lunedì, Aprile 28, 2025
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Bankitalia, nel 2025 aumento moderato del Pil e l’inflazione rimane contenuta

ROMA (ITALPRESS) – “Secondo le nostre valutazioni, il Pil dell’Italia è aumentato in misura moderata nei primi mesi dell’anno. L’attività economica è stata sospinta dalla dinamica dei consumi, a sua volta favorita dalla tenuta dell’occupazione e dall’incremento delle retribuzioni. Resta comunque debole l’andamento degli investimenti in beni strumentali, anche a causa del basso grado di utilizzo della capacità produttiva e di condizioni di finanziamento ancora restrittive”. Così la Banca d’Italia nel bollettino economico. “L’attività è stata sostenuta dai servizi; la manifattura ha segnato un lieve miglioramento, ma in prospettiva potrà subire le ripercussioni dei nuovi dazi e, più in generale, dell’instabilità del contesto internazionale. Nelle costruzioni – prosegue Bankitalia –, lo stimolo fornito dalla progressiva realizzazione delle opere del Pnrr ha compensato la riduzione nel comparto abitativo, conseguente al venire meno dei generosi incentivi alla riqualificazione degli immobili residenziali”.

Secondo le proiezioni pubblicate dalla Banca d’Italia lo scorso 4 aprile, il Pil aumenterà dello 0,6% nell’anno in corso, dello 0,8% nel prossimo e dello 0,7% nel 2027. Lo scenario “include una prima e necessaria mente parziale valutazione degli effetti dei dazi annunciati il 2 aprile dagli Stati Uniti, ma non tiene conto degli impatti di eventuali misure ritorsive, delle possibili conseguenze sui mercati internazionali, della temporanea e parziale sospensione annunciata il 9 aprile. Il Pil – osserva Bankitalia nel bollettino economico – sarà frenato dalla domanda estera per effetto dei dazi; sarà invece sostenuto dall’espansione dei consumi, favorita dal buon andamento dei redditi reali. Gli investimenti beneficeranno delle misure del Pnrr, ma saranno penalizzati dall’incertezza connessa con le tensioni commerciali, oltre che dagli effetti del venir meno degli incentivi all’edilizia residenziale”.

Bankitalia valuta che “l’inflazione al consumo si manterrà su valori intorno all’1,5% sia nel 2025 sia nel 2026, per salire al 2% nel 2027. Su queste prospettive grava la possibilità di ricadute più accentuate dell’inasprimento delle politiche commerciali. La crescita potrebbe risentire in modo particolarmente pronunciato di eventuali misure ritorsive, di ulteriori aumenti dell’incertezza, nonché di tensioni prolungate sui mercati finanziari, da cui potrebbero derivare un forte rallentamento della domanda estera e un deterioramento della fiducia di famiglie e imprese”.

“Nei primi mesi del 2025 il rincaro dell’energia ha fatto salire lievemente l’inflazione, al 2,1 per cento in marzo. Quella dei servizi, più ele vata dell’inflazione complessiva, sta gradualmente di minuendo. Con il decreto bollette il Governo ha introdotto agevolazioni per mitigare l’aumento del costo dell’energia di famiglie e imprese. Per l’anno in corso le aziende prefigurano rialzi contenuti dei propri listini”, si legge nel bollettino.

“Dopo aver ristagnato nello scorcio del 2024, l’occupazione ha segnato un nuovo rialzo nei primi mesi dell’anno, accompagnato da un aumento del tasso di attività. Il tasso di disoccupazione è nuovamente diminuito, soprattutto fra i più giovani. La dinamica delle retribuzioni rimarrebbe sostenuta nel corso del 2025, concorrendo al recupero ancora parziale del potere d’acquisto delle famiglie. In prospettiva tuttavia le pressioni salariali si attenuerebbero”, così sul fronte del lavoro.

“L’impatto diretto dei dazi sulle vendite delle imprese italiane dipenderà principalmente da due fattori: la misura in cui consumatori e imprese statunitensi sostituiranno beni finali e intermedi italiani con prodotti domestici o di altri paesi; la capacità delle imprese italiane di contenere l’aumento dei prezzi dei beni venduti mediante una riduzione dei margini di
profitto”. Così Bankitalia in relazione ai dazi e alle esportazioni: “Nel complesso, l’esposizione degli esportatori italiani al mercato statunitense è significativa, ma la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e la buona profittabilità delle imprese potrebbero attenuare le ricadute dirette più sfavorevoli dell’inasprimento dei dazi, almeno nel breve periodo. Tuttavia – osserva Bankitalia – alcune imprese con una maggiore dipendenza dal mercato statunitense e con margini di profitto più ridotti potrebbero subire effetti rilevanti. Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ricadute dell’inasprimento delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari”.

“In un contesto di incertezza eccezionalmente elevata, l’attività economica globale ha mostrato segni di rallentamento. La crescita si è indebolita negli Stati Uniti e stenta a rafforzarsi in Cina. Il 2 aprile l’amministrazione statunitense ha annunciato un drastico aumento dei dazi verso quasi tutti gli altri paesi, commisurato al loro avanzo commerciale nei confronti degli Stati Uniti. Si tratta di una netta cesura rispetto alle politiche adottate finora, che potrebbe avere ripercussioni pesanti sull’economia globale e sulla cooperazione internazionale”, riporta ancora il bollettino economico della Banca d’Italia. “L’espansione del Pil mondiale, già rivista al ribasso nelle proiezioni formulate dall’Ocse prima del 2 aprile, potrà risentire significativamente degli effetti diretti e indiretti dei nuovi dazi e dell’incertezza connessa con le politiche commerciali restrittive”, aggiunge.

“L’annuncio dei nuovi dazi ha causato una rapida e decisa correzione dei mercati finanziari internazionali: i corsi azionari hanno registrato cali consistenti, soprattutto nei settori più esposti al commercio mondiale. Il marcato aumento della volatilità – osserva – ha indotto gli investitori a riallocare i propri portafogli a favore di attività più sicure. A differenza di altri passati episodi di forte turbolenza sui mercati, il dollaro si è deprezzato rispetto a tutte le principali valute. Le quotazioni di petrolio e gas naturale sono bruscamente diminuite, riflettendo prospettive di un deterioramento della domanda. Il 9 aprile l’amministrazione statunitense ha annunciato una sospensione parziale dei dazi per un periodo di tre mesi, durante il quale verrà applicata un’aliquota ridotta al 10% verso tutti i partner commerciali, tranne la Cina. I mercati finanziari hanno recuperato in parte i cali registrati dal 2 aprile, ma permane un contesto di elevata incertezza”, conclude Bankitalia.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

I porti italiani al Seatrade Cruise Global 2025 di Miami

MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “CruiseItaly – one country, many destinations” – un marchio oramai consolidato di Assoporti e delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) che contraddistingue la presenza italiana alle fiere delle crociere – in questi giorni ha reso protagonista al Seatrade Cruise Global di Miami la destinazione Italia, che vale circa 13 milioni di crocieristi ogni anno.
Si tratta del più importante evento fieristico internazionale dedicato al settore crocieristico che quest’anno ha raggiunto il suo 40esimo anniversario, con oltre 11.000 visitatori provenienti da 120 Paesi e più di 600 espositori, “una manifestazione che è un’importante piattaforma per promuovere l’industria crocieristica italiana”, sottolinea Assoporti in una nota.
La settimana ha visto una serie di importanti incontri ed eventi sia di natura istituzionale che di natura di promozione e marketing internazionale. Il Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Donato Liguori, ha raccolto nello stand di CruiseItaly tutti i rappresentanti delle AdSP presenti alla fiera, insieme alla comunità portuale del cluster per confrontarsi su alcuni progetti strategici del MIT.
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato il Console Generale Italiano a Miami, Michele Mistò, e il Segretario dei Trasporti della Florida, Jared Perdue, unitamente a diversi rappresentanti delle AdSP italiane, Assoporti, RAM SpA, Assologistica, e i porti della Florida, oltre al Presidente della Florida Ports Council. “Questa qualificata presenza sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale nel settore marittimo e il ruolo strategico dei porti italiani nel panorama crocieristico globale”, prosegue Assoporti.
Successivamente, in una meeting room del Miami Conference Centre si è dato seguito al protocollo d’intesa sottoscritto in Italia con il Dipartimento dei Trasporti della Florida e l’Associazione dei porti.
Il Presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, impegnato a Roma, ha ricordato: “Il Seatrade Cruise Global per quello che rappresenta è una vetrina essenziale per l’Italia e per il marchio Made in Italy, che conferma l’impegno di Assoporti e delle Adsp nel rafforzare la leadership del sistema portuale nel Mediterraneo, in sintonia con la strategia nazionale. Le presenze istituzionali, le adesioni unanimi delle AdSP nonchè la partecipazione di tutti i player del cluster marittimo e portuale sottolineano la consapevolezza di quanto sia essenziale collaborare e condividere prospettive di sviluppo. Un cluster unito è un cluster piu forte e pronto a tutte le sfide del mercato”, ha concluso Giampieri.

– Foto ufficio stampa Assoporti –

(ITALPRESS).

Lega Calabria, Mancuso nomina cinque membri del direttivo regionale

REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Il commissario della ‘Lega Calabria Salvini Premier’ Filippo Mancuso ha nominato cinque membri del direttivo regionale. Si tratta di Massimo Lomonaco, Pietro Spizzirri, Domenico Macrì, Dionisio Gallo e Francesco Schirripa.

Nell’augurare buon lavoro agli stessi, il commissario Mancuso ha detto: “Sono convinto che ciascun componente saprà rappresentare al meglio il proprio territorio di riferimento pur nella visione sinergica e unitaria del partito. La nuova composizione del direttivo rientra nel solco della riorganizzazione che stiamo portando avanti da mesi e che punta a far crescere ancor di più la Lega in Calabria”.

– foto ufficio stampa Filippo Mancuso –

(ITALPRESS).

Marina Militare, a Riva Trigoso taglio lamiera della prima Fremm Evo

ROMA (ITALPRESS) – Fincantieri ha avviato la costruzione della prima delle due nuove Fregate Multimissione e Multiruolo (FREMM) versione Evolution. Nello stabilimento di Riva Trigoso, vicino Genova, ha avuto luogo la cerimonia del taglio della lamiera della prima delle unità destinate alla Marina Militare italiana. Le due Fregate saranno consegnate rispettivamente nel 2029 e nel 2030.

Il contratto per la costruzione delle due unità (che avverrà oltre che a Riva Trigoso anche nel cantiere di Muggiano), firmato a fine luglio del 2024, ammonta a circa 1,5 miliardi di euro e coinvolge Orizzonte Sistemi Navali (OSN) – una JV tra Fincantieri (51%) e Leonardo (49%) – e OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement). Con queste unità la Marina Militare avrà nella sua Squadra Navale 12 navi “tipo FREMM” (classe BERGAMINI: 4 GP, 4 ASW, 2 ASW Enhanced e 2 EVO).

Rispetto alle Fregate già in servizio, le nuove FREMM EVO saranno dotate del missile MdCN di MBDA (Missile de Croisière Naval, anche noto come SCALP NAVAL) e disporranno di 16 celle SYLVER A50 (2 complessi da 8 celle) e di altrettante A70 (anche in questo caso 2 complessi da 8 celle), per un totale di 32 VLS. Inoltre, le unità saranno dotate del sistema C-UAV ADRIAN (per il contrasto dei droni mini/micro e fino a droni nella categoria dei subtattici, entro i 100 kg) e delKRONOS Dual Band Radar (DBR) di Leonardo in banda C/X (KRONOS QUAD in banda C e KRONOS STARFIRE in banda X).

Inoltre, le nuove navi saranno dotate di 2 torrette LIONFISH 30, sviluppate da Leonardo proprio per il contrasto (hardkill) agli UAV. Il sistema di combattimento, invece, sarà aggiornato con il Combat Management System SADOC 4 (o ATHENA Mk-2, secondo la definizione di Leonardo). Alla cerimonia del taglio della lamiera erano presenti, tra gli altri, l’ammiraglio Ispettore Capo Giuseppe Abbamonte, direttore della Direzione degli Armamenti Navali – NAVARM, Ing. Giovanni Sorrentino, amministratore Delegato di Orizzonte Sistemi Navali, e Ing. Fulvio Palermo, responsabile project management della Divisione Navi Militari di Fincantieri.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Protezione Civile, firmato un nuovo protocollo tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Carinzia

VENEZIA (ITALPRESS) – Rafforzare la cooperazione oltre i confini in caso di emergenze: è questo l’obiettivo del nuovo protocollo firmato oggi a Venezia dal Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia, nell’ambito della 26 Assemblea del GECT Euregio Senza Confini, soggetto costituito nel 2021, e che oggi si conferma modello di cooperazione transfrontaliera, dove anche le emergenze vengono affrontano insieme, appunto senza confini.

In apertura dell’incontro, il presidente Peter Kaiser, l’assessore delegato alla Protezione civile del Friuli, Riccardo Riccardi, e l’assessore veneto con delega alle Politiche EU, Federico Caner, hanno ribadito l’importanza di una collaborazione sinergica per affrontare le sfide comuni. Il focus principale è stato sul potenziamento dell’economia locale, attraverso strategie di sostenibilità e innovazione rivolte a stimolare le produzioni delle singole regioni guardando anche a nuovi mercati.

Nel corso della mattinata è stato approvato il Verbale della XXV Assemblea del GECT Euregio Senza Confini svoltasi in modalità videoconferenza il giorno 22 novembre 2024, votato e approvato il bilancio 2024 che presenta un disavanzo di 103mila euro, seguito dalla variazione al Bilancio Previsionale 2025-2027. Infine, è stato nominato il Collegio dei revisori dei conti per il triennio 2025-2027, confermando i componenti uscenti. A seguire, è stato siglato l’accordo sulla Protezione civile, che aggiorna e amplia il precedente protocollo sottoscritto nel 2014, alla luce delle sfide emerse negli ultimi anni, dal cambiamento climatico alla gestione della pandemia. L’intesa punta, nello specifico, a dare una risposta più coordinata e tempestiva in situazioni di crisi, soprattutto nelle aree di confine. Tra i punti chiave del protocollo, inoltre, lo scambio rapido di informazioni, gli interventi congiunti di soccorso, le esercitazioni comuni e la maggiore interoperabilità tra i sistemi di protezione civile.

“Con questo protocollo abbiamo fatto un passo avanti concreto verso una protezione civile europea, capace di agire in modo coordinato oltre i confini amministrativi”, hanno sottolineato oggi i firmatari. “Siamo un’area con interessi comuni, e oggi più che mai dobbiamo fare fronte comune di fronte alle opportunità e alle sfide che l’Unione Europea ci pone – ha dichiarato l’assessore Caner -. È necessario intensificare la collaborazione tra i nostri territori per presentare proposte condivise e rafforzare la nostra posizione a Bruxelles non solo per settori chiave come quello manifatturiero o metalmeccanico, ma anche per l’agricoltura, poiché le esigenze di ciascun territorio devono essere valorizzate con maggiore precisione e attenzione. Il protocollo sottoscritto oggi rappresenta uno stimolo importante per accelerare i tempi e applicare anche in Veneto le iniziative condivise, contribuendo a uno sviluppo più armonico e sostenibile dell’intera macroregione”.

L’Assessore Riccardo Riccardi del Friuli Venezia Giulia ha sottolineato l’importanza del coordinamento tra territori, promuovendo il principio di sussidiarietà. Analogamente, il Vicepresidente della Regione Istriana, Jessica Acquavita, ha evidenziato come anche le piccole regioni possano trarre vantaggio dalle opportunità offerte dall’Unione Europea.

– foto ufficio stampa Regione Veneto –

(ITALPRESS).

Cybersecurity, Biffi “Oggi perimetro d’attacco più vasto, Ia a supporto”

MILANO (ITALPRESS) – “Secure Network, società di cui sono amministratore delegato, è stata fondata con Stefano Zanero nel 2004, poco dopo la laurea”. Si tratta di “un’azienda specializzata nell’offensive cybersecurity”, ovvero “l’attacco dei sistemi dei nostri clienti per verificare quelle che sono le criticità dal punto di vista della cybersicurezza. Pensavamo fosse il futuro e avevamo ragione”.

Lo ha detto Alvise Biffi, amministratore delegato di Secure Network (BV TECH) e vicepresidente di Assolombarda, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.

L’idea “è nata dal mio socio che stava facendo il dottorato al Politecnico di Milano, era il suo argomento di ricerca. Era l’epoca in cui partiva il primo testo unico sulla privacy, c’era una prima attenzione sulla riservatezza dei dati” e abbiamo pensato che “l’Italia avesse molto da dare nella dimensione digitale e quindi, di conseguenza, anche sui temi della cyber security”.

Oggi BVTECH si occupa di “sicurezza end to end a 360 gradi, di risk assessment e compliance, di auditing e security assessment”, con oltre “un migliaio di persone che lavorano su tutti questi aspetti, anche per lo sviluppo delle infrastrutture, la pubblica amministrazione e il mondo trasversale dei servizi”, ha spiegato.

Al giorno d’oggi “non si tratta di trovare la ‘magic box’, il prodotto che compro e che magicamente mi sistema la cyber security. Vent’anni fa il problema era il virus: compravo l’antivirus e risolvevo il problema della sicurezza. Oggi il perimetro d’attacco è assolutamente molto più vasto e molto più interconnesso tra diverse organizzazioni aziendali”.

BVTECH ha “lanciato un nuovo prodotto, ExplicAI, un engine di intelligenza artificiale che risolve uno dei macro-problemi delle aziende, che sono le frodi. Le aziende vengono massacrate dalle frodi, nel primo semestre del 2024 in Italia ci sono stati 80 milioni di euro di frodi sulla deviazione bonifico nei pagamenti cliente e fornitore. Questa soluzione rileva le anomalie nei processi aziendali segnalando anche i bonifici fraudolenti, facendo risparmiare sicuramente i soldi dalla frode e anche assolvendo delle compliance sul monitoraggio frodi delle aziende. E’ molto utile per semplificare i processi, abbassa di molto i costi e previene le frodi per le aziende”.

Biffi si è soffermato anche sui macrotemi che interessano, oggi, a tutte le aziende: “Sono la transizione digitale – di cui la sfumatura cyber security è uno degli asset – e l’intelligenza artificiale, un elemento che trasformerà necessariamente le organizzazioni”.

Poi “le competenze e il cambiamento demografico: c’è un fabbisogno di trasformazione e di re-skilling” e “ci sono pochi giovani rispetto alla quantità di profili che servono. I numeri non sono incoraggianti”.

Biffi si è espresso anche sui dazi. L’Italia ha “un tessuto manifatturiero ancora molto vivo” che rappresenta un punto di forza da preservare”, ha sottolineato. “Possiamo e dobbiamo fare due cose: ribilanciare nelle negoziazioni bilaterali parti di import e parti di servizi, in modo da avere con gli Stati Uniti una negoziazione positiva e virtuosa, necessariamente nell’alveo del discorso europeo, e sviluppare nuovi mercati. Il problema è che per le medie aziende e filiere a loro collegate andare su altri mercati è un investimento molto importante, che rischia anche di creare uno sbilanciamento sui conti”. Occorre, dunque, “essere a fianco alle imprese per aiutarle in questo processo, riducendo per quanto possibile il rischio”. (ITALPRESS)

Foto: Italpress

Cybersecurity, Biffi “Oggi perimetro d’attacco più vasto, Ia a supporto”

MILANO (ITALPRESS) – “Secure Network, società di cui sono amministratore delegato, è stata fondata con Stefano Zanero nel 2004, poco dopo la laurea”. Si tratta di “un’azienda specializzata nell’offensive cybersecurity”, ovvero “l’attacco dei sistemi dei nostri clienti per verificare quelle che sono le criticità dal punto di vista della cybersicurezza. Pensavamo fosse il futuro e avevamo ragione”.

Lo ha detto Alvise Biffi, amministratore delegato di Secure Network (BV TECH) e vicepresidente di Assolombarda, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.

L’idea “è nata dal mio socio che stava facendo il dottorato al Politecnico di Milano, era il suo argomento di ricerca. Era l’epoca in cui partiva il primo testo unico sulla privacy, c’era una prima attenzione sulla riservatezza dei dati” e abbiamo pensato che “l’Italia avesse molto da dare nella dimensione digitale e quindi, di conseguenza, anche sui temi della cyber security”.

Oggi BVTECH si occupa di “sicurezza end to end a 360 gradi, di risk assessment e compliance, di auditing e security assessment”, con oltre “un migliaio di persone che lavorano su tutti questi aspetti, anche per lo sviluppo delle infrastrutture, la pubblica amministrazione e il mondo trasversale dei servizi”, ha spiegato.

Al giorno d’oggi “non si tratta di trovare la ‘magic box’, il prodotto che compro e che magicamente mi sistema la cyber security. Vent’anni fa il problema era il virus: compravo l’antivirus e risolvevo il problema della sicurezza. Oggi il perimetro d’attacco è assolutamente molto più vasto e molto più interconnesso tra diverse organizzazioni aziendali”.

BVTECH ha “lanciato un nuovo prodotto, ExplicAI, un engine di intelligenza artificiale che risolve uno dei macro-problemi delle aziende, che sono le frodi. Le aziende vengono massacrate dalle frodi, nel primo semestre del 2024 in Italia ci sono stati 80 milioni di euro di frodi sulla deviazione bonifico nei pagamenti cliente e fornitore. Questa soluzione rileva le anomalie nei processi aziendali segnalando anche i bonifici fraudolenti, facendo risparmiare sicuramente i soldi dalla frode e anche assolvendo delle compliance sul monitoraggio frodi delle aziende. E’ molto utile per semplificare i processi, abbassa di molto i costi e previene le frodi per le aziende”.

Biffi si è soffermato anche sui macrotemi che interessano, oggi, a tutte le aziende: “Sono la transizione digitale – di cui la sfumatura cyber security è uno degli asset – e l’intelligenza artificiale, un elemento che trasformerà necessariamente le organizzazioni”.

Poi “le competenze e il cambiamento demografico: c’è un fabbisogno di trasformazione e di re-skilling” e “ci sono pochi giovani rispetto alla quantità di profili che servono. I numeri non sono incoraggianti”.

Biffi si è espresso anche sui dazi. L’Italia ha “un tessuto manifatturiero ancora molto vivo” che rappresenta un punto di forza da preservare”, ha sottolineato. “Possiamo e dobbiamo fare due cose: ribilanciare nelle negoziazioni bilaterali parti di import e parti di servizi, in modo da avere con gli Stati Uniti una negoziazione positiva e virtuosa, necessariamente nell’alveo del discorso europeo, e sviluppare nuovi mercati. Il problema è che per le medie aziende e filiere a loro collegate andare su altri mercati è un investimento molto importante, che rischia anche di creare uno sbilanciamento sui conti”. Occorre, dunque, “essere a fianco alle imprese per aiutarle in questo processo, riducendo per quanto possibile il rischio”. (ITALPRESS)

Foto: Italpress

La Russa “Salone del Mobile centrale per il Made in Italy”

La Russa

MILANO (ITALPRESS) – “Innanzitutto sottolineerei la centralità di questo appuntamento per la produzione italiana del mobile, per il Made in Italy, e per la capacità moltiplicativa che ha il far incontrare i produttori italiani insieme con chi viene da ogni parte del mondo”. Lo ha detto il Presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine della sua visita al Salone del Mobile in corso a Milano. “C’è molto Sud-Est asiatico – ha aggiunto -, mi pare, ma non solo, c’è tutto il mondo”. “Credo che il lavoro del Salone del Mobile si riverberi positivamente sulla nostra economia ma anche, e questo per me è ancora più importante, sulla conferma dell’immagine del gusto e della bellezza del Made in Italy”, ha concluso.

xp9/trl/mca3/Italpress
(ITALPRESS)

Dazi, Landini “Italia ed Europa evitino le delocalizzazioni negli Usa”

Dazi, Landini

MILANO (ITALPRESS) – “La prima cosa da evitare sono le delocalizzazioni. Ogni Paese oggi ti dice che se vieni a investire da me allora paghi meno tasse. Bisogna essere in grado di avere anche un sistema fiscale che faccia sì che le multinazionali paghino le tasse laddove avviene la produzione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine di Futura 2025.
“L’Europa deve cambiare strategia, così rischiamo di non contare più assolutamente nulla”, ha aggiunto.
xh7/ads/mca1

La liposuzione è rischiosa? Il parere del medico “La sepsi caso raro”

ROMA (ITALPRESS) – Il recente decesso, a Roma, di una donna sottoposta a liposuzione, ha riaperto il dibattito sulla sicurezza di questo tipo di interventi.
Skerdi Faria – anestesista, esperto in prevenzione delle infezioni ospedaliere e fondatore della Clinica KEIT di Tirana – spiega che “la sepsi è una complicanza estremamente rara in chirurgia estetica”.
Uno degli elementi critici, evidenzia il medico, “è l’eventuale utilizzo di teli operatori non impermeabili. Durante la liposuzione si impiegano grandi quantità di liquidi. Se i materiali non sono adeguati, i batteri presenti sulla pelle possono migrare nel campo operatorio, aumentando il rischio di contaminazione”, spiega Faria.
Inoltre, il medico sottolinea l’importanza di utilizzare anestetici sicuri e somministrarli correttamente: “La liposuzione è una procedura chirurgica che, come tutte le procedure chirurgiche, può essere associata a complicanze. Le complicanze più comuni includono infezioni, ematomi, seroma e asimmetrie. Le infezioni possono essere superficiali o profonde e possono richiedere un trattamento antibiotico o chirurgico. Gli ematomi possono essere causati da una perdita di sangue durante l’intervento o da una coagulazione anomala. Il seroma è una raccolta di liquido che può formarsi nel sito dell’intervento e può richiedere un drenaggio”.
Inoltre “Le asimmetrie – continua il medico – possono essere causate da una rimozione non uniforme del grasso o da una cicatrizzazione anomala. Per prevenire le complicanze della liposuzione, è importante utilizzare un’anestesia adeguata e una profilassi antibiotica personalizzata, utilizzare un sistema di somministrazione chiuso per i farmaci anestetici, monitorare il paziente per eventuali reazioni avverse agli antibiotici e aggiustare la terapia di conseguenza, utilizzare una tecnica chirurgica precisa e uniforme per ridurre il rischio di asimmetrie e fornire al paziente istruzioni chiare e precise per la cura post-operatoria e il follow-up”.
Il medico ricorda ancora che, “secondo le linee guida dei CDC di Atlanta, la liposuzione è classificata come intervento chirurgico ‘pulitò: le incisioni sono piccole (3-5 mm) e il rischio di infezioni sistemiche è molto basso. Eventuali infezioni sono perlopiù superficiali e facilmente gestibili, se l’assistenza post-operatoria è corretta”. Per tale motivo “un evento tragico deve rappresentare un’opportunità per migliorare i protocolli clinici, formare meglio il personale e garantire il massimo livello di sicurezza per i pazienti“.
Faria ricorda che “Per prevenire complicanze gravi servono protocolli precisi, strutture adeguate e personale formato. Non esistono scorciatoie”. Ogni clinica, evidenzia, “dovrebbe garantire alcune misure fondamentali: sale operatorie sterili, strumenti monouso o correttamente sterilizzati, dispositivi impermeabili, una profilassi antibiotica mirata e un monitoraggio post-operatorio attento e continuativo”. Perchè “sono proprio questi che fanno la differenza tra un intervento sicuro e un potenziale rischio. E’ su questi principi che si basa il protocollo quotidiano della Clinica KEIT. Ogni sala operatoria viene sanificata dopo ogni utilizzo con pulizie terminali giornaliere e trattamenti antibatterici settimanali. I prodotti impiegati sono certificati contro batteri, virus e funghi. L’ambiente operatorio è costantemente sotto controllo”.
Oltre alle pratiche cliniche quotidiane, Faria sottolinea l’importanza di alzare continuamente gli standard attraverso la formazione continua, la revisione dei protocolli e verifiche interne regolari: “Applicare correttamente una procedura non basta. Serve una vera cultura della sicurezza che coinvolga ogni membro dello staff, dal chirurgo all’infermiere”, conclude.

– foto ufficio stampa Keit –
(ITALPRESS).