venerdì, Marzo 29, 2024
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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: prefazione a nuova rubrica di ViPiù.it

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Questo scrive Federico Formisano nella parte iniziale della sua prefazione a uno dei numerosi libri di “ricerca” su Vicenza (“Toponimi vicentini. Storia breve di uomini, contrà, chiese, osterie“, anno 2014) che il prof. Luciano Parolin ha scritto accompagnandolo con questa dedica significativa: “Dedicato a tutti coloro che amano Vicenza, città bellissima“.

«Qual è era la via di Vicenza che una volta si chiamava Contrada delle Copparie o Contra’ dei Giudei? Perché Contra’ Frasche del Gambero o stradella del Garofolino hanno assunto questo nome così insolito e pittoresco? Qual è era la via di Vicenza che una volta si chiamava Contrada delle Copparie o Contra’ dei Giudei? Perché Contra’ Frasche del Gambero o stradella del Garofolino hanno assunto questo nome così insolito e pittoresco?»

Luciano Parolin
Luciano Parolin

Di questo libro, d’accordo con l’autore, ViPiù.it vi proporrà da oggi in poi passaggi e/o riletture (col titolo di “Toponimi vicentini narrati da Parolin“) che ricordino ai meno giovani le storie di molte vie, contrà, corsi, strade, stradelle, piazze e così via della città e che le facciano conoscere ai giovani e giovanissimi, perché “cultura”, nell’anno di Vicenza che punta a diventarne la capitale italiana nel 2024, è anche questo o addirittura questo ne è il primo passo: conoscere la propria città a partire dalle sue vie di comunicazione fisica, che, poi, diventano anche vie di comunicazione sociale.

Proseguiamo, quindi e prima di iniziare la rubrica, con la prefazione di Fomisano.

«Per destreggiarsi fra le espressioni più curiose era necessario attivare un’ attenta ed accurata opera di ricerca. Luciano Parolin ha portato avanti il lavoro di analisi che altri studiosi in passato avevamo curato attraverso l’attento studio dei toponimi e la ricerca delle curiosità legate appunto alle denominazione dei luoghi, vie, piazze e anche delle più piccole strade della nostra meravigliosa città.

Vicenza, infatti, ricalca nella sua toponomastica la natura vivace delle sue specialità alimentari (i becari o macellai di Contra’ delle Beccariette, il mercato del pesce di Contra’ Pescaria, i profumieri di Contra’ della Muscheria), dei suoi esercizi commerciali (Contra’ Frasche del Gambero e della Fascina dai nomi di antiche osterie), delle congregazioni religiose (le Grazie, le Cappuccine) o delle nobili famiglie della Città (I Gualdi, i Proti, i Loschi, i Bissari), e con quest’opera è possibile ricostruire un’immagine trasportata nel tempo di come la città doveva essere nei secoli passati.

Da apprezzare poi l’accurato lavoro di ricerca con la ricostruzione puntigliosa e precisa delle decisioni amministrative e degli atti che hanno statuito l’adozione di una denominazione di un luogo.

Infine va sottolineato l’abbinamento dei nomi dei luoghi alle immagini delle lapidi e delle insegne alcune delle quali tramandate per anni e diventate nel tempo esse stesse rimembranze di grande valore culturale e rievocativo».

Dopo questa prefazione alla rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” (qui tutti gli articoli questo incluso, ndr), presa in massima parte da quella di Federico Formisano al libro dello studioso vicentino, vi diamo appuntamento al primo capitolo, quello su Corso dei Santi Felice e Fortunato e su Corso Padova

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