giovedì, Luglio 10, 2025
Home Blog Pagina 905

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Stradella dei Cappuccini, da monastero “misto” che nel sec. XIII adottava regola di S. Benedetto

Stradella dei Cappuccini. Lunga 500 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il consiglio comunale, con delibera consiliare 22 luglio 1911, dette il nome attuale. Il nome deriva da un monastero che nel sec. XIII adottava la regola di S. Benedetto. Il convento era misto, cioè frati e monache.

Stradella dei Cappuccini (Colorfoto per ViPiù)
Stradella dei Cappuccini (Colorfoto per ViPiù)

I monasteri misti furono aboliti nel 1422; nel 1522 arrivarono i Minori Osservanti che lo resero splendente “amplo et bello, tutto dipinto della vita et miracoli de santo Francesco.” In questo convento nel secolo XVI dimorarono San Ignazio di Loyola e Francesco Saverio. Il convento si trasferì a San Biagio nel 1522.

Stradella dei Cappuccini, vista (Colorfoto per ViPiù)
Stradella dei Cappuccini, vista (Colorfoto per ViPiù)

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Strada del Megiaro, da «migliaro» che sta per miglio… la distanza dalla porta della città

Strada del Megiaro. Laterale viale della Pace  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Lunga 1110 metri. La lunga via a suo tempo era tutta in aperta campagna ed è interrotta da un passaggio a livello della linea ferroviaria Vicenza-Padova. La parola dialettale megiaro corrisponde a «migliaro» che sta per migliaio, miglio, che è la distanza dalla porta della città equivalente ad un miglio terrestre. Il miglio toscano o romano è lungo circa un chilometro e mezzo, esattamente 1471,23 metri.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Strada della Pergoletta, senza delibere di intitolazioni ma così chiamata dai residenti

Strada della Pergoletta. Dopo la Chiesa di Campedello a destra alla coltura  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Non ho trovato delibere comunali di intitolazioni, la strada è chiamata dai residenti “Pergoletta”. Il toponimo pergola indica un insieme di tralicci (gazebo) a sostegno di viti o altre piante rampicanti, anche per ombreggiare durante l’estate.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzola San Giuseppe, da un sacello che esisteva lungo il muro del Palazzo Nizzero Dalle Ore

Piazzola San Giuseppe. La piazzetta ha preso il nome da un sacello che esisteva lungo il muro del Palazzo Nizzero Dalle Ore (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il Capitello era stato costruito nel 1731 dalla Società di San Giuseppe e demolito nel 1812 assieme ad altre chiese dagli occupanti francesi. Il gruppo marmoreo della Sacra Famiglia è stato trasferito in Santa Maria del Foro.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzetta Santi Apostoli, un “triangolo” dove sorgeva la chiesa dei 12 apostoli, e Piazzola Gualdi

Piazzetta Santi Apostoli. Un breve spazio triangolare su cui sorgeva la chiesa dedicata ai 12 apostoli (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr).

Piazzola Gualdi. Trae il nome dal Palazzo eretto nel XIV secolo dal conte Nicolò Gualdo (qui la mappa). La famiglia dei nobili Gualdo faceva parte del consiglio della città dove, nel 1510, aveva sei posti.

Piazzola Gualdi (Vicenza-Francesco Dalla Pozza-Colorfoto per ViPiù)
Piazzola Gualdi (Vicenza-Francesco Dalla Pozza-Colorfoto per ViPiù)

Nel Palazzo fu ospite l’imperatore Carlo V, di passaggio per Vicenza. Sopra l’ingresso fu collocato, a cura del conte Nicolò Gualdo, il busto di Francesco Molino, senatore della Serenissima e capitano dell’isola di Creta. La famiglia si estinse con la morte della contessa Bianca Gualdo in Zilio il 5 gennaio 1935.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzetta San Paolo ora Largo Neri Pozza, scrittore, editore, incisore, politico vicentino

Piazzetta San Paolo ora Largo Neri Pozza (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il Consiglio Comunale, con delibera 3 marzo 1947, deliberava il nome di Piazzetta, cambiato nel 2012 per la commemorazione di Neri Pozza nato a Vicenza il 5 agosto 1912 e morto il 6 novembre 1988. Scrittore, editore, incisore, politico vicentino. La città gli ha dedicato un busto bronzeo.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzetta Palladio, vi sorge il monumento che, nel 1861, Francesco Bressan edificò a sue spese

Piazzetta Palladio. Anticamente piazzetta della Rua  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). In questo piccolo spazio, circa 500 mq, sorge il monumento ad Andrea Palladio che, nel 1861, Francesco Bressan edificò a sue spese donandolo alla città per onorare il sommo architetto.

In questa piazzetta stazionava la Rua che, dopo essere stata montata, girava per la città tra Contrà Muscheria, Piazza Duomo, Vescovado, Piazza del Castello, corso Palladio, Santa Barbara, Piazza dei Signori.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale Giuseppe Giusti, poeta e patriota, già Borgo Porta Nova

Piazzale Giuseppe Giusti. Lo spiazzo davanti alle scuole elementari di San Felice, ora sede delle Associazioni Volontari (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Fu intitolato al poeta e patriota Giuseppe Giusti con delibera comunale 13 luglio 1914. Giusti, nato in Val di Nievole (Pistoia) il 12 maggio 1809, moriva a Firenze il 31 marzo 1850. Laureato in Legge a Pisa, impegnato per la causa dell’Unità d’Italia, fu amico di Alessandro Manzoni. Nel 1847, si arruola nella Guardia Civica Fiorentina prendendo parte attiva nei moti del 1848.

Scrisse, il poeta e patriota a cui è intitolato Piazzale Giuseppe Giusti, molte opere scherzose tra cui Sant’Ambrogio che, purtroppo non si studia più. Riporto qualche strofa: «Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco per que’ pochi scherzucci di dozzina, e mi gabella per anti-tedesco perché metto le birbe alla berlina, o senta il caso avvenuto di fresco a me che girellando una mattina capito in Sant’Ambrogio di Milano, in quello vecchio, là, fuori di mano. M’era compagno il figlio giovinetto d’un di que’ capi un po’ pericolosi di quel tal Sandro, autor di un romanzetto ove si tratta di Promessi Sposi. “Che fa il nesci eccellenza? O non l’ha letto? Ah, intendo; il suo cervel, dio lo riposi, in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato”».

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale della Vittoria, nome mai deliberato ufficialmente ma sorto spontaneo dall’uso popolare

Piazzale della Vittoria. Lunghezza 110 m. larghezza 60 m.; superficie mq 6.600 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr).
Il nome non è mai stato deliberato ufficialmente, ma è sorto spontaneo dall’uso popolare. Dopo la fine della prima Guerra mondiale i Vicentini volevano onorare i Caduti con un’opera che restasse nella Storia. La sede scelta per la grande opera fu il Monte Berico.

Si costituì un Comitato di cittadini che studiò il problema, raccolse i fondi necessari, ma le difficoltà tecniche dell’impresa costrinsero il sindaco Ettore Boeche a chiedere l’aiuto del Governo, i lavori cominciarono nel 1920.

Il Piazzale della Vittoria fu inaugurato dal Capo del Governo Benito Mussolini il 24 settembre 1924.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale del Mutilato, prima Carlo Delcroix, poi Ernesto Monico, Cantarane

Piazzale del Mutilato. Prima Carlo Delcroix, poi Ernesto Monico, Cantarane, Mutilato (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr).
Con delibera 17 luglio 1929, il Comune di Vicenza vuole sistemare una Casa di riposo per mutilati di guerra indigenti. Vende uno stabile tra Contra’ Ponte delle Bele e Porta Nova, ricevendo 40 mila lire.

Nel 1932, la sezione vicentina dell’A.N.M.I.G. Associazione Naziona- le Mutilati Invalidi di Guerra, si trasferisce alle Cantarane e con delibera podestarile del 21 giugno, in deroga alle disposizioni di legge in materia di toponomastica, si denomina la piazza alla medaglia d’oro Carlo Delcroix, grande figura morale e mutilato di guerra, ma vivente. Ma dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del fascismo, il Delcroix muta la sua  opinione sul fascismo. Nel 1943, si forma la Repubblica di Salò, il nome del grande mutilato non è più gradito e, con deliberazione podestarile del 18 aprile 1944, il nome Delcroix scompare e viene sostituito dalla medaglia d’oro V. M. al pilota ed aviatore Ernesto Monico, di nobile famiglia vicentina, caduto in Spagna il 4 settembre 1936. Ma anche questo nome dura poco. Finita la guerra il Comitato di Liberazione Nazionale, con provvedimento 19 dicembre 1945, toglie il nome dell’aviatore Ernesto Monico. Nel 1963, a seguito della supplica del dr. Giuseppe Pozza presidente della sezione Mutilati e Invalidi di guerra, il Consiglio Comunale delibera il toponimo attuale Piazza del Mutilato.