mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Sol si è esibita in duo con Bertrand : Mendelssohn e Brahms a confronto al Teatro Comunale di Vicenza per la Società del Quartetto

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Oggi, domenica 19 marzo, la celebre violoncellista Sol Gabetta in duo con il pianista Bertrand Chamayou si è esibita al Teatro Comunale per la Società del Quartetto. In programma c’era un confronto fra Mendelssohn e Brahms, con una finestra aperta sulla musica contemporanea. Prima del concerto, alle ore 20 nel foyer del teatro, la psicoterapeuta Luisa Consolaro parlerà dell’universo femminile per l’iniziativa Questione di Donne.

Sol Gabetta e Bertrand Chamayou sono stati i protagonisti, domenica 19 marzo, dell’ppuntamento inserito nella stagione di concerti organizzata dalla Società del Quartetto al Teatro Comunale di Vicenza.

Nata in Argentina da una famiglia con ascendenze francesi e russe, Sol ha iniziato giovanissima lo studio sia del violino che del violoncello optando per quest’ultimo quando aveva 8 anni. Trasferitasi in Europa, si è formata alla Escuela Superior de Música Reina Sofia di Madrid, poi all’Accademia di Basilea e alla Musikhochschule Hanns Eisler di Berlino. Fra i riconoscimenti che l’hanno lanciata nell’Olimpo dei grandi violoncellisti dei nostri giorni si possono citare l’European Culture Prize, l’Herbert von Karajan Prize al Festival di Salisburgo, l’OPUS Klassik (strumentista dell’anno), l’ECHO Klassik, l’incoronazione a artista dell’anno da parte di Gramophone, il Premio Würth alle Jeunesses Musicales e una nomination ai Grammy. Pur avendo un’intensa attività di solista a fianco di formazioni orchestrali come la Staatskapelle Dresden, la BBC Simphony, i Wiener Philharmoniker e la Concertgebouw Orchestra, Sol Gabetta pone al centro del suo mondo musicale il repertorio cameristico, che frequenta da sempre con artisti del calibro di Isabelle Faust, Alexander Melnikov, Patricia Kopatchinskaja e lo storico “compagno di viaggio”, il coetaneo Bertrand Chamayou con il quale si presenta domenica a Vicenza.

Francese di Tolosa, Chamayou ha studiato al Conservatorio di Parigi e a Londra (con Maria Curcio) ed è oggi considerato uno dei migliori pianisti francesi dell’attuale panorama: è l’unico musicista ad aver vinto per 5 volte – l’ultima quest’anno – il prestigioso premio francese “Victoires de la Musique”. Oltre alle numerose apparizioni con prestigiose orchestre di tutto il mondo – sono recenti i suoi debutti con la New York Philharmonic, la Chicago Symphony e la Budapest Festival Orchestra – il pianista francese si dedica con passione alla musica da camera insieme a colleghi come Renaud e Gautier Capuçon, il Quartetto Ébène, Antoine Tamestit e Sol Gabetta.

Il programma che il collaudato duo ha presentato lunedì al pubblico vicentino ha messo a confronto Mendelssohn e Brahms. Del primo abbiamo ascoltato a inizio concerto le Variations concertantes del 1829, otto sgargianti variazioni che nascono da un tema tanto elementare quanto ricco di melodia. È toccato poi al Brahms maturo della Sonata in Fa maggiore per violoncello e pianoforte datata 1886, lavoro energico e potente che risente della profonda esperienza sinfonica maturata dal compositore amburghese nel decennio precedente. Infine di nuovo Mendelssohn, con l’appassionata Sonata in Re maggiore del 1843 che si articola in quattro movimenti – caso unico nel suo catalogo sonatistico – e si distingue per il grande equilibrio fra i due strumenti protagonisti.

Gabetta e Chamayou sono artisti che amano confrontarsi spesso con il repertorio contemporaneo. Per questo, come fanno di sovente quando suonano assieme, anche a Vicenza hanno scelto di inserire nel programma un breve brano di un autore dei nostri giorni il cui titolo sarà svelato durante il concerto.

Insieme a quello di lunedì scorso con Viktoria Mullova, il concerto di domenica è rientrato nell’iniziativa “Questione di Donne” promossa dalla Società del Quartetto per la Giornata Internazionale della Donna. Prima del concerto, alle ore 20 nel foyer del teatro, la psichiatra e psicoterapeuta Luisa Consolaro del Laboratorio Idee per il Sociale – Casa di Cultura Popolare si è soffermata su uno dei nodi principali con cui le donne di oggi devono confrontarsi: la riedizione – complessa quanto inedita – del rapporto tra il femminile e il materno, tra il pubblico e il privato.

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