Una visita guidata originale tra Museo Diocesano e Museo del Gioiello alla scoperta della corona e del pettorale della Madonna di Monte Berico.
Sabato 10 giugno l’occasione unica per conoscere da vicino la storia e le particolarità dei due gioielli che dal 1900 sono pregiato emblema della devozione della città di Vicenza per la sua santa protettrice, assieme ai tre capolavori di arte sacra che li hanno ispirati. Un tesoro molto amato dai vicentini, esempio magistrale delle abilità degli artigiani orafi cittadini.
“La corona e il pettorale della Madonna di Monte Berico: una storia vicentina” è un percorso cross museale che da Piazza del Duomo a Piazza dei Signori accompagna i visitatori nel racconto delle origini del culto della Santa Patrona, indissolubilmente intrecciato alla storia della gioielleria vicentina. I due gioielli devozionali che la celebrano – corona e pettorale – furono magistralmente composti dal celebre artigiano orafo Angelo Marangoni, nella bottega sotto le logge della Basilica Palladiana (attuale sede della Gioielleria Soprana), a partire da opere di oreficeria, ex voto e doni preziosi delle famiglie più importanti della città.
“Siamo di fronte a un tesoro cittadino dal valore inestimabile che è parte integrante dell’identità culturale dei vicentini – sottolinea Michela Amenduni, direttore gestionale del Museo del Gioiello e responsabile marketing della divisione Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group. – Un capolavoro di alta oreficeria tanto originale quanto ricco di significati che siamo onorati di ospitare al Museo del Gioiello grazie alla gentile concessione della comunità dei frati di Monte Berico dell’ordine dei Servi di Maria, e lieti di far conoscere meglio a cittadini e turisti con una collaborazione col Museo Diocesano che vuole essere un contributo all’offerta turistica e culturale del nostro territorio”.
IL TOUR GUIDATO
Alle ore 10 e alle ore 15 la partenza da Piazza del Duomo, sede del Museo Diocesano (è richiesta la prenotazione). Qui i partecipanti potranno ammirare tre straordinari manufatti: il Reliquiario della Sacra Spina (XIII-XIX secolo), con la sua forma unica ad albero della vita frutto di lavorazioni attraverso quattro
secoli, il Calice della chiesa di Santa Corona (XVII secolo), e la Croce astile della Cattedrale (XV secolo). Sono i pregiati pezzi di arte sacra che furono presi a ispirazione dalla commissione scelta nel 1899 per la realizzazione della corona apposta sul capo della statua della Beata Vergine – oggi collocata sull’altare maggiore del Santuario di Monte Berico – dal patriarca di Venezia, mons. Giuseppe Sarto, il 25 agosto del 1900. Un evento che associò all’iconografia della Mater Misericordiae, che protegge i fedeli sotto il suo manto, quella imperiale della Vergine Regina Coeli.
“Il Museo Diocesano – spiega il suo direttore, mons. Francesco Gasparini – ha pensato di proporre questo tour partendo da piazza del Duomo, perché in esso sono conservati questi tre pezzi straordinari che sono tra i pochi che si sono salvati dalla distruzione napoleonica, che ha fatto fondere tutti gli oggetti d’oro e d’argento di proprietà ecclesiastica. C’è un collegamento unico, quindi, tra il Diocesano e il Museo del Gioiello. Ho chiesto ai Servizi Educativi del nostro Museo di progettare e condurre il percorso, perché proprio al Museo Diocesano – con la preziosa collaborazione della gioielleria di Stefano Soprana – i due capolavori dell’arte orafa vicentina furono esposti nella mostra Il gioiello di Vicenza. Arte orafa nel Museo Diocesano dall’8 settembre al 1 ottobre 2006”.
Arrivati al Museo del Gioiello, i visitatori potranno ammirare la corona e il pettorale, i due capolavori dell’arte orafa vicentina realizzati a partire da gioielli preesistenti di grande valore e di pregiata fattura. Tra questi l’anello donato da Papa Leone XIII, incastonato nella sua interezza sul fronte della corona a sancire la solennità dell’evento, o la croce donata al santuario dal vescovo Marco Zaguri che risplende al centro del pettorale, in un’armoniosa combinazione di raffinate creazioni, scelte tra le migliaia di offerte giunte per l’incoronazione e poi incastonate e fuse tra loro. L’unicità della composizione realizzata a partire da orecchini, anelli, spille, croci in oro giallo, diamanti, peridoto, ametista, rubini, zaffiri, perle e pietre colorate, svela tecniche e innovazioni orafe di grande fascino che saranno illustrate dal gioielliere Stefano Soprana, che ha curato il restauro delle due opere realizzato, poco prima del Giubileo del 2000, dall’orafo Giovenzio Posenato.
“È stato un dono per me potermi occupare del restauro, – commenta Soprana – un progetto di grande impatto emotivo e formativo: ho potuto ricostruire parte della storia di fede e della tecnica orafa dietro ai gioielli. Dalle maestranze impiegate all’epoca, come incastonatori e cesellatori, alle lavorazioni innovative che già suggerivano l’inclinazione alla produzione industrializzata che è il dna del nostro distretto”.
Tra le curiosità tecniche attorno alla realizzazione dei gioielli, l’arabesco che decora a contrasto la calotta aurea della corona: ottenuto utilizzando per metà oro e per metà argento, è un primo tentativo di creare l’oro bianco che troverà piena applicazione a partire dagli anni Venti. Un’innovazione che attesta l’abilità raggiunta dagli artigiani orafi della città.
LA DEVOZIONE ALLA MADONNA DI MONTE BERICO
L’origine dell’affezione alla Madonna di Monte Berico, protettrice della città di Vicenza, risale al 1428 quando – si narra – sul colle adiacente al centro abitato apparve a una donna per annunciarle la fine della peste. Allo stesso anno risale la costruzione della chiesa a lei consacrata, divenuta poi il Santuario che tradizionalmente l’8 settembre accoglie i pellegrini devoti. La dedizione alla Santa si radicò profondamente nella tradizione e nella cultura dei vicentini, al punto che nel 1978 papa Paolo VI la proclamò patrona della città.
INFO E PRENOTAZIONI: [email protected]; tel. 0444226400 (fino ad esaurimento posti). Costo della visita guidata: €12,00, comprensivi dell’ingresso ai due musei. Il tour dura circa 1 ora, due le partenze: alle ore 10.00 e alle ore 15.00 dal Museo Diocesano. È richiesta la prenotazione.
IL MUSEO DEL GIOIELLO
Inaugurato a fine 2014 al piano nobile della Basilica Palladiana, nel cuore del distretto orafo vicentino, il Museo del Gioiello è riferimento culturale dell’intero settore orafo-gioielliero. Le nove sale tematiche dell’allestimento dello studio di Patricia Urquiola permettono di scoprire le meraviglie della gioielleria Made in Italy grazie alla mostra permanente
“Gioielli Italiani”, che celebra le migliori storie orafe nazionali con pezzi iconici firmati da artisti, artigiani, designer e maison da tutti i poli manifatturieri della penisola. Laboratori per famiglie, attività formative, workshop ed eventi contribuiscono ad arricchire l’offerta artistica e culturale della città con l’obiettivo di valorizzare un patrimonio unico, coinvolgendo e avvicinando le giovani generazioni alla tradizione orafa. Il Museo del Gioiello è un progetto di Italian Exhibition Group, gestito con il Comune di Vicenza.
Orari di visita dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00. Ingresso intero €10, ridotto €8. Per conoscere i vantaggi della “Vicenza Card” e tutte le convenzioni www.museodelgioiello.it. Info sul calendario attività e prenotazioni: +39 0444 320799, [email protected].
IL MUSEO DIOCESANO “Pietro G. Nonis” di Vicenza
Il Museo Diocesano di Vicenza – inaugurato nel 2005 – è situato nel “cuore sacro” della città, la piazza del Duomo, allestito all’interno del Palazzo Vescovile.
Il grande spazio espositivo, che abbina un’architettura antica ad un allestimento contemporaneo, raccoglie oltre duemila anni di testimonianze di arte sacra vicentina. Il Museo è allestito con eleganti forme di comunicazione contemporanea, in un sistema espositivo concepito sia come spazio di conservazione che luogo di conoscenza. Il percorso presenta una preziosissima sezione di archeologia cristiana con provenienze dalle più antiche chiese del territorio vicentino: la Cattedrale di Vicenza e la basilica dei Santi Felice e Fortunato. La collezione di dipinti è testimonianza dell’arte vicentina tra il ‘400 e l’800 come pure la raffinata raccolta di oreficerie sacre presente nello scrigno della Loggetta Zeno (1494).
Nella selezione di paramenti liturgici emerge il raro Piviale dei Pappagalli (XIII sec.). Notevole il materiale scrittorio proveniente dagli archivi del Capitolo e il corredo liturgico della cappella di Villa Fogazzaro a Montegalda. Di grande interesse le collezioni di mons. Nonis tra cui spiccano le ricchissime raccolte etnografiche, provenienti da Asia, Africa, Oceania e Sud America, le coloratissime sfere di minerali e le croci etiopi collocate nei sotterranei del Palazzo Vescovile dove troviamo resti di strutture medioevali e reperti di epoca romana.