Sono due le produzioni di COB Compagnia Opus Ballet in programma a Danza in Rete Festival nei prossimi giorni: la prima in scena in prima nazionale giovedì 20 aprile alle 21.00 al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, è “Ototeman_What if” di e con Sofia Galvan e Stefania Menestrina, (una coproduzione del Festival), la seconda “White Room” coreografia di Adriano Bolognino, interpretata dai danzatori Giuliana Bonaffini, Emiliano Candiago, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Frederic Zoungla, è prevista il giorno seguente, venerdì 21 aprile alle 20.45 al Teatro Comunale di Vicenza, in Sala Maggiore.
Anche con queste scelte il Festival promuove e sostiene la giovane produzione autoriale di danza, grazie all’intensa attività di scouting degli organizzatori e alla fitta rete di connessioni che Danza in Rete ha saputo coltivare nel tempo: danzatori, coreografi (spesso le due figure coincidono) e compagnie propongono, spesso in prima nazionale, le loro creazioni per costruire un rapporto più intimo e diretto con gli spettatori; e la programmazione dell’edizione 2023 ha messo in relazione in modo dinamico non solo spazi e realtà del territorio di Vicenza e Schio, ma anche i risultati di vari progetti di livello nazionale, nella prospettiva dell’essere “in movimento”, condizione a cui il titolo del Festival “Moving Souls” rimanda.
“Ototeman_What if” di e con Sofia Galvan e Stefania Menestrina, musiche di Santo&Johnny, Henry Mancini, Hans Zimmer, George Gershwin, una produzione COB Compagnia Opus Ballet, realizzata in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, direzione artistica di Rosanna Brocanello – presentata in prima nazionale – è inserita nella sezione Danza in Rete Off, la più vocata alle tendenze dei linguaggi coreografici emergenti; “Ototeman” è il progetto vincitore del Premio Prospettiva Danza 2022.
In programma giovedì 20 aprile alle 21.00 al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, la creazione coreografica è ispirata alla figura del totem, un’entità soprannaturale con un significato simbolico che viene “evocato” dentro di sé. Per le due danz’autrici lo spirito guida è proposto in versione ironica, complice e spensierata, per esplorare la parte più istintiva del nostro essere, sia a livello del corpo che della mente. L’obiettivo è far partecipare gli spettatori per condividere un’esperienza multisensoriale, come se lo spettacolo fosse una meditazione, una terapia, grazie ad un uso dello spazio molto articolato e all’utilizzo del ritmo per produrre, in termini performativi, elementi di costante sorpresa. Si tratta di una composizione estremamente “giovane” e consapevole, che merita il tempo lungo della messa in prova, dell’attesa mediata dal processo di creazione e della ricerca. A metà tra un gioco e un rituale “Ototeman” (lui è del mio stesso clan nella lingua dei nativi americani) è una stanza fittizia in cui tutto è possibile, il “cosa potrebbe succedere se” a cui il sottotitolo allude; in scena è rappresentata una danza ironica e carnale in cui due corpi si trovano, in uno stato comune ma estraneo, che non vogliono appiattire le differenze ma farle vivere unendole e sovrapponendole, per creare un’entità più complessa e consapevole, più grande e forte.
Alla fine della performance, giovedì 20 aprile, si svolgerà l’Incontro con l’Artista, condotto da Vanessa Gibin.
Stefania Menestrina si è formata al Centro Coreografico Opus Ballet di Firenze e dal 2019 fa parte di COB Compagnia Opus Ballet, diretta da Rosanna Brocanello. Ha danzato per alcuni dei più interessanti coreografi del panorama italiano come Carlo Massari, Giovanni Leonarduzzi, Adriano Bolognino, Arianna Benedetti, Marina Giovannini e altri. È pianista e compositrice. Sofia Galvan inizia giovanissima il percorso di formazione professionale al Centro Coreografico Opus Ballet di Firenze. Condivide con Menestrina il percorso professionale in COB Compagnia Opus Ballet.
Le due artiste creano un primo progetto coreografico nel 2021 dal titolo “After image”, con il quale vincono il primo premio al concorso coreografico Opus1 dance competition 2021, in Slovenia.
Di tutt’altro tenore “White Room”, coreografia Adriano Bolognino (coreografo apprezzato al Festival con il suo originalissimo “Come neve” in prima nazionale ad inizio aprile) in scena venerdì 21 aprile alle 20.45 in Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza, interpretato da nove danzatori tra cui le due danz’autrici della performance precedente: Giuliana Bonaffini, Emiliano Candiago, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Frederic Zoungla; le musiche sono di Max Richter, Joep Beving, The National, il light design è firmato da Laura de Bernardis, i costumi da Opificio della Moda e del Costume.
La seconda produzione di COB Compagnia Opus Ballet presentata a Danza in Rete Festival, a meno di un anno dal suo debutto, è già diventata un pezzo molto riconoscibile nella danza contemporanea italiana, con i tratti di modernità e intimismo che caratterizzano il segno coreografico di Adriano Bolognino. Come è stato ben rilevato, “lucido e guardingo, il suo sguardo si posa delicatamente sul mondo, in equilibrio tra la frenesia del tempo e la quiete del pensiero, come in attesa del momento più esatto per il respiro e l’azione”.
“White Room” è creata ispirandosi all’opera “Il ritorno dal bosco” di Giovanni Segantini, un lavoro che intende approfondire gli aspetti emozionali dell’inverno, indagandone la trasposizione in forma di stato d’animo. Così nella “stanza bianca” di Bolognino rivive l’inverno emozionale di anime inquiete e in trepida attesa, con i nove danzatori avvolti nei semplici e raffinati costumi bianchi e nella brumosa atmosfera che li avvolge, a disegnare un paesaggio di corpi trepidanti; e se il quadro del pittore ritrae una dilatazione del tempo che, rallentando e tendendosi, mette in scena la fatica e la costanza dell’essere umano, la creazione coreografica prova a ricercare quello stadio sovrannaturale che ricongiunge la forza fisica necessaria a trascinare una slitta, con quella emotiva che esercitiamo ogni giorno nel nostro presente. In un manto nevoso, desolato, si accende dal nulla una fiamma. Anche l’inverno possiede i suoi colori, che nel gelo e nel silenzio possono essere ancora più dirompenti e racchiusi; sensazioni e sentimenti restituiti dai piccoli gesti dei singoli e dai movimenti rapidi e fluidi del gruppo e dalla loro danza, energica e lirica insieme.
COB Compagnia Opus Ballet
Diretta da Rosanna Brocanello fin dalla fondazione (1999), la compagnia è costituita da un nucleo stabile di danzatori professionisti che provengono da varie parti d’Italia e da diversi paesi nel mondo e ad oggi ha dato vita ad un vasto repertorio di produzioni. Tra le più recenti: “Pinocchio“ (2019), con le coreografie di Patrizia de Bari, realizzata in coproduzione con Compagnia Giardino Chiuso, Fondazione Fabbrica Europa e Versiliadanza; “Dreamparade“ (2019) di Marina Giovannini, realizzata in collaborazione con il Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni; “Le Quattro stagioni“ (2020) di Vivaldi a cura della coreografa Aurelie Mounier e con le musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra di Padova e del Veneto; “VENTIVENTI“ (2021) della coreografa Sara Sguotti, in collaborazione con il Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni; “RIGHT. La Sagra della Primavera“ (2021) di Carlo Massari in coproduzione con C&C Company e Teatro Stabile del Veneto, Oriente Occidente Dance Festival, Associazione Culturale Mosaico Danza/Interplay Festival (Progetto vincitore del Premio CollaborAction XL 2020 azione Network Anticorpi XL; “Il labirinto. Il mito di Arianna e il Minotauro“ (2021) di Arianna Benedetti. A fine marzo 2022 ha debuttato a Cango Cantieri Goldonetta di Firenze il nuovo progetto coreografico “White Room“ di Adriano Bolognino, in collaborazione con il Centro Nazionale Virgilio Sieni.
COB Compagnia Opus Ballet da diversi anni riceve il sostegno della Regione Toscana ed ha presentato le proprie coreografie nei circuiti regionali delle maggiori regioni italiane e in importanti contesti nazionali e internazionali della danza quali il Prisma Festival 2016 e 2018 a Panama, la NID Platform 2017 a Gorizia, l’Amma Contemporary Dance Festival 2018 in Giordania, l’In2IT International Dance Festival in Norvegia. Dal 2021 la compagnia è finanziata dal Ministero della Cultura.
Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio, giunto alla sesta edizione, si avvale della direzione artistica di Pier Giacomo Cirella in collaborazione con Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua; è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura ed è realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Vicenza, che interviene con uno speciale contributo alle attività culturali realizzate in rete; è sostenuto inoltre da società a capitale pubblico come Viacqua e dalle sponsorizzazioni di aziende private come Webuild, Mecc Alte, D-Air Lab.