Corte dei Roda. La corte un tempo era tutta impegnata nella lavorazione delle pelli, vi si accede attraversando un volto delle case Sesso (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il toponimo deriva dalla famiglia Rota o Roda, chiamata anche Pizioni, che nel secolo XVI aveva una casa con Logge sul Bacchiglione, progettata dal Padre di Vincenzo Scamozzi, Giandomenico. Nella chiave di volta dell’arco d’ingresso è scolpita una ruota, stemma dell’antica famiglia.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Corte dei Molini, là dove esistevano azionati dall’acqua dell’Astico e del Bacchiglione
Corte dei Molini. Laterale di contrà S. Pietro. Lunga 30 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il Vicolo si chiude formando una corte. L’origine del nome è chiara, in loco esistevano dei molini azionati dall’acqua dell’Astico e del Bacchiglione.
In un documento del 1004 si ha notizia di una concessione Vescovile al Monastero di San Pietro «molendinum unum in flumine quod dicitur Astigo iuxta pontem». Bortolan D., “I privilegi del Monastero di San Pietro” Nel 1033, il privilegio viene confermato dal Vescovo Astolfo.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Corte dei Bissari, una delle famiglie più potenti di Vicenza, già chiamata cortile del Tribunale
Corte dei Bissari, chiamata cortile del Tribunale. Con delibera consigliare 18 agosto 1954, questo spazio fu intitolato ad una delle famiglie più potenti di Vicenza, i Bissari, ora estinta (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nel 1500, la famiglia, con otto posti, sedeva nel consiglio dei Nobili. Possedeva un vasto feudo alla Costa, che poi diventa Comune di Costabissara.
I nomi dei Bissari che si distinsero nelle lettere e armi, di cui si hanno notizie certe sono: Pietro Paolo, morto nel 1663; Leonida, combattente contro i Turchi a Vienna e Belgrado, morto nel 1688 e sepolto nella Basilica di Monte Berico; Enrico, nato nel 1759, morto nel 1826, commendatore dell’Ordine di Malta; Pietro, morto nel 1820; Girolamo, nato nel 1823, morto a Torino nel 1859, patriota, segretario della Guardia Civica Vicentina, suicida, con lui, la famiglia Bissari si estinse.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella Santi Apostoli, aveva fama di luogo pericoloso per vecchie abitazioni e livello basso
Stradella Santi Apostoli. La stradella per l’esistenza di vecchie abitazioni ora demolite e per causa del livello stradale piuttosto basso che permetteva alluvioni del vicino Retrone (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). In questa stradina quando ero ragazzo giocavamo a pallone.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella Sangiovanni, dalla famiglia patrizia Sangiovanni proveniente da S. Giovanni Ilarione
Stradella Sangiovanni. Lunga 38 metri. Da contrà Pozzetto ai Santi Apostoli (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Più che una stradella è un vicolo cieco che conduceva alle scuole elementari. Il nome Stradella Sangiovanni deriva dalla famiglia patrizia Sangiovanni proveniente da S. Giovanni Ilarione nel veronese. Nel XV secolo i nobili si fecero costruire il bel palazzo gotico ai Santi Apostoli.
Giacomo Sangiovanni ottenne la cittadinanza vicentina il 6 ottobre 1405, nel Consiglio dei Nobili, aveva cinque posti. La stirpe dei Sangiovanni si estinse con Eleonora (1748-1834) andata sposa al conte Giovanni da Schio.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella San Pietro, larga appena 3,5 metri e chiamata anche viazzolla dal Lampertico
Stradella San Pietro. Lunga 100 metri. Da piazza S. Pietro a contrà Porta Padova (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Chiamata anche viazzolla dal Lampertico per identificare una stradina larga appena 3,5 metri. Il 3 giugno 1929 la commissione aveva proposto che Stradella San Pietro fosse intitolata al Rev. Domenico Bortolan “cittadino insigne”; la proposta non ebbe seguito perché il monsignore era morto un anno prima.
La legge 23 giugno 1927 n. 1188 vieta la denominazione di strade o piazze pubbliche a persone che non siano morte da almeno dieci anni. Il 18 agosto 1954, a mons. Bortolan fu intitolata una strada laterale di Viale della Pace.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella San Nicola e Piazzetta San Nicola, da chiesa dedicata al santo iniziata nel 1617
Stradella San Nicola e Piazzetta San Nicola. Da Ponte San Michele a contrà Busa S. Michele (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La chiesa oratorio dedicata a San Nicola fu iniziata nel 1617 a cura della confraternita o fraglia di San Nicola. Papa Eugenio IV nel 1446 lo fece Santo.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella Retrone, già stradella Cul di Sacco Retrone dal francese “Cul de Sac”
Stradella Retrone. Già stradella Cul di Sacco Retrone. Lunga 60 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Probabilmente dal francese “Cul de Sac”. Delibera podestarile del 24 febbraio 1931.
Il Retrone, scorre così lento «che par che retro vada». A suo tempo, prima della confluenza nel Bacchiglione al macello, il Retrone scorreva da solo sino al mare in quello che si chiamava Portus Edronis.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella Porta Lupia, già nota come strada della Lupietta
Stradella Porta Lupia. Già nota come strada della Lupietta (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Da contrà Porta Lupia a Stradella della Fossetta, per 50 metri. A suo tempo chiusa con un cancello per impedire il passaggio durante le ore notturne.