Agenzia Gulliver – Tutti i viaggi che mi passan per la testa, spettacolo prodotto da La Piccionaia e Teatro del Buratto, con Marta Mungo e Innocenzo Capriuoli, ideato e diretto dai fratelli Marta e Diego Dalla Via, in scena domenica 16 aprile alle 17 al Teatro Astra di Vicenza.
L’appuntamento, fuori abbonamento per bambini dai quattro anni, rientra nella programmazione della rassegna curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto e la collaborazione tecnica di Nardi Out Door.
Gulliver è un’agenzia di racconti di viaggio. L’unico requisito per partire è dimenticare a casa la razionalità. Le musiche originali di Carlo “Cialdo” Capelli accompagnano la poesia e l’arte d’attore: dalla piazza, luogo principe dell’incontro con l’altro, con un po’ di disponibilità mentale, può scaturire tutto quello che serve per un’esperienza teatrale. “Se qualcosa può succedere, deve succedere! Il cuore della drammaturgia è un’avventura campata per aria: direzione LAPUTA”, spiega Marta Dalla Via nella scheda artistica.
“Un’isola volante di uomini capaci, dediti alla musica e alla matematica appassionati di scienza e filosofia ma totalmente avulsi da ogni senso pratico. Sono scienziati pazzi così presi dal loro pensare da essere perennemente distratti. I più ricchi possono permettersi un servitore che, al momento del bisogno, li risveglia colpendoli delicatamente con un sacchetto”.
Introspezione e distrazione sono perni tematici intorno ai quali ruota questo spettacolo di cantastorie in un girotondo di contraddizioni divertenti. “La satira, argomento caro a Swift, è una lente deformante con cui anche i più piccoli possono famigliarizzare, giocando con l’assurdo, lo sproporzionato, l’illogico”, prosegue l’autrice regista. Attraverso le storie è possibile affinare, quasi senza sforzo, la loro capacità critica. “Certe bizzarre azioni degli abitanti di Laputa, come il tentativo di progettare le case partendo dal tetto o quello di estrarre raggi solari dalle zucche, certi intenti di rivoluzione linguistica come anagrammare le parole per scoprirne teorie del complotto o far pagare le tasse alle donne proporzionalmente alla loro bellezza, possono far sorridere, ma fanno anche sorgere alcune domande su di noi e gli altri”, conclude Dalla Via.
A misura di bambino
Con l’idea di rendere il teatro sempre più a misura di famiglia, prima e dopo lo spettacolo, nel foyer del teatro sarà allestita l’area del gioco e del riposo dove disegnare e giocare: un piccolo spazio ideato da bambini e famiglie durante il percorso di co-creazione A misura di bambino.