragmatici. Il primo obiettivo è qualificare alla prima tornata, nel 2027, le classi su cui puntiamo in ottica medaglie. Si tratterà dei Mondiali di Fortaleza, in Brasile a febbraio, per i singoli e di Gdynia in Polonia a luglio per i doppi. Quando saremo lì, la mole di lavoro già fatta sarà imponente, anche sul piano della ricerca dove conto di continuare a spingere moltissimo”. Sempre tenendo a mente che “la vittoria, semplicemente, non è figlia del compromesso”.
– foto ufficio stampa FIV –
(ITALPRESS).

Trump “Arrestato il presunto killer di Charlie Kirk”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il presunto assassino di Charlie Kirk è stato arrestato ed è sotto custodia delle autorità. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un’intervista a Fox News.
“Un sospettato è in custodia. E’ stato consegnato da qualcuno molto vicino a lui”, ha detto Trump.
“Kirk era un’ottima persona e non meritava questo, spero” che il suo assassino “venga condannato a morte”, ha aggiunto il presidente.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Tajani “Non ci sono i requisiti per riconoscere lo Stato di Palestina”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Il Parlamento Europeo invita i Paesi nell’ottica dei due stati di riconoscere la Palestina. Noi siamo assolutamente favorevoli allo Stato palestinese. Dipende quali sono i tempi”. Lo ha detto il Vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Napoli, a margine della conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli. “Prima di costruirlo bisogna riconoscerlo, perché oggi non c’è uno Stato palestinese, non ci sono i requisiti fondamentali per l’esistenza di uno Stato. Ci sono due realtà, che sono Gaza e la la Cisgiordania. Bisogna riunificarle. Noi stiamo lavorando con gli altri Paesi arabi per l’unificazione di queste due parti che costituiscono la Palestina e una volta ricostituita l’unità, siamo pronti a riconoscere, a condizione che venga riconosciuto Israele dalla Palestina e che Israele riconosca la Palestina. L’obiettivo è due popoli, due Stati”.

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Chivu “Con la Juve sfida importante ma il campionato è una maratona”

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MILANO (ITALPRESS) – “La squadra ha lavorato bene, gli altri sono stati in Nazionale e andare in Nazionale ti dà la possibilità di staccare mentalmente, puoi parlare la tua lingua. Oggi è il primo giorno che abbiamo tutti. L’importante è che stanno tutti bene e tutti sono pronti per questa partita”. Così Cristian Chivu, allenatore dell‘Inter, in conferenza stampa in vista del big match contro la Juventus, in programma domani alle 18 all’Allianz Stadium. “Non bisogna caricarla più di tanto, tutti sanno cosa rappresenta questa partita – ha sottolineato -. Dobbiamo avere energia e mentalità giusta per capire i momenti”.

Chivu si è anche soffermato sui progressi fatti: “Abbiamo delle certezze. Questa squadra sa fare bene delle cose. Io non sono qui per stravolgere, anche perchè è impossibile farlo, questa squadra è stata ai vertici. Serve solo aggiungere qualcosina per far ritrovare fiducia e passione alla squadra”. Su Akanji “E’ un giocatore importante, ha spessore internazionale. Sono contento dei giocatori che ho a disposizione. Per me i 25 giocatori che ho sono i migliori che ci sono in circolazione. Conosciamo il nostro valore“. “Dobbiamo capire i momenti della partita, bisogna accettare anche che il piano gara possa essere stravolto – ha poi proseguito tornando sulla gara -. E devi trovare soluzioni. La nostra identità è sempre quella, si va e si fa la partita, trovando la migliore variante di quello che si ha. E cercare di essere dominanti come gruppo”.

Il campionato è appena iniziato, ma Chivu è consapevole la strada è lunga: “E’ una maratona, non cambia niente perdere prima o dopo. Non guardo mai il passato, guardo solo oggi per migliorare il domani. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di Juve-Inter ma questo non cambia niente nel nostro valore e il lungo percorso di questa stagione. Ci sono alti e bassi sempre. Quando le cose non girano, bisogna lavarsi le mani e rimboccarsi le maniche ancora. C’è solo una via ed è imparare dagli errori e andare avanti con mentalità e personalità”.

Tra le armi da sfruttare di più c’è Calhanoglu: “E’ un problema? Io so cosa possono dare i miei giocatori, conosco il loro livello. Lavoro con Calhanoglu da 4 settimane, il ragazzo è sempre motivato, cerca sempre di dare il massimo e tutti si dimenticano che è stato fermo due mesi e mezzo. Ha provato a giocare la Coppa del Mondo, ha avuto un’estate non abbastanza serena. L’ho trovato bello motivato, lui ha scelto di rimanere ed è pronto a darci una mano”. Infine, su Tudor – contro il quale ha vinto la scorsa stagione ma alla guida del Parma – chiosa: “Ha fatto un grande lavoro alla Juve, ha raggiunto l’obiettivo – ha spiegato il tecnico nerazzurro -. Quest’anno sono a 6 punti, la Juve ha un’identità, è una squadra che ha fatto un mercato buono per le idee dell’allenatore, hanno ritrovato Bremer che gli ha tolto tanto l’anno scorso. Non si può paragonare Parma-Juve a questa partita, qui si tratta di altre squadre. L’Inter cerca sempre di essere dominante, le aspettative sono altissime sia come gioco che come risultati. Ma non dobbiamo avere pressioni extra che ci condizionano nella lucidità mentale. Mi affido all’orgoglio dei miei campioni, che trovino gli stimoli giusti. Conta più di qualsiasi cosa”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Dalla Giunta ok alla nuova Rete ospedaliera, Schifani “Lavoro condiviso per garantire sanità più equa”

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PALERMO (ITALPRESS) – Un sistema sanitario più moderno, efficiente e vicino ai cittadini siciliani: questo l’obiettivo della nuova Rete ospedaliera che oggi ha ricevuto l’apprezzamento del governo regionale riunito a Palazzo d’Orlèans. E’ quanto si legge in una nota della Regione Siciliana.

Il documento, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza permanente della Programmazione sanitaria, ora approderà sui tavoli della VI Commissione Salute dell’Ars per il parere obbligatorio previsto dalla normativa e, successivamente, tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmesso al ministero della Salute per il via libera finale.

“Questo piano – dichiara il presidente della Regione, Renato Schifanirappresenta un passo fondamentale verso una sanità più “sana”, più equa ed efficiente per tutti i siciliani. Un risultato possibile grazie al prezioso lavoro svolto dall’assessore Daniela Faraoni, del dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica Salvatore Iacolino e alla preziosa collaborazione istituzionale del presidente della VI Commissione dell’Ars, Giuseppe Laccoto. Il loro impegno costante e la capacità di costruire un dialogo costruttivo con tutti gli attori del sistema hanno reso possibile questo importante traguardo per la sanità siciliana e li ringrazio per questo. La nuova Rete punta a garantire alti standard qualitativi uniformi su tutto il territorio, perché la salute è un diritto fondamentale di ogni siciliano, indipendentemente da dove vive, e questa riforma ci avvicina concretamente a questo traguardo. Confido – aggiunge il presidente – che la commissione Salute condivida il Piano e comunque resteremo aperti a qualsiasi forma di dialogo in relazione a future integrazioni o modifiche in corso d’opera. Già mercoledì sarò a Roma per proseguire, insieme al ministro della Salute Schillaci, il confronto sul mantenimento del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che sarà integrato nella nuova Rete”.

“Stiamo ridisegnando – dice l’assessore alla Salute, Daniela Faraonila mappa della sanità siciliana tenendo conto delle trasformazioni demografiche e dei nuovi bisogni di salute dei nostri cittadini con l’obiettivo di garantire cure di qualità a tutti e rispettando i tempi di soddisfacimento dei bisogni di salute, riducendo al contempo la migrazione sanitaria verso altre regioni. Questo documento – aggiunge l’assessore – è il frutto di un lavoro lungo, complesso e articolato che ha visto protagonisti tutti i soggetti del sistema sanitario regionale, un lavoro partecipato e condiviso. C’è stato un dialogo costante con i manager delle aziende sanitarie e con i responsabili del settore, con i rettori universitari, con la conferenza dei sindaci, ci siamo confrontati con i sindacati e con la stessa commissione Salute dell’Ars. Non si tratta solo di numeri, ma la necessità di ripensare ad un modello sanitario, così come ci è stato chiesto anche dal ministero, più integrato e rispondente agli standard nazionali, senza perdere di vista le specificità del nostro territori”.

I numeri parlano chiaro – evidenzia la nota -. La popolazione siciliana negli ultimi dieci anni si è ridotta e il sistema sanitario deve adeguarsi alla nuova realtà, rispettando i parametri ministeriali (DM 70/2015) che prevedono 3 posti letto per 1.000 abitanti per acuti e 0,7 per lungodegenza e riabilitazione. La risposta arriva con una rete completamente ripensata che conta 139 strutture ospedaliere tra pubbliche e private. Tra gli aspetti più innovativi, il cambio di paradigma: gli ospedali periferici, anziché essere penalizzati, diventano il cuore pulsante della medicina di prossimità trasformandosi in “Ospedali di rete integrata”. Queste strutture garantiranno servizi specialistici come oncologia, gastroenterologia, oculistica e cardiologia direttamente sul territorio, evitando ai pazienti lunghi spostamenti per prestazioni che non richiedono ricoveri complessi.

“Un lavoro di razionalizzazione – sottolinea l’assessore – ha permesso inoltre, dallo scorso febbraio, di rimettere in funzione 308 posti letto che erano già previsti ma non utilizzati e che oggi sono nuovamente disponibili grazie alla mia determinazione e alla condivisione con i direttori generali. Nell’ambito di questa revisione, sono stati previsti 207 posti in più per l’oncologia, 47 per la neurochirurgia e altri destinati a neurologia, ortopedia e medicina e chirurgia d’urgenza, aumentando così l’offerta. La riduzione di 367 posti letto prevista dalla programmazione – conclude – riguarda esclusivamente quelli già inattivi o sottoutilizzati, senza alcuna conseguenza quindi sui servizi effettivamente garantiti ai cittadini”.

Particolare attenzione, si legge sempre nella nota, è stata dedicata alle emergenze. Il presidio ospedaliero di Siracusa viene elevato a Dea di II livello, mentre l’ospedale di Patti diventa Dea di I livello, rafforzando la capacità di risposta del sistema nelle situazioni critiche. Non solo: la nuova rete potenzia le cosiddette “reti tempo-dipendenti” – quelle per infarto, ictus e traumi gravi – con nuovi punti di intervento nelle aree più carenti. L’obiettivo è garantire che ogni siciliano, indipendentemente da dove viva, possa ricevere cure salvavita nei tempi giusti. La nuova rete ospedaliera vede protagonisti anche i servizi territoriali: case di comunità, centrali operative territoriali e ospedali di comunità lavoreranno in stretta sinergia con i presidi ospedalieri per creare un sistema davvero integrato, capace di seguire il paziente in ogni momento del suo percorso di cura, conclude la nota della Regione Siciliana.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).