martedì, Agosto 19, 2025
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Milano – Cortina, svelate le medaglie dei Giochi Olimpici e Paralimpici

VENEZIA (ITALPRESS) – Due donne, due campionesse, due mondi che si incontrano: a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, dove il Comitato Organizzatore dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali ha svelato le medaglie di Milano Cortina 2026 insieme a due leggende dello sport italiano come Federica Pellegrini e Francesca Porcellato.
All’evento sono intervenuti, oltre al padrone di casa Luca Zaia, al Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò e al suo CEO Andrea Varnier, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il Presidente del CONI Luciano Buonfiglio e il Presidente del CIP Marco Giunio De Sanctis. Per il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Le medaglie che abbiamo visto oggi sono un simbolo molto forte: raccontano la fatica, la dedizione e il percorso che ogni atleta compie per arrivare al traguardo. Ma raccontano anche il lavoro silenzioso e fondamentale di chi, dietro le quinte, rende possibile tutto questo: organizzatori, volontari, tecnici, artigiani e tanti altri insostituibili protagonisti”. “Milano Cortina 2026 – aggiunge Zaia – sarà una grande occasione per tutto il Paese. Non solo sport e spettacolo, ma anche infrastrutture, accoglienza, promozione, occupazione. L’Italia ha dimostrato di saper fare squadra, e questi Giochi ne sono la prova. Un grazie sincero dal Veneto a chi ogni giorno lavora con passione e competenza per costruire questo evento: è grazie a loro se oggi possiamo iniziare a toccare con mano il risultato. Le medaglie sono solo l’inizio”.
“Una nuova e significativa tappa di avvicinamento verso quello che non esito definire uno degli eventi più importanti della storia sportiva del nostro Paese. Le medaglie, da sempre, sono sinonimo di Olimpiadi e rappresentano in maniera concreta il valore di una competizione davvero unica”, racconta il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Proprio come accaduto per le torce, anche le medaglie olimpiche sono una sintesi perfetta di design e tradizione, due elementi cardine del modo di pensare di noi italiani. Per scaramanzia non aggiungo altro, ma è chiaro che l’auspicio è quello di vederle al collo di atleti azzurri”. Per le medaglie dei Giochi 2026 è stato ideato un design essenziale, che mette al centro emozioni e lavoro di squadra, e simboleggia l’unione non solo di due città, Milano e Cortina, ma anche l’anima della vittoria e gli sforzi per conquistarla. Due metà unite dai valori Olimpici e Paralimpici. Due dimensioni che rappresentano il coronamento del percorso dell’atleta e di tutte le persone che l’hanno sostenuto per raggiungerlo. Un concetto che diventa una potente metafora per raccontare l’unione di mondi diversi che si riconoscono simili nello spirito delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi: un mondo dove la competizione non divide, ma unisce.
“Le medaglie di Milano Cortina 2026 sono molto più che semplici premi: sono il battito del cuore italiano, l’essenza del design che emoziona, il riflesso di un sogno che prende forma. Racchiudono l’identità di un Paese, la sua creatività, la sua passione per lo sport e per la bellezza” – racconta Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026.
“Ogni medaglia, Olimpica o Paralimpica, è un racconto inciso nel metallo: parla della fatica, della determinazione, dei sacrifici e delle speranze di chi ha vissuto per arrivare sul podio. Ma racconta anche la storia di un’Italia che crede nei valori più autentici dello sport. Chi la conquisterà non porterà con sè solo il tributo della vittoria, ma anche un frammento vivo dello Spirito italiano, un simbolo eterno di ciò che siamo capaci di sognare e realizzare insieme”.
Le medaglie sono realizzate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), una società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Fondata nel 1928, è leader in Europa per le soluzioni della stampa di sicurezza, per l’identità digitale e per il conio delle monete.
Le medaglie Olimpiche e Paralimpiche uniscono, infatti, eleganza, impatto visivo e sostenibilità.
Sono realizzate con un rivestimento protettivo ecocompatibile, atossico e riciclabile.
L’energia utilizzata proviene al 100% da fonti rinnovabili.
Per Paolo Perrone, Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato “Le medaglie che abbiamo realizzato per celebrare i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali rappresentano il saper fare e l’eccellenza del design italiano. Ognuno di questi pezzi è un’opera unica, frutto di un lavoro artigianale e allo stesso tempo dall’alto contenuto tecnologico. Le medaglie di Milano Cortina 2026 mettono al centro l’atleta, raccontano l’universalità dello sport, della fatica e dell’emozione della vittoria”.
Coerente con il concetto di Spirito Italiano, vibrante, dinamico e contemporaneo, e ispirato alle avanguardie italiane, il design delle medaglie dei Giochi, sviluppato dal team di design del Comitato Organizzatore, incarna “la determinazione e la passione dei grandi atleti di tutto il mondo, ma anche lo spirito Olimpico e Paralimpico” – spiega Raffaella Paniè, Brand, Identity and Look of the Games Director di Milano Cortina 2026. “Abbiamo concepito una medaglia che rappresenti purezza e il ritorno all’essenza. Con le nostre medaglie celebriamo la forza delle differenze: due metà uniche che si uniscono attraverso il simbolo Olimpico e Paralimpico per creare un messaggio forte e unitario.
Un concetto che vive anche nelle sue superfici, dove le due texture si incontrano e inizia una storia scritta dagli atleti, ma anche da tutte le persone che li hanno sostenuti: allenatori, compagni di squadra, famiglia e tifosi”.
Nell’organizzazione delle cerimonie di premiazione, l’esperienza dei medagliati è fondamentale e richiede un’attenzione meticolosa per creare un momento memorabile.
Per questo i medal box e medal tray assumono una grande rilevanza e a crearli, per Milano Cortina 2026, sarà Versalis (Eni), Official Supporter dei Giochi, già impegnata nella realizzazione delle Torce Olimpiche e Paralimpiche.
Oggetto di sogni e desideri, impegno e sacrifici, di ogni persona che abbia praticato anche solo una volta una disciplina sportiva, vincere una medaglia Olimpica o Paralimpica è uno dei traguardi più alti nello sport. E non potevano esserci due atlete più rappresentative per alzare il velo sull’oggetto più iconico dei Giochi.
Federica Pellegrini, la più grande nuotatrice italiana di sempre, ha vinto 2 medaglie Olimpiche (1 oro, 1 argento) e 11 ai Mondiali (6 ori, 4 argenti, 1 bronzo), dominando i 200 stile libero per oltre un decennio. Francesca Porcellato, “la rossa volante”, è un’icona Paralimpica italiana. Ha vinto 14 medaglie ai Giochi (3 ori, 4 argenti, 7 bronzi) e 12 ai Mondiali tra atletica, sci di fondo e handbike, partecipando a 9 Paralimpiadi estive (da Seul 1988 a Parigi 2024) e tre invernali (Torino 2006, Vancouver 2010 e Sochi 2014).
-foto ufficio stampa Regione Veneto –
(ITALPRESS).

Fava “Obiettivo avvicinare l’Inps ai cittadini”

ROMA (ITALPRESS) – “La primissima sfida è quella relativa all’Intelligenza Artificiale che noi abbiamo già affrontato in maniera pioneristica, l’abbiamo introdotta, digitalizzando, automatizzando quasi tutte le prestazioni che abbiamo, non abbiamo sostituito nessuno, questa tecnologia aiuta nel migliorare la qualità del lavoro”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, a margine della presentazione della relazione annuale dell’Istituto di Previdenza. “Tra le altre sfide c’è quella di trasformare l’Inps aperto a tutti, vicino a tutti i cittadini, tutta l’Italia – ha aggiunto – sempre più a servizio dei cittadini, ascoltando soprattutto e restituendo sottoforma di servizi, anche nuovi, in funzione del fabbisogno che intercettiamo”.

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Pioli riparte dalla Fiorentina “Avevo voglia di sfide”

FIRENZE (ITALPRESS) – Da un lato un legame fortissimo con Firenze e la Fiorentina, dall’altro la voglia di sfide che in Arabia Saudita, al netto di un ricco ingaggio, era un poì scemata. Al Viola Park prende vita il terzo capitolo in viola di Stefano Pioli, già calciatore dei gigliati dal 1989 al 1995 e poi allenatore dal 2017 al 2019. E’ al 59enne tecnico parmense che Rocco Commisso ha voluto affidare le chiavi di una squadra in crescita nelle ultime stagioni ma che ancora non è riuscita a fare l’ultimo passo, fra finali perse e Champions solo sfiorata.

“Firenze me la sento dentro, alla prima chiamata che mi hanno fatto ho sentito un’emozione, una sensazione positiva – esordisce Pioli nella conferenza stampa di presentazione – A Firenze e alla Fiorentina sono legato sotto tutti i punti di vista, ho sentito che era la cosa giusta da fare, non ho avuto nessun dubbio”. Una chiamata arrivata nel momento giusto. “Ho voglia di sfide, altrimenti avrei fatto scelte diverse. Ho vissuto un’altra cultura, un altro modo di vedere, di approcciarsi alla vita. Questo mi ha reso ancora più elastico di prima ma ho sentito dentro di me la volontà di avere delle sfide che mi possano ancora dare più emozioni, più pressioni, più stress. E’ quello che voglio. A parte Spalletti e Inzaghi, quest’anno ci sono tutti i migliori allenatori in serie A e volevo esserci anche io – prosegue Pioli – E se c’è una città e una squadra che possono regalarmi emozioni e a cui dare emozioni, quelle sono Firenze e la Fiorentina. Sono contento e orgoglioso di essere qua. Non mi sono mai sentito così preparato: tutte le esperienze e gli errori che ho fatto mi hanno permesso di essere un altro allenatore, un’altra persona rispetto a sei anni fa. Mi sento pronto e motivato per accettare questa sfida”.

Fissare obiettivi e traguardi non piace al tecnico che pensa solo a “puntare al massimo. Vogliamo alzare il livello, il tasso tecnico e fisico della squadra per poter essere competitivi, vogliamo essere protagonisti in tutte e tre le competizioni. In questi tre anni vogliamo provare a tornare a giocare in Champions, a vincere un trofeo”. Pensiero condiviso con Commisso. “Al presidente ho detto che ha investito tanto su di me ma che anche io ho investito tanto sulla Fiorentina. Entrambi vogliamo che la Fiorentina cresca, dia soddisfazioni a noi e ai tifosi, l’obiettivo è crescere di livello, migliorare e ottenere quei risultati che non sono arrivati in passato. Il presidente mi è piaciuto molto, è una persona diretta, chiara, con cuore: il rapporto è partito nella direzione giusta”.

Per quanto riguarda la squadra e l’ambiente, “ci sono tutte le condizioni per fare un grandissimo lavoro e mi sento pronto per farlo. Sono arrivato con grande energia e grande entusiasmo, i giocatori hanno le mie stesse emozioni e ambizioni, possiamo fare un ottimo lavoro. Nessuno deve arrivare al Viola Park senza entusiasmo, senza volontà di condividere un percorso. Ma ci sono qui tante persone di spessore che vogliono il massimo e dobbiamo mantenere queste caratteristiche. Non conta quello che ho fatto al Milan ma quello che farò oggi, domani, se la Fiorentina vuole tornare fra i top deve dimostrarlo. Allegri non ci ha messo fra le candidate per la Champions, l’ho già scritto sulla lavagna”.

Pioli sa che rispetto alla sua precedente esperienza “il livello è più vicino per 8-9 squadre, addirittura 10 se pensiamo agli investimenti che ha fatto il Como. Nello scorso campionato Lazio e Milan sono rimasti fuori dalle coppe e questo ti fa capire che c’è la possibilità di essere ambiziosi, che anche la Fiorentina può colmare questo gap”. Ma, avverte, “non dobbiamo guardare in casa degli altri, dobbiamo essere convinti di quello che facciamo, che bisogna crescere e investire. Lo spazio c’è anche se poi con 2 punti in più puoi finire in alto e con 3 punti in meno hai fallito la stagione”.

Confermato Ranieri capitano con un pensiero che non può mancare per Astori (“Ha inciso tanto nella mia vita professionale e non. Lo sento Davide, non ho mai smesso di sentirlo. C’è ed è giusto che sia con me”), Pioli si tiene stretto Kean, rimasto nonostante le sirene arabe. “Con Moise ho parlato, non so quanto posso aver inciso ma so che lui si trova molto bene a Firenze ed è grato al club. L’ho visto sereno, è molto forte. Lui, Dzeko e Gudmundsson insieme? Possono farlo, questa squadra ha le caratteristiche per essere imprevedibile e variabile, soprattutto nel reparto offensivo”.

L’idea del tecnico è “mettere in campo più giocatori possibili di qualità. Ma la qualità da sola non basta per vincere, servono anche disponibilità, energia, intensità. Di giocatori di qualità ne abbiamo, saranno importanti queste 2-3 settimane. Dopo le tre amichevoli in Inghilterra avrò le idee più chiare sulla squadra. Al 65-70% è già abbastanza completa, la società si è detta a intervenire qualora ci fosse bisogno ma avere tanti giocatori non fa bene: non puoi averne 30 e pensare che quando fai le partitine 11 contro 11 in dieci stiano fuori. Preferisco avere delle difficoltà per una o due partite o provare dei giovani che avere giocatori non contenti, non positivi”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Inflazione, Conte “Famiglie continuano a perdere potere d’acquisto”

ROMA (ITALPRESS) – “Ricordate il “carrello tricolore” di Meloni? No, esatto. Nessuno se ne è accorto. Una misura fallimentare che non ha minimamente aiutato le famiglie. Ora si stima un ulteriore aggravio di 320 euro l’anno a famiglia solo per mangiare e bere. A giugno il carrello della spesa è aumentato ancora con aumenti anche oltre il 4% sui principali prodotti alimentari come carne, pesce e verdure. Tutto mentre le famiglie continuano a perdere potere d’acquisto: rispetto a cinque anni fa le retribuzioni contrattuali fanno segnare -9%. Lo stipendio si restringe con le spese che aumentano a dismisura”. Lo scrive su Facebook il presidente del M5S Giuseppe Conte.

“Che fine hanno fatto i 1.000 euro con un click? La realtà è che al Governo sanno dire solo “no” alle nostre proposte contro il carovita: dal salario minimo all’integrazione per i cassintegrati, passando per la riduzione delle tasse al ceto medio da finanziare con i proventi miliardi dei colossi del web a cui Meloni, invece, le tasse vuole tagliarle”, aggiunge.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Rapporto Siae: il mondo dello spettacolo in Italia è vitale, ecco tutti i dati

ROMA (ITALPRESS) – 3,3 milioni di eventi, 253,5 milioni di spettatori e una spesa superiore a 4 miliardi di euro sono alcuni dei dati fotografati dal Rapporto SIAE, realizzato in collaborazione con PTSCLAS rispetto al 2024 e presentato questa mattina a Roma, che mostrano la vitalità del comparto stesso.

Secondo il report nonostante i concerti siano il traino dell’economia dello spettacolo, è il teatro l’ambito che registra l’incremento di pubblico più alto con un boom di spettatori nel Jazz. A raccontare gli aspetti salienti del rapporto sono stati: Angela Tibaldi, Vice Presidente PTSCLAS e Matteo Fedeli, Direttore Generale SIAE, moderati da Martina Pennisi del Corriere della Sera.

“Parliamo di un settore molto florido. Dai dati emerge che questa è la prima volta in cui non faremo paragoni con gli anni della pandemia perché siamo tornati alla normalità. Il rapporto è un utile strumento per la politica e per il futuro”, ha detto il presidente SIAE Salvatore Nastasi che ha aperto la conferenza stampa. Nastasi ha così messo in luce il dato positivo raggiunto da jazz e teatro: “quando l’offerta culturale è adeguata gli spettatori ci sono” ha aggiunto parlando anche del “balzo del cinema con un ritorno del pubblico in sala”. Infine ha fatto riferimento ai concerti “l’offerta è più capillare e non ci sono più grandi eventi”, solo, “nel nord, con un’offerta diversa e i tour in tutta Italia”. 

Il Rapporto SIAE 2024 fotografa un comparto in salute e in evoluzione, con 3,37 milioni di spettacoli realizzati (+6,15% rispetto al 2023), 253,5 milioni di spettatori (+2,25%) e una spesa complessiva che ha superato i 4,02 miliardi di euro (+1,94%). A fronte di un lieve calo della spesa media per spettatore (15,83 euro, -0,3%), il dato complessivo indica una crescita fondata sull’aumento della partecipazione.

I dati, ha spiegato la Tibaldi, “ci raccontano un comparto in consolidamento. Questo risultato viene raggiunto grazie ad una crescita della partecipazione”, c’è anche una “grande capillarità degli eventi fotografati nell’ambito del rapporto”. Lo scenario 2024 conferma il superamento della fase post-pandemica e l’ingresso in una nuova normalità. Tuttavia, il pubblico medio per spettacolo si è ridotto (75,2 spettatori, -3,7%), segnale di un sistema che privilegia eventi di scala più contenuta e diffusa, a scapito delle iniziative di massa.

Dunque, c’è un nuovo equilibrio fra quantità e densità della fruizione. L’offerta resta fortemente concentrata nel settore cinematografico, che rappresenta l’81% degli spettacoli totali (2,7 milioni), ma raccoglie solo il 29% del pubblico e il 13% della spesa. All’opposto, lo sport, con appena il 2% degli eventi, attrae il 15% degli spettatori (38,1 milioni) e genera il 21% della spesa. Ma è la musica dal vivo a trainare l’intero sistema economico: i concerti rappresentano il 2% degli eventi, ma coinvolgono 29 milioni di spettatori (11% del totale) e producono il 25% della spesa, primo settore in assoluto.

Nel dettaglio, i concerti pop-rock raccolgono l’83% del pubblico, ma crescono anche generi come il jazz (+18,6%) e la musica classica, che si distingue per una distribuzione stagionale più uniforme. Il teatro si conferma un pilastro importante registrando un +4,5% di spettacoli e l’incremento di pubblico più alto del macrosettore (+7,2% e 28,3 milioni di presenze), mentre discoteche e sale da ballo, con il 6% dell’offerta, attirano il 13% degli spettatori. Il 2024 ha visto una forte ripresa del cinema tra i giovani: grazie anche al successo dei film d’animazione e a iniziative come Cinema Revolution, attive durante i mesi estivi.

La Lombardia guida la classifica regionale con 620.000 eventi (18% del totale nazionale), 53,6 milioni di spettatori (21%) e 1 miliardo di euro di spesa (oltre il 25%). Seguono Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna, che insieme rappresentano quasi il 60% della spesa complessiva. Tuttavia, emergono segnali positivi anche da aree meno centrali. In termini di crescita percentuale di spettacoli, si distinguono il Friuli-Venezia Giulia (+9,5%), l’Abruzzo (+10,4%) e la Basilicata (+7,5%). Per aumento di partecipazione svettano Molise (+10,1%), Abruzzo (+7,8%) e Valle d’Aosta (+5,9%). Il Nord-Est mostra le performance migliori (+9% eventi, +4,5% pubblico), mentre il Centro Italia, pur crescendo nell’offerta (+7,9%), registra un aumento più contenuto della partecipazione (+1,3%). Si consolida la destagionalizzazione con eventi diffusi durante tutto l’anno, anche in settori stagionali come la musica leggera, i festival o i parchi divertimento. I concerti hanno registrato 65.515 spettacoli (+6,3% sul 2023), 29 milioni di spettatori (+2,9%) e una spesa complessiva di 989,3 milioni di euro (+1,4%).

Cala leggermente la spesa media per spettatore (-1,5%), pari a 34,13 euro, segno di una maggiore accessibilità in un contesto di inflazione generale. A trainare il settore è ancora una volta la musica pop, rock e leggera, con il 59% dell’offerta e l’83% degli spettatori, seguita dalla musica classica (30% degli spettacoli, 13% del pubblico) e dal jazz (11% dell’offerta, 4% della domanda), che nel 2024 ha registrato un notevole +18,6% di pubblico. A livello regionale, la Lombardia guida per numero assoluto di concerti e spettatori, con 7.158 eventi (18%) e un pubblico numeroso (824 spettatori medi per spettacolo). Il Lazio, secondo per numero di eventi, è primo per spesa media per spettatore (50,14 euro) e per partecipazione media (855 spettatori a concerto).

La Toscana, invece, sorprende per l’elevata spesa nella classica, con 49,87 euro a spettatore, e un’offerta fortemente bilanciata tra classica e pop-rock. Il 2024 segna anche un importante decentramento dell’offerta musicale, con incrementi in regioni come Valle d’Aosta (+22%), Lazio (+18%) e Umbria (+13%), e una distribuzione più capillare degli eventi, anche nei piccoli centri.

“Nel mondo dei concerti abbiamo visto dati incoraggianti dal punto di vista della distribuzione”, ha spiegato Fedeli facendo riferimento ai paesi esteri in cui i live si concentrano solo su determinate città. “Siamo un paese che può far giovare a tanto territorio il valore di eventi rilevanti come i concerti. La diffusione fa ben sperare che questo possa essere un fenomeno ben radicato non soltanto nelle grandi città ma nel tessuto italiano”.

Fedeli riguardo agli stadi ha aggiunto: “Vengono riempiti anche da un pubblico che non è italiano. Questo è un motore per la nostra economia. Il fatto di poter ospitare eventi del calibro internazionale porta indotto all’economia che viene mossa da questo settore. L’Italia è considerata una buona location”, dai grandi artisti, anche “in termini di capacità ricettiva”. Fedeli ha, inoltre, commentato la cosiddetta “bolla dei sold out”. “In realtà non è una bolla e guardando questi numeri è evidente che i biglietti vengono venduti. Ci sono sicuramente, rispetto a vent’anni fa, più artisti che riescono a fare tour di stadi. Vedendo tanti fare stadi a qualcuno è venuta voglia di fare uno stadio, forse di troppo, e in quel caso va riempito. Però chiamarla bolla non rende giustizia ai tanti artisti, soprattutto italiani, che stanno riempiendo gli stadi realmente”.

Il cinema italiano ha chiuso il 2024 con 2,7 milioni di spettacoli (+6,4%), 73,5 milioni di spettatori e una spesa complessiva di 539,5 milioni di euro (+0,6%), con una spesa media per spettatore di 7,34 euro (+1,4%). La frequenza media per spettacolo si attesta a 26,8 spettatori, con picchi nei mesi invernali: dicembre risulta il mese più partecipato, con 9,9 milioni di presenze e 35,4 persone per proiezione. Al contrario, la primavera resta il periodo più debole, mentre l’estate regge grazie a Cinema Revolution, che ha proposto film italiani ed europei a 3,50 euro, registrando +3,9% di presenze rispetto al 2023. Un elemento chiave del 2024 è il ritorno in sala del pubblico giovane e giovanissimo, come testimoniato dal successo dai molti film di animazione presenti nella top 10.

A livello territoriale, la Lombardia si conferma prima per numero di spettacoli (18%), spettatori (20%) e spesa (20%), seguita da Lazio ed Emilia-Romagna. Le regioni più attive per partecipazione relativa sono Lazio (1,66 spettatori per abitante) ed Emilia-Romagna (1,63), mentre il Sud mostra segnali di crescita, con Abruzzo e Molise in forte recupero. Il settore teatrale italiano ha chiuso il 2024 con segnali positivi e trasversali. Sono stati realizzati 153.014 spettacoli (+4,5% rispetto al 2023), che hanno attirato 28,25 milioni di spettatori, realizzando l’incremento percentuale maggiore di tutto il Rapporto (+7,2%), per una spesa complessiva di 578,6 milioni di euro (+7%). La spesa media per spettatore si attesta a 20,48 euro, stabile nonostante l’inflazione.

La Prosa resta il cuore dell’attività teatrale, con 94.772 spettacoli, 16,5 milioni di spettatori e 283,9 milioni di euro di spesa (+8,8%). Il Balletto segna un’importante crescita con 12.275 spettacoli (+6,8%) e 2,67 milioni di spettatori (+12,7%), per una spesa di 55,1 milioni di euro (+22,5%). La lirica, pur con una lieve flessione (-1,1% di spesa), mantiene la maggior partecipazione media per evento (741 spettatori) grazie ai festival estivi e alle fondazioni liriche. In crescita anche la Rivista e Musical, con 1,6 milioni di spettatori (+9%) e una spesa di oltre 57 milioni di euro (+17%), mentre il settore dei Burattini e Marionette mantiene saldo il proprio pubblico (+3%), soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud. L’Arte Varia cresce per spettacoli (+7,4%) e pubblico (+5,3%) ma vede un calo nella spesa (-4,9%), trainata da eventi popolari come il Carnevale di Viareggio o Acireale.

Il circo, tra tradizione e trasformazione, resta diffuso e accessibile (spesa media: 10,50 euro), con 16.000 spettacoli e oltre 880.000 spettatori, nonostante un lieve calo. Sul piano territoriale, Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna guidano per volumi, mentre il Centro Italia è primo per partecipazione relativa (325 spettatori ogni 1.000 abitanti). Crescono anche i circuiti regionali, le esperienze nei piccoli centri e l’impegno per accessibilità e inclusione. Il teatro italiano si conferma spazio vitale di partecipazione culturale, capace di rinnovarsi con linguaggi, formati e pubblici sempre più diversificati. Il panorama sportivo italiano nel 2024 si conferma dinamico e in evoluzione. Con 80.303 eventi organizzati (+4,9% rispetto al 2023) e 38,1 milioni di spettatori complessivi (+3,7%), il settore dimostra una crescente capacità attrattiva.

Gli appuntamenti sportivi, pur leggermente concentrati, registrano una partecipazione media di 474 spettatori per evento. Il calcio si conferma leader con oltre 66.000 partite e quasi 29 milioni di spettatori, rappresentando il 76% del pubblico totale. Tuttavia, aumentano anche i numeri degli altri sport di squadra (+11,7% di spettatori) e degli sport individuali, che registrano il valore record di spesa media per spettatore (51,73 euro), grazie anche al successo di eventi legati al tennis. “Da un punto di vista economico sono tantissime le persone che vanno durante la settimana” ha considerato Fedeli rispetto ai numeri del tennis letti non solo in base ai dati delle finali ma considerando tutte le giornate dei tornei. “Ci sono tante persone che hanno voglia di essere parte del circuito ed è rilevante”.

A livello territoriale, la Lombardia guida per numero di eventi (28%) e spesa (32%), ma è il Lazio a primeggiare per partecipazione media (3.858 spettatori per evento), soprattutto grazie a calcio e sport individuali. Il Trentino-Alto Adige si distingue invece per partecipazione media agli eventi invernali (693 spettatori). Sul piano economico, la spesa complessiva si attesta a 829 milioni di euro, stabile rispetto al 2023.

La Tibadi a proposito di sport individuali ha parlato della crescita avuta: “Nei mesi di dicembre e gennaio, collegati agli sport invernali, per cui l’Italia sembra pronta rispetto alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina”. Il comparto fieristico italiano conferma il suo ruolo strategico per il Made in Italy e la promozione internazionale, registrando nel 2024 numeri in netta crescita. Con 2.729 giornate di fiera (+13,9% rispetto al 2023) e oltre 10,6 milioni di partecipanti (+2,1%), il settore mostra segnali evidenti di ripresa dopo la crisi pandemica, sostenuto anche da un rinnovato interesse estero: +4,2% di visitatori stranieri e +6% di espositori internazionali.

Nonostante il calo della spesa complessiva (-2%) e della spesa media per partecipante (8,27 euro, -4%), le fiere italiane si confermano un potente strumento di attrazione e visibilità per imprese, territori e settori culturali. A livello territoriale, la Lombardia guida per numero di eventi (23%) e visitatori (27%), seguita da Emilia-Romagna, prima per affluenza media (6.701 visitatori per evento), e Toscana (5.258). Il Nord accoglie complessivamente il 76% dei partecipanti, a fronte del 64% degli eventi. Il mondo delle discoteche e delle sale da ballo italiane mostra nel 2024 segnali di stabilità e lievi crescite rispetto all’anno precedente.

Con 200.846 spettacoli (+1,8%), 34 milioni di partecipanti (+0,5%) e una spesa complessiva di oltre 496 milioni di euro (+1,3%). Aumentano anche gli organizzatori attivi (20.148, +7,4%), che si distribuiscono su 22.090 locali. Come da tradizione, l’estate resta il cuore pulsante della nightlife italiana: nei mesi di giugno-agosto si concentra il 32% degli eventi, il 39% degli spettatori e il 40% della spesa complessiva. Agosto domina con una media di 225 partecipanti per evento.

La spesa media per spettatore nel 2024 si attesta a 14,59 euro, con un picco a dicembre (20,87 euro) trainato dai festeggiamenti di Capodanno. Il Nord-Ovest è l’area più attiva (38% degli eventi), con la Lombardia prima regione per spettacoli (45.193) e spettatori (7,8 milioni). Seguono il Piemonte e l’Emilia-Romagna. Anche il legame tra discoteche e turismo si rafforza: in regioni balneari come Calabria, Sardegna e Puglia, oltre il 50% del pubblico annuale si concentra nei mesi estivi. La Sardegna guida anche la classifica della spesa media per spettatore, con 30,79 euro (37,08 nei mesi caldi), seguita dalla Campania (21,50 euro).

-Foto xl5/Italpress-
(ITALPRESS).

Rapporto SIAE,Nastasi “Situazione florida per lo spettacolo in Italia”

ROMA (ITALPRESS) – “Il rapporto SIAE 2024 fotografa una situazione molto florida per lo spettacolo in Italia”, con, “250 milioni di spettatori, più di 4 miliardi di euro di spesa e quasi 3 milioni e mezzo di eventi. Alcuni settori che prima erano fanalino di coda quest’anno hanno avuto un boom: il jazz, il teatro e soprattutto il cinema. Sono dati che ci fanno ben sperare per il futuro”. Lo ha dichiarato il presidente SIAE, Salvatore Nastasi, a margine della conferenza stampa di presentazione del report realizzato in collaborazione con PTSCLAS. “Siamo passati dai grandi concerti del nord ad un’offerta più capillare in tutte le regioni italiane: segno che se l’offerta culturale è valida le persone vanno agli spettacoli”, ha concluso Nastasi.

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Baraccopoli di Messina, Schifani chiede al Governo la proroga dei poteri commissariali

PALERMO (ITALPRESS) – “L’obiettivo del risanamento delle baraccopoli di Messina e, contestualmente, della ricollocazione abitativa dei cittadini che ancora vi risiedono, è una priorità del governo regionale e della struttura commissariale che presiedo. In tal senso, il dialogo con il governo di Roma è costante e proficuo, per chiudere definitivamente una ferita storica per la città e per quei cittadini che hanno diritto a un’abitazione dignitosa”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ricopre anche l’incarico di commissario straordinario del governo per il risanamento delle baraccopoli di Messina.

“I risultati conseguiti – continua Schifani – sono stati importanti, nei vari versanti della ricollocazione abitativa, delle operazioni di demolizione e nell’avvio di cantieri per le nuove abitazioni e per la riqualificazione del territorio. Serve, però, una proroga dei poteri commissariali per completare il percorso di risanamento in quanto permangono necessità di natura logistica, amministrativa e progettuale. Ho già chiesto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni di prolungare la durata in carica della struttura”.

Nella sua lettera inviata agli inizi di luglio al capo del governo, Schifani specifica i motivi che rendono necessario il provvedimento. Si tratta di “garantire la continuità amministrativa e operativa delle numerose attività già avviate e in fase di avvio; completare il processo di ricollocamento abitativo delle oltre 1600 famiglie ancora residenti in contesti degradati e insicuri; attuare i programmi di housing sociale e rigenerazione urbana già finanziati e prevenire il rischio di interruzione degli interventi e di dispersione delle risorse già stanziate”.

Intanto, il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, rispondendo alla richiesta di finanziamento del progetto di riqualificazione delle aree delle baraccopoli inviata dal presidente Schifani lo scorso 8 maggio, ha rappresentato “la piena disponibilità degli uffici preposti del dipartimento per le Politiche di coesione e per il Sud ad avviare un percorso di co-progettazione per la condivisione di una strategia complessiva, alla messa a sistema delle risorse e alla realizzazione di attività volte a supportare la struttura commissariale”, col duplice obiettivo di rispettare i tempi stabiliti dalle norme e di velocizzare le demolizioni. “Ringrazio il premier Meloni e il ministro Foti – ha concluso Schifani – per l’attenzione mostrata nei confronti della questione Baraccopoli e per il sostegno costante e concreto all’azione della Struttura commissariale”.

– foto IPA Agency –

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Rinnovato il Protocollo d’Intesa tra Banca d’Italia e Guardia di Finanza

ROMA (ITALPRESS) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, e il comandante generale della Guardia di Finanza, generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro, hanno sottoscritto il rinnovo del Protocollo d’Intesa, che aggiorna e rafforza la cooperazione fra le due Istituzioni, con l’obiettivo di rendere ancora più efficaci l’attività di vigilanza bancaria e finanziaria e il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

“Il potenziamento della collaborazione – si legge in una nota – consentirà di affrontare meglio i rischi connessi con le minacce emergenti, rispetto ai quali potranno essere sviluppate congiuntamente strategie di prevenzione e contrasto, anche attraverso tavoli di lavoro per lo studio e l’approfondimento di fenomeni rilevanti. La Banca d’Italia e la Guardia di Finanza si sono impegnate, inoltre, a promuovere insieme attività di carattere formativo”.

– foto ufficio stampa Banca d’Italia –

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La Regione Veneto stanzia 3 milioni per la salute e la sicurezza di insegnanti e alunni

VENEZIA (ITALPRESS) – Con una delibera approvata dalla Giunta regionale del Veneto è stata assegnata quota parte dei proventi delle sanzioni comminate dagli SPISAL (Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) alle aziende, pari a complessivi 3 milioni di euro, all’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria per il sostegno di interventi nelle scuole della formazione professionale del Veneto a tutela della salute e sicurezza di studenti e insegnanti.

“Il Piano Strategico 2025-2027 per la tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro considera anche i rischi nel mondo della scuola, inteso come luogo di lavoro, ed è prevista una linea strategica per far maturare una consapevolezza di tali rischi nei futuri lavoratori pe adottare comportamenti corretti e sicuri“, ha detto l’assessora alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin.

Nel sostenere le Scuole della formazione professionale è prevista l’indizione di procedure ad evidenza pubblica per l’attribuzione di un contributo economico per il rinnovo, la manutenzione e la sostituzione di attrezzature, macchinari, impianti e presidi a tutela della salute e sicurezza nei locali scolastici. Il contributo sarà assegnato alle Scuole in ragione della relativa popolazione scolastica e le attività dovranno essere realizzate entro la data del 31 dicembre 2027.

-Foto IPA Agency-
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