martedì, Ottobre 28, 2025
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L’inflazione a gennaio accelera all’1,5%

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ROMA (ITALPRESS) – A gennaio 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,6% rispetto a dicembre 2024 e dell’1,5% rispetto a gennaio 2024 (da +1,3% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Lo rende noto l’Istat.
L’accelerazione tendenziale è prevalentemente dovuta all’aumento dei prezzi dei Beni energetici regola-mentati (da +12,7% a +27,5%), ma anche all’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non re-golamentati (da -4,2% a -3,0%) e alla lieve accelerazione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +2,5%).
Nel mese di gennaio l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile (a +1,8%), mentre quella al netto dei soli beni energetici sale lievemente (da +1,7% a +1,8%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni evidenzia un’accelerazione (da +0,2% a +0,7%), mentre quella dei servizi rimane stabile (a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +1,9 punti percentuali (da +2,4 di dicembre 2024).
Il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona si mantiene a +1,7%, mentre quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto aumenta (da +1,7% a +2%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette l’evoluzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (+14,2%) e non regolamentati (+2,7%), degli Alimentari lavorati e non lavorati (+0,9% entrambi), dei Beni durevoli (+0,6%), dei Servizi relativi all’abitazione, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dai Servizi vari (+0,4% per tutti e tre). Al contrario, un effetto di contenimento della dinamica congiunturale dell’indice generale si deve alla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3%).
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +0,9% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,8% su base mensile, per effetto dell’avvio dei saldi invernali di abbigliamento e calzature (non considerati per l’indice NIC), e aumenta dell’1,7% su base annua (in accelerazione da +1,4% di dicembre 2024), confermando la stima preliminare.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, cresce dello 0,6% rispetto a dicembre e dell’1,3% rispetto a gennaio 2024.
“A gennaio 2025 l’inflazione sale lievemente, arrivando a 1,5% dall’1,3% di dicembre 2024. Tale andamento riflette prevalentemen-te l’esaurirsi delle spinte deflazionistiche dei prezzi degli Energetici (-0,7% da -2,8% di dicembre), a seguito della marcata accelerazione dei prezzi della componente regolamentata (+27,5% da +12,7%) – commenta l’Istat -. Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi rimane stabile su valori leggermente superiori al tasso di inflazione, così come quella del “carrello della spesa” (ferma a +1,7%). Tra i Servizi, rallentano i prezzi di quelli relativi ai trasporti, mentre sale il ritmo di crescita di Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. A gennaio l’inflazione di fondo resta stabile a +1,8%”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Abbigliamento e accessori contraffatti sui social, tre denunce a Palermo

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Abbigliamento e accessori contraffatti sui social,3 denunce a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – I finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Palermo hanno sequestrato più di 7.000 prodotti contraffatti. Tre persone sono state denunciate.
mgg/gtr

America Week – Episodio 7

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NEW YORK (ITALPRESS) – In soli trenta giorni dal suo ritorno alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha ribaltato sia la politica interna che quella estera degli Stati Uniti. Sin dal primo giorno, Trump ha dimostrato fretta e determinazione per realizzare il suo programma. Ha firmato una serie di ordini esecutivi per combattere l’immigrazione clandestina, bilanciare i dazi commerciali e per trasformare la pubblica amministrazione. Ha delegato a Elon Musk la supervisione di licenziamenti di massa tra i dipendenti federali, con l’obiettivo di snellire la burocrazia e ridurre la spesa pubblica. I suoi sostenitori vedono in queste azioni la realizzazione delle promesse elettorali e Trump le rilancia, proponendo di restituire ai cittadini una buona parte delle somme ricavate dai tagli alla burocrazia.
Se sul fronte interno Trump ha seguito una linea acclamata dai sostenitori, in politica estera ha adottato un approccio decisamente più imprevedibile. Ha proposto l’annessione del Canada come 51º stato, l’acquisizione della Groenlandia e il ritorno al controllo statunitense del Canale di Panama. Inoltre, ha avanzato l’idea di trasformare Gaza in una località turistica gestita dagli Stati Uniti, escludendo la popolazione palestinese. Queste proposte hanno sollevato critiche a livello nazionale mettendo in discussione anche le tradizionali alleanze internazionali degli USA.
La questione ucraina rappresenta l’esempio più eclatante della “verità flessibile” adottata dall’amministrazione Trump. In un discorso a Miami, il presidente ha definito Volodymyr Zelensky un “dittatore senza elezioni”, accusandolo di aver provocato la guerra con la Russia e di avere solo il 4% dei consensi del popolo ucraino, suscitando indignazione. In risposta, Zelensky ha dichiarato che Trump vive in una “bolla di disinformazione russa”.
Mentre i suoi sostenitori apprezzano la sua franchezza e la volontà di sfidare lo status quo, molti critici temono che queste posizioni possano isolare ulteriormente gli Stati Uniti sulla scena mondiale.

xo9/sat/gtr

Catania, sequestrati 300 capi di abbigliamento con marchi contraffatti

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CATANIA (ITALPRESS) – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sequestrato, a un rivenditore ambulante, numerosi capi di abbigliamento griffati riconducibili a noti marchi.
mgg/gtr

Milano, sequestrati 3.600 pallets contraffatti

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MILANO (ITALPRESS) -I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno sequestrato oltre 3.600 pallets contraffatti nei confronti di un’azienda milanese attiva nel recupero di rottami e cascami metallici, procedendo contestualmente al sequestro del sito internet.
mgg/gtr

Trump e il ribaltamento del mondo in trenta giorni

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di Stefano Vaccara NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – In soli trenta giorni dal suo ritorno alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha ribaltato sia la politica interna che quella estera degli Stati Uniti. Sin dal primo giorno, Trump ha dimostrato fretta e determinazione per realizzare il suo programma. Ha firmato una serie di ordini esecutivi per combattere l’immigrazione clandestina, bilanciare i dazi commerciali e per trasformare la pubblica amministrazione. Ha delegato a Elon Musk la supervisione di licenziamenti di massa tra i dipendenti federali, con l’obiettivo di snellire la burocrazia e ridurre la spesa pubblica. I suoi sostenitori vedono in queste azioni la realizzazione delle promesse elettorali e Trump le rilancia, proponendo di restituire ai cittadini una buona parte delle somme ricavate dai tagli alla burocrazia. Se sul fronte interno Trump ha seguito una linea acclamata dai sostenitori, in politica estera ha adottato un approccio decisamente più imprevedibile. Ha proposto l’annessione del Canada come 51º stato, l’acquisizione della Groenlandia e il ritorno al controllo statunitense del Canale di Panama.
Inoltre, ha avanzato l’idea di trasformare Gaza in una località turistica gestita dagli Stati Uniti, escludendo la popolazione palestinese. Queste proposte hanno sollevato critiche a livello nazionale mettendo in discussione anche le tradizionali alleanze internazionali degli USA. La questione ucraina rappresenta l’esempio più eclatante della “verità flessibile” adottata dall’amministrazione Trump. In un discorso a Miami, il presidente ha definito Volodymyr Zelensky un “dittatore senza elezioni”, accusandolo di aver provocato la guerra con la Russia e di avere solo il 4% dei consensi del popolo ucraino, suscitando indignazione. In risposta, Zelensky ha dichiarato che Trump vive in una “bolla di disinformazione russa”. Mentre i suoi sostenitori apprezzano la sua franchezza e la volontà di sfidare lo status quo, molti critici temono che queste posizioni possano isolare ulteriormente gli Stati Uniti sulla scena mondiale. Il coro di critiche sulle mosse di Trump riguardo all’Ucraina e alla Russia si ha avuto una voce inaspettata: quella del New York Post, che ricordiamo appartiene alla famiglia Murdoch. In un editoriale il quotidiano ha definito “spregevole” il diktak di Trump in cui chiede a Kyiv di concedere agli Stati Uniti lo sfruttamento delle sue terre rare per 500 miliardi di dollari, come compensazione per gli aiuti militari ricevuti sotto l’amministrazione Biden.
Intanto Trump invece di “aggressione russa”, preferisce parlare ormai di “conflitto in Ucraina”. E infatti all’ONU la Casa Bianca ha deciso di non co-sponsorizzare una nuova bozza di risoluzione a sostegno dell’integrità territoriale dell’Ucraina, che sarà votata dall’Assemblea Generale. Insomma Trump ribalta quella verità che la maggioranza del mondo aveva accettato votando più risoluzioni all’Assemblea Generale di condanna della Russia per “l’invasione dell’Ucraina”. Proprio questa settimana è venuto facile alla Cina ergersi alle Nazioni Unite come l’unica superpotenza “paladina” del diritto internazionale e della Carta Onu. Al dibattito mensile di alto livello, da presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, il ministro degli esteri cinese Wang Yi è apparso come il difensore della cooperazione internazionale. Appare chiaro che le ultime mosse di Trump oltre a favorire la Russia, rafforzano lo status internazionale della Cina, proprio quella che il presidente definisce l’avversario più pericoloso per l’America. Cosa accadrà nei prossimi 30 giorni? Mentre parliamo, il Senato approva la nomina di Kash Patel all’FBI, quindi Trump sembra ormai un treno inarrestabile lanciato nella corsa sfrenata a ribaltare tutte quelle verità accettate dall’Occidente. Fino alle elezioni di Midterm del 2026, solo i governatori degli Stati emergono come gli ultimi argini di resistenza al potere in espansione di Trump. Mentre il Congresso repubblicano lo sostiene e la Corte Suprema si mantiene cauta, da New York alla California, i governatori democratici cercano di resistere alla rivoluzione trumpiana.
All’annuncio del presidente Trump di aver annullato il programma di pedaggio urbano di New York, accompagnato dalla sua dichiarazione “LONG LIVE THE KING” sui social, la governatrice Kathy Hochul ha risposto: “New York non è stata sottomessa a un re per oltre 250 anni, e di certo non inizieremo ora”. Ben prima di Trump, la verità in politica ha avuto sempre caratteristiche del “Così è. Se vi pare” pirandelliano. Ma Trump è la conseguenza di un processo estremo maturato con l’avvento dei social media. Trump ci proietta tutti nel mito del mondo alla rovescia, dove il bianco diventa nero, il buono diventa cattivo a seconda di chi lo dichiara. Proprio in questi giorni si festeggia il Carnevale, che si fonda sull’antica tradizione del Mondo alla Rovescia: il sovvertimento per un giorno dell’ordine costituito. Il sovvertimento dell’America e del mondo causato da Trump quanto durerà? Quattro anni? Forse, se il trumpismo in corsa non travolgerà anche la democrazia.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

“Che Dio ci aiuti 8”, Chillemi “Raccontiamo la vita con qualcuno accanto”

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ROMA (ITALPRESS) – Torna su Rai (dal 27 febbraio) “Che Dio ci aiuti”, la serie interpretata da Francesca Chillemi nei panni di suor Azzurra. La fiction, giunta all’ottava stagione, ha in serbo per i suoi (tanti) fan diverse novità nel cast e nella location. Gli episodi, infatti, non saranno più ambientati nel convento degli Angeli Custodi di Assisi, set fin dalla prima puntata, ma a Roma, nella casa-famiglia “La Casa del Sorriso” dove suor Angela (Elena Sofia Ricci torna per un cameo nella prima e nell’ultima puntata) chiederà ad Azzurra di trasferirsi per provare a scongiurarne la chiusura. A darle filo da torcere nella struttura saranno non solo le tre ospiti – Cristina, sedicenne incinta; Olly, che ha perso il papà a sei anni e, da quel momento, ha sempre vissuto lì dentro; e Melody, che fugge da un compagno violento – ma soprattutto Lorenzo Riva (Giovanni Scifoni), lo scorbutico e puntiglioso psichiatra che dirige la casa famiglia al posto della moglie che è morta, lasciandolo con due figli. Lui e Azzurra sono l’uno l’opposto dell’altra: tanto lei è solare ed entusiasta, seppure maldestra, tanto lui è cupo e ha perso il senso della vita.
Lo scontro tra i due sarà inevitabile anche se dovranno imparare a collaborare per il bene delle ragazze. Ad “aprire le ostilità” è la decisione di Azzurra di servire i pasti non ai tavolini singoli cui tutti sono abituati ma su una grande tavola apparecchiata con cui intende dare alle ospiti un senso di famiglia. Per farlo, dovrà faticare non poco ma lei, si sa, è testarda: “La tavola è il simbolo della famiglia, quando ero piccola sedersi insieme era il momento centrale della giornata – racconta la Chillemi – Oggi è un’abitudine che si è un pò persa ma è lì che spesso emergono le problematiche più importanti e, per questo, Azzurra la vuole fortemente”. Il suo principale detrattore sarà proprio Lorenzo Riva: “Lei è Azzurra, io nero, cupo – scherza l’attore – Per lui l’importante è non mettere in moto il cuore”. Per Scifoni, new entry nella serie, “Che Dio ci aiuti” “è una serie consolante, è come stare in acque tranquille, e per questo è utile alle persone e alle famiglie. La vita è un mare in tempesta ma quando accendi la televisione su questa serie i problemi si risolvono. E si capisce che c’è una seconda possibilità per tutti”.
“E’ vero – conferma la Chillemi – Non tutti hanno la possibilità di avere qualcuno che si dedica a loro e, a volte, nemmeno lo vogliono. Noi raccontiamo proprio questo: com’è diverso guardare la vita e affrontare i problemi con qualcuno accanto. Magari il problema non cambia ma il modo di guardarlo sì”. Scifoni riprende: “Le ospiti della nostra casa-famiglia non sono mai state nella mente di qualcuno. San Giovanni Paolo II aveva trasformato la frase di Cartesio ‘Cogito, ergo sum’, cioè ‘Penso, dunque sonò, in ‘Cogitor, ergo sum’, cioè ‘Sono pensato, dunque sonò. Penso che questo riassuma perfettamente il senso di questa serie”.
Che Dio ci aiuti è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. La regia è di Francesco Vicario. Nel cast ci sono anche Bianca Panconi, Ambrosia Caldarelli, Tommaso Donadoni e Ludovica Ciaschetti.

foto: ufficio stampa Rai

(ITALPRESS).

Lavoro, la bassa produttività rallenta la crescita in Italia

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MILANO (ITALPRESS) – In Italia la qualità del lavoro cresce lentamente, così come la produttività, e tra le cause c’è anche la dimensione media delle aziende. Ne ha parlato in un’intervista a Claudio Brachino per Italpress Economy Maurizio Del Conte, docente di diritto del Lavoro all’Università Bocconi di Milano e presidente di AFOL Metropolitana, agenzia pubblica che offre a cittadini e imprese servizi di formazione professionale, orientamento e lavoro.

sat/gsl

“Sipario siciliano”, Cerasa racconta l’Isola tra rimpianto e speranza

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ROMA (ITALPRESS) – Una sequenza di passioni e di ricordi molto spesso inediti, nella quale si intrecciano storie mai viste o sentite, parte di un patrimonio di emozioni che attraversano quasi 70 anni di vicende italiane, tra mondi che si illuminano e certezze che si spengono. E’ “Sipario siciliano. Storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria”, del giornalista e scrittore Giuseppe Cerasa, edito da Aragno.
Il racconto si snoda attraverso amori, passioni, riti irrinunciabili, violenze inaudite, ma anche diritti calpestati, bagliori rivoluzionari, storie letterarie non sempre scritte eppure raccontate con forza e lirismo.
Nel testo si alternano speranze e violenze, vita e morte, luce e lutto, come del resto nella storia della Sicilia di questi anni, che spesso ha ispirato e anticipato scenari che si sono imposti a cavallo di due secoli nel mondo. “Sipario siciliano” li racconta come un romanzo intimo.
Il libro è stato proposto da Antonio Monda per il Premio Strega 2025. “E’ un memoir che riesce a essere potente e nello stesso tempo delicato, profondo e leggero – spiega Monda -, locale e universale, dimostrando quanto ha affermato Goethe nella frase scelta dall’autore in esergo: “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Sipario Siciliano è anche un vibrante atto di amore per la propria terra che supera l’angoscia per ciò che l’affligge, a cominciare dalla mafia, colorandosi a volte di un’ironia amara e altre di orgoglio. Esemplari in tal senso il capitolo sull’immagine di Corleone e la celebrazione di chi si è rifiutato di chinare la testa, come Placido Rizzotto. Leggendo la rievocazione del quotidiano “L’Ora” mi è venuto spontaneo pensare ai fermenti del New Journalism di Truman Capote e Gay Talese, ma poi, grazie anche alla rievocazione struggente di afrori e sapori, mi sono reso conto che l’unicità di questo libro è nella riuscita mescolanza continua di tragedia e nostalgia, rimpianto e speranza, pessimismo e anelito di rinascita”.

– Foto Aragno –

(ITALPRESS).

Lavoro, Del Conte “Sul valore aggiunto serve uno scatto in avanti”

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MILANO (ITALPRESS) – “Oggi uno dei problemi seri del mercato del lavoro è trovare le persone giuste con le competenze giuste”. Inoltre “siamo uno dei Paesi col più alto tasso di inattività: abbiamo un bacino potenziale di occupati straordinario, che non sfruttiamo: forse dovremmo chiederci perché in Italia esiste, più che negli altri Paesi, questo mismatch fra domanda e offerta. Sicuramente uno degli anelli deboli è legato all’aver abbandonato la struttura della formazione professionale”. Lo ha detto Maurizio Del Conte, docente di diritto del lavoro presso l’Università Bocconi di Milano e presidente di AFOL Metropolitana, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.

sat/gsl