giovedì, Novembre 21, 2024
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Porta Santa Croce a Vicenza, la storia

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La storia di Porta Santa Croce raccontata da Storie Vicentine.

La costruzione delle mura su disegno di Bartolomeo D’Alviano partiva da Porta Santa Croce e raggiungeva Porta San Bortolo ed erano munite di torri rotonde per offrire minor presa ai cannoni delle prime neonate artiglierie. Una prima cinta muraria a Vicenza risale al secolo X0 dopo l’invasione degli Ungheri anno 899 sconfitti da Ottone I0 di Sassonia, dopo questi eventi si torna ad una relativa calma. Ma i Vicentini memori dei pericoli corsi e dei danni sofferti, cominciarono a pensare ad un sistema difensivo che un po’ alla volta si estese a tutta la città. In antichi documenti si ricorda la Torre Coxina detta anche dell’Osservatorio o del Territorio a Ponte degli Angeli e parte del campanile di San Felice.

La prima cinta partiva da San Felice, Mure Pallamano, Ponte Furo, Porton del Luzzo, Piazzola Gualdi, Contrà del Guanto, Ponte delle Barche, Ponte degli Angeli, Canove, Motton Posterla, cingeva l’area dell’antica città Romana Le mura erano circondate da fosse profonde nelle quali scorrevano le acque del Bacchiglione e della Seriola (detta anche Bacchiglioncello).

porta santa croce
Il Torrione di parco Uccelli oltre il Bacchiglione

Delle torri che proteggevano le porte oggi non rimangono che i nomi tra- mandati dalle cronache o documenti. Il Decreto Edilizio del 1208 presenta una situazione di vie e case piuttosto caotica. La torre di Piazza o Torre dell’orologio, acquistata dal Comune nel 1220 era di proprietà dei fratelli Vito e Gualdiniello de’ Bissari. La vicina torre del Tormento o del Girone o delle Prigioni era circondata da mura merlate. Lo Statuto del 1264 faceva obbligo ad ogni nuovo podestà di erigere 100 pertiche di mura dove era necessario, 1 pertica circa 3 metri.

L’Astico, attorno all’anno 1000, provenendo dalla Chiesa dell’Aracoeli e passando per il Borgo di Santa Lucia, passava sotto al Ponte degli Angeli e andava ad incontrarsi con il Retrone arrivando a Pusterla, l’Astichello girava in un fossato toccando le Canove Vecchie e sfociava nel Retrone, dell’ Astichello e della sua derivazione si ha notizia dal 1237.

L’area attualmente occupata dal Teatro Olimpico e dal Palazzo del Territorio era circondata da mura merlate e la Torre chiamata Coxina o di Arpolino o del Territorio era il centro difensivo, più tardi trasformata in campanile. Mastino II° della Scala (1329-1351) nel 1343 diede il via ad una massiccia fortificazione della città, continuata dai suoi successori, allo scopo di salvare la Signoria Scaligera. Gli Scaligeri volevano inoltre proteggere la via per Verona con altre fortificazioni come La Rocchetta, che era un castello incernierato tra Porta Nova e San Rocco, aveva quattro torri agli angoli, ampio fossato e ponti levatoi, era il posto centrale del sistema difensivo sulla strada per Verona.

1381- Si comincia a costruire la cinta del Borgo di Porta Nova per arrivare a Santa Croce.

Giugno 1435

I Vicentini chiesero al Governo Veneto che il Borgo Posterla, fosse messo in sicurezza con mura e porte sino al “monasterium Sancti Bartholomei” il Doge Francesco Foscari approvava il disegno dell’architetto militare vicentino Bartolomeo D’Alviano.

La costruzione delle mura partiva da Porta Santa Croce, raggiungeva Porta San Bortolo, le mura erano munite di torri rotonde, per offrire minor presa ai cannoni delle prime neonate artiglierie. Luigi da Porto scrive che Bartolomeo d’Alviano, capitano della Serenissima, voleva ampliare il sistema difensivo, scavando una fossa attorno alle mura molto profonda. I lavori durarono due anni sino al 1509 provocando gravi danni alle culture e pertanto i lavori furono sospesi anche a seguito della sconfitta di Agnadello.

La Porta

Porta Santa Croce datata 1385, si presenta con due passaggi uno carraio l’altro pedonale. Nel frontale sono ben visibili le grosse scanalature dove scorrevano le travi dei due ponti levatoi. Due grandi portoni in legno con borchie metalliche proteggevano l’ingresso. La fortificazione era completata da un torrione di avvistamento. Come si vede nella foto, la fortificazione possedeva una torre di avvistamento, piuttosto alta era scoperta e presentava le usuali merlature.

porta santa croce
Porta Santa Croce

Nei secoli la torre perse la sua funzione difensiva e di avvistamento per assumere quella di abitazione, tale modifica d’uso comportò apertura di finestre, scanalature per camini, la costruzione del tetto.

Il tutto ha provocato nel tempo ampie lesioni, cancellando le tracce di un’arciera che sicuramente era presente nella torre. Nei sistemi difensivi d’epoca la costruzione delle arcerie nelle cinte murarie e nei castelli era a tholos. Da Porta Santa Croce lungo Viale Mazzini, si estendono le mura sino alla Rocchetta (datata 1365) con torri pentagonali a sperone valide per la difesa dall’artiglieria. La Rocchetta è un notevole fortilizio, verso Verona, caserma e polveriera per i soldati e punto di osservazione militare, la sua importanza difensiva dura sino al 1848 nella difesa di Vicenza. (Nel prossimo numero).

Di Luciano Parolin da Storie Vicentine n.13- 2023

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