mercoledì, Novembre 26, 2025

Praga in noir, oltre Dan Brown a ritroso nel tempo

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(Articolo di Federica Zanini su Praga da VicenzaPiù Viva n. 302, sul web per gli abbonati)

Non ci voleva esattamente Dan Brown (ma ben venga!) con il suo ennesimo successo letterario “L’ultimo segreto” per scoprire che Praga è magica, nel senso lato della parola -così piena di scorci romantici e suggestivi- ma anche in senso letterale.

Da sempre la capitale ceca è avvolta da un’aura di mistero, che un viaggio con le brume d’autunno può solo enfatizzare. E non si tratta solo di suggestioni… La storia ufficiale la elegge a vertice, insieme a Torino e Lione, del famoso triangolo europeo di magia bianca. È una storia che affonda le radici nel lontano ‘500, ai tempi di Rodolfo II, stravagante sovrano con una nota passione per alchimia e magia. Proprio i suoi atteggiamenti eccentrici e l’incontenibile passione per l’occulto e per l’astrologia, gli valsero la fama di mente disturbata. In realtà, il “re folle” fu anche aperto, illuminato e un grande mecenate, che si circondò -oltre che di alchimisti, matematici, scienziati, fisici e maghi- di artisti e letterati, facendo grande e vivace Praga, che con lui divenne capitale del Sacro Romano Impero. Alla sua corte, anche bizzarri personaggi, uomini un po’ di scienza un po’ di magia, non di rado al limite della ciarlataneria. Si dice che neanche da morto Rodolfo abbia pace e che per respirarne l’anima inquieta basti rintracciare le architetture esoteriche della capitale, percorrere il Vicolo dell’Oro –là dove in minuscole casupole, oggi sede di botteghe artigiane, alloggiavano alchimisti, scienziati, esoteristi e ricercatori di corte-, attraversare il Ponte Carlo, vagare per il quartiere Mala Strana, addentrarsi nel ghetto ebraico, all’epoca governato da quel rabbino Loew cui si deve il mito del Golem. Insomma, visitare la Praga più bella e intensa, tra storia e leggenda, cronaca e invenzione, luce e buio (da non perdere la visita ai sotterranei medievali della capitale, con cunicoli, stanze nascoste e cantine), scienza e racconto.

E proprio le pagine, fresche di stampa, firmate dal bestseller internazionale Dan Brown, noto al mondo intero per “Il Codice Da Vinci”, “Angeli e demoni” e altri romanzi tradotti in tutte le lingue, hanno risvegliato l’attrazione per il fascino noir e caliginoso della città. Tanto che Prague City Tourism ha messo a punto un itinerario ad hoc sulle orme dell’autore e del suo personaggio, Robert Langdon. A Praga con la compagna per un viaggio di piacere, l’ormai noto simbologo di Harvard viene ben presto coinvolto in un enigma aggrovigliato e in una conseguente corsa contro il tempo tra i vicoli oscuri della città. Lo speciale tour guidato, attualmente disponibile solo in inglese, costa 40 euro a persona e, ispirandosi alle 800 intense pagine del libro, conduce in numerosi luoghi-simbolo della capitale, ma anche in angoli meno conosciuti, impregnati della sua anima mistica, misteriosa e mitologica: il Castello e Ponte Carlo, la cattedrale di San Vito, i Giardini Wallenstein con il muro di stalattiti, la sinagoga Vecchio-Nuova, il celebre cimitero ebraico, il Clementinum con la sua biblioteca, la torre dell’osservatorio astronomico, il bunker Folimanka, il centro d’arte contemporanea Dox, musei, parchi, la collina Petrin, villa Petschek e il mercato Havelska.

Ma, ripeto, la penna brillante di Dan Brown non ha inventato nulla… almeno per quanto riguarda le ambientazioni. E già che ci siamo, visto che il periodo tra fine ottobre e inizio novembre, tra le celebrazioni pagane di Halloween e le feste cattoliche di Ognissanti e dei Defunti, perché non concedersi anche una visita, tra sacro e profano, ad altri luoghi della Praga tinta di grigio e di noir? In Italia ci siamo poco abituati, se non nel caso di esempi monumentali, ma all’estero i cimiteri non sono considerati lugubri, bensì luoghi di pace, eterna per chi vi riposa e interiore per chi li visita. Che la spinta venga dunque da un’esigenza emotiva o dal bisogno di emozioni forti, la ricerca di tranquillità o invece di brividi, alcuni campisanti della capitale sono da visitare. Tra questi, quello di Vysehrad, che ospita, tra le altre, spoglie illustri di personaggi famosi non solo cechi. Quello di Bohnice, è noto proprio per le leggende paurose che lo avvolgono. Costruito all’inizio del XX secolo per accogliere le spoglie dei pazienti del locale sanatorio, fu poi utilizzato anche per seppellire numerosi assassini e criminali. Ugualmente misterioso, il cimitero di Velhartice, a Sud-Ovest di Praga. Storia o scherzetto? Perché non entrambi? E allora vada per un soggiorno a Praga, spirituale e spiritoso al tempo stesso.

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