martedì, Settembre 2, 2025

Andrea Pellizzari, un nuovo Cavaliere ad Arzignano

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(Articolo da VicenzaPiù Viva n. 300sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr)

Intervista a una figura di riferimento, da promessa letteraria a manager di successo tra impresa, cultura e impegno civile.

La sua nomina è arrivata il 2 giugno 2025, nel giorno della Festa della Repubblica. La spillatura, come da tradizione, si è tenuta qualche settimana dopo: il 21 giugno, con una cerimonia riservata ma significativa nella sede del Club dell’Associazione Industriali di Vicenza. Accerchiato dagli affetti famigliari e dalle persone più significative per lui, Andrea Pellizzari è ufficialmente diventato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un titolo che premia cittadini italiani e stranieri che si sono distinti nei settori delle lettere, dell’arte, dell’economia, della pubblica amministrazione, del volontariato e delle attività civili o militari. Una carriera intensa, la sua, costruita tra managerialità, impegno
politico, volontariato, scrittura e cultura. E soprattutto, vissuta sempre con una visione chiara: contribuire al bene pubblico, promuovendo l’innovazione e tutelando i diritti fondamentali. In questa intervista, ripercorriamo le tappe più significative della sua storia personale e professionale.

Andrea Pellizzari
Andrea Pellizzari

Andrea Pellizzari nasce il 22 gennaio 1972 ad Arzignano, città dove oggi è tornato a vivere dopo un periodo di 8 anni a Vicenza; lì si è trovato bene ma vi ha vissuto con un pensiero nostalgico costante che lo ha spinto a tornare al luogo natio.
“Arzignano è sempre rimasta nel mio cuore e l’idea di tornare a viverci c’è sempre stata”, dice sorridendo. Dopo la maturità scientifica conseguita al Liceo Da Vinci, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Ferrara, con una tesi in Diritto Processuale Civile. La sua formazione continua poi con numerosi master e percorsi post-universitari, l’ultimo dei quali – in Intelligenza Artificiale e responsabilità – appena conseguito all’Università di Brescia, il 18 luglio. Sin dai primi anni Duemila, la sua carriera si muove su più fronti. Nel settore privato, è amministratore delegato, consulente strategico e componente di organismi di vigilanza. In parallelo, non abbandona l’impegno pubblico: assessore provinciale a Vicenza dal 2007 al 2012, con deleghe centrali come Innovazione, Politiche giovanili e Servizi legali.
“La politica, a livello locale, è stata per me – ci dice il Cavaliere Andrea Pellizzari – un acceleratore, ma anche un freno. Quando amministri c’è sempre la possibilità di fare molto per il prossimo ma, allo stesso tempo, c’è anche il rischio di non piacere a tutti. Resta comunque una passione intesa come servizio verso i cittadini”.

1985. allenamento US Garcia Moreno Arzignano con un giovanissimo Roberto Baggio, arrivato in bus e già ceduto alla Fiorentina - Pellizzari il quinto da sinistra tra gli accosciati
1985. allenamento US Garcia Moreno Arzignano con un giovanissimo Roberto Baggio, arrivato in bus e già ceduto alla Fiorentina – Pellizzari il quinto da sinistra tra gli accosciati

Manager, consulente, innovatore ma anche scrittore e volontario.
Attualmente, Pellizzari è direttore di HD Consulting Srl del gruppo Belluscio e of counsel dello studio Gitti & Partners, presente a Milano, Roma, Brescia e da gennaio anche a Vicenza, e collabora con numerose società nei settori energia, ICT, AI, finanza, assicurazioni, fondi di private equity e servizi pubblici. Ma il suo sguardo è stato sempre rivolto anche oltreconfine.
Nel 2010, ad esempio, fu designato rappresentante dell’Italia presso il Consiglio d’Europa, all’epoca del ministro dell’Interno Maroni. “In quella sede si discuteva di tutela delle minoranze e dei diritti fondamentali.
Ricordo bene anche le tensioni legate alle prime sanzioni alla Russia per l’invasione del Donbass. È stata una delle esperienze istituzionali più formative della mia vita”. Dietro la figura del manager si cela però un mondo ricco di interessi personali. Andrea Pellizzari è da
sempre appassionato di scrittura, una passione coltivata fin dalla giovane età con risultati assolutamente lusinghieri, tanto da prefigurare un brillante futuro nel mondo letterario. È stato finalista nel 1991 del Premio Campiello Scuola, presieduto da Dacia Maraini. “Il mio racconto era una storia di fantascienza ambientata sulla Luna, in cui si contrapponevano il lato chiaro e il lato scuro. In realtà era una metafora del conflitto israelo-palestinese. Un tema, purtroppo, ancora oggi drammaticamente attuale”.

 2010 in Consiglio provinciale come assessore
Andrea Pellizzari nel 2010 in Consiglio provinciale come assessore

Un talento coltivato anche negli anni successivi: già finalista e vincitore di concorsi nazionali, anche promossi dalla Commissione Europea, ed è stato componente tecnico di giuria in diverse edizioni di premi letterari regionali. Oggi continua a leggere molto e a collaborare con testate locali, curando rubriche su innovazione, giovani e trasformazione digitale. Ma alla passione per la cultura si affianca anche un forte impegno nel volontariato iniziato dal servizio civile svolto presso l’Auto Mutuo Aiuto di Montecchio Maggiore, dove guidava perfino il pullmino, fino agli anni passati al centro diurno “Duca d’Aosta” per fragilità psicologiche, dove ha dato il suo supporto agli utenti. È stato membro del CdA dell’IPAB “Scalabrin” di Arzignano. Ma anche l’arte ha rappresentato una sua rilevante fonte di interesse partecipando attivamente al lavoro del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio Palladio, contribuendo all’organizzazione della mostra per i 500 anni dalla nascita del celebre architetto, ed una decennale adesione al Fondo Ambiente Italiano.

Vita privata.

“Mi sono sposato il 30 agosto 2020, un giorno che segna un capitolo fondamentale della mia vita. Da quel momento, insieme a mia moglie Adriana, abbiamo intrapreso un cammino che ci ha portato a vivere una nuova fase di serenità e cambiamento. Molto ha influito la decisione di tornare a vivere ad Arzignano, un luogo che mi è rimasto nel cuore e che ora con Adriana e le sue, e nostre, figlie, Alice e Anna, consideriamo casa. Arzignano, seppur una piccola cittadina, rappresenta per me una radice profonda, un legame affettivo che non si è mai spezzato. Nonostante gli anni passati lontano, il richiamo di questa terra, con la sua comunità e le sue tradizioni, è stato più forte di ogni altra cosa. I miei genitori, papà Flavio, che è stato dirigente d’azienda e mi ha insegnato l’impegno e l’amore per la cultura d’impresa, e mamma Grazia sono ancora una presenza costante e fondamentale nella mia vita. La loro esperienza e il loro amore sono per me una fonte di ispirazione quotidiana. Ho un fratello, Alessandro e ben tre meravigliosi nipotini: Leonardo, Chiara e Maria”.

2 giugno 2025 - Consegna diploma Cavalierato OMRI con Sindaci Valchiampo
2 giugno 2025 – Consegna diploma Cavalierato OMRI con Sindaci Valchiampo

Un altro punto di riferimento importante per Andrea Pellizzari è stato Monsignor Antonio Mistrorigo, vescovo di Treviso e suo prozio. Tra l’altro, un legame che si fa ancora più forte visto che fu lui a diventare, nel 1975, Cavaliere Grand’Ufficiale, un traguardo che segnò non solo il suo percorso, ma anche quello della famiglia. “50 anni prima di me – commenta il neo Cavaliere – Monsignor Mistrorigo ha saputo combinare fede e dedizione in una vita di servizio.
La sua figura, seppur lontana nel tempo, continua ad ispirarmi. La sua determinazione e il suo amore per il prossimo sono una luce che mi guida nel cammino della vita. Oggi, guardando indietro, mi rendo conto di quanto questi legami, queste radici familiari, e anche l’eredità di figure come quella di Monsignor Antonio, abbiano contribuito a plasmare chi sono oggi. La famiglia, nel suo senso più ampio e profondo, è sempre stata il punto di partenza e di arrivo, il luogo dove tutto ha senso e dove ogni sfida si affronta con il cuore”.

I riconoscimenti e il significato del Cavalierato

Nel corso degli anni, Pellizzari ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti che testimoniano il suo impegno professionale e civico. Tra questi, spiccano il Premio Nazionale “E-Gov”, il Premio “Handimatica” per l’inclusione digitale, il Premio speciale della giuria “Fabbrica dell’Innovazione” e diverse Menzioni per Best Practice dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da Formez.

Ma qual è il significato di questi premi e che cosa rappresentano questi riconoscimenti?

“Ogni premio ricevuto è una conferma che il lavoro svolto nel campo della pubblica amministrazione, dell’innovazione e dell’inclusione digitale è stato apprezzato e ha avuto un impatto positivo. Il Premio ‘E-Gov’ per esempio, premia le best practice nel digitale per la pubblica amministrazione, un settore in cui la digitalizzazione è fondamentale per migliorare i servizi offerti ai cittadini”, afferma Pellizzari.
“Il Premio ‘Handimatica’ per l’inclusione digitale, conferito da FORUM PA e dalla Fondazione ASPHI, è uno dei più significativi per me. Riconosce l’impegno per rendere la tecnologia accessibile a chi ha difficoltà, in particolare alle persone con disabilità. È un tema che mi sta molto a cuore e che credo debba essere una priorità in ogni progetto di innovazione”, aggiunge Pellizzari.

Un altro traguardo importante è il Premio speciale della giuria “Fabbrica dell’Innovazione”. Come è stato accolto questo riconoscimento?

“Il premio ‘Fabbrica dell’Innovazione’, conferito durante l’evento EuroPA, ha celebrato il mio impegno nell’innovazione e nella trasformazione digitale delle istituzioni pubbliche. In questo settore, dove l’efficienza e la trasparenza sono essenziali, lavorare per rendere i servizi pubblici più accessibili e moderni è una sfida che accetto con passione”.

Adesso è arrivato questo riconoscimento che ha segnato una tappa fondamentale nella sua carriera. Come ha reagito alla notizia della nomina a Cavaliere?

“L’onorificenza rappresenta un onore che non mi aspettavo. Quando ho appreso della nomina, mi sono sentito travolto da una grande emozione, ma anche da un senso di responsabilità.
Questo riconoscimento è una testimonianza del lavoro svolto, ma è anche un invito a continuare a impegnarmi per il bene comune; non è un riconoscimento solo per me, ma per tutti coloro che, come me, si impegnano ogni giorno, in silenzio, per migliorare il nostro Paese”.
Per lui, la nomina a Cavaliere, il cui primo passo è stata la trasmissione alla Prefettura del suo Curriculum Vitae da parte di Pierantonio Zanettin, senatore vicentino di Forza Italia, partito in cui ha avuto un ruolo attivo, non è solo un riconoscimento personale, ma un simbolo di un impegno collettivo: «Dedico questo premio a chi crede nel lavoro serio, nel servizio e nell’importanza di ogni piccolo passo che, nel tempo, può cambiare in meglio la società. È un impegno che non finisce mai e che continua ogni giorno”.
Con l’assegnazione del Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI) ad Andrea Pellizzari, Arzignano si arricchisce di un nome che si aggiunge a una lunga e illustre lista di cittadini che hanno ricevuto questo prestigioso riconoscimento: Bepi De Marzi, uno dei più celebri maestri della musica folk italiana, autore della memorabile “Signore delle cime”; Padre Giovanni Gentilin, un missionario che ha dedicato la sua vita all’aiuto delle popolazioni più bisognose; Mirco Balsemin, imprenditore conciario che ha contribuito
allo sviluppo e all’innovazione del settore della concia, presidente del settore a livello
Confindustriale; Cristian Greco, l’egittologo nato all’ospedale di Arzignano, direttore del Museo Egizio di Torino.
Andrea Pellizzari si inserisce ora accanto a queste figure importanti, rappresentando
una continuità con una tradizione di cittadinanza attiva che Arzignano vanta.

E se glielo chiedessero, tornerebbe in politica?

Noto per il suo impegno nel mondo dell’innovazione e della pubblica amministrazione,
ha anche alle spalle una significativa carriera politica che lo ha visto ricoprire il ruolo di consigliere comunale e assessore provinciale.
Alla fine di un’intervista che ripercorre la sua carriera e le sue esperienze professionali, una domanda appare inevitabile: “Tornerebbe in politica?”.
La sua risposta, pur non chiudendo definitivamente la porta, lascia trasparire un sperimentato senso di realismo: “Per me la politica è sempre stata passione, intesa come servizio. Mai dire mai. Ma oggi, con tutti gli impegni professionali che ho, sarebbe davvero difficile trovare il tempo. Credo però che ciascuno di noi debba continuare a contribuire alla vita pubblica, anche fuori dalle istituzioni perché la politica non è solo una questione di incarichi o poltrone, ma un impegno continuo che può trovare spazio in ogni angolo della vita quotidiana”.

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