La toponomastica è una scienza, parte della linguistica, che studia i nomi dei luoghi e del territorio. Ha profondi collegamenti con la Storia e la Geografia. A Vicenza, cominciò la sua attività di classificazione per strade, piazze, cortili ecc. grazie a degli studiosi come Giovanni Da Schio, Tito Buy, Emanuele Potente, Giovanni Ronzani, il conte Da Porto.
Il consigliere comunale Potente, il 26 maggio 1911 presentò come Commissione Toponomastica, un progetto per la Giunta Municipale “onde provvedere ai nomi da darsi alle strade di nuova costruzione e dei principi per studiare una nomenclatura con richiami storico linguistici anche dialettali che fosse compresa dalla popolazione”.
Furono così diligenti da stabilire persino il materiale e le dimensioni delle lapidi (marmo di Chiampo) su cui si doveva incidere il toponimo scelto. Spesso i nomi non erano graditi al popolo o alla chiesa vedi Contra’ Cesare Battisti (già contra’ del Duomo) intitolata nel 1916 all’irredento Trentino arruolatosi nel Battaglione Alpino Vicenza. Spesso entrava in gioco la Politica del Consiglio Comunale che si divideva sui nomi da conservare o cancellare a seconda dell’appartenenza.
Comunque grazie all’ufficio Ecografico Comunale c’è una toponomastica del centro Storico che è unica e si richiama fortemente alla storia della città in particolare al Risorgimento Vicentino: marzo, aprile, maggio del X giugno 1848. Una delle contra’ più antiche è quella dedicata ai Fratelli Pasini e deliberata il 31 maggio 1881.
È del 7 aprile 1906 l’intitolazione a Fedele Lampertico della Strada in centro già denominata della Calonega (canonica, abitazione dei preti). Un’altra lapide ben scritta ma poco conosciuta è Via Giampaolo Bonollo (già prà delle oche) patriota Vicentino, l’intitolazione venne deliberata il 13 luglio 1914. Spesso intervenivano anche i cittadini con appelli e petizioni al Sindaco come avvenne nel 1895 quando 400 cittadini presentarono all’Amministrazione comunale per la piazza del Ponte degli Angeli affinché fosse denominata Piazza XX settembre (1870) e così fu fatto.
Il 18 ottobre 1898, il Consiglio Comunale, deliberava di intitolare a ricordo della grande giornata del Dieci Giugno 1848, la strada più lunga del Comune (metri 3.700) parte infatti dal Ponte di Santa Libera e termina al confine con il Comune di Arcugnano, i luoghi furono teatro delle battaglie del ‘48.
Nel tempo tuttavia, la memoria storica della città si è affievolita, e per una par- te politica, la storia di Vicenza comincia dopo il 25 aprile 1945 che per la nostra città dovrebbe essere 28 aprile 1945. Ma Vicenza ha un patrimonio di cittadini benemeriti e benefattori, poeti, letterati, santi, musicisti e altro datato X° secolo, più di 1000 anni di Storie Vicentine che bisognerebbe rispolverare, approfondire, verificare e non limitarsi alle commemorazioni di Piazza.
Della Toponomastica si è interessato il Fascismo che cancellò tutti i nomi di Casa Savoia, poi dopo il 1945 l’Amministrazione Comunale del Sindaco Faccio, cancellò il resto come, la Medaglia d’oro Ernesto Monico cui era intitolata la Piazzetta del Mutilato. In tempi moderni il Ministero dei Trasporti con il Codice della Strada paragona la cartellonistica stradale e indicazioni viarie come toponomastica ma senza nessun altra indicazione, il tutto mediante una palificazione tubolare del territorio invasiva, avvitata con bulloni, facilmente deperibile. Il risultato è quello di una Vicenza, disordinata, spendacciona, con una cartellonistica di lamiere contorte, che deturpano ogni angolo della città.
Il fenomeno è rilevante anche in centro storico. Infine ci sono tabelle che riportano la stessa dicitura ma stampata in modo diverso.
Di Luciano Parolin Da Storie Vicentine n. 6 gennaio-febbraio 2022