lunedì, Marzo 10, 2025

Love bombing e truffe affettive on line: “lo stupro dell’anima”. Rossana Tescaroli, truffata nel 2020, racconta la sua storia e le conseguenze psicologiche

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(Articolo su Rossana Tescaroli, vittima di una truffa affettiva on line da Vicenza Più Viva n. 295sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Ora presidente Triveneto di ACTA (Azione Contro Truffe Affettive), a breve aprirà uno sportello a Quinto Vicentino, in collaborazione con Comune e Pro Loco.

Una vicenda da cui è uscita stravolta. Rossana Tescaroli, 54enne di Vicenza, grafica e fiscalista, è stata vittima nel 2020 di una truffa amorosa on line. “Una vera e propria violenza psicologica che per ora non viene inserita in nessun reato punibile” afferma. Rossana è stata adescata su Instagram nel gennaio 2020, social a cui si era iscritta per controllare la figlia adolescente. Allora era sposata e non cercava niente di particolare.

Love bombing e truffe affettive
Love bombing e truffe affettive

Rossana, come è iniziata la storia e come si è svolta?

“Feci amicizia con questa persona su Instagram, che si presentava come un imprenditore francese. Inizialmente chattavamo come amici. Poi lui ha iniziato a corteggiarmi. Piano piano ha iniziato a bombardarmi di messaggi d’amore. Messaggi che mi facevano sentire unica e speciale, parole che mai nessun uomo mi aveva dedicato. E’ in questa fase, detta “love bombing”, che i truffatori agiscono con tecniche manipolative, ipnotiche per i loro fini criminali. Ti creano una sorta di dipendenza dai messaggi, uguale alla dipendenza per la cocaina. Poi spariscono per qualche giorno. E tu soffri la mancanza, vai in crisi di astinenza. E, quando ricompare “il personaggio” sei ancora più legata di prima. O ancora più “drogata d’amore” di prima. La storia è durata 6 mesi, da gennaio a giugno 2020”.

Il tabellone delle foto rubate per le truffe affettive
Il tabellone delle foto rubate per le truffe affettive

Come è arrivato a chiederti dei soldi?

“Diceva che era vedovo, con due bambini e che, a causa del Covid, aveva perso il lavoro. Non aveva quindi i soldi per festeggiare il compleanno di sua figlia. Così mi sono impietosita e, a febbraio, gli ho inviato 500 euro. A marzo ero diventata già completamente dipendente dalla chat. Lui è scomparso per 10 giorni. Io ho sofferto molto. Poi è ricomparso con una scusa. Diceva che aveva problemi con il lavoro e la mia dipendenza affettiva mi ha portato a offrirgli spontaneamente ancora dei soldi. Lo sconvolgimento psicologico e ormonale che mi aveva provocato era simile all’assunzione di una droga come la cocaina. Qualcosa che vista da fuori è incomprensibile. Dopo quasi 6 mesi ci stavamo organizzando per incontrarci. Lui mi disse che era bloccato in Costa d’Avorio, che era stato picchiato e derubato e che aveva bisogno di 6.600 euro”.

E tu, come hai reagito?

“Ero arrivata a pensare di andare ad attingere i soldi dai risparmi di mio padre. Cosa che non avevo mai fatto, neppure per me stessa. Lì mi sono fermata e ho riflettuto. Ho cominciato a insospettirmi”.

Come hai scoperto che era una truffa?

“Ho scaricato un programma di ricerca facciale e ho visto la foto del profilo e le altre foto che mi erano state inviate, che erano state rubate ad un altro signore, dall’Azerbaigian, che teoricamente non c’entrava nulla con l’intera faccenda. Quando poi l’ho bloccato su whatsapp, sono entrata col telefono di mia figlia e nella foto del profilo c’era un ragazzo africano. Poi ho acceso la tv e ho visto il signore dall’Azerbaigian a cui erano state “rubate” le foto a “Chi l’ha visto” che raccontava del furto d’identità. Mi è crollato il mondo addosso”.

ACTA, logo
ACTA, il logo

Non vi eravate mai visti in videochiamata o altro?

“Ci sono state tre videochiamate in 6 mesi. Non si riusciva a comunicare bene, c’erano dei rumori di sottofondo. Mi aveva chiamato quando ero in auto o al lavoro. Erano simili a dei video con dei bambini che salutavano e non si sentiva bene”.

Quindi non avevate concordato quando vedervi in videochiamata?

“No”.

E non c’era un dialogo in cui lui ti rispondeva nel contesto di quello che stavate parlando?

“No”.

Cosa è successo dopo?

“Quando ho capito che la persona con cui interagivo non esisteva mi è crollato il mondo addosso. Avevo avuto per mesi la testa piena di lui e delle sue parole. Quando ho scoperto che niente era reale, volevo farla finita. Ho pensato al suicidio. Poi mi sono pian piano tirata su, anche perché io ho una figlia. Ho perso mio marito. Ho pensato: Ora o muoio o rinasco. Ne sono uscita scrivendo giorno e notte. E ho pubblicato il mio libro: “Anima diAmante”. Poi mi sono messa in contatto con ACTA, un movimento, un progetto pilota di pronto soccorso per chi ha subito truffe amorose”.

Rossana Tescaroli con libro
Rossana Tescaroli con il suo libro

Cos’è ACTA?

ACTA (Azione Contro Truffe Affettive) è un movimento nato a Torino a opera di Jolanda Bonino, che si definisce “la prima truffata d’Italia”. Lei, ora presidente del movimento aiuta e supporta le persone vittime di truffe amorose on line, a livello di “pronto soccorso”. Siamo persone che vivono il post tuffa esattamente come un lutto. Il movimento ACTA è nato nel 2014. Jolanda è stata riconosciuta Cavaliere della Repubblica il 2 giugno 2024. ACTA pubblica nel suo sito anche il modulo di denuncia per truffa affettiva e sentimentale e alcune foto di persone a cui sono state rubate le foto ai fini di truffa”.

Ti ho vista spesso in giro a trasmissioni televisive nazionali. E quindi tu sei diventata il referente Triveneto di ACTA?

“Sì. Sono volontaria ACTA e referente per il Triveneto. Vado in giro a trasmissioni televisive per portare la mia testimonianza, in modo che non possa succedere ad altre persone quello che è successo a me. In rete ci sono delinquenti senza scrupoli che catturano le persone con tecniche manipolative di hackeraggio psicologico, studiano i profili, lavorano sui punti deboli. Sono professionisti in tecniche di manipolazione psicologica e esperti comunicatori. E usano queste tecniche con finalità criminali. Dietro non c’è mai una sola persona, ma forse 5 o 6 persone coltivano il raggiro pericoloso”.

Quali progetti hai per il futuro?

“In primavera 2025 farò nascere il primo sportello di ascolto ACTA a Quinto Vicentino, in collaborazione con Comune e Pro Loco. Già nel novembre 2024 è stata posata una panchina rossa a Quinto Vicentino. Ora, come volontaria e referente ACTA per il Triveneto, mi propongo di portare nel Vicentino uno sportello di ascolto per le persone che subiscono truffe affettive on line. Le vittime, oltre ad avere pesanti conseguenze psicologiche, vengono anche truffate economicamente. E’ un circolo vizioso da cui occorre aiutare le persone a uscire”.

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