Festeggia nel 2023 il mezzo secolo a Vicenza, ma l’accento fiorentino è rimasto quello di quando Alessandro Belluscio è arrivato in città per un impegno di lavoro che doveva durare poco e, invece, è stato l’occasione di un trasferimento definitivo. “Ero ispettore della Fondiaria – ricorda –. Mi mandano a Vicenza per risollevare una piccola agenzia che non andava bene. Pochi giorni dopo, il 15 maggio 1973, mi chiama l’amministratore delegato della compagnia e mi propone di rilevare l’agenzia. La risposta? La mattina dopo! Ho detto sì e sono ancora qua.”
Cinquanta e più sono anche gli anni della collaborazione con Fondiaria di Alessandro Belluscio, titolare con il fratello della Belluscio Assicurazioni che ha sede nel Palazzo della Dogana, nel Centro Storico della città, e controlla una rete di dieci agenzie in provincia. “La nostra – sottolinea con palese orgoglio – è la prima agenzia di Vicenza e una delle più grosse d’Italia.”
Imprenditore sì, ma sportivo da sempre. “Sono di Borgo san Lorenzo, comune della Città Metropolitana, e i miei primi sport sono legati a Firenze. Facevo atletica leggera, correvo gli 800 metri, e giocavo a tennis, che ho dovuto lasciare per un infortunio. Andavo a vedere le partite della Fiorentina in Curva Fiesole. Non dimenticherò mai un gol di testa di Hamrin, che non era propriamente alto. Ricordo il debutto di Antognoni nel ’72. Dal Lanerossi vennero a Firenze Speggiorin, Vitali, dei bidoni…”
A Vicenza il colpo di fulmine: scopre il golf, che diventa una parte importante della sua vita e lo è ancora. I primi swing li prova sul campo pratica di Sant’Agostino perché a Vicenza non c’è ancora un campo, poi lezioni sulle 18 buche del Meltar di Asiago e si accasa, infine, al Club Colli Berici di Brendola. “Oggi ho un handicap 17 perché, a causa del Covid, ho giocato poco ma posso migliorarlo. Gioco tutte le domeniche e, d’estate, anche il sabato. Partecipo ai tornei sociali e anche a quelli ufficiali. Sono stato all’estero per giocare, in Scozia Spagna Portogallo…”
Le sfide non ufficiali sono sempre con gli amici del gruppo “Golf e Torcolato”, una ventina di golfisti che – come si deduce dal nome della compagnia – coinvolgono sport e buona cucina. “Siamo una ventina. Fa parte del gruppo anche il cardiochirurgo Sandro Frigiola, a cui sono molto legato. Dopo la partita, chi ha perso paga il pranzo agli altri. Mentre si gioca sono ammessi gli sfottò e le battute per deconcentrare chi deve tirare. Si può perfino gufare.”
La passione per il golf non si limita al green ma si è estesa da tempo alla scrivania: “sono vicepresidente del Club Colli Berici da quindici anni, sempre in tandem con il presidente Alberto Ferrari e sono anche presidente del cda dell’Immobiliare. Abbiamo fatto crescere il club, che oggi conta seicento soci. Abbiamo assunto dal 1° gennaio un nuovo direttore, Luigino Conti, molto noto nel nostro mondo e, con lui, puntiamo al ringiovanimento degli iscritti.”
Iscrizione, quindi, a 10 euro per i giovani per convincerli che il golf non è uno sport d’élite: “il maestro costa come quello di tennis, sacca e mazze un migliaio di euro ma durano dieci anni, il campo è un ambiente sano e curato dove si possono passare molte ore. Qui i ragazzi imparano l’autocontrollo, il rispetto delle regole e per la natura.”
A Vicenza Alessandro Belluscio, pur senza rinunciare al tifo per i Viola, s’appassiona al Lanerossi. “Erano gli anni del Real Vicenza, di G.B. Fabbri, di Paolo Rossi. Ho conosciuto alcuni di quei giocatori perché frequentavano come me il ristorante Sergio e Ciacio. Da allora sono rimasto sempre vicino al Vicenza, continuo ad andare a vedere tutte le partite al Menti. Sono anche sponsor, come lo sono dell’Arzignano.”
Non ha mai voluto entrare in società ma è stato uno dei fondatori di Vicenza Futura, il gruppo di imprenditori che voleva costruire a Vicenza est una Cittadella dello sport con nuovo stadio e nuovo palasport. “Era un grande progetto, volevamo dare qualcosa d’importante alla città ma abbiamo trovato ostilità dappertutto, dai politici ai tifosi ai gruppi economici.”
Un’altra avventura sportiva è stata il progetto dei Mondiali di ciclismo 2020 a Vicenza. “Abbiamo portato due arrivi del Giro in città e ci è venuta l’idea di portare il Mondiale. Nell’agosto del 2014 con Claudio Pasqualin, Moreno Nicoletti e Gabriele Viale abbiamo costituito il Comitato promotore. Nel congresso dell’UCI del 2017, in occasione del Mondiale di Bergen, abbiamo avuto l’aggiudicazione ufficiale. Abbiamo lavorato per due anni per preparare il progetto, investendo 100.000 euro, tutti a nostro carico. Ci siamo fatti vedere in tutti i Mondiali per promuovere Vicenza. All’ultimo sono mancate le fidejussioni, che doveva dare il Governo. Prima avevamo l’ostilità del ministro Lotti, che non voleva far fare bella figura a Zaia e alla Lega, poi, quand’è cambiato il Governo, era troppo tardi perché il sottosegretario Giorgetti non aveva le risorse in Finanziaria. Inoltre, il presidente della Federazione Di Rocco non ci ha sostenuto. Peccato, è stata un’altra grande occasione persa da Vicenza.”