mercoledì, Ottobre 9, 2024
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A Villa Guiccioli tra storia e natura: dal Museo del Risorgimento al parco naturalistico

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Villa Guiccioli appare inaspettata risalendo il colle dopo il Santuario di Monte Berico. Si tratta di una villa villa storica con immenso parco con dei sentieri che portano fino alla Valletta del Silenzio. Il parco-giardino è spesso attraversato anche da sportivi. Le numerosissime e variegate piante danno una sensazione di respirare aria pulita e balsamica.

Il Parco

Il parco di Villa Guiccioli occupa la sommità del colle Ambellicopoli, con un’estensione di circa quattro ettari. Nel parco sono presenti complessivamente 536 piante, tra alberi e arbusti, appartenenti sia alla flora locale che a specie esotiche. Le specie vegetali determinate sono circa una quarantina. Gli arbusti sono piuttosto scarsi e rappresentati prevalentemente dal lauro ceraso e dal tasso. Sono presenti anche molti cipressi e cedri.

villa guiccioli
Al parco di Villa Guiccioli c’è l’indicazione del sentiero che porta alla Valletta del Silenzio. Foto: Marta Cardini

La Villa

Le notizie su Villa Guiccioli risalgono al 4 marzo 1788, data in cui le Contesse Bombarda di Verona cedettero l’intera proprietà a tale Antonio Marchiori di Vicenza. Proprietario di “case e beni arativi, prativi e boschivi sul Monte Berico”, il Marchiori fece delle “notabili spese che di molto migliorarono il loro stato e condizione”.

Nel settembre 1794 un Maestro di Zecca veneziano, di origini greche, Marino Ambellicopoli acquistò le case ed i beni da Marchiori. All’epoca la proprietà sembrava comprendere anche i terreni di pianura che si trovano in prossimità dell’abitato di Campedello.

museo risorgimento
Una delle collezioni presenti al Museo del Risorgimento. Foto: Marta Cardini

L’anno 1799 corrisponde a quello della presumibile costruzione della Villa ad opera dell’architetto veneziano Giannantonio Selva. Il complesso fu poi acquistato dal Marchese Ignazio Guiccioli, cui si deve l’attuale nome della Villa. Nel 1848 la zona fu teatro di aspre battaglie tra le truppe Austriache e quelle Italiane comandate dal Generale Giovanni Durando.

Il Marchese Guiccioli apportò alla Villa alcune modifiche architettoniche, ed è presumibile pure un cospicuo intervento nell’area verde circostante. I successori del Guiccioli rimasero proprietari del complesso, sotto vari titoli, fino al 1935, anno in cui il comune di Vicenza acquistò Villa Guiccioli, “con parco e terreni annessi“, per istituirvi un Museo Storico del Risorgimento e della Guerra. In tale occasione vennero effettuati alcuni lavori di restauro e alcune modifiche sia alla Villa che al Giardino.

monte berico
Il Santuario di Monte Berico visto dal parco di Villa Guiccioli. Foto: Marta Cardini

Il Museo del Risorgimento

All’interno della villa si trova il Museo del Risorgimento e della Resistenza. Esso è intimamente legato alla vita morale, culturale ed alle tradizioni della città e del suo territorio, per una serie di motivi ed argomenti che possono essere spiegati dal materiale conservato e dall’ubi­cazione stessa della sede museale.

vestiti museo
Alcuni vestiti “da battaglia” presenti al Museo. Foto: Marta Cardini

L’Istituto raccoglie infatti memorie di eventi e di personaggi che appartengono alla storia d’Italia e che furono pro­tagonisti nelle vicende storiche della città. E ancora, sul colle Ambellicopoli dove sorge l’edificio di villa Guiccioli, attuale sede del Museo, si svolse l’eroica resistenza del 1848 che vide la popolazione vicentina, impegnata per la difesa della città, in unione con i volontari provenienti da varie regioni della penisola.

Le raccolte conservate dal Museo sono quanto mai varie ed interessanti e anche un breve elenco può dare veramente la misura di questa ricchezza. Il nucleo principale della documentazione è infatti costituito da pubblicazioni a stampa, periodici, giornali, manoscritti, ritratti, quadri, stampe, diari, bandi e proclami, decreti, atti privati, monete, medaglie e decorazioni, carte geografiche civili e militari, armi bianche e da fuoco, bandiere, oggettistica militare di vario genere.

elmetti museo
Alcuni elmetti e oggettistica militare presenti al Museo. Foto: Marta Cardini

Materiali con i quali non è difficile individuare un filo storico conduttore: i documenti e i cimeli delle raccolte rappresentano infatti un’interessante testimonian­za degli avvenimenti vicentini e nazionali­ ed in qualche caso europei, delle vicende storiche che vanno dalla prima campagna d’Italia di Napoleone nel 1796 alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla lotta di liberazione (1945). Si tratta di un secolo e mezzo di vicende che hanno trasformato più volte il volto politico, sociale, economico e morale d’Italia e d’Europa.

 

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