Giancarlo Feriotti è un collezionista cornedese di testi, documenti e oggetti storici che riguardano le due Guerre Mondiali, la Resistenza e, in particolar modo l’Olocausto. Ha avuto il padre e 3 zii deportati. Tutti e 4 si sono in seguito salvati. Da 40 anni Feriotti colleziona e archivia documenti. Ormai sono innumerevoli e li ha raccolti in un “museo” privato, che ci ha fatto vedere.
Appena entrati, si nota subito la mole enorme dei volumi collezionati, circa 15 mila. Si tratta di una vera e propria biblioteca monotematica.
I parenti deportati
All’interno c’è anche un quadretto con la foto del padre e degli zii di Feriotti, ex deportati. “Mio padre fu deportato perchè negò la collaborazione con la Repubblica Sociale Italiana- racconta Feriotti-, anche conosciuta come Repubblica di Salò. Fu un regime collaborazionista della Germania nazista, esistito tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, voluto da Adolf Hitler e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi dopo l’armistizio di Cassibile. In seguito il padre di Giancarlo e i suoi zii riuscirono a tornare a casa. Il padre tornò a Cornedo quasi completamente denutrito. E all’epoca non c’erano integratori. Il consiglio dei medici di allora fu quello di recarsi al macello di Valdagno a bere il sangue degli animali, appena macellati. Fu così che si riprese. In seguito si sposò e mise su famiglia”.
I viaggi nei lager
Giancarlo ha fatto numerosi viaggi nei campi di concentramento tedeschi, in particolare ad Auschwitz, a Mauthausen e a Birkenau. Nella collezione si possono vedere un granito ritrovato nella cava situata nel campo di Mauthausen, un mattone del forno crematorio di Auschwitz, un pezzo di tegola delle baracche del campo femminile di Birkenau e ancora lettere, telegrammi, foto che attestano gli orrori più atroci della storia dell’Olocausto.
I reperti
Oltre ai libri di storia, Feriotti colleziona anche dvd e banconote che circolavano all’interno del lager. C’è poi una grande carta geografica con indicati tutti i campi di concentramento in Italia. Spesso Giancarlo viene chiamato dalle scuole a raccontare le testimonianze che ha raccolto dai suoi familiari e le ricostruzioni che ha fatto grazie ai suoi reperti, acquisiti da alcuni mercatini. “Per me è stato un dovere, oltre che una passione, raccogliere informazioni e documenti che testimoniassero quanto successo e che ne custodissero una memoria storica”.
I libri di Feriotti
Giancarlo ha scritto anche dei libri: “Storie dai lager”, in collaborazione con l’autore Enzo Zatta, edito da Mursia, “La picca di via S. Lucia. Tre eroi sconosciuti della Resistenza”, sempre con Enzo Zatta e “Il partigiano Villy”, una ricerca storica in collaborazione con l’autore Fiorenzo Lavagnoli.