Riproduzione 3d del Padiglione italiano ad expo 2025 opera di Mario Cucinella
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Siete pronti a partire e, questa volta, ad andare dall’altra parte del mondo? Stavate pensando di progettare un viaggio addirittura in Giappone? La terra che ogni primavera offre lo spettacolo mozzafiato della fioritura dei ciliegi, la terra che per prima è baciata dai raggi del sole del nuovo giorno quest’anno offre una potente attrattiva, un evento planetario. Quest’anno ha un motivo in più per farsi desiderare come destinazione top sulla lista: l’expo 2025 che si terrà ad Osaka. Ci sarebbero comunque tanti motivi validi, ma grazie all’ormai imminente Esposizione universale possiamo affermare che questo sarà a tutti gli effetti l’anno del Giappone!
Mancano meno di due mesi all’inaugurazione di Expo 2025 che avrà i riflettori puntati e catalizzerà le attenzioni di tutto il pianeta: dal 13 aprile al 13 ottobre si apriranno stand futuristici e sorprendenti con 160 Paesi da tutto il mondo che sfoggeranno le loro migliori proposte e presentazioni.
La tematica trattata è di un’importanza ormai vitale: “Progettare la società del futuro per le nostre vite“. Un intento nobile e allo stesso tempo urgente, che ha grande importanza e peso (soprattutto – ma non solo – economico visti i circa 1,3 miliardi di dollari di costi stimati) su tutte le società del mondo moderno con sfide a dir poco essenziali e che ci riguardano molto da vicino come esseri umani ospiti di un pianeta che deve ormai con urgenza scommettere sul cambiamento a 360 gradi implementandolo senza indugi. Non sarà solo un evento volano di tematiche ambientali e di sostenibilità più che mai necessarie ma anche un espositore dei più recenti risultati scientifici.
Il progresso scientifico a Expo Osaka 2025 sarà indagato a tutto tondo: nel campo, ovviamente, della tecnica, dell’impatto sulla vita quotidiana, persino nel campo delle arti figurative. E tutte queste novità e meraviglie scientifiche verranno presentante, quasi raccontate, in padiglioni mirabolanti e strabilianti tramite realtà virtuali, giochi di luce e colori, intrecci di materiali dal design superlativo mai visto.
Sito dell’Expo 2025 con il Grand Ring illuminato
E tutto è filtrato dalla civiltà più cortese del pianeta. Si sa, lo spirito giapponese è per sua natura accogliente, patriottico, filantropo, ma ha anche un forte senso del dovere e della competizione, che rende ogni soluzione adottata altamente performante per cui non stupisce che l’intento che vogliono raggiungere gli amici nipponici sia proprio quello di stupire per il prossimo ventennio o anche più. La dice lungo già il fatto che l’isola artificiale di Yumeshima – situata nella baia di Osaka dove prenderà vita la manifestazione – sia stata progettata ad hoc con l’intento di diventare dopo l’expo un polo di innovazione e interazione culturale.
Già solo questo permette di capire che Expo 2025 sia solo la tappa iniziale di un lungo percorso, che i promotori della manifestazione hanno già disegnato.
Le notti di Osaka saranno illuminate dal Grand Ring ovvero un’imponente struttura ad anello che circonda tutta l’area progettata dall’architetto Sou Fujimoto: sarà la più grande struttura al mondo in legno mai realizzata con un investimento – pensate – di 230 milioni di euro: una costruzione densa di significati, simboleggiante gli elementi chiave di Expo 2025, ad iniziare da unità e sostenibilità; il tutto in armonia con la natura (per il fatto che il legno è quello tradizionale giapponese) e simbolo di connessione globale.
I membri del Team Inari, ideatori del logo ufficiale di Expo 2025
Un percorso, quello del Grand Ring, che i visitatori finiranno inevitabilmente per realizzare per spostarsi da un’area all’altra dell’evento, ricavando anche un’esperienza visiva unica.
E l’Italia come partecipa? Quale sarà il suo contributo? Saranno 15 le imprese italiane selezionate pronte a mettersi in gioco, nel nostro eccellente padiglione, tra tecnologia, savoir faire tutto italiano, arte e ricerca in numerosi settori: un insieme di elementi pensato per farsi conoscere e aprirsi ad un partenariato strategico con i padroni di casa; uno scambio proficuo, che si estenderà (l’occasione è ghiotta, data la collocazione geografica del Paese ospitante) al mercato asiatico con inevitabili benefici, riscontrabili soprattutto dopo ’evento.
L’architetto Mario Cucinella ideatore del nostro Padiglione ha dichiarato: “E’ un’opportunità
unica per la creazione di un vero e proprio palcoscenico e per realizzare un luogo in cui tessere connessioni. In linea con il tema Saving lives e con gli obiettivi degli SDGs, il progetto rappresenta una nuova idea di società e di città: un organismo vivente in cui le relazioni fra uomo, arte, ambiente e storia possano materializzarsi”.
Interno del Padiglione Italia, opera di Mario Cucinella