Le chiese del Comune di Brogliano sorprendono per il loro fascino. C’è poi la pieve di San Martino, che è la più antica della vallata. Appena si arriva in centro paese si nota subito una bella e nuova fontana. Sopra ci sono due pavoni, che simboleggiano l’immortalità. La scena riprende un bassorilievo presente in una pietra d’angolo della Pieve di San Martino, costruita in epoca carolingia (sec. IX). La pietra fu recuperata da una preesistente chiesetta di epoca longobarda (sec.VII-VIII).
La chiesa parrocchiale e la chiesetta di S. Antonio
La chiesa parrocchiale-arcipretale di Brogliano, dedicata anch’essa al Vescovo San Martino di Tours, è un bell’esempio di architettura gotica. E’ a navata unica, con soffitto affrescato di blu con stelle dorate, e lateralmente son presenti due altari laterali. Uno è dedicato a Santa Maria Assunta (con statua lignea) e l’altro a Sant’Antonio di Padova. Nel centro del paese, infatti, accanto al campanile di Brogliano vi è la chiesa di Sant’Antonio, oggi sconsacrata ed adibita ad aula per incontri. Quest’ultima risale al secolo XV.
La pieve di San Martino
La pieve è una chiesa all’interno di un cimitero un po’ fuori Brogliano. SI trova alla base di un colle vicino al corso del torrente Agno e rappresenta la matrice di tutte le chiese della Valle e ne è la preziosa custode della presenza longobarda nella zona. E’ dedicata a San Martino di Tours che divenne, assieme ai santi Giorgio martire e Michele arcangelo, uno dei patroni del popolo dei Longobardi convertiti al cattolicesimo.
Sulla datazione dell’attuale chiesa non vi è una certezza assoluta, ma con molta probabilità ve ne era un’altra prima dell’attuale fondata in periodo longobardo attorno al VII secolo, costruita molto vicina all’attuale argine del torrente Agno. Qui venne ritrovato un frammento sicuramente longobardo raffigurante un guerriero armato di lancia, con una veste lunga fino alle ginocchia e i lunghi capelli divisi da una scriminatura centrale.
Insieme con esso, nella chiesa è conservato un altro frammento raffigurante due pavoncelli che si abbeverano ad una coppa d’acqua, forse della stessa epoca. L’esterno della chiesa è costituito da una muratura in sasso nero a faccia vista, mentre le parti di impianto (abside e navata) sono lavorate in modo grezzo e completate da elementi in cotto.
Alcuni studi recenti condotti sulle pareti della chiesa hanno fatto rinvenire alla luce tre affreschi: la Santissima Trinità, una Santa con in mano alcuni ramoscelli e alcune corone e un altro in cui si intravedono quattro figure con copricapi e una mano con le stigmate.
La chiesa dei Santi Lorenzo e Lucia a Quargnenta
Nella frazione di Quargnenta è presente la chiesa parrocchiale con un bel panorama sulla valle dell’Agno. Dedicata ai Santi Lorenzo e Lucia, fu consacrata dall’allora vescovo di Vicenza mons. Antonio Feruglio il 18 novembre 1894. Essa è situata in alto sul Colle detto “del Castello” e realizzata sul luogo in cui sorgeva un’antica chiesa dedicata a Santa Lucia e realizzata in stile neo-classico. Da poco restaurata, è caratterizzata da un’unica navata e ha al suo interno 4 altari laterali: uno dedicato alla Beata Vergine Maria del Carmelo, uno al martire san Lorenzo, uno alla martire santa Lucia e uno a sant’Antonio di Padova. All’interno della parrocchiale, inoltre, nel soppalco sopra il portale principale, è possibile ammirare lo splendido organo Zordan del 1861, da poco restaurato.
Salendo i gradini della chiesa, si può fermarsi a circa metà salita, dove c’è una piccola riproduzione della grotta di Lourdes.