(I nuraghi dei Colli Berici di Francesca Sanson da Vicenza In Centro n. 11-2025)
In provincia di Vicenza, tra i comuni di Villaga e di Val Liona si trovano forme di architettura rurale in pietra a secco. Sono manufatti costruiti dalle genti locali nell’800, usati come ricoveri per attrezzi e/o ripari di fortuna, noti come “casotti de pria”, che ben richiamano i noti “nuraghe” sardi. Pochi o nessuno sa che questa tecnica, cioè la corretta posa in opera di pietre una sopra l’altra senza l’uso di legante, fu iscritta già nel 2018 al Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO. È un’antica arte impiegata nell’edificazione di strutture abitative, di muretti di contenimento, di muretti di confine che modellarono numerosi e diversi paesaggi, dando luogo a modi vari di abitazione, di agricoltura e allevamento. Sono testimonianze di pratiche e metodi istituiti dagli abitanti dei secoli passati per organizzare il proprio spazio di vita e di lavoro. I terrazzamenti svolgono, a tutt’oggi, un ruolo prezioso nella prevenzione delle frane, delle inondazioni e delle valanghe e nella lotta all’erosione e desertificazione della terra, aumentando la biodiversità e creando condizioni microclimatiche adeguate all’agricoltura. Sono manufatti diffusi principalmente nelle aree collinari e di montagna, negli altipiani e in molte aree abitate del passato “bonificate” dalla presenza dell’uomo. Si pensi a quanti terrazzamenti ancora oggi si vedono coperti da filari di vitigni, p.es., ma non ci si fa caso! Senza quest’arte di governare il terreno scosceso non si potrebbero avere colture in determinati territori. Restano “opere d’arte”, frutto dell’ingegno umano, che bonificando il terreno circostante, dissodandolo dalle pietre, raccoglieva il materiale adatto alla costruzione del proprio habitat, strutturando le aree impervie alla coltivazione, zone accanto ai pascoli indispensabili per l’allevamento del bestiame. Ancora una volta i valori dell’agricoltura sono riconosciuti come parte integrante del patrimonio culturale dei popoli e Vicenza ne fa parte.
dott.ssa Francesca Sanson


