martedì, Dicembre 10, 2024

Altissimo, dalla grotta di Lourdes più piccola del vicentino ai panorami di collina

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Nell’Alta Valle del Chiampo, ad Altissimo è presente una piccola grotta di Lourdes. In realtà è la cavità nella roccia ad essere piccolina, ma la parete rocciosa è abbastanza alta. Vi avevamo parlato di altre grotte di Lourdes presenti nel vicentino. La riproduzione più somigliante a quella di Lourdes in Francia è quella della pieve di Chiampo, poi c’è quella a metà scalinata della chiesa di Quargnenta e un’altra grotta in collina a Trissino. Ad Altissimo, oltre al questo luogo di culto, si possono ammirare chiese e panorami mozzafiato.

La grotta di Lourdes

Arrivando da Castelvecchio di Valdagno, si procede per il Passo S. Caterina che porta alla frazione di Campanella. Da qui si scende e, lungo la strada provinciale, si trova una parete di roccia, contenente la statua della Madonna. E’ un luogo molto suggestivo. E’ possibile parcheggiare nello spiazzo a fianco e fermarsi ad osservare. la grotta non è molto conosciuta perchè i pellegrini, anche internazionali, preferiscono recarsi in pievi più popolari, come ad esempio quella di Chiampo.

grotta altissimo
La grotta di Lourdes ad Altissimo. Foto di Flaviano Gemo da google maps

Da Campanella al centro di Altissimo

Anche la frazione di Campanella è molto suggestiva e indicata per belle passeggiate. Qui si trova anche un’azienda agricola biologica, che è anche agriturismo e fattoria didattica, che segue un modello di agricoltura biologica per tutelare la fertilità e la gestione sostenibile del suolo. Coltiva mais marano, patate pregiate di montagna, ortaggi, frumento, utilizzate per l’agriturismo e per la vendita nello spaccio aziendale. In questa zona si possono esplorare magnifici sentieri in mezzo alla natura. Proseguendo poi verso il paese di Altissimo, si rimane affascinati dalla chiesa e dal campanile arroccato nella roccia.

campanile altissimo
Il campanile di Altissimo. Foto: Marta Cardini

La chiesa di San Nicola

La chiesa parrocchiale è dedicata a San Nicola. Sorse come cappella attorno al XIII secolo, presumibilmente in concomitanza con l’immigrazione di popolazioni di origine tedesca giunte nell’alto Vicentino per disboscare e risanare questa zona. Un’indiretta conferma di tale ipotesi risulterebbe essere la scelta dell’intitolazione a san Nicola, uno dei santi prediletti dalla tradizione religiosa tedesca. Significativa è inoltre la presenza del clero appartenente allo stesso ceppo etnico: risulta infatti dagli inventari dei beni, redatti nel 1444, che ad officiare la chiesa di Altissimo fosse il prete Corrado “de Alemania”.

chiesa altissimo
La chiesa di S. Nicola. Foto: Marta Cardini

Inizialmente soggetta alla pieve di Santa Maria di Chiampo, divenne nel XIII secolo parrocchia autonoma, come attestano le “Raciones decimarum”, ossia i rendiconti delle riscossioni dell’imposta straordinaria sulle rendite ecclesiastiche, che il papato prelevava per il finanziamento delle crociate o per altri particolari bisogni della Chiesa.
L’attuale chiesa è stata ricostruita nella seconda metà del secolo XIX.

Mentre nella frazione di Campanella è presente la suggestiva chiesa di S. Macario e nella frazione di Molino c’è la chiesa di S. Francesco d’Assisi.

 

 

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