ROMA (ITALPRESS) – “La via di un miglioramento per noi passa dal confronto ancora aperto con i gruppi parlamentari, che stiamo incontrando quotidianamente”. È tornata a ribadirlo anche oggi in una intervista a ‘La Stampa’ Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, che ricorda come la Cisl si stia “battendo per migliorare la legge di bilancio ed aprire una stagione nuova di concertazione e di corresponsabilità sulle scelte che il Paese deve intraprendere”.
“Abbiamo apprezzato alcuni provvedimenti inseriti nella legge di bilancio su nostra spinta, dalla riduzione della seconda aliquota dell’Irpef, su cui però abbiamo chiesto di spostare il tetto da 50.000 euro a 60.000 euro, alla detassazione degli accordi di produttività, alle risorse per la sanità e la famiglia. Chiediamo di rifinanziare la legge sulla partecipazione e di inserire il riferimento, per noi fondamentale, ai contratti comparativamente più rappresentativi per la defiscalizzazione dei contratti nazionali in modo da non premiare i contratti pirata, che vanno contrastati”. “Non è il governo che decide quando un sindacato deve programmare uno sciopero. Il ricorso sistematico allo sciopero rischia di svilire il valore di questo strumento trasformandolo in uno stanco rito, o in una mobilitazione di natura politica. Lo sciopero costa ai lavoratori e quindi va utilizzato puntando a risultati concreti e non a battaglie contro una determinata maggioranza”
Per Fumarola “Bisogna innalzare la soglia dei 28 mila euro previsti per la detassazione dei contratti insieme a garantire una maggiore retroattività della misura, per non tagliare fuori rinnovi importanti come quello del commercio o dei metalmeccanici. Si devono rafforzare le risorse sulla sanità pubblica, su ricerca e università, non autosufficienza e contrasto alla povertà. Sul tema pensioni, abbiamo chiesto il congelamento dell’adeguamento automatico dell’aspettativa di vita e un forte segnale su Opzione Donna”.
La sindacalista si dice fortemente contraria alla rottamazione delle cartelle. “Si tratta della quinta rottamazione dal 2016, cui si aggiungono stralci e condoni: in sostanza, può configurarsi come un incentivo a non pagare e indebolisce il messaggio di equità fiscale. Non a caso anche la Banca d’Italia e altri organismi insistono sull’importanza di contrastare evasione ed elusione per garantire le risorse pubbliche e la scelta della rottamazione appare in contraddizione con questi obiettivi. Occorrono strumenti più efficaci e selettivi, che tutelino chi paga fino all’ultimo centesimo. Per recuperare risorse si potrebbero tassare di più le grandi rendite, le multinazionali dell’energia, del digitale e della logistica. Si dovrebbe anche abbassare a 60 mila euro la soglia di sterilizzazione dell’abbassamento della seconda aliquota Irpef”.
“La nostra manifestazione a Roma del 13 dicembre avrà carattere propositivo e punterà a migliorare la manovra, ma come tappa di un percorso che porti nel 2026 a un nuovo Patto sociale. Sarà il culmine di una campagna di mobilitazione già in corso nei luoghi di lavoro e nei territori. Percorso che promuove le ragioni di un grande accordo tra parti sociali riformiste, istituzioni e imprese su obiettivi condivisi. Dobbiamo rilanciare salari e produttività, crescita e coesione, innovazione e formazione, sicurezza del lavoro, buona flessibilità e partecipazione. Vogliamo discutere insieme di investimenti pubblici, politica industriale, sud, edilizia pubblica, anche in vista della fine degli effetti del Pnrr. Ci mobilitiamo per costruire un futuro migliore, non solo per dire no”, ha concluso Fumarola.
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