CERNOBBIO (ITALPRESS) – Decreto energia entro settembre? “Può starci”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine del Forum TEHA di Cernobbio. “L’unica questione del decreto energia, che è la proposta di decreto, l’abbiamo fermata un attimo per una ragione tempistica, perché essendo le ferme le Camere durante il mese d’agosto – ha spiegato – Poi probabilmente si aggiungeranno alcuni appendici non rilevanti, non così enormi, piccole correzioni aggiuntive, anche a seguito di interlocuzioni come le forze economiche, le rappresentanze, naturalmente a livello nazionale, gli interessi collettivi. Però è a posto, quindi [arriverà, ndr] nelle prossime settimane”.
“Sto pensando di rimandare la data, anzi lo dico molto chiaro: noi non produciamo più energia elettrica dalle centrali a carbone, in particolare Brindisi e Civitavecchia, le due grandi centrali che, secondo le previsioni, dovrebbero non solo cessare il 31 dicembre del 2025 ma essere smantellate”, ha poi aggiunto in merito all’ipotesi di rinvio della data per lo smantellamento delle centrali a carbone previsto per il 31 dicembre 2025.
Secondo il ministro, “la decisione di smantellamento con decorrenza del 31 dicembre del 2025 era una decisione nata a fine del decennio precedente. È chiaro che rispetto ad allora abbiamo la guerra in Europa, una situazione molto difficile nel Mediterraneo, periodi internazionali che si muovono di ora in ora e non solo di giorno in giorno”. “Pertanto non ho intenzione di smantellare le centrali a carbone sulla parte continentale, ma di tenerle come riserva sull’emergenza. Io credo che nessuno ad oggi è in grado di garantirci la sicurezza e quello può essere un elemento che ci garantisce sicurezza”, ha concluso.
Il livello degli stoccaggi è “a livello nazionale quasi al 90%. Anche a livello europeo, che è un pò più basso, è buono il livello perché è chiaro che noi valutiamo il valore nazionale, ma in realtà i prezzi vanno sul complesso della domanda internazionale. Però dovrebbe essere abbastanza equilibrata la situazione nazionale da non destare enormi preoccupazioni”. In ogni caso, “bisogna poi sempre essere cauti”